Carla era stata avvisata che l’indomani avremmo fatto una gita speciale e quella promessa fu per me un pensiero fisso per tutto il giorno, un pensiero che mi ha tenuta agitata ed eccitata fino a tutta la notte.La mattina come mi sveglio, la ritrovo accanto sorridente e la informo che oggi avremmo fatto quella gita, il tutto con un espressione un poco sogghignante. Carla ovviamente i chiese dove saremmo andati ed io le risposi che lo avrebbe scoperto più tardi. Entrò in bagno per fare la doccia e appena terminata incominciò a vestirsi, ma la bloccai indicandole cosa indossare.Misi sul letto un corpetto che le copriva il seno a metà e terminava con un reggicalze e calze velate nonché un paio di mutandine molto speciali con un apertura sotto; il tutto rigorosamente nero. Poi le porse un vestito con una lunga serie di bottoni su davanti, che le arrivava poco sopra la sua fica e un paio di scarpe nere molto alte, con almeno 10 cm. di tacco. Guardandola e porgendole il soprabito, le dissi: Ok! ora sei perfetta, si una perfetta puttana, possiamo andare.Salimmo in macchina in silenzio e non le dissi neppure che saremmo passati a prendere il nostro amico Franco.Ora vi spiego meglio, dovete sapere, che la presenza di Franco ha un significato ben preciso, in realtà lui è lo strumento che usa per documentare le nostre avventure attraverso filmati e fotografie, facendo il tutto senza far avvertire la sua presenza.C’eravamo immessi sull’autostrada: Roma – Napoli, io e Franco eravamo seduti davanti mentre Carla era nel sedile posteriore, ad un certo punto mi fermai nell’area di sosta di un autogrill, e vidi che da un’altra auto scese il tipo che aspettavo, salutandolo con un gesto della mano questi si avviò verso di noi. Anche io e Franco scendemmo dalla macchina e per qualche istante parlammo con lui, poi mi avvicinai alla macchina e le dissi: scendi che ti voglio presentare una persona, si chiama Rudy.Rudy era una tipo alto circa 1.85 e pesava almeno 100 kg.. Dimostrava una quarantina d’anni.Carla si avvicinò a noi e Rudy la squadrò dalla testa ai piedi abbozzando un sorriso molto enigmatico, poi tirandola verso di noi, dissi: questa è Carla ed oggi sarà l’unica allieva per il primo giorno di lezioni per diventare una troietta sottomessa ed esibizionista e aggiunsi che Rudy sarebbe stato il suo maestro. Carla accennò ad un gesto di assenso, forse anche perché non poteva fare altrimenti deglutì ed abbassò mestamente lo sguardo. Rudy le passò una mano sulla testa facendola scivolare sul viso ed indugiando con le dita sulle sue labbra e disse: “si vede subito che la cagna ha la stoffa per diventare la prima della classe” e si mise a ridere in maniera fragorosa (nel frattempo Franco come suo solito aveva incominciato ad usare la telecamera). A quel punto Rudy disse che era meglio che ci avviassimo e che saremo andati a pranzo in un posto di sua conoscenza. Decidemmo di andare tutti con una sola auto. Io e Franco erano seduti davanti mentre Rudy e Carla erano nel sedile posteriore, in macchina Rudy le fece indossare un collare, con un anello sul davanti, poi legò i suoi polsi ai poggiatesta anteriori dicendole che doveva incominciare ad abituarsi ad essere legata. Mentre eravamo sull’autostrada le sbottonò il vestito sul davanti e quando c’era un furgone da sorpassare mi diceva di rallentare, facendo in modo che il conducente potesse vedere Carla in quelle condizioni discinte, ed infatti, subito dopo il furgone ci sorpassavano di nuovo, molto lentamente e suonando il clacson. Rudy nel frattempo diceva che tutti dovevano sapere che era una troia, questo durò sino a quando arrivammo in un casolare di campagna. Rudy ci disse che era un ristorante agrituristico di un amico e che anche se in quei giorni era chiuso, ci avrebbe fatto la cortesia di farci pranzare lo stesso, infatti, all’ingresso il cancello era chiuso e solo dopo aver suonato a lungo ci venne aperto per poi richiudersi