Elena si trovava sotto le coperte, adesso; riusciva a sentirsi quasi al sicuro, lontana da tutto ciò che gli era successo nell’arco di appena due giorni, ma soprattutto da ciò che le era successo quello stesso pomeriggio. E se non fosse stato per quel maledetto cellulare che Giulio le aveva ordinato, dietro la solita crudele minaccia, di tenere sempre acceso, e che quasi senza sosta le riportava messaggi dei suoi due giovani “carcerieri”, avrebbe anche potuto cercare di non pensare in continuazione a tutte le assurdità che quel porco le aveva fatto fare poche ore prima e che ancora erano la causa di tutti i dolori che affligevano il suo giovane corpo quasi in ogni punto.Si perché quel pomeriggio il suo corpo non era stato altro che merce di scambio , utilizzato da Andrea e Giulio per saldare (in parte) un volgare debito di gioco con un vecchio schifoso uomo che non le aveva risparmiato niente pur di godere fino in fondo delle sue grazie.Una puttana, una troia!! Nient’altro che questo era stata in quel pomeriggio!! Sentiva ancora un tremendo bruciore in mezzo alle gambe,nonostante i ripetuti sciacqui, sentiva ancora il sapore dello sperma di quell’uomo invadergli la bocca, ne sentiva l’odore come se lo avesse ancora davanti agli occhi. Ma le faceva incredibilmente male soprattutto il suo giovane culetto, profanato dal tozzo pene di quell’orribile uomo, che per primo si era intrufolato dentro di lei da quella inusuale entrata.Non riusciva a capacitarsi per quello che aveva dovuto subire, ma soprattutto non riusciva ad accettare la remissività con la quale si era lasciata trasportare dai due giovani in quella orribile situazione! Certo dietro tutto c’erano le minacce dei due giovani che non le avevano lasciato alternative, lei però non aveva fatto niente per cercare di sfuggire a quella trappola! E ricordava benissimo, inoltre, l’eccitazione che, nonostante tutto, aveva provato durante tutta la trattativa che aveva portato alla cessione del suo corpo! Ed era questo che più di ogni altra cosa la faceva vergognare di se stessa. Non aveva minimamente goduto in tutto il tempo che era stata usata da quel vecchio porco, certo, però questo poteva benissimo essere dovuto al fatto che quell’uomo le faceva davvero schifo. Quello che era certo ormai, è che aveva immensamente goduto nel sentirsi mesa in vendita, come se non fosse altro che un oggetto per soddisfare gli altrui bisogni! E in più ancora in quel momento si sentiva bagnare ogni qual volta il suo pensiero tornava a quel momento.Un nuovo sms la risvegliò improvvisamente dai suoi pensieri.”ehi, bella troietta, ti fa ancora male il culetto? E la tua dolce fighetta? Cosa ti ha fatto quel vecchio? Risp e vedi di non tralasciare nulla!”Erano Andrea e Giulio che, ancora non contenti, continuavano a divertirsi con lei. Le direttive d’altronde erano fin troppo chiare, avrebbe dovuto rispondere in maniera completa a ogni messaggio che i due le avrebbero mandato.Prese tra le mani il cellulare e cominciò a scrivere sentendosi già incredibilmente bagnata fra le gambe”mi ha presa davanti e dietro! Certo che mi fa male!”Nei pochi secondi che passavano tra un sms e l’altro, la mente della ragazza tornava sempre a quel pomeriggio. Si rivedeva nuda nel sudicio appartamento di quel vecchio, ad appena cinque minuti da che i due giovani la avevano lasciata lì da sola. L’uomo non aveva perso tempo, la aveva spogliata e si era spogliato a sua volta. E lei era rimasta subito disgustata dal corpo incredibilmente peloso del vecchio. Questo non aveva preso tempo e aveva subito invitato la ragazza ad inginocchiarsi davanti a lui perché glielo prendesse in bocca. E lei, sebbene disgustata alla sola idea, dovette cedere quasi subito. Prese in bocca quel cazzo sudicio e puzzolente mentre il vecchio continuava ad apostrofarla nei modi più volgari.”succhia, troietta!! Ma dove hai imparato a prenderlo in bocca così bene?! Deve essere stata sicuramente tua madre ad insegnarti!! Chissà che un giorno tu non riesca a combinarmi un incontro anche con lei! Sarete ben ricompensate, non ti preoccupare!!”Elena, si era sforzata per tutto il tempo di non ascoltare le parole dell’uomo, di concentrarsi il più possibile su ciò che stava facendo per fare in modo che tutto finisse prima possibile. Ora però tutte quelle oscenità le stavano pian piano tornando in mente come se in qualche modo il suo cervello le avesse memorizzate per poi riproporgliele in questo osceno momento.Ricordava nitidamente il disgusto che le provocava leccare quel pene peloso e puzzolente, ma soprattutto ricordava il momento in cui l’uomo la aveva afferrata per i capelli spingendole il cazzo fino in gola ed eruttandole in bocca tutto il suo sperma! E, non riuscendo a liberarsi dalla presa di quelle mani, si era trovata costretta ad ingoiare tutto per evitare di soffocare.”ti ha scopata? O il vecchio ce l’aveva troppo moscio per mettertelo dentro? E proietta?”L’sms era arrivato puntuale a farle prendere di nuovo contatto con la realtà e per un momento i suoi pensieri vennero sviati dal filo che stavano seguendo.”si, mi ha scopata, e mi ha