Quella sera io e mia moglie aspettavamo a cena Mauro, un nostro vecchio compagno di scuola con il quale, sia durante il periodo scolastico e sia da sposati, uscivamo molto assiduamente fino a circa sei anni fa, quando per causa del mio lavoro mi sono dovuto trasferire al nord. Con Mauro, ai tempi belli cioè da giovani, ci capitava sovente di uscire a quattro con le ragazze che a ruota ci capitavano. Di avventure ne abbiamo avute parecchie, e ci era capitato anche di dividerci persino una donna, più volte ma in periodi diversi. Anche lui adesso si era trasferito al nord,per motivi di lavoro, e non lontano dalla città dove abitavo insieme e mia moglie Claudia. Siamo una coppia io 35 anni, come Mauro, e Claudia 32, una donna alta,con una quinta di seno, capelli neri, lisci e lunghi, occhi neri, praticamente la classica donna meridionale con un pizzico di esibizionismo. Non abbiamo figli, ma non per nostra volontà. Spesso durante i nostri rapporti fantasticavamo sulla possibilità di farlo in presenza di un altro uomo e l’idea, sinceramente, eccitava entrambi tanto da portare Claudia a degli orgasmi lunghissimi e ripetuti. Quella sera era una sera d’inverno, come tante, fuori nebbia, freddo una pioggiarellina leggera che dava all’ambiente esterno un aspetto cupo quasi da film dell’orrore. Tante e tante volte ho rimpianto le serate del mio paese che se anche in inverno spesso si poteva ammirare il cielo stellato. Ma torniamo alla nostra serata e lasciamo da parte i sentimentalismi. La serata passa serenamente, una ottima cena cucinata splendidamente da Claudia, con buon vino e alla fine ci spostiamo nel salone a sorseggiare un brandy invecchiato, in compagnia di un di uno scoppiettante fuoco in un caldo camino. Le luci molto soffuse e la fiamma del fuoco disegnano le nostre ombre sulle pareti, mentre mia moglie è ancora di là in cucina. Io e Mauro, seduti uno di fronte all’altro, iniziamo una discussione su argomenti più diversi, come capita a due vecchi amici dopo parecchio tempo che non si vedono, ed alla fine ci ritroviamo a parlare di videogames di azione, per i quali so che Mauro ha una vera passione. Cosi accendiamo il computer e carichiamo il gioco mentre rimaniamo in compagnia della sola calda luce del fuoco. Claudia nel frattempo ci aveva raggiunto, le avevo versato da bere e sorseggiava divertita seduta dietro la sedia di Mauro che con cuffie alle orecchie si era completamente immerso nel gioco. E fu solo a quel punto, che mi accorsi di come era vestita mia moglie: da dietro la guardavo con quei fianchi gentili e quel bellissimo sedere tondo che tanto adoravo in una casta longuette che le evidenziava le curve in maniera provocantissima. Mi avvicino da dietro e l’abbraccio, poi lentamente le accarezzo la schiena ed i fianchi, le sfioro il collo con la bocca e lei gradisce. L’eccitazione inizia a salirmi, il mio amico non accenna smettere nonostante l’ora, ed io mi faccio sempre più audace, ora palpandole quel delizioso sedere, ora sfiorandole i seni. Le sfioro il pube e lei ha un sussulto, le mie mani si fanno strada sotto la sua camicetta cercando avide i seni che, con mia grande sorpresa, ora potevo sentire bene accesi sotto il reggiseno slacciato. Non potevo fermarmi dal toccare quel corpo caldo, le mie mani scendono sui suoi fianchi per risalire con la linguette. Mauro era come assorto in contemplazione, ed io non vedevo l’ora che se ne andasse, o forse no… Il gioco si era fatto caldissimo mi appoggio alle natiche di mia moglie e lei si gira con uno sguardo inequivocabilmente da donna in calore ed inizia lentamente a muoversi. Non ce la faccio più, scosto delicatamente il perizoma a mia moglie e le mie mani arrivano finalmente a sfiorarle la fica