Me ne stavo sdraiato sul divano, un tardo pomeriggio giugno, l’anno accademico era terminato, la cittadella universitaria si è svuotata, tutti gli studenti fuori sede erano rientrati nelle proprie città natali, io ho invece deciso di rimanere ancora fino ad agosto, per starmene qualche tempo da solo, e non pensare allo studio.La televisione stava programmando un vecchio film, mentre sorseggio una birra ghiacciata, fuori scorre la vita di tutti i giorni. Ho affittato un appartamentino in un tranquillo quartiere periferico, ci vivo da solo perché amo essere completamente indipendente, lo squillo del telefono improvvisamente interrompe una fase della giornata molto monotona, è la mia adorata sorellina Patrizia ……ciao fratellino ….come te la passi! ….ciao Patty ….da dove mi chiami… sono molto più vicino di quello che pensi ,sono in stazione mi fermo da te qualche giorno, mi ospiti? E me lo domandi ….stai ferma li che ti vengo a prendere ,no, non ti preoccupare ,prendo il bus in mezzora sono da tè…. Ok Patty ci vediamo tra poco.Questa inaspettata notizia mi aveva reso improvvisamente euforico, io e mia sorella siamo molto attaccati, è più grande di me di sei anni, ci siamo sempre confidati tutto, abbiamo un rapporto molto bello, ero strafelice di vederla.Mi tirai su dal divano, e fischiettando m’infilai sotto la doccia.Stavo affacciato al balcone quando più tardi la vidi arrivare, splendida come sempre, aveva una gonna larga a pieghine, una camicetta bianca e un paio di calze nere velatissime fasciavano le sue gambe stupende.Quando fu sulla porta ci abbracciammo ci scambiammo un bacio sulla bocca, eravamo abituati a salutarci così, presi la sua borsa, la guardai indietreggiando e le dissi …..fatti vedere …sei bellissima, anche tu, ti trovo in forma smagliante mi fa lei.Ci sedemmo sul divano, avevamo molte cose da raccontarci, mi disse che era a qui per presenziare ad una fiera di “intimo moda” l’azienda per cui lavora come creativa pubblicitaria è una delle più note a livello nazionale come produzione di capi di intimo donna e lingerie. Aveva già l’hotel prenotato, ma preferiva passare questi tre giorni col suo adorato fratellino.Le dissi che se voleva fare una doccia, poi rilassarsi un pochino poi l’avrei portata a cena in un ristorantino molto carino; molto volentieri disse, ho proprio bisogno di rinfrescarmi, sistemò la sua roba in camera, sarò pronta in un oretta disse e si chiuse nel bagno.Ho sempre avuto un debole per mia sorella, per anni abbiamo diviso la stessa camera, la vedevo spogliarsi davanti a me come fosse la cosa più naturale di questo mondo, avevo cominciato a spiarla da quando avevo quindici anni, frugavo tra la sua biancheria intima quasi tutti i giorni, ho perso il conto di tutte le volte che mi sono masturbato pensando a lei, una volta mi ha anche sorpreso mentre disteso sul letto, con un paio di mutandine sue mi strofinavo l’uccello, divenni rosso dalla vergogna, ma il suo sorriso e un piccolo buffetto sulla guancia mi fecero superare l’imbarazzo, dopo qualche giorno ritornò sull’argomento, mi confidai con lei, mi sentivo attratto dalla biancheria intima, in particolare dalle mutandine in pizzo e dalle calze velatissime, gli confidai anche che ogniqualvolta si vestiva in mia presenza, e indossava le calze, mi faceva bollire il sangue, lei ascoltava stupita, mi disse che non lo faceva con malizia, ma per lei era naturale, comunque si ripromise di non crearmi delle turbe ,e di stare più attenta, io dissi che non c’era nessun problema e che comunque prima di essere fratello e sorella, eravamo un uomo e una donna quindi era normale provare un piacere anche se visivo davanti a certe situazioni.Gli anni