Capitolo 1E’ sabato, sono in camera mia aspettando Paola per uscire. Ormai i miei genitori non fanno più tante obiezioni sul fatto che io esca di casa nel primo pomeriggio per tornare a tarda serata. Questa sera il rientro è all’una: mai successo prima! Seduta sul letto mi sento emozionantissima al pensiero di poter restare per così tanto tempo in compagnia dei miei amici ma soprattutto di poter andare per la prima volta in discoteca. Do un’occhiata alla sveglia: sono le 14.30. "Doveva già essere qui." penso. Guardandomi allo specchio continuo a ripetermi "Sabrina stai calma, se no farai solo la figura della sfigata!". La voce di mia madre giunge improvvisa: "Sabry vieni che è arrivata Paola." Ero così presa dai miei pensieri che non ho neanche sentito il campanello.Paola, oltre ad essere la mia migliore amica, è la mia compagna di banco. Noi due, sin dal primo giorno di liceo linguistico, quando ci incontrammo per la prima volta, abbiamo avuto un feeling speciale. Ci completiamo sia caratterialmente, lei estroversa io invece più chiusa, che fisicamente, lei tipo mediterraneo, mora, grandi occhi scuri, io tipo nordico, bionda, occhi chiari. Siamo entrambe figlie uniche e oltre alla gran voglia di divertirci e alle comuni passioni come musica, sport e letture ciò che ci accomuna è la gran confidenza che abbiamo in quanto ci diciamo veramente tutto, senza segreti o tabù.Esco di corsa, un bacio veloce a mia madre, poi giù veloce per le scale ed eccola lì che mi aspetta con lo scooter già in moto. Mi infilo il casco e mi sporgo per darle un bacino, ma nello slancio calcolo male le distanze e le mie labbra le sfiorano oltre alla guancia anche la bocca. Mi guarda un po’ stranita e scoppiando a ridere mi chiede se, dopo averla baciata, voglio toccarle anche le tette. Il suo buon umore è contagioso e sedendomi dietro di lei sul sellino della moto, invece di tenermi ai suoi fianchi le metto le mani sui seni chiedendole: "Contenta?" "Ma sei scema? – mi fa – Cosa ti hanno dato da bere a pranzo…" "Di la verità che ti piace… li sento sai i capezzoli che s’induriscono." "Si, sei proprio scema! Dai togli quelle mani che partiamo e stai attenta che se oggi hai voglia di scherzare trovi pane per i tuoi denti. Piuttosto dopo ti devo raccontare una cosa incredibile.""Perché dopo, racconta subito.""Non lo so, ci devo pensare ancora un po’ su… E’ imbarazzante!""Imbarazzante? Tra noi due? Non dire stronzate e racconta!"Nel frattempo ci siamo già avviate verso il punto di ritrovo della nostra compagnia, l’aria calda di giugno mi accarezza, inoltre la nostra cittadina è veramente ben curata con tanti spazi verdi, alberi e piante e il tragitto in moto diventa così piacevole…"La fai facile tu, guarda che è veramente una cosa imbarazzante.""Allora sono ancora più curiosa, dai racconta.""OK, prima di uscire di casa sono passata per la stanza dei miei, per salutarli. Sai che dopo mangiato fanno sempre una pennichella, beh c’era la porta socchiusa mi sono affacciata ed ho visto una scena………""Che scena, dai racconta.""Insomma, c’era mio padre sdraiato, nudo, con il coso grossissimo e mia madre che glielo prendeva in bocca, andando su e giù con la testa.""E tu?""Io sono rimasta li a guardare, non so neanche per quanto tempo, senza avere la forza di reagire come inebetita e ad un certo punto mio padre si volta verso la porta e mi vede.""Noo…""E invece si! Pensavo che s’incazzasse, invece mi ha sorriso e mi ha fatto segno con la mano di andare.""E tua mamma?""Lei non si è accorta di niente, impegnata com’era. Non pensavo che facesse certe cose, lei poi così severa.""E perché, scusa tu non lo faresti al tuo ragazzo?""Si, in effetti hai ragione… sono cose che si fanno.""Mica solo quello, l’altro giorno facendo pulizie ho trovato un giornalino porno ed ho visto delle cose pazzesche.""Quali cose e poi di chi era il giornalino?""Credo fosse di mio padre. Per quanto riguarda le cose la prossima volta che saremo sole a casa mia te le farò vedere, perché spiegarle non rende.""E dai provaci""C’erano delle tipe che oltre a farsi scopare e a prenderlo in bocca se lo facevano mettere anche di dietro e dovevi vedere quanto grossi erano…""Sai che male, io non lo farò mai, un dito forse, ma un cazzo nel mio culo se lo scordano!""Anch’io la penso come te.""Ti sei eccitata a guardare il giornalino?"Un po’""E ti sei masturbata?""Che ti frega!""Allora ti sei masturbata!""Forse l’avrei anche fatto, ma c’era mia madre in cucina, sai che figura se mi beccava. Dai, ne parliamo un’altra volta che siamo arrivate." Infatti eravamo giunte