Capitolo 1° – L’incontroC’è una vecchia canzone che parla di un’innocente giovane che fece una corsa in tram e perse il cuore, questa storia inizia alla fine degli anni trenta dello scorso secolo e giunge sino ai nostri giorni. Comunque lasciatemi dire che io persi più del mio cuore o forse non persi nulla ma invece guadagnai molto. Io ho sentito quella canzone ed a me è accaduta la stessa cosa quando ho visto quel giovane alto, bello e come nella la canzone il mio cuore ha cominciato a battere forte guardandoli. Quello che è successo nella canzone è successo anche a me e quando stavo per scendere dal tram lui mi ha preso la mano, io sono rimasta sino al capo linea con la mia mano nella sua, con nel cuore la più bella sensazione che avessi mai provato ma, quando mi aveva preso la mano avevo sentito uno strano dolore lancinante tra le gambe; era come se mi fossi toccata la fica, come avevo fatto alcune volte anche se a quei tempi si supponeva che le buone ragazze non lo facessero, neppure lo pensassero e neppure conoscessero parole come fica.Claudio aveva quasi vent’anni ed era comproprietario del negozio che aveva con suo padre; viveva coi genitori e la sua sorella più giovane, Susy, aveva la mia età, diciotto anni. Mentre parlavamo sul tram ho scoperto che Claudio non aveva mai avuto seriamente una ragazza ed anch’io non avevo mai avuto seriamente un ragazzo. Ho detto a Claudio che avevo fatto il liceo e lavoravo come segretaria in una società di architetti. Avevo un fratello di 21 anni ed una sorella di 16 che frequentava ancora il liceo. Come ho detto Claudio aveva un bell’aspetto, capelli castani, alto circa un metro e ottanta, io ero alta un metro e sessantacinque, capelli biondi e misure 91-73-91 e, a detta di mio fratello maggiore, molto attraente. A proposito, i miei fratelli si chiamano Eriberto, come mio padre, e la sorella minore Angela, ma noi la chiamiamo Angie.Bene, come stavo dicendo siamo rimasti sul tram sino al capo linea che era vicino ad un parco; c’era una bancarella di gelato e lui mi a chiesto se poteva offrirmelo; ho detto di si perché volevo stare ancora un po’ con lui e conoscerlo meglio. Finito il gelato ho suggerito una passeggiata nel parco dato che eravamo solo a metà pomeriggio ed era una bellissima giornata di primavera. Mentre passeggiavamo abbiamo visto coniglio ed abbiamo tentato di inseguirlo uscendo così dal sentiero ed inoltrandoci nel bosco. Siamo giunti in una radura e Claudio si è tolto la giacca e l’ha posata per terra per permettermi di sedermi senza sporcare il vestito; non mi sarei neppure sognata su quante giacche mi sarei sdraiata da quel giorno.Mi sono seduta a gambe distese e Claudio si è seduto dietro di me per permettermi di appoggiarmi a lui. Stava tutto accadendo così velocemente ed io ero un po’ confusa come dovrebbe essere una brava ragazza in un bosco con un ragazzo. Lui mi ha circondato con le sue braccia e la cosa seguente che ricordo è che le sue labbra stavano toccando le mie e che ci stavamo baciando. All’improvviso lui mi ha aperto la bocca e vi ha messo dentro la sua lingua cominciando a strofinarla contro la mia. Io ho cominciato a sentirmi debole ma non volevo che smettesse di baciarmi. Abbiamo continuato a baciarci a lungo e lui ha messo una mano sull’esterno della mia camicetta, sui miei seni. Stavo per spostargliela quando lui mi ha baciato di nuovo e ha cominciato a spingere contro i miei seni stringendoli attraverso la stoffa. Ancora una volta ho avuto quella sensazione divertente ed era molto bello. Ho detto a Claudio che non doveva fare quelle cose e lui ha sorriso ed accennato col capo. Mi ha chiesto se volevo alzarmi ed andare via, ma io gli ho detto che avevo fiducia in lui e sarei rimasta là se ci limitavamo a baciarci, non doveva più toccarmi i seni.Ci siamo baciati ancora ed il mio respiro