Finalmente ce l’avevamo fatta, io e la mia famigliola felice, per una intera settimana alle Seychelles!Quel pomeriggio, mio marito e mio figlio riposavano in albergo, ma io non volevo perdermi neanche un minuto di quella vacanza, per cui uscii da sola, percorsi strette viuzze e visitai mercatini multicolori, fino a trovarmi davanti a quel magnifico mare… Stavo camminando su quella che è considerata una delle spiagge più belle del mondo e lungo quella striscia bianca di sabbia non c’erano più di 20 persone. Improvvisamente vidi in lontananza davanti a me, a circa 200, 300, metri di distanza, un uomo che si alzava dal suo asciugamano per immergersi nell’acqua turchina dell’oceano. A prima vista mi sembrò completamente nudo, solo allora mi ricordai che quella spiaggia era anche per nudisti. Mi sembrò che mi stesse fissando da lontano, anche perché attorno a me non c’era nessuno. Imbarazzata mi fermai a debita distanza e dopo essermi spogliata ed essere rimasta in bikini mi immersi nell’acqua. Intanto che nuotavo notai che l’uomo continuava ad osservarmi, o almeno così mi sembrava. Uscii dall’acqua e ripresi il mio cammino lungo quella bellissima spiaggia, ma per farlo dovevo passare davanti a quel maschio che intanto si era tornato a stendere sull’asciugamano. Quando giunsi davanti a quell’uomo, lo vidi steso, alto, muscoloso, con la carnagione abbronzata, ma, soprattutto, adagiato sopra il suo ventre c’era un pene enorme, anche se a riposo. Lui mi guardava, fissandomi, mentre io arrossivo, imbarazzata, intimidita….. il mio respiro si era fatto pesante, un turbine di congetture strane e malsane mi attraversavano la mente… mi allontanai velocemente per non mostrare il mio turbamento, poi continuai la strada, persa in mille pensieri…Improvvisamente le mie fantasie vennero interrotte dal rumore di una jeep che mi si affiancò. Qualcuno in inglese mi offriva un passaggio. Avrei preferito andare a piedi piuttosto che accettare, ma quel giorno non so cosa mi prese… era il tipo della spiaggia che mi stava chiedendo se volessi un passaggio fino all’albergo, con un sorriso smagliante, lievemente sornione… Appena salita me ne pentii, perché la situazione era veramente paradossale… ero in macchina con un nudista che mi lanciava strane occhiate… cercai di essere raziocinante, ero sempre stata una moglie fedele e devota, ma ciò nonostante non mi trattenni dallo sbirciare verso il suo costume. I miei occhi allibiti videro quanto era gonfio….. Iniziavo a temere le conseguenze alle quali stavo andando incontro, ma allo stesso tempo ero incuriosita dalla piega degli eventi. Lo sconosciuto mi chiese dove fossi alloggiata, glielo dissi, disse che avevo un bel pezzo di strada da fare, lo sapevo, disse ancora qualcosa, poi mi chiese se non mi dispiaceva se prima passavamo per il suo albergo, era tutto sporco di sabbia e voleva cambiarsi. Accettai con un flebile sì, capii a cosa mirava, anche perché sul suo viso apparve un sorriso malizioso, ma soprattutto la sua jeep tornò indietro. Era così evidente che mi aveva cercata! Arrivammo in un bellissimo albergo ed io lo accompagnai nella sua stanza. A quel punto senza tanti preamboli esclamò:”Un attimo, mi faccio una doccia e sono da te” Intanto mi ero seduta sul bordo del letto, e fu allora che lo sconosciuto si tolse la maglietta e si portò le mani sui fianchi… abbassò rapidamente il costume e…… La vista del suo pene enorme mi colpì come una mazzata, questa volta non era a riposo, era già quasi eretto e l’uomo non fece nulla per coprirsi. Si lasciò ammirare per qualche istante, ed io non riuscivo a staccare gli occhi da quell’affare che penzolava lateralmente. Doveva essere lungo almeno venticinque centimetri e molto, molto grosso. Lui a quel punto disse “Ho un’idea migliore, perché non ti fai la doccia con me?” Non riuscii a proferire una sola parola, e, come se fossi in trance , lasciai che mi slacciasse il reggiseno e poi abbassai gli slip, rimanendo completamente nuda. Cercai, in un barlume di lucidità, di coprirmi goffamente con le mani. Lui fece finta di nulla, andò per un attimo in bagno, ed io sentii l’acqua scorrere, poi tornò da me, mi afferrò una mano dicendomi solo “Vieni!” Lo seguii docilmente, ed entrammo sotto la doccia, a pochi centimetri l’uno dall’altro… ..lui prese il sapone ed iniziò ad