Capitolo 8Rientrate in città Paola ed io ci dedicammo ai nostri ragazzi. Essendo anche Roberto e Stefano in ferie passammo buona parte delle giornate appartate con loro facendo diventare le auto delle alcove. I momenti che trascorro con Roberto sono senz’altro piacevoli anche se il fatto di non poter vedere Paola un po’ mi rattrista. Lui sta diventando sempre più possessivo e d’altra parte questo suo atteggiamento trova un fondamento logico nei sentimenti che prova per me. Lo comprendo ma capisco anche che non sono pronta per un rapporto di coppia classico che, presumo, mi avrebbe tarpato le ali. Ho voglia di conoscere il mondo, nuova gente e di provare di tutto e di più. Per fare la "brava ragazza" tutta casa-lavoro-famiglia, così come è nel suo immaginario, avrei avuto sempre tempo. La consapevolezza che anche Paola sta viaggiando sulla mia stessa lunghezza d’onda mi rende sicura delle mie convinzioni. Preferisco non proferire parola con Roberto di ciò che era avvenuto in baita e soprattutto dei miei pensieri. Non avrebbe capito o più probabilmente non lo avrebbe accettato.La scuola era ripresa così come la normale vita da studentessa. La pausa la si trascorreva sempre con Monica con la quale crescevano le affinità elettive ed un caldo giorno di aprile arriva la "notizia bomba": Paola, tramite suo padre, ha trovato per entrambe la possibilità, finita la scuola, di soggiornare, lavorando, a Londra. "Londra, – penso – il centro dell’Europa e del divertimento. Libere di gestirci la vita…." e non sto già più nella pelle. Lo comunichiamo subito a Monica che, per festeggiare, ci invita a cena a casa sua.Paola ed io avevamo deciso di sorprenderla "tirandoci" al massimo, ma anche Monica doveva aver avuto la stessa idea poiché ci accoglie elegantissima. Entrando ci facciamo reciprocamente dei complimenti, che non sono di cortesia. La sua casa è piccola, arredata con gusto, sicuramente molto ospitale. Come lei.Divoriamo la cena fantasticando su Londra e riuscendo a strappare a Monica la promessa che ci sarebbe venuta a trovare. Finito di mangiare Paola va ad accomodarsi sul divano mentre io mi metto a curiosare tra i suoi CD e le videocassette. Tra queste ne noto una decina senza titolo e, curiosa, le chiedo cosa contengono. "Un paio sono dei film porno e le altre sono cassette dove ci sono io registrata mentre faccio sesso. Non mi sembrava il caso di titolarle…" Mi risponde senza imbarazzo."E cosa aspetti a metterle su…" interviene pronta Paola."Perché vuoi vedere quello che puoi toccare?" le chiede Monica."Dai, un antipastino…" aggiungo curiosa."Se volete metto su un porno, ma le altre cassette no. Non perché mi vergogni, ma per rispetto delle altre persone riprese…Farei lo stesso per voi." Capiamo la correttezza di quel discorso e seppur deluse ci accontentiamo del "pornazzo". Tanto, è una novità anche quello.Le immagini del film scorrono sul video. Scene di rapporti tradizionali, orali ed anali, si susseguono senza tregua suscitando commenti, ilarità ma soprattutto la nostra eccitazione. Le nostre mani, scherzando, cercano di stuzzicare le zone proibite delle altre. Alla fine del film siamo tutte e tre eccitate. La prima mossa è di Paola che mi prende tra le braccia per baciarmi."Adesso vi mostrerò la scatola dei desideri." Ci dice Monica interrompendoci e tirando fuori una scatola che, una volta aperta, ci fa strabuzzare gli occhi. Al suo interno, infatti, vi sono ordinatamente riposti quattro vibratori, un paio di manette ed un oggetto formato da una decina di palline di plastica disposte in fila indiana ed attraversate nel mezzo da una cordicella che le tiene distanti una dall’altra per circa un centimetro terminando con un anello. "Avete mai visto niente del genere? Con questo che si infila allacciato in vita – ci spiega prendendo il primo vibratore che è enorme ed ha delle cinture attaccate – si può provare a penetrare un’altra donna facendo la parte del maschio. Questo – mostrandoci il secondo, il quale non ha cinghie e pur essendo meno grande del primo è pur sempre di notevoli dimensioni – è il mio compagno di tante serate… Questo invece – raccogliendo il terzo, lunghissimo con due estremità – lo si usa insieme ad un’altra donna…. ci si infila insieme… capito no? Ed infine questi – indicandoci l’ultimo vibratore, piccolo di diametro ma più lungo di un pene vero e la cordicella – sono per il culetto. Che ne dite?""Questo è esagerato! – si lascia scappare Paola prendendo il cazzo con le cinghie – Se mi penetra mi sfonda…"I commenti tra loro due continuano, Paola seguita a fare domande sugli usi che Monica aveva fatto dei vari attrezzi mentre io ascolto divertita. "La bambina è un po’ timida, vero Paola? Adesso la svezziamo per benino…" Osserva Monica guardandomi maliziosa e sussurrando qualcosa nell’orecchio di Paola. "Ma dai, che dici…" Cerco di difendermi."Vieni che facciamo un gioco." E mi prende per mano facendomi alzare dal divano. Mi trovo in piedi in mezzo alla stanza con le altre due che mi ronzano intorno divertite. "Che intenzioni avete? Non so se fidarmi di voi!" Dico ridendo.Paola e Monica si fermano dietro di me e mi sussurrano all’unisono: "Vuoi essere la nostra schiava questa sera?""Come sarebbe a dire…""Sarebbe a dire che potremo fare di te quello che vogliamo… qualsiasi cosa! Allora?""Si ci sto!" Rispondo decisa. Il mio lato masochista prende il sopravvento."Si mie padrone! Devi dire. E adesso spogliati!!""Si, mie padrone…" Mi spoglio per loro che mi fissano con aria severa. Il gioco è iniziato!Quando rimango nuda Monica mi prende i polsi ammanettandoli dietro la schiena. "Inginocchiati!" Mi ordina."Si padrona…"Loro due in piedi si liberano dei vestiti iniziando a baciarsi ed a toccarsi. Si stuzzicano per un bel po’ di tempo davanti a me, sempre ferma, inginocchiata, che le guardo. Lo sviluppo che sta prendendo la serata mi eccita tantissimo, sono tutta bagnata e dato che non posso toccarmi provo almeno a strusciare le mie cosce una sull’altra."Alla puttanella sta salendo la voglia… Ma noi gliela faremo passare vero?" Esclama a quel punto Monica.Paola, allora, si avvicina e allargandosi per bene la figa me la strofina sul viso comandandomi di tirare fuori la lingua. E’ madida di umori ed io lecco tutto. La lambisco con lei che si gode ad apostrofarmi fino a quando Monica, staccandomi da quella fonte, mi benda con un foulard di seta nera. Rimango al buio e non riesco più capire le loro trame. La voglia continua a salirmi e dato che mi era stato proibito di parlare o di gemere prendo, travolta dalla libidine, a mordermi il labbro inferiore.Due mani mi fanno girare e mi spingono il busto verso il basso. Mi ritrovo appoggiata con il viso e le spalle sul divano e penso che, così in ginocchio, ammanettata ed indifesa, devo per forza suscitare dei turpi istinti carnali nelle mie padrone."Guarda che bel culetto. – è la voce di Monica – Bello, rosa, liscio ma soprattutto vergine…""Che volete farmi?" Chiedo spaventata.Una sculacciata mi colpisce forte il culo. "Zitta schiava!" Mi ordina Paola. Mi vengono allargate le natiche ed ho la netta sensazione che qualcosa sarebbe successo al mio culetto. Un dito inizia a farsi strada dentro di me, lo sento entrare nel mio sfintere sempre più in profondità. Una volta giunto in fondo prende a roteare allargandomi il retto per poi a ritrarsi e rientrare con forza. Nel frattempo una mano si posa sulla mia farfallina infilandola con due dita."Senti quanto gode questa troia a farsi fare un ditalino nel culo… forse vuole di più…"Un altro dito si fa strada nel mio culo che adesso comincia a bruciarmi. Continuo a mordermi il labbro non potendo parlare.Inaspettatamente tutte le dita si ritraggono dai miei buchi, ma non passa che un attimo che sento ungermi l’ano, dopodiché qualcosa di freddo e duro si appoggia al mio buchino. Capisco che volevano farmi il culo. "Noo! – urlo – Il culo non voglio, vi prego…"Il vibratore, invece, inizia a farsi strada dentro di me. Il mio sfintere cede alla pressione allargandosi mentre, lentamente, il cazzo finto si spinge sempre più profondamente nella mia più segreta intimità. Per fortuna avevano scelto il più piccolo dei quattro. Centimetro dopo centimetro quell’oggetto si prende la mia verginità! A vederlo pareva piccolino ma nel culo mi sembra enorme. "Brucia, vi prego toglietemi quel coso dal culo…""Zitta! – è la voce di Paola – Se no ti sfondo il culo con quello grande."Non c’è speranza di farle smettere. Il vibratore continua ad incularmi senza pietà, adesso è penetrato completamente cominciando a vibrare. Lo sento tutto, su fino in pancia. Devo essere oscenamente aperta. La mano che lo manovra prende a farlo andare dentro e fuori mentre una bocca si adopera per stuzzicarmi il grilletto. Bastano un paio di colpi di lingua per farmi godere. L’urlo che lancio devono averlo udito in tutto il condominio.Rimango senza fiato, in ginocchio con il viso affondato nei cuscini del divano ancora riempita da quell’oggetto, che non smette di muoversi dentro di me, e perdo la cognizione del tempo. Ciò che ho appena provato è nel contempo umiliante, tremendo ed eccitante, tanto eccitante.Lentamente mi viene sfilato il vibratore dal culo mentre riprendo il contatto con la realtà. Una volta uscito completamente provo la sensazione di avere l’ano dilatato vergognandomi di mostrarmi così aperta. Una lingua ne prende il posto entrando senza fatica nel mio buchino. Dopo il bruciore della sodomizzazione quel tocco diventa lenitivo ma mi chiedo cosa mi sarebbe toccato a quel punto?"Vuoi continuare?" Mi sussurra Monica. E’ di Paola, quindi, la lingua infilata nel mio culo."Si." Rispondo con un filo di voce."Si cosa?" Ribadisce Monica."Voglio continuare il gioco, voglio continuare ad essere la vostra schiava!""Non basta, devi essere più convincente!""Voglio essere la vostra schiava! Potete farmi quello che volete. Io accetterò tutto senza lamentarmi. Vi prego…" Mentre le supplico non riesco a capacitarmi di essere proprio io a pronunciarle quelle parole. Fino a qualche mese fa non sarei neanche riuscita ad immaginare una situazione simile, figurarsi a trovarmici in mezzo…"Vieni Paola, godiamoci questa troietta in calore." Esclama Monica togliendomi la benda e le manette. Finalmente posso vedere le mie padrone. Paola che si era staccata dal mio culo mi viene di fianco guardandomi e toccandomi le tette. Vicino a me c’è il vibratore che si è preso il mio culo, Monica lo raccoglie ficcandoselo in bocca e cominciando a succhiarlo. Poi me lo porge: "Prendilo e ficcamelo in culo. – Ordina mettendosi nella mia stessa posizione di prima – Prima però me lo devi leccare!"Le allargo le chiappe affondando la lingua nel suo buchino. Paola, che nel frattempo si è spostata, sedendosi di fianco a lei, inizia a masturbarsi."Infilala dentro quella lingua puttana! Fammela sentire bene, riempimi il culo di saliva…. Adesso ficcamelo in culo e vai a leccare la figa di Paola!"Raccolgo il vibratore e lo infilo nel culo della mia professoressa. Entra senza fatica ed in un attimo è completamente dentro di lei. Paola allunga una mano e gira la manopola colorata che si trova in cima a quel cazzo di gomma facendolo iniziare a vibrare. Lo faccio andare dentro e fuori mentre affondo la faccia tra le cosce di Paola. La sua figa è bagnatissima ed io, vogliosa, mi appresto a lappare tutto dando delle ampie e lente leccate. Doveva già essere sull’orlo dell’orgasmo infatti mi basta stimolare per pochi istanti la clitoride con la lingua per farla godere. Le sue cosce mi cingono la testa schiacciandomi la bocca sulla sua figa. "Lecca tutto troia. Devi bere dalla mia figa…Ti piace il mio succo vero? Dillo che ti piace…" Mi urla godendo. Io, visto come sono messa, non posso risponderle però le infilo, per quanto posso, la lingua nella vagina raccogliendo tutti i suoi umori. Al contempo la mia mano non smette di muovere il vibratore nel culo di Monica che si sta sditalinando ad un ritmo forsennato, ansimando pesantemente. La sua mano prende la mia spingendo ancora più in profondità il cazzo poi la scosta tirando fuori il membro di gomma. Si volta verso di me, sempre sgrillettandosi come una forsennata, ed avvicina alle mie labbra quel vibratore umido di secrezioni. "Mica me lo vorrà ficcare in bocca!" penso schifata. Ma non faccio in tempo a scostarmi che già lo sento premere per entrare. "Apri la bocca puttana. Ti fa schifo vero?" Il membro spingendo si fa strada tra le labbra sbattendo sui denti. Un forte pizzicotto su un capezzolo da parte di Paola mi fa aprire la bocca ed il vibratore si infila fino in gola. Sento con la lingua il gusto amaro di Monica la quale gira e rigira quell’attrezzo nella mia bocca. Dopodiché, senza smettere di masturbarsi, lo toglie venendo con la sua figa sulla mia faccia per strofinarmela sulla lingua che sporgo spudoratamente. Subito dopo raggiunge un orgasmo molto intenso, sbrodolandomi in bocca.Restiamo tutte e tre ferme per qualche attimo a riprendere fiato. Paola e Monica mi sorridono ma anche loro come me non sono ancora appagate della serata. Il gioco non è finito!Mi scappa la pipì ed allora mi alzo per andare in bagno. Inoltre il vibratore mi ha scombussolato il culetto ed avverto lo stimolo di dover evacuare. "Dove vai?" mi chiedono."Devo andare in bagno un attimo.""Ha chiesto il permesso?" Chiede Paola a Monica."Dai ragazze non scherzate, mi scappa…io vado." e mi avvio verso il bagno. Le altre due ridendo si alzano veloci correndo verso di me, abbrancandomi. "Dove vai senza permesso, schiava." Esclama Monica cercando di assumere un aria severa. Io non ce la faccio più a trattenermi e cedo al gioco: "Posso andare in bagno, mie padrone?"Paola mi rimette le manette ai polsi mentre Monica mi benda nuovamente. "Che cazzo fate! – protesto – Guarda che te la faccio sulla moquette!"Invece di rispondere mi guidano verso il bagno facendomi sedere sulla tazza. Sento il respiro di entrambe sul collo, evidentemente si sono accucciate ai miei lati. "Ragazze, dai mi vergogno…Non mi scappa solo la pipì…quel cazzo finto mi ha scombussolato la pancia…per favore!" Delle vampate di calore mi prendono il viso, devo essere tutta rossa dalla vergogna. Sempre senza parlare, le altre due prendono a leccarmi le tette succhiandomi i capezzoli, nel frattempo due mani mi scendono sul ventre arrivando fino al pube. Una si ferma sul monte di venere, giocando con i peli e spingendo un dito a stuzzicarmi il grilletto, mentre l’altra scende più in giù, allargandomi le grandi labbra. Quelle carezze ridestano la mia voglia e trovo sempre più difficile liberarmi. Ma lo stimolo è veramente forte e le prime gocce di pipì schizzano dalla mia farfallina bagnando le dita delle due mani. "Le sposteranno a questo punto!" penso. Invece, imperterrite, continuano nelle loro carezze. Dopo le prime stille inizio a svuotarmi completamente. Le dita si fanno sempre più insistenti facendomi venire brividi lungo la schiena. Orinando cerco di stringere l’ano poiché mi sarei vergognata troppo se oltre alla pipì fosse uscito qualche cos’altro. Ma quando un dito impertinente prende a massaggiarmelo non riesco a non liberare dell’aria. Per fortuna era stata solo quella a provocarmi gli stimoli ma il colore del mio viso adesso deve essere paonazzo. Le dita, bagnate di pipì, continuano a lavorarmi la farfallina entrano nella vagina e masturbandomi la clitoride. Sono di nuovo sull’orlo dell’orgasmo. Più vengo umiliata, più provo piacere! Sporgo le tette in fuori per farmele leccare meglio e muovo il bacino seguendo il ritmo delle carezze. Quando mi sento ormai prossima ad esplodere il mio godimento le mani si ritirano contemporaneamente. "Noo.. – inizio a supplicare – perché vi siete fermate…" Per tutta risposta Monica mi toglie la benda e prendendomi per le ascelle, sono infatti sempre con le mani ammanettate dietro la schiena, mi fa inginocchiare davanti alla tazza. Paola, sdraiandosi, infila la testa tra le mie gambe riprendendo a stuzzicarmi il grilletto con colpi di lingua e piccoli morsi, invece Monica si mette in piedi con la sua figa proprio davanti alle mie labbra. "Apri la bocca e tira fuori la lingua… e guai a te se ti muovi o se la richiudi!" Mi ordina. Con le mani la tiene spalancata sfiorandomi la lingua mentre Paola seguita a leccarmi riportandomi di nuovo sull’orlo dell’orgasmo. Mi sto godendo il lavoretto di Paola quando delle gocce di pipì mi cadono sulla lingua finendomi in gola. Monica mi sta pisciando in bocca! I suoi schizzi si fanno sempre più intensi riempiendomi tutta. "Bevi piccola troietta, ingoia tutto!". Inevitabilmente, vista la mia posizione, bevo parte della pisciata ma il getto, troppo abbondante, strabocca scendendo lungo il mio corpo e finisce sul viso di Paola. Sentirmi così oscenamente umiliata mi da una sferzata erotica incredibile e raggiungo l’orgasmo più intenso della mia vita. Se Monica non mi avesse tenuto la testa con le mani sarei sicuramente caduta per terra. La sua pipì continua lunghissima ed allora mi sposto facendo in modo che gli ultimi schizzi si indirizzino direttamente sul viso di Paola, la quale aprendo la bocca fa in modo di riceverli ed ingoiarli. L’orgasmo è stato talmente forte che mi gira la testa. Mi rendo conto di essere in balia delle mie due padrone. Anche Paola, dopo essersi rialzata, inizia a pisciarmi in bocca. Tutti i freni inibitori mi hanno ormai lasciato e mentre bevo la sua pipì con la lingua le lecco il grilletto. Monica si inginocchia accanto a me e tirando fuori la lingua mi contende quella pioggia dorata. Appena la pisciata finisce Monica mi lecca le labbra facendo scivolare la sua lingua nella mia bocca. Paola si inginocchia a sua volta, inserendosi in quel bacio. Le nostre tre lingue si cercano intrecciandosi e mischiando il sapore di pipì.Ritorniamo nel soggiorno. Monica mi fa chinare in avanti e prende ad infilarmi nel culo una per volta le palline con Paola che mi tiene le natiche spalancate. Non mi lamento più del fatto che mi stanno nuovamente profanando il culetto. Sento le sfere forzarmi l’ano entrando in me. Quando tutte sono infilate rimango con un pezzettino di cordicella ed il piccolo anellino legato in fondo ad essa che mi penzolano dal culo. La sensazione insolita è che il buchino resta chiuso mentre mi sento riempita. Dopo avermi tolto le manette Monica mi allaccia in vita il vibratore con le cinghie. E’ strano, oltre che stimolante, muoversi con quelle palline infilate nel retto. Inoltre non posso fare a meno di guardare quel grosso cazzo che mi spunta dall’inguine. Preso un tubetto di vaselina Monica unge il membro. "Vieni a scopare la tua amica…" mi dice a quel punto. Paola, seduta sul divano a gambe spalancate, si sta passando un dito sul grilletto. Mi inginocchio su un cuscino in modo che la punta del cazzo punti esattamente sulla sua fighetta. Una mano di Monica impugnandolo lo indirizza nel suo buchetto: "Spingi, sfondala questa troia che ti ha pisciato in bocca…"Spingo e guardo la sua figa spalancarsi. "Fai piano Sabry, – mi supplica Paola mettendomi le mani sui fianchi per frenare la spinta – è troppo grande…mi rompi tutta….fermati."Ho anch’io paura di farle male e sono tentata di fermarmi, ma Monica inginocchiandosi dietro di me, dopo aver preso le mani di Paola tra le sue, inizia a spingermi con il corpo favorendo la penetrazione. Infatti il membro avanza lentamente nella vagina di Paola che adesso inizia a singhiozzare. Con il pollice le massaggio il grilletto mentre Monica mi lecca il collo insistendo affinché dica qualcosa a quella cagnetta in calore di Paola. Il cazzo di gomma è ormai quasi tutto dentro la figa di lei che muove la testa a destra e a sinistra in modo scomposto."Ti piace il cazzo, vero puttana…se poi è grosso come questo ti piace ancora di più…""E’ enorme Sabry, mi spacca tutta…"Prendo a scoparla lentamente. "Tira fuori la lingua!" le impongo. Poi appoggiandomi a lei comincio a baciarla. Le nostre tette si toccano schiacciandosi a vicenda. Sento i suoi capezzoli durissimi. Aumento il ritmo della scopata e Paola inizia a muovere il bacino seguendo i miei movimenti. Monica è sempre alle mie spalle ed infila una mano tra le mie gambe per masturbarmi. I colpi che le do diventano sempre più decisi. Lei smette di lamentarsi, anzi staccandosi dal bacio mi chiede di scoparla più forte. Sono di nuovo eccitatissima. Le dita di Monica mi stanno facendo godere un’altra volta."Sto godendo, Sabry. Mi stai scopando alla grande…""Aspettami Paola… sto venendo anch’io…"Adesso la chiavo senza risparmio. La mano di Monica seguita a farmi impazzire e sentendo che lei, infilato l’anellino con un dito, inizia a tirare la cordicella facendo uscire una per volta le palline dal mio culo non resistito più. "Vengo Paola, sto venendo…""Anch’io Sabry…sto venendo anch’io…"Le nostre lingue riprendono ad intrecciarsi e l’orgasmo ci raggiunge contemporaneamente. Godiamo insieme mugolando e gemendo."Adesso tocca a me!" dice Monica mentre lentamente tolgo quel membro spropositato dalla vagina di Paola. Una volta fuori vedo la sua figa che rimane per un attimo spalancata prima di richiudersi e le do una leccatina. Mi sdraio per terra e Monica mi viene sopra iniziando ad infilarsi. Deve essere abituata a quel calibro perché il cazzo di gomma la penetra rapidamente. Una volta impalatasi, inizia a muoversi scopandosi. Paola si accuccia dietro di lei e dopo averle leccato il culo le punta sul buchino il secondo vibratore che ci era stato mostrato."Che cosa fai Paola….tutti e due non ci entrano, sono troppo grandi…"Ma Paola incurante di quelle parole le spinge il vibratore nel culo, sempre più in profondità. La prendo per i fianchi spingendola a me ed infilandola completamente mentre Paola ha ormai introdotto tutto il membro di gomma del retto di Monica. Cerco lo sguardo della nostra professoressa, che è completamente aperta con quei due cazzi che la stanno sfondando, e le leggo la libidine negli occhi.Monica ricomincia a muoversi sul mio cazzo in modo scomposto sempre impalata completamente nel culo."Brutte troie, mi state sfondando – ci urla – Dai incula la tua professoressa puttana… e tu scopami…" Approfittando del fatto che avevo la bocca socchiusa ci sputa dentro. La sua saliva mi finisce anche sulle labbra che lei prende subito a leccare. Si sta muovendo come un’ossessa, urlando e gemendo fino a quando inarcandosi e strapazzandosi le tette con le mani gode lanciando un grido acutissimo.Sfinita si lascia cadere per terra. Paola le sfila il vibratore dal culo ed io mi slaccio le cinture liberandomi del membro enorme.Accarezzo la testa di Monica dandole dei bacini. Lei alzandosi e sorridendoci ci ringrazia per il piacere che le abbiamo donato.Dopo esserci lavate e rivestite Paola ed io aiutiamo Monica a riassettare la casa e dopo averla abbracciata e salutata ci avviamo verso casa. Il nostro passo è stanco. "Come stai?" mi chiede Paola."Bene, mi brucia un po’ il culetto. E tu come stai? Ti ho fatto male vero?""Un po’… Ma me lo farei rifare subito. Te la sei presa per quello che ti abbiamo fatto?""No, me lo farei rifare subito anch’io, basta che non ti venga in mente di incularmi con quel vibratore enorme!""Taci, che mi sembra di avere una voragine in mezzo alle gambe…"Parlando e camminando verso casa capivamo, semmai ce ne fosse ancora bisogno, che non solo nessun pentimento ci sfiorava per quello che avevamo fatto ma, anzi, che eravamo attratte da tutto ciò che veniva considerato proibito, osceno, trasgressivo.Capitolo 9La scuola finalmente è finita. Superata la maturità Paola ed io iniziamo ad organizzare la partenza per Londra. In questi ultimi giorni avevamo discusso su come comportarci con i nostri ragazzi. A me Roberto piaceva ancora, e così valeva per Paola nei confronti Stefano, ma alla fine la decisione presa era stata quella di lasciarli. Avevamo deciso di affrontare questa nuova avventura completamente libere. Certo non era stato facile ma credevamo in quello che facevamo. Anche il distacco da Monica era stato difficile anche se contavamo su una sua visita. In realtà non sapevamo quanto tempo saremo rimaste in Inghilterra ma la nostra intenzione è quella di starci a lungo.Il giorno della partenza è arrivato. In noi la tristezza di lasciare i nostri familiari combatte con la voglia di partire, ma una volta salite sull’aereo l’emozione di affrontare quest’avventura occupa completamente la nostra mente.Circa due ore di volo e sbarchiamo all’aeroporto di Heathrow. All’uscita della zona franca ci sta attendendo il signor Douglas. Questi è un ricco uomo d’affari che per lavoro ha quotidianamente rapporti con la ditta della famiglia di Paola. Oltre ad essere una persona fidata si dimostra estremamente gentile in quanto ci mette a disposizione un appartamentino senza contare il fatto che aveva già provveduto a procurarci un lavoro presso un agenzia di viaggio. Nel percorso dall’aeroporto a casa ci racconta di come lui fosse legato al padre di Paola narrandoci diversi divertenti aneddoti su quest’ultimo. Il traffico congestionato di Londra ci costringe in macchina per più di un ora prima di arrivare all’appartamento che è ubicato in una tranquilla stradina di Clapham, nella zona sud della città. Dopo averci mostrato la fermata più vicina della metropolitana ed averci dato indicazioni su quale percorso dovevamo prendere per recarci al lavoro il signor Douglas ci conduce all’appartamento che è una mansarda ricavata al secondo piano di una classica villetta a schiera britannica. "Non pensate ad un casa di lusso, – ci dice salendo le scale – ma non manca niente. Siete vicine al centro ed avete qui a due passi il parco di Clapham Common."L’appartamento è composto da un soggiorno e da una stanza da letto più cucinino e bagno. L’arredamento è sobrio e come ci aveva anticipato il signor Douglas non manca niente. Quello che ci colpisce è la moquette distesa dappertutto, anche in bagno!"Il letto è matrimoniale – ci spiega – ma se volete il divano in soggiorno si trasforma in letto. Potete organizzarvi come volete.""Non sappiamo come ringraziarla. – gli dice Paola – Vorremo sapere quanto le dobbiamo di affitto e quanto tempo possiamo rimanere.""Di affitto per intanto non se ne parla… – ci risponde – con tutti i favori che mi ha fatto tuo padre ci mancherebbe che vi facessi pagare! Domani parto per lavoro e tornerò tra tre mesi. Se quando sarò di ritorno sarete ancora qui con l’intenzione di rimanere vedremo di fare un contratto di affitto altrimenti lasciate le chiavi alla mia segretaria che tra l’altro è a vostra disposizione per qualsiasi cosa." E così dicendo si congeda da noi. Ovviamente ci sistemiamo entrambe nella camera da letto e subito usciamo per fare la spesa. Abbiamo una settimana libera prima di iniziare a lavorare ed i nostri genitori come premio per la maturità ci hanno dato una discreta somma di denaro da poter spendere. Dopo aver sistemato la spesa ed i bagagli decidiamo di andare in giro. Londra di sera è affascinante con tutti quei locali e gli artisti che si esibiscono per strada. Il centro è pieno di gente e noi abituate alla tranquillità della nostra cittadina rimaniamo estasiate da tutta quella vita.Trascorriamo le giornate girando tra musei, locali, pubs e negozi. Facciamo inoltre conoscenza con i due ragazzi che abitano nell’appartamento di sotto. Il primo, un biondino dai lineamenti quasi femminili si chiama Daniel e ci racconta di essere venuto a Londra da Dublino circa cinque anni fa e che ora lavora come commesso presso un negozio del centro insieme al secondo ragazzo, Ian, che pur essendo inglese di nascita è di chiari origini indiane o pakistane. "Secondo me quei due sono gay. – mi dice Paola in italiano per non farsi capire – Hai visto come si guardano mentre si parlano?""Probabile…" Le rispondo." Cosa state dicendo – ci interrompe Daniel – non vale parlare in italiano, noi non lo capiamo.""Ci stavamo chiedendo – gli risponde Paola mentendo spudoratamente – che cosa facevate la sera per divertirvi, quali locali frequentate?""Non so se il locale che frequentiamo può interessarvi…è un locale un po’ particolare." "Cioè?" Gli chiedo."E’ un locale frequentato da ragazzi e ragazze…omosessuali. Noi stiamo attraversando un periodo gay.""Cosa volete dire con stiamo attraversando un periodo gay?" Interviene Paola."Noi non siamo proprio gay – ci spiega Ian – però in questo periodo ci piacciono i maschietti. In realtà siamo per il sesso libero e nel locale dove andiamo oltre a fare nuove…conoscenze ci divertiamo tanto.""Se a voi non da fastidio ci piacerebbe venire." "Ok, va bene questa sera? – ci domanda Daniel – Probabilmente verrà anche mia sorella…Attente che allunga le mani…"Susan, la sorella di Daniel, è una bella ragazza con i capelli rossi ed un viso molto dolce pieno di lentiggini. La sua simpatia ci contagia subito nel tragitto che ci separava dal club dove eravamo dirette. Ci chiede se siamo lesbiche in quanto lei lo è oppure se siamo solo delle curiose. L’uno e l’altro rispondiamo noi ridendo.Il locale è pieno di gente ed entrando sento regnare prepotente un’atmosfera di trasgressione. Trovo strano che a guardare me e Paola siano donne e non uomini. Ci sediamo ad un tavolo ordinando da bere. Daniel, Ian e Susan si dimostrano veramente simpatici e la loro simpatia aumenta man mano che bevono. Neanche cerchiamo di tenere il loro ritmo però a metà serata siamo ubriache anche noi. Alla chiusura del club Susan propone di continuare la serata facendo un piccolo party a casa di Daniel e Ian. Accettiamo tutti e torniamo a casa.Il loro appartamento è molto carino, arredato con tanti oggetti curiosi. Ci sediamo sul divano continuando a ridere e scherzare mentre Daniel alzandosi prende una piccola scatolina e ne svuota parte del contenuto su un piattino di metallo. Dopo averci lavorato ci mostra una serie di strisce di cocaina pronte per essere aspirate. Dopo loro tre, anche Paola ed io ci chiniamo per sniffare la droga. La sferzata che mi prende è fortissima, mi sento benissimo, pronta a spaccare il mondo.Mi risiedo e sento la mano di Susan che mi accarezza la testa, dietro la nuca."Ma voi due, – chiede Paola ai due ragazzi – fate sesso insieme?""Si, è capitato… – le risponde Daniel – Perché?""Mi piacerebbe vedervi…""La serata si fa interessante." penso. Il mix di alcool e cocaina mi fa perdere qualsiasi inibizione ed insisto anch’io per vedere Daniel e Ian in azione."Dai fateci vedere come vi lavorate i piselloni…" Interviene Susan ridendo. Paola ed io rimaniamo sorprese che lei si sia aggiunta alle nostre richieste…è pur sempre la sorella di Daniel.Comunque Paola, superando l’iniziale reticenza, per convincerli inizia a slacciare la cintura di Daniel sbottonandogli i pantaloni.Ian, a quel punto, si abbassa finendo l’opera di Paola e facendo uscire il cazzo di Daniel dai boxer inizia a fargli un pompino. Guardo la sua testa andare avanti ed indietro con l’uccello che gli entra ed esce dalla bocca. La mano di Susan ora risale la mia coscia per arrivare alle mutandine che sono già bagnate. Allargo le gambe e lascio che le sue dita inizino a giocare con la mia farfallina. Paola si volta verso di noi e vedendo la scena mi si avvicina mettendomi la sua lingua in bocca. Nel frattempo Daniel e Ian si sono denudati mostrando due fisici veramente niente male. I loro cazzi sono di dimensioni assolutamente rispettabili, probabilmente più grandi di quelli di Roberto e Stefano e ad entrambi fa capolino un gran bel culo muscoloso. Susan staccandosi da me inizia a spogliarsi. La sua pelle, come il viso, è cosparsa di lentiggini, la carnagione chiara fa risaltare il rosso dei suoi capezzoli che sono piccolini nonostante le tette siano belle piene ed inoltre la sua figa è cosparsa di un folto pelame rosso, come i suoi capelli. La osservo nuda, affascinata dalla sua bellezza. Paola prende a slacciarmi la camicetta mostrando le mie tette a tutti e comincia a mordicchiarmi un capezzolo. Nel frattempo Daniel e Ian si sono sdraiati sulla moquette e si stanno succhiando reciprocamente l’uccello facendo un sessantanove. Io allungo una mano per infilare un dito nella figa di Susan che trovo piena di umori. Anche Paola si spoglia, poi dopo avermi alzato la minigonna mi sfila le mutandine ed inizia a leccarmi il grilletto. Mi sento sempre più vogliosa, probabilmente per la droga che avevo assunto, e guardare quei due ragazzi che si succhiano il cazzo non fa che aumentare la mia eccitazione. Continuo a ficcare il dito nella fighetta di Susan che rimane in piedi davanti a me mentre la lingua di Paola non smette di stuzzicarmi la clitoride. Ad un certo punto Daniel smette di succhiare l’uccello di Ian alzandosi e mettendosi in ginocchio si allarga le natiche invitando il suo amico a penetrarlo. Attratta da quella scena alzo la testa di Paola dicendole di guardare. Ian dopo essersi spalmato della vaselina sull’uccello lo punta sul buchino di Daniel penetrandolo in un sol colpo. Un urlo soffocato sancisce l’inizio della sodomizzazione. Ian comincia a pompare forte nel culo di Daniel. Siamo tutte e tre incantate a guardare quell’amplesso quando Paola allunga una mano per toccare il manico di Daniel. Inizia una lenta sega poi si abbassa per prenderlo in bocca. Io mi volto verso Susan e mi getto tra le sue braccia cercando le sue labbra. Le infilo la lingua in bocca e con le mani prendo a palparle le tette, poi la faccio stendere sul divano e mi metto a cavalcioni su di lei in modo da poterle leccare la figa essendo a mia vota leccata ma soprattutto in modo da vedere Paola che continua a spompinare Daniel mentre Ian se lo incula. Sento la lingua di Susan che si infila nella mia figa mentre un suo dito si appoggia sull’ano accarezzandolo. Io, invece, oltre a prenderle tra le labbra il grilletto le infilo l’indice nel retto. Il suo buchino è stretto e lei lo serra intorno al mio dito. Daniel chiede a Ian di fermarsi e staccando la bocca di Paola dal suo uccello le dice di voltarsi. Dopo essersi unto il cazzo le apre con il pollice e l’indice il solco delle chiappe e appoggia la cappella all’entrata del suo culetto."Ti piace guardare vero? – le dice – Adesso ti faccio sentire cosa si prova ad essere froci!"Inizia a spingere il suo manico proprio davanti ai miei occhi. Paola tenta di divincolarsi, ma i suoi movimenti, in realtà, non fanno altro che favorire la penetrazione. "No Daniel…- lo supplica allora Paola – Non farlo. Ti prego non voglio…Toglimi il cazzo dal culo…"Daniel però non si ferma. La sua cappella le è entrata nel culetto e inesorabile avanza facendosi strada nel retto. La vedo aprire la bocca rimanendo senza fiato mentre tutto il manico è ormai dentro di lei. Daniel rimane fermo con il cazzo completamente sprofondato in quel culetto vergine mentre Ian si riposiziona dietro di lui infilandogli di nuovo il suo manico nel culo. I due ragazzi cominciano a muoversi mettendo in moto quell’incredibile trenino. Paola urla dal male e dalla voglia mentre con una mano si masturba. Daniel e Ian a loro volta ansimano muovendosi sempre più selvaggiamente. Susan invece continua a leccarmi il grilletto ed io, sempre guardando gli altri tre, le strapazzo figa e culo con le dita. L’eccitazione è incontrollabile e l’orgasmo mi sale prepotentemente facendomi gridare. Anche Susan viene quasi contemporaneamente a me. Rimango ferma ansimante a guardare Paola che singhiozzante si sditalina con foga con il cazzo di Daniel che le profana il culo. Ian togliendo l’uccello dal buchino di Daniel gli schizza sulla schiena urlando qualcosa che non riesco a comprendere e subito dopo anche Daniel viene inondando di sperma il retto di Paola, dopodiché si sposta sfilando il suo manico mentre la mia amica continua a masturbarsi. Io mi accuccio dietro di lei allargandole le natiche, le guardo il buco del culo dal quale esce un rivolo di sborra e mi accingo a leccarlo. Le infilo la lingua nell’ano raccogliendo i suoi umori ed il seme di Daniel. La mia azione le da la scossa necessaria per godere cosicché anche lei se ne viene ansimando. Avevo già goduto intensamente ma la voglia di fare sesso continuava ad aumentare allora alzo la testa e mi ritrovo davanti al viso il cazzo di Ian. Apro la bocca ed inizio a spompinarlo lentamente sentendo la cappella ingrossarsi tra le mie labbra. Paola, che si è alzata immediatamente dopo aver goduto, si tuffa tra le cosce di Susan che si lascia leccare aprendo oscenamente le gambe. Ma a quel punto a Paola viene un’idea incredibile. Si stacca dalla farfallina di Susan e prendendole la testa la spinge decisa verso il cazzo di Daniel che le era seduto di fianco. A vedere quella scena Ian ed io ci blocchiamo. Mi chiedo come avrebbe reagito Susan. Lei appoggia la testa vicino all’asta di Daniel il quale, a sua volta, rimane impietrito. Paola allora prende in mano l’asta di Daniel e la punta verso la bocca di Susan iniziando a strofinarla sulle labbra sempre serrate. Il cazzo comincia ad ingrossarsi a dismisura quando la rossa aprendo la bocca se lo lascia scivolare dentro. Paola le prende la testa accompagnando il movimento del pompino. Al pensiero di quello che sta succedendo lo stimolo sessuale, irrefrenabile, invade tutto il mio corpo. Susan adesso succhia il cazzo di suo fratello senza l’aiuto di Paola che, come me e Ian, rimane immobile a guardare quel pompino. Basta poco a Daniel per godere, evidentemente quella situazione ha eccitato terribilmente anche lui. Al culmine dell’orgasmo urla a sua sorella che sta per venire. Susan allora rimane con la bocca aperta proprio sopra la cappella del fratello aspettando la sua sborra. Vediamo gli schizzi potenti finirle sulla lingua, sulle labbra, fino in gola. Poi si riabbassa riprendendo a succhiare il cazzo di Daniel.Mi stendo per terra invitando Paola a fare un sessantanove. Mi si accovaccia sopra con la sua fighetta a portata di lingua. Subito prendo a stuzzicarle il grilletto e lei fa altrettanto con me. Ian con il cazzo durissimo si avvicina a noi e abbassandosi punta la sua cappella sul buchino di Paola. Io le allargo le chiappe favorendo la penetrazione. Guardo in primo piano il culetto di Paola allargarsi ed inghiottire quell’asta. Dopo la precedente inculata il suo sfintere si è allargato cosicché l’uccello di Ian le scivola dentro senza trovare resistenza. Continuo a leccare il grilletto di Paola fissando il suo culo che viene sfondato da un cazzo. Oltre alla lingua di Paola sento una mano sulla figa. E’ quella di Susan che si è a sua volta avvicinata a noi tre. La rossa irlandese prende ad infilarmi un dito alla volta nella vagina fino a quando non riesce ad infilarmi completamente la mano iniziando a muoverla. Mi sento spalancata, quella mano sembra enorme. "Te l’ho infilata tutta, fino al polso!" mi dice Susan roteandola. La lingua di Paola continua a lavorarmi la clitoride ed io inizio a godere fortissimo. L’orgasmo arriva potente, urlo e muovo il bacino spalancando le gambe. Nel frattempo Ian continua a pompare il culo di Paola fin quando in preda all’orgasmo glielo sfila dal retto e me lo infila in bocca. La sua sborra mi scende direttamente in gola ed io ingoio tutto. Paola si alza, fa sdraiare Susan e le spalanca la figa davanti al viso. Io prendo per mano Daniel e lo faccio posizionare tra le cosce della sorella dicendogli di leccarla. Paola più che farsi leccare strofina la sua vagina sulla lingua protesa di Susan, invece Daniel si impegna a stuzzicarle la clitoride lentamente e minuziosamente. Le due ragazze godono quasi contemporaneamente.Guardo l’ora, sono le cinque e mezza del mattino. Paola ed io ci vestiamo alla ben e meglio e salutando gli altri tre saliamo a casa nostra. Ci infiliamo a letto nude abbracciandoci. Iniziamo a baciarci lentamente con passione. Le nostre mani scendono a cercare la figa dell’altra. Ci masturbiamo con dolcezza e veniamo insieme senza aver smesso di baciarci. Non abbiamo ancora sonno però, ed allora sempre continuando ad accarezzarci iniziamo a parlare, raccontandoci cosa avevamo provato, cosa ci era piaciuto di più nel corso di quella nottata. Eccitate dalle nostre confidenze godiamo altre due volte fino a quando, verso le dieci di mattina, crolliamo sfinite.Capitolo 10Vivere a Londra ci piaceva sempre di più. Il lavoro non era male e ci dava sempre la possibilità di essere a contatto con la gente. La paga non era eccezionale ma non dovendo pagare l’affitto i soldi bastavano per soddisfare tutte le nostre esigenze. La sera andavamo in giro per pubs e per locali facendo ogni tanto interessanti conoscenze. Spesso Paola ed io facevamo l’amore, ormai consideravamo l’omosessualità come parte integrante della nostra vita. David e Ian ci avevano invitate altre volte ma noi preferivamo evitare di frequentarli in quanto facevano un uso troppo elevato di stupefacenti. Eravamo sempre convinte che si doveva provare tutto nella vita ed infatti non ci eravamo tirate indietro quando ci era stata offerta della cocaina, ma una volta provata basta! Sarebbe stato troppo stupido insistere con quella droga che sapevamo pericolosa.Come tutte le sere, tornate dal lavoro, andiamo a fare jogging nel parco sotto casa e poi ci prepariamo per uscire a mangiare qualcosa. Dopo aver cenato in un ristorante indiano ci rechiamo al solito pub ordinando due birre. Stiamo chiacchierando tranquillamente quando si avvicinano due ragazzi chiedendoci se potevano sedersi con noi. Michael e Noel, questi i loro nomi, sono due colored di origine giamaicana, con tanto di treccine rasta, alti almeno un metro e novanta con il classico fisico statuario dei neri. Ci raccontano di essere atleti professionisti di cricket e che essendo a Londra da poco non conoscono quasi nessuno. Sono simpatici e trascorriamo con loro una piacevole serata. Ogni tanto Paola ed io ci scambiamo dei commenti in italiano su di loro. Ci chiediamo, ad esempio, se corrisponde a verità il luogo comune relativo alle dimensioni degli attributi dei neri. "Domandaglielo. – le dico stuzzicandola – Se hai coraggio chiedigli se è vero."La faccia tosta di certo non manca a Paola e quasi con candore domanda ai due ragazzi se è vera la diceria che tutti i neri sono superdotati."Qui non posso farti vedere niente perché se no ci arrestano… – le risponde ridendo Michael – ma se venite a casa nostra possiamo soddisfare la vostra curiosità."In realtà non aspettavamo altro e così ci avviamo da loro che, tra l’altro, abitano non molto distante da noi. Appena entrate nell’appartamento sento la mano di Noel tastarmi il culo. "Non perdi tempo tu vero!" Gli dico. "Bello sodo, come piace a me." Mi risponde.Girandomi gli metto la mano sul pacco sentendo il suo uccello indurirsi. E’ veramente di notevoli dimensioni: "Bello grosso, come piace a me!" Recito cercando di imitarlo.Paola e Michael non perdono tempo in quanto si stanno già baciando seduti sul divano. Ci sediamo accanto a loro iniziando a baciarci anche noi. Allungo la mano slacciandogli i pantaloni e tirandogli fuori il cazzo. E’ un manico di dimensioni spropositate e rimango letteralmente a bocca aperta. Anche Paola si sporge per ammirare quell’obelisco color ebano. A quel punto Michael per non essere da meno alzandosi in piedi si sfila i jeans e ci mostra il suo uccello che è di pari dimensioni se non più grosso. "Allora – ci chiede – è vero quello che si dice?""Questo non è un cazzo – commenta Paola – ma un arma impropria…" Io mi metto a ridere ma sotto sotto ho paura di essere posseduta da un uccello di quelle dimensioni."Questi ci rovinano…" Commento in italiano."Non mi preoccupo – mi risponde Paola sempre in italiano – se non mi ha sfondato il vibratore che mi hai infilato a casa di Monica non mi sfonda niente!"In effetti il cazzo di gomma con cui l’avevo scopata aveva circa le stesse dimensioni. Michael protesta di nuovo per il fatto che parliamo in italiano e per tutta risposta Paola spalancando le labbra si infila in bocca la sua cappella. Fatica a fare entrare quell’asta e per questo i suoi movimenti sono molto lenti. Le mani di Noel si infilano sotto la mia maglietta e cercano di slacciarmi il reggiseno, allora mi giro per favorirgli l’operazione. Mi sporgo in avanti ed appoggio le labbra a quella parte del cazzo di Michael che Paola non riesce ad imboccare, tiro fuori la lingua e comincio a leccarlo. Paola si sfila la cappella dalla bocca e mi imita iniziando a lambirgli l’asta. Le nostre lingue scivolano lungo tutta la lunghezza dell’uccello di Michael cercando di stuzzicarlo. Nel frattempo Noel mi alza la gonna per infilarmi un dito nella figa. Ci giriamo insieme prendendo a leccare l’uccello di Noel così come avevamo appena fatto con quello del suo amico. Dopo qualche minuto ci fermiamo ed iniziamo a denudarci, per poi baciarci. Probabilmente non si aspettavano che fossimo così audaci in quanto rimangono fermi a guardarci con l’uccello in mano. Il primo a muoversi è Noel che mi fa inginocchiare puntandomi il cazzo all’entrata della vagina. Inizia a spingere lentamente penetrandomi. Sento le pareti vaginali allargarsi a dismisura e non riesco a rendermi conto di quanto quell’obelisco mi è dentro. Paola mi si avvicina e spingendo in basso il bacino mi spalanca la sua fighetta davanti al viso, non mi lascio scappare l’occasione e mi accingo a leccargliela. Noel continua a scoparmi lentamente, adesso la mia farfallina sta riacquistando la sensibilità ed inizio a godermi quel cazzone. Michael, allora, scavalca Paola mettendole l’uccello in bocca. Io ho il suo culo davanti agli occhi e ogni tanto lascio la figa di Paola per dargli qualche lenta leccata. Il ritmo della scopata si sta ora facendo più intenso dandomi delle sensazioni fortissime. Mi abbandono ai suoi colpi lanciando degli urletti ogni volta che il cazzo arriva in fondo alla mia vagina. Nel frattempo Michael si siede sul divano impalando Paola che si è sistemata sopra di lui. Il suo cazzo le dilata le labbra vaginali, sembra quasi impossibile che riesca ad entrare. Adesso Noel mi scopa furiosamente tenendomi per i fianchi. Le sue gocce di sudore mi cadono sulla schiena ed il suo ansimare si fa sempre più forte. Sono prossima a godere e quando lui mi sfila il cazzo dalla figa per mettermelo in bocca non mi resta altro che sgrillettarmi con ardore. I suoi schizzi mi inondano, cerco di ingoiare quanta più sborra possibile e masturbandomi riesco a raggiungere un orgasmo molto intenso. Anche Paola ora si sta sbattendo con foga. Michael le gode in figa e lei se ne viene poco dopo continuando ad impalarsi. Dopo essersi staccata da quel manico si stende sul divano, vedo dello sperma uscire dalla sua figa e mi inginocchio per leccarla. Il sapore di Michael si mischia agli umori di Paola, provo ad infilarle tutta la lingua nella vagina per raccogliere tutto. Le sue mani mi cingono la testa facendo aderire la mia bocca alla sua intimità quando sento dei movimenti dietro di me. Un dito di Michael si fa strada nel mio culetto infilandosi completamente. Le sue mani sono molto grandi e per fortuna prima di infilarmi ha provveduto a lubrificarmi il buchino con della crema untuosa. Il suo dito non smette di entrare ed uscire continuando ad ungermi cosicché anche quando un secondo dito mi penetra non sento fastidio. Le mani di Paola tengono il mio viso incollato a lei cosicché non riesco a girarmi per cercare di capire le intenzioni di Michael. Le comprendo però immediatamente quando sento la sua cappella appoggiarsi al mio buchino. L’unzione era stata minuziosa e il suo cazzo in un sol colpo sprofonda nel mio culo. Un dolore lancinante mi prende tutto il basso ventre e lancio un urlo quasi disumano. Mi sento letteralmente impalata e non ho più neanche la forza di parlare. Paola riesce ad infilarsi tra me ed il divano abbracciandomi e iniziando a leccarmi le labbra mentre con un dito scende a masturbarmi la clitoride. Rimango ferma, la sua lingua si infila nella mia bocca mentre Michael comincia a muovere il suo manico. "Hai il culetto stretto piccola, ma te lo allargo io. Rilassati e goditi il mio cazzo che tra poco ti faccio un clistere di sborra…"Nonostante il dito di Paola non riesco a rilassarmi, quell’uccello è troppo grande per il mio culetto, spero solo che venga presto…Dopo poco per fortuna Michael mi urla: "Godo baby, ti sborro in culo…ti riempio il culo di sborra…" e sento dei fiotti di sperma invadermi il retto. Non so quanto dentro avevo quel cazzo ma mi pareva che arrivasse fino in pancia. Lentamente mi sfila il suo manico dal culo ed una volta uscito ho la sensazione di essere completamente aperta. Immagino di avere lo sfintere incredibilmente spalancato e non trovo il coraggio di tastarmi con le dita per scoprire se è vero. Paola mi viene dietro e sento la sua lingua entrare nell’ano per massaggiarmelo. Rimango passiva cercando di trovare le forze per rialzarmi. Noel a quel punto, interrompendola nella sua azione, la prende, la sbatte sul divano e dopo averle allargato le gambe le infila l’uccello in figa in un sol colpo chiavandola come un forsennato. Le urla di Paola si uniscono all’ansimare di Noel e dopo pochi colpi la mia amica ha un orgasmo che la scuote completamente lasciandola quasi inerme. Noel continua a scoparla fortissimo fino a quando togliendole l’uccello dalla figa le sborra in faccia e sui capelli. Ci mettiamo un po’ di tempo a riprenderci poi, distrutte, ci rivestiamo ed usciamo di casa. Ci incamminiamo verso il nostro appartamento senza parlare, il culo mi brucia da morire per non parlare del fatto che avverto uno stimolo impellente di andare in bagno. Anche Paola non si può certo definire un fiorellino. Entrate in casa mi precipito in bagno scaricando la sborra di Michael. Paola si affaccia dalla porta chiedendomi se va tutto bene e mi accorgo che ha ancora dello sperma tra i capelli. Scoppio a ridere dicendole di guardarsi allo specchio. Ci facciamo la doccia insieme per poi coricarci sfinite.
Aggiungi ai Preferiti