è diventato affannoso. Penso che Claudio l’abbia notato perché ho sentito la sua mano sulla mia gamba che mi accarezzava il ginocchio; subito dopo mi stava accarezzando la coscia e poi la mia michetta attraverso il merletto delle mutandine rosa. Avevo perso completamente la facoltà di ragionare e mi ero arresa a Claudio ma non gliel’ho detto. Nel minuto seguente il suo dito era sotto l’inguine delle mie mutandine rosa ed io ho perso ogni controllo dei sensi. Respiravo forte, dimenandomi al sentire quella sensazione nella mia fichetta. Ero in estasi e gliel’ho detto. Mi ha afferrato la mano e se l’è messa su una protuberanza che sporgeva sulla parte anteriore dei pantaloni, ho capito che era il suo cazzo, l’avevo visto ad un bambino quando avevo fatto la baby sitter e l’avevo cambiato. Claudio ha aperto i bottoni della patta ed il cazzo gigantesco è balzato fuori. Non riuscivo a circondarlo completamente con la mano ma era così bello stringerlo e c’erano gocce di umidità che uscivano dalla sua estremità.Claudio nel frattempo mi aveva alzato la gonna e la sottoveste esponendo cosi le giarrettiere bianche e le mutandine. Nessun uomo mi aveva mai visto così ma la cosa non mi importava, avevo perso tutte le inibizioni. Claudio mi ha guardato e mi ha detto che ero bella non solo sopra ma anche sotto. Mi ha chiesto se poteva togliermi le belle mutandine di pizzo e, dopo una breve esitazione, ho alzato il corpo per permettergli di farle scivolare via. Sono stata messa in mostra davanti a Claudio ed al mondo. Mi ha toccato la fichetta che era molto bagnata e poi vi ha fatto scivolare dentro il medio. Ho pensato che sarei morta di piacere. Allo stesso tempo strofinava la parte superiore del mio cespuglio quando all’improvviso il mio respiro si è affrettato, mi sentivo svenire, una sensazione misteriosa e strana è comparsa nella mia fica e sono praticamente svenuta.Claudio mi ha detto che si trattava di quello che si chiama passione e che probabilmente ero venuta; di qualunque cosa si trattasse era così bello che avrei voluto venire di nuovo e ho voluto sapere se anche lui poteva venire.Ho preso ancora il suo cazzo e ho cominciato a toccarlo ed accarezzarlo. Gli occhi di Claudio hanno cominciato a rovesciarsi indietro ed all’improvviso il suo cazzo si è gonfiato ed una crema bianca ha cominciato ad uscire a torrenti dalla cima. Dopo che si era calmato gli ho chiesto se quello era quello che gli uomini chiamano venire e lui me l’ha confermato. Ho preso un fazzoletto dalla borsetta per pulirmi le mani dalla sua sborra; ne avevo alcune gocce su di un dito, l’ho appoggiato alle labbra e ho capito che quello era il succo più dolce che avessi mai assaggiato; ho capito che ne volevo assaggiare di più, molto di più. Abbiamo parlato di come eravamo venuti e delle sensazioni che avevamo sentito attraversare i nostri. Uno di noi ha detto come casualmente che avremmo dovuto provarlo di nuovo una volta o l’altra. Ma parlandone ci stavamo eccitando ancora, ho detto Claudio che avevo assaggiato il suo succo ed avrei voluto assaggiarne di più, lui mi ha chiesto di far correre la lingua sulla punta del cazzo o verga come lui diceva che tutti i giovani chiamavano la cosa. Io gli ho detto che non avrei mai potuto farlo essendo una brava ragazza. Claudio ha detto di non sapere se ero una brava ragazza o no ma che sicuramente ero una donna. L’ha detto così affettatamente che io ho abbassato lentamente la testa sulla testa del suo cazzo o verga e l’ho colpita leggermente con la lingua. Ho assaggiato il succo che ne usciva e ho capito che dovevo averne molto di più. Ho leccato la cappella e poi sono scesa sui lati sino alla radice. Lui mi ha detto di mettergli le mani sotto le palle e maneggiargliele delicatamente mentre gli leccavo il cazzo. Ho aperto la bocca e, preso in bocca l’uccello, ho