I nostri nuovi amici (a casa) Arrivati a casa, le nostre mogli occuparono il bagno per farsi una doccia mentre io e Giacomo cominciammo la preparazione del sugo con i ricci. Claudia non aveva portato con sé vestiti di ricambio e visto che in quelli di mia moglie non ci entrava mi ci sono offerto io a prestarle una mia camicia. Entrammo nella stanza da letto e le presi una camicia. Lei si levò l’asciugamani che le copriva il corpo e si mise la camicia sorridendomi maliziosamente. Poi mi sorpassò per andare in cucina. In corridoio fece finta che le fosse caduto l’asciugamani e si inchinò per prenderlo mostrandomi in primo piano le sue bellezze. Aveva le grandi labbra scure e le piccole labbra lunghe e prorompenti con il clitoride ben evidente. In mezzo a questo scuro spiccava il rosa del buco della fica. Anche il suo buco del culo era molto scuro e grinzoso. Pensai subito che con un tanga come quello di mia moglie sarebbe stata come se avesse il buco in aria. Una fica ed un culo così li leccherei per ore. Il cazzo mi si raddrizzò subito e le dissi accarezzandole le natiche “Un’altra mossa così e non risponderò più per le mie azioni”. Si mise a ridere mettendomi una mano sul cazzo. Dopo che ci siamo fatti la doccia anche noi ci sedemmo a tavola con un bel piatto di spaghetti davanti a noi ed una bottiglia di vino bianco ghiacciato. Un’altra bottiglia di vino l’avevamo già scollata prima della cena per cui il morale era alto e i freni inibitori non alloggiavano più in quella casa. Dopo cena ci sedemmo sui divani del salone a sentire un po’ di musica continuando a sorseggiare del vino bianco che io non facevo mancare dal bicchiere di nessuno. Claudia cominciò a lamentare dolori di schiena, secondo lei frutto delle due gravidanze che aveva avuto e del lavoro sedentario che svolgeva. Mia moglie colse la palla al balzo dicendole che io ero un bravissimo massaggiatore e se lei voleva approfittare ne avrebbe tratto certamente sollievo. “Tu te la senti?” mi chiese. “Sì certo, non sono poi così stanco”. Claudia lanciò uno sguardo interrogativo al marito ed una volta avuta la sua approvazione acconsentì. Mia moglie stese un lenzuolo sul tappeto e portò l’olio che utilizzavamo per i massaggi. Claudia si levò la camicia e si distese supina e tutta nuda. Io mi sedetti sulle sue cosce ed iniziai il massaggio. Continuai a massaggiarla per un bel po’ cogliendo gemiti di approvazione e pian piano cominciai a scendere verso il fondo schiena. Versai un bel po’ di olio sulle natiche e sulle cosce e iniziai a massaggiarla con movimenti circolari sulle natiche e movimenti ascendenti sulle cosce. Entrambi i movimenti aprivano la fica ed il culo di Claudia per il grande piacere mio che li avevo sotto gli occhi ma anche di Giacomo e di mia moglie che stavano seduti sul divano alle mie spalle. La scena per me era certamente eccitante ma forse lo era di più per Giacomo a vedere così sua moglie massaggiata da un altro. Mi girai per vedere le loro reazioni e vidi che non avevano perso tempo. Il cazzo di Giacomo era già fuori dai boxer nella mano di mia moglie che lo scappellava lentamente. Non ce la feci più. In un attimo mi levai il pantaloncino e mi piazzai nella fica di Claudia continuando a massaggiarla lentamente. Lei approvò con un sospiro profondo; aveva la fica come un lago. Poi senza girarsi disse “Giacomo vieni qua, voglio pure te”. Si mise in ginocchio cominciando a leccare il cazzo di suo marito con me piazzato nella fica. Mia moglie, che era rimasta senza niente, si distese sotto di lei leccandole la fica e il mio cazzo che la stantuffava lentamente. Dopo un po’ Claudia indirizzò il cazzo di suo marito nella fica spalancata di mia moglie che approvò con un “Uauuu!!!!”