insaponarmi sulle spalle, sul collo, scendendo poi ai miei seni… .. . Intanto mi guardava fisso negli occhi e poi: “Hai voglia di un maschio, vero?” Balbettai qualche stupida scusa, ma lui mi prese la mano e mi diede il sapone, portandola poi sul suo petto muscoloso…ero completamente inebetita, ma presi la saponetta fra le mani, cominciai a lavare il torace, ampio e robusto, moderatamente villoso. Scesi pian piano lungo il ventre, cinto di addominali possenti. Mi occorreva tempo per coprirne tutta la superficie. M’inginocchiai per massaggiare l’inguine. Girai lentamente intorno agli organi genitali, con gran delicatezza, fino all’interno delle cosce. Il suo membro era terribilmente grosso e teso. Resistetti alla tentazione di toccarlo, prolungando le carezze sul pube e fra le gambe. Adesso lui stava attaccato alla parete, a braccia allargate con entrambe le mani contro il muro, il ventre teso in avanti. Mugolava… Mi scostai, sedetti proprio sotto il getto della doccia e, gli occhi sempre fissi sul suo membro gonfio all’inverosimile, attesi che si calmasse un po’. L’acqua calda mi colava sui capelli, sul corpo nudo e teso, eccitato, mio malgrado… ..Lui aveva raggiunto il culmine dell’eccitazione, eppure non aveva fatto il minimo gesto per affrettare la conclusione. M’inginocchiai di nuovo di fronte a lui….. Il suo membro, ancora fortemente congestionato, sussultò. Passai la mano sullo scroto, risalendo piano…. la sua verga si drizzò ancor più, più violentemente. La presi con l’altra mano, la strinsi, avviai un movimento di va e vieni, dando un tempo lento alla masturbazione…. L’acqua saponata di cui era coperto il mio palmo favoriva lo scivolamento. Su e giù, sempre lo stesso gesto, sempre lo stesso ritmo, e i gemiti al di sopra del mio capo; e io che gemevo a mia volta, mentre l’acqua della doccia scivolava su di me.. .calda e rassicurante… il mondo era fermo all’altezza dei miei occhi, del suo inguine, al rumore dell’acqua che colava su di noi e della sua verga che scorreva fra le mie dita….sentii la sua mano che spingeva la mia nuca verso il suo sesso turgido….. oramai schiava della libidine, aprii la bocca e posai le labbra su quella cappella grossa e umida… la ingoiai a poco a poco, leccando e succhiando, mentre con la mano continuavo a scorrerlo su e giù… .poi docilmente mi spostai a leccare le grosse palle gonfie, ma lui mi riprese, ricacciandomi il cazzo in bocca… “Sei una vera troia…..” e intanto dava dei colpi di reni, scopandomi in bocca… …ero completamente in suo potere, schiava del mio stesso desiderio… .mi rovesciò sul tappeto di spugna… .rividi il suo corpo nudo e possente, come in un sogno… .il suo afrore di maschio selvaggio… .e lui mi mise le labbra… .la lingua, dappertutto, fino all’interno delle mie gambe, su su fino alla mia intimità più segreta….mise le mie cosce sulle sue spalle e mi posò la lingua sulla fica.. …M’inarcai bruscamente. Lui mi leccava dalla vagina al clitoride, con studiata lentezza, la bocca incollata al mio sesso. Il mondo scomparve, ogni mia reticenza, ogni residuo pudore, tutti i miei retaggi di donna perbene, scomparvero con esso… .Fu allora che mi arrampicai del tutto su di lui, appoggiai la fica contro il sue membro, la fregai contro i testicoli gonfi e lo sentii penetrare in me, e fu come una violenta scarica elettrica, come una frustata di piacere, che percorse tutto il mio corpo e imprigionò definitivamente la mia anima.. ….Nulla per me era oramai più importante, se non l’appartenenza totale a quell’uomo…. Sollevai le ginocchia, piegai le gambe attorno a lui, e lo cavalcai vigorosamente… .. ero completamente in balia del piacere che mi procurava quello sconosciuto…. Lui rotolò su di me e mi cavalcò a sua volta, appoggiandosi sulle mani per non schiacciarmi. I suo testicoli mi fregavano le natiche, all’ingresso della vagina, la sua verga dura mi riempiva, scivolava e scivolava, pompando dentro di me…un barlume di lucidità mi fece apparire la mia vita precedente, i miei valori sacri…ma già le mie unghie penetravano nelle sue natiche, e lui ansimò più forte… Godemmo insieme, a lungo, i nostri liquidi confusi, i nostri rantoli confusi, provenienti non dalla gola ma da più lontano… … .suoni estranei alla voce umana… ..divenni la sua puttana…
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