Raffaella è una ragazza mora di ventisei anni ed a Taranto ha sempre avuto la fame di essere facilmente abbordabile. La conoscevo ormai da diverso tempo e nell’ultimo periodo ho sempre avuto la consapevolezza di un suo forte interessamento nei miei riguardi.Una mattina di giugno me ne stavo sdraiato sul lettino in mezzo alla spiaggia, di fronte ad un meraviglioso mare quando vidi davanti ai miei occhi un fantastico culo coperto da un minuscolo perizoma, anzi il costume era coperto da un meraviglioso culo.Riconobbi all’istante la proprietaria di quel fondoschiena; mi alzai dalla mia posizione e le andai incontro. Dopo i saluti di rito, ci mettemmo a chiacchierare e la invitai a prendere il sole vicino al mio ombrellone. Lei accettò immediatamente e continuammo la conversazione comodamente seduti, io sul lettino e lei sulla sdraio. Il suo sguardo era pieno di desiderio ed il discorso facilmente cadde sul sesso. Mi confidò di essere piacevolmente attratta dalle situazioni strane e che rifiutava ogni tipo di fidanzamento così da poter essere libera di scopare con chiunque desiderasse. Sicuramente notò il rigonfiamento che ebbi sotto il costume e la cosa anziché imbarazzarci, ci fece eccitare ancora di più. Continuando a parlare ci demmo appuntamento per quella stessa sera.Con un ritardo di circa venti minuti presentai davanti al cancello della sua villa al mare e, con mia grande e piacevole sorpresa, notai che Raffaella era in compagnia di Francesca, sua amica, anche lei ventiseienne ed anche lei con fama di gran porca.Le due femmine salirono in macchina, Francesca si sistemò dietro, mentre Raffaella mi fece compagnia davanti.Entrambe erano vestite come due troie: Raffaella indossava un top bianco da cui traspariva la totale assenza di reggiseno, ed un fuseaux nero aderente tanto che la forma del culo era ben distinta. Francesca dal canto suo portava una gonna nera a portafoglio ed una camicia sbottonata per i quattro bottoni più alti, per cui ogni suo minimo movimento in avanti mostrava il seno in tutta la sua prosperità. Tutt’e due calzavano scarpe nere con un alto tacco a spillo.Andammo in un vicino pub a prendere qualcosa da bere. Nello scendere dall’auto Francesca fece ben in modo che le cosce uscissero dallo spacco della gonna, mentre Raffaella camminava sculettando come una troia, facendo girare ogni uomo che incrociava.Entrammo nel pub e quasi mi vergognai di essere accompagnato da due puttane simili. Passarono alcuni minuti durante i quali prendemmo posto ad un tavolino e subito Francesca cominciò ad accarezzarmi la gamba a lei più vicina sino ad arrivare a palpeggiarmi la patta dei bermuda. Raffaella intanto continuava a parlare, per lo più di sesso, e Francesca assecondava i suoi discorsi senza mai staccare la mano dal mia membro. Ad un certo punto ebbe l’idea di tirarmelo fuori e di masturbarmi sotto il tavolo.Stavamo per terminare i nostri drinks, quando Raffaella disse , rispose l’amica. All’unisono ci alzammo, andai a pagare alla cassa ed in pochissimo tempo arrivammo alla villa di Raffaella.Durante il tragitto fu Raffaella a masturbarmi e contemporaneamente Francesca, seduta dietro, con una mano palpeggiava le tette dell’amica e con l’altra si sditalinava raggiungendo quasi l’orgasmo. Poco prima di arrivare Raffaella si chinò su di me prendendo il cazzo in bocca e facendomi un gustosissimo pompino.Entrammo nella villa e le due troie immediatamente si spogliarono; con fare bramoso si avvicinarono a me e, inginocchiatesi, cominciarono a levarmi i bermuda. Nudo con indosso soltanto la polo, si avventarono sulla mia verga succhiandola voracemente, sia a turno che leccandola insieme. Nel