alle nostre spalle. Rudy, saluto quello che doveva essere il proprietario, un tizio di nome Enrico, che ci fece trovare degli aperitivi su di un tavolo posto fuori sotto una tettoia e ci disse che appena il pranzo era pronto, ci avrebbe chiamato per mangiare nella sala interna. Nel frattempo Rudy chiese un piattino e lei inizialmente non capii a cosa potesse servirgli.Come loro anche Carla fece il gesto di prendere il bicchiere con l aperitivo, ma Rudy la bloccò e si sedette. Mise il piattino sulle sue ginocchia e versò nello stesso l’aperitivo, poi le disse che doveva berlo leccando il piattino, facendo attenzione a non sporcargli i pantaloni altrimenti l’avrebbe punita. Si accovacciò davanti a lui e con il terrore di macchiarlo, incominciò un lentissimo movimento di leccamento e risucchio e lui compiaciuto si rivolgeva a me e Franco dicendo che ero una gran cagna e anche una grande troia. Enrico ci avvisò, che se volevamo accomodarci il pranzo era pronto. Rudy la portò all’interno del locale, tirandola con un guinzaglio agganciato al collare, Enrico non sembrava meravigliato della cosa evidentemente sono stati spesso complici. Stranamente il pranzo era arrivato quasi al termine e non era successo nulla, nel frattempo però, erano arrivati altri 4 amici del proprietario piuttosto anzianotti, che si erano messi a giocare a carte in un tavolo del locale. Ad un certo punto, Rudy, chiese ad Enrico di portargli una borsa , e dopo che questa gli venne consegnata, disse a Carla che adesso toccava a lei. Quindi consegnandole la borsa, le ordinò di andare in bagno, togliersi il vestito, indossare quello che c’era dentro la borsa e di ritornare a sedersi da loro indossando il soprabito. La cagna prese la borsa ed andò in bagno e li si accorse che dentro non c’erano indumenti come credeva, ma bensì delle mutandine in lattice con un fallo artificiale, rivolto all interno. Si tolsi il vestito e le indossò senza difficoltà in quanto la fica ormai era gia bagnata, per la crescente eccitazione della situazione. Si accorsi che c’era anche un filo con una specie di telecomando e provò ad armeggiarci, ma non ebbe nessun effetto, quindi indossò il soprabito e rientrò nella sala, dove si accorse subito che cèrano altri 4 avventori, che occupavano un altro tavolo e giocavano a carte anche loro, con un età media di 40-45 anni. Si avvicinò al nostro tavolo e si rese conto che le era stata sostituita la sedia con uno sgabello, che arrivava quasi al bordo del tavolo, Rudy, la fece sedere sopra poi fecendole posizionare i piedi nei ferri, ai lati dello sgabello, quindi le bloccò le caviglie con dei lacci e gia in quella posizione il fallo degli slip incominciava a premere al suo interno, Rudy continuò bloccandole anche i polsi ai lati dello sgabello e a quel punto arrivò Enrico, che mi mise davanti un piattino con una porzione di cream caramel. Rudy le ordino di mangiarla, ovviamente legata com’era la troia poteva farlo solo piegandosi in avanti, portando la bocca sul piattino. Però si accorsi subito, che il soprabito le impediva il movimento, quindi Rudy le sganciava piano i bottoni affinché potesse eseguire il suo ordine. Oltretutto quel movimento faceva fare un movimento penetrativo al fallo, all interno della sua fica. Rudy, compiaciuto dell’obbedienza di Carla, le indicò di guardare gli altri uomini che erano presenti nel locale e di far vedere quanto era troia, poi si mise ad armeggiare col telecomando. capii perchè con me non aveva funzionato, mancavano le batterie, infatti, lui le mise ed incominciò a farle vibrare all’interno il cazzo di gomma. Questo porto la cagna ad uno stato di eccitazione tale, che ebbe il suo primo orgasmo, abbandonandosi con un suono gutturale e accasciandosi con la faccia che affondava nel budino mentre sentiva le risate e gli apprezzamenti dei presenti.Quando sollevò il viso, vide che le altre persone andavano via e Rudy che sorrideva. Una volta