cominciato a muovere la bocca su e giù. L’ho guardato, aveva un grande sorriso stampato sul viso ed io gli ho fatto l’occhiolino. Penso che ormai ne ero pazza; ho continuato a lavorare la verga con la bocca andando su e giù ed all’improvviso è diventata più dura nella mia bocca, Claudio ha cominciato ad agitarsi e torrenti di crema o sborra hanno cominciato ad uscire dal suo cazzo. Ho ingoiato per non soffocare e ne ho tenuta un po’ in bocca perché ne volevo sentire il sapore. Mentre la stavo assaporando Claudio mi ha baciato infilandomi la lingua in bocca, era una cosa divina, dopo di che gli ho pulito cazzo e palle leccandoli.Claudio mi ha detto che avrebbe fatto un bel gioco e di girarmi sdraiata sulla schiena a gambe aperte; io le ho spalancate e lui vi ha messo in mezzo la testa e ha iniziato ad investire con la lingua la fica risalendo al cespuglio. Ho ricominciato a sentire quella sensazione. Lui colpiva piano l’orlo del buco e poi metteva la lingua dentro, la ritirava un po’ e saliva alla parte superiore della fica, dove c’era quel piccolo bottone che era diventato duro come una pietra. Si è alzato un momento e mi ha chiesto di sbottonarmi la camicia e sganciare il reggiseno; l’ho fatto e lui ha cominciato a succhiarmi i seni ed i capezzoli che sono diventati di pietra e lunghi più di un centimetro. Li a presi tra le mani ed è riscivolato giù a succhiarmi la fica ma contemporaneamente ci ha fatto scivolare dentro un dito e con l’altro giocava coi miei capezzoli. Vedendo come ero eccitata mi ha preso le mani e le ha portate ai capezzoli insegnandomi come maneggiarli mentre lui con le sue mani mi spalancava la micia e ci metteva dentro la lingua; ha leccato il bottone ed io ho cominciato a venire a ripetizione. Ha continuato a leccare, io continuavo a giocare coi miei capezzoli ed a venire. Lentamente ha diminuito le leccate fino a fermarsi, poi ha ripreso ed io sono venuta ancora. L’ha rifatto tre o quattro volte e più tardi abbiamo capito che avevo avuto un multi orgasmo, non avevo mai sentito tanto piacere in vita mia.Claudio a quel punto ha detto che dovevamo chiavare, io gli ho detto che non avevo mai sentito quella parola e lui mi ha spiegato di cosa si trattava. Mi sono sdraiata di nuovo sulla giacca col vestito e la sottoveste tirati su alla vita. Indossavo ancora la giarrettiera bianca e le calze e Claudio ha detto che potevo tenerli. Ho messo le mutandine rosa nella borsetta, Claudio si è messo tra le mie ginocchia ed io l’ho aiuto a mettere la punta del cazzo all’ingresso della mia fica bagnata e calda. Ha iniziato a farlo spingerlo dentro e mi ha riempito il buco tanto che pensavo che mi avrebbe spaccata in due, ma poi è scivolato dentro, ha spinto, io ho gridato un poco ma poi il dolore se n’è andato ed il piacere puro è ritornato. Claudio ha cominciato a muovere il corpo su ed giù ed io ho assecondato i suoi colpi; ha alzato un po’ il corpo e mi ha detto di pizzicarmi un capezzolo ed il clitoride. Mentre lo facevo Claudio mi chiavava, ci guardavamo negli occhi e sapevamo che eravamo di nuovo pronti a venire. Ho detto sì e siamo venuti insieme. Per essere due persone che prima di allora non l’avevano mai fatto, ci stavamo comportando alla grande. Ho detto a Claudio che avrei voluto leccare il suo cazzo bagnato dopo che l’aveva tolto dalla mia micia. Per i sette minuti seguenti Claudio ha lasciato il cazzo nella micia, a mollo nei nostri umori, quando l’ha tolto gliel’ho leccato e poi l’ho baciato in bocca. Abbiamo continuato sino a che non c’è stata più sborra nella mia fica. Alla fine ci siamo alzati, ci siamo rivestiti e ci siamo diretti verso il tram. Lungo il percorso mi è venuta un’idea pazza, ho preso le mutandine dalla borsetta, mi sono alzata la gonna, le ho strofinate sulla micia e gliele ho date come souvenir. Sul tram Claudio mi ha detto che