passarono, io lasciai la mia città, per frequentare l’università, studio medicina, sono al terzo anno, ma il nostro rapporto era sempre vivo, ci sentivamo per telefono, ma ci siamo visti solo tre volte in questi ultimi anni, e questa era la prima volta che Simona veniva a casa mia.Questa notte avremmo dormito insieme visto che ho una sola camera con un letto matrimoniale, e l’idea mi stuzzicava, nel frattempo sentivo il rumore dell’acqua della doccia, mi avvicinai alla porta del bagno, mi chinai appoggiando l’occhio al buco della serratura, Simona era in mutandine e reggiseno, aveva un paio di mutandine nere minuscole, il reggiseno uguale alle mutandine nero in pizzo, la vidi di fronte a me sfilarsi i minuscoli slip sedersi sulla tazza del water, aveva le gambe allargate ,la fica completamente depilata, sentii battermi il cuore forte ,e salire l’eccitazione, avevo il cazzo durissimo, si tolse anche il reggiseno, aveva due tette bellissime ,gliele avevo viste altre volte, ma non me le ricordavo così grandi, stava facendo pipì, vedevo il liquido uscire dalla sua vagina, mi sentivo scoppiare tirai fuori l’uccello dai pantaloni e mi masturbai, ho sborrato subito, una serie di schizzi liberatori finirono sul pavimento, ripulii tutto e mi sdraiai sul divano con un bicchierino di whiskey in mano, ripensando allo spettacolo che avevo appena visto.Mille pensieri si accavallavano nella mia mente, mia sorella stava con me per tre giorni, mi scervellavo per cercare di capire in quale maniera potevo approfittare della circostanza, sicuramente mi sarei masturbato ancora sfruttando la sua biancheria intima, ma ero turbato volevo di più ma non sapevo come.La porta del bagno si aprì dopo alcuni minuti, Simona usci indossando il mio accappatoio, mi venne vicino, mi prese il bicchiere di chivas dalle mani ,e ne bevve alcuni sorsi, aaahh come sto meglio, poi si diresse in camera gettandosi sul letto, mi riposo una mezzora poi mi preparo …..ah dove mi porti stasera ? …..ti porto in un ristorantino sui colli, vedrai ti piacerà.Erano circa le 19.30 quando Simona venne in sala e mi disse che si sarebbe preparata, aveva in mano un vestitino rosso abbastanza corto, con le bretelline, cosa mi metto …..dici che questo vestitino può andare o è troppo osè, il vestitino era molto carino glielo dissi, senti io le calze non me le metto dici che viene freddo …..guarda dico io ridendo ,sai che se fosse per me, le calze te le farei mettere anche a ferragosto, lei sorrise ricordando i vecchi episodi, poi ebbe uno scatto, …..eehh, stai fermo li ti faccio una sorpresa, tornò in camera e ne usci dopo alcuni minuti, mi venne davanti e taa taaannn si aprì l’accappatoio di scatto, aveva indossato un paio di calze autoreggenti bianche supervelate, e delle culotte in pizzo finissimo bianche, reggiseno a balconcino che sosteneva a malapena due tette prorompenti ,….ti piace questo cordinato? Fa parte della collezione che presentiamo in fiera ,conoscendo i tuoi gusti ho pensato che ti avrebbe fatto piacere vedermelo addosso vero? Avevo sgranato gli occhi, di un po’ sorellina, mi vuoi far prendere un colpo?Sai che queste cose mi fanno male…anzi no che dico ,fanno bene, ok mi preparo poi andiamo, allora tengo queste va bene? Però mi metto la gonnellina larga, perché col vestitino le autoreggenti si potrebbero vedere.Sono pronta disse uscendo dalla camera dopo alcuni minuti, era bellissima, gonna larga color panna, camicetta bianca che lasciava trasparire il reggiseno ,con un decoltè mozzafiato, autoreggenti bianche, e scarpe a tacco alto, me la stavo mangiando con gli occhi, ma cercavo di non darlo a vedere, cercavo di essere il più naturale possibile ma non era facile la