Il giorno aveva cominciato ad essere scuro e nuvoloso e tutto sembrava che volesse piove da un momento all’altro. Era più un fastidio che qualche cosa. Il mio professore era egualmente facile da guardare! Aveva 29 anni, alto pressappoco 1 e 78 centimetri, capelli scuri, occhi blu, tono muscolare e un cazzo bene imballato, con i suoi pantaloni allentati del vestito. Conosco intimamente il contenuto di quel pacchetto, poiché Marco ed io eravamo stati amanti dalla metà dell’ultimo semestre. Vi dirò tutto come era cominciato in un’altra storia. Dopo che tutti gli allievi iscritti al corso si erano tutti sistemati nelle sedie, il professore aveva cominciato la sua conferenza per quel giorno. Lo avevo ascoltato molto attentamente, ma ad un certo punto la mia mente vagava in altre pensieri; pensavo a quanto godeva quando gli succhiavo il suo cazzo, pensavo ogni volta che avrei potuto interferire nella sua lezione mettendo la mia mano sul suo pacco, per vedere cosa accadeva e se si distraeva dal suo lavoro. Era uno scherzo innocente. Ad un certo punto, i nostri occhi si fissavano, ed era il segnale che stavo aspettando. Quello stava a significare che aveva tempo di vedermi nel suo ufficio tale conferenza. Essendo un professore minore, il suo ufficio è stato messo in un angolo posteriore della università, che gli assicurava la segretezza. Mi incominciava a diventare duro nel pensiero di cosa poteva accadere nel suo ufficio. Finita la lezione, ho atteso alcuni minuti, per dare a Marco abbastanza tempo di arrivare al suo ufficio per primo. Avevo bussato ed aperto la parta ed l’avevo chiusa dietro di me a chiave. Stava seduto alla sua scrivania, mi sorrideva ed aveva già sbottonati i pantaloni con il suo cazzo in mano, sull’attenti, masturbandolo su e giù lentamente, scappellando e ricoprendo la grossa cappella rosea. “non ho molto tempo ” mi aveva detto, “c’è solo tempo che ti mi faccia una mia inculata poi io devo tornare a lavorare”. Ero un po’ deluso, ma persino una inculata con Marco ne valeva la pena. Gli ho chiesto che cosa aveva in mente e mi ha detto che desiderava il mio foro caldo avvolgente intorno al suo cazzo duro. Sorrideva, ho tolto i miei vestiti, quindi mi ero disteso sulla sua scrivania ed avevo messo i miei piedi per aria lasciando così il mio buco all’altezza del cazzo. Si è alzato in piedi rapidamente, sbottono la sua camicia, si tolse i suoi pantaloni e sepolta la sua linguetta calda in profondità nel mio foro facendomi godere moltissimo e nel frattempo lubrificando il culo! Il fatto che appena alcuni mesi fa non ha avuto mai fatto sesso del genere con un uomo certamente non lo stavo dimostrando. Così facendo aveva ottenuto il mio foro piacevole ed aperto e pronto per ospitare il suo gingillo allora levatosi in piedi appoggiò il suo cazzo nel foro d’entrata. Si era appoggiato in avanti e mi aveva baciato in profondità in modo che si poteva assaggiare tutti i suoi labbri e lingua mentre il suo albero duro mi fa lentamente raggiungere Marte in pochi secondi. Rompendo questo bacio ha messo morbidamente le sue mani sui miei fianchi, mentre aveva cominciato a scoparmi sempre più forte, facendolo uscire ed entrare con la stessa rapidità. Potrei dire dal formato e dalla durezza del suo cazzo e dal ritmo che aveva preso prevedevo che in pochissimi secondi sarebbe venuto copiosamente dentro il mio culo.Era finito tutto troppo presto, ho tenuto il suo cazzo gonfio ancora sepolto nelle mie profondità cercai di alzarmi e avvicinarmi per baciarlo mentre il cazzo era stava ancora pompato le ultime gocce di sborra il mio culo. Abbiamo tenuto la posizione per alcuni minuti con il suo cazzo che era diventato moscio ancora dentro di me, con la sua testa