Ulrica era diventata una vera schiava, era il mio sfogo sessuale, se volevo potevo usarla come cesso personale e tutto questo era stato ottenuto senza costrizione, sembrava quasi che lei fosse nata per fare queste cose.La sera quando tornavo a casa, la trovavo ad aspettarmi in mutande, con le zizze fuori, le labbra truccate in modo pronunciato. Avevo dato a lei delle direttive ben precise e Ulrica le rispettava alla lettera, senza costrizione. Quando andavo in bagno, io non usavo più le mie mani per i miei bisogni, ma lo faceva lei, sgrullandomi il cazzo quando pisciavo, oppure pulendomi il culo con le sue mani quando defecavo.Come entravo correva per salutarmi, si inginocchiava, e con uno stentato italiano mi diceva: – sono pronta a qualsiasi tua esigenza, puoi fare quello che vuoi mio unico signore e padrone.Anche questa frase glielo avevo insegnato io, e quindi era un periodo che mi sentivo realizzato sia dal lato sessuale …..purtroppo l’imprevedibile accadde una sera quando tornando dal lavoro trovai la mia ex moglie ad aspettarmi vicino all’uscio del palazzo. Era vestita in modo abbastanza elegante e truccata con gusto, quindi si vedeva che era ancora una bellissima donna.-Ciao, Rita, quale buon vento ti spinge da queste parti???? Spero che non ci siano problemi con i ragazzi????? – Stai tranquillo, rispose subito lei, non sono venuta per crearti pensieri, ma sono venuta per salvaguardare almeno un po’ di dignità della nostra famiglia. Mi riferisco a quella baldracca che hai portato in casa, anche i tuoi figli sanno di lei e hanno deciso di non vederti più.A quelle parole presi mia moglie per un braccio e la trascinai all’interno del palazzo e gli dissi: – senti cretina, a mè quello che dicono gli altri non me ne frega un cazzo, dei miei figli ormai sono grandi e se hanno deciso di non vedermi saranno problemi loro, e poi cosa pretendevi che il giorno che tu eri andata via cosa dovevo fare??? Farmi seghe o aspettare un tuo ritorno per una eventuale chiavata che poi tra le tante cose se le dobbiamo dire tutte, io sarò maniaco per alcune cose, ma tu sei frigida nata.A queste parole mia moglie scoppiò in lacrime e chiaramente a me vedere le donne che piangono danno fastidio, quindi quasi trascinandola cercai di portarla in casa, anche perché avevo paura che qualcuno potesse vederci. Appena entrai in casa Ulrica mi venne incontro come aveva sempre fatto con le zizze fuori e subito s’inginocchio davanti a mè. Lei sapeva benissimo che doveva fare sempre queste cose anche se entravo in casa con altre persone e quindi non conoscendo mia moglie si comportò nel modo come gli avevo ordinato.Mia moglie nel vedere la scena rimase senza parole ed io per stupirla ancora di più misi la mia mano vicino la bocca di Ulrica per farmela leccare e baciare, cosa che fece subito.- Sei un maiale, un depravato, solo da una troia come lei, potevi riuscire a fare queste cose. – gridò mia moglie…. Io la guardai con uno sguardo di chi non ha niente da perdere e per inorridirla o stupirla la spinsi a sedersi sul divano e gli dissi: – Tu non hai mai capito un cazzo, la tua frigidità ti entrata nel cervello, guarda cosa fa questa donna per rendermi felice e come è felice lei di farlo.Mi sbottonai la patta e misi alla luce il mio pisello mezzo tosto…. Ulrica senza badare a quello che succedeva si inginocchio e subito imbocco il mio cazzo guardandomi in viso per ringraziarmi della grazia che le donavo. Io per rendere ancora più eclatante la scena l’accarezzavo il viso di chi è contento di ricevere queste attenzioni dalle propria donna.Rita a quella scena non parlò più, anzi mi resi conto che guardava affascinato la scena….. ci fu un momento che vidi la sua lingua uscire dalle labbra, ma non ero sicuro. Possibile che mia moglie si stia eccitando???? Era un’occasione che non potevo perdere, feci in modo da avvicinare Ulrica che continuava a succhiarmi il cazzo, vicino a mia moglie in modo che lei potesse vedere la scena più da vicino.Rita sembrava ipnotizzata dalla scena e io incominciai a toccarla il seno (che era abbastanza grosso) osai anche di più incominciai a toccare la sua figa che con mio stupore era gia fracida di umori: – Ma che stronza sei arrapata come una cagna e hai fatto sempre la schizzinosa….. vediamo se sei guarita? Succhia sto cazzo…. e praticamente tolsi il cazzo dalla bocca di Ulrica per darlo a Rita. Ci fù solo per un attimo di ribellione nei suoi occhi, ma poi come avevo immaginato l’astinenza del cazzo si fece sentire e l’attrazione fu fatale. Imbocco il cazzo e incomincio a succhiare come una forsennata: brava, brava, continua cosi, e forse ogni tanto ti darò il cazzo.Volevo umiliarla ma nello stesso tempo volevo renderla schiava del piacere. Con lo sguardo feci capire a Ulrica che doveva leccare la fica di mia moglie…. aveva già leccato altre volte fiche di donne che avevo portato a casa e quindi la mia schiava polacca tolse le mutande a mia moglie e incomincio con gusto a leccarla tutta.Rita era il caso di dire non capiva niente e fu proprio durante il mio orgasmo che la costrinsi a guardarmi negli occhi e gli riversai nella gola un fiume di sborra. Fu proprio durante il mio orgasmo che Rita raggiunse un orgasmo che la fece crollare a terra e la stessa Ulrica che si stava masturbando raggiunse l’orgasmo.Fu uno spettacolo per me vedere ai miei piedi due donne normali, mamme, rese schiave del piacere e da oggi mie schiave.

