Elena, tornò a casa quella sera letteralmente sconvolta, ma si sforzò in tutti i modi di non lasciar trasparire assolutamente nulla. Il risultato fu che i suoi notarono un certo malumore ed uno scarso appetito a tavola ma non vollero approfondire il discorso pensando ad una delle solite crisi adolescenziali tanto frequenti nelle ragazze della sua età.Dentro di lei, però, Elena stava malissimo. Si sentiva sporca, e umiliata. Sapeva di non poter parlare con nessuno dell’accaduto, ma soprattutto la spaventavano tremendamente le parole di Andrea e Giulio riguardo probabili incontri futuri.A peggiorare il tutto c’era il continuo bruciore che sentiva in mezzo alle gambe a causa della recente penetrazione dei cazzi dei due ragazzi. Andò più volte in bagno per cercar di darsi un po’ di refrigerio, ma il bruciore non accennava a diminuire.Quella notte non dormì quasi per nulla, scossa in continuazione dal ricordo di quel pomeriggio e dai continui incubi che la assalivano non appena riusciva a prendere sonno.La mattina dopo, uscita da casa, prese il solito bus che, come ogni giorno, la avrebbe portata a scuola. Mentre era in piedi ad aspettare che l’autobus giungesse alla fermata davanti alla sua scuola, cominciò a sentire un lieve contatto sul fondo schiena. Non ci fece molto caso perché questi “incidenti” le capitavano praticamente ogni mattina, a volte erano veramente contatti casuali dovuti all’affollamento della cabina, altre lo erano un po’ meno. Lei, tuttavia, aveva imparato a non farci troppo caso, ma quella mattina il contatto diventava ogni minuto più energico, per cui, ad un tratto, decise di voltarsi per capire a chi fosse dovuto quel contatto.Appena si girò, tuttavia, le si gelò il sangue nelle vene!! Riconobbe subito la faccia di uno dei due ragazzi che il giorno prima l’avevano violentata. Era proprio il ragazzo che l’aveva penetrata per primo, e ora la fissava con un sorriso diabolico stampato sulle labbra. Restò così, pietrificata, per un tempo che a lei parve lunghissimo, bloccata da una specie di paralisi che le impediva ogni movimento. Poi, finalmente, riuscì a reagire e, approfittando della fermata del bus scese dall’autobus in tutta fretta, cercando, in qualche modo, di sfuggire a quella presenza.Appena scesa dal bus, però, si senti subito tirare per la spalla e, quando si voltò, vide che quel ragazzo era riuscito a scendere dal bus appresso a lei e ora continuava a fissarla con lo stesso ghigno di prima.Prima che lei potesse aprire bocca quello la prese per un braccio e la trascinò con se lungo il marciapiedi.A questo punto Elena riuscì finalmente ad aprire bocca chiedendo:- ma dove mi stai portando?- ora lo vedrai!rispose Andrea perentorio.- per favore, dimmi almeno perché ce l’avete così tanto con me! Non vi ho fatto nulla. Ti prego, giuro che non dirò a nessuno quello che è successo ieri, ma non fatemi del male.Elena era disperata, e non sapeva più cosa fare, si sentiva trascinata dagli eventi e non riusciva a fare nulla per impedire a quello sconosciuto di portarla chissà dove.- vedrai, non ti succederà niente, e ti divertirai un mondo!Arrivarono così ad un vicolo molto stretto e Andrea ci si infilò guardandosi intorno circospetto e trascinandosi dietro Elena che ormai non opponeva più alcuna resistenza.La zona era molto isolata e Andrea portò Elena fino in fondo alla strada che si chiudeva con un muro alto un paio di metri.Si fermò e con lui anche Elena che oramai aveva capito quali erano le intenzioni del ragazzo. Subito lui la fece inginocchiare davanti a se e, calatosi la cerniera dei jeens, porse alla bocca della ragazza il proprio cazzo.Elena alzò gli occhi verso quelli del ragazzo e, con un filo di voce, disse:- ti prego…- forza, bella, apri la boccuccia e inghiotti questo bel pezzo di carne, ok?! Sono sicuro che ti piacerà!Detto questo cominciò a ridere e, incurante delle lacrime che già solcavano il viso della giovane, le pose una mano dietro la nuca e la attirò a se riuscendo a fare combaciare le labbra della ragazza con la punta del suo cazzo.Elena non sapeva più che fare, senza opporre la minima resistenza schiuse le labbra e lasciò che il cazzo del giovane davanti a lei le entrasse in bocca.Andrea non si lasciò impietosire dalle lacrime della ragazzina e, con un sol colpo, introdusse il proprio cazzo nella sua bocca. Afferratale la testa con entrambe le mani, poi, cominciò a entrare ed uscire come se la stesse fottendo in figa.