. Andammo avanti così per diversi minuti. Io avevo davanti a me il culo di Claudia spalancato e le massaggiavo il buchino con il pollice oleato pensando di trovare il momento propizio per incularla, momento che arrivò quando Claudia prese la bottiglietta dell’olio che era lì accanto, estrasse il cazzo di suo marito dalla fica di Franca e cominciò a spalmarlo di olio dicendo a mia moglie con aria di sfida “vediamo se questo riuscirai a prenderlo in culo” e glielo indirizzò nel buchino. Giacomo iniziò a spingere e dopo un po’ entrò quasi tutto nel culo sfondato di mia moglie. “Incredibile!!!” urlò Claudia “ma come fai?” “Ora ti faccio vedere” disse a fatica mia moglie per quel cetriolone che aveva piantato nel culo ed estraendo il mio cazzo dalla fica della sua amica me lo indirizzò nel suo buchino scuro. Cominciai a spingere lentamente e lei collaborò perché ormai il gioco lo conosceva bene. Dopo poche spinte, grazie all’olio e all’inculata del ragazzo al mare, mi ritrovai il cazzo risucchiato nel suo buco profondo e burroso. “Ahia, Giacomo, Giorgio me l’ha messo nel culo…. Ahiii che dolore…” Capii che era tutta una scena per suo marito per cui le dissi subito “Se ti fa così male lo levo subito”. “No no… gridò quasi lei. Resta lì fermo, mi fa male ma è una sensazione strana e a suo modo piacevole… Lasciami abituare per un po’ e poi comincia a muoverti lentamente”. Altrocché se era una scena e poi neanche tanto mascherata. Si rilassava lo sfintere quando entravo e lo stringeva forte quando lo estraevo procurandomi un massaggio dagli effetti devastanti. Stavo per venire e mi ci volle molta concentrazione per non cedere. Era più brava di Franca in questo gioco. Anzi per come ansimava forse le piaceva di più che prenderlo nella fica. Probabilmente, però, fino ad allora l’aveva fatto con qualcuno che aveva il cazzo più sottile del mio. Intanto Giacomo andava come un treno nel culo di mia moglie e cominciai anch’io a dare colpi forti e venimmo quasi insieme ciascuno nel culo della moglie dell’altro. “Non muovetevi” disse mia moglie dopo qualche secondo “lasciate che si ammosciano dentro così non fuoriesce il prezioso liquido che ci avete riversato nelle budella”. Il gioco che aveva sperimentato quel pomeriggio le era piaciuto e lo voleva ripetere. Così è stato. Quando lo estrassi dal culo di Claudia le lasciai un buco arrossato e slabbrato ma non aperto. Non fu così per mia moglie. Viste le dimensioni del cazzo di Giacomo il buco le era rimasto un po’ aperto e le colava un filo di sperma. Si mise subito supina e Claudia le si distese accanto mentre io e Giacomo ci piazzammo sui divani. Dopo qualche minuto Claudia espresse il desiderio di andare in bagno ma mia moglie le disse di cercare di controllare quella sensazione cercando di trarne piacere. “E’ molto arrapante” le disse “essere inculate dal proprio marito avendo le budella piene dello sperma di un altro. Quando avete sentito i pescatori gridare e fischiare, Giorgio mi stava trapanando il culo che avevo pieno dello sperma dei due ragazzini che mi avevano inculata poco prima. Fra poco tu proverai la stessa sensazione e ti assicuro che non te ne pentirai”. “Cos’è questa storia dei ragazzini?” chiese Giacomo e Franca glielo raccontò con dovizia di particolari come l’aveva raccontato a me. “Ma che troia che sei” disse dopo il racconto Giacomo a sua moglie “te lo fai mettere in culo dal primo che capita e a me non l’hai mai voluto dare”. “Ma tu ce l’hai molto grosso amore mio” gli rispose lei con voce da gattina “e poi il ragazzino non è stato il primo. Il primo è stato Marcello, quel mio collega che hai conosciuto. E’ successo una volta che eravamo rimasti in agenzia soli fino a tardi per un lavoro