mia mente era occupata da tanti pensieri ,e con la fantasia correvo già alla notte quando saremmo andati a letto.Avevo prenotato un tavolino in un ristorante tipico, situato sulle colline, a lume di candela come due fidanzatini, ordinai del sauvignon che è un vino francese, un bianco fermo, bello fresco, cominciammo a bere, andava giù che era un piacere, parlavamo, ridevamo, si stava veramente bene, ordinai dell’altro vino ,questa volta blanche de la salle, sempre un bianco fermo però un po’ più alto di gradazione, e alla fine terminammo anche quello, uscimmo dal ristorante verso mezzanotte. Io stavo benissimo, si un pochino euforico, Simona era invece su di giri, non era abituata a bere, una volta in macchina mi disse che aveva passato una serata stupenda, aveva un cerchio alla testa, e si sentiva stanchissima, disse che avrebbe dormito fino a tardi, tanto doveva essere in fiera dopo pranzo, mentre scendevo verso la città, tirò giù il ribaltabile e si sdraiò sul sedile socchiudendo gli occhi, mi diceva che il vino la faceva stare bene, se non fosse per quel mal di testa che gli stava aumentando, la gonna intanto si era sollevata di qualche centimetro, riuscivo a scorgere l’orlo delle autoreggenti, mi stavo eccitando non vedevo l’ora di masturbarmi.Arrivammo a casa, appena entrati Simona si era gettata sul letto a pancia in giù, vedevo le forme del suo sedere, sono stanchissima e ho la testa pesante, mi chiese una pastiglia per il mal di testa, io aprii il cassetto e nel frugare tra le medicine buttai l’occhio su una scatolina, mi bloccai, e la mia mente cominciò a fantasticare, avevo tra le mani un forte sonnifero che usavo nei momenti di maggior concentrazione per dormire prima di dare un esame all’università, tra l’altro è un prodotto omeopatico, quindi senza nessunissima controindicazione, anzi avrebbe avuto un effetto benefico per l’organismo, tornai in camera con un bicchiere di acqua e due pastiglie, gli dissi di bere e di coricarsi e la mattina dopo si sarebbe svegliata in piena forma, lei non mi chiese neanche che pastiglie erano, le ingurgitò bevendo l’acqua, mi disse solo di non svegliarla presto domani, le diedi un bacio e gli augurai la buona notte.Andai in sala, accesi la tv, bevvi un altro bicchierino di chivas, mi sentivo benissimo, avrei aspettato prima di raggiungerla a letto, volevo che si addormentasse, poi sicuramente qualcosa sarebbe successo, mentre ci pensavo mi accarezzavo l’uccello, era durissimo, dopo una decina di minuti entrai in camera, con sorpresa vidi che era ancora distesa sul letto a pancia in giù, ancora vestita, si era praticamente addormentata così, la chiamai, feci per scuoterla per vedere se si svegliava, niente era di piombo, sentivo il suo respiro profondo, avevo la mente annebbiata, so solo che il cuore mi batteva a mille all’ora mentre gli sollevavo la gonna, le mie mani presero a scorrergli sulle gambe, gli accarezzai le natiche. Dopo un attimo di titubanza l’ho girata a pancia in su, mi sono chinato con la bocca sul suo sesso baciandogli la fica attraverso le mutandine, non capivo più niente dall’eccitazione, anche la paura era scomparsa, ero più intraprendente, gli ho slacciato la camicia, e gli ho tolto il reggiseno, gli palpavo le tette a piene mani, mentre con la lingua gli succhiavo i capezzoli, ero sempre all’erta ,ascoltando il suo respiro affannoso, ho cominciato a spogliarmi, la maglietta, i pantaloni e il boxer sono volati sul pavimento, se avesse aperto gli occhi adesso mi avrebbe visto completamente nudo col cazzo turgido e duro, a pochi centimetri dalla sua bocca, con la cappella glielo strofinavo sulla bocca, poi gli ho sfilato le mutandine, me le sono portate