al parco, il nostro punto di ritrovo, dove ci sono già gli altri amici."Ciao a tutti, che si fa?"Classica domanda senza risposta. Sapevo già che saremmo rimasti li a parlare e scherzare fino a ora di cena, dopodiché tutti in pizzeria e poi discoteca. Ogni tanto mi veniva da pensare a prima, quando avevo messo le mani sulle tette di Paola. Erano meno sode delle mie ma sicuramente più grandi e poi il fatto che non portava il reggiseno e che i capezzoli si erano subito induriti mi provocava una strana sensazione. Forse il fatto che andavo per la prima volta in discoteca mi rendeva fin troppo eccitabile.Stiamo per avviarci quando Roberto, avvicinandosi, mi chiede se voglio andare via con lui sulla sua moto anziché seguire Paola. Per lui avevo da tempo una cotterella, ma ormai, visto che qualche segnale lanciatogli non era stato raccolto, mi ero convinta di non interessargli più di tanto. Paola, che conosce questo mio debole, mi strizza l’occhio e mi fa cenno di accettare. Gli dico di si e salgo sulla sua moto con il cuore a mille.In pizzeria si siede accanto a me cominciando a corteggiarmi, così come il suo migliore amico, Stefano, prende a fare con Paola.Entriamo in discoteca che sono quasi le nove, dentro è bellissimo, giochi di luci e musica da brivido. Mi scateno come mai avrei pensato di poter fare con Roberto sempre accanto a me. Sono al settimo cielo e credo di aver perso la cognizione del tempo fino a quando Paola avvicinandosi mi dice che se ne va via con Stefano, "Sai mi ha invitata a fare un giro in macchina…""Stai attenta, quello è un furbetto.""Perché il tuo no?""Ciao ci sentiamo domattina.""Ciao, vuoi di nuovo baciarmi in bocca?""Che scema che sei alle volte Paola…"Dopo qualche minuto Roberto mi chiede di andare a fare un giro in moto, io e lui da soli. Il cuore ricomincia a battere forte forte e devo sforzarmi non poco per fare uscire un si.Io stretta a lui sulla moto lanciata… mi sembra di vivere un sogno! Ci dirigiamo verso una piccola pineta da tutti conosciuta come "il posto delle coppiette", dove ci si può appartare senza essere disturbati. C’ero già stata qualche volta con i miei precedenti ragazzi a pomiciare e finora oltre a quello non ero mai andata. Adesso però sono li con Roberto. Sento di avere una cotta per lui e non sono più sicura di riuscire a tirarmi indietro se oltre a qualche bacio mi chiederà qualcosa di più… Ci sediamo su una panchina e lui subito mi cinge una spalla con il braccio. E’ sicuramente più esperto dei precedenti ragazzi con cui ero uscita; a parte che ormai ha quasi vent’anni, noto che ogni suo gesto è naturale, spigliato. "Chissà quante ne ha portate qui" penso, e mi scopro già gelosa di lui."A che ora devi tornare a casa?" mi chiede."All’una, che ore sono adesso?""Le undici e mezza, abbiamo un po’ di tempo per stare insieme…" mi dice avvicinandosi sempre più per baciarmi. Sento la sua lingua farsi strada nella mia bocca, prima arrotolandosi sulla mia, poi cominciando ad andare avanti e indietro. Gliela succhio mentre le sue dita scivolano sotto la maglietta accarezzandomi le tette e pizzicando i capezzoli. Si stacca dalla mia bocca iniziando a lambirmi prima il collo e poi l’orecchio. Sono tutta un fremito, non mi sono mai sentita così. Roberto smette di giocare con i miei capezzoli e con le dita mi sfiora le labbra infilandomi l’indice in bocca. Lo succhio come avevo fatto prima con la sua lingua mentre lui mi sussurra che gli piaccio e che lo eccito da morire con la mia aria da brava ragazza. Sono turbata e non mi accorgo che il suo dito lasciata la mia bocca, che rimane socchiusa, è scivolato in basso per accarezzarmi l’interno delle cosce. "Cosa fai?" gli chiedo un po’ spaventata."Sei vergine vero? Non ti preoccupare, non ti farò niente che tu non voglia, puoi fermarmi in qualsiasi momento.""Sono confusa – trovo la forza di dirgli – è tutto così veloce, non me lo aspettavo.""Stai tranquilla e rilassati. E’ tanto che aspettavo questo momento, adesso godilo insieme a me Sabry. Mi piaci tanto, credimi, non voglio approfittare di te.""Davvero?" e senza rendermene conto ho già socchiuso le gambe permettendo alla sua mano di insinuarsi sotto gli slip. Rimane un po’ a giocherellare con i peli per poi spingersi sempre più in profondità fino ad arrivare alla clitoride, accarezzandola delicatamente."Sei già bagnata – mi dice – mi piace. Vuoi provare a toccarmi anche tu?""Non so non capisco più niente, nessuno mi ha mai fatto questo." Il suo dito continua a masturbarmi il grilletto ed io allargo sempre di più le gambe."Dai prova a toccarmelo, senti