mi avrebbe chiamato durante la settimana per concordare un appuntamento per il fine settimana seguente. Capitolo 2° – Lascia che le tue dita si muovanoClaudio non ha chiamato che giovedì sera e per tutti i giorni precedenti io ho continuato a dirmi che non mi avrebbe chiamata perché pensava fossi una donna leggera. Abbiamo deciso di andare sabato sera ad un concerto dopo il quale Claudio mi ha portato a casa ed abbiamo incontrato i miei genitori.Il giorno seguente, la domenica, è venuto a casa mia. I miei genitori e mia sorella erano andati fuori di città e mio fratello era uscito con la sua ragazza, Giulia, Claudio ed io eravamo soli.Abbiamo iniziato a parlare, lui mi ha detto che aveva portato le mie mutandine con se a letto ogni sera, ne annusava l’inguine e poi le usava per masturbarsi. Io ho confessato che io mi ero strofinata il bottoncino un paio di volte ed ero venuta, ma avevo smesso quando il pomeriggio precedente avevo avuto il mio ciclo mensile.Claudio ha detto che gli sarebbe piaciuto vedermi giocare con i miei seni e con la mia micia e masturbarmi davanti a lui ed io gli ho risposto che l’avrei fatto se anche lui lo faceva. Ha detto che era d’accordo ed abbiamo deciso che sarebbe stato meglio farlo singolarmente e non insieme per permettere all’altro di godere la visione. Ho voluto farlo per prima, mi sono tolta camicetta, gonna e sottovesti multicolori. Claudio ha sganciò il reggiseno e mi ha carezzato le tette come le ha chiamate. Mi ha fatto scivolare giù le mutandine color pastello ed io sono rimasta in calze beige e giarrettiere gialle. Mi sono seduta a gambe aperte e ho detto a Claudio di mettersi su di una sedia di fronte a me e di guardare ma non toccare fino a che non stessi venendo. Ho cominciai carezzando i seni e facendo diventare sodi i capezzoli, ho tentato poi di toccare con la lingua i capezzoli ma non sono riuscita a prenderli bene. Ho iniziato a strofinarmi le gambe sopra le calze e poi le cosce, ho messo un dito nella fessura tra le gambe e l’ho mosso su e giù, ogni volta diventando più bagnato. Ho massaggiato il mio bottoncino e ho iniziato ad essere rapita; ho infilato il dito nella fica e l’ho tolto bagnato, ho guardato Claudio negli occhi, sorridendo e leccando l’umore dal mio dito. L’ho fatto di nuovo, ho offerto il dito a Giorgio e mi è sembrato che volesse succhiare via il dito dalla mano. Ho messo la mano nella zona della fica e vi ho infilato tre dita torcendole per aumentare il piacere. Ho detto a Claudio di rimanere dove era perché avevo un regalo per lui. Ho giocato col mio clitoride con le altre dita, ho sentito un fremito nella micia e ho cominciato a venire mentre guardavo Claudio profondamente negli occhi. Sono scivolata giù un po’ mentre sentivo un altro orgasmo arrivare, e sono rimasta a gambe divaricate davanti al viso di Claudio in modo da permettergli di seppellire la lingua nella mia micia. Lui mi ha leccato la micia e quando stavo di nuovo per venire la sua lingua è scivolata in basso alla mia area inferiore e l’ho sentito sul buco del culo. Era una sensazione divertente ed imbarazzante allo stesso tempo ma Claudio ha continuato a leccare ed io a venire. Alla fine ho smesso e ho spostato il suo viso, dopo di che gli ho chiesto dove aveva sentito della lingua sul culo e lui mi ha detto che i suoi genitori avevano un libro con immagini e scritte in francese, ma Claudio sapeva il francese; gli ho detto che avrebbe dovuto portarlo così avremmo potuto provare le cose che c’erano scritte. Poi Claudio ha detto che era il suo turno di masturbarsi per il mio piacere, ora ero io che non dovevo toccarlo. Si è tolto pantaloni e boxer ed il suo cazzo è comparso. Si è seduto sulla sedia di fronte a me, si è bagnato la parte terminale della verga con la saliva e ha iniziato a far scorrere un dito sulla testa. Il cazzo ha