appoggiata al mio collo, cercando di riprendere fiato e riposandosi per la fatica fatta.Baciandolo ancora ci eravamo separati ed avevamo incominciato a pulirci. Mi aveva detto che era dispiaciuto per averlo fatto così in fretta, ma non aveva potuto fare di meglio perché aveva una riunione con il rettore fra alcuni minuti. Ci eravamo baciato ancora. Inutile per dirlo, ero modo tranquillo e non ero neanche arrabbiato perché avevo capito la situazione . Dopo quella volta, ci era stato un annuncio che da li a poco sarebbe arrivato un uragano e quindi tutti gia appuntamenti del giorno erano stati annullati. Così ero tornato a casa correndo in macchina per la paura che il ciclone mi avrebbe impedito di arrivarci mentre il mio cazzo si era di nuovo rizzato per il ricordo del momento appena trascorso con il mio mitico professore.Sono entrato in caso e mi sono diretto verso le scale dove mi portano al piano superiore, reparto notte, per andare a chiudere tutte le persiane, poi mi sono ricordato che in giardino avevo della roba ad asciugare così mi diressi lì per toglierli dal gancio ed infine ho chiuse le persiane del piano inferiore. La casa era stata presa d’affitto nella zona esterna di Firenze con altri studenti che avevano, alcuni preso il corso di laurea di economia, altri invece altri corsi di studi. In quel momento ero solo in casa con il mio cazzo ancora duro per l’immensa eccitazione così mi misi sul divano ed incominciai a masturbarmi lentamente. Alcuni mie amici non arrivarono, credo che so fossero fermati all’università, sperando che passasse, mentre dopo 15minuti che ero in casa senti aprire la porta. Mi risistemai il mio uccello dentro i pantaloni ed ho atteso chi fosse. Subito dopo era entrato Massimo, il mio compagno di stanza, con un suo amico e rimasi impressionato da quello che stavano facendo, premettendo che a Massimo la mattina gli dissi che sarei stato fuori tutto il giorno e sarei rincasato tardi la sera, quindi non si immaginava che il ero lì davanti a lui che lo stavo guardando.Massimo e Luca, ecco il nome del suo amico che io non avevo mai visto fino da allora, entrarono in casa sbattendo la porta, e il tempo che la porta si chiuse Massimo era inginocchiato davanti a Luca intento a sbottonargli i jeans.Mentre Luca gli incitava di prendergli in cazzo in bocca. “Dai Massimo muoviti non ce la faccio più il mio uccello sta scoppiando”. Non ché, dopo poco, si accorsero della mia presenza.Credo che il colore delle loro facce divennero rosse come dei peperoni dalla vergogna e per qualche minuto nella casa venne un silenzio tetro, che venne interrotto dal vento che iniziava a soffiare forte, dal rumore e dei tuoni e fulmini e dallo scroscio violento dell’acqua.Dopo qualche minuto andò via anche la luce, facendoci rimanere tutti al buoi. Dove entrava della luce fioca creata dai fulmini che cadevano non troppo lontano dalla casa.Finalmente dopo una lunga attesa Massimo mi chiese se avessi chiuso le persiane e se avevo tolto dalla stendino tutti i vestiti, dopo che gli risposi affermativamente sia Lui che Luca andarono al piano di sopra senza spiccare più parola.Mi sentivo felice perché perlomeno c’era una persona che come era un finocchio, checca, osso buco, frocio, rotto in culo, gay; insomma tutte le volgarità che vengono affibbiate a noi omosessuali. Poi finalmente potevo parlare con qualcun altro del mio segreto.Andai in camera da letto, bussai, e vidi Massimo seduto sul mio letto con i gomiti sulle ginocchia e le mani sulla faccia, mentre Luca era seduto sull’altro letto nella stesa posizione di Max.Entrai ed andai a sedermi a canto a Massimo, gli bisbigliai: “Senti Max io tuo segreto rimarrà sempre custodito gelosamente in me se