al viso inebriandomi dei suoi odori, era nuda a gambe allargate, lo spacco della fica depilata si mostrava a me in tutto il suo splendore, ho cominciato a leccargliela ,la mia lingua frugava nella sua intimità, la succhiavo avidamente, volevo penetrarla, ero ad un punto di eccitazione tale che se anche si fosse svegliata avrei continuato nella mia azione. L’ho rivoltata nuovamente mettendogli il cuscino sotto la pancia, per sollevargli il sedere, il suo culetto mi faceva impazzire, gli ho leccato ancora la fica da dietro, poi con un dito sono entrato dentro di lei, era tutta bagnata dalla mia saliva, ho appoggiato il cazzo sulle sue natiche, poi lentamente scendendo sulla sua fica l’ho fatto scivolare dentro, è entrato tutto senza fatica, stavo impazzendo, ho cominciato a scoparla a pecorina, con colpi leggeri, ora il suo respiro somigliava più a dei gemiti, ho aumentato i colpi, stavo scopando mia sorella, una cosa che fino a qualche minuto fa apparteneva solo alla mia fantasia, mentre adesso ero dentro di lei, aveva la fica caldissima, avrei voluto sborrarle dentro, riempirgli la fica di sborra, ma questo sarebbe stato troppo.Volevo sborrare, ho sfilato il cazzo dalla sua fica, l’ho nuovamente girata a pancia in su, gli ho allargato le gambe per bene, mi sono masturbato sulla sua fica, sono esploso in una sborrata come mai in vita mia avevo fatto, almeno otto schizzi di sborra ,un fiotto di sperma biancastro a ricoprirgli interamente la fica, e col cazzo ancora gocciolante glielo ho spalmato per bene strofinandoglielo addosso. Ero come svuotato, estasiato, per alcuni minuti sono stato in trance, poi ritornando in me ho cominciato a ripulirla con una spugna umida, poi con delle salviette profumate,gli ho rimesso le mutandine, ma il cazzo mi era tornato prepotentemente duro, a dire la verità lo era sempre stato, sono salito a cavalcioni sul suo seno, infilandogli il cazzo in mezzo, con le mani stringevo le tette avvolgendo l’uccello in una calda spagnola, ho sborrato nuovamente, caldi schizzi che gli colavano sulle tette, dopo averla pulita nuovamente, gli ho infilato una mia canotta, poi lentamente gli ho sfilato le autoreggenti, la gonna, l’ho sistemata sotto le lenzuola, ho riposto diligentemente i suoi indumenti sulla sedia, ho spento la luce e mi sono coricato accanto a lei, non sarei riuscito ad addormentarmi tanto presto, era stato tutto fantastico, solo allora ho cominciato a realizzare quello che avevo fatto, ero curioso di aspettare il suo risveglio all’indomani, intanto la notte non era ancora finita, continuavo a toccarla da sotto le lenzuola ,e non smettevo di strofinare l’uccello sulle sue mutandine, le mie mani s’infilavano sotto la canotta per palpargli le tette, era come una droga, stavo per avere un terzo orgasmo.Mi sono messo in ginocchio con l’uccello a pochi centimetri dalle sue labbra, masturbandomi furiosamente, ho sborrato ancora a fatica questa volta, ma ancora un getto di sperma questa volta sulle sue labbra, per la terza volta l’ho ripulita, poi esausto sono crollato addormentandomi. La luce filtrava dalle tapparelle, ho buttato l’occhio sull’orologio appoggiato sul comodino, erano le 9.40, mi stropicciai gli occhi, Simona era girata su un fianco, le lenzuola attorcigliate alle gambe, dormiva ancora beatamente, mi tirai su, rimanendo a sedere sul letto a gambe incrociate con la schiena appoggiata alla spalliera del letto, i miei pensieri correvano alla notte appena trascorsa, rivivendo con lucidità attimo per attimo il sesso sfrenato sfogato sul suo corpo, nutrivo qualche timore, se si sarebbe accorta di quanto successo quale sarebbe stata la sua reazione, l’avevo penetrata anche con una certa