L’estate stava finalmente volgendo al termine e le giornate erano meno afose, si ricominciava a respirare meglio. Erano i primi di Settembre e presto Samuele avrebbe iniziato l’ultimo anno di scuola, quello della maturità. La cosa lo rendeva molto teso, ma in quel momento, alle tre e mezza del pomeriggio, la sua mente era concentrata su altro: non stava pensando a quello che sarebbe successo da lì a una settimana, quando avrebbe varcato i cancelli della scuola e la porta della V^B, ma a quello che aveva passato non più di due settimane prima, in vacanza a casa della zia. Chiuse gli occhi e rivisse quei momenti, passo passo, da quando entrò nella cameretta per consolare, come suo solito, la sorellina che stava piangendo, a quando, senza rendersene conto, iniziò a massaggiarle i capezzoli, da quando si ritrovò a baciarla, colto da una passione istintiva ed indomabile, a quando lei, da prima con mano inesperta e poi sempre più decisa, glielo menò, facendosi venire in faccia. Si rese subito conto, allora, che queste cose non si facevano con la propria sorella… Ma Alessia era tanto carina, timida, discreta, con un tale visino d’angelo, con quei capelli medio-corti, i due piccoli codini ai lati della base della nuca, raccolti da due elastici sormontati da coccinelle di plastica rosse, la frangetta che arrivava a lambire quei due occhioni scuri e lucidi, alla Bambi. Un po’ piatta, sì, ma con un culetto sodo e rotondo al punto giusto, il suo vanto.Sam iniziò ad ansimare e a toccarsi l’evidente erezione da sopra la stoffa dei boxer, mentre pensava a quello che era successo durante la notte, quando la zia li lasciò soli in casa per andare ad aiutare una vicina che stava male. Gli tornarono in mente immagini, odori, sapori, il sorriso disarmante di Alessia, che gli poteva far fare qualsiasi cosa, anche contro la sua volontà. La sua mano passò sotto l’elastico e se lo afferrò, iniziando una lenta masturbazione con, davanti agli occhi socchiusi, il volto della sorella che lentamente passava la lingua sul suo pene duro e bollente, assaporando ogni stilla dei suoi umori. Il suo respiro si era fatto più affannoso e il movimento sempre più veloce. Samuele strinse le dita con violenza attorno alla sua asta rigida, ormai al limite della sopportazione, e si preparò ad esplodere… Ma fu fermato dal rombo di un motore e dal rumore di quattro ruote sulla ghiaia del vialetto. La madre e la sorella erano tornate dal supermercato. Non avrebbe fatto in tempo a soddisfare le sue voglie e a farne sparire le prove, così si costrinse a resistere, con un notevole sforzo mentale e fisico. Si chiuse a chiave in camera sua, si guardò intorno per cercare qualcosa che potesse giustificare la sua clausura, dato che, da quando aveva avuto la stanza tutta per lui, quella porta era sempre rimasta spalancata, e alla fine gli venne un’idea.Alessia, ansimante per il caldo, ma sorridente come sempre, appoggiò le borse sul tavolo della cucina, mentre la madre aprì il frigorifero per mettere a posto come prima cosa i surgelati.”Finisci tu qui, mamma? Io vado a farmi una doccia rigenerante… C’è meno afa, ma fa sempre caldo!””Vai tranquilla, tesoro… Qui faccio in un attimo.”La ragazza salì di corsa le scale, per adempiere al classico rito che si ripeteva inesorabilmente tutti i giorni, da anni: appena entrata in casa, se suo fratello Sam era presente, correva ad abbracciarlo forte. Alessia voleva molto bene a Samuele, al di fuori di quello che era successo tra di loro, cosa di cui, peraltro, non avevano più parlato. A lei era piaciuto molto e le sarebbe piaciuto farlo ancora, magari in modo completo, questa volta, ma si rendeva conto anche dell’imbarazzo generato dalla situazione. Sapeva che era sbagliato, così decise che quella dovesse essere solo una parentesi felice, un ricordo segreto da portarsi dietro per tutta la vita. Ma i primi giorni dopo quella sera sono stati terribili per i due: hanno dovuto faticare tanto per riprendere tra loro un atteggiamento che non facesse insospettire i parenti. Con grande forza di volontà sono riusciti nel loro intento e agli occhi di tutti la loro vita si svolgeva nel solito modo, come prima delle vacanze, ma nel buio delle proprie stanze, durante la notte, l’uno pensava all’altra nella reciproca insaputa.Alessia girò velocemente l’angolo del corridoio e rimase sorpresa nel trovare la porta del fratello chiusa. Provò la maniglia. Niente! Si rassegnò, prese un respiro profondo e bussò debolmente.”Sam!? Va tutto bene?”Samuele aveva ancora un blocco di granito in mezzo alle gambe e non poteva aprire la porta alla sorella in quelle condizioni. Così si mise vicino alla scrivania, per farle intuire da dove provenisse la sua voce.”Sto preparando una sorpresa… Non posso farti entrare ora. Torna più tardi!”Lei rimase molto incuriosita. Il fratello non le aveva mai nascosto nulla. Si chiese se fosse per lei, quella sorpresa.”D’accordo! Io ora faccio la doccia, poi scendo a prepararti la merenda, va bene?” Non ottenne risposta. Sconsolata, si recò verso il bagno, che si trovava tra le loro camere.Il bagno aveva un’architettura molto particolare: aveva una finestra su un lato ed una porta su ognuno degli altri tre. La porta di fronte