te farei lo stesso con me” mi guardò stravolto e mi rispose “cosa intendi dire?””il mio segreto è che anch’io lo sono, e non te l’ho detto mai perché avevo paura che te non volessi dormire in stanza con un finocchio”.Il suo viso cambiò come quello di Luca, nei loro visi non c’era che stampato un sorriso di felicità sembrava che si fossero tolto un macigno dalle spalle.Aprì il cassetto e tirai fuori delle candele e li accesi, mi misi nel centro della stanza e dissi: “visto che fuori non possiamo uscire e gli altri compagni rimarranno fermi all’università per tutta la notte!, perché non ci divertiamo con …?!”. Non feci tempo a finire che Massimo si getto ai miei piedi, stappandomi di dosso la tuta, che mi ero messo appena tornato a casa, levandomi le mutande e prendendomi il cazzo moscio fra le sue calda labbra. Mentre Luca si era tolto i vestiti, sdraiatosi sul letto incominciò a masturbandosi e guardandoci come se stesse vedendo un film Hard gay.Mi ritornò duro, anzi più duro di come lo avevo in salotto, io suo bocchino era favoloso, la sua lingua passava dalla cappella alle palle, leccandolo in tutta la lunghezza, mentre la sua mano andava su e giù sul tronco del cazzo.Mentre succedeva questo io stavo guardano il compagno mi Max. Il tipo nelle stanza è uno studente giovane, credo che fosse del primo anno. Direi che è circa 19 o 20 anni al massimo,, capelli biondi sporchi e la cosa che riuscivo a vedere è un corpo muscoloso e piacevole e la sua carne che tiene fra le gambe è lungo all’incirca 14 16 cm. L’ho guardato fino a che il suo cazzo non è diventato di quella misura.Entro quel lasso di tempo il mio cazzo iniziò ad innaffiare di calda sborra la bocca di Max. Si è alzato in piedi, indicato il suo cazzo ed il mio fondo schiena, quindi fatto un passo in avanti finché non raggiunsi il suo cazzo.Ero rapidamente sulle sue ginocchia ed ho avuto quel cazzo duro in profondità della mia bocca! Max ha afferrato la parte superiore della testa ed ha cominciato spingere il suo cazzo dentro e fuori dalla mia bocca. Appena pochi minuti aveva sparato il suo carico caldo nel profondo della mia gola. Gli dissi. “Ma come?! Non dovevi infilarmelo in culo?”. E mi rispose: “Non ti preoccupare per quello c’è lui” indicando quello che era sdraiato sul letto “Come scopa lui non scopa nessuno”, risposi “Bene allora vediamo come questo ragazzino sa scopare”.Come ho detto il suo cazzo misurava circa 14 o 16 cm ma la cosa che colpiva è che lo aveva molto largo 5 o 6 cm. Sicuramente mi avrebbe fatto godere come non mai.Mi avvicinai per leccarlo o meglio per lubrificarlo e non riuscivo a infilarmelo bene in bocca.Mi girò melo sbatte dentro senza pensarci su due volte, e incominciò a pomparmelo dentro con tutta la forza che aveva in corpo. All’inizio mi aveva fatto un male cane, ma poi dopo qualche pompata iniziai a gemere come non feci mai, godevo e godevo, pompava e pompava. Questa scopata sembrava non finisse mai, per non bastare Max vedendo quella scena aveva di nuovo il cazzo ritto e come fece il ragazzo venne verso di me e me lo sbatte in bocca, mi sentivo come una hamburger costretto a essere mangiato da due persone contemporaneamente, senza una via di uscita. Non che la cosa mi dispiacesse ma anzi al contrario.Il mio cazzo pulsava così mentre subivo gli eventi lo presi in mano ed incominciai a farmi una sega.Non so per quale motivo ma dopo un po’ tutti e tre siamo venuti, uno nel mio culo, l’altro nella mia bocca, ed io sul pavimento.Dopo ci siamo addormentati sul letto aspettando che la tempesta smettesse, ci risvegliammo l’indomani e ricominciammo a vivere come se non fosse successo nulla.Che delusione!!!!!!!!!
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