grondante d’eccitazione e chiararamente aveva raggiunto dei livelli simili. I suoi sospiri si fanno veloci, le accarezzo sfiorandolo, il clitoride mentre con l’altra mano le stringo un seno; il mio cazzo andava a mille ero in parte imbarazzato in parte impazzito per la situazione. La faccio appoggiare allo schienale della sedia di Mauro delicatamente, e con avidità le cerco la fica inserendovi due dita che affogano senza accorgersene all’interno. “Che troia, iniziavo a pensare, si fa masturbare come una zoccola da strada, senza alcun ritegno a pochi centimetri dal nostro ormai scomodo ospite”. Sarei andato a fondo, costi quello che costi, la inarco leggermente senza fare movimenti bruschi, ho già il cazzo durissimo e bagnatissimo in mano, lo appoggio a quel buco che quella sera avrebbe ingoiato qualsiasi cosa, ma mi fermo e comincio a giocare lentamente con la cappella sul suo clitoride, quindi risalendo ad imboccarle la fica dilatatissima per arrivare al buchino che trovo di gran lunga bagnato… e cosi per diverse volte lei non oppone resistenza, anzi accenna ancor più ad inarcarsi gentilmente per offrirla quasi imprecando di prenderla. Il colpo è lungo ma delicato… mi sembra quasi di non sentirla, solo umidità ed un lieve sospiro, ma continuo mentre lei si apre delicatamente per prendere ancor di più quello che ormai aveva completamente dentro; la mia mano da sotto insisteva ulteriormente a masturbarla ed i piaceri iniziavano ad uscire copiosi. “Non è possibile”; stentavo a credere ad una scena del genere ma l’eccitazione ormai dominava i nostri lenti movimenti. Quella sera tutto sarebbe potuto succedere se Mauro si fosse voltato. Estraggo il cazzo e lei si volta a guardarmi quasi infastidita, la troia! Le piaceva essere chiamata cosi nei nostri momenti più caldi e le piaceva dirselo. Mi avvicino ad un orecchio e le sussurro:”Che troia che sei… sai di esserlo…e ti piace esserlo….”; mentre con le mani le stringo i seni. Lei non respira quasi più, ed io continuo:”ma guardati che puttanella che sei, ti scoperesti anche L. adesso”, lei non risponde le lascio un seno per impugnare il mio cazzo ma questa volta punto più in su…lei non si muove, è paralizzata, le imbocco la cappellona nel buchino che raramente mi era stato concesso ma che quella sera cede immediatamente e piano mi faccio strada in quel luogo decisamente più spartano ma del tutto ospitale. Pochissime spinte e le sono dentro sino alle palle…. Quindi riprendo a sussurrarle: “li vorresti adesso due cazzi, completamente tuoi per abbandonarti totalmente”, lei non fiatava, “ma forse non ti basterebbero ancora bellissima troia”. L’eccitazione è alle stelle, ancora poche spinte in quel buchino ed esplodo riempiendolo di sperma ma continuo ancora ed ancora ed ancora. Alla fine lo estraggo e ammirato notai quel delizioso buchino rimanere aperto, dilatato, come in attesa di essere solo riempito. Claudia si volta, mi abbraccia e mi bacia con un calore diverso dal solito e con la mano saluta Mauro, che improvvisamente sembrava essersi ridestato:”Questo gioco è senza dubbio il migliore al quale io abbia mai giocato”! mi dice e resosi conto dell’ora si avvia alla porta dove, caldamente ci salutiamo, con il proposito di non lasciare passare troppo tempo per un’altra cena. Incredibile serata, pensavo. Ma non appena mi siedo per spegnere il computer, nello schermo del monitor, reso alquanto scuro dal gioco, distintamente mi appare la sagoma della stanza dietro le mie spalle, mentre in me si insinuavano fantasie e dubbi. L’eccitazione si impadronisce nuovamente di me ancor più forte di prima, ed in un attimo il cazzo mi torna durissimo, pronto per dare un seguito.
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