straordinario. Tu mi incitavi sempre a vestirmi elegante ma anche provocante e quella volta lo ero davvero. Cominciai a provocarlo per gioco durante il giorno aprendo le gambe fasciate con le autoreggenti più del dovuto o abbassandomi davanti a lui con i seni che quasi mi uscivano dalla camicia e poi quando siamo rimasti soli mi ha presentato il conto e io non potevo più tirarmi indietro. E per essere sincera lo volevo anch’io perché è un bel uomo. Peccato che ha il cazzo cortissimo e non molto grosso. Nella mia fica, abituata col tuo cazzone, quello ci navigava e quando me l’ha puntato sul culo non ho fatto troppe storie. In effetti non avevo provato alcun dolore ma una dolce sensazione di bruciore”. Mi sembrava di sentire Franca quando mi raccontava della storia con il suo collega. Dopo questi racconti il cazzo di Giacomo svettò di nuovo e rivolgendosi a sua moglie le disse “Penso che ora sia arrivato finalmente il mio turno”. “Aspetta che te lo spalmo prima con un bel po’ di olio perché non so se ce la farai ad entrare” gli disse lei iniziando l’operazione. Poi si mise in ginocchio poggiando il busto sul divano e suo marito le si piazzò dietro puntando il randello sul suo buchino già usato. Spingeva con una certa rabbia e lei gli gridava di andare piano. Era tutta sudata ma alla fine riuscì ad accoglierlo tutto fino in fondo. Giacomo era al settimo cielo. Non credeva ai suoi occhi nel vedere il suo cazzo tutto piantato nel culo di sua moglie. Io e Franca, che fino a quel momento eravamo lì a guardare la penetrazione abbiamo pensato che era arrivato il momento di diventare operativi. Lei si è messa nella stessa posizione accanto a Claudia e io le aprii le natiche scoprendo un buco mezzo aperto e colante di sperma. Anche se il mio cazzo non era ormai molto rigido entrai con facilità e cominciai a giocarci conficcandolo lentamente fino in fondo ed estraendolo tutto lasciando il buco aperto nel quale riaffondavo un attimo dopo. Questo gioco produceva rumori umidi e osceni che aumentavano la mia eccitazione fino a farmi eiaculare senza che il mio cazzo raggiungesse la completa erezione. Intanto Claudia aveva superato la soglia del dolore e si godeva il bastone di suo marito alla grande incitandolo con frasi da puttana del porto: “Dai cazzone mio, rompimi il culo, siiiii…. Cosìììì… affondalo tutto, Ahiii mi hai sfondato il culo…. Lo senti come caldo e umido lì dentro? C’è già la sborra di altri due uomini cornutone mio… daiii spaccami il culo che lo voglio più aperto di quello di Franca. Allargamelo come la fica che voglio prenderne tanti cazzi nel culo…”Io continuai il gioco che facevo con Franca anche dopo l’eiaculazione e ogni volta che il mio cazzo usciva, il culo di mia moglie eruttava fiotti di sperma che le colavano lungo le cosce. Giacomo non sapeva dove guardare prima; al culo di sua moglie che trapanava pesantemente e ai suoi incitamenti scurrili o allo spettacolo osceno ed arrapante che gli offrivamo noi. Neanche lui ce la fece a trattenersi per molto aggiungendo nelle budella di sua moglie anche il proprio sperma. Poi se lo levò di colpo per vedere anche se il culo di sua moglie offriva lo spettacolo che ci offriva il culo di Franca ed in effetti così fu. Il buco di Claudia rimase aperto e sembrava una cascata per la quantità di liquido che le usciva dal culo e le colava lungo le cosce imbrattando anche la sua meravigliosa fica. Dopo aver pulito e fatto una doccia ci preparammo il caffè. “Non ho mai provato con due cazzi insieme” disse Claudia rompendo il beato silenzio che regnava nel salone. “Io per ora non me la sento” le risposi “ma se volete domani possiamo tornare al mare”……
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