Dopo quella famosa sera, con Ulrica feci finta che non fosse successo niente e quindi continuai a trattarla come una normale domestica che lavora presso un signore solo.Il mio pensiero fisso era di renderla schiava e succube e il suo carattere mito e la sua timidezza rendeva il mio compito ancora più semplice. Fu proprio una sera che ero stato ad una festa dei miei colleghi dove c’erano tante belle donne e sinceramente mi avevano eccitato con i loro movimenti mentre ballavamo, che ritirandomi sul tardi, entrando in casa, la trovai addormentata sul divano con la cena pronta e forse la stanchezza nell’aspettarmi si era addormentata. Aveva le gambe leggermente scoperte e intravedevo il suo mutandone nero dove si potevano vedere dei folti peli uscire… . le zizze si muovevano in base al suo respiro abbastanza regolare… . aveva la bocca leggermente socchiusa. Forse non sono normale ma colto da un istinto mi avvicinai a lei e praticamente incominciai a toccarla sul viso. Ulrica sobbalzo e cercò di alzarsi dal divano… . io senza parlare gli feci cenno di fare silenzio e di seguirmi nel bagno. Mi allontanai e con la coda dell’occhio vidi se lei mi seguiva… cosa che fece regolarmente. La sua sottomissione mi eccitava in modo cerebrale, il suo silenzio, il suo assenso valeva più di una chiavata. Una volta entrato in bagno mi avvicinai al cesso e sbottonai la patta dei pantaloni per pisciare. Ulrica mi guardava quasi impaurita ma nello stesso tempo la vedevo affascinata dai i miei gesti… ..incominciai a pisciare e lo feci quasi rumoreggiando indirizzando il piscio pieno nel centro del cesso. Stavo quasi per finire quando con una mano presi la mano di Ulrica e l’avvicinai al mio cazzo e gli dissi: forza sgrulla e pulisci il cazzo… Ulrica non conosceva bene l’italiano ma riuscì a capire quello che volevo. Incomincio a sgrullare e dopo avermi fatto sgocciolare prese un po’ di carta igienica per pulire il cazzo. Prese poi il cazzo e lo infilo nelle mutande chiudendo la patta dei miei pantaloni.Brava, gli dissi, vedo che impari presto… .ora mettimi a dormire e mi raccomando fammi dormire riposato… Andai in camera da letto e Ulrica mi precedette per preparare il letto, io intanto incominciavo a spogliarmi per mettere il pigiama, ma ero troppo eccitato e quindi dovevo sfogare. Mi avvicinai a lei mentre faceva il letto e incominciai a toccare la sua figa… .infilai le dite nella sua fessura che incominciai a trovare abbastanza umida… .me ne fregavo del suo godimento volevo godere io… .infilai il mio cazzo nella sua figa e incomincia a pistonarla molto lentamente.Non un lamento, non una parola, Ulrica si sorbiva il mio cazzo con una passività fa far rabbia ma nello stesso tempo eccitava ancora di più la mia fantasia. Incominciai a pistonarla più forte e vidi che ormai anche lei partecipava al mio dondolio… .. Puttana del cazzo stai godendo… . incominciavo a sentire delle frasi da parte sua senza senso per me… ma ormai la sborra era la culmine e incominciai a godere come una fontana nella sua figa. La goduta fu da morire, ma quello che fece godermi ancora di più, fu vederla vinta nella sua intimità e il mio sperma colare dalla sua figa.Alzati… .gli dissi in modo imperioso e preparami subito un caffè. Ulrica quasi sobbalzò al mio comando e con la mutanda che stava ai suoi piedi andò in cucina per prepararmi il caffè.Nell’attesa accesi il televisore e con il cazzo fuori, ma appagato guardavo un po di telegiornale.Dopo cinque minuti Ulrica mi apparve abbastanza ricomposta e con la tazza del caffè in mano si avvicinò al letto. Senza guardarla gli dissi: Ti avevo detto che volevo essere messo a letto in modo riposato, ma penso di essere ancora eccitato… quindi dovrai fare qualche lavoretto di bocca. Vieni siediti sul letto e fammi vedere come le troie polacche fanno i pompini. Sono convinto che tutte le parole che dicevo Ulrica non le capiva tutte, ma riusciva a capire i miei desideri. Si accomodo sul letto e sempre senza guardarmi abbassò la testa per incominciare a leccare con modo timoroso il mio cazzo. La lascia fare per alcuni secondi… .ma visto la sua poca dimestichezza nel fare i pompini l’alzai il mento e gli dissi: -Quello che stai cercando di fare è uno schifo di pompino, ora ti faccio vedere come si fa … ..le tolsi le mutande e a dir il vero fui colpito dal forte odore del mio sperma che ancora colava dalla sua fica… provai un po’ di senso e questo mi fece desistere nel toccare la sua figa… quindi decisi di umiliarla ancora di più. Sul mio comodino si trovava una candela di ornamento, un regalo di mia suocera a sua figlia, presi questa candela e praticamente gliela infilai in bocca ritmando il modo di fare il pompino. Non contento dopo circa un minuto presi la candela e gliela infilai nella fica masturbandola furiosamente. Ulrica quasi sobbalzava sul letto dalla goduria e presa da un raptus imbocco di nuovo il mio cazzo andando su giù furiosamente… .-Brava vedo che impari presto,, ma adesso fermati … .l’alzai la testa e la guardai fissa negli occhi pretendendo che mi guardasse. Poi prese il mio cazzo e praticamente incominciai a sfotterla nella sua bocca. Lei succhiava come una forsennata e ormai ci aveva preso gusto… .quando sentii arrivare lo sperma estrassi il cazzo lasciando solo la punta sulle labbra. Sembravo quasi che pisciassi e la sborra sembrava non finire mai… Ulrica succhiava lentamente ma a grandi sorsate riuscendo a mandre giù tutto lo sperma..Inutile dire che dopo le due godute la stanchezza mi prese e mi addormentai quasi subito con la testa di Ulrica sul mio cazzo.Durante la notte mi svegliai e trovai rannicchiata ai piedi del letto la mia schiva polacca, dormiva profondamente ed aveva ancora il viso macchiato di sperma. Dovevo andare in bagno e in un primo momento feci piano per non svegliarla… Essendo di corporatura grossa fui quasi costretta a spostare Ulrica che chiaramente si sveglio. Io non feci caso a lei e mi avviai verso il bagno, la mia sorpresa fu che lei mi segui ed entro in bagno con me aspettando ordini. Tutta questa situazione mi fece eccitare di nuovo, anche perché avevo capito di aver trovato una schiava nata… ..volli subito approfittare della situazione e quindi nel sedermi sul cesso la feci accomodare sullo sgabello di fronte a me. Intanto incominciavo sia scoreggiare che cacare ed inutile dire la puzza incominciava a sentirsi. Ulrica guardava affascinata ciò che facevo e io con un gesto la feci capire che doveva leccare il mio cazzo mentre cacavo… … .
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