- dai! Su, troietta!! Sei proprio brava con la bocca!! Ma chi ti ha insegnato a spompinare così bene? Sembra quasi che tu non abbia mai fatto altro in vita tua!!E Andrea scoppiò ancora in una fragorosa risata!!Elena, sentiva quel bastone entrare ed uscire dalla sua bocca ad un ritmo sempre più alto, ed ogni volta lo sentiva arrivare fino all’ugola per poi uscire ed entrare di nuovo.Ad un certo punto senti la stretta delle mani attorno alla sua testa farsi più forte ed il ritmo del “pompino” farsi forsennato!! Evidentemente il ragazzo stava per venire ed Elena capì che il ragazzo non aveva nessuna intenzione di uscire dalla sua bocca e di evitarle anche quell’affronto. Sarebbe stata costretta ad inghiottire tutta la sborra di quel ragazzo e questo la fece vergognare ancora di più di quello che le stava succedendo!Passarono alcuni secondi e tutto ciò accadde!Andrea strinse ancora di più tra le mani la testa di Elena ed affondò per l’ultima volta il proprio cazzo nella sua bocca dopo di che le scaricò direttamente in gola un fiume di sperma caldo.Elena si preparò a ricevere gli schizzi stringendo gli occhi e cercando, in vano, di spingere, con le mani poggiate sui fianchi del ragazzo, quel pezzo di carne lontano dalla sua bocca. Ovviamente fu tutto inutile. Subito senti la sua gola colpita da quattro o cinque schizzi potentissimi che le scesero dritto dritto giù per la gola, il resto della sborra le riempì la bocca e la fece quasi soffocare oltre ai ripetuti conati di vomito che la presero.Fu costretta ad inghiottire anche tutto il seme che le era rimasto in bocca perché Andrea, uscito dalla sua bocca le ordinò di farlo.A questo punto Andrea aiutò Elena a rialzarsi e, guardandola negli occhi le disse:- allora, penso che sia arrivato il momento di presentarci: io sono Andrea, mentre quello che hai avuto il piacere di conoscere ieri pomeriggio è il mio amico Giulio. Ti abbiamo già spiegato che abbiamo la possibilità di rovinarti la vita, grazie alle foto che hai visto ieri. Tuttavia ti assicuro che non abbiamo alcuna intenzione di arrivare a questo, sempre che tu, però, continui a fare la brava e a segua per filo e per segno le nostre future indicazioni.Elena ascoltava Andrea impietrita, ancora sdegnata dalla conclusione del precedente rapporto orale col ragazzo. Non riusciva a dire neanche una parola e sentiva che la sua situazione andava peggiorando di minuto in minuto.Il ragazzo continuò:- Innanzi tutto stamattina non potrai andare a scuola perché hai un impegno improrogabile. Giulio ci aspetta non lontano da qui in compagnia di una persona a cui dobbiamo un po’ di soldi. Tu, gentilmente, ci dovresti fare il favore di pagare, in qualche modo, al posto nostro questo debito e ovviamente sarai ricompensata.- ma cosa vuoi dire? – disse la ragazza, incredula – come dovrei fare io a pagare il vostro debito?!- non ti preoccupare, non dovrai uscire neanche un centesimo, abbiamo spiegato al nostro amico che abbiamo a disposizione una bellissima ragazzina che sarà sicuramente pronta a soddisfare i suoi desideri!Evidentemente Andrea non aveva alcuna intenzione di girare intorno alla questione, le stava dicendo, con una tranquillità disarmante, che doveva prostituirsi per pagare i loro debiti ad uno sconosciuto del quale non si sarebbe potuta certo fidare più di quanto non si fidasse di quei due.- ma mi stai chiedendo di fare la prostituta!!! Non se ne parla nemmeno!! Per chi cavolo mi avete presa?! Non ho nessuna intenzione di fare la puttana per pagare i vostri debiti!!Elena disse tutto questo in un improvviso impeto di ribellione dettato, forse, dal fatto che tutto si sarebbe aspettata tranne che questo.- Tu forse non hai ben chiaro un concetto: noi non ti stiamo chiedendo assolutamente nulla!! Per il semplice fatto che non pensavamo ce ne fosse bisogno. Sai benissimo che abbiamo il coltello dalla parte del manico, ed è meglio che tu sappia che alle foto che già avevamo presto si aggiungeranno quelle opportunamente scattate questa mattina durante il bellissimo pompino che mi hai fatto! E ti assicuro che saranno un bellissimo spettacolo per tuo padre!!! Chissà magari il tuo vecchio davanti a quelle foto potrebbe decidere anche di metterti alla prova lui stesso?!E qui Andrea esplose in una fragorosa risata! Elena abbassò gli occhi e, piangendo, si arrese al ragazzo.