iniziato a “piangere” e presto è stato tutto bagnato di una sorta di muco; l’ha avvolto con una mano e ha cominciato ad accarezzarlo, dapprima lentamente, poi sempre più velocemente. Si è preso le palle e ha iniziato a strofinarle con l’altra mano. Mi guardava intensamente e mi ha detto che lo eccitava al massimo il fatto che lo stessi guardando mentre si masturbava. Io mi scaldavo sempre più ed avrei dato qualsiasi cosa per scendere con la bocca sul suo cazzo. Si è alzato la camicia sino al collo e poi ha ripreso con la sua sega.All’improvviso si è agitato, il cazzo ha cominciato a sparare fiotti di sperma che atterravano sul suo torace, sullo stomaco e sui peli intorno al cazzo. Mi ha detto che la mossa successiva toccava a me. Mi sono tuffata sul suo torace e gli ho leccato via tutta la sborra, l’ho baciato infilandogli la lingua in bocca , sono passata allo stomaco, l’ho pulito e poi sono tornata a baciare Claudio alla stessa maniera, quindi è stata la volta di cazzo e palle, ho leccato via tutto e poi l’ho baciato ancora.Poiché si faceva tardi ed i miei genitori avrebbero potuto arrivare da un momento all’altro, mi sono fatta mettere il suo cazzo nella micia e mi sono fatta chiavare rapidamente.Seno venuta tre volte e lui una volta, dopo di che sono riuscita a farmi mettere in bocca tutto il succo estratto dalla micia con il sistema che ho già spiegato.Ci siamo alzati ed abbiamo atteso l’arrivo dei miei genitori.Mentre aspettavamo è tornato mio fratello Eriberto e ci ha detto che lui e Giulia avevano deciso di lasciarsi; sembrava sollevato. Io gli ho detto che alla prima occasione gli avremmo presentato Susy, la sorella di Claudio; poi i miei genitori sono arrivati e siamo usciti tutti insieme a mangiare. Anche se il sesso era favoloso c’erano altre cose nelle nostre vite, abbiamo scoperto che entrambi credevamo nella famiglia e volevamo bambini, volevamo progredire finanziariamente e socialmente. Abbiamo capito che eravamo compatibili e non avremmo avuto grandi difficoltà nella nostra relazione che ha iniziato a prendere una strada nuova e diventare una cosa seria. Claudio mi ha chiesto di fidanzarci e mi ha dato l’anello e da quel momento quando gli altri ragazzi mi chiedevano di uscire, rispondevo che erano arrivati tardi, Claudio era il mio unico e solo amore ed io ero il suo unico e solo amore. Anche gli affari per Claudio e la sua famiglia si stavano espandendo e Susy, la sorella di Claudio aveva cominciato a frequentare mio fratello Eriberto. Capitolo 3° – Ogni luogo va bene Claudio ha cominciato a venire a casa mia con regolarità permettendoci di fare sesso ogniqualvolta se ne presentava l’opportunità e noi l’aiutavamo a presentarsi. In tram mi mettevo in una posizione tale da poter far scivolare in alto il vestito e da permettere a Claudio di far scivolare la mano sopra la mia micia; bastava il traballare del tram per farmi venire, una volta, grazie alla calca, è riuscito ad infilarmi il cazzo tra le gambe ed a venire. Se andavamo al cinema ci sedevamo in fondo o in balconata così da poter essere liberi. Una sera, mentre i miei genitori stavano ascoltando la radio, siamo andati in cucina, Claudio mi ha fatto piegare sul lavandino e mi ha chiavato finché non è venuto. Noi tentavamo sempre di venire insieme per quanto era possibile ma se non accadeva non vi era problema perché in qualche modo l’altra persona riusciva a venire prima che la serata finisse. Se per esempio era Claudio che non poteva sborrare, io gli davo le mie mutande perché ci potesse masturbarsi dentro una volta giunto a casa, me le avrebbe riportate al primo appuntamento ed io me le sarei messe. Come si può vedere avevo una grande avversione per lo sperma di Claudio!!! Altre volte andavamo a fare una passeggiata e cercavamo zone boschive propizie al nostro fare sesso. Ogniqualvolta avevo