Erano trascorsi cinque mesi, da quando il marito di Adele, Edo era morto per un infarto, lo servivo con i miei soliti pennelli da più di tre anni, eravamo diventati amici, aveva un bel negozio a Crema, quando Adele mi telefonò mi precipitai in Ospedale, le uniche parole che Edo mi disse: ti raccomando il negozio, io con lui avevo carta bianca, andavo in magazzino e mettevo in nota quello che gli mancava, dopo i funerali ogni quindici giorni, mi facevo vedere dalla moglie, e mi comportavo allo stesso modo, lei firmava l’ordine e le facevo arrivare i pennelli. Dopo cinque mesi portava ancora il lutto, vestiva tutta in nero ma in modo abbastanza provocante, chi non sapeva della morte del marito, poteva benissimo pensare che le camicette velate nere, o le calze con la riga, oppure le gonne attillate, potesse essere un modo elegante per farsi corteggiare, la clientela aumentava tutti a farle la corte, era una bellissima donna, biondina sarà stata una taglia 44, una figura piacevole, a dire il vero mai mi ero fermato a fare queste riflessioni, era la sposina di un mio amico, per cui non mi sarei mai permesso, d’interferire nei loro rapporti sentimentali, anche perché il cliente con i suoi pennelli mi dava da vivere, e poi tra noi c’era troppa confidenza, dei loro rapporti amorosi mi raccontava tutto, si erano sposati due anni prima, durante il periodo di fidanzamento, gli avevo dato tanti buoni consigli, specialmente per evitare di andare a prendere figli, usava quel sistema Ogino Knaus, non sò s’è giusto il nome, però di sicuro funziona, sono andato avanti per anni, bisognava tenere conto delle mestruazioni, otto giorni prima e otto dopo, potevi darci dentro a tutta birra, perciò mi diceva di scopate straordinarie, mi raccontava che lei era molto portata per fare l’amore, lo facevano quasi ogni giorno, molte volte in negozio nell’intervallo dalle 12.30 alle 16, dopo aver pranzato guardavano qualche cassetta porno e si comportavano di consequenza. Quel giorno era lunedì ed al mattino il negozio era chiuso, avrebbe aperto nel pomeriggio, io però feci prima una telefonata, lei stava sistemando il negozio, ciao Adele le dissi:se non ti disturbo passerei stamattina sono sul giro, lei mi rispose: con piacere così possiamo fare anche due chiacchiere.Arrivai verso le dieci, in una mezz’ora avevo dato un occhio a quello che mancava, fatto l’ordine seduto alla scrivania di Edo dissi ad Adele: allora come và, e lei, mi comincio ad abituare, certo che quando manca l’uomo manca tutto, io rimasi un attimo a pensare poi replicai, Adele la vita deve andare avanti e poi sono sicuro, che Edo in questo momento e con noi, ci starà guardando, si avvicinò mi prese la mano e se la portò verso la la faccia, io l’accarezzai un brivido mi aveva ricordato di essere un uomo, la portai verso di me e cominciai a darle tanti bacini, partendo dalla fronte a tutto il viso, quando arrivai alla bocca aspettai fosse lei a fare il primo passo, lo fece con tutta quella passione che può avere una donna, dopo cinque mesi di astinenza, sei una cara persona Cristian mi fido solo di te, intanto l’avevo mezza spogliata e lei aveva spogliato me, l’ho adagiata sul divano ma lei ha preferito andare di sopra, si saliva con la scala a chiocciola dopo di te le dissi, e mentre salivo guardavo quanto era bella vista da sotto, ero già eccitato aveva un corpo stupendo, andammo in camera da letto e finì di svestirsi, era veramente un bel tocco di femmina, aveva una pelle bellissima le stavo facendo un pigiama di saliva, si vergognava un poco ma le piaceva, le feci capire che Edo sarebbe stato felice, sorrise e si lasciò andare, mi fermai al suo seno, 28 anni i migliori della sua vita, scesi mi fermai tra l’ombelico e il monte di vene-re, era rasata come piaceva a me, a Edo gli avevo spiegato che quando baci la fighina, di una donna i peli danno fastidio, lei non poteva saperlo, avevo tutta la sua bella passera davanti alla mia bocca, assaporai il clitoride, mi piaceva mi teneva la testa e mi assecondava nei movimenti, era un estasi meraviglioso, le mie mani tenevano i due seni, le stringevo i capezzoli, poi la feci girare quasi seduta sulla sponda, un