alla finestra dava sul corridoio, mentre le due laterali davano sulle stanze dei due ragazzi. Quando uno voleva un po’ di privacy in bagno, doveva chiudere a chiave tutte e tre le porte, ma la cosa diventava complicata, così, loro padre, che faceva l’elettricista, aveva ideato un congegno: su ognuna delle tre porte, all’esterno, era stata montata una lampadina rossa. Quando qualcuno occupava il bagno doveva semplicemente premere un interruttore e le lampadine si sarebbero accese contemporaneamente, segnalando, da qualsiasi accesso, che non si poteva entrare. Praticamente, vista la fiducia reciproca dei membri della famiglia, le porte non erano quasi mai chiuse a chiave. Pertanto le due chiavi delle porte laterali vennero messe dalla parte delle stanze.Samuele vide la lampadina sulla sua porta illuminarsi. Probabilmente Alessia si stava già spogliando. Poi sentì il rumore dell’acqua che veniva aperta e la dolce voce della sorella che canticchiava mentre s’insaponava. Provò ad immaginarsela intanto che le sue piccole e candide dita si strofinavano il nudo corpo, bagnato e insaponato, probabilmente concentrando le carezze sui piccoli capezzoli turgidi o la zona inguinale. La “vide” mentre si sfiorava l’interno della coscia, vibrando di desiderio e di piacere, smettendo per un momento di cantare, socchiudendo gli occhi e godendo del momento… Dovette tirarlo fuori dai boxer e massaggiarselo, perché aveva cominciato a fargli male. Mentre si accarezzava si chiedeva come mai fosse successo tutto quello, come mai sentiva che si stava innamorando di Alessia. Il suo non era solo un desiderio puramente sessuale, gli batteva il cuore tutte le volte che lei sorrideva nel suo modo disarmante o che lo fissava con quei suoi occhioni lucidi, impazziva letteralmente quando, tornando a casa, non la trovava e non sapeva dove fosse, aveva cominciato a guardare con odio e gelosia i suoi amici che la fissavano troppo. Insomma, lei era sua e di nessun altro, non avrebbe mai sopportato l’idea che, una volta cresciuta, qualcuno le mettesse le mani, e sicuramente qualcos’altro, addosso. Non aveva mai provato nessuna di queste sensazioni per le due ragazze che aveva avuto fino a quel momento. Venne contro la porta dal bagno, riprese lentamente il controllo e poi ripulì tutto.Sam si mise a camminare avanti e indietro per la stanza. Sapeva che la porta era aperta e che poteva entrare in qualsiasi momento, ma non lo volle fare per rispetto nei confronti della sorellina. Incesto! Quello che aveva commesso era un vero e proprio incesto. Se ne vergognava, ma non poteva fare a meno di ricordarlo come un’esperienza bellissima. E poi era stata praticamente Alessia a volerlo, non c’era stata nessuna violenza, nessuna coercizione… L’amava! Ma non poteva averla ed era molto geloso. Eppure suo cugino, che aveva fatto la stessa cosa con la sorella maggiore, non provava questo senso di gelosia: lui aveva la ragazza, lei il ragazzo e nessuno, a parte la loro zia da parte di madre, che una volta aveva anche partecipato, e lo stesso Samuele, sapeva della loro relazione morbosa.Andrea eSamantha erano i figli del loro zio preferito, da parte di madre. Tra loro si volevano molto bene e anche se abitavano in due città diverse, che erano comunque molto vicine, si vedevano spesso.”Sam! Sei in camera? Come mai hai chiuso?” La madre bussò alla porta, dopo aver tentato inutilmente la maniglia. La sua voce era veramente preoccupata. Sam non poteva aprire, perché si rese conto di essere ancora completamente nudo. Si avvicinò alla porta, per parlare con lei.”S… Stavo preparando una sorpresa, mamma! Non voglio che la vediate prima che sia pronta…” Disse balbettando.”Capisco. Comunque volevo dirti che io e tuo padre usciamo stasera, siamo stati invitati ad una festa. E’ lontano il posto, quindi partiamo tra poco. Quando tua sorella esce dalla doccia dille di preparare per quattro la cena, che ho chiesto a Samantha di venire qui, con Andrea, a tenervi d’occhio.”Il ragazzo esultò dentro di sé: avrebbe avuto l’occasione di parlare con Andrea, prima del previsto. La luce rossa si spense, attese qualche minuto con l’orecchio accostato alla porta per accertarsi che la pista fosse libera, poi entrò in bagno, attivò l’interruttore, gettò i boxer nel cesto della biancheria e si fece una doccia.I cugini arrivarono verso le sei e mezza, con la macchina di Samantha, una vecchia Y10 sulla via della rottamazione. I genitori dei due ragazzi se n’erano andati da un’oretta. Alessia corse incontro alla cugina abbracciandola, Sam notò che i sei anni di differenza tra le due erano più che evidenti: Samantha era ormai una donna matura, con un seno prorompente, mentre sua sorella era ancora una bambina, in tutto e per tutto. Si girò poi verso Andrea, che si stava avvicinando a mano tesa.”Scusate il ritardo.” gli disse stringendogli la sua calorosamente. Poi aggiunse, quasi sussurrando nell’orecchio di Samuele. “Appena usciti dalla città abbiamo provato un’irresistibile voglia di nasconderci per un po’ in una stradina laterale!” Gli fece l’occhiolino.Le due ragazze si lanciarono in cucina a raccontarsi le ultime novità, mentre i ragazzi si sedettero sul divano in salotto, con un paio di