come sono eccitato." E così dicendo, dopo essersi aperto la cerniera dei jeans, mi ha preso la mano mettendosela all’interno dei boxer. Come sento il suo cazzo nella mano, con quel suo dito sempre più insistente, ho un fremito fortissimo e l’orgasmo mi coglie all’improvviso, inaspettato. I miei gemiti si acquietano di colpo."Sei venuta Sabry, cazzo che forza che sei!""Scusami ma non so cosa mi è preso.""Scusarti, e per cosa? Mi è piaciuto farti godere.""E tu? Cosa vuoi che faccia? Io non ho molta esperienza…""Continua a toccarmi, ti faccio vedere come…" e tirandoselo fuori dai pantaloni, tenendomi per il polso, mi guida la mano su e giù, prima lentamente poi più veloce. Dopo un po’ mi lascia in modo che possa continuare da sola. "La prima sega della mia vita e non è niente male…" ripetevo tra me e me. All’improvviso, mettendomi una mano sulla nuca, mi spinge, deciso, la testa verso il suo uccello. Io non so cosa fare. "Devo rifiutarmi? e se lo faccio lui si arrabbierà?" I pensieri corrono veloci, ma sento già la punta del cazzo premere sulle labbra. Dopo un attimo di indecisione apro la bocca e lascio entrare la cappella. "E’ grande… – penso – e che sapore strano. Ora che faccio?""Bravissima, – mi dice neanche mi stesse leggendo nella mente – fai come se fosse un gelato, succhialo e leccalo." Con una mano mi tiene ferma la testa mentre continua a far scivolare il suo uccello dentro e fuori dalla mia bocca. Con l’altra mano, invece, si insinua sotto le mutandine accarezzandomi il culetto e spingendosi all’interno del solco arriva a toccarmi il buchino. Io seguito a succhiare cercando di dimostrarmi capace, ma ad un certo punto Roberto comincia ad ansimare sempre più forte, accelerando i colpi, fino a quando sento il suo seme schizzarmi in bocca. Mi alzo di scatto con la bocca piena di sperma cercando un fazzoletto di carta per sputarla. Dopo essermi liberata la bocca mi giro verso di lui. Roberto mi abbraccia forte e mi bacia dolcemente, sussurrandomi dolci parole.La testa mi gira dall’emozione e mi sento così felice. Rimaniamo così, stretti stretti fino a quando non arriva l’ora di andare.Tornando a casa, seduta sul sellino della moto, lo abbraccio forte. Avrei voluto che la giornata non avesse mai termine. Mi lascia all’una in punto con la promessa di rivederci l’indomani, dopo pranzo. Entro in casa, saluto i miei che stanno ancora guardando la TV e corro in camera mia. Rimango sveglia a ripensare a tutto quello che era successo. "Sto insieme a Roberto, mi ha fatto un ditalino e poi gli ho fatto un pompino e mi sono anche fatta venire in bocca…" continuo a ripetermi, e più ci penso più mi eccito. Non ce la faccio a resistere ed inizio a toccarmi, prima le tette, quindi la farfallina già bagnata di umori. Mentre mi masturbo mi infilo un dito in bocca succhiandolo ed immaginando che fosse il suo cazzo. L’orgasmo mi raggiunge quasi subito. Mi addormento così, con una mano in mezzo alle gambe.Capitolo 2Sono le dieci di mattina quando sento bussare alla porta della mia stanza. "Chi è che rompe all’alba?"."Sono io che fai ancora a letto?" Dice Paola entrando e dopo essersi avvicinata, tirando via il lenzuolo, mi scopre lasciandomi nuda. "E’ ancora intera?" Mi chiede indicando la mia farfallina"La mia si, rompiballe, e la tua?"."Anche la mia, ma questo giro ho rischiato grosso. Chi racconta prima?""Tu!" Le rispondo ricoprendomi.Paola si siede accanto a me iniziando a raccontare."Vabbè! Ti risparmio i preliminari, tanto quelli sono sempre uguali… Eravamo nella sua macchina quando ha tirato fuori una canna. Io mi vergognavo a dirgli di no e ho fatto qualche tiro.""Ma che sei scema?""Ma dai è solo una canna, anche i miei se le sono fatte quando erano studenti, me lo ha detto mia mamma. Comunque la testa ha cominciato a girarmi mentre Stefano iniziava ad allungare le mani. Cazzo, sembrava che avesse dieci braccia. Io non capivo più niente anche perché prima di uscire dalla discoteca mi aveva fatto bere… mi sa che ero proprio fatta… comunque ha tirato giù i sedili, mi ha alzato la gonna, mi ha sfilato le mutandine e dopo avermi allargato le gambe ha cominciato a leccarmi la passera.""E tu?""Mi ha preso la ridarola… continuavo a ridere. Lui, allora, mi ha girata, mi ha fatto mettere in ginocchio e dopo avermi allargato le chiappe ha cominciato a leccarmi il buco del culo.""Noo, che schifo!""All’inizio mi sentivo indifesa, quasi umiliata, io li tutta aperta con la sua lingua che mi forzava il buchino e ti assicuro che non avevo più voglia di ridere. Poi ha cominciato a toccarmi il grilletto