Arrivata la sera della cena sociale i due si preparano per parteciparvi. Elegantissimi entrambi: lui un vestito blu con cravatta grigia e scarpe e cintura di cuoio, lei un bellissimo abito da sera nero, lungo con un favoloso spacco nel lato della gamba destra, una sciarpetta sempre nera che le copre appena il collo armato da una bellissima collana di perle, stupendi sandali argentati che lasciano vedere tutto il piede nella sua bellezza e borsetta anch’essa argentata. Carlo è un bell’uomo alto 1.80 m slanciato, castano ed occhi verdi mentre Luisa è una bellissima mora 1.70m con un fisico da favola ed un volto deliziosamente accattivante sul quale spiccano due occhi nerissimi. Il vestito, appena scollato, mette ben in evidenza la bellezza del seno. Luisa non si trucca molto, anche perché non ne ha bisogno, ha solo un favoloso smalto rosso alle unghie delle mani e dei piedi, smalto che chiaramente e pazientemente si è fatta mettere da Carlo dopo essersi fatta lavare , chiara! mente Carlo ha fatto tutto completamente nudo come al solito, ma questa volta lei ha preteso che Carlo non si masturbasse e che rimanesse in castità fino al loro ritorno a casa che lei immaginava estremamente eccitante. In realtà il patto che avevano fatto prevedeva per Carlo una serata problematica, ma lui faceva del tutto per non pensarci, mentre lei, sadicamente anche durante il percorso in auto, non faceva altro che parlarne. Mentre lui stava guidando lei gli sbottonò i pantaloni e tirò fuori il suo durissimo membro “Ma che fai Luisa, dai che ci possono vedere!”. Luisa molto divertita, come al solito, ribadì “dai, dai che voglio farti rosolare ben bene…non ti permettere di godere, altrimenti ……”. Lui si dovette trattenere molto per non eiaculare, quella donna lo faceva impazzire: gli toccava il glande raschiandolo con l’unghia del pollice più volte su e giù, era una tortura… Finalmente arrivarono al locale, lui si ricompose ed entrarono nel ristorante dove tutti gli altri invitati erano già in procinto di mettersi a tavola. Fu un susseguirsi di saluti, baci, strette di mano… il vociare era talmente forte che spesso non si sentiva la persona che si stava salutando, poi si misero a sedere. Gli invitati erano una trentina ed il tavolo era molto lungo e, per fortuna, Carlo notò con piacere che la tovaglia era abbastanza lunga per poter nascondere le “intenzioni di Laura”. Si sedettero come Laura aveva deciso: l’uno di fronte all’altra e, manco a dirlo, accanto a lei si sedette la persona che Carlo temeva di più: l’accanito cascamorto… Carlo gli avrebbe dato con piacere un pugno sul grugno, ma la moglie con un cenno lo obbligò a sedersi ed a stare zitto. Il vocio era assordante, tutti ridevano e si scambiavano battutine e frasi fatte, Luisa beveva e parlava con il suo amico, Carlo sudava… Pensava al prosieguo della serata che Luisa gli aveva prospettato! . Ad un cenno di lei, senza che nessuno lo notasse, lui si aprì la patta e tirò fuori il membro ed i testicoli, appoggiando, questi ultimi, al bordo della sedia, Luisa si slacciò il sandalo ed iniziò a fargli il piedino. Quel contatto con il piede della moglie quasi lo portò in estasi. Lei giocava con il suo cazzo in modo meraviglioso graffiandolo con le unghie dei piedi e, di tanto in tanto, premendogli i testicoli sul bordo della sedia. Ogni tanto ritraeva il piede per riposarsi. Dopo varie “toccatine” la sua erezione era al massimo. Di tanto in tanto guardava i commensali vicini alla sua destra ed alla sua sinistra e scambiava con loro qualche parola, ma la sua mente era lì, a contatto con quello stupendo piede che lo stava torturando. Per fortuna nel momento in cui stava per venire lei gli premeva, occasionalmente, i testicoli contro il bordo della sedia, ma all’improvviso, al culmine del gioco lui non potette più trattenersi e grossi fiotti di sperma colpirono il piede ! della moglie, la sua caviglia e la sua gamba, mentre altro sperma fiottò a terra. Luisa fu imbestialita da ciò: anzitutto lui aveva trasgredito un ordine ed era venuto senza il suo permesso e poi le aveva sporcato il piede. Gli sguardi di lei erano terrificanti e nulla lasciavano intravedere di buono. Carlo si ricompose ed ebbe l’idea di lasciar cadere a terra una posata per portarsi sotto il tavolo dove trovò allungato il piede della moglie sporco di sperma, lo leccò tutto e le rimise il sandalo frettolosamente. La cena andò avanti per quasi 2 ore che sembrarono a Carlo un’infinità, Luisa non lo guardò più in faccia e non gli rivolse più una parola fino a quando non rientrarono a casa. “Ti sei permesso di sborrare senza il mi permesso, lurido verme , come hai potuto?” Gridava Luisa minacciosa. “Perdonami cara, non ce l’ho fatta più, era troppo eccitante il tuo stupendo piede che mi torturava” rispondeva Carlo inginocchiato davanti a lei e con la testa bassa. “Ho deciso: per ! punizione stasera ti frusterò a dovere, anzi me lo dovrai chiedere tu umilmente come piace a me, solo così potrai riavere la mia confidenza” disse lei decisa. Allora Carlo si denudò totalmente, mentre lei lo guardava vogliosa, quando fu nudo si inginocchiò davanti a lei e baciandole i piedi ripeteva “La supplico, signora, mi frusti, non posso sopportare che lei mi tolga il saluto, ho trasgredito un suo ordine….”. “Bene, schiavo, sono contenta che me lo chiedi, ora ti legherò sul letto e ti frusterò, ma tu conterai le frustate e ad ogni colpo mi ringrazierai” Luisa ormai era partita con la testa e minacciosa andò a prendere il frustino che loro usavano per l’equitazione. Fece stendere Carlo sul letto a pancia in giù, lo legò ai 4 lati del letto ed iniziò “Uno, grazie signora mia….. due, grazie signora mia…. “ così continuarono fino a 50. La schiena ed il sedere di Carlo erano solcati da segni rossi violacei, man mano che la tortura procedeva Luisa diventava sempre più feroce e ciò Carlo lo aveva notato dalla pesantezza delle frustate. Poi lei si spogliò, slegò Carlo e gli disse “Ora vedi di farmi godere per bene, altrimenti te ne darò altre 100”, lo spinse sul letto e lo cavalcò. Il contatto della schiena e del sedere di Carlo sul letto lo facevano soffrire molto e ciò Luisa lo capiva bene, tanto che la sua pressione aumentava sempre più finché non ebbe un orgasmo violento mentre gli graffiava il petto…..
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