birre.”Come sta lo zio?” Chiese Sam.”Sta molto bene, direi. Lui e mamma non fanno altro che accoppiarsi in tutte le occasioni… Sta diventando sempre più difficile, per me è Samantha, trovare dei momenti in cui starcene tranquilli! Tu piuttosto… Ti vedo teso. E’ forse successo qualcosa?”Samuele scolò la sua birra d’un fiato e, dopo essersi accertato che non ci fosse qualcuno in ascolto, raccontò al cugino le vicende di un paio di settimane prima e della sua gelosia nei confronti della sorella. Appena finì, Andrea si alzò e lo fissò negli occhi. In quel momento sembrava lui il più grande tra i due.”Ti capisco, sai? All’inizio anche fra noi è stato così. Più che altro lei era gelosa di Marta, la mia ragazza. Sono passati più di due anni da quella notte e io me la ricordo ancora come se fosse ieri…” Si mise a sorridere, sorseggiando la birra. “Anch’io pensai di essermene innamorato, ma sapevo che non era giusto e che dovevo farmela passare. E l’unico modo per smettere di essere gelosi è avere il coraggio di vederla fare qualcosa con qualcun altro, prima che sia troppo tardi!””Ma…” Replicò Sam. “Chissà quanto passerà, prima che possa succedere e io nel frattempo sarò già impazzito di gelosia! E poi… No, per me sarebbe una cosa troppo traumatica.””Trova una scusa per allontanare Alessia e parliamone con Samantha. Secondo me lei sa cosa si potrebbe fare!”Samuele mandò la sorella dai vicini a chiedere delle uova, dato che, frugando nel frigorifero, aveva notato che la madre si era dimenticata di comprarle. Lei uscì di casa saltellando felice. Era sempre contenta quando poteva stare con i suoi cuginetti. I tre rimasti ne approfittarono per consultarsi.”E così ci sei cascato anche tu, eh?” Rise Samantha, dando un lieve pizzicotto, sulla patta dei pantaloncini, al cugino. Gli altri due la guardarono implorandola di trovare una soluzione prima del ritorno di Alessia. “Sì, scusate. Dunque, ritengo che la cosa dovrebbe essere meno traumatica per te, se accadesse subito e con qualcuno di cui ti fidi… Non hai un amico a cui non avresti problemi a chiedere una cosa del genere?” Sam scosse il capo. Samantha sorrise di nuovo. “Uhmm, la cosa potrebbe essere anche molto divertente…””Cosa ti è venuto in mente, diabolica sorellona?” Chiese Andrea incuriosito.”Il “Gioco delle Coppie”!” Rispose lei trionfante.”Gioco delle Coppie?” Chiese Samuele. “Di che si tratta?””Di solito è meglio giocarlo fra più coppie di amici che non abbiano il minimo senso del pudore”, rispose Andrea, “ma anche fatto tra parenti, non mi suona male!” Mise una mano sulla spalla del cugino. “Vedi… E’ come un gioco dell’oca, solo che ci sono penitenze mooolto piccanti. In genere è meglio che le coppie siano di larghe vedute, perché non è detto che queste penitenze vengano svolte con i rispettivi partner… Certo sarebbe molto più divertente con molte più coppie, ma visto che siamo solo noi…””Cioè voi volete che faccia affrontare un gioco del genere alla mia ingenua sorellina?””Da quanto ho capito, non è poi così ingenua, anzi, mi sembra addirittura più sveglia di me!” Disse Samantha. “Però, chi si sarebbe mai aspettata una cosa simile dalla piccola Alessia? Ascolta, Sam… La facciamo bere tanto e le diciamo che se vuole giocare con noi deve sottostare a tutte le regole. Io vado a preparare il tabellone e i fogli con le penitenze.” Salì le scale, diretta alla stanza del cugino.Samuele rimase un attimo interdetto a fissarle il culo. Andrea se ne accorse e rise, finendo la sua birra.”Mettila così… Potrei essere io la persona di cui ti fidi con la quale lei farà certe cose, di fronte a te. E la cosa positiva è che tu potresti farti sia tua sorella che tua cugina. Di’ la verità, che un pensierino ce l’hai fatto!””Più di uno”, rispose Sam, “ma pensavo che tu ne fossi geloso!” Ricevette un grosso sorriso e una pacca sulla spalla.La cena andò bene come previsto, Samantha aveva cucinato pietanze a base di alcolici e la birra correva a fiumi. Alessia aveva bevuto come una spugna e i suoi occhioni erano ancora più lucidi. All’inizio il fratello si sentiva un verme, ma alla quarta bottiglietta si sciolsero tutti i sensi di colpa. Alla fine del pasto, Andrea stese sul tavolo in salotto il tabellone, disegnato dalla sorella su un grosso foglio, e pose nel punto previsto i foglietti sui quali erano segnate le penitenze e di cui solo Samantha era a conoscenza.”Che bello, cos’è?” Chiese Alessia, saltellando euforica.”Un gioco che però tu non puoi fare, perché sei troppo piccola!” La stuzzicò la cugina.”Oh, andiamo! Non sono più una bambina, sai? Ho anche fatto certe cose che una bambina non farebbe e Sam può testimoniare!” Era l’alcool a farla parlare in quel modo.”Sei sicura di voler giocare a tutti i costi?” Alessia annuì, decisa ad averla vinta. “Bene, allora devi giurare che non ti opporrai al regolamento e che farai tutto ciò che il gioco ti dirà di fare, d’accordo?” Annuì di nuovo, guardando il fratello, come a chiedergli se avesse fatto bene ad accettare. Sam le sorrise dolcemente e lei si tranquillizzò. “Vieni su con me, allora, che ti devi vestire in un modo più consono al gioco.” Terminò Samantha.Le due sparirono su per le scale, mentre i due ragazzi si sedettero al loro