sempre continuando con la lingua nel culo e non so cosa mi è preso perché ho cominciato a bagnarmi tutta. Forse mi eccitava proprio il fatto di essere in una posizione così oscena. All’improvviso mi ha rigirato, prendendo a leccarmi il grilletto e mi ha appoggiato un dito sul buchino. Io ero parecchio eccitata e mi muovevo strofinando la micetta sulla sua bocca e quando stavo per godere lui se ne è accorto di sicuro perché ho preso a gemere forte.. e sai cosa ha fatto?""Che cos’è un quiz? Dai racconta che sono curiosa!" "Mi ha infilato un dito in culo facendolo andare sempre più veloce. Insomma io ero li che stavo venendo, con le gambe divaricate e con un suo dito che andava su e giù per il culo…Cazzo, Sabry quanto mi è piaciuto!""E poi che è successo?""Io ho goduto e sono rimasta li ansimante con il suo dito ancora infilato didietro mentre mi baciava. Poi si è calato i pantaloni e voleva prendermi, ma non ho voluto. Alla fine gli ho fatto una sega anche perché era già tardi e dovevo tornare a casa… Tu invece cosa hai combinato?""Niente di particolare, gli ho solo fatto un pompino.""Cosaaa? Non ci posso credere, tu la timida Sabrina che succhia un cazzo?""E mi sono anche fatta venire in bocca…""Noo…E come e stato, com’è avere un cazzo in bocca?""A me è piaciuto, lo sperma non l’ho ingoiato però, mi sembrava una cosa troppo porca. Poi ha uno strano sapore, non è cattivo ma è strano.""Allora se lo hai fatto tu la prossima volta proverò anch’io a fare un pompino a Stefano. Oggi che si fa? Sei già d’accordo con Roberto?""Mi deve passare a prendere dopo pranzo e tu con Stefano?""Mi ha chiamato prima e mi ha chiesto se oggi usciamo noi quattro, se a te va bene basta avvisare Roberto.""Certo che mi va. Forse è ora che mi alzi…"Arrivata l’ora dell’appuntamento esco contenta del fatto che anche questa sera potevo stare fuori fino all’una. Insieme a Roberto mi stanno già aspettando Paola e Stefano con la sua macchina. Tutti insieme decidiamo, vista la splendida giornata, di dirigerci al mare dove avremmo trascorso tutto il pomeriggio. All’imbrunire la spiaggia comincia a sfollarsi, invece noi, dopo esserci rivestiti per ripararci dalla brezza, rimaniamo accendendo un falò. Stare davanti al fuoco in riva al mare tra le braccia di Roberto mi fa perdere il senso della realtà. Non mi rendo conto dello scorrere del tempo e che tutto sommato era solo da un giorno che stavo con lui. Credo che anche Paola stia vivendo sensazioni simili alle mie. I due maschietti, avendo appetito, si alzano a prendere i panini che Paola ed io avevamo preparato. Per il bere invece ci avevano pensato loro con delle bottiglie di vino. "Ma come – dico io – solo vino?""Dai – mi risponde Paola – non fare la bambina."Io non sono abituata a bere e neanche lei lo è, nonostante reciti la parte di donna vissuta. E infatti dopo pochi sorsi non facciamo che ridere, già brille. Stefano, come già aveva fatto la sera prima, arrotola uno spinello e dopo averlo acceso lo passa a Paola che subito ne aspira un lungo tiro. Così anche Roberto e quando me lo porge mi vergogno a dire di no. A parte la tosse che mi ha prende appena aspirato il fumo, tutto sommato, non mi dispiace l’idea di essere per una volta trasgressiva. La testa mi gira ma mi sento bene e quando Roberto comincia a baciarmi mi lascio andare. Distesa sul telo mare con lui sopra di me, assaporo la sua lingua che mi lambisce le labbra infilandosi, poi, nella mia bocca. Mi sento molto eccitata. "Guarda quei due, – mi sussurra – mica scherzano…"Voltandomi vedo Stefano, nudo, sdraiato col il cazzo bello duro mentre Paola con addosso solo gli slip gli sta facendo una sega. Roberto eccitato da quella scena mi slaccia i jeans per infilare una mano sotto le mutandine raggiungendo subito il mio punto di piacere. Non riesco ad essere discreta e rimango ad osservare gli altri due quando Paola, vedendomi così interessata, con un sorriso malizioso si sfila gli slip mostrandosi nuda e senza nessuna vergogna tira fuori la lingua iniziando a leccare piano l’uccello di Stefano. Dopodiché si infila in bocca la cappella cominciando ad andare su e giù con la testa mugolando di piacere. Anche Roberto ed io perdiamo ogni inibizione e ci spogliamo. "Adesso facciamo qualcosa di diverso, – mi dice mettendosi sdraiato di schiena, – vieni sopra di me." Faccio come mi ha chiesto ritrovandomi in quella posizione che tutti chiamano "sessantanove". Sono praticamente in ginocchio sopra di lui con le gambe aperte e la fighetta ben in mostra. Roberto inizia a lambirla ed infilarla con lingua e