il mio ciclo mensile poi io glielo succhiavo, gli piaceva molto e col suo sperma anch’io raggiungevo la felicità.Capitolo 4° – In ginocchio, signoraUn sabato pomeriggio siamo tornati al nostro posto nel bosco. Claudio si stava comportando in maniera misteriosa e strana; quando ci siamo arrivati mi ha detto di togliermi la gonna e di mettermi in ginocchio. Ho esitato a quell’ordine ed al suo modo di agire, se fosse arrivato qualcuno si sarebbe imbattuto in una ragazza seminuda con giarrettiere bianche, calze bianche e mutandine rosse.Ma avevo completa fiducia in Claudio e ho fatto come aveva detto restando in ginocchio con camicia, calze, giarrettiere e mutande di fronte a Claudio. Mi ha detto di prendergli il cazzo, di accarezzarlo e poi cominciare a succhiarlo. Mi ha detto che potevo tirarmi giù le mutande e gioco con la mia fica mentre lo succhiavo, ed io l’ho fatto. Gli ho carezzato amorevolmente il cazzo e le palle con la lingua leccandoli e facendo poi correre la lingua sulla testa del cazzo. Il muco ha cominciato ad uscire dalla sommità ed io sono venuta sulle mie dita. Mi sono fermata per un momento e ho fatto succhiare a Claudio le mie dita, dopo di che ho ripreso a succhiarglielo. Mi sono resa conto che era vicino al limite e pronto a sborrare. Mi ha detto di smettere di succhiare ma di tenere il cazzo in bocca. Ha detto “Anna, mi vuoi sposare? Voglio che tu sia mia moglie” io ho detto “sì” e lui ha sparato il suo carico nella mia bocca e giù nella gola. Io ho continuato a succhiargli il cazzo fino a che non ha chiesto mercè; per tutto il tempo che l’avevo succhiato avevo tenuto il mignolo nel suo buco del culo. Da quel giorno se qualcuno chiede se Claudio si è messo in ginocchio per chiedermi di sposarlo, noi diciamo che l’ho fatto io, ma non diciamo di più. Claudio mi ha fatto scivolare un anello da un carato sul dito, poi ha fatto scivolare il cazzo nella mia micia e ha proseguito sino a venire.Capitolo 5° – Tutto in famigliaAbbiamo deciso che la data del matrimonio sarebbe stata il 9 febbraio 19__, sei mesi dopo. I miei genitori e la sorella più giovane sarebbero andati fuori città per il fine settimana. Ho detto a mio fratello Eriberto che Claudio ed io non saremmo stati in casa il pomeriggio del sabato e la sera fino a tardi. Eriberto ha detto che lui e Susy, la sorella di Claudio, avevano un programma sarebbero stati fuori per lo stesso periodo. A dire il vero noi volevamo solo assicurarci che la casa fosse libera e poter passare pomeriggio e sera nel mio letto a chiavare. Avevamo parlato di sesso anale e quello era il nostro numero prioritario per quel giorno. Siamo usciti tutti insieme ma un’ora dopo Claudio ed siamo ritornati. Quando siamo entrati c’era molta quiete e siamo andati in salotto e… mi è sfuggito un anelito, c’era Susy in ginocchio tra le gambe di Eriberto che gli succhiava il cazzo a più non posso. I pantaloni di mio fratello erano sul pavimento ed il vestito di Susy era alzato sino alla vita mettendo in mostra le mutande di merletto nere, la giarrettiera nera e le calze nere. Non avevo mai visto biancheria intima nera e così sexy prima di allora e mi sono eccitata immediatamente. Proprio mentre Susy ci vedeva visti Eriberto ha detto che stava venendo e ha tenuto la testa di Susy per costringerla a succhiare. Sono saltati in piedi tutti e due, Eriberto rosso come una barbabietola, Susy ha cominciato a piangere violentemente. Io ho messo le mie braccia intorno a Susy e lei si è calmata, ha detto che non avrebbe più avuto il coraggio di guardarci, noi abbiamo chiesto perché, si trattava di una cosa naturale. All’improvviso un ghigno è apparso sul viso di Eriberto e ha voluto sapere perché eravamo là e perché avevamo detto che la cosa era naturale; cosa avevamo in mente?”Sai benissimo cosa abbiamo in mente” ho esclamato anche se Claudio