posto, attorno al tavolo. Il gioco prevedeva che le parti di ogni coppia dovessero sedere l’uno di fronte all’altra, così i posti erano stati assegnati in senso orario, a partire dalla sedia vicino alla finestra: Andrea, Samuele, Samantha ed Alessia. Sam era molto teso, si scolò un’altra bottiglia di birra, nell’attesa del ritorno delle ragazze. Il cuore gli batteva a mille per la paura, ma era anche molto eccitato. E poi si fidava dei suoi cugini. Aveva comunque l’impressione che sarebbe stata un’altra di quelle serate che non avrebbe mai dimenticato.Finalmente Alessia fu pronta. Scese dalle scale indossando una minigonna che nascondeva ben poco delle mutandine di pizzo nero semitrasparenti che Samantha le aveva prestato. Sopra portava un top elasticizzato, che le lasciava scoperto l’ombelico e faceva intuire che non avesse il reggiseno. Calze a rete nere con reggicalze in pizzo, decorato da cuoricini di stoffa rossa, e un paio di stivaletti neri con il tacco alto. Lei non era abituata ai tacchi e se non l’avesse sorretta la cugina, sarebbe sicuramente caduta dalle scale. Samantha l’aveva convinta anche a farsi truccare pesantemente, con una buona dose di fard, rimmel e un lucidissimo rossetto nero, e a farsi acconciare i capelli in modo diverso. Aveva una pettinatura scombinata, tenuta a posto dal gel effetto bagnato. Samuele la riconobbe a fatica.”Sei… Sei bellissima!” Disse dopo qualche istante d’imbarazzo.”Sembra una troietta, eh?” Rincarò la cugina. “Ma è sicuramente il look giusto per partecipare a questo gioco.”Sam sospirò, ringraziando il fatto che essendo seduto, poteva nascondere la sua erezione. Il cuore, la testa e il suo organo sessuale stavano pulsando all’unisono.Alessia prese posto di fronte a lui e anche Samantha si sedette, tirando fuori un paio di dadi, trovati in camera della ragazza. L’atmosfera si fece tesa e il gioco cominciò. Oltre alle caselle con “Pesca una penitenza”, c’erano altre caselle con delle istruzioni, non necessariamente meno piccanti delle stesse. Lo scopo era di arrivare alla casella numero 69 con il punteggio pieno, altrimenti si sarebbe tornati indietro di tanti spazi quanti erano quelli in più sui dadi. Una volta che la propria pedina avesse cominciato a tornare indietro, non avrebbe potuto muoversi verso il traguardo finché non fosse andata sotto la casella 45. Chi toccava il 69 e tornava indietro, avrebbe raddoppiato l’esecuzione delle istruzioni e delle penitenze, da quel momento fino all’arrivo al traguardo. Il vincitore poteva scegliere colui o colei che avrebbe dovuto fare, appunto, un 69 con l’ultimo arrivato. Vale tutto: ad esempio, se la vincitrice fosse una femmina e l’ultimo fosse un maschio, potrebbe decidere di farlo lei stessa, se questo maschio dovesse piacerle, o farlo fare ad un’altra ragazza concorrente, oppure farlo fare ad un maschio concorrente. Tranne nel primo caso, se un qualsiasi giocatore rifiutasse gli ordini del vincitore, dovrebbe sottostare a una penitenza decisa da ogni giocatore (6 giocatori = 6 penitenze!) senza potersi opporre. Sam sperò di non arrivare ultimo, anche se questo non lo avrebbe salvato del tutto, però c’era solo una possibilità di capitare con Andrea e decise di rischiare. Venne sorteggiato il primo giocatore, poi si sarebbe proseguito in senso antiorario. Partì Samantha, l’ultima sarebbe stata Alessia.”Vado?” Agitò i dadi eccitatissima. “Quattro!… Dunque, vediamo! Porca…! Nulla, casella vuota! Vai, Sam!”Lui fu un po’ più teso. Fece un sette e capitò sulla casella “Succhia per 5 secondi il lobo dell’orecchio al giocatore alla tua destra”. Andrea! Pensò che fosse un pessimo inizio, ma era in ballo e doveva ballare. E poi non voleva far vedere ad Alessia che lui contestava il regolamento fin dal primo tiro. Si girò riluttante verso il cugino, che aveva un’espressione rassegnata.”Non ti credere che a me faccia piacere!” Si sentì dire. Sam eseguì, con un senso di nausea, leggero ma persistente, poi passò i dadi alla sua destra.Andrea dovette “Palpare per 15 secondi l’interno coscia del concorrente di fronte”, cosa che fece con molto gusto e per più tempo del dovuto. Toccò infine ad Alessia, che con un certo tremore nelle mani fece un undici. “Pesca una penitenza”! Lei era impaurita, ma anche molto emozionata. “Vai sotto al tavolo, togli scarpe e pantaloni/gonna ad ogni concorrente (se ancora ce li hanno) e bacia, attraverso la stoffa degli indumenti intimi, il sesso di ognuno di loro, poi esci e, con lenti movimenti sensuali, togliti scarpe e pantaloni/gonna (se li hai)”. Guardò implorante gli altri, ma Samantha, con un cenno della testa, la invitò ad eseguire. Alessia, con il battito cardiaco notevolmente accelerato, s’inginocchiò sotto al tavolo e strisciò verso la cugina. Le sfilò lentamente gli stivaletti, poi slacciò i nastri della sua gonna e la tirò verso il basso, lasciando libere un paio di mutandine di pizzo rosso, sotto le quali si vedeva tutto. Samuele si spostò un po’ di lato e vide chiaramente i peli neri e ricci della cugina, la sua erezione aumentò, soprattutto quando vide la sorella mettere il volto tra quelle cosce ben tornite e schioccare un sensualissimo bacio. Poi la vide sparire alla volta di Andrea, fuori