contemporaneamente a sgrillettarla con un dito. La sua cappella palpitante, che mi sembra ancora più grossa di ieri, mi sfiora le labbra ed allora abbassando il capo apro la bocca facendola entrare. Prendo a succhiare il cazzo di Roberto sentendo le sue mani che mi allargano le natiche. La curiosità però è troppo forte ed allora alzo lo sguardo per spiare gli altri due. Stefano, adesso, le tiene la testa tra le mani chiavandola in bocca. "Che bel culo che hai Sabry!" mi dice e subito dopo inizia a leccarmi il buchino. La sua lingua mi forza l’ano ed io continuo nel pompino ma non riesco a non restare affascinata dalle movenze di Paola e Stefano. Il voyeurismo mi fa sentire tanto porca e tanto, tanto eccitata! Ad un certo punto sento un suo dito premere all’entrata del culetto. "Che fai, li non voglio!" protesto. Ma lui, invece di ascoltarmi, continua ad infilarmelo sempre più in profondità, spingendomi contemporaneamente, con una mano, la testa in giù verso il suo cazzo mentre con la lingua non smette di lambirmi la clitoride. Sento Stefano ansimare forte ed allora rialzo subito lo sguardo. Lo vedo scopare la bocca di Paola sempre più velocemente. "Vengo, Paola, ti vengo in bocca!" urla all’improvviso infilandole dentro quasi tutto il cazzo. Riesco a scorgere lo sperma colarle dalle labbra. La libidine mi travolge. Aumento il ritmo del pompino, le mie labbra stringono la sua asta andando su e giù e contemporaneamente cerco di stimolarlo strusciando la lingua sul glande. Inoltre, con la mano gli impugno il manico accompagnando il movimento della testa. Roberto insiste nell’indagare nel mio culetto con un dito ed a farmi impazzire con la lingua sulla clitoride. Paola, lasciato Stefano, si sdraia proprio vicino a me e sorridendomi eccitata inizia a masturbarsi. Continuo a farmi scivolare il cazzo in bocca guardando la mia amica negli occhi. Roberto, adesso, prende a muoversi più velocemente, mi rimette la mano sulla testa per tenerla ferma e infilandomi il suo uccello fino quasi in gola e un altro dito nel culo mi schizza in bocca fiotti di sborra calda che sono costretta ad ingoiare quasi tutta. Quel poco che non ingoio mi cola dalle labbra così come era successo prima a Paola, che nel frattempo sgrillettandosi sempre più forte ha un orgasmo fortissimo gridando "Godo, si godo tantissimo!".Le sue dita non smettono di incularmi, mi fa male, ma contemporaneamente la sua lingua continua a regalarmi sensazioni incredibili. Ho ancora il suo cazzo in bocca, quando sento che sto per raggiungere l’orgasmo Mi inarco, ho il culo oscenamente aperto e sto godendo tantissimo. Il leggero dolore misto a piacere è veramente eccitante. Vengo mugolando senza staccarmi dallo sguardo di Paola.Quanto tempo siamo rimasti nudi, storditi dal vino, dal fumo e dal sesso non so dirlo, so solo che è stato bello.Il ritorno a casa mi riporta alla realtà. La mia preoccupazione è che Paola potesse cambiare atteggiamento nei miei confronti dopo quello che era successo. Forse non dovevamo farlo così spudoratamente. Ma sono troppo stanca per pensarci adesso… eventualmente domani.Capitolo 3E’ lunedì mattina, la scuola è ormai finita e sono già in vacanza. I miei genitori rimangono sempre al lavoro fino a sera ed io, da sola a casa, me ne sto stravaccata sul divano ascoltando musica e sgranocchiando qualcosa. Ripenso a quello che era successo la sera prima cercando il coraggio di chiamare Paola. Adesso a mente lucida mi vergogno di quello che avevo fatto anche se le immagini di ieri, ritornandomi in mente, continuano a provocarmi turbamento. Sono molto combattuta tra la vergogna e la consapevolezza del fatto che fare sesso davanti a Paola mi è piaciuto.Suona il campanello. E’ lei e non mi aspettavo la sua visita."Ciao Sabry, che stai facendo?""Ciao Paola, niente di particolare, ascoltavo musica, non pensavo passassi di qua.""E perché sono in ferie anch’io, mica solo tu.""E Stefano?""E’ al lavoro, come Roberto no?""E si, hai ragione."Sono tesa ed il mio tono di voce è chiaramente sintomatico dello stato d’animo in cui mi trovo."Sabry, mi sembri una deficiente. Se è per ieri sera guarda che da parte mia non è cambiato niente nella nostra amicizia. Spero che anche per te sia così.""Davvero? Temevo che il nostro rapporto avrebbe potuto incrinarsi, sono così imbarazzata.""Imbarazzata di cosa? Di essere una maialona?"Scoppiamo a ridere insieme e la tensione mi lascia. Non è cambiato niente per fortuna, "Maialona io – le dico – eri tu la vera porca. Cosa mangi oggi ghiande?""Io non sono una porca, casomai libero il mio istinto, mia