Ero a casa che aspettavo con impazienza che Marisa arrivasse, quando una telefonata mi distoglieva dai miei pensieri, era Marisa che molto dispiaciuta mi diceva di non poter venire, la causa era il marito che la voleva al negozio per darle una mano, ero veramente dispiaciuto, ormai per me Marisa rappresentava il massimo della donna, e la maestra della femminilità, era disponibile e disinibita al punto giusto, se una cosa le piaceva non la nascondeva affatto, si doveva fare e basta, senza giri di parole, era il vero sogno di ogni uomo, e lei lo rappresentava alla grande, però aggiungeva, un sistema ci sarebbe, al piano sotto al tuo ci abita Flora, una mia carissima amica, con lei non avrei problemi a inventare una scusa qualunque, però non so tu come la prenderesti se ci presentiamo in due, io non ho problemi le rispondevo, infatti conoscevo Flora, era una bella fica di circa 36,38 anni, separata da tempo dal marito, e viveva sola con un figlio di 7 anni che andava a scuola, era il contrario di Marisa, magra abbastanza, un seno della terza misura, alta all’incirca 1,60, piccolina ma fatta moto bene, un bel culetto, e bionda con gli occhi azzurri, mentre lei era abbastanza in carne, e poi il seno era la sua più bella cosa dopo il culo, e continuava, potremmo fare per domani mattina verso le nove, Flora porta il figlio a scuola, e poi veniamo insieme da te, mi raccomando facci trovare una buona colazione.La mattina dopo, ero uscito presto e avevo preso lieviti paste varie e pasticcini, adesso sul tavolo c’erano due vassoi pieni di leccornie, io mi ero cambiato di nuovo, indossavo una tutina di cotone e senza biancheria sotto, volevo essere subito pronto, poco prima delle 9,30 suonavano alla porta, erano insieme e sorridenti, Flora indossava una tuta della Fila completa di giacca, mentre Marisa era con i capelli raccolti e legati da un fiocco, e anche lei vestiva sportivo, una tuta leggera e scarpe da tennis, Marisa come entrava mi baciava sulla bocca, invitando Flora a fare la stessa cosa, aggiungendo, è meglio che rompiamo subito il ghiaccio, altrimenti facciamo tardi con le presentazioni, e continuava, guarda che alle 12,30 dobbiamo uscire suo figlio esce all’una dalla scuola, iniziavamo con molto appetito a consumare l’abbondante colazione, e Marisa che mi stava vicino, allungava una mano e la posava sul mio bastone, dopo averlo tastato bene mi diceva, ma tu quando lo hai moscio, ogni volta che ti tocco sei sempre pronto, è l’effetto che mi fai rispondevo, lo sai che mi sei sempre piaciuta, mi basta vederti per farlo alzare, e rivolta all’amica le diceva, vieni un attimo a sentire come sta questo bel tipo, Flora si avvicinava e mi afferrava il cazzo da sopra la tuta e diceva a Marisa, se queste sono le premesse, credo che non ci annoieremo fra poco, finivamo la colazione in allegria, e loro si dirigevano subito nella mia camera da letto, Flora per una sorta di pudore accostava le finestre mentre Marisa si spogliava completamente, e dopo aiutava l’amica a denudarsi, anche io iniziavo a togliermi gli indumenti, poi Marisa metteva una mano nella fica di Flora dicendogli, ha cominciamo bene, non abbiamo fatto niente e questa è già tutta bagnata sotto, vieni Pietro senti come sta la verginella, e rideva come una pazza, io mi avvicinavo, ma Marisa mi diceva, aspetta un attimo, voglio togliermi un curiosità, non ho mai fatto un ditalino a una donna, e adesso me la voglio togliere questa voglia, tu Pietro aspetta, e poi vieni anche tu, credo che questo spettacolo ti rinvigorisca maggiormente, anche se penso che non ce ne sia bisogno, e iniziava a masturbare l’amica, che per il piacere gli aveva spalancato completamente la fica, e mentre continuava Flora con le mano si era allargata le labbra, adesso stava godendo come una pazza, e a Marisa sembrava piacerle anche di più, io mi ero avvicinato a Flora e le baciavo i seni, poi le cominciavo a leccare le labbra della bocca, e