dal suo campo visivo, e la sua gelosia cominciò a farsi più pressante. La ragazzina tolse le scarpe al cugino, poi armeggiò intorno alla sua cintura. Slacciò i bottoni dei jeans uno per uno, molto lentamente. Lui dovette aiutarla a far scendere i pantaloni da sotto il suo sedere, poi chiuse gli occhi, suscitando una profonda rabbia nell’altro, in attesa del bacio, che non tardò. Sam lo vide sospirare profondamente e sentì come una fitta al cuore. Afferrò un’altra bottiglietta, ma prima che potesse iniziare a bere si accorse che la sorella era giunto da lui.Si spostò un po’ indietro con la sedia, per facilitarle le operazioni. Si accorse, dal suo sguardo, che lei era totalmente rapita dal gioco e che ci stava mettendo il massimo della passione. Gli sfilò le scarpe e iniziò un tenero massaggio ai piedi, poi salì verso la patta, sfregando la mano lungo la gamba, verso l’interno coscia, fino al bottone dei pantaloncini. Non poteva non essersi accorta dell’erezione, che comunque avrebbe avuto modo di apprezzare di lì a poco. Una volta rimasto in boxer, Sam sentì il calore della lingua di Alessia, la quale, invece di appoggiare semplicemente le labbra per un bacio, glielo aveva letteralmente preso in bocca attraverso la stoffa. Ma non si soffermò più di un paio di secondi. Poi gli sorrise maliziosa, dal basso verso l’alto.”Ehi! Non vale fare favoritismi!” Si lamentò ridendo Samantha, che aveva visto tutto. “Ora tocca a te! Coraggio, facci vedere.”Alessia si alzò in piedi, appoggiò la gamba destra sul bracciolo del divano e, sfiorando leggermente la pelle di coscia e polpaccio, si piegò a slacciare il primo stivaletto, che poi lanciò verso la porta della cucina. Fece lo stesso con il secondo e infine, ammiccando sensuale verso il fratello, si succhiò l’indice della mano destra, se lo passò sulla pancia, intorno all’ombelico, fino ad arrivare ad allargare l’elastico della minigonna, il tutto dimenando vorticosamente il sedere ben tornito. Infilò anche l’indice della mano destra, si voltò dando le spalle agli altri giocatori, si chinò a novanta gradi e calò tutto, mostrando orgogliosa le sue rotondità, con il pizzo nero che copriva ben poco. Infine, rossa in volto, tornò al suo posto, prese la bottiglietta del fratello e se la scolò quasi di rigore.”Dio che vergogna!” Disse timida.”Meno male che era ingenua!” Andrea schernì Sam, che ancora non si era ripreso da quello spettacolo. “Certo che quando beve diventa una vera furia, eh? Questo gioco sta diventando sempre più interessante.” Concluse.Riprese il giro Samantha, che finalmente capitò su una penitenza. Tutta eccitata avvicinò la mano ai foglietti, sperando di pescare qualcosa di veramente tosto. Fu accontentata: “LEI: dopo aver tolto i pantaloni (se ancora ce li hanno), abbassa un momento l’intimo di tutti i concorrenti maschi e lecca loro il glande per 15 secondi ognuno, infine rimetti a posto l’intimo. Se uno dei concorrenti viene, stai ferma un giro. LUI: dopo aver tolto i pantaloni/gonna (se ancora ce li hanno), abbassa un momento l’intimo di tutte le concorrenti femmine e lecca loro le grandi labbra per 15 secondi ognuna, infine rimetti a posto l’intimo. Se una delle concorrenti ha un orgasmo, stai fermo un giro.” Lei fece girare la sedia a Samuele e, piegatasi su di lui, gli sfilò i boxer fino a mezza coscia, trovandosi di fronte quell’enorme asta arrossata dall’eccitazione. Alessia si sporse dal suo posto per vederlo meglio. Una piccola goccia di liquido seminale scivolò lungo il pene rigido, perdendosi tra i peli pubici del ragazzo. La cugina gli accarezzò per un istante i testicoli, poi lo fissò per un momento, sorridendo, infine, si chinò su di lui. Sam sentì il dolce contatto, prima con la punta e poi a lingua piena, mentre roteava lentamente su tutta la cappella. I 15 secondi gli parvero interminabili, sudava freddo e sapeva che l’immagine della cugina, piegata così su di lui, non l’avrebbe mai più scordata. Ma sarebbe di certo successo ben altro, durante quel gioco. Guardò di nuovo verso il basso. Samantha lo stava fissando negli occhi, sorridendo maliziosa, con la punta della lingua ancora saldamente attaccata al suo glande. I 15 secondi erano scaduti e lei si spostò, con un filo di liquido seminale che li teneva ancora uniti, ma prima di rialzarsi del tutto, gli stampò un bacio con il risucchio sulla punta della cappella. Gli diede anche un bel bacio in fronte, poi si alzò per andare dal fratello e terminare così la sua penitenza. Con Andrea non strafece, si attenne alle istruzioni, facendogli però capire che quello era solo un assaggio di quello che avrebbe avuto più tardi.E toccò nuovamente a Samuele, che capitò sulla casella “Metti per 10 secondi la mano nei pantaloni/gonna (se ce li ha ancora), oppure nell’intimo, del giocatore alla tua sinistra”. Samantha gli sorrise ammiccante, incitandolo ad eseguire. Lui si mosse verso di lei, che nel frattempo aveva divaricato leggermente le cosce per favorirlo. Si soffermò a fissare lo spettacolo di quelle mutandine di pizzo che non nascondevano assolutamente nulla. Il movimento della cugina aveva fatto sì che la sua vagina si dilatasse un poco, uno splendido spacchetto rosa faceva capolino dal ciuffetto