soli, Rudy chiamò Enrico, e gli disse di portare la sedia speciale, praticamente era una poltroncina con delle ruote, dove erano stati adattati ai lati dei sospensori per gambe del tipo ginecologico. La bloccarono nella posizione della partoriente, Rudy le sfilò gli slip di lattice, prese quello che era rimasto del budino e lo spalmò sulla mia fica, poi bendandola disse a me di metterle il cazzo in bocca, mentre lui si godeva il budino nella fica della cagna orinandole di bere tutto il succo del mio cazzo. Il fatto che Carla si sentisse leccata, la mise in condizione di farmi un pompino incredibilmente intenso, e quando incominciai a sborrarle dentro la bocca avrei voluto non finisse mai. Rudy terminò di leccarla e le chiese se ora era convinta di essere una troia, lei gli risposi di si e lui le disse: lo sai che le troie vengono pagate e quando vengono pagate devono accettare tutto, sai, uno dei tizi che prima erano ai tavoli era disposto a pagare per toccarti frugarti e vederti trattarti da troia ed ho pensato di accettare, però, volevo che tu ne fossi consapevole, quindi sei troia o no? Lei rispose nuovamente di si anche perché il fatto di essere a disposizione di uno sconosciuto che pagava per toccarla e frugarla, rivolgerle frasi ingiuriose la eccitava, quindi ancora bendata e legata alla poltroncina, dove praticamente metteva in mostra oscenamente il suo corpo, venne trasportata nella stanza attigua. Qui Rudy, fece ruotare la poltroncina un paio di volte su se stessa, poi le disse che le avrebbe tolto la benda per un minuto, per farle vedere chi aveva pagato per poter giocare con lei, ed in realtà Carla era curiosa di vedere chi era degli otto signori che stavano giocando a carte. Quando Rudy le tolse la benda, invece, le si presentò una situazione particolare che le fece venire il panico, c’erano tutti e otto e stavano indossando dei guanti in lattice. In un tavolino li vicino, c’erano appoggiati dei cazzi finti di tutte le dimensioni e queste 8 persone si erano seduti intorno a lei come nel gioco della bottiglia, l’unica differenza: era lei la bottiglia!Rudy allora accese una candela e le disse che il gioco sarebbe durato sino a quando la candela si spegneva, quindi la bendò, ed incominciò la sua giostra: La porca iniziò ad essere frugata sempre più in profondità in ogni parte del corpo, sentiva mani ed oggetti che si alternavano in ogni sua amenità, ormai era un giocattolo nelle mani di vecchi viziosi, e tutto questo incominciò a crearle sempre più piacere. Ormai era in un senso di abbandono e di piacere, non so da quanto durava, ormai solo una cosa era certa, stava avendo un orgasmo dietro l’altro ed ormai era sul punto di svenire, quando in lontananza sentii la voce di Rudy che le disse: TROIA SE NE HAI ABBASTANZA DILLO CHE SPENGO LA CANDELA, e lei, con l ultimo filo di voce, gli disse di si. Improvvisamente sentì un liquido caldo sulle sue tette, che la fece sobbalzare e risvegliare di colpo, il porco aveva spento la candela facendo cadere la cera sul suo corpo, ed anche quella si dimostro una sensazione incredibile che le aveva dato un certo tipo di piacere. Allora sentì la voce di Rudy che disse: Hei! la troia non crederà di aver finito. Quelle parole le fecero correre un brivido lungo la schiena, venne slegata dalla poltroncina e sempre bendata, fu messa in piedi. Le vennero legate le mani ad una fune che pendeva dal soffitto e improvvisamente sentii delle mani e delle bocche sul suo corpo, ma non erano le stesse di prima! Le venne tolta la benda e si ritrovò circondata da tre altissimi e bellissimi ragazzi di colore alti e muscolosi come dei giocatori di basket o pallavolo. Il suo sguardo cadde subito sui loro attributi, e la troia dovette pensare che non ne aveva mai visto tanto grandi, la slegarono e la fecero adagiare in un lettino posto ad un lato della stanza, a turno incominciano a schiaffarle il cazzo in bocca dove riusciva a farli entrare