mi ha confessato poi che era imbarazzato come sua sorella. Ho detto a tutti di calmarsi e che avremmo discusso la situazione. Eriberto e Susy hanno confessato che si succhiavano e fottevano dalla prima volta che si erano incontrati e noi abbiamo confessato la stessa cosa. Abbiamo detto la ragione per cui eravamo ritornati a casa, ho detto che l’averli visti mi aveva eccitato e che la vista delle mutande e delle giarrettiere di Susy mi aveva fatto impazzire, le avrei acquistate anch’io. Io ero calda come una stufa ed avevo bisogno di un cazzo, volevo anche vedere Eriberto che chiavava Susy, avevo visto solamente immagini di coppie che chiamavano sul libro dei genitori di Claudio. Loro hanno detto che a loro sarebbe piaciuto guardarci fare qualsiasi cosa e tutto quello che volevamo.Sarebbe stata una festa, ma abbiamo fatto un patto, non vi sarebbe stato incesto.C’erano due divani nel salotto, uno di fronte all’altro, Eriberto ha portato Susy ad uno e Claudio mi ha portato all’altro. Abbiamo iniziato a baciarci coi nostri partner e tentavamo di fare tutto contemporaneamente, noi ci mettevamo la lingua in bocca, anche loro lo facevano. Susy si è alzata, si è tolta la camicia, sotto aveva un reggiseno di merletto nero con dei fori dove c’erano i capezzoli ed Eriberto ha cominciato a succhiare i capezzoli attraverso i buchi. A vedere ciò a momenti venivo nelle mie mutande blu; Claudio mi ha tolto la camicia ed il reggiseno blu e mi ha succhiato una tetta. Io sono riuscita e prendere l’altra e portarla alla mia bocca per potermi succhiare da sola il capezzolo. Claudio mi ha fatto scivolare una mano sotto la gonna, ha passato le calze, ha passato le cosce e ha cominciato a strofinare l’inguine sopra le mutande. Le mie mutandine erano bagnate perché avevo cominciato ad emettere i miei umori e perché Claudio la notte precedente le aveva inzuppate col suo sperma masturbandosi a casa sua non potendo avere a disposizione la mia micia. Susy ha detto di essere estremamente imbarazzata di fronte a suo fratello ma che avrebbe continuato. Si è tolta la sottogonna ed è rimasta con le mutande di merletto nere che avevano l’inguine aperto là; le ho viste e ho avuto un orgasmo nelle mie, era la prima volta che venivo senza una stimolazione manuale. Gli occhi Claudio quasi balzavano fuori della testa a vedere la sua sexy sorella in reggiseno trasparente senza copricapezzoli, in giarrettiera nera, mutande dall’inguine aperto e scarpe a tacchi alti nere. Al solo vedere come Claudio guardava la sorella ho capito che dovevo mettere le mani su una biancheria intima come quella. Era un bene che Susy fosse sua sorella altrimenti avrei avuto una competitrice incredibile. Fortunato Eriberto! Ero felice per mio fratello che quella giovane signora facesse le cose che gli piacevano; ma un’altra sorpresa era in arrivo.Eriberto ha detto a Susy di togliersi le mutande per un momento e quando lei l’ha fatto abbiamo visto che non c’erano peli circa intorno alla figa ed al buco del culo. Lei ha detto che Eriberto insisteva perché si radesse fica e culo regolarmente. Sono rimasta sorpresa, sbalordita, Susy era una donna scatenata ed Eriberto ne era il beneficiario fortunato.Susy si è rimessa le mutande dall’inguine aperto, si è sdraiata sul divano aspettando l’azione di Eriberto. Mio fratello e salito, si è messo in ginocchio e ha cominciato a strofinare la lingua sulla fica e sul clitoride. Susy si contorceva mentre si eccitava sempre più, gli umori le uscivano dalla fica e le scendevano per le cosce. Eriberto le ha aperto le labbra della fessura e poi ha cominciato a muovere la lingua dentro Susy come un pistone che va dentro e fuori. Gli occhi della ragazza sono diventati vitrei ed è venuta; mio fratello ha preso il cazzo e lo ha messo nella fica bagnata, fumante e calva e l’ha fottuta violentemente. Susy