di peli ricci. Sam allungò una mano tremante, girò il palmo verso il monte di venere della ragazza e passò lo sbarramento dell’elastico. Sentì quanto lei fosse umida ed eccitata e ne approfittò per passare il dito medio, affondandolo leggermente in quel taglio invitante. Si sentì quasi risucchiare. Samantha lo fissò con dolcezza, poi socchiuse gli occhi, gustandosi il momento. Avrebbe voluto che quei 10 secondi non passassero mai. Invece finirono. Sam tolse la mano riluttante e, prima di passare i dadi al cugino, si passò le dita sotto al naso, inebriato dal profumo degli umori della ragazza.Il gioco prese così piede, tra varie bottigliette di birra e piccoli giochi erotici, fino a passare ad alcolici più forti e cose più spinte. Andrea dovette di seguito “Mordere entrambe le chiappe scoperte ad ogni giocatore”, “Depilarsi l’inguine” (cosa che dovette fare anche Samantha), “Farsi togliere un indumento da ogni giocatore (maglia, scarpe/calze e pantaloni/intimo, a seconda di quello che si ha ancora addosso), in senso orario” (toccò ad Alessia togliergli i boxer e ritrovarsi di fronte un pene enorme, teso, rosso, lucido!); anche Samuele rimase totalmente nudo (e pure stavolta i boxer glieli dovette levare la sorella, ma questa volta con i denti), poi capitò su penitenze come “LEI: masturba e lecca il sesso di tutti i giocatori maschi per 30 secondi, se qualcuno viene, fai venire tutti gli altri con la bocca e stai ferma quattro giri. LUI: masturba e lecca il sesso a tutte le giocatrici femmine per 30 secondi, se qualcuna ha un orgasmo, procuralo a tutte le altre usando solo la bocca e stai fermo quattro giri”, “Masturba per 45 secondi, usando la mano sinistra, il giocatore alla tua destra. Se viene entro il tempo stai fermo un giro, se ti dice che sta per venire, completi l’opera e stai fermo due giri” (qui ebbe un moto di schifo, a toccarlo al cugino, ma aveva ormai perso completamente ogni senso del pudore. Fortunatamente non dovette restare fermo neppure un giro!) e “Fingiti regista di film hard e, usando tutti gli altri concorrenti, crea una scena d’orgia, senza penetrazioni, che gli altri dovranno eseguire per un minuto” (Samuele scelse un triangolo: fece togliere l’intimo alle due ragazze, poi disse a tutti di sdraiarsi per terra e di mettersi in modo che Andrea potesse leccare la vagina ormai sbrodolante di Alessia e che lei potesse fare lo stesso con Samantha, mentre quest’ultima arrivava a prendersi in bocca il sesso del fratello). I ragazzi ci presero gusto e la cosa durò ben più di un minuto, ma si fermarono prima di venire. Anche Sam, che si stava masturbando guardando la scena, smise prima che fosse troppo tardi; Samantha fu certamente facilitata, in almeno due delle sue penitenze, dal numero esiguo dei giocatori maschi: “Bendati e fatti leccare il sesso da tutti i giocatori maschi, poi indovina qual’è il tuo partner” e “Bendati e lecca il sesso ad ogni giocatore maschio, poi indovina qual è quello del tuo partner”, ma capitò anche su “Spogliati completamente (se già non l’hai fatto), piegati a novanta gradi, allargandoti le chiappe, e fatti strusciare il sesso di ogni giocatore per un minuto. Poi rimani nudo/a”, “LEI/LUI: prendi in bocca il sesso di tutti i giocatori maschi (due per volta) e accarezza loro i testicoli per 40 secondi. Se qualcuno viene, fai venire tutti usando solo la bocca e ingoia” (e qui, sia Sam che Andrea tirarono un sospiro di sollievo sul fatto che non fosse toccato ad uno di loro due!) e “Esaudisci un desiderio qualsiasi (esclusa la penetrazione) ad ogni giocatore”; Alessia rimase completamente nuda il giro successivo a quello della simulazione della scena orgiastica diretta dal fratello/regista grazie allo “Spogliati, sdraiati su una superficie piana alla portata di tutti, fatti ricoprire di panna o altro e fatti leccare da tutti giocatori” (e anche qui Sam tirò un sospiro di sollievo sul fatto di non dover leccare un ragazzo), ma con questa penitenza le cose presero una piega imprevista: i tre si gettarono avidamente sul corpo della piccola, che non poteva in nessun modo reagire, e si aprì una sorta di valzer delle lingue. Tutti cominciarono a limonare con gli altri, Samantha con Andrea, Sam ed Alessia, lei con la cugina e gli altri due e in tutto quel marasma erotico intriso di eccitazione pura, anche i due cugini si baciarono tra loro, prendendoci anche gusto. In quella composizione laocoontica arrivarono anche ad accarezzarsi i sessi a vicenda, sotto lo sguardo divertito delle due ragazze, che poi li fermarono, per poter arrivare alla fine di quel gioco.Ormai erano saltati tutti gli schemi, le inibizioni erano state abbandonate e i ragazzi, completamente ubriacati dall’alcool e dalla voglia di sesso, non erano più in grado di rispettare le regole delle penitenze, ma aggiungevano, di volta in volta, variazioni sul tema o prolungamenti dei tempi suggeriti… le due ragazze si misero a fare una lap-dance, utilizzando i due ragazzi nudi come pali da esibizione, scambiandoseli ogni 30 secondi. In tutto questo balletto, durato almeno 5 minuti, più volte Alessia si era sentita la punta rovente dell’asta di entrambi, che spingeva per entrare nella sua fessurina. La stanza era