foga, l’avevo inondata di sperma, l’avevo sentita gemere nel dormiveglia sotto i miei colpi, eppure mentre la osservavo dormire, le sfumature del suo viso esprimevano una dolcezza infinita, pensavo che i miei timori erano infondati.Avevo bisogno di un buon caffè, preparai la moka, accesi il fornello, e m’infilai sotto la doccia per rinfrescarmi.Uscendo dalla doccia l’aroma del caffè che usciva dalla moka mi mise di buon umore, pensavo che quello sarebbe stato un buon giorno, versai il caffè nella tazzina e sorseggiando mi affacciai al balcone godendomi il nuovo giorno, ero in accappatoio con ancora tutti i capelli bagnati, mi ero rinfrescato, avevo bevuto il caffè, mi sentivo proprio in forma, rientrai in camera e mi sdraiai sul letto, Simona adesso era distesa, aveva litigato con le lenzuola perché erano finite ai piedi del letto, era proprio bella, aveva le mutandine che gli erano entrate nello spacco, sentivo il mio cazzo pulsare prepotentemente sotto l’accappatoio, dai lati della canotta larga, potevo notare il suo seno gonfio, girando lo sguardo posai gli occhi sulle calze bianche riposte sulla sedia, istintivamente ne presi una sfiorandomi il viso, aprii l’accappatoio, il cazzo si ergeva vibrando, il glande era violaceo ed era enorme, avvolsi la calza intorno all’asta, il contatto tra il nylon e la pelle mi provocò un’erezione ancora maggiore, la calza guidata dalla mia mano, scivolava lentamente lungo il cazzo, iniziando una dolce sega, mia sorella continuava a dormire, mentre mi masturbavo con la mano destra, con la sinistra feci per accarezzargli le tette, ma la ritrassi subito, avevo gli occhi socchiusi, quando la sentii girarsi su un fianco, farfugliando qualcosa d’incomprensibile, lanciai velocemente la calza sulla sedia, mi richiusi l’accappatoio.Simona continuava a rigirarsi sul letto, poi aprì gli occhi raggomitolandosi e stiracchiandosi con grandi sbadigli, buongiorno gli sussurrai, era ancora sottosopra, sbadigliando mi chiese che ora era, dieci e venti, risposi, ma è prestooo, rispose protestando timidamente, e chi ti vieta di restare ancora a letto….. mi sento tutta sconclusionata….devo essere crollata come una pera cotta ieri… mmmhh …mmmhh accennai io facendo di si col capo ,….ma ho bevuto così tanto …..ma no dai forse eri un po’ stanca, a proposito la testa come va, la testa…e cosa centra la testa, si ciao non ti ricordi che avevi un gran cerchio quando siamo rientrati? Aahh sii….no va benissimo, ho fatto proprio una bella dormita anche se devo essermi agitata parecchio questa notte, spero di averti fatto dormire, non preoccuparti non sono mai stato così bene, adesso ti preparo un bel caffè.Era andata, non si ricordava niente, ero allegro, gli portai il caffè, lei si mise a sedere sul letto incrociando le gambe, ora lo spacco della fica si notava per intero, gli raccontai che si era addormentata completamente vestita, che avevo provato a svegliarla, e che poi con un certo imbarazzo l’avevo spogliata, naturalmente questa era la mia versione, gli chiesi se avevo fatto bene a togliergli il reggiseno, mi disse di si, perché lei la notte se lo toglieva sempre, mi guardò ridendo maliziosamente, allora mi hai visto le tette, nooooo, mi sono voltato dall’altra parte gli risposi scherzando, e scoppiammo in una risata, poi prese il cuscino e cominciò a darmi le cuscinate, io presi il mio cuscino e ribattei colpo su colpo, poi immobilizzandola per i polsi, la stesi sul letto facendola prigioniera, non vale sei più forte….mi disse, ed io, adesso ti catturo, nella concitazione del gioco l’accappatoio mi si era aperto, involontariamente mi trovai a premere il cazzo sul suo sedere, ebbi un’erezione improvvisa e