ha risposto colpo su colpo e per tutto il tempo ha gridato che la fottesse, che la fottesse. Ha avvolto le gambe coperte dalle calze nere intorno alla schiena di Eriberto e le strisciava violentemente. Ha fatto scivolare una mano in basso al clitoride e poi, all’improvviso, ha emesso un grido basso e lungo e ha cominciato a venire. Ha graffiato Eriberto sino a farlo sanguinare e lui si è agitato ed è venuto. È venuto per circa un minuto prima di smettere. Si è alzato e lei le ha leccato le palle per pulirle poi, anche lei si è alzata ed aveva fili di sperma dappertutto sulle mutande, sulle giarrettiere e sulle calze. Ne ha preso un po’ con le dita, se le è portate alla bocca e ha sorriso. Claudio ed io eravamo bollenti di passione; mentre loro chiamavano noi giocavamo l’uno con l’altro ed ora eravamo pronti per il nostro show di sesso.Eravamo ancora vestiti così io ho spogliato Claudio accarezzandogli molto lentamente il corpo mentre lo facevo. Lui mi ha tolto la camicia, la gonna ed io sono rimasta con le mutandine di merletto blu fradice del suo sperma, giarrettiere blu e scarpe alte e bianche. Claudio mi ha detto di stare ferma e mi ha abbassato le mutande lasciandole cadere sul pavimento ma non fuori dei miei piedi. Ha iniziato a leccarmi dappertutto partendo dal torace e scendendo alle calze di seta. Mi ha detto di chinarmi e toccarmi le dita dei piedi; l’ho fatto e Claudio mi ha ficcato la lingua nel culo. Sono venuta immediatamente. Non avevo mai sentito niente di più bello. Mi ha portato ad un capo del divano e mi ha detto di appoggiarmi, dopo di che ha spinto la verga nel mio buco del culo. Dapprima mi ha fatto molto male ma dopo un minuto il dolore è andato via ed è ritornato il piacere.Claudio ha iniziato il suo movimento dentro e fuori ed ho capito che fottermi il culo sarebbe diventata una cosa regolare. Mentre pistonava mi ha circondata con le braccia e con le mani ha iniziato a giocare col bottone della fica e col capezzolo destro. Io ero troppo in estasi per fare qualsiasi cosa a me stessa. Ha iniziato a farmi un ditalino ed io potevo sentire il suo cazzo nel mio culo ed il suo dito nella mia micia che praticamente si toccavano. Ha aumentato la velocità e siamo venuti contemporaneamente e violentemente. Eravamo stato tanto trasportati dalla passione che ci eravamo dimenticati di Eriberto e Susy. Quando li abbiamo visti Eriberto era sull’altro sofà con Susy che, inginocchia dietro di lui, era con la lingua sul suo culo. Gli stava accarezzando palle e cazzo e poco prima di cominciare a sborrare Eriberto si è voltato, le ha messo il cazzo in bocca ed è venuto. Susy contemporaneamente gli faceva scivolare un dito nel culo. La biancheria intima di Susy mi aveva veramente colpito e l’avevo messa nel mio elenco di corredo da sposa.Ci siamo seduti ed abbiamo parlato del come eravamo riusciti a chiavare o succhiare quando eravamo con altre coppie senza che questi se ne accorgessero. Susy ha detto Eriberto e lei erano andati ad una festa di compleanno, lei si era scusata ed era andata in bagno e di come Eriberto le aveva dato una sveltina mentre l’allegria impazzava nella stanza vicina. Noi abbiamo raccontato di quando Claudio ed io avevamo chiavato nella cucina mentre i nostri genitori ascoltavano la radio in salotto, di quando avevo succhiato Claudio una sera sotto il portico e di come una sera che eravamo andati al cinema con loro avevamo sborrato seduti vicino a loro. Avevamo tanti sistemi per riuscire a farlo vicino ad amici e genitori. Loro ci hanno raccontato pressappoco le stesse cose. Dopo di che Eriberto ha portato Susy nella sua camera da letto ed Claudio nella mia per delle sessioni private.Non è stata l’ultima volta che abbiamo chiavato con Susy e Claudio, è successo molte, molte altre volte.
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