pregna di umori e loro avevano finito tutti gli alcolici a disposizione.Samantha fu la prima a giungere alla casella 69, poi giunse Andrea. La gara per non arrivare ultimi fu tra i due fratelli… Con un tiro di dadi, fortunato più che altro, Alessia anticipò Samuele sul filo del traguardo. La cugina si mise a ridere soddisfatta, i due ragazzi la fissarono intimoriti.”Non avrai mica in mente di…” Andrea deglutì con il cuore in gola, Sam non aveva nemmeno il fiato per esprimersi.”Andiamo!” Disse Samantha. “Abbiamo visto tutte e due quanto vi piacesse accarezzarvi e baciarvi, prima!””Senti… Accarezzarsi e baciarsi, presi da un’eccitazione incontenibile, è un conto… Quella è tutta un’altra cosa!” Guardò il cugino, che ancora non si era ripreso. “Se volete possiamo masturbarci a vicenda fino a venire, ma per il resto scordatelo!””Aspetta che mi consulto con lei.” disse infine Samantha, prendendo Alessia in disparte.Le due si misero in un angolo della stanza e parlottarono per qualche secondo, sotto lo sguardo preoccupato dei ragazzi, poi tornarono a dettare la penitenza finale del gioco. Samantha chiese alla cugina di esporre la loro decisione.”Sam!” Disse in tono a metà tra il divertito e l’eccitato. “Tu farai il 69 finale con lei. Ma, dopo un tempo limite di 5 minuti, io e Andrea potremo intervenire come meglio crediamo, per poterci divertire con voi.” I ragazzi, soddisfatti, si tranquillizzarono.Samantha fece sdraiare Sam sul pavimento, cominciò ad accarezzargli il petto e a leccargli i capezzoli turgidi, mentre Alessia ed Andrea si sedettero sul divano per godersi lo spettacolo. Il ragazzo stava godendo della morbida lingua della cugina sul suo petto, pregustando di poterla sentire, calda e vogliosa, anche sul suo sesso. Dopo pochi attimi la ragazza si voltò, si sedette sul petto del cugino e si distese, continuando a tracciare vorticosi disegni con la punta della lingua, verso il pube, dove l’attendeva un’asta eretta e rigidissima, lucida di umori. Intanto, Sam le aveva divaricato le gambe, trovandosi faccia a faccia con la bollente vagina della ragazza, grondante all’inverosimile. Ci affondò il naso per qualche istante, poi, individuato il clitoride, iniziò il suo lavoro di lingua, disturbando la traccia dei disegni di Samantha. Ma anche lui dovette fermarsi a prendere un respiro profondo, quando sentì delle morbide labbra avviluppargli il sesso. Subito dopo i due iniziarono a lavorarsi a vicenda, mentre sul divano gli altri due, eccitati dalla situazione, avevano cominciato a baciarsi e a masturbarsi l’un l’altra. La mano di Alessia strinse forte il sesso di Andrea e cominciò a muoversi su e giù, prima lentamente, poi sempre più veloce, mentre le dita del ragazzo si insinuavano in modo selvaggio tra le sue umide intimità, e intanto le lingue vorticavano vogliose nelle loro bocche. I cinque minuti passarono e Andrea decise che era arrivato il momento di gettarsi nella mischia.Si avvicinò con il suo sesso al sedere della sorella, appena al di sopra del viso di Sam, e spinse lentamente per entrare. Samuele vide in primo piano la cappella del cugino che spariva nel buchino posteriore della ragazza, poi, poco a poco, lo vide entrare tutto. Aveva le ginocchia del ragazzo appoggiate al pavimento, ai lati della sua testa. Nello stesso momento intuì che qualcosa era cambiato intorno alla sua intimità: Alessia si stava alternando alla cugina in un favoloso pompino a due. Riusciva a riconoscere il tocco differente della lingua delle due ragazze e nel giro di pochi secondi perse totalmente il controllo: cominciò ad ansimare, il cervello era andato in corto circuito. Leccava con così tanta foga che né lui né il cugino si accorsero che le loro partner stavano per mettere in atto il loro piano.Samantha si spostò di colpo in avanti e Andrea perse l’equilibrio. Il suo sesso arrivò dritto vicino alla bocca di Samuele, che, infoiato dalla situazione, nemmeno se ne rese conto e, continuando a leccare e a succhiare, se lo ritrovò quasi in gola. Di contro, l’altro, scivolando in avanti, si trovò di fronte al sesso del cugino e, perso nelle sensazioni stranissime che stava provando, glielo prese istintivamente in bocca, leccandolo avidamente. Le due ragazze, nel frattempo, si erano messe comode sul divano, ad osservare i ragazzi lanciati in un frenetico 69, che loro stessi davano l’impressione di gradire molto. Sam si fece prendere al punto che cominciò a percorrere in su e in giù l’asta del cugino con la lingua, andando dalla cappella rossa e lucida alle palle gonfie, fili di liquido seminale li tenevano uniti, quando lui si staccava un attimo per deglutire la sua saliva e gli umori dell’altro. Poi tornava ad ingoiare di nuovo tutto con gusto, mentre con una mano gli accarezzava dolcemente i testicoli. Infine chiuse le labbra sulla punta del glande e, continuando il massaggio con la mano sinistra, glielo impugnò stretto con la destra, iniziando a masturbarlo lentamente. Dal canto suo, Andrea, leccandoglielo in punta come se fosse un cono gelato, afferrò quell’asta durissima a due mani ed iniziò una masturbazione selvaggia. Ogni tanto se lo tirava fuori di bocca e, andando a leccare i testicoli di Sam, se lo sfregava in