CAPITOLO IV – LE REGOLE DI CASA FOISSONL’indomani, prima di colazione, Jennifer ebbe due spiacevoli sorprese. La prima fu una sculacciata di cinque minuti ricevuta sulla pelle nuda ed ancora sensibilmente irritata. La seconda fu il rendersi conto che il trattamento ricevuto la sera prima era solo una parte della punizione prevista per lei. La tutrice però non le disse cosa avrebbe dovuto aspettarsi ma solo che ne avrebbero discusso dopopranzo. Le ore di lezione passarono abbastanza rapidamente nonostante il suo stato le rendesse penoso lo stare seduta compostamente. Una volta tornata a casa e dopo aver pranzato e riassettato, Jennifer fu fatta accomodare alla scrivania che la donna le aveva destinato per lo studio."Bene, Jennifer. Prima che ti metta a studiare vorrei chiarire alcune cose e spiegarti le … ‘regole della casa’, se così si può dire.""Sì, Madame.""Come di ho detto stamattina la punizione di ieri sera era solo una parte diquella che ti spetta. Prima avevo pensavo di punirti in quel modo tutti i giorni per una settimana poi però ho finito per convincermi che non saresti stata in grado di sopportarlo. Così ho deciso di punirti severamente come ieri solo due volte la settimana, per una durata di un mese. In ogni caso anche gli altri giorni sarai sculacciata due volte, la mattina e la sera, per almeno cinque minuti. Fin qui tutto chiaro?""Sì, Madame" rispose con un filo di voce la ragazza."Terminate le due settimane continuerai a essere punita, tanto perché tu abbia sempre presente cose succede a chi non si comporta come si deve. Per questo motivo ogni settimana riceverai due sculacciate leggere e una punizione più pesante.""Ma Madame …""Silenzio! Non devi interrompermi mentre ti sto parlando. È segno dimaleducazione. Non vorrai costringermi a darti subito una lezione di buone maniere, vero?""No, Madame. Mi scusi.""Per questa volta lascerò stare ma non tollererò altre intemperanze. Sono stata chiara?""Sì, Madame. Grazie.""Quanto alla durezza di questa punizione ‘severa’ sappi che comunque sarà più lieve di quella che hai subito ieri. Era questo che ti preoccupava?""Sì, Madame.""Naturalmente riceverai punizioni specifiche per ogni violazione delregolamento della scuola. Sarai punita anche se mi disobbedirai, sarai scortese o non accetterai le punizioni con la dovuta disciplina. Hai capito?""Sì, Madame.""Inoltre, d’ora in avanti, avrai il preciso dovere di chiedermi di esserepunita ogni volta che commetterai una qualsiasi violazione. Se non lo farai avrai una punizione supplementare. Ricordati che questa è una regola molto importante. Posso tollerare un errore ma non che si cerchi di evitare un giusto castigo.""Sì, Madame.""C’è ancora un’altra regola. Sarai punita anche in base al tuo rendimentoscolastico. Ti concedo due settimane di franchigia per rimetterti in pari, nel mese successivo a questo periodo sarai punita per ogni insufficienza. Dalla fine di quel mese sarai punita per ogni voto inferiore ad una B e mi aspetto che a partire dall’ultimo trimestre almeno metà dei tuoi voti siano delle A. Ogni voto al di sotto di tale media ti frutterà una punizione."Jennifer era sbigottita. Dubitava persino di poter essere promossa e la tutrice pretendeva addirittura una media elevata! Nonostante gli ammonimenti ricevuti non riuscì a trattenersi."Madame, io non riuscirò mai a ottenere dei voti così alti.""Ascolta, Jennifer" replicò la donna. "Indipendentemente da quello che tu possa pensare di te stessa, io so che tu sei intelligente e che con lo studio e la disciplina potresti ottenere risultati anche superiori a quelli che ho fissato. In effetti l’anno prossimo mi aspetto che tu abbia la media della A ma per quest’anno, visto che devi recuperare tutto il tempo che hai perso, ho deciso di accontentarmi di molto meno.""Io … farò del mio meglio, Madame.""Ed io mi assicurerò che sia così. Rimane solo da chiarire un’ultima cosa. Ascuola è necessario assicurare a tutte le studentesse un pari trattamento. Perciò vi sono norme precise che stabiliscono quando, come e in quale misura una ragazza debba essere castigata. Visto però che tu sarai punita da me non come insegnante ma come tutrice, è sufficiente che tu sappia quali siano i comportamenti che ti guadagneranno una punizione. E questo è quello di cui abbiamo parlato. Invece le modalità e la durata delle sessioni disciplinari non saranno prestabilite. Ciò vuole dire che quando sarai punita non ti sarà dato di sapere né il numero di colpi che dovrai ricevere né quali strumenti utilizzerò. Semplicemente ti punirò fino a che non mi sembrerà sufficiente e nei modi che riterrò più opportuni. Hai compreso, mia cara?""Sì, Madame.""E accetterai queste punizioni senza fare storie?""No, Madame … voglio dire sì, Madame … cioè …""Calma, tesoro! Calma! Ho