incontrollata, hoo ho ….sento qualcosa di duro ….di colpo mi ritrassi mollando la presa e richiudendomi l’accappatoio, scusa Simo, non so neanche io cosa mi sia successo, è stata una cosa improvvisa, non riesco a controllarmi, credo che ho bisogno di sfogarmi, no scusami te, sono io che faccio le cose alla leggera, sono qui sul letto con te, in mutandine e con le tette che mi escono dalla canotta, era diventata improvvisamente seria, mi aprì improvvisamente l’accappatoio, l’uccello si era ritirato, voglio aiutarti a sfogare il tuo istinto, posso masturbarti? Rimasi di stucco senza parlare, lei mi prese in mano l’uccello accarezzandolo, sei sicura di quello che fai? Si , voglio masturbarti e farti godere, mi era tornato nuovamente duro, lei faceva scorrere la sua mano intorno all’asta, ti piace cosi piano o vuoi che vada più in fretta ……anzi ho un’idea, si sfilò le mutandine e me le avvolse intorno al cazzo continuando a masturbarmi, so che così ti eccita di più, mi lasciai andare alle sue carezze, vidi che teneva gli occhi chiusi e ansimava mordendosi le labbra, si stava eccitando, aumentò il ritmo della mano, il pizzo delle mutandine sfregava la mia pelle, fu un attimo, si chinò improvvisamente e me lo prese in bocca, lanciai un gemito, sentivo i brividi, anche lei era completamente eccitata, iniziando ad ansimare, me lo stava succhiando tutto, con un movimento rapido, lo tolse dalla bocca, si sistemò a cavalcioni sopra il mio cazzo infilandoselo nella fica, mi era sopra ,iniziò a dimenarsi come un’ossessa, io non riuscivo a muovermi, mi stava scopando lei, sentivo la sua fica bagnarsi,con le mani gli strinsi le tette, aaahhhhh ….siiii …godono ….sto godendo ..e venne in un’orgasmo fortissimo, io ero riuscito a resistere, ma ormai non ce la facevo più stavo per esplodere, feci appena in tempo a dirglielo che sfilandoselo dalla fica, me lo prese in bocca proprio mentre schizzavo, gli sborrai in bocca, una sborrata enorme, non riusciva a contenere tutto lo sperma, e rigoli biancastri gli colavano dalle labbra, spinsi il cazzo nella sua gola, avevo avuto un’orgasmo violentissimo, ero fuori di mè, malgrado la sborrata il cazzo mi era rimasto duro, glielo sfilai dalla bocca, fui di nuovo sopra di lei, la penetrai nuovamente, allargandogli le gambe e scopandola come un’animale, la feci godere subito di nuovo, senza smettere di pomparla, ero un forsennato, mi stava salendo nuovamente l’orgasmo, glielo tolsi dalla fica, glielo misi di nuovo in bocca, e cominciai a scoparla tra le labbra, affondando i colpi nella sua bocca calda, sborrai nuovamente, schizzandogli la gola, in un’orgasmo senza limiti.Mi lasciai andare sul letto, completamente svuotato, due orgasmi così ravvicinati e così forti mai li avevo provati, mia sorella aveva il viso sfigurato dall’eccitazione, lo sperma gli colava dalle labbra, il suo corpo era teso, vibrava, si accarezzava il ventre, mi disse di perdonarla di quello che aveva appena fatto, e di non giudicarla male, non riesco a capire cosa mi sia capitato, so solo che a un certo punto ho sentito il bisogno di fare l’amore, me lo disse mentre stava pian piano tranquillizzandosi, sai l’ultima volta che l’ho fatto è stato otto mesi fa con Luca, poi ho passato un periodo in cui non m’interessava niente, pensavo solo a realizzarmi nel lavoro, ora parlava sciolta, a ruota libera, io l’ascoltavo tenendogli la mano, so che quello che abbiamo appena fatto non è una cosa bella, cioè è stato bellissimo ma è contro natura, però come mi hai scopato prima, poi mettendomelo in bocca, è stato qualcosa di sconvolgente, di irripetibile a livello sessuale, sto ancora vibrando.Cominciai a parlare io dopo avere ascoltato le