faccia, inumidendosi con i suoi umori. Finché non ce la fece più e, a tradimento, esplose il suo godimento in gola al cugino.Samuele ebbe un immediato motto di nausea e, quasi soffocato dal bollente e violento getto di sperma di Andrea, si spostò di colpo, sputando sul pavimento tutto quello che era riuscito a non ingoiare dalla sorpresa. Venne anche lui e, siccome il cugino si era spostato per scusarsi, gli inondò la faccia con il suo primo schizzo caldo. Altri tre o quattro ne seguirono di lì a poco, finendogli in parte nei capelli, sugli occhi e sul naso, in parte nella bocca spalancata. I due rimasero per un momento come storditi, seduti sul pavimento l’uno accanto all’altro, con i volti imbrattati del rispettivo sperma e in bocca avevano il sapore dell’altro.Le due ragazze si mossero immediatamente, prima che loro riprendessero coscienza e si rendessero conto di quanto avevano appena fatto. Samantha andò subito a leccare la faccia al fratello, ingoiando con estremo gusto lo sperma del cugino, Alessia fece lo stesso con Samuele. I ragazzi, ancora semi-incoscienti per la grossa eccitazione e l’alcool, provarono lo strano desiderio di rifarsi la bocca e si misero a leccare avidamente tra le cosce fradice delle ragazze, fino a portarle all’orgasmo. I loro sessi tornarono quasi immediatamente rigidi al punto giusto. Andrea impalò la sorella sul divano e dopo cinque minuti di colpi di reni, venne di nuovo, esausto, dentro di lei. Alessia, che aveva un po’ smaltito la sbornia, ebbe timore proprio all’ultimo momento e decise di soddisfare Samuele con un bel pompino. Ci mise tutta sé stessa e tutto l’amore che provava per lui, ingoiando con gioia tutto lo sperma che Sam le regalò.Finito tutto i quattro ragazzi si gettarono stanchi, ma soddisfatti, sul divano e si riposarono per qualche minuto, poi venne il momento di far sparire le tracce di quella serata trasgressiva, prima dell’arrivo dei genitori. Sam nascose il tabellone e i foglietti con le penitenze nel cassetto in cui lui metteva tutte le sue cose più segrete e che, quindi, chiudeva sempre a chiave. Andrea fece sparire tutte le bottiglie vuote e ripulì il tavolo del salotto, mentre le ragazze pulirono le macchie di sperma dal pavimento e rassettarono la cucina. Infine, a turno, si fecero tutti una doccia veloce, per eliminare gli odori e per riprendersi dalla sbornia. Alessia e Samantha indossarono abiti più consoni, come pantaloncini e magliette, con sotto dei casti reggiseni. Era l’una di notte, quando finirono, il gioco era iniziato alle otto e mezza. Ancora nessun rumore sul vialetto. Sam ne approfittò per togliersi qualche dubbio.”Per favore, ditemi che è stata solo una mia impressione e che non è successo veramente!” Guardò implorante la cugina, cercando a tutti i costi di evitare lo sguardo di Andrea. Samantha scosse la testa, sorridendo.”Mentirei!” Ai due ragazzi venne un attacco di nausea, Alessia, seduta tra di loro, li accarezzò per consolarli un attimo. “Ed eravate anche molto presi… Ma non preoccupatevi, avete semplicemente provato qualcosa di nuovo, non c’è nulla di male.””Non avete fatto altro che rispettare involontariamente, anche se mentireste non ammettendo che in fondo vi è piaciuto almeno un po’, le regole del gioco. E poi ci siamo divertiti tutti insieme, no?” Aggiunse la piccola. Li strinse tutti a sé e li baciò sulla bocca. “Vi voglio tanto bene!””Questa storia non deve uscire da queste quattro mura, chiaro?” Disse Andrea, in tono minaccioso. “E tu…” Indicò Sam. “Non sperare che questa cosa abbia un seguito!””Ma che cazzo vuoi?” Replicò il cugino.”Beh!…” Concluse Samantha. “Il tuo l’ha già avuto!” Ci fu un momento di silenzio imbarazzante, poi tutti e quattro scoppiarono a ridere. “Spero comunque che questa serata vi abbia divertito come ha divertito me e non vi nascondo che non mi spiacerebbe ripeterla, qualche volta.” Poi si rivolse al cugino. “E spero che tu sia riuscito a far chiarezza nei tuoi sentimenti!””Forse sarebbe stato meglio se me la fossi fatta davanti a te, che ne dici?” Lo stuzzicò Andrea, sorridendo. Samuele fece una finta espressione truce.”Ma di che state parlando?” Chiese Alessia incuriosita.”Non ti preoccupare…” Rispose il fratello.Il rumore del motore e delle quattro ruote sulla ghiaia del vialetto, mise il punto definitivo a quella discussione. Sam accese istintivamente la televisione e Andrea cominciò a raccontare una barzelletta. Lo scatto nella serratura, la porta d’ingresso si spalancò. Il padre di Alessia e Samuele reggeva di peso la moglie ubriaca e mezza assopita. I ragazzi lo aiutarono a portarla in casa e le fecero posto sul divano.”Se poi mi date anche una mano a portarla di sopra, mi fareste un piacere. Ha bevuto come una spugna!” Poi si accorse che sua figlia era sveglia e seduta di fronte alla televisione. “Ma come, piccola mia, sei ancora in piedi a quest’ora?” Alessia annuì. “Vi siete divertiti, almeno?” Lei guardò il fratello e i cugini, che erano rossi dall’imbarazzo.”Un mondo, papà!” Disse, sorridendo nel suo modo disarmante e con i suoi occhioni da Bambi più lucidi che mai. “Spero di poter passare un’altra serata come questa, il prima possibile!”
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