a fatica. Poi incominciano a ungerle la fica ed il buco del culo con un lubrificante, e uno di loro si sdraia facendola salire sopra di lui in modo che lo potesse cavalcare. Mentre il suo grosso cazzo scivolava nella fica Carla sentivo il suo ventre allargarsi a dismisura, lui incominciò a muoversi dentro di lei dandole delle sensazioni incredibili. Improvvisamente, sentì che qualcosa di molto grande stava forzando il suo culo, e siccome la cosa le sembrava sproporzionata, cercò di svincolarsi, ma venne bloccata. Sentì un movimento deciso ed un dolore lancinante, il negro le aveva sfondato il culo, ma non poteva nemmeno urlare, perchè il terzo negro le aveva riempito la bocca col suo cazzone. Incominciarono con un ritmo sempre più in crescendo, ormai era una troia, una vacca e una cagna in calore. Urlava e godeva, il negro che le aveva sfondato il culo, all’improvviso ne usci fuori e le versò un mare di sborra sulla schiena. Allora venne messa di spalle sul letto, il negro che stava spompinando, fece cambio col suo compagno, e incominciò a stantuffarle la fica mentre l’altro sborrava abbondantemente sul suo viso da cagna. Intanto, il suo scopatore non dava segni di cedimento, anzi continuava a farle avere orgasmi a ripetizione mentre sentiva delle continue colate di sborra sul suo corpo da puttana. Erano tutti gli altri spettatori che si stavano scaricando ed ecco che anche il negro tiro fuori il suo grosso cazzo e le sparò tutta la sua sborra in gola, mentre Rudy le gridava: “Cagna devila tutta, non lasciarne nemmeno una goccia altrimenti si ricomincia daccapo”. Lei sentiva le nostre mani che spalmavano i fiumi di sborra su tutto il suo corpo, Carla era unta e appiccicaticcia ovunque, ma, appagata ed incredibilmente troia e consapevole che da quel giorno avrebbe dovuto esaudire qualsiasi mia richiesta o quella di Rudy e, infatti, avvicinandomi a lei le dissi che c’era ancora l ultimo esame.Venne condotta nel giardino la fecero sdraiare per terra e ci mettemmo tutti intorno a lei, incominciammo a pisciarle addosso, lavando il suo corpo dalla sborra, solo io, indirizzai la mia pipì verso il suo viso, ed lei, per farmi capire che ormai era mia aprii la bocca e ne bevve due o tre sorsate.Poi ad un tratto vide il proprietario raggiungerci con una sdraio e la fece sdraiare sopra. Aveva in mano una ciottola con un liquido appiccicoso, era del miele. Lo spalmò nella sua fica, e ad un tratto si avvicinò il suo grosso cane, che golosissimo cominciò a leccarla. Che sensazione particolare, mai aveva provato una cosa simile, quella lingua ruvida che succhiava e leccava il suo clitoride e la sua fica la faceva impazzire, più il padrone del cane continuava a riempire la sua fica di miele più il cane continuava golosamente a leccare e sempre di più la troia urlava per l’eccitamento estremo, lasciandosi andare ad intensi orgasmi mentre le persone attorno stavano per venire sopra di me un’altra volta. Il corpo di Carla era tutto appiccicoso di un misto di orina, sborra e miele, ma non poteva fare a meno di continuare a desiderare la lingua ruvida di quel cane sulla sua fica, e più miele trovava più forza e golosità il cane ci metteva, e non finiva mai, era come se la sua lingua e la sua fica fossero divenute una sola cosa uniti da quel liquido denso, dolciastro che tanto gli piaceva. Nonostante il padrone richiamava il cane, lui non si allontanava da lei e continuava a leccarla con la lingua ed lei desiderava che continuasse e non finisse mai. Ormai era allo stremo, aveva raggiunto non so quanti orgasmi, ma di una intensità che mai aveva provato e nessun essere umano poteva provocare una tale intensità!A quel punto, l’accompagnai nella toilette e aiutandola a pulirsi, era sconvolta e stanchissima, ma felice di essere mia, di ubbidirmi ed assecondare ogni mia perversa fantasia.Ora ne era convinta profondamente, era diventata la mia schiava in tutto per tutto e per sempre!