pò in avanti,da vedere anche il suo bel culo, le sue cosce le appoggiai sulle mie spalle, io ero in ginocchio affondai la lingua, il suo sfintere si dilatò cominciava a godere, passai ha leccare la sua patatona nuda, il pollice scivolò nel suo bel culetto, stava godendo fece un balzo e un grido, Edo vennnngo, non diedi importanza alla cosa, era normale che le venisse da gridare istintivamente il nome del marito, la feci di nuovo sdraiare le infilai il cazzone, quattro colpi e feci una di quelle sborrate, che non potè fare a meno di godere un’altra volta, a far l’amore era una diavola diceva Edo, le piaceva raggiungere l’orgasmo senza fermarsi. Ci prendemmo una pausa, però lei disse adesso mettiamo sotto i denti qualcosa, poi facciamo il secondo tempo, si mise un grembiulino e cucinò due belle costate al sangue, la guardavo mentre era ai fornelli, aveva un culetto rotondo mi avvicinai le appoggiai contro il mio cazzo duro, avevo voglia di metterglielo dietro e subito, lei allargò le gambe con la saliva lo bagnai un pò, un colpo secco ma faceva fatica ad entrare, le misi una mano nella figa era tutta bagnata, avevo una gran voglia di sborrare ancora, mi disse abbi pazienza dopo andiamo avanti, lei si giro m’ intreccio la sua lingua alla mia, sei tutta da mangiare mi piaci da morire, mi calmai e mangiammo le costate con un bel bicchiere di vino, intanto mi raccontava, che Edo il marito aveva comprato diversi oggetti, in quei sex shop dove vendono tutto per il sesso, aprì un armadietto c’era dentro di tutto, dai vibratori a cazzi di gomma, perfino a due funzioni contemporaneamente, diceva che dopo aver fatto l’amore, insisteva le piaceva vedere lei che si eccitava, con gli oggetti che comprava mentre lui si masturbava da solo, non ne aveva mai abbastanza, il giorno dell’infarto aveva esagerato. Mi venne vicino chinò la testa ero seduto sul letto, prese a farmi un pompino era molto brava, le piaceva girarci attorno fare su e giù, le arrivava fino in fondo alla gola, poi si fermò mi spostai in avanti e si mise a sedere sopra l’uccello, entrò tutto nel bel culetto finalmente, si muoveva molto lentamente le piaceva, sentirlo dentro tutto facendo attenzione senza farlo uscire, come capita spesso in certe occasioni, avevo la testa in mezzo al suo bel seno, le misi una mano nella passera, per sentirla venire con mè, stavo per godere anch’io, fù uno sballo per entrambi rimanemmo in quella posizione per un bel pò, prima di ricomporci, la baciai dalla testa ai piedi non avrei mai smesso, la guardavo e mi piaceva sempre di più, lei mi sorrise e disse: lunedì mi raccomando vieni prima, le risposi certo non mancherò, facemmo una doccia e ci rimettemmo in ordine, l’aiutai perfino a lavare i piatti, uscì prima lei dal retro e aprì la saracinesca, nessuno si è accorto di niente era felice per questo, anch’io passai dal retro ed entrai in negozio, salutai c’erano già i primi clienti, l’aiutai a serre fino a sera, la salutai mentre tirava giù la saracinesca, l’ho chiamata subito dopo col cellulare, per dirle quanto era stato tutto bello, una giornata da ricordare per tutta la vita, la cosa andò avanti benissimo quando facevo il giro, mi aspettava al mattino del lunedì, per sei mesi circa tutto filò a gonfie vele, in seguito si risposò con un ex calciatore, che per otto anni aveva giocato all’estero, si erano frequentati da ragazzi, terminata la carriera era ritornato in Italia, allenava i ragazzi di una squadra di serie C2 in un paese vicino, il lunedì prima delle nozze le regalai tutto l’amore che meritava, come dono di nozze, per me aveva un debole, ogni quindici giorni sempre di lunedì mat-tina, passavo da lei mi aspettava con piacere, quando il suo nuovo uomo era fuori per affari, bastava un quarto d’ora era tutto fatto, si sedeva sulla punta della scrivania, entravo nella sua bella passerona, senza nemmeno spogliarci era una meraviglia lo stesso, ci scambiavamo un passionale bacio e si raggiungeva l’orgasmo insieme, quando rimase incinta non volle più tradire suo marito, disse: Cristian basta, ok, io risposi, ok, è stato un sogno, e lei anche per me.
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