infine ci scambiavamo un bacio fantastico, Marisa non si fermava affatto di masturbare Flora, se lo trovava vicino e mi prendeva in bocca il cazzo cominciando a spompinarlo come solo lei sapeva fare, io continuavo a massaggiarle i seni che nonostante la gravidanza erano abbastanza sodi, e poi come mia dolce abitudine, scivolavo con la mano in mezzo alle chiappe e finalmente trovavo il buchetto del culo, scivolavo ancora con il dito, incontrandomi con quelli di Marisa che continuavano a masturbarla, e dopo averlo bagnato con i suo umori lo infilavo dentro al culo, Flora gradiva questa intromissione nel suo retto, e grazie all’opera di Marisa aveva un orgasmo incredibile, infatti era lei che diceva, ma senti quanto scola questa sborrona, hai una fontana dentro la fica, e si metteva seduta sul letto dicendo, finalmente mi sono tolta questa soddisfazione, era tanto tempo che volevo farti un ditalino, ma la voglia c’era solo per il fatto di provare quello che sente un uomo a fartelo, poi mi riprendeva in mano il bastone dicendomi, adesso ungilo bene che lo sai dove devi mettermelo, dal mio comodino prendevo il tubetto di Vasellina e iniziavo a ungerle il buchetto del culo, Marisa già era a pecorina pronta per farsi infilare, mi stavo posizionando e Flora me lo afferrava con la mano dicendomi, tu pensa a spingere e ad infilarlo, te lo reggo io questo bel mattarello, afferravo Marisa per i fianchi e iniziavo a premere contro di lei, Flora mi reggeva anche le palle non poteva fare altro, non faticavo a farlo entrare e infatti la cappella scivolava dentro dolcemente, Marisa cominciava a lamentarsi per il piacere, e Flora mi lasciava il cazzo ma le palle continuava a massaggiarmele, e si produceva in un ditalino fantastico, Marisa era gia al suo primo orgasmo e continuava a gridarmi, dai che aspetti a spingerlo dentro tutto, mi devi sfondare il culo non lo hai capito? ancora più forte che sto sborrando di nuovo, muoviti che mi piace da morire, e tu che cazzo fai Flora, non lo vedi che manca la tua mano, datti da fare e smaneggiami la fica sbrigati brutta troia, allora lei mi lasciava le palle e cominciava a masturbare l’amica del cuore, ma continuava ancora il suo ditalino, poi forse presa da un raptus di libidine, Flora si infilava sotto a Marisa e cominciava a leccarle la fica, adesso Marisa era partita in tutti i sensi, strillava come un animale in agonia, e sborrava in continuazione, Flora veniva e continuava il suo secondo solitario senza fermarsi, ma io ormai ero al limite, e lo dicevo a entrambe che stavo sborrando, Marisa ricominciava a urlare, si riempimi il culo della tua sborra, dai che non resisto, mentre io le iniettavo una quantità industriale di sperma nel culo, lo avvertivo che continuavo a schizzarle nel retto senza fine, e sentivo dai singulti che Flora si stava strozzando per la quantità di umori che la fica dell’amica produceva, io mi sfilavo anche di malavoglia, avrei continuato molto volentieri una seconda inculata, Marisa aveva il dono di farmi scatenare senza fatica, con lei ero sempre eccitato, infatti avevo più volte pensato che chissà quante volte riuscirei a sborrare con lei? mi alzavo e andavo al bagno a lavarmi l’attrezzo, mi raggiungeva Flora che vedendomi al lavabo pronto con il cazzo nella mano per lavarlo, lo prendeva lei dicendomi, e no, queste sono cose da donne, lasciamelo a me che ci penso io a lucidarlo, e mentre lo insaponava mi diceva, ma a te questo bel pisellone non si ammoscia mai? e intanto me lo segava leggermente, se è con chi le piace rispondevo, questo rimane sempre sul chi vive, l’aveva finito di pulire e lo baciava con le labbra aperte, e poi dopo avermelo leccato fugacemente mi diceva quasi bisbigliando, ma quando capita che ti trovo solo e ti do una strapazzatina? quando vuoi le rispondevo, ma Marisa faceva sentire la sua voce dal letto, ma che fai adesso te la scopi li la mia amica? eccomi tesoro le rispondevo, lo stavo solo