CAPITOLO 1La telefonata, un pomeriggio, -“Sai “- mi disse, “una mia amica ti vuole conoscere, ti ha visto passare e gli sei piaciuto molto, quella è una che te la dà anche subito se ci sai fare, parola mia”.Pensai subito che doveva essere uno scherzo, anche se da un po’ di tempo avevo notato un aumento di interesse nei miei confronti da parte dell’altro sesso, controllai la mia agenda e diedi conferma per l’appuntamento per la settimana successiva facendo concordare gli orari con quelli della misteriosa donna.Il giorno stabilito allo scadere dell’ora pattuita si presentò da me una signora non tanto alta sui 35 -40 anni, facendomi il nome del mio amico e chiedendo di me. Notai subito il suo stupore quando mi vide, fece per alzarsi, ma la trattenei, chiedendo il motivo del suo stupore.-“Ci deve essere un errore”- disse-” io pensavo ad un’altra persona, non che lei non mi piaccia, ma la persona che avevo in mente, è molto diversa”- ed iniziò una descrizione così particolareggiata che riconobbi subito un mio collega. -“Va bene”- dissi -” vedrò cosa posso fare per lei, anche se il mio collega è sposato e non penso possa interessargli”- e alzandomi la accompagnai verso la porta, -” mi chiami domani sera, saprò dirle qualche cosa”- conclusi, congedandola.Il giorno dopo le confermai che il collega non era interessato a conoscerla, e lei di ripiego mi disse che se a me non dispiaceva potevamo vederci noi due.-“No grazie, non voglio essere il ripiego di nessuno”- dissi chiudendo il telefono.Alcuni mesi dopo rividi la signora in compagnia di alcune amiche, gentilmente ma con una faccia tosta incredibile si avvicinò e mi chiese se poteva presentarmi una amica. La ragazza certamente più giovane e carina si presentò, dicendo di chiamarsi Miriam, simpatica gradevole decisamente sopra le righe, mi chiese subito un appuntamento, per la sera. Senza controllare l’agenda mentalmente mi feci due calcoli ed accettai per la sera a casa sua.La sera eccitato mi recai all’appuntamento, suonai e salii furtivamente al 2° piano. Lei mi aspettava dietro la porta, e subito m’introdusse in stanza da letto, spogliandomi, in ginocchio iniziò a masturbarmi per intostare il cazzo che non si fece pregare.Lentamente lo infilava tutto in bocca con una tecnica particolare tirandomi i testicoli, riusciva ad infilarsi tutto il mio cazzo fino alla radice, la feci coricare sul letto e iniziai a leccarle la figa che schiusa non aspettava altro. Iniziammo un furioso 69 infilandole la lingua in ogni anfratto succhiando i suoi copiosi umori, riuscii a girarla sopra di me allargandole le gambe ed avendo così una visione completa del suo clitoride che sporgeva come un cazzetto e della vulva dischiusa, mentre infilavo la lingua in vagina, lentamente saggiai il buco del culo sondandolo con in dito lubrificato dai suoi umori vaginali, mentre lei continuava a succhiare il mio cazzo che diventava se possibile ancora più grosso.Staccandosi da me mi chiese di infilzarla con il cazzo che teneva tra le mani, rimasi supino aspettando che s’impalasse da sola, cosa che fece con difficoltà viste le mie dimensioni.Iniziai lentamente a muovere il bacino accompagnando i suoi movimenti e finalmente sentii il suo pube poggiare sul mio. Mi fermai un attimo per permettere alla vagina di dilatarsi, e ripresi a muovermi, impalandola tutta, sentivo il collo dell’utero che sbatteva sulla punta del mio cazzo e un dolore fastidioso proprio sulla punta.Mi ritrassi lentamente, per poi affondare di nuovo dentro di lei.Dopo circa dieci minuti durante i quali lei era venuta copiosamente diverse volte uscii da lei e la feci voltare. Le lubrificai il buco del culo con la saliva e le chiesi di aprirsi per permettermi di entrare dentro di lei. Piano, forzai il pertugio anale spianandole le pieghe ed entrando lentamente per non farle troppo male.Ci girammo e s’impalò da sola sul mio cazzo mentre alla vagina continuava ad eruttare succhi lubrificanti, lentamente come al rallentatore iniziai ad infilare la mano dentro la vulva palpitante. Venne sulla mia mano mentre le pisciavo litri di sborra in culo.Come finirono le contrazioni del mio cazzo si sfilò e si buttò a pesce sul cazzo ancora duro cercando di succhiare le ultime gocce di sborra residua, dal canto mio avendo la sua figa davanti al mio viso iniziai ad infilare la mano dentro di lei, lo avevo visto fare diverse volte nei film porno e volevo provare.Agevolmente riuscii ad infilarla tutta dentro prima che si rendesse conto di quello che stavo facendo mi venne di nuovo sulla mano.Il mio cazzo di nuovo in erezione alle prese con la sua bocca non tardò molto a venire e lei contenta e appagata non ne perse neppure una goccia. Dopo quella sera ,ci vedemmo diverse volte
Aggiungi ai Preferiti