capito. Ti assicuro che non ti punirò per questa risposta. Adesso però è ora di mettersi a studiare" disse ridendo la donna. Prima di allontanarsi dalla giovane, Marie le accarezzò la testa muovendo velocemente la mano avanti e indietro, scompigliandole volutamente i capelli e sorridendole scherzosa. Jennifer non si aspettava certo un atteggiamento così gioviale da una donna che aveva appena finito di elencarle regole tanto severe. La sorpresa le fece dimenticare la paura e finì per ritrovarsi a sorridere alla tutrice. Sentiva di esserle grata anche se non riusciva a capire per che cosa.Le giornate seguenti furono più o meno tutte simili tra loro fino a che la nuova routine non divenne familiare ad entrambe. Ogni giorno dopo la prima colazione si recavano a scuola. Al termine delle lezioni tornavano a casa per il pranzo. Mentre mangiavano Jennifer informava la tutrice su quello che era successo durante la mattinata e poi entrambe discutevano del lavoro che la ragazza avrebbe dovuto svolgere nel pomeriggio. Al termine del pranzo facevano insieme una passeggiata di una mezz’ora nello splendido parco nel quale era immerso il complesso scolastico. Jennifer era una tipica cittadina. Non era mai stata una entusiasta delle bellezze della natura e detestava andare passeggio. Ciò non di meno era questo uno dei pochi momenti della giornata in cui poteva uscire di casa e smettere per un po’ di preoccuparsi dello studio o delle punizioni. Così aveva finito per apprezzare sinceramente queste escursioni. Anche per Marie quello era un evento importante. Se le prime volte le due si erano limitate a scambiare qualche parola sulla scuola, col passare del tempo i discorsi avevano preso una piega più personale. Certo non vi erano state confidenze sconvolgenti ma questi colloqui erano comunque una importante fonte di informazione sui gusti e le idee della ragazza. Notizie che non potevano risultare dai documenti scolastici. Per stimolare la loquacità della giovane, la donna aveva fatto di quei minuti una specie di zona franca. Una parentesi nella quale a Jennifer era concesso di esprimere liberamente le proprie opinioni e di dire cose che in un qualsiasi altro momento della giornata avrebbero potuto costarle caro. L’unica pretesa della tutrice era il rispetto della grammatica e delle buone maniere ma in effetti la ragazza non subì mai alcun castigo per quanto detto o fatto durante quelle passeggiate. Quello a cui Marie non aveva pensato, anche se in fondo non le dispiaceva, era che in quel modo pure la giovane finiva per scoprire lati inediti nella personalità dell’altra. Jennifer si meravigliò spesso di come una persona che lei, come tutte le sue compagne, aveva sempre giudicata stupida e bigotta potesse invece rivelarsi brillante ed arguta. Quando in un’occasione si era lasciata andare a qualche critica nei confronti dei valori morali cui si ispirava l’istituto la donna si era addirittura messa a ridere dicendo che non aveva tutti i torti!La passeggiata finiva verso le due e mezza quando tutrice e pupilla tornavano a casa. Lì la donna lavorava alla sua scrivania o leggeva mentre Jennifer, a poca distanza da lei, si dedicava allo studio. La ragazza studiava fino alle sette con una breve pausa a metà pomeriggio durante la quale Marie le serviva tè e pasticcini. Dopo quell’ora la giovane veniva poi interrogata per almeno mezz’ora da Marie che così si accertava del corretto svolgimento del lavoro. Poco prima delle otto un’incaricata della scuola portava la cena che, come il pranzo, era preparata dalla eccellente mensa scolastica. Dopo cena, sempre che non dovesse essere punita con qualcosa di più serio di una bella sculacciata, a Jennifer era concesso di guardare con la tutrice un film scelto dalla collezione di cassette della donna. Anche se in genere si trattava di vecchi film, Marie era così entusiasta nel narrarne le vicissitudini, svelando retroscena e aneddoti, che la ragazza finiva per appassionarvicisi realmente.Spesso, soprattutto dopo una punizione, Jennifer, anziché stare seduta sul sofà, si sdraiava su un fianco appoggiando la testa in grembo a Marie. Era stata la donna a offrirle la prima volta questa possibilità e la ragazza era stata lieta di accettare per alleviare la sofferenza del suo martoriato fondoschiena. Aveva però poi scoperto quanto fosse piacevole quella sensazione di intimità che si veniva così a creare. Il contatto con il calore di un altro corpo, le carezze gentili che ogni tanto le sfioravano i capelli e le spalle, erano cose che le sembrava di non aver conosciuto. Il confortevole benessere che provava era tale che spesso finiva per addormentarsi in questa posizione e Marie doveva svegliarla quando giungeva l’ora di andare a letto.
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