Roberto nutriva un sentimento di amore e odio nei confronti di sua sorella minore Alessandra. A lui ormai ventunenne non veniva perdonato o concesso nulla, mentre a lei neomaggiorenne tutto era permesso. Roberto non poteva rientrare le sera oltre la mezzanotte e se sgarrava scattavano immediatamente le punizioni, come la sospensione della paghetta, o il divieto di uscire la sera per una settimana; mentre ad Alessandra veniva perdonato ogni ritardo e se la cavava sempre al massimo con un predicozzo da parte dei genitori. Questa disparità di trattamento faceva imbestialire Roberto che inoltre doveva subire gli scherni della sorella “rassegnati fratellino, c’è chi può e chi non può, io può” e giù una grassa risata che avrebbe fatto saltare i nervi anche ad un santo. In quei momenti era forte la tentazione di tirargli uno schiaffo, ma chissà a cosa sarebbe andato incontro se solo l’avesse sfiorata con un dito, come minimo non sarebbe uscito di casa per un mese intero. Ma non per questo il desiderio di fargliela pagare veniva meno. Un’ altra situazione che lo faceva impazzire dalla rabbia era il modo in cui Alessandra si vestiva per uscire con le amiche, in pratica come una zoccola, con minigonne inguinali, che mettevano in risalto tutte le su, per carità, belle curve. Soprattutto Alessandra aveva un gran bel culo, anche Roberto doveva ammetterlo, e non era male nemmeno di viso, con quelle labbra carnose da mignotta nigeriana sempre ricoperte da un vistoso rossetto. Anche gli occhi erano molto belli, verdi e molto espressivi, invece i capelli erano a caschetto non troppo lunghi color castano scuro. Insomma tra le minigonne, le scollature che facevano intravedere, per non dire vedere, i capezzolini rosa che ornavano le sue belle tettine ancora acerbe, e un trucco sempre molto pesante sembrava di vedere una prostituta. Eppure niente, mamma e papà non facevano una piega, mentre se Roberto provava anche soltanto a modellarsi in maniera un po’ stravagante i capelli con il gel, veniva sgridato e messo in punizione. Per Roberto la situazione era ormai intollerabile, doveva fare qualcosa, doveva vendicarsi e punire quella sorella così smorfiosa e saccente per ricordargli una volta per tutte chi era il fratello maggiore. L’occasione inaspettata si presentò alla vigilia dell’estate quando i loro genitori decisero di festeggiare il loro anniversario di matrimonio con una crociera di una settimana nel Mediterraneo, mai si erano assentati da casa per un così lungo periodo di tempo. Prima di uscire di casa per raggiungere il porto ovviamente ci fu il momento delle raccomandazioni, naturalmente Roberto sarebbe stato il responsabile di eventuali guai durante l’attesa del loro ritorno, per Alessandra solo una carezza e un “mi raccomando tesoro comportati con giudizio come sempre”. Una volta usciti Roberto chiamò subito sua sorella “Ale dove ti sei cacciata? Vieni che ti devo parlare”, infatti voleva mettere in chiaro subito le cose con lei. Ma Alessandra si era già attaccata al telefono della sua camera e a Roberto venne istintivo alzare la cornetta per spiare la conversazione e sentiva parlare la sorella “Luca stasera puoi venire da me tanto i miei non ci sono e quello stupido di mio fratello uscirà sicuramente”. A Roberto venne l’idea. Avrebbe fatto finta di uscire con gli amici ma in realtà sarebbe rimasto a casa a controllare cosa avrebbe combinato la sorella con questo Luca che se non ricordava male era un compagno di scuola con cui aveva una storia. Roberto salì dalla sorella “allora Ale stasera io esco tu mi raccomando fai la brava e studia”, “si non ti preoccupare Roby andrò a letto presto. Roberto si stava già pregustando la vendetta e attese con ansia il giungere della sera. Dopo aver cenato si preparò come se dovesse realmente uscire, in realtà approfittò per recuperare la macchina fotografica con il flash che si trovava nell’armadio vicino alla toilette. Se la nascose sotto il giubbotto e salutò la sorella che era nella sua camera da letto già in pigiama. Scese le scale, aprì la porta facendo finta di uscire, la richiuse e si nascose in cucina. Passò una buona mezz’ora e Roberto ormai sfiduciato stava per uscire davvero, quando improvvisamente si sentirono dei passi e il campanello suonò. Subito Roberto riguadagnò la sua posizione e vide scendere dalle scale sua sorella vestita come al solito da zoccola, la quale aprì la porta. “Ciao Luca amore mio vieni dentro, saliamo in camera mia stasera possiamo finalmente farci i nostro porci comodi”, Luca senza dire una parola ma visibilmente eccitato seguì come un cagnolino