cara.""No, no, tu sei una vera maiala!""Si vabbè, lasciamo perdere, però lo sai che sei uno spettacolo quando tiri i pompini?""Dai scema, non farmi tornare l’imbarazzo.""No, sul serio, mi è piaciuto guardarti e anche essere guardata, che male c’è?""Beh, ti confesso che anche a me…. si insomma….""Si insomma cosa, dai dillo!""Mi sono eccitata da matti, ecco l’ho detto!""Brava, adesso ti riconosco. Tra me e te non ci devono essere problemi. Scusa sappiamo tutto l’uno dell’altra, ci siamo sempre confessate i nostri segreti e adesso ci siamo anche viste mentre facevamo sesso. Tutto qui. Hai voglia di andare a correre?"Paola, infatti, si è presentata vestita con una tutina aderente e scarpette da ginnastica, "Si dai, mi vesto e arrivo. Poi mangi qui con me?""Certo, tanto più che i miei non tornano a casa dal lavoro per il pranzo."E così mi sono infilata un paio di shorts attillati, una T-shirt, le scarpette da jogging e siamo andate a correre.Dopo una mezz’oretta torniamo a casa. Siamo tutte sudate, "Fai prima tu la doccia – le dico – io aspetto, nel frattempo ti prendo dei vestiti puliti.""Ma no dai che prendi freddo. Andiamo insieme, mica ti vergogni…" mi risponde maliziosamente….No, devo dire che non mi vergogno affatto, anzi, entrate in bagno comincio per prima a spogliarmi. Sento il suo sguardo addosso mentre mi sfilo la maglietta, gli shorts e il tanga. Rimango nuda, alzo gli occhi ed vedo Paola ancora vestita. "Beh, ti sei incantata?""Caspita, Sabry, sei proprio bella!."Mi volto verso lo specchio a guardarmi ed effettivamente penso che, con il mio caschetto biondo, gli occhi chiari con i lineamenti del viso delicati e le tettine all’insù, devo darle ragione: sono proprio carina. Però mica posso dirlo. "Dai non fare la ruffiana, da mangiare te lo do lo stesso!""No davvero, sei bella, abbronzata, hai delle belle tette, un po’ più piccole delle mie ma belle sode e poi hai veramente due belle gambe e questo sai cosa significa? Che hai un bel culo"Avrà ripetuto cinquanta volte bella facendomi sorridere. Le guardo il viso, dalla carnagione scura, con due grandi occhi neri, le labbra carnose e lunghi boccoli che le cadono sulle spalle. Si sfila la tutina e il body mostrandomi prima le sue grosse tette con due grandi capezzoli scuri, che subito si induriscono, e poi la sua farfallina con una folta peluria, corvina come i suoi capelli, dalla quale risaltano, rosee, le grandi labbra. "Anche tu sei molto bella Paola hai due tette che ho sempre invidiato. E poi se io ho un bel culo il tuo è super. Sembra di marmo.""Infatti è di marmo!" risponde tirandosi uno schiaffetto su una natica. Mi avvio alla cabina doccia e infilo dentro una mano per regolare il miscelatore. Paola si avvicina e schiacciandomi una mammella sulla schiena sporge anche lei una mano per sentire la temperatura dell’acqua. Quel contatto mi turba e non appena il getto raggiunge la giusta temperatura mi scosto per farla passare. Entra nella cabina doccia e sorridendo mi prende per mano trascinandomi dentro con lei "Così non prendi freddo – mi dice – e mi lavi anche la schiena."Chiusa dentro il box con lei mi sento sempre più turbata, ma sicuramente non a disagio. D’altra parte in palestra era normale che si facesse la doccia insieme, non nella stessa cabina, ma comunque nude. Prendo il doccia-schiuma e comincio ad insaponarle la schiena mentre lei si lava i capelli tenendo entrambe le mani occupate. Dopo averle strofinato le spalle arrivo sotto le ascelle e poi quasi fino alle tette. Mi viene voglia di toccargliele, ma non trovo il coraggio di farlo e cosi ritorno sulla schiena. Paola si inarca spingendo in fuori il culetto, come se non aspettasse altro che sentire le mie mani sulle sue chiappe. "Continua pure – mi dice – che io non mi scandalizzo e poi ho le mani impegnate con lo shampoo."Mi metto altro doccia-schiuma sulle mani ed inizio ad insaponarle le natiche e mentre gliele tocco e massaggio, i miei mignoli finiscono nel solco sfiorando il buchino più volte. Paola non da nessun segno di fastidio o di imbarazzo. Mi accuccio per insaponarle le gambe che sono lisce e calde. Il suo culetto è proprio davanti alla mia faccia e rimango colpita dal suo buchino che è in primo piano. E’ una bella rosellina scura che sembra molto stretta. Noto anche qualche pelo intorno all’ano. Io, a differenza sua, sono meno pelosa sulla farfallina e il mio solco del culetto è completamente liscio. Mentre le insapono l’interno delle cosce lei si inarca ancora di più mostrandomi oltre al buchino anche la sua fighetta. E’ molto carnosa e le grandi