lavando e adesso è pronto per te, Flora si era messa a pisciare e mi diceva, vai da quella stronza, che altrimenti pensa male, il tempo di rinfrescarmi la fica e arrivo anche io, Marisa mi aspettava sdraiata supina sul letto, e quando mi avvicinavo mi diceva sotto voce, adesso fai contenta la mia amica, ma dopo e mi afferrava il bastone, questo bel cazzone lo rivoglio dentro al culo, lui non lo sa, ma è quello il suo posto, Flora rientrava nella stanza e ci guardava con fare interrogativo, io gli mettevo una mano sulla fica dicendogli, ma non credi che sarebbe ora di farmi fare conoscenza con questa meraviglia bionda? si illuminava come un faro e ridendo mi rispondeva, credevo che ormai l’avevi dimenticata, e si sdraiava supina con le gambe larghe, Marisa la prendeva per un braccio tirandola su, e gli diceva, adesso è il tuo momento amica mia, ma vorrei che lo scopassi tu e non lui, la guardava e non capiva cosa intendesse dire, allora lei le diceva, fai sdraiare Pietro e tu mettiti sopra a lui che poi ti spiego, Flora pur di scoparsi Pietro sarebbe salita anche sull’armadio, gli si metteva sopra, Marisa impugnando quel cazzo che adorava, lo dirigeva nella fica di Flora, lui iniziava a spingere, ma era talmente bagnata che scivolava come una lama nel burro, adesso stavano scopando, ma Flora già era venuta come le era entrato dentro, adesso lei avevo il culo della sua amica davanti agli occhi, lo sapevo che era vergine , infatti più volte lo aveva confessato che il marito in quasi 5 anni di matrimonio aveva provato più volte a farglielo, ma lei si era sempre opposta, e adesso che era sola da oltre 2 ancora nessuno era riuscito nell’intento, vedeva quel buchetto che per effetto del cazzo di Pietro si muoveva molto bene, la voglia gli veniva improvvisa, si avvicinava e cominciava a leccarlo con tanto piacere, gli piaceva infilarci la lingua, gli piaceva il movimento che aveva lo sfintere quando la infilava leccandolo, ma poi prendeva la Vasellina e gli farciva il culo di crema scivolante, poi ci infilava direttamente due dita, Flora adesso si lamentava per il piacere che era sopravvenuto, e mentre continuava a pomparle le dita nel culo, era più forte di lei, si passava la mano nella fica e cominciava a tirarsi un favoloso ditalino, gli piaceva talmente tanto che sborrava in pochi secondi, ma non le bastava, riprendeva alla grande con due dita dentro la mia fica, e come le passava l’effetto ricominciava a strusciarsi la clitoride, era l’inizio di una favola, godeva talmente tanto che al momento di venire crollava urlando per il forte piacere che avvertiva, Flora non si smentiva, infatti era un continuo lamento per la goduria, e quando Pietro iniziava a innaffiarle la fica, lei si attaccava alla sua bocca leccandolo dappertutto, e finalmente crollava sfinita sul letto, adesso era Marisa che ricopriva di carezze Pietro, poi si alzava e andava nella cucina, e parlando a voce alta diceva, sto preparando il caffé per tutti, ma soprattutto per te amore mio, e lo vuoi sapere il motivo? mi devi ripassare il culo di nuovo, ne ho una voglia pazza, mai nessuno me lo ha lavorato bene come te, e iniziava a fischiettare, Flora sicura a questo punto di non essere sentita gli diceva sottovoce, senti Pietro, questa mattina mi hai fatto venire la voglia di prenderlo nel culo, ma preferirei che se accadesse fossimo solo noi due, caso mai una di queste mattine ti telefono, e se sei libero vengo e tu me lo fai, però devi promettermi una cosa, che questa storia Marisa non la venga a sapere, io le davo un bacio, e poi le mettevo un dito nel culo e uno nella fica dicendogli, dai adesso li muovo bene entrambi, voglio vedere quanto ci metti a sborrare, Marisa entrava con il vassoio e i caffé e Flora sborrava in quel momento, posava il vassoio sul comodino e mi diceva, ma perché l’hai fatta venire adesso, è da prima che ci penso che come me lo infilavi nel culo io, ma……ma questa è un’altra storia.