farmi il pompino si ritrovarono a baciarsi come due navigate lesbiche.Francesca si alzò in piedi, prese l’amica per i capelli e la costrinse a ficcarsi completamente il cazzo in bocca. Raffaella pompava come una forsennata, costretta nel ritmo dalle mani dell’amica., intimai ad entrambe; così Raffaella si mise carponi sul pavimento; Francesca si piegò dietro l’amica e la preparò alla chiavata: le allargò le chiappe ed affondò la lingua sulla fica della donna. Inumidì per bene la vagina, quindi lasciò il posto al mio cazzo, la scopai senza un minimo di dolcezza e Raffaella ebbe un sussulto da quella penetrazione violenta. Francesca si sdraiò sotto l’amica e le spinse la testa in mezzo alle cosce invogliandola a leccarle la fica, mentre lei stessa mi leccò la sacca dei testicoli.Continuai a fottermi Raffaella con la lingua di Francesca che leccava il resto del cazzo che fuori usciva dal membro dell’altra donna. Raffaella fu la prima a raggiungere l’orgasmo, sbattendosi con vigore e leccando più intensamente la passera di Francesca. Nel frattempo il buco del culo di Raffaella implorava di essere violato. Allora tolsi la verga dalla fica e le riempii l’ano. Scivolai facilmente dentro quel culo evidentemente preda di molti cazzi. Francesca vedendo la fica dell’amica libera si buttò a capofitto leccando clitoride e labbra e facendo sussultare di nuovo Raffaella.La sapiente lingua di Raffaella fece godere Francesca, mentre il cazzo continuava a trotterellare nel suo culo. Di colpo sborrai inondandole le viscere di caldo sperma. Continuai a tenere il cazzo nel suo culo ed una volta meno duro mi misi a pisciare all’interno del suo ano. Il misto di piscio e sperma vagava all’interno del corpo di Raffaella e quando estrassi il cazzo, Raffaella si alzò scaricando sul viso di Francesca quel misto di liquido caldo e denso. Francesca di scatto aprì la bocca cercando di bere quella miscela che in parte le finì in bocca ed in parte sul viso, ricoprendolo quasi interamente.Francesca continuò a leccare l’amica, sia in fica che in culo, e ne approfittai per portarmi davanti a Raffaella e infilarglielo nuovamente in bocca così da eccitarmi di nuovo. La lingua della donna mi fece nuovamente eccitare, così allargai le cosce di Francesca e la scopai con forza; dopo un suo primo orgasmo, la feci mettere carponi e la inculai anche in considerazione che Raffaella con la sua lingua aveva lubrificato per bene l’ano dell’amica. Francesca cominciò a godere come una pazza nel sentire la verga sfondarle il culo; la inculai con forza infilandole l’intero cazzo nello sfintere. La fica intanto gocciolava umori di piacere che Raffaella prontamente si buttò a raccogliere in bocca. Francesca era ormai priva di qualsiasi freno inibitorio gridava in prossimità dell’orgasmo. Le tolsi la verga dal culo e ripresi a chiavarla per farla godere meglio. Francesca rimase carponi, le andai davanti, la presi per i capelli e le infilai il cazzo in bocca. Un paio di pompate furono sufficienti per farmi esplodere in una sborrata copiosa e violenta che Francesca ingoiò interamente.Raffaella rimase alla villa, mentre con la macchina accompagnai Francesca a casa sua. Giunti davanti al suo portone, presi la testa della ragazza, la spinsi verso la patta dei pantaloni e le ficcai il cazzo in bocca. Francesca era convinta volessi un altro pompino, ma poco dopo si è accorse che stava ingoiando il mio piscio. Le scaricai in bocca l’intera pisciata che fu costretta ad ingoiare poiché la obbligavo con le mani a tenere il cazzo in bocca. Scese dalla macchina sorridendo e dandomi appuntamento per un’altra sera.
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