labbra risaltano dalla peluria. La voglia di allungare la mano diventa veramente insistente, ma la vergogna è più forte della tentazione. Come avrebbe reagito? Che figura avrei fatto? La situazione diventa insostenibile ed allora mi alzo di scatto. Paola si gira sciacquandosi i capelli, i nostri seni quasi si toccano. Mi sorride "Grazie, ora tocca a me lavarti, vieni qui e girati."Mi metto nella posizione che prima era sua e un brivido mi coglie quando sento le sue mani massaggiarmi le spalle. Invece di fermarsi come me arriva fino alle tette, insaponandomele. I miei capezzoli si induriscono subito. Prosegue scendendo sulla schiena fino al culetto. Mentre le sue mani indugiano sulle natiche comincio ad eccitarmi tantissimo. Vorrei che mi toccasse la figa e vorrei goderle sulla mano. Paola, invece, mi mette un dito sul buchetto e massaggiandolo mi domanda: "Ti ha fatto male qui Roberto ieri sera?""Un po’ si. Ci ha infilato due dita e mi bruciava. Lì non ci e mai entrato niente, è stretto.""E adesso – mi chiede, sempre continuando a massaggiarmi l’ano con il dito – ti brucia ancora?""No adesso non brucia, anzi…""Anzi?" La sua voce si fa provocante."Si è piacevole questa carezza, ieri è stato più brutale, ma era un’altra situazione." La mia invece si fa tremolante.Paola non smette di accarezzarmi il buchetto mentre con l’altra mano mi massaggia la schiena. Io chiudo gli occhi tenendo le braccia appoggiate al muro e le gambe leggermente divaricate. Sento il suo respiro vicino all’orecchio. Mi abbandono completamente. Lei si accuccia prendendo ad insaponarmi le gambe, anche il mio culetto è ben in mostra davanti al suo bel visino. Le sue mani risalendo arrivano a sfiorarmi le grandi labbra, Paola capisce che sono eccitata e rimane a massaggiarmi l’interno delle cosce facendomi sentire il suo respiro all’altezza del culo. Percepisco che le sue labbra sono vicinissime al mio buchino. Il cuore mi batte forte, in quel momento mi sarei fatta fare qualsiasi cosa! "La signora è contenta del servizio?" mi domanda rialzandosi."Mi hai eccitato, l’hai fatto apposta?""Certo che si! Ho scoperto che le trasgressioni sono molto divertenti e molto, molto eccitanti.""Comincio a pensarlo anch’io." Le dico uscendo dalla doccia.Ci asciughiamo. "Hai freddo?" mi chiede tenendosi l’asciugamano con le braccia."No – le rispondo – oggi fa caldo.""Allora rimaniamo nude per casa?""Beh, io quando sono da sola giro spesso nuda per casa.""OK, è fatta oggi saremo trasgressive! Hai fame?""Un pochino." Mentre le rispondo si siede sulla tazza e comincia a fare pipì. Io rimango un po’ sorpresa, "Vuoi che esca?""No, non mi vergogno, rimani pure, ma a te non scappa mai?""No un po’ mi scappa… stavo aspettando che tu uscissi dal bagno, ma visto che oggi siamo trasgressive…." e così attendo che lei finisca poi mi siedo anch’io sulla tazza liberandomi. Paola si asciuga i capelli continuando a guardarmi. Mostrarmi così in intimità è una novità assoluta per me. La fisso e penso che mi aveva visto mentre succhiavo il cazzo di Michele, mentre lui mi sborrava in bocca, mentre mi infilava due dita nel culo, mentre godevo con il suo cazzo in bocca e adesso mentre sto pisciando. Mi sorprendo di me ed anche di lei che sapevo particolarmente spigliata, ma non fino a questo punto.Dopo aver mangiato andiamo in camera mia e ci mettiamo sul letto a chiacchierare ascoltando musica. "Mi fai vedere quel giornalino porno?" mi chiede ad un certo punto."E tu cosa mi dai in cambio?""Tu cosa vuoi?""Non lo so, ci devo pensare.""Nel frattempo vallo a prendere.""OK però dopo paghi pegno?""Va bene.""Qualsiasi?""E va bene."Vado in camera dei miei ed aprendo l’ultimo cassetto del comodino di mio padre mi accorgo che non c’era solo quel giornalino che avevo già sfogliato ma bei sei. Torno in camera con il plico, "Sorpresa – le dico – sono sei.""Caspita, passa qua!""E no, prima devi giurare che dopo farai quello che ti chiederò.""Lo giuro, dai fai vedere."Sfogliando le pagine le immagini hard cominciano a fare effetto sulla mia farfallina. Ci scambiamo commenti e quando capitano foto di lesbiche non riusciamo a non guardarci negli occhi. Paola me ne indica una in cui ci sono due donne che si baciano e mi chiede: "Quanto lo trovi trasgressivo questo?""Abbastanza.""Troppo?""No, non troppo.""Tu lo faresti?""Forse…""Forse lo farei anch’io…"Continuiamo a sfogliare le riviste sempre più eccitate e alla vista di una foto particolare mi viene in mente il pegno per Paola. "Ho deciso il tuo pegno.""Quale?""Sei sicura di volerlo fare o ti tiri indietro?""La parola data