fatto pure male!!”Scrisse il messaggio con una naturalezza quasi sconcertante, ma oramai non aveva più senso mostrare pudore verso quei due ragazzi, l’avevano in pugno e lei non poteva fare più nulla per opporsi a loro, doveva rispettare i loro desideri e soprattutto le loro condizioni.Il messaggio appena inviato riportò inevitabilmente i suoi pensieri al momento in cui era stata violata dal vecchio.Aveva provato un senso di disgusto, se possibile, ancora peggiore rispetto a quando glielo aveva preso in bocca. Stesa sul divano, con la testa reclinata da un lato per non guardare in faccia quell’uomo, sentiva quell’arnese entrare ed uscire ripetutamente da lei. Non provava alcun piacere, naturalmente, ma il vecchio, essendole appena venuto in bocca, non accennava a cedere e continuò per un buona mezz’ora ad entrare ed uscire da lei, provocandole così il forte bruciore che ora sentiva tra la gambe.Ricordava che prima di entrale dentro l’aveva costretta a toccarsi e ad infilarsi le dita dentro la figa, e non contento aveva preso uno di quei finti cazzi e glielo aveva infilato tutto dentro, così non appena gli era tornato duro l’aveva penetrata lui stesso senza alcuna pietà!Simile trattamento aveva poi dedicato al suo buco posteriore. Per lei era la prima volta e appena aveva capito le intenzioni dell’uomo aveva cominciato ad implorarlo perché le risparmiasse quella tortura. Non aveva praticamente aperto bocca fino a quel momento, ma prenderlo dietro era una cosa che la aveva subito spaventata.Il vecchio però non aveva voluto sentire ragione, le aveva detto che per tutto il tempo in cui sarebbe rimasta in quell’appartamento lei sarebbe stata di sua proprietà e che quindi le avrebbe potuto fare tutto ciò che voleva!Tuttavia, forse più per comodità sua che per rispetto nei confronti della ragazzina, si premurò a lubrificare l’orifizio anale con del burro e questo forse servì ad attutire un po’ il dolore che Elena aveva provato nelle successive penetrazioni.Aveva cominciato con un dito, per continuare poi con due entrandole e rigirandole all’interno del culetto sodo di Elena. Appena poi l’entrata gli era parsa sufficientemente lubrificata, era passato al cazzo finto. E qui erano cominciate le urla della ragazzina. Ad Elena sembrava che il culo le si dovesse spaccare in due da un momento all’altro e continuava ad urlare ed a contorcersi, mentre il vecchio continuava a ridere soddisfatto!Ogni tanto l’uomo si premurava a ungere il buco con dell’altro burro, ma questo non sembrava alleviare le sofferenze di Elena che oramai si trovava sul punto di svenire per il dolore.Improvvisi lampi di luce e inconfondibili rumori intanto facevano chiaramente capire ad Elena che il vecchio porco la stava ripetutamente fotografando! Ma sconvolta come era dal dolore al sedere. Non riusciva a trovare le forsùze per opporsi anche a quell’oltraggio.Erano ormai alcuni minuti che il vecchio andava avanti e indietro con il cazzo finto dentro il culetto di Elena, a quale aveva pian piano sentito affievolire il dolore che all’inizio della penetrazione le aveva fatto quasi perdere i sensi, evidentemente il paziente lavoro del vecchio, che aveva continuato ad ungerle l’ano per tutto quel tempo, aveva funzionato e adesso Elena sentiva sempre il cazzo finto entrare ed uscire dal suo culetto, ma ora il dolore, che comunque non era del tutto sparito, si era fatto molto più sopportabile.A questo punto il vecchio, accortosi che la ragazzina non soffriva più come prima, estrasse per l’ultima volta il cazzo di gomma dal culo della ragazza e lo sostituì con il suo cazzo, che nel frattempo era tornato in piena erezione.A differenza di quello finto, il cazzo dell’uomo era più corto ma in compenso era più grosso e per questo Elena tornò a provare dolore come se le stesse sverginando di nuovo il culo. Naturalmente, l’elasticità che l’orifizio aveva assunto grazie al lavoro preliminare del vecchio, fece si che il dolore svanisse molto più rapidamente di prima, e ben presto l’uomo si ritrovò ad affondare dentro quel tenero culetto con affondi sempre più forti e profondi.Elena continuava a ricordare i frammenti di quel pomeriggio infernale (il primo di chissà quanti altri, pensò) nel buio della sua stanza, nel silenzio delle sue coperte, mentre i messaggi dei suoi aguzzini non smettevano di infierire su di lei. Non volle ricordare di come aveva cominciato a toccarsi mentre il vecchio continuava ad incularla, ne tantomeno di come era venuta, urlando di piacere, quando finalmente il vecchio si era scaricato dentro il suo intestino. La cosa che più la preoccupava era proprio quella: lei aveva goduto incredibilmente mentre veniva con la forza sodomizzata così come si era eccitata quando i due ragazzi la avevano ceduta al vecchio. E per tutto il tempo lì nel suo letto, aveva continuato a toccarsi, incurante del bruciore che le infiammava la figa, ripensando alla sua condizione, come se tutto non la riguardasse minimamente.Era diventata, suo malgrado, una troia, ma ciò che più la spaventava era il fatto che le piaceva!
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