Alessandra. “Bene bene” pensò Roberto, “stasera la mia cara sorellina avrà quello che si merita”. Uscì piano piano dalla cucina e altrettanto silenziosamente salì le scale fino a giungere vicino alla porta della camera di Alessandra che era semiaperta e dalla quale provenivano mugolii e rantoli di piacere. Roberto capì subito il motivo, infatti Alessandra stava tirando una sega al suo amichetto che dal godimento buttava all’indietro la testa come un forsennato. Fu proprio in quel momento che Roberto scattò la fotografia che avrebbe inchiodato la sorella. I due amanti sorpresi dal flash interruppero subito, Luca con ancora il cazzo in tiro si rivestì in tutta fretta e si precipitò giù dalle scale rosso dalla vergogna o forse dall’eccitazione e sparì. “Bene sorellina ora che capitan Coraggio ci ha lasciati vogliamo parlare del prezzo di questa fotografia?”, Alessandra era senza parole e stava per scoppiare in lacrime, Roberto già godeva perché la sua vendetta era già cominciata, il solo fatto che la sorella fosse sbiancata lo faceva eccitare. “Non ho scelta Roby il prezzo lo puoi stabilire solo tu io posso solo ubbidire e chiederti di non far vedere quella foto ai nostri genitori”, Roberto a quelle parole si eccitò ancora di più, erano anni che aspettava quel momento, e ora aveva a disposizione per un’intera settimana la sua odiata sorella, per giunta così remissiva e disponibile. “Vedo che hai capito bene la situazione sono io che comando”. “certo Roberto sono a tua disposizione ti cucinerò, ti laverò i vestiti, ti rifarò il letto…” Roberto la stoppò “Credo che non ci siamo capiti a me interessa prendere il posto di Luca ma ti avverto che io non mi accontento di una sega”, Alessandra trasalì e abbassò lo sguardo dalla vergogna perché mai si sarebbe aspettata una richiesta simile dal fratello, ma non aveva via d’uscita. “Forza spogliati come una troia fai uno spogliarello per me” le ordinò Roberto che accese il lettore di cd per creare l’atmosfera giusta. Non appena la musica iniziò a suonare Alessandra, vinta un’ iniziale vergogna incominciò lentamente a spogliarsi, iniziando dalla camicetta, per proseguire poi con la minigonna, “più lentamente troietta, voglio godere” la interruppe Roberto. Alessandra obbedì e con gesti lentissimi si sfilò prima le calze e poi il reggiseno, lasciano che le sue tette abbronzate si mostrassero in tutta la loro bellezza. Non voleva togliersi anche il tanga, ma bastò un gesto del fratello per capire che anche quell’indumento doveva essere tolto e cosi fece. Era completamente nuda davanti a suo fratello e incominciava ad eccitarsi, Roberto se ne accorse “ah vedo che oltre ad avere la fica completamente rasata ti stai iniziando ad eccitare, sappi che il bello deve ancora venire”. Roberto si abbassò i pantaloni “forza Alessandra vieni qui , striscia davanti a me” e cosi fece. Alessandra cominciò a baciare e leccare il cazzo di suo fratello attraverso le mutande, “abbassamele, ma con i denti e senza farmi male”. Alessandra con qualche fatica riuscì nell’operazione e iniziò il pompino vero e proprio, cominciò a coronare di baci la cappella e tutta l’asta senza trascurare nessuna vena che solcava il pene ultra eccitato del fratello, senza dimenticare di baciare i testicoli. Roberto godeva immensamente vedere sua sorella inginocchiata ai suoi piedi e intenta a spompinarlo con il massimo impegno era il suo sogno di sempre. Ovviamente non avvertì la sorelle e le venne in parte in gola e in parte tra i capelli e sulla faccia, doveva essere consapevole del suo status di puttana. Roberto incrociò lo sguardo di sua sorella che era un misto di eccitazione e odio e disprezzo per se stessa che si era eccitata spompinando sotto ricatto il fratello che sempre aveva deriso, il senso della sconfitta la pervadeva. E non era ancora finita. Il cazzo di Roberto dopo poche secondi ritornò duro. Alessandra pensava di essere penetrata nella sua fighetta rasata, ma a Roberto non interessava perché lui voleva il suo culo e quando Alessandra lo capì si rimisi in ginocchio davanti al fratello “ti supplico Roby non sfondarmi il culo” , “taci puttana e girati” fu la risposta di Roberto. Alessandra rassegnata si voltò, il fratello la penetrò senza nemmeno lubrificarla e dopo un pompaggio di dieci minuti tra i gemiti prima di dolore e poi di piacere della sorella le inondò di sperma l’intestino. Esausto le diede il bacio delle buona notte e l’arrivederci al giorno dopo, Alessandra intuì che quella per lei sarebbe stata una settimana particolarmente dura.
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