è data."Mi alzo e mi reco in soggiorno per prendere uno dei sigari cubani di mio padre, il quale è racchiuso in un involucro di metallo argentato, grossomodo del diametro di un pollice e lungo 10-15 cm. Quando Paola lo vede mi chiede cosa deve farne."Come pegno voglio vederti mentre te lo infili didietro!""Che bastarda, meno male che l’altro ieri ti ho detto che non voglio niente nel culo!""Lo so, ma se era una cosa che ti dava piacere mica te la facevo fare come pegno, comunque se ti vuoi tirare indietro…""No non mi tiro indietro, però questa me la paghi."Mi scappa da ridere nel vedere Paola con l’espressione imbronciata, "Non dovevamo essere trasgressive? – le dico indicando una foto in cui una ragazza si faceva mettere nel culo un vibratore da un’altra ragazza – Lo so, forse è un po’ troppo trasgressivo, se vuoi lasciar perdere non mi offendo.""Lo faccio se dopo paghi pegno anche tu! – mi risponde con aria di sfida – Anzi se dopo paghi pegno lo faccio fare a te!""OK, ci sto." Sento nascere in me un lato sadico e contemporaneamente uno masochista. Mi eccita sia dal fatto che l’avrei sodomizzata sia l’idea che anche lei, dopo, avrebbe potuto disporre di me a suo piacimento.Paola si inginocchia sul letto allargandosi le natiche con le mani. Il suo buchino è lì, palpitante. Tiro fuori dalla borsetta la crema che uso quando ho le mani screpolate e dopo aver unto l’involucro del sigaro ne passo un po’, con un dito, sul suo sfintere. Lei è in attesa e mi guarda appoggiare la punta del cilindro argentato all’entrata del suo culetto. Prima lo stuzzico un pochino con vero piglio sadico, mi sento il carnefice e lei la mia vittima, e poi comincio a spingerlo sempre più in fondo. Glielo infilo quasi tutto e lo faccio andare avanti e indietro fissandola negli occhi. "Mi sento tutta aperta com’è lo spettacolo?""Eccitante, sembri proprio una troia." E ridendo le sfilo il cilindro dal culo. Lei allora si alza e va al gabinetto. Forse, penso, l’intrusione l’avrà stimolata, ma invece torna subito dopo essersi fatta un bidè e nettata dalla crema. "Adesso tocca a te." Mi dice."Chiedere clemenza è fuori luogo, vero?""Clemenza? A chi avrebbe fatto schifo leccare un culo? A te vero? Bene adesso io mi giro e tu prima mi allarghi le chiappe e poi mi lecchi il buco del culo fino a quando non dico basta! Cosi magari mi passa un po’ il bruciore!""E poi sarei io la bastarda?""Pegno è pegno! Io l’ho pagato e adesso devi pagarlo anche tu!"Si sdraia sul letto guardandomi languidamente. Le sue labbra sono tumide e i suoi occhi pieni di desiderio. Mi avvicino, le apro le natiche per vederle il buchetto. Non mi fa affatto schifo, anzi sono tutta bagnata dalla voglia. Accosto le labbra al solco tirando fuori la lingua. Prima timidamente le sfioro l’ano e poi sempre più decisa comincio a leccarlo roteando la punta della lingua. Paola si infila una mano tra le cosce iniziando a sgrillettarsi. Senza ritegno le infilo la lingua nel retto, la faccio andare dentro e fuori mentre lei continua a strofinarsi la clitoride prendendo ad ansimare ed a roteare le anche. "Si, Sabry – mi dice – continua così. Leccami il culo, fammi sentire la lingua…" Ed io, spalancandole le chiappe con le mani, spingo quanto più possibile la lingua nel suo culo…"Vengo Sabry. Sto godendo, è bellissimo…" Geme sussultando in preda all’orgasmo. Mi stacco da lei eccitatissima, non so più cosa fare. Lei, allora, mi prende per le spalle e facendomi distendere sul letto avvicina la sua bocca alla mia infilandomi la lingua in bocca. E’ un bacio bellissimo che mi fa impazzire dalla voglia e quando sento la sua mano prima accarezzarmi un seno, poi scendere lungo il ventre fino ad arrivare all’interno delle cosce ho un fremito in tutto il corpo. Mi allarga le grandi labbra ed infila un dito nella vagina masturbandomi mentre con il pollice mi stuzzica la clitoride. Con la sua lingua in bocca e la mano che continua a sditalinarmi godo avendo un orgasmo intensissimo, mai provato prima.Rimaniamo abbracciate senza parlare, addormentandoci. Ci svegliamo poco prima che arrivi mia madre staccandoci controvoglia. "Tutto OK?" le chiedo. "Certo, nessun pentimento, anzi facciamo un patto…""Che patto?""Promettimi che io e te resteremo sempre amiche e complici e che passeremo tutta la nostra vita a fare quello che vogliamo, divertendoci quanto più è possibile!""Promesso!"Così dopo aver sancito il nostro patto Paola se ne va’ lasciandomi felice benché confusa. Devo abituarmi a questa nuova veste di ragazza trasgressiva.
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