sue sensazioni a caldo, vedi Simona, tu non hai proprio niente da rimproverarti, e io non cambio il mio giudizio su di te, sei e rimani la mia sorellina deliziosa, simpatica, bellissima….dai non esagerare mi disse, poi devi sapere che io desideravo quanto e forse più di te, possederti, mi sono masturbato decine e decine di volte, pensando al tuo corpo e a quello che mi sarebbe piaciuto farti, adesso non ci pensare, e propongo che questi due giorni che rimani qui, siano nel segno della spensieratezza, poi si tornerà alla vita di sempre, tu col tuo lavoro ed io coi miei studi.Queste parole la tranquillizzarono definitivamente, colsi un sorriso, nel suo volto, l’abbracciai forte portandola sopra di me, scherzando gli dissi ; come era lo sperma? Caldo e abbondante, solo due volte mi son fatta venire in bocca ma mai così, cioè sentivo i tuoi schizzi non finire mai, riviveva con trasporto il nostro amplesso, era a sedere sul mio sesso che si stava riprendendo a tempo di record, l’accarezzavo palpandogli le tette, poi dissi che volevo farla godere ancora, volevo farla godere con la lingua, la girai senza aspettare la sua risposta, lei divaricando completamente le gambe disse che voleva lasciarsi andare, hai una fica stupenda ….mentre la mia lingua cercava di intrufolarsi all’interno della vagina, cominciai a succhiarla, oddioo …mi piace da impazzire… non fermarti …mentre le sue mani mi guidavano la testa nei movimenti, avevo tra i denti il clitoride, glielo mordicchiavo dolcemente, sentivo i suoi umori colare sulla mia bocca, stava godendo per l’ennesima volta, aumentai il ritmo penetrandola con la lingua più a fondo possibile, poi con la punta della lingua passai a leccargli il buchetto anale.Simona irrigidendosi lanciò un urlo di piacere, scoprii che quello era un suo punto debole ,senza esitazione infilai l’indice della mano destra nell’ano penetrandola lentamente, mentre ero tornato a leccargli la fica, venne con dei gemiti prolungati inarcando tutto il bacino, mentre dalla sua fica colava un liquido denso, tu mi stai facendo uscire matta mi disse tutta estasiata dall’orgasmo appena avuto.Erano le undici e quaranta, programmammo la giornata, Simona mi chiese di farle compagnia nel suo giro in fiera, non ti annoierai di sicuro, a vedere tutte quelle modelle indossare biancheria intima, accettai entusiasta, ok vado a farmi la doccia, mi sento piena di sperma dappertutto, le diedi un bacio sulla guancia e dissi se potevo scegliere io quello che avrebbe indossato, mi fido dei tuoi gusti disse e entrò nel bagno.Dal borsone estrassi i suoi indumenti, notai un paio di mutandine nere tutte in pizzo, poi un paio di collant molto velate, anche quelle nere, quando uscì dalla doccia gli feci notare la mia scelta che lei condivise, l’ammiravo infilarsi gli slip, le collant, si girò su se stessa a mò di sfilata, poi ….basta così …..gli porsi una gonna larga a pieghine, poi scelse di indossare una canotta aderente a costine, senza mettere il reggiseno, sopra una blusina molto elegante, e scarpe col tacco alto, sembrava una hostess era bellissima, mi vestii anch’io molto elegantemente, non volevo certamente sfigurare, eravamo pronti per uscire, saremmo stati tutto il pomeriggio in fiera, poi la sera l’avrei portata in un altro locale, disse che la stavo viziando, la verità è che stavo vivendo un sogno e volevo godermelo fin in fondo, quando entrò in macchina, gli accarezzai le gambe velate dalle calze, gli scostai la blusa per notare meglio i capezzoli che premevano sulla canotta, Simona sei super …..misi in moto e ci avviammo, probabilmente quella notte non sarei ricorso al sonnifero.
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