- Adesso alzati, puttanella, non vorrai mica fare tardi al tuo appuntamento? Il posto non è molto lontano da qui, ma se perdiamo ancora tempo arriveremo sicuramente in ritardo, e ti assicuro che il nostro amico è un tipo a cui i ritardi non piacciono affatto!!Così Andrea la sollevò per un braccio e la trascinò con se verso il luogo dell’appuntamento.A testa bassa e con le lacrime che già cominciavano a solcarle il viso Elena si lasciò condurre senza più opporre resistenza, rassegnata e al tempo stesso illusa che dopo quella volta i due ragazzi l’avrebbero lasciata in pace.Dopo pochi minuti arrivarono davanti ad un portone davanti il quale Elena riconobbe Giulio, l’amico con cui Andrea il giorno prima l’aveva brutalmente posseduta al parco. Era li fermo con un’espressione compiaciuto e appena li vide gli si portò subito in contro.”Era ora! Ma dove cazzo eravate finiti?! L’appuntamento era 20 minuti fa! Spero soltanto che il nostro amico non si incazzi troppo per il ritardo! Oltretutto, conoscendolo, ho paura che se si dovesse incazzare scaricherebbe tutto sulla povera Elenuccia, mentre noi preferiremmo che ce la restituisse in una condizione tale da permetterci di sfruttarne ancora le prestazioni!”Elena pensò che Giulio stesse dicendo quelle cose solo per intimorirla ancora di più e divertirsi a vederla nel panico; ma lei, ancora una volta fu colpita dal preciso riferimento alle sue prestazioni future! Evidentemente non si sarebbe mai liberata di quei due, riflette affranta la ragazzina!”Si, scusa, vabbè dai entriamo e non perdiamo ancora tempo” si sbrigò a concludere Andrea.I tre entrarono nel portone e subito entrarono nell’ascensore già ferma al piano.Poi, una volto dentro, Giulio si chinò ai piedi di Elena ed, infilando le mani sotto la mini della ragazza le sfilò le mutandine mettendosele rapidamente in tasca .”Queste non ti serviranno, e così conciata sono sicuro che farai ancor più arrapare il vecchio porco!”Elena, ancora una volta non si oppose e lasciò che Giulio le sfilasse le mutandine senza dire una parola.L’ascensore giunse al piano e i tre uscirono suonando il campanello di una delle due porte che si affacciavano al pianerottolo. Subito si sentì un sordo rumore di passi ed una chiave che girava dentro la serratura.Si presentò agli occhi di Elena un uomo alto e grasso sulla cinquantina che indossava unicamente una canottiera sporca ed un paio di boxer anch’essi all’apparenza molto sudici.La ragazza rabbrividì al pensiero di cosa le sarebbe successo di lì a poco, ma ancora una volta non ebbe la forza di ribellarsi (a cosa sarebbe servito poi!). I tre si entrarono ed il grassone li fece accomodare in una stanza che doveva sicuramente fungere da soggiorno sala da pranzo e cucina al tempo stesso e nella quale regnava un disordine assoluto ed un fortissimo odore di fumo.Elena fu lasciata in piedi davanti all’uomo e i due amici si sedettero sul divano rispettivamente a destra e sinistra.”Allora, questa sarebbe la puttanella che voi vorreste barattare con i 1200 euro che mi dovete?!” esordì il vecchio cominciando subito ad esaminare la ragazza in piedi davanti a lui. “Devo dire che non è affatto male, però 1200 euro sono sempre una grossa cifra per una scopata, voi capito, vero? Diciamo che se vi interessa la cosa, posso offrirvi 350 euro!””Ma come 350 euro!” scattò Andrea “eravamo d’accordo per tutta la cifra?! Devi almeno offrircene 800!””Sentite ragazzi qui i giochi li guido io! Per quel che me ne frega ve la potreste anche portare via subito e poi con quei 1200 ero che mi dovete sai quante me ne compro di scopate!! Io non posso offrirvi più 450 per questa prestazione”.”e quante volte te la vorresti fare per tutta la somma?! Intervene prontamente Giulio che evidentemente aveva capito dove volesse andare a parare il vecchio porco.”bhe! Diciamo che a 350 euro a scopata farebbero 4 scopate…quindi voi me la dovreste portare qui due volte a settimana per due settimane ed l’accordo è fatto””ok ok” si affrettò a concludere Andrea senza perdere tempo “allora oggi è mercoledì, quindi tela porteremo qui Mercoledì e Venerdì per queste due settimane, va bene?””affare fatto!” siglò deciso il vecchio.Elena aveva dovuto assistere in silenzio all’umiliazione di tutta la trattativa per la sua prostituzione (in fondo non c’era motivo di usare altri termini!) ed in quel momento sentì di non avere più alcuna via di uscita.”Allora siamo d’accordo” ribadì Giulio “noi due torneremo fra circa tre ore per riprenderci la troietta, tu però non andarci giù troppo forte, capito? Usala come e quanto vuoi ma fai in modo di ridarcela in condizioni decenti xkè avremo ancora bisogno di lei in futuro.””Non vi preoccupate, ragazzi, sarò delicatissimo con questo bellissimo bocciolo di rosa” e così facendo prese il viso di Elena tra le mani e le diede un bacio sulle labbra.
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