IV CAPITOLO E’ sabato mattina; sono ormai le undici e in casa c’è un silenzio surreale.Suona il telefono. Io sono per terra, disteso sul tappeto. Mi alzo e senza indugiare vado a rispondere. E’ mia suocera che mi avverte che mio figlio sarà con lei anche per il pomeriggio e che non sarà in città, ma da un’amica. Le rispondo che va bene e che ci saremmo sentiti alla sera.Riaggancio il telefono e mi giro. Fino a quel momento non mi ero accorto di cosa c’era accanto a me, sono ancora assonnato e stralunato, ma in quel preciso momento mi rendo conto della situazione.Filippo sta dormendo sul divano, appoggiando le gambe su quelle di mia moglie, che a sua volta si è rannicchiata, appoggiando la testa sulla pancia di Filippo, proprio vicino al suo cazzo, che finalmente vedo moscio.Gli altri tre sconosciuti sono sistemati sulle poltrone o per terra sul tappeto come ero io. Tutti ovviamente nudi nati.E’ pazzesco: non è un sogno tutto quello che è successo durante la notte, è tutto vero.Sono stato inculato brutalmente da tre uomini. Gli stessi a cui ho fatto provare un piacere enorme prendendoglielo in bocca e succhiandoglielo avidamente; tra questi, il collega con cui condivido da più di tre anni l’ufficio.Intanto mia moglie non è stata da meno, facendosi inculare pure lei e facendosi trattare da vera troia da un trans dalle fattezze incredibili: due tette veramente mozzafiato, ma col cazzo più grande di tutti e tre gli altri uomini presenti.Assorto in questi pensieri, non mi accorgo che il trans si è intanto svegliato, aprendo gli occhi, ma senza muoversi mi fissava negli occhi. Quando me ne accorgo, lui mi sorride, mi fa l’occhiolino e senza fare confusione si alza, si dirige su per le scale, dove non era ancora andato nessuno, e a metà strada si gira verso di me e mi fa segno di seguirlo. Lo faccio pensando anche di controllare cosa sta facendo.Sbircia dentro le camere al primo piano e quando trova quella da letto entra, lo seguo. Entrando lo vedo vicino alla cassettiera; incomincia ad aprire i cassetti, finché non trova quello della biancheria intima. Sceglie un reggiseno a balconcino e un perizoma bianchi, molto belli, che avevo regalato pochi giorni prima a mia moglie per il suo compleanno.Si gira verso di me, si avvicina e mi dice: “Bella troietta, ieri sera ti hanno usata tutti, tranne me. Adesso, senza protestare, ti metti questa roba, e mi fai vedere quanto sei zoccola, e soprattutto se sei più zoccola tu oppure tua moglie. Questa notte lei è stata fantastica, vediamo se in famiglia avete tutti questa dote.”Lo guardo allibito, la tensione erotica, appena sveglio era passata, pensavo fosse ormai tutto finito!Invece queste parole di sottomissione mi hanno di colpo risvegliato e l’uccello mi si è subito rizzato, rendendo inutile ogni mia protesta verso la richiesta di Mara (questo è il suo nome).Come un automa, mi infilo reggiseno e perizoma, che a fatica indosso, visto le notevoli differenze di peso tra me e mia moglie.Una volta sistemato mi obbliga a girare su me stesso un po’ di volte e a fare una passeggiata davanti a lui (o lei?).Mi sentivo femmina, in quel momento, pronto ad esaudire ogni voglia del mio padrone.Mara mi si avvicina da dietro, infila una mano tra le mie gambe e afferra violentemente le palle, stringendole forte. Mi piego dal dolore e a quel punto mi spinge sulla schiena facendomi cadere scompostamente sul letto. Cerco di rialzarmi ma lei mi è subito sopra mettendomi il suo fantastico uccello davanti alla faccia. Non resisto e prima che lei possa dirmi qualcosa, lo afferro e lo ingoio completamente nella mia bocca ormai diventata esperta bocchinara.Inizio una lunga pompa, fatta di leccate e succhiate che fanno veramente impazzire Mara.Ogni tanto, tra i sospiri apre bocca e dice frasi tipo: “Sei una vera troia, meglio di tua moglie”, oppure “La tua bocca è molto meglio di una figa”.Continuiamo così lungamente, arrivo a leccarle anche il culo, lei mi toglie il reggiseno e mi strizza i capezzoli, poi si abbassa e incomincia a leccarmeli, poi avvicina il viso al mio e infila la sua lingua nella mia bocca esplorandola in ogni parte; mi faccio invadere completamente mentre in nostri cazzi si strofinano a vicenda.Ad un certo punto, senza dire nulla mi gira e mi mette alla pecorina e senza tanti preamboli, mi penetra violentemente. Ho il cazzo duro e a questo punto, non resisto più e vengo copiosamente, mentre Mara inizia una fantastica cavalcata che mi spana completamente il culo, rendendolo una voragine che tutto fagocita, compreso tutto quel fantastico cazzo che ha Mara fra le gambe.Godo ancora due volte prima che Mara mi riempia le budella di caldo sperma. Mi sento una cagna in calore, non smetterei mai di farmi inculare è troppo bello. Come posso fare dopo queste esperienze a ritornare alla mia vita normale? V CAPITOLO Sono disteso sul letto dove per l’ennesima volta sono stato inculato. Mara, la trans, è distesa al mio fianco, sento il suo uccello spingere verso la mia pancia. Mi sento rilassato, appagato da quel modo di vivere sesso. Mara dorme, mi alzo e scendo al piano di sotto.In sala non trovo più nessuno, vado in cucina: anche quella è vuota. Entro in bagno e mi trovo di fronte ad una scena fantastica: Filippo è in piedi vicino alla vasca da bagno (molto grande con idromassaggio incorporato) e dentro gli altri due uomini gli stanno leccando l’uccello con una fame e una foga che lascia esterrefatti. Mia moglie, a sedere sulla tazza, a gambe aperte si sta sditalinando mentre guarda la scena.Nessuno si accorge di me, io mi fermo a guardare con la voglia di entrare anch’io nella vasca ad assaporare nuovamente il cazzo di Filippo, colui che mi ha sverginato.I due dentro la vasca, Mario e Riccardo, incominciano a slinguarsi in bocca come due amanti, le loro bocche rimangono fra loro incollate per diversi minuti, mentre si vedono i movimenti delle loro lingue e anche delle loro mani che si esplorano i corpi a vicenda. Filippo, rimasto all’asciutto si gira e vedendomi mi ordina di appoggiarmi con la pancia al bordo vasca, in maniera che mi possa facilmente inculare. Senza protestare, anzi con sommo piacere, mi metto in posizione ricettiva e aspetto la penetrazione, che arriva poco dopo, facendomi sobbalzare per l’irruenza utilizzata da Filippo.Incomincia a pompare ed io a godere. Dopo qualche minuto sento un contