Capitolo 11Appena tornato dal suo viaggio il signor Douglas ci viene a trovare chiedendoci le nostre intenzioni. Gli comunichiamo che intendiamo rimanere a Londra e gli domandiamo se potevamo formalizzare il contratto di affitto."Bene ragazze, sono contento della vostra scelta. – ci dice – Per l’appartamento, se a voi va bene, chiederei 50 pounds a settimana. Immaginavo che decidevate di rimanere e mi ero già dato da fare per cercarvi un altro lavoro. Tu Paola verrai a lavorare per me così potrai sentire tuo padre più spesso, mentre per te Sabrina ho trovato un ottimo lavoro presso un ufficio finanziario di un mio amico. Sempre che siate d’accordo, s’intende."Caspita, se eravamo d’accordo! Paga più alta e tutta un’altra dimensione di lavoro.Il lunedì successivo a quell’incontro il signor Douglas mi accompagna presso il nuovo posto di lavoro. Entriamo in un elegante ufficio della City, ossia la zona fulcro di Londra nel settore terziario, dove ci attendono il mio futuro datore di lavoro e sua moglie. Dopo un breve colloquio mi spiegano che il mio compito sarà prettamente, vista la mia conoscenza linguistica, di segreteria e che un po’ alla volta, in base alla mia volontà, avrei potuto avere ulteriori funzioni operative all’interno della società. Mi chiariscono che lui e sua moglie sono i titolari dell’attività, la quale si occupa di operazioni finanziarie, e che oltre a loro due vi lavorano due dipendenti. Naturalmente accetto le loro proposte con entusiasmo. I miei nuovi datori di lavoro si chiamano Robin e Estelle Wyse e sono i classici inglesi, estremamente composti nei modi e nel linguaggio. A prima vista lui avrà avuto circa cinquant’anni, molto ben portati, mentre lei, che sarà stata intorno alla quarantina, probabilmente per il suo atteggiamento aristocratico mi da l’impressione di essere un po’ snob o come dicono qui a Londra "posh". Le mie colleghe invece mi sembrano più alla mano. La prima, Mary, è una ragazza di ventiquattro anni grassottella e piccolina di statura ma con un viso carino ed un espressione simpatica. La seconda, Melanie, di qualche anno più vecchia è una ragazza di colore veramente molto bella. Dopo aver salutato il signor Douglas mi accomodo alla mia nuova scrivania facendomi spiegare, in pratica, le mie mansioni che consisteranno, oltre a rispondere al telefono, nel raccogliere informazioni via Internet di dati poi forniti dalla clientela, la quale prevalentemente è costituita da società francesi, orientali e medio orientali. Inoltre avrei dovuto accogliere, facendo da interprete, i clienti che, per le dovute relazioni periodiche, sarebbero stati invitati a colloquio dal signor o dalla signora Wyse. Non mi ero sbagliata sulle mie colleghe che si dimostrano subito estremamente cordiali. Mi chiedono di me e di come avevo ottenuto quel posto e mi raccontano che lavorano in quell’ufficio da diversi anni trovandosi molto bene. Il lavoro procedeva senza intoppi e tutto sommato mi piaceva. Nei rari momenti in cui non c’era da fare passavo il tempo chiacchierando con Mary e Melanie. La prima parlava sempre di suo marito, idolatrandolo, e del fatto che era senza soldi perché stavano mettendo su casa mentre la seconda, pur essendo a sua volta sposata, preferiva parlare di altri maschietti e di come sperperava in divertimenti il suo stipendio. Per questa diversità di vedute si prendevano sempre in giro suscitando la mia ilarità. Anche Paola era soddisfatta della sua sistemazione. Il suo lavoro era simile al mio e spesso ci scambiavamo consigli sulle esperienze fatte.Mancano pochi giorni a Natale quando Paola riceve una chiamata da parte di sua cugina Elena, che io non avevo mai conosciuta in quanto non abitava nella nostra città. Finita la telefonata mi racconta che sua cugina è figlia della sorella di sua madre, che ha trent’anni e che è in forte crisi con il marito e per questo ci chiede se può venire a passare qualche giorno da noi per potersi schiarire le idee. Naturalmente non ho niente da obiettare. Due giorni dopo ci rechiamo all’aeroporto per accoglierla. Elena è sicuramente una ragazza carina ma il suo aspetto trasandato e l’aria stanca e stressata non la rendono di certo attraente. In effetti notiamo sia da come ci parla sia dalle sue movenze che la tensione la attanaglia. Cerchiamo di metterla a suo agio e ci rendiamo conto che, in realtà, buona parte dei suoi problemi sono dati dalla monotonia della sua vita. Probabilmente anche in lei, come in noi, c’è una grande voglia di divertirsi, ma mentre Paola ed io abbiamo deciso di soddisfarla, Elena si è adagiata ad una grigia esistenza. Ragionandoci su mi accorgo di avere fatto una scelta felice lasciando la mia città! Dopo averla lasciata tranquilla qualche giorno, il tempo necessario a rilassarsi e ad ambientarsi, la invitiamo ad uscire con noi. Da principio Elena rifiuta sostenendo di sentirsi troppo vecchia per andare fuori la sera, ma insistendo riusciamo a convincerla. Proviamo inoltre a cambiare la sua immagine, truccandola ed acconciandole i capelli. Inoltre le facciamo provare quasi tutti i nostri vestiti fino a quando non troviamo l’abito che le dona di più. Così trasformata Elena è una rivelazione ed anche lei nel vedersi così cambiata ha una reazione di entusiasmo che non ci aspettavamo. Forse l’aver evidenziato la sua femminilità le ha dato quella spinta di cui aveva bisogno. Adesso deve solo divertirsi. La trasciniamo da un locale all’altro cercando quello che la ispiri di più, fino a quando decidiamo di portarla nel club dove eravamo andate con Daniel senza svelarle la natura dei clienti di quel posto. L’atmosfera particolare che regna in quell’ambiente diverte Elena e convinte di aver centrato l’obiettivo prendiamo posto ad un divanetto con tavolino piuttosto imboscato iniziando ad ordinare cocktail vari. Anche lei come noi non è una gran bevitrice e dopo due giri siamo tutte e tre abbastanza allegre. "La vedi tutta questa gente? – le dice all’improvviso Paola – Sono tutti o froci o lesbiche!"Elena che stava bevendo scoppia a ridere sputando il liquore sul tavolino. "Ma dai…non prendetemi in giro solo perché vengo dal paese.""Guarda che è vero, questo è un locale frequentato da omosessuali." Le dico."E voi come mai lo conoscete? Non sarete mica lesbiche?""Perché? Se anche lo fossimo cosa faresti? Dormiresti con le mutande di ferro?" Le chiede Paola ridendo."No, no…sarebbero fatti vostri.""Sei mai stata con una donna?" Le domando per farla arrossire."Con una donna? Scherzi io sono stata solo con mio marito!""Vuoi farmi credere che in tutta la tua vita hai preso solo l’uccello di Renato?" Interviene Paola."Dai Paola…potrei essere tua sorella. Che domande fai!""Ma che fai, ti vergogni?""Cosa ti devo dire. Io ho fatto l’amore per la prima volta dopo sposata e non ho mai tradito Renato.""Ma sei fuori di testa…Lo credo che sei in crisi. Ma tu, ti sei mai divertita? Mi sa proprio di no…Adesso ci pensiamo noi a darti una botta di vita!""Che stronze che siete però…bello scherzo se mi vedesse mio marito!""Guarda che siamo a Londra e qui non ti vede nessuno. Pensa a divertirti, intanto ordino un altro giro!"Voltandomi vedo Susan e Daniel che dall’altra parte del locale si stanno sbracciando per salutarci. Gli faccio cenno di raggiungerci e li presento alla nostra ospite. Paola ed io facciamo da interpreti in quanto Elena mastica pochino l’inglese, divertendoci a stravolgere le frasi tradotte per gustarci le reazioni. Con quei due seduti insieme a noi il risultato è che ci alziamo dal tavolino a fine serata completamente ubriache. L’alcool aveva sciolto la lingua di Elena che nel corso della serata aveva fraternizzato con i due irlandesi. Arrivati a casa Daniel ci invita a bere l’ultimo goccio a casa sua. Lasciamo decidere ad Elena che accetta entusiasta. Come la volta precedente lui si accinge a preparare della cocaina su un piattino che poi porge ad Elena. "Che devo fare?" Ci domanda.Io arrotolo una banconota e le dico di usarla a mo’ di cannuccia per aspirare. Lei esegue senza domandare. Probabilmente è troppo ubriaca per rendersi conto di quello che sta accadendo. Anche Paola ed io sniffiamo. La droga ci prende come la volta scorsa. "Come ti senti?" Le chiede Paola."Mi sento benissimo, cosa mi avete dato?""Adesso pensa a divertirti. Non pensare a Renato ne a casa. Goditi la serata e lascia liberi tutti i tuoi istinti. OK?""Va bene. Ma che si fa?"Per tutta risposta Paola prende Susan per mano e la fa sedere vicino a sua cugina, poi fa altrettanto con Daniel. La rossa non perde tempo e prende a baciarle il collo mentre suo fratello le mette una mano tra le cosce e le ficca la lingua in bocca. Presa alla sprovvista Elena ci mette un po’ a reagire. Si stacca dal bacio e guardandoci esclama "Ma io sono sposata, diteglielo!"Paola ed io ci stiamo gustando lo spettacolo in ginocchio davanti a loro tre. Le sono dietro abbracciandola e a sentire quella richiesta scoppiamo a ridere mandandola a quel paese. "Divertiti e basta!" le dico prima di cominciare a lambire l’orecchio di Paola. La mano di Susan si è infilata sotto il maglione di Elena mentre quella di Daniel è arrivata in fondo alle sue cosce iniziando a massaggiarle la farfallina da sopra gli slip. Paola ed io ci spogliamo invitando gli altri a fare altrettanto. Susan dopo essersi denudata fa alzare la nostra ospite sfilandole i vestiti. Poco dopo siamo tutti e cinque nudi. Daniel prende la mano di Elena e se la appoggia sul cazzo in piena erezione. Lei inizia una timida sega guardando quel manico. "E’ bello grande!" Si lascia sfuggire continuando a masturbare Daniel. Susan la spinge sul divano e dopo averle baciato le tette scende verso il suo inguine. Noi due, curiosissime, cerchiamo di osservare tutto quello che succede dal più vicino punto di vista possibile. Guardiamo la lingua della rossa irlandese saettare fuori dalle labbra per leccare l’interno delle cosce di Elena, mentre Daniel salendo in piedi sul divano le struscia l’uccello sulle labbra. La cuginetta, allora, chiudendo gli occhi, spalanca le gambe lasciandosi leccare la figa senza più pudore e contemporaneamente apre la bocca iniziando a spompinare quel cazzo. Troviamo la situazione molto eccitante ma continuiamo a guardare senza toccarci. Daniel, adesso, sta scopando Elena nella bocca tenendole la testa ferma con le mani mentre Susan oltre a leccarle il grilletto le stuzzica l’ano con un dito. Lui doveva essere molto eccitato perché se ne viene quasi subito nella bocca di Elena. La sborra le cola fuori dalle labbra. Susan non smette di lavorarle la clitoride provando ad infilarle il dito nel culo. Quella lasciva penetrazione fa scattare la libidine in Elena che viene all’improvviso mordendosi le labbra. Dopo aver goduto riapre gli occhi guardandoci. "Oh mio Dio, Paola. Che cosa ho fatto! Davanti a voi poi…" Paola invece di rispondere le si avvicina e le lecca lo sperma che le cola sul viso. Sua cugina prova a staccarsi da quel bacio ma Paola le infila la lingua in bocca baciandola con ardore. Io allungo le mani per toccare insieme le mie amiche. Le due fighe sono entrambe grondanti di umori ed allora comincio a masturbarle. Susan si abbassa dietro di me e ficcandomi la lingua nel solco delle natiche inizia una lenta e meticolosa ispezione. A quel punto Paola si sposta un po’ indietro e prendendo la testa di Elena la attira verso la sua figa. "Leccami Elena. Fammi sentire la tua lingua" La cuginetta imbarazzata tira fuori la lingua passandola sulle grandi labbra di Paola. "Brava, continua così che voglio venirti in bocca!"La lingua di Elena si fa sempre più intraprendente ed io attratta dal suo culetto mi siedo dietro di lei e dopo averle scostato le chiappette infilo la lingua nel suo buchino. Alla lingua aggiungo un dito spingendolo fino in fondo. Ho perso di vista gli altri due, mi volto e vedo Susan succhiare il cazzo di suo fratello. A quella scena non resisto e prendo a masturbarmi raggiungendo l’orgasmo quasi subito. Anche Paola sta per godere e urlando a sua cugina di leccarla ancora più forte se ne viene lasciando una grande chiazza di umori sul divano. Continuo a masturbare il culo di Elena fin quando Daniel, staccandosi dalla sorella, si avvicina per prendere il mio posto. Gli chiedo di prendere della vaselina, poi dopo avergli unto il cazzo lubrifico l’ano di Elena. Quindi le punto l’uccello sul buchino lasciando che Daniel inizi a spingere. "No, questo, no…Non si fa…Non l’ho mai fatto…Mi vergogno…"Anche Paola si avvicina e per favorire la penetrazione le allarga le natiche. Il cazzo scivola sempre di più nel culetto di Elena. "Mi fa male…fatelo smettere vi prego…" Daniel invece di fermarsi prende ad incularla sempre più forte sprofondando completamente nel suo sfintere. Io le prendo il grilletto tra le dita masturbandola. La sua figa è un lago, evidentemente le piace farsi fare quel servizietto. Ad Elena, che ha smesso di lamentarsi, bastano solo pochi minuti per godere innondandomi la mano di umori. Lui le sfila il cazzo dal retto e con gli occhi rossi, iniettati di sangue, pieno di voglia ci urla: "Adesso vi inculo tutte, brutte troie!"Così dicendo mi gira e mi infila il manico nel culo. Lancio un urlo ma subito dopo mi allargo con le mani per prenderlo meglio. Dopo una decina di colpi passa a Paola che si lascia sodomizzare come me. Anche a lei dà pochi colpi per poi puntare alla sorella. Lei non ne vuole sapere di farsi inculare ma Paola ed io la teniamo ferma mentre lui le infila il cazzo nel retto. Susan cerca di divincolarsi ma il fratello la prende per i fianchi inchiappettandola ed urlando come un matto. Non dura molto quella violenza perché lui le sborra nel culo ansimando e sfilandosi subito dopo. Susan rimane supina, immobile, con l’ano dilatato dalla penetrazione ed allora il fratello, forse pentito per quello che aveva fatto, si china prendendo a leccarglielo. Paola ed io ci voltiamo verso Elena che nel frattempo non si è mossa da dove l’avevamo lasciata. Ha la testa infilata tra le braccia e non riusciamo a vedere la sua espressione. Preoccupate ci avviciniamo chiedendole come andava. Lei si gira mostrandoci il suo viso dall’aria estasiata. "Ragazze – ci dice – ho goduto tanto.""Guarda che la serata non è mica finita…" le risponde Paola e la fa alzare in piedi. Ci sistemiamo in ginocchio, io dietro e Paola davanti a lei, iniziando a stuzzicarla con le dita, poi la mia lingua prende ad infilarsi nel suo culetto e nella sua fighetta mentre quella di Paola si dedica alla sua clitoride. Elena allarga le gambe trascinando le anche avanti ed indietro, lentamente, cullata dalle nostre carezze mentre con le mani si strapazza le tette. Ci impegniamo nell’eccitarla desiderando di portarla all’orgasmo. Ed infatti così avviene. Elena godendo fatica a rimanere in piedi continuando però a muovere il bacino per godersi entrambe le lingue. Daniel, il quale incredibilmente sfoggia un’altra erezione, attende che noi ci stacchiamo da Elena per prenderla. La fa stendere per terra e montandole sopra inizia a scoparla, prima lentamente e poi sempre più velocemente. Lei risponde ai suoi colpi cercando di seguire il suo ritmo. Susan chiama a se Paola ed insieme cominciano a leccarsi a vicenda mentre io decido di occuparmi di Daniel. Mi sistemo dietro di lui e dopo essermi unta la mano gli infilo due dita nel culo. La mia penetrazione fa sì che lui prende a pompare Elena come un forsennato. Io riesco a penetrarlo con altre due dita e ormai quasi tutta la mia mano è entrata in lui. Daniel continua a scopare ad un ritmo velocissimo, sudando e digrignando i denti. Elena è la prima a cedere godendo e piantandogli le unghie nella schiena ma subito dopo anche Daniel raggiunge l’orgasmo venendole in figa. Nel frattempo Susan e Paola continuano il loro sessantanove leccandosi e toccandosi. Io faccio scostare Daniel e mi posiziono con la fighetta proprio sopra la bocca di Elena iniziando a masturbarmi. Sento la sua lingua unirsi alle mie dita ed allora mi sposto in avanti facendo in modo di essere leccata sul culo. Continuo a sgrillettarmi allargando il culetto per poter essere lambita meglio. Elena cerca di penetrarmi con la sua linguetta e quando capisco di stare per godere spingo indietro il bacino e strofino il grilletto sulla sua lingua fino a goderle in bocca. Anche Paola e Susan raggiungono l’orgasmo leccandosi. Rimango ferma, spossata da tutta quella attività come d’altra parte gli altri. Daniel, addirittura, si addormenta sdraiato sulla moquette. Decidiamo di tornare nel nostro appartamento. Elena non proferisce parola ed appena entrata a casa si butta sul letto. Siamo tutte e tre stanche, ma probabilmente per la droga assunta non riusciamo a dormire. Restiamo a parlare fino al mattino. Elena ci confessa che non aveva mai immaginato di poter godere così intensamente e, incuriosita, ci costringe a raccontarle di tutte le esperienze che avevamo vissuto. Nei restanti due giorni in cui Elena rimane nostra ospite facciamo l’amore con lei diverse volte. Siamo riuscite a portare anche lei sulla strada della trasgressione, ormai ci sentiamo delle missionarie del sesso libero. All’aeroporto, prima di lasciarla andare per imbarcarsi sul volo per casa, ci facciamo promettere che se le cose non avrebbero preso il verso giusto sarebbe tornata da noi. Guardandola scomparire al check-in sculettando con aria sbarazzina, vestita in modo attraente, ripensiamo a come l’avevamo trovata solo pochi giorni prima e conveniamo sul fatto che, in realtà, basta poco per essere felici, basta non aver paura di se stessi e dei propri desideri.Capitolo 12Sono seduta alla mia scrivania pensando che l’estate è quasi alle porte ed è ormai quasi passato un anno dalla nostra dipartita. La convivenza con Paola funziona a meraviglia, a parte quando lavoriamo siamo sempre insieme e ci siamo fatte diverse amicizie. Anche in ufficio mi sono completamente ambientata, sia con le mie colleghe che con il signor Wyse si è creata un ottima armonia. Con la moglie, invece, il rapporto è rimasto abbastanza freddo, forse per il suo atteggiamento distaccato. Le mie riflessioni vengono interrotte dal signor Wyse che uscendo dal suo ufficio ci comunica che il giorno dopo sarebbe venuto in ufficio un facoltoso sceicco arabo per discutere di un possibile accordo con la nostra società. Ci spiega che se riuscirà a giocarsi per bene le sue carte potrebbe ottenere il mandato per gestire finanziariamente alcune attività dello sceicco in Europa, il che vorrebbe dire soldi in quantità per lui e conseguentemente aumento di stipendio per noi. Ci prega quindi di provvedere ad addobbare l’ufficio con fiori ed al servizio di catering e, possibilmente, di venire il giorno dopo vestite nel modo più attraente possibile, in quanto, conoscendo il debole dello sceicco per le donne dovevamo far colpo su di lui in modo da renderlo più propenso ad accettare le offerte.Entrando in ufficio sono curiosa di vedere come hanno deciso di vestirsi le mie colleghe. Come me, Melanie ha optato per una minigonna che mette in risalto le sue gambe e per un maglioncino attillato che le sagoma il seno in tutta la sua pienezza, mentre Mary ha preferito vestire un tailleur grigio molto elegante con body nero in pizzo. La signora Estelle, invece, indossa un completo nero mettendo in mostra una scollatura molto audace. Il signor Robin si è buttato su un classico spezzato, da buon inglese. Siamo tutti in trepidante attesa quando sentiamo il portiere annunciare l’arrivo del nostro ospite, ma a sorpresa vediamo entrare non lo sceicco bensì il suo segretario, un omino piccolo, vestito di tutto punto, il quale, in un inglese stentato, si scusa per il contrattempo che aveva impedito al suo padrone di presentarsi ed a suo nome ci invita tutti a pranzo presso sua la villa. Sorpresi accettiamo e ci accingiamo a seguire quel buffo personaggio. In strada ci sono due enormi limousine ad attenderci. I signori Wyse con il segretario salgono sulla prima mentre io e le mie colleghe sulla seconda. L’interno è estremamente lussuoso, TV, HIFI, frigo bar, telefono e quant’altro si possa immaginare, inoltre, ci sono tre coppe di champagne pronte per noi che senza farci pregare iniziamo a sorseggiare. Ci viene da ridere forse perché non siamo abituate ad essere trattate in questo modo. La residenza dello sceicco è alla periferia nord della città e ci impieghiamo più di un ora per arrivare. La villa che si presenta ai miei occhi è una splendida costruzione immersa in non so neanche quanti ettari di parco, con piscina coperta e scoperta, campo da tennis ed un enorme gazebo per picnic all’aperto. L’interno della costruzione è arredato in stile arabo con mosaici e fontanelle. Mi sembra di essere capitata in uno di quegli harem proposti in tanti films. Lo sceicco, accompagnato da due persone che ci presenta come suoi consiglieri privati, ci accoglie scusandosi per il cambiamento di programma e ci chiede di seguirlo in sala da pranzo. Dopo aver pasteggiato ci accomodiamo in un salone attiguo. I signori Wyse sono seduti vicino allo sceicco mentre noi tre sediamo un po’ più distante. Robin ed Estelle iniziano a presentare tutti i vantaggi che la loro società può garantire e devo dire che i loro discorsi sono veramente convincenti, ma lo sceicco non sembra particolarmente interessato a tutte le cifre che gli vengono proposte. Infatti ad un certo punto li ferma: "Voi avete idea di quale ricchezza io disponga?""No, – risponde Robin – ovviamente non posso saperlo, posso, al limite, solo immaginarlo.""Ad essere sincero – riprende il discorso lo sceicco – neanche io sono a conoscenza dell’ammontare delle mie ricchezze. Come penso voi già sappiate posseggo in Europa diverse società oltre a banche, catene alberghiere e partecipazioni varie. E’ chiaro che devo pensare di investire i miei proventi in modo ottimale…""Le assicuro che la nostra esperienza nel campo può soddisfare appieno le sue esigenze." Interviene la signora Wyse interrompendo lo sceicco."La prego signora lasci che finisca il mio discorso senza interruzioni, – le dice con tono pacato – perché quanto ho da dirvi sicuramente esula dai vostri pensieri. Come stavo dicendo ho l’intenzione di affidare i miei proventi ad una società finanziaria, come la vostra. Converrete con me sul fatto che di società altrettanto affidabili e smaniose di accettare il mio incarico ne esistono diverse. Chi mi ha dato il vostro nominativo vi ha presentati come persone capaci dall’indiscutibile integrità morale. Ed è proprio quest’ultimo aspetto che mi ha spinto a convocare voi e non altri. Sarò estremamente franco nella mia offerta. Io sono disposto a concedervi un mandato quinquennale con eventuale opzione per altri cinque anni per tutto il settore finanziario delle mie attività ad una percentuale ancora maggiore di quella da voi richiesta. Quindi piena libertà di azione, senza alcuna limitazione. So che dovrete dedicare tutto il vostro tempo a questa nuova prospettiva ma sono sicuro che il guadagno che ve ne verrà sarà maggiore di quello che potrete guadagnare altrimenti in tutta la vita. Il buon fine dell’accordo è però legato ad una condizione. Vedete io non do importanza ai vantaggi monetari che mi deriveranno da questa collaborazione, anzi in tutta sincerità non mi interessano affatto. Nella mia situazione la ricchezza monetaria non significa nulla. Ciò che ricerco è ben altro. Io sono abituato ad avere sudditi che esaudiscono ogni mio desiderio e vista la nostra cultura ciò è normale. Quello che è insolito e per questo motivo, per me, emozionante, è rendere tali persone che in realtà non lo sono. Quello che voglio da voi è la sottomissione. In altre parole voglio comperare la vostra integrità morale. Riuscirci mi renderebbe soddisfatto di me. Quindi, signor Wyse, se lei mi cede per oggi sua moglie io le do il mandato. Aspettate a rispondere. Pensate alla cifra che vi offro. In quanto a voi tre il mio segretario vi porgerà un umile offerta per la vostra sudditanza. Siete ovviamente tutti liberi di rifiutare ed in ogni caso quello che vi chiederò di fare per me, se accetterete, avrà inizio e terminerà oggi. Adesso vi lascio decidere, tornerò tra dieci minuti per la vostra risposta."E così dicendo lo sceicco esce dalla stanza. Il suo segretario prima di uscire porge a me, a Mary e a Melanie una busta. Rimaniamo tutti in silenzio, esterrefatti da quelle parole. I signori Wyse iniziano a parlottare mentre io apro la busta. Al suo interno c’è un assegno di 40.000 sterline, più di cento milioni! "Ma io sono sposata, come faccio ad accettare." Ci dice Mary cercando solidarietà nella sua titubanza."Io accetto. – le rispondo – Sarà una marchetta ma questi soldi sono davvero troppi per rifiutarli.""Anch’io accetto – interviene Melanie – Chi se ne frega di mio marito. Tanto mica gli dico niente. Anzi gli dirò che ho vinto alla lotteria, così è pure contento.""Ma come faccio… – piagnucola Mary – Certo che con questi soldi finiamo di pagare casa.""Accetta stupida, – le dice Melanie che sarà mai quello che dovremo fare. Al massimo una scopata…capirai."I signori Wyse adesso stanno discutendo animatamente. Lei non vuole accettare, ma lui insiste per l’assenso. Lo sceicco spalanca la porta ed entra nella sala: "Vi prego, rendetemi partecipe della vostra decisione. Signori Wyse?"Abbassando gli occhi Estelle accetta."E voi mie dolci fanciulle?""Io accetto" rispondo pronta subito imitata da Melanie."Accetto anch’io." Conclude Mary con un filo di voce."Benissimo, era proprio quello che speravo. Signor Wyse lei andrà con il mio segretario nel suo ufficio per la firma dei contratti. Le signore invece mi seguano." Seguiamo lo sceicco in un altro locale arredato con dei cuscini sparsi per terra, dove già ci stavano attendendo i suoi consiglieri ed altri quattro uomini."Signore vi ricordo che ho pagato per avervi. Oggi mi appartenete e quindi pretendo assoluta obbedienza fino a quando non vi congederò da me. I miei consiglieri li avete già conosciuti, gli altri sono miei servitori…come voi!"Siamo tutte e quattro in piedi immobili in mezzo alla stanza ed attendiamo in silenzio che ci venga spiegato cosa dovevamo fare. I quattro servitori sono fermi, appoggiati alla parete in fondo alla sala mentre i due consiglieri, due arabi grassi e sudaticci, sono seduti su dei cuscini e ci guardano in maniera inequivocabilmente lussuriosa. La loro espressione perversa non mi tranquillizza affatto. Voltandomi verso le mie compagne noto anche in loro un senso di inquietudine. In particolare Estelle e Mary sembrano particolarmente preoccupate. Quest’ultima voltandosi verso di me mi confida di avere paura e di volere andare via."Non vi è concessa la parola. Potete solo rispondere alle nostre domande!" Tuona a quel punto lo sceicco guardando Mary. Anche lui è grasso, sul suo viso risalta una folta barba nera, e pur non avendo quell’aria volgare dei suoi consiglieri lascia intravadere dal suo sguardo un intento sadico."Estelle spogliati!" Le dice risoluto. Lei inizia a svestirsi tenendo sempre lo sguardo rivolto verso il pavimento. Il suo viso diventa sempre più rosso man mano che si toglie gli abiti. Io la guardo nuda, è ancora una bella donna dal fisico asciutto e dai piccoli seni, le lunghe gambe fanno capolino a un sedere che pur avendo una bella forma mostra qualche segno dell’età non più verde. Estelle alza la testa guardando con aria interrogativa lo sceicco. "Adesso spoglia le tue dipendenti iniziando da Mary e finendo con Sabrina." Estelle si avvicina a Mary prendendo a svestirla poi fa altrettanto con Melanie. Non posso fare a meno di osservare le mie colleghe. Melanie ha un fisico perfetto con due splendide mammelle ed un culetto a mandolino che sembra di marmo. Mary invece ha una corporatura robusta con due piccole tettine ed un culo dalle natiche ben pronunciate e pur apparendo molto soda è decisamente qualche chilo sovrapeso. Quando Estelle inizia a sfilarmi gli abiti provo una strana sensazione. Vedere lei, di solito così altezzosa, in atteggiamento remissivo mi fa sentire complice del perfido gioco dello sceicco."Adesso predi quell’olio e ungile. Questa volta inizia da Sabrina per finire con Mary!" Estelle mi cosparge con quella essenza profumata ed untuosa evitando però le zone intime. Lo sceicco allora mi fa piegare in avanti, ad angolo retto, dicendomi di allargare le gambe. "Ungila dappertutto. Entra dentro di lei con le dita!"Sento le dita di Estelle toccarmi timidamente i peli della fighetta arrivando alle grandi labbra. Dopo ulteriore insistenza dello sceicco, che era a pochi centimetri da noi, si decide penetrarmi con l’indice per poi risalire nel solco infilandomi il suo dito nell’ano. Finito con me passa a Melanie e quindi a Mary ripetendo gli stessi gesti. Adesso trovo la situazione intrigante e credo che Melanie provi la mia stessa sensazione. Le altre due, invece, sembrano sempre più a disagio. In particolare Mary ci lancia degli sguardi pieni di vergogna mentre Estelle le sta infilando il dito nel culo."Mary tocca a te ungere Estelle." Lo sceicco avendo capito che loro due sono le più imbarazzate si diverte ad infierire. Infatti quando Mary prende ad infilare le sue dita prima nella figa e poi nel culo di Estelle questa non riesce a trattenete due lacrimoni.Lo sceicco si siede su un grande cuscino facendo accomodare ai suoi lati Melanie e me. Poi ordina alle altre due di inginocchiarsi e fa un cenno a due dei suoi servitori, i quali si spogliano e si avvicinano a Mary e ad Estelle piazzandogli il cazzo davanti al viso. "Fatemi vedere quanto siete capaci nell’arte oratoria." Dice loro compiaciuto di se stesso. Le due donne rimangono pietrificate ed allora i due servitori premendo il loro uccello sulla loro bocca le costringono ad aprire le labbra. Cominciano entrambe il pompino mentre lo sceicco, dopo essersi alzato la tunica, ci chiede di fare altrettanto con lui. Ha un cazzo non molto lungo ma dal diametro spropositato. Iniziamo a far scivolare la lingua lungo la sua asta guardandoci negli occhi. Alternandoci imbocchiamo la sua cappella e spesso capita che le nostre lingue nei loro movimenti si sfiorino. Nel frattempo i due servitori godono nelle bocche delle altre due che sono costrette ad ingoiare tutto lo sperma. Lo sceicco ci allontana da lui mandandoci tra le braccia dei suoi consiglieri. Quello che tocca a me è decisamente un brutto uomo. Si denuda mostrandomi la sua pancia enorme e il suo cazzo sottile e lungissimo. Mi prende la testa portandola al suo basso ventre ficcandomi il suo uccello fino in gola. Mi viene un conato di vomito per quanto in profondità è arrivato. Per fortuna molla subito la presa cosicché riesco a liberarmi un po’ la bocca per iniziare a succhiargli il cazzo. Non dura molto il pompino perché mi fa alzare per infilarmi il suo uccello in figa. Mi ordina di muovermi ed io prendo a scoparlo. Giro lo sguardo e vedo Mary che a quattro zampe viene scopata da un servitore intanto che un altro le infila il cazzo in bocca mentre Melanie è accovacciata sull’altro consigliere che le sta infilando l’uccello nel culetto. Estelle invece è seduta accanto allo sceicco che la costringe a guardarci. Il mio arabo mi prende le tette con le mani stringendole forte e facendomi male, poi mi attira a se mi infilandomi la lingua in bocca. Mi accorgo che un altra persona si sta posizionando dietro di me e subito dopo sento un cazzo appoggiarsi al mio buchino iniziando a spingere. L’uccello del consigliere è ben piantato nella mia figa mentre l’altro si fa strada nel mio culo, fino in fondo. Mi trovo completamente aperta da quei due cazzi che cominciano a pomparmi contemporaneamente. La sensazione che provo è fortissima e se non fosse stato per la lingua di quell’arabo che mi faceva schifo riempiendomi la bocca di saliva probabilmente avrei goduto come una matta. A poca distanza uno dall’altro i due arabi godono in me grugnendo come dei maiali. Anche Mary e Melanie vengono riempite di sborra. Lo sceicco ci fa avvicinare a lui, poi fa girare Estelle e la fa sdraiare mettendole un cuscino sotto la pancia in modo che il suo culo si inarchi verso l’alto. Quindi le dice di allargare le gambe e le infila un dito nell’ano."Ti senti umiliata vero?" Le chiede.Ma Estelle nascondendo il viso tra le braccia non gli risponde. Noi guardiamo l’arabo posizionarsi dietro di lei e puntare il suo uccello all’entrata di quel culetto. La cappella si fa strada lentamente nel retto di Estelle che prende singhiozzare per il dolore e per la vergogna."Sei vergine qui non è vero? Tu non sei il tipo che si fa sodomizzare. Su Estelle dimmi la verità.""La prego – gli risponde – non lo faccia. E’ contro la mia religione…mi fa male…""Bene, lo sapevo che avevo ragione!" E così dicendo con un gran colpo le infila tutto il cazzo nel culo cominciando a prenderla senza pietà, nonostante le sue implorazioni. Lo sceicco ci dice di guardare mentre la pompa. L’ano di Estelle è completamente dilatato da quell’uccello che continua ad andare dentro e fuori. Poco dopo biascicando qualcosa in arabo le sfila il cazzo dal buchino che rimane dilatato e le schizza dentro un paio di fiotti di sperma. Poi le rinfila la cappella finendo di sborrare nel suo retto. Pensavo che una volta venuto lo sceicco si ritirasse ed invece rimane fermo, con l’uccello ancora piantato in lei. Poco dopo lei prende a gridare. Adesso capisco cosa succede, lui le sta pisciando nel culo. Estelle sbatte le gambe cercando di divincolarsi ma il peso dell’arabo la schiaccia. Lo sceicco ora le urla che lei è sua schiava e che ne può fare ciò che vuole. Finito di orinare si sposta e due servitori la prendono per le gambe posizionandola sopra una bacinella dorata. Estelle tenuta ferma da quei due energumeni non può fare altro che liberarsi da quel clistere davanti a tutti noi. Credo che avrebbe preferito morire. Lo sceicco ordina ai due servitori di lavarla poi si volta verso Mary. "Lo sapevi che nel nostro paese le ragazze che hanno un fisico come il tuo sono le più apprezzate? In particolare due natiche abbondanti come le tue sono sinonimo di bellezza." Le dice mentre un servitore gli deterge l’uccello sporco dalla precedente penetrazione."No, non lo sapevo." Risponde lei."Tuo marito lo apprezza? Il tuo splendido deretano intendo.""Lui apprezza tutto di me." Ribadisce decisa."Ti prende ogni tanto dietro?""Noi preferiamo l’amore tradizionale…""Allora non hai mai provato questo tipo di rapporto, giusto?""Sono affari miei!"Mary è sempre più in difficoltà nell’affrontare questo argomento. Infatti ci aveva confidato che il marito più di una volta le aveva chiesto di avere un rapporto anale ma lei, un po’ per paura del dolore ed un po’ perché lo considerava un atto contro natura, si era sempre rifiutata. "No, ti sbagli. Oggi sono affari miei. Allora hai una parte di te che è ancora vergine, non è vero?"Lei non gli risponde, abbassando solo lo sguardo."Il tuo silenzio è fin troppo eloquente…Molto bene, due vergini nello stesso giorno. Oggi ho speso bene i miei soldi!" Lo sceicco ordina a me ed a Melanie di stenderci per terra, pancia all’aria. Poi costringe Mary ed Estelle a mettersi in posizione da sessantanove sopra di noi. Lui ci è a pochi centimetri, per godersi lo spettacolo e per controllare che facessimo realmente quello che chiedeva. Ciò che vuole vedere a quel punto è scontato. "Leccatevi! E fatelo con passione." Ho la fighetta di Mary che mi sfiora la bocca e tiro fuori la lingua cominciando a stuzzicarle il grilletto. Anche lei prende a fare altrettanto con me. Il consigliere che mi aveva scopato prima si posiziona dietro Mary, mi fa mettere le mani sulle sue natiche in modo da allargarle, e punta il suo lungo cazzo all’entrata di quel culetto vergine. Con un colpo di reni le infila in culo quasi metà uccello. Mary lancia un urlo, poi schiaccia la bocca aperta sul mio monte di venere per soffocare i suoi lamenti. I suoi denti mi fanno male ma non ho il coraggio di dirle niente, anzi mi metto a leccarle la clitoride con impegno per alleviarle il male. L’arabo continua a spingere il suo manico fino a quando non scompare dentro il retto di Mary. La prende lentamente facendo uscire quasi del tutto il cazzo per poi rinfilarlo completamente. Dopo qualche minuto le sborra in culo urlando la sua soddisfazione. Il consigliere si ritira ed il suo posto viene preso da un servitore, il quale è veramente ben dotato. Vedo quest’altro uccello farsi strada nel culetto di Mary prendendo a pompare con vigore. Lei continua ad urlare soffocando le sue grida sul mio pube. Con la coda dell’occhio riesco a vedere che Estelle sta subendo lo stesso trattamento. Il servitore dura poco e le viene nel culetto. Un altro servitore prende posizione. Io cerco sempre di alleviarle il dolore leccandola ma i suoi lamenti mi fanno capire che non riesco nel mio intento. Quest’ultimo fa durare l’inculata almeno venti minuti nei quali tiene sempre un ritmo veloce. Al momento di godere sfila il cazzo dal culo di Mary per appoggiarlo sulla mia bocca."Aprila!" Mi ordina lo sceicco.Io apro le labbra. Quel cazzo non è molto appetibile sporco com’era dalla sborra degli altri due mischiata alle secrezioni di Mary. Mentre lui mi sborra in gola devo fare uno sforzo pazzesco per non vomitare.Rimaniamo ferme nella nostra posizione. Dall’ano di Mary comincia ad uscire un po’ di sperma. Volto la testa per guardare le altre due, Estelle sta ancora subendo la sodomizzazione da un servitore di colore che poco dopo se ne viene sborrandole sulla schiena."Venite qui ora!" Ci ordina lo sceicco chiamandoci a lui. Ci fa inginocchiare tutte e quattro davanti al suo uccello cominciando a farlo entrare ed uscire da una bocca all’altra. Dopo qualche minuto di quel pompino a quattro, costringe Estelle ad aprire la bocca schizzandoci dentro il suo sperma. Restiamo tutte inginocchiate quando lui inizia a pisciare facendo in modo di colpirci tutte in viso e sulle tette. Finito di pisciare ci rinfila il cazzo tra le labbra per farselo lavare dalle nostre lingue."Il nostro incontro si conclude qui. – esclama a quel punto – Non ci saranno più occasioni di vederci, in futuro avrete a che fare solo con il mio segretario. Spero di non avervi turbato troppo, per me è stato solo un gioco. L’unico gioco che mi dà emozione. I miei servitori vi accompagneranno alla toilette affinché possiate rinfrescarvi. Vi ringrazio della giornata e godetevi i soldi che avete guadagnato.""In effetti – penso – è stato solo del sesso. Adesso però ho la tasca piena di soldi, altro che storie!" Sulla limousine che ci riporta a casa nessuna di noi parla. Solo Estelle ad un certo punto rompe il silenzio: "Ragazze, quello che è successo è successo. Non pensiamoci più. Vi prego solo di non dire niente a mio marito. Per quello che mi riguarda il nostro rapporto non cambia. Facciamo che oggi non sia avvenuto niente. E’ stata una normale giornata di lavoro, come tante altre.""Per me va bene, oggi non è successo niente!" Le rispondo convinta. Anche Melanie e Mary concordano.Ma ad un certo punto non riesco più a trattenermi. "Però, che maiali…" Dico scoppiando a ridere. La risata contagia tutte portando via la tensione."Domani siamo tutte in ferie. – ci dice Estelle – Lasciamo che lavori solo Robin, visto che per come sono andate le cose è l’unico che può sedersi senza problemi!"Arrivata a casa racconto tutto a Paola che incredula mi ascolta. Quando le faccio vedere l’assegno quasi cade per terra. "Ma hai goduto?" Mi chiede."No, neanche una volta" Le rispondo con aria imbronciata."Allora vieni che ci penso io…"Capitolo 13Contrariamente a quanto temevo le relazioni con le mie colleghe non hanno subito contraccolpi. Al contrario sia con Melanie che con Mary si sta creando un legame di amicizia che va ben oltre il normale rapporto d’ufficio. Melanie avendo capito che anch’io come lei interpreto la vita in maniera disinibita mi considera come sua complice non perdendo occasione per raccontandomi in maniera dettagliata delle sue avventure sessuali e pretendendo altrettanto da me. E’ rimasta affascinata dalla mia bisessualità sulla quale, curiosa, mi tempesta di domande. Mary, invece, mi ha inquadrato come sua confidente. Viene da me per cercare conforto ogniqualvolta è giù di morale o ha qualche problema, ma soprattutto per sentirsi dire che la sua scelta di accettare i soldi dello sceicco, tradendo così suo marito, non è stato un gesto grave e che chiunque, me compresa, al suo posto avrebbe fatto altrettanto.Devo inoltre aggiungere che Estelle, pur ripristinando le gerarchie d’ufficio, non ha più quell’atteggiamento altezzoso nei nostri confronti e che suo marito, da perfetto gentleman, non ci ha mai domandato niente su quanto successo nella villa dello sceicco.Oggi, Melanie ed io, siamo da sole in ufficio in quanto Mary ha preso un giorno di ferie mentre i signori Wyse sono in Francia per seguire un importante affare. Come al solito lei inizia a raccontarmi di come aveva trascorso, sessualmente parlando, lo scorso week-end. Mi spiega nei dettagli di come suo marito l’ha soddisfatta e mi confida anche di un eccitante e fugace incontro avvenuto questa mattina nella metropolitana con uno sconosciuto, il quale approfittando della ressa le ha infilato la mano sotto la gonna toccandola e riuscendo ad infilarle un dito nella farfallina."E tu ti sei lasciata fare?" Le domando."Si, mi eccitava. Non l’ho neanche visto in faccia, preferivo immaginarlo eccitatissimo con il cazzo duro.""Ma sei venuta?""No, è durato troppo poco. Ormai la stazione era quasi arrivata. Però, sono ancora bagnata. E tu come ti sei divertita? Hai fatto l’amore con Paola?"La curiosità con la quale si fa dettagliare i miei rapporti omosessuali mi dà da pensare, anche perché non tiene lo stesso atteggiamento quando le racconto delle avventure eterosessuali."Come mai sei interessata solo al mio lato omosessuale?" Le chiedo a bruciapelo."Non lo so. – mi risponde un po’ sorpresa dalla mia domanda – Forse è perché non ho mai provato ad andare con una donna. Si a casa dello sceicco mi sono ritrovata Estelle sopra di me ma non ho fatto niente perché approfittavo del fatto che lo sceicco guardava solo voi. Però da allora mi incuriosisce sapere cosa si potrebbe provare…se è appagante come con un uomo intendo…""Perché non provi allora. Ci sono tanti locali dove potresti rimorchiare.""Eh, fai presto a dirlo. Sai, a parte quest’ultimo periodo, non ci avevo mai pensato…non so se sarei capace di portarmi a letto una sconosciuta…lo so che ognuno di noi ha un lato omosessuale ma quando questo esce fuori non è facile farci i conti…"I suoi discorsi si stanno facendo sempre più confusi. Credo di sapere dove vuole andare a parare. Prendo a guardarla intensamente lasciandola continuare a parlare."Sabry, volevo chiederti…mi vergogno un pò…si, insomma volevo chiederti ma tu…ipoteticamente intendo…lo faresti l’amore con me?""E tu?" Le rigiro immediatamente la domanda."Oddio Sabry, mi stai mettendo in difficoltà…beh diciamo che se proprio dovessi provare mi piacerebbe farlo con te…""E lo vorresti provare? Adesso magari?" E così dicendo mi sposto con la sedia di fronte a lei e con il palmo delle mani mi sollevo la minigonna fino a mostrarle le mutandine. "Sei molto bella Sabry." Mi dice tenendo incollati gli occhi alla mia intimità.Tranquilla del fatto che la porta d’ingresso dell’ufficio poteva essere aperta solo dall’interno, infilo una mano sotto gli slip e comincio a masturbarmi lentamente. Melanie si alza e mi viene vicino inginocchiandosi davanti alla mia sedia. Tolgo il dito, già intriso di umori, dalla mia farfallina e lo infilo nella sua bocca. Lei tenendolo chiuso tra le labbra lo succhia facendo roteare la lingua. Le tolgo il dito e sporgendomi in avanti mi accingo a baciarla. Le nostre lingue si cercano subito intrecciandosi voluttuosamente. Mi sbottono la camicetta, mi scopro le tette spostando le coppe del reggiseno e tenendole con le mani le offro i capezzoli da succhiare. Melanie prende a lambirli con la lingua alternando a quella lasciva carezza piccoli morsi. La lascio continuare per pochi attimi poi mi alzo e dopo aver sollevato anche lei la faccio girare e spingo dolcemente il suo busto in avanti in modo che aderisca alla scrivania. Melanie è piegata ad angolo retto ed io dietro di lei le sollevo la gonna e le sfilo gli slip fino alle caviglie. Le faccio allargare le gambe fino alla massima estensione del tessuto delle sue mutandine. Devo dire che Melanie è dotata di un fisico mozzafiato, le sue gambe color ebano e il suo culo perfetto sono uno spettacolo. Comincio ad accarezzarle le natiche infilando un dito nel solco facendolo arrivare fino alle grandi labbra. A questo contatto lei si lascia sfuggire un grosso sospiro. La sento completamente bagnata e fremente ed allora inizio a masturbarla strofinando la sua clitoride con le dita unite a mo’ di cucchiaio. Così facendo riesco a tenerle tutta la fighetta nella mano. Non dura molto quel tocco perché Melanie gode velocemente mugolando come una gattina. Tolgo la mano e mi sfilo le mutandine poi mi risiedo sul bordo della mia sedia allargando le gambe. Melanie si alza e mi guarda."Hai voglia di baciarmela?" Le chiedo mentre con le dita mi tocco lentamente.Lei si inginocchia davanti a me avvicinando la bocca alla mia figa. Guardo la sua lingua scivolare fuori dalle sue labbra carnose per iniziare a leccarmi. Melanie cerca di lambire tutto, dall’interno delle cosce, alle grandi labbra, alla clitoride. "Qui, Melanie, leccami qui!" Le dico poggiando un dito sul grilletto. Lei se lo infila tra le labbra succhiandolo e dandogli dei piccoli morsi per poi prendere a stuzzicarlo roteandoci sopra ed intorno la lingua. Contemporaneamente mi infila due dita nella vagina facendole andare dentro e fuori. Per essere la prima volta che lecca una donna devo dire che è veramente brava. Lascio andare la testa all’indietro godendomi quel tocco fino a quando non sento salire l’orgasmo. Le vengo in bocca sbrodolando ed ansimando.Le stacco il viso dalla farfallina e mi avvicino a lei per baciarla. "Sei stata molto brava, adesso spogliamoci…" Le sfilo gli indumenti lasciando che lei faccia altrettanto con me e le chiedo di sdraiarsi per terra. Inizio a leccarla partendo dalla bocca per poi scendere sul collo, sulle tette, sul ventre, sulle gambe fino ai piedi. Mi infilo il suo alluce in bocca succhiandolo come se fosse un cazzo e subito dopo la faccio girare. Riprendo a passarle la lingua sulla pelle risalendo fino alla schiena. Volutamente non ho toccato le sue intimità per accrescere la sua voglia. Arrivo a lambirle di nuovo il collo per riniziare a scendere sino all’inizio del culetto. Adesso Melanie sta gemendo intensamente lasciandosi trasportare dalle mie carezze. Con le mani separo quei due perfetti globi marmorei scoprendo il suo buchino e mi accingo ad affondarci dentro con la lingua. Lo sento, morbido, cedere ed allargarsi sotto le mie spinte. Lei si inarca per farsi leccare più in profondità mentre con le mani si spalanca le natiche. La faccio girare per gettarmi nella sua figa. Con una mano le allargo le grandi labbra per mettere in mostra il suo grilletto che inizio a leccare. Contemporaneamente le infilo prima l’indice poi il medio nel culo. Melanie muove le anche strofinando la clitoride sulla mia lingua inculandosi allo stesso tempo con le mie dita. La sua fighetta si bagna sempre più fino a quando non viene raggiunta dall’orgasmo e lanciando un urlo se ne viene riempiendomi di umori. Le infilo la lingua nella vagina cercando di raccoglierli tutti. "Non credevo fosse così bello…" Esclama con aria soddisfatta.Mi giro mettendomi a quattro zampe. "Vieni a leccarmi il culo che mi piace da morire." Le dico allargandomi le natiche. Sento la sua lingua infilarsi nel mio buchino per poi uscire iniziando così una lenta ed eccitante sodomizzazione. Con un dito mi strofino la clitoride. Smetto di toccarmi ogni volta che sento l’orgasmo arrivare per prolungare il godimento. Alla fine mi lascio trascinare dall’eccitazione. Melanie accorgendosi che sto venendo mi infila il pollice nell’ano scendendo con la lingua a raccogliere il mio succo. Beve tutta la mia linfa mugolando eccitata."Ti è piaciuto?" Le chiedo"Si tanto…" ed inizia a baciarmi. Il suo bacio è molto intenso e dura diversi minuti. Rimango piacevolmente colpita dal suo atteggiamento, si strofina addosso a me facendo le fusa e riempiendomi di bacini e di attenzioni."Mi piacerebbe ripetere quest’esperienza. Magari insieme alla tua Paola…""Se vuoi ti invitiamo la prossima volta che decidiamo di fare un party.""Davvero lo fareste?""Certo che si!""Allora non vedo l’ora…"Guardo l’orologio, è già ora di andare e mi alzo per rivestirmi."Ci scambiamo le mutandine? Voglio tenermi addosso un po’ di te." La richiesta di Melanie mi lascia sorpresa, ma accetto volentieri. Prima di lasciarci ci scambiamo un altro bacio.Seduta in metropolitana non faccio altro che pensare agli slip umidi che indosso. Sapere che sono intrisi dagli umori di Melanie mi eccita, mi verrebbe voglia di strofinarmeli sul viso. Logicamente non posso ed allora come surrogato tengo le dita ancora profumate dal suo odore attaccate alle narici, inebriandomi.Capitolo 14Paola è partita per lavoro. Starà via tre giorni, il signor Douglas l’ha mandata in Italia presso la ditta del padre per sbrigare alcune faccende. Tornare a casa e non vederla mi dà un senso di vuoto. Non mi aspettavo di reagire così. Anche se finora ce lo siamo nascosto credo che tra noi due sia sbocciato l’amore.Non ho voglia di uscire da sola ed allora mi organizzo per passare la serata davanti alla televisione. Suona il telefono. E’ Mary che sapendomi sola mi invita fuori a cena. Accetto con piacere.Trascorriamo una bella serata in un ristorante del centro. Uscite le propongo di andare in un locale che avevo scovato insieme a Paola tempo addietro. Si tratta di un wine-bar nella zona est di Londra situato sulle rive del Tamigi con un bel prato verde davanti. Lei mi segue incuriosita dalla novità. L’atmosfera di quel posto con il luccichio delle acque all’imbrunire e con noi distese sul prato risulta affascinante. Sono seduta tenendo Mary sdraiata tra le mie braccia. Come al solito lei mi confida i suoi problemi. Ha un modo tutto particolare di esprimersi, sembra un cucciolo indifeso. Mentre parla mi viene naturale accarezzarle la testa facendole qualche coccola."Sto bene qui con te." Mi dice all’improvviso.A quelle parole il cuore prende a battermi forte, la sento vicina a me. Insieme a Paola avevo teorizzato la bellezza di quelle sensazioni uniche, dettate probabilmente dall’istinto, che si provano quando si ha vicino una persona e ci si rende conto che qualcosa sta per succedere. Inoltre, sempre continuando nella nostra teoria, eravamo convenute sul fatto che la continua ricerca di queste emozioni è il segreto per vivere felici. Ora ho il presentimento che tutto ciò si avveri con Mary."Anch’io sto bene." Le rispondo desiderando che qualcosa possa accadere tra noi due. La voglia di conquistare nuovi cuori, non importa se maschili o femminili, amando e venendo amata è diventata come una droga alla quale non riesco più a rinunciare."Non sei mai stata a casa mia, vuoi venire a vederla?" Le domando temendo una risposta negativa vista l’ora tarda."Si, volentieri. Anzi volevo chiedertelo io."Mi alzo e prendendola per mano mi avvio alla macchina. Nel viaggio verso casa cerco di esaminare con raziocinio le mie sensazioni per capire cosa sto effettivamente provando nei suoi confronti. Giungo così alla conclusione che le mie sensazioni scaturiscono solo dal desiderio di conoscerla intimamente e conquistarla dando tutta me stessa, anche se solo per una sera. E, penso, che poche cose come il sesso riescono ad avvicinare gli esseri umani. Anzi, mi convinco che posso dire di conoscere veramente un uomo, o una donna, solo se ci ho fatto del sesso in quanto esso è un mezzo con il quale si ha la possibilità di scoprire le virtù e la generosità delle persone o viceversa i difetti e l’egoismo.Entriamo in casa e da buon ospite le mostro l’appartamento."E’ carina la tua stanza. Tu e Paola dormite insieme vero?""Si.""Non sono fatti miei, ma siete lesbiche?""A me, come a Paola, piace l’amore in tutte le sue forme. Io e lei facciamo coppia ma siamo per l’amore libero. E tu come la pensi?""Fino a poco tempo fa avevo delle certezze. La monogamia era una di queste. Poi quello che è successo a casa dello sceicco insieme a qualcos’altro mi ha creato confusione.""Cos’altro ti è successo?""In realtà niente, ma mi ha colpito il fatto che nei giorni successivi a quel pomeriggio mio marito facendo l’amore con me mi ha confessato che gli piacerebbe provare a fare l’amore con due donne.""E tu l’hai accontentato?""No. Però sentendomi in debito con lui per quello che avevo fatto avrei voluto. Quello che non so è se questo sarebbe solo un modo per scacciare i miei sensi di colpa o se anch’io vorrei provare determinate cose.""Allora prova a soddisfare le sue voglie. Solo così potrai far chiarezza in te stessa.""Non è facile per me. Non sono libera come te… Però è molto carino qui…cosa sono quelle?" Mi chiede cambiando discorso ed indicando una serie di boccette."Sono unguenti per massaggi. Paola ed io abbiamo frequentato dei corsi per fare massaggi. Non curativi s’intende, solo rilassanti. Vuoi provare?""Quasi, quasi. Ma tu ne hai voglia?""Certo che si. Mi piace fare massaggi.""Mi devo spogliare tutta?""Beh, se non vuoi che ti unga la biancheria intima sarebbe meglio."Mary inizia a spogliarsi mentre anch’io mi libero dei jeans rimanendo in T-shirt e mutandine. La faccio stendere sul letto e comincio a cospargerla di olio per poi iniziare il massaggio."Ti piace?" Le domando dopo qualche minuto."E molto piacevole. Non pensavo che fossi così brava." Mi risponde modellando in maniera sexy la sua voce da ragazzina.Adesso le sto massaggiando i glutei che nel movimento si allargano mostrandomi la sua intimità. La mia mente va all’orgia in cui il suo culetto era stato violentato."Lo hai dato a tuo marito?" Le chiedo toccandole l’ano con un dito."No, mi è bastato quello che mi hanno fatto lo sceicco e i suoi amici.""Guarda che non è così male. Anch’io all’inizio non volevo, adesso invece non considero completo un rapporto sessuale se non comprende una penetrazione anale.""E con Paola come fai?""Vuoi saperlo o vuoi vederlo?""In che senso?""Nel senso che se vuoi ti faccio vedere che può essere piacevole.""Non credo possa essere piacevole. Non per me almeno.""Non esserne così sicura!"Così dicendo faccio scivolare una mano sotto di lei raggiungendo la sua clitoride."Che fai Sabry?""Shhh, lasciati andare…"Con le dita comincio a masturbarla mentre prendo a baciarle il collo. Mary tiene le labbra socchiuse lasciandosi toccare. Il suo respiro si fa più affannoso e sento la sua fighetta che inizia a bagnarsi. Adesso le sto massaggiando con vigore il grilletto e lei per tutta risposta muove il bacino accompagnando il mio tocco. Ho sempre tenuto un dito appoggiato al suo ano e quando mi accorgo che l’orgasmo la sta prendendo lo infilo interamente nel suo culo. A quel dito ne faccio seguire subito un altro prendendola con forza. Mary gode lanciando dei gridolini. Sento i muscoli del suo sfintere stingermi le dita."Hai visto che hai goduto mentre ti facevi fare il culetto?" Le dico lasciandole le dita infilate nel retto."Sabry cosa mi fai fare? Vuoi farmi venire altri sensi di colpa?""Senti, perché non chiami tuo marito? Così potrai liberarti dai dubbi.""E cosa gli dico…vieni qui che scopiamo in tre?""Non dirgli niente, fallo venire con una scusa. Poi quello che succede, succede."Dopo una mezz’oretta vado ad aprire la porta. Alan, il marito di Mary, nel vedermi mezza nuda ha un comprensibile attimo di titubanza."Ciao Alan, io sono Sabrina una collega di Mary." Ed avvicinandomi a lui gli do un bacino sulle labbra. Poi lo faccio entrare chiudendo la porta."Ma che succede qui?" Chiede un po’ spaventato."Vieni con me, non aver paura." Lo prendo per mano facendolo entrare nella mia stanza dove c’è sua moglie nuda distesa sul letto."Siediti su quella poltrona e goditi lo spettacolo." Gli dico avvicinandomi a Mary. Mi stendo di fianco a lei e comincio a baciarla. La mia lingua si fa strada tra le sue labbra mentre con una mano le accarezzo le tette. A quella scena Alan non perde più tempo spogliandosi velocemente. Non è un brutto ragazzo. E’ alto ed ha un bel fisico asciutto, ed il suo viso se non bello si può perlomeno definire interessante. Rimasto nudo noto che è già in piena erezione. Il suo uccello è normale ne troppo grande ne piccino. Si stende anche lui sul letto prendendo a toccare sua moglie. Mi spoglio liberandomi degli slip e della maglietta. Mary si abbassa per prendergli il cazzo in bocca mentre mi metto a cavalcioni sulla sua faccia per essere leccata. Poco dopo mi sposto e vado anch’io ad occuparmi del suo manico. Lo impugno con una mano facendo in modo che la sua cappella venga succhiata alternativamente dalle nostre bocche. Alan, tremendamente eccitato, non riesce a trattenersi e gode schizzando la sua sborra che noi due ci contendiamo. Con la bocca piena di sperma ci lasciamo andare in un bacio osceno."Vuoi vedere la tua mogliettina come lecca una figa?" E così dicendo mi stendo facendo in modo che Mary venga verso di me. Spingo la sua testa verso la mia farfallina e poi lascio che continui da sola. Il suo tocco non è esperto, comunque la sua lingua lambendomi le grandi labbra e la clitoride mi da delle belle sensazioni. "Tieni la lingua fuori." Le dico e comincio a strusciarci sopra il grilletto. Sono quasi sull’orlo dell’orgasmo con gli occhi chiusi e le labbra aperte quando sento l’uccello di Alan entrarmi in bocca. Godo succhiandogli il cazzo mentre con una mano schiaccio la testa di Mary alla mia figa.Lui a quel punto, dopo aver fatto inginocchiare sua moglie, prende a scoparla da dietro. A mia volta mi inginocchio facendo in modo che il mio culo si posizioni davanti al viso di Mary. Alchè lo spalanco invitandola a leccarmelo. La sua linguetta prende a lambirmi il buchetto infilandosi e leccandolo tutt’intorno."Lo vuoi il mio culetto Alan?" Non faccio in tempo a finire la frase che lui è già pronto dietro di me. Il suo cazzo mi sprofonda nel culo in un sol colpo facendomi male e prendendo a pomparmi con foga. "Piano, mi vuoi spaccare tutta?""Scusami…" Mi dice rallentando il ritmo."Ecco, così…bravo, con dolcezza…adesso mi piace…su continua così…dai fammi il culetto…"Nel frattempo Mary si stende davanti a me dandomi la sua farfallina da leccare. La mia lingua raggiunge subito il suo punto di piacere. Con le mani si allarga le grandi labbra mostrandomi la clitoride dura e gonfia dalla voglia. Gliela succhio con forza dandole dei piccoli morsi per poi prendere a lambirla con dolcezza. A lei piace il mio trattamento, lo capisco da come si muove e da come ansima. "Basta con me Alan, ora predi il culo di tua moglie!" Gli dico staccandomi da lui.Mary non oppone nessuna resistenza, anzi si posiziona per ricevere il cazzo allargandosi le natiche con le mani. L’uccello di Alan piano piano si fa strada nel culetto di sua moglie infilandosi fino in fondo. Io riesco ad infilarmi sotto il corpo di Mary in modo da continuare a leccarle la fighetta. Riprendo a lavorarmi la sua clitoride guardando il suo ano dilatato dai colpi di suo marito. Il primo a raggiungere l’orgasmo è proprio lui schizzando il suo seme nel retto della moglie. Lei invece, ancora con il cazzo nel culo, gode poco dopo innondandomi la lingua di umori."Come stai?" Le chiedo approfittando del fatto che Alan è andato in bagno."Molto bene. Grazie Sabry, grazie di tutto, è stato bellissimo.""Manda a casa Alan e resta con me stanotte.""Davvero lo vorresti?""Si, mi piacerebbe tanto.""Ci provo. Ma non ti assicuro niente."Contrariamente a quello che pensavo Alan si lascia convincere. Probabilmente oltre ad essere appagato si sente un po’ in colpa per aver accettato la situazione, quasi come se dovesse rendere tributo al soddisfacimento di un suo sogno.Rimaste sole Mary ed io facciamo di nuovo l’amore prima sotto la doccia e poi distese sul pavimento in bagno. Poi sfinite ci addormentiamo stringendoci l’una all’altra.Capitolo 15All’aeroporto sto aspettando Paola con impazienza. Il suo volo è ormai atterrato già da diversi minuti e non capisco come mai non sia ancora uscita dal check-out. "I soliti problemi con i bagagli!" Penso stizzita. Ma all’improvviso, con enorme sorpresa, vedo uscire dalla porta a vetro Monica oltre naturalmente a Paola. Non riesco a trattenere la gioia e corro ad abbracciare entrambe."Monica, che sorpresa! Paola perché non me lo hai detto che veniva anche lei?""E se te lo dicevo che sorpresa era? Non ti dico la fatica a convincerla. Ho dovuto prima comperare il biglietto per metterla davanti al fatto compiuto altrimenti non c’era verso di farla smuovere. Comunque la stronzetta rimane solo due giorni!""Come solo due giorni…""Adesso basta, tutte e due! Ricordate che sono sempre la vostra insegnante, portate rispetto! Inoltre non vorrei invecchiare all’aeroporto!"Ci avviamo verso casa ed io prendo a tempestare Monica di domande fino a quando tutte e due, esauste, mi pregano di stare un po’ zitta. D’altra parte l’emozione di quella visita è troppo forte.Dopo averle fatto posare le valige a casa la portiamo a fare un giro per il centro mostrandole negozi, grandi magazzini e locali vari. "Cosa facciamo stasera ragazze?" Ci chiede dopo un po’ che eravamo a passeggio."Tu di cosa avresti voglia?" "Di divertirmi, che domande…""Non ti preoccupare…"Per ravvivare la serata io invito a cenare con noi Melanie ed a sua volta Paola chiama una sua collega, Chai-Lin, della quale mi parlava spesso. Mi aveva confidato che ne era attratta e che avrebbe voluto a portarsela a letto, ed infatti quando la vediamo capiamo il motivo di questo interesse. Chai-Lin è una splendida ragazza di madre cinese e padre inglese, è piccolina di statura, con lunghi capelli neri, un viso veramente attraente con due labbra rosse e carnose e due splendidi occhi verdi. Inoltre il suo fisico minuto, seppur perfetto nelle proporzioni, sembra quello di una ragazzina e per questo motivo rende la sua bellezza ambigua.Uscite dal ristorante nel quale abbiamo approfondito le reciproche conoscenze ci rechiamo presso un club di nuova apertura del quale si sentiva parlare molto bene. In effetti il locale è carino, la musica ben selezionata ed è ben frequentato. Siamo tutte e cinque in piedi aspettando che si liberi un tavolino quando mi sento chiamare. Mi volto e vedo Noel seduto poco distante insieme ad un suo amico. Paola ed io andiamo a salutarlo e lui ci invita a sederci con loro. Chiamiamo le nostre amiche, dopodiché iniziamo le presentazioni. L’amico di Noel si chiama Samuel ed è un suo compagno di squadra, anche lui di origine giamaicana. "Dov’è Michael?" Gli chiedo."Dovrebbe arrivare a momenti con la sua nuova conquista." Mi risponde sogghignando. Infatti dopo pochi minuti i due arrivano. La ragazza si chiama Pamela ed è una brasiliana dal fisico mozzafiato. Vedendola non capisco come mai Noel l’aveva annunciata con una punta di ironia. Comunque la serata procede a meraviglia. I tre ragazzi si dimostrano molto simpatici ed insieme a loro sia Pamela che Melanie tengono banco alla grande. Visto il clima goliardico che si è creato, Samuel ci invita a casa sua per un piccolo party. Accettiamo tutti volentieri e ci avviamo verso il quartiere di Wimbledon dove il nostro ospite abita in una piccola ma molto ospitale villetta.Il grande salone con più divani ci accoglie senza problemi, inoltre il bar di Samuel è davvero ben fornito e le bevande prendono a scorrere durante la festicciola.Ad un certo punto Noel e Samuel presi dai fumi dell’alcool iniziano ad incitare Pamela affinché facesse il suo numero. Pur non sapendo di cosa si trattasse anche noi cinque ci uniamo alla richiesta. La ragazza dopo tanta insistenza si lascia convincere e salita in piedi su un tavolino inizia un numero di strip-tease accompagnata dal ritmo della musica di Sade. Dal modo in cui si muove capiamo che si tratta di una professionista e restiamo affascinate a guardarla nel suo numero. Le sue movenze feline sono molto sensuali ed i suoi vestiti la abbandonano uno per volta voluttuosamente. Man mano che procede nel suo spettacolo prende di mira, con mosse ed atteggiamenti provocatori, tutti quanti. Ma nel momento in cui si sfila l’ultimo indumento la meraviglia colpisce tutte noi che non la conoscevamo. Pamela, infatti, pur avendo lineamenti ed un prosperoso fisico da pin-up è in realtà un transessuale. E’ incredibile, lei è una donna a tutti gli effetti, la sua voce è femminile come i suoi atteggiamenti ma in mezzo alle gambe affiora la sua parte maschile che tra l’altro non sembra affatto marginale."Non ve lo aspettavate vero ragazze?" Ci chiede sorridendo."Dai Pamela, non fermarti. Fallo tutto il tuo numero!" Riprendono ad incitarla Noel e Samuel subito imitati da noi.Pamela, allora, riprende a ballare avvicinandosi a noi tutti strusciandosi e facendosi toccare. Poi prende per mano Chai-Lin e facendola mettere in piedi in mezzo alla sala comincia a ballarle intorno. E’ una danza molto sensuale nella quale Pamela sfiora in modo molto aggraziato il corpo di Chai-Lin. La bocca della brasiliana, nelle sue movenze, si avvicina più volte alle labbra della cinesina, senza mai toccarle mentre le sue mani con una tecnica incredibile le sfilano i vestiti. Chai-Lin si lascia spogliare cullata da quella danza. Rimasta nuda si fa coinvolgere ulteriormente da Pamela che le fa cambiare diverse posizioni mimando rapporti sessuali. Il numero di Pamela ci sta coinvolgendo tantissimo. Personalmente mi sento molto eccitata e quando vedo Pamela, simulando un rapporto orale, avvicinare il suo membro alla bocca di Chai-Lin e quest’ultima far saettare fuori la linguetta per leccarle l’asta non resisto ed allungo una mano per toccare la figa di Monica. Lei ricambia subito la carezza, siamo entrambe già bagnatissime. Noel si alza per risedersi accanto a Melanie cominciando a baciarla. Nel frattempo Chai-Lin imbocca la cappella di Pamela iniziando un pompino. Il suo uccello si ingrossa tra le labbra della cinesina e pur non diventando completamente rigido raggiunge una dimensione sicuramente accettabile. Michael e Samuel si spogliano invitandoci a fare altrettanto. Passano solo pochi istanti e rimaniamo tutti vestiti solo della nostra pelle. Vedere tutti questi corpi nudi ed eccitati mi da una grande carica erotica. Paola va da Chai-Lin staccandola da Pamela e dopo averla fatta stendere la bacia accarezzandole la clitoride. Melanie, invece, sta già succhiando l’uccello di Noel cercando di ficcarselo in bocca per quanto può. Michael, a sua volta, prima infila la cappella tra le labbra della brasiliana, poi la fa girare e dopo essersi spalmato il cazzo di vaselina la prende nel culo entrando in lei con tutto il suo enorme cazzo. Sicuramente Pamela ha già provato quella penetrazione ma ciò non toglie che le sue urla si fanno sentire mentre viene sodomizzata. Io e Monica ci lanciamo in un sessantanove e Samuel posizionandosi dietro di noi infila l’uccello nella figa della mia amica, che mi è sopra, distesa, scopandola lentamente e facendo sprofondare il suo manico, grosso e nerissimo, fino in fondo. Smetto per un attimo di leccarla per dedicarmi ai testicoli di Samuel che mi penzolano sul viso. I gemiti di Michael e della sua compagna si fanno sempre più forti. Lui la prende tenendo un ritmo forsennato e contemporaneamente le tocca l’uccello. Chai-Lin, adesso, ha la testa infilata tra le gambe, completamente aperte, di Paola che la incita a leccarla mentre Melanie, a cavalcioni di Noel, si sta impalando sul suo enorme uccello. L’odore di sesso riempie tutta la stanza, inebriandomi. Il primo a godere è Michael che scarica il suo seme nel culetto di Pamela che, sfinita da quell’enorme uccello, rimane esanime distesa sulla moquette. Anche Paola raggiunge l’orgasmo ma Chai-Lin invece di fermarsi continua con la sua linguetta a stuzzicarle il grilletto facendola contorcere per le eccessive sensazioni provate. Nel frattempo Melanie e Noel hanno cambiato posizione, adesso lei si è inginocchiata per terra e lui la sta scopando da dietro. Monica stuzzicata dalla mia lingua e dall’uccello di Samuel se ne viene gemendo ed allora mi sposto per raggiungere Pamela. La faccio girare di schiena ficcandomi in bocca il suo cazzo. Le tocco le tette mentre tento di farglielo diventare duro succhiandolo con forza e contemporaneamente leccandogli la cappella. Faccio anche scivolare un dito tra le sue chiappette tutte attaccaticce dallo sperma di Michael che le è colato dal culo. L’ano è ancora dilatato ed infilandolo sento sul polpastrello le vene pulsare. Il suo uccello comincia a dare segni di vita ingrossandosi tra le mie labbra. Aumento il vigore dei miei movimenti e dopo una qualche minuto Pamela ansimando mi scarica in bocca tutto il suo seme che ingoio voluttuosamente. Facendole il pompino avevo perso di vista gli altri. Melanie dopo aver goduto si sta facendo leccare la passera da Monica così come Chai-Lin sta facendo con Paola. Io mi getto su Michael, che se ne stava seduto per terra toccandosi il cazzo, impalandomi su quell’incredibile manico che mi riempie tutta. All’inizio mi muovo con attenzione per abituare la vagina alle sue dimensioni, ma poi prendo a muovermi liberamente godendomi la scopata. Samuel mi viene dietro puntando la cappella sul mio buchino. Per fortuna si è cosparso il manico di vaselina e dopo un paio di tentativi falliti, perché scivolava fuori, riesce ad infilarlo nel mio culo. Presa dai cazzi dei due giamaicani ho un orgasmo fortissimo che mi lascia senza forze. Rimango inerme mentre loro due non smettono di sbattermi. Mi sento inverosimilmente aperta. I due uccelli, separati solo da una sottile membrana, si toccano muovendosi in me. La doppia penetrazione continua, non so per quanto tempo, risvegliando i miei sensi. Infatti riesco a godere un’altra volta urlando la voglia di essere spaccata. Alla fine anche loro vengono sborrando nei miei buchini. Dopo essermi ripresa mi tolgo da quella posizione e curiosa mi volto per vedere cosa stanno facendo gli altri. Noel sta pompando il culo di Monica che ansimante si sta sgrillettando muovendo veloce la sua mano. Melanie invece è seduta sulla faccia di Pamela contorcendosi per il piacere che le sta regalando la lingua della brasiliana. Chai-Lin e Paola continuano a fare coppia. Adesso, però, la cinesina si sta spalmando la mano di vaselina. Interessata a quello che fanno mi avvicino. La mia amica se ne sta in ginocchio allargandosi le natiche con le mani. Osservo Chai-Lin che dopo aver finito di ungersi le infila l’indice nell’ano muovendolo lentamente in modo circolare per allargarlo. Quindi, sempre con movimenti studiati, le introduce il medio e poi l’anulare facendo andare le tre dita dentro e fuori. Credo di capire cosa vuol fare ma non riesco a crederci. Un po’ per volta quella piccola pervertita riesce ad allargare il culo di Paola che ansimante si lascia penetrare gemendo. Alla fine Chai-Lin la penetra nel retto con tutta la mano, fino al polso. Guardo la mia amica negli occhi."Sabry è bellissimo!" Trova la forza di dirmi. Io prendo a toccarle la clitoride con un dito mentre Chai-Lin continua a roteare la mano nel suo culo. L’orgasmo la raggiunge prepotente. Urla e gemiti escono dalla sua bocca facendola sembrare completamente fuori di testa.Poco dopo anche Melanie se ne viene sbrodolando sulla faccia di Pamela. Monica invece non smette di masturbarsi con Noel che continua il dentro e fuori nel suo culo. Chai-Lin lentamente sfila la mano dal culetto di Paola che sfinita si accascia sul divano. Pamela risfoderando una discreta erezione le si avvicina infilandole, da dietro, il cazzo in figa, iniziando a scoparla. Rimango a guardarle. La brasiliana dopo un po’ si ferma lasciando che Chai-Lin si penetri da sola muovendo i fianchi avanti ed indietro. La cinese, che non ha ancora goduto, si muove velocemente godendosi la sua fetta di piacere. Si ferma non appena raggiunge l’orgasmo, ma Pamela invece di continuare a scoparla in un sol colpo le infila il cazzo nel culo. Chai-Lin lancia un grido non aspettandosi quella mossa. La brasiliana prende a pomparla aggrappandosi alle tettine della cinese che continua a lamentarsi. Incurante delle sue proteste Pamela non smette fino a quando se ne viene sborrandole nel retto.Incredibilmente Monica e Noel sono ancora impegnati nel rapporto anale. Sarà da più di mezz’ora che lei si fa inculare senza ritegno masturbandosi e continuando a godere. Lui, invece, imperterrito, mantiene sempre lo stesso ritmo facendo entrare ed uscire completamente il suo manico da quel culetto. Quando finalmente raggiunge l’orgasmo Monica si gira facendosi venire in bocca.Melanie mi si avvicina accarezzandomi il viso. Ricambio la sua gentilezza accingendomi a baciarla. Scendo lungo il suo splendido corpo arrivando fino alla sua intimità. Lei spostandosi fa in modo di iniziare un sessantanove. Leccandola le infilo due dita nel culetto e lei fa altrettanto con me. Sopraggiunge Michael che mi sposta la mano puntando la sua cappella sull’ano di Melanie. Lentamente la prende facendo scivolare il suo manico nel suo splendido culetto. Non smetto di stuzzicarla con la lingua mentre lei si lascia andare completamente gridando la sua voglia di venire inculata e continuando a masturbarmi culo e figa con le dita. Un altro orgasmo ci coglie felici. Anche Michael se ne viene e sfilandole l’uccello dal retto le sborra sull’ano ancora spalancato. Restiamo, stremate, adagiate l’una sull’altra.Ormai gli unici due ancora in attività sono Samuel e Paola. Lui, tenendole con le mani le gambe completamente divaricate, la sta prendendo alternando un colpo in fica ed uno nel culo. Lei ha uno sguardo pieno di voglia e continua a strapazzarsi e pizzicarsi i capezzoli con le dita. Godono insieme lasciandosi poi andare in un lungo bacio.Siamo tutti KO. Non appena troviamo un briciolo di energia ci rivestiamo lasciando la villetta."Come faccio a tornare a casa in queste condizioni!" Esclama Melanie preoccupata."Inventati una scusa e vieni a dormire da noi." Le dico."Sarà meglio, se no mio marito mi attacca al muro." Chai-Lin, invece, dopo averci baciato una per volta con tanto di lingua in bocca, ci saluta salendo sulla sua macchina."Non male la tua amica." Commenta Monica rivolgendosi a Paola."Mi ha spaccato. Credo che non potrò sedermi tranquillamente per qualche giorno!"Lungo la strada continuiamo a parlare prendendoci in giro per le nostre prestazioni sessuali.Arrivate a casa, dopo una meritata doccia, ci sistemiamo per dormire e, spossate, ci lasciamo cullare dal sonno.Capitolo 16Dopo aver accompagnato all’aeroporto Monica ritorniamo a casa imbucandoci subito nel letto. Ancora stanche per l’orgia dell’altro ieri rimaniamo in silenzio abbracciate."Sai, quando sono andata a casa mia madre mi ha chiesto di tornare…" Mi dice Paola interrompendo la quiete.Un senso di angoscia mi prende lo stomaco. Non avevo ancora pensato a questa eventualità. Ho una paura fottuta che lei abbia ceduto alle insistenze dei suoi e mi sento cadere il mondo addosso. L’idea di dover tornare indietro mi fa rabbrividire così come quella di rimanere qui da sola mi fa deprimere. La tristezza si abbatte su di me come un macigno.Devo avere un’espressione da cucciolo abbandonato quando lei, sorridendomi, continua la frase: "… ma io le ho detto che preferiamo rimanere a Londra."Di colpo l’entusiasmo scaccia via lo sconforto. Così come prima mi sentivo sprofondare adesso mi sento al settimo cielo. Abbraccio Paola cercando di trasmetterle tutto il mio calore."Hai avuto paura, vero?""E me lo chiedi…""Ma davvero credevi che desiderassi lasciare questa vita? Che desiderassi lasciare te?""Non lo so, dimmelo tu…""Io non voglio lasciarti. Anzi è già da un po’ che volevo chiederti una cosa che mi frulla per la testa.""Che cosa?" Le chiedo curiosa."Ho letto che in Danimarca sposano le coppie omosessuali, è più una funzione simbolica che istituzionale ma… vorresti sposarmi?"Tutto mi sarei aspettata tranne questa proposta."Davvero lo vuoi?""Certo che lo voglio. Non ti sei accorta che mi sono innamorata di te?""E’ la prima volta che me lo dici…""Tu invece non me l’hai mai detto.""E’ vero, non te l’ho mai detto, ma credimi Paola ti amo anch’io. Però ho avuto tanta paura che mi volessi lasciare.""Allora cosa mi rispondi?""Si. Accetto. Signorina Paola le cedo la mia mano!"Ci baciamo e facciamo l’amore, dolcemente, trasportate dall’entusiasmo della nostra decisione.Il matrimonio avviene in una piccola cittadina danese con Monica e Melanie che ci fanno da testimoni. "Non è che adesso che vi siete sposate diventate anche monogame?" Ci chiede Melanie dopo la funzione."No, anzi…" Rispondiamo all’unisono.Con loro due festeggiamo le nozze passando una notte di sesso sfrenato, poi partiamo per una vacanza.L’impronta trasgressiva che abbiamo deciso di dare alla nostra vita viene sancita con questo gesto. Un po’ alla volta anche i nostri genitori capiranno la nostra scelta. D’altra parte è la nostra vita ed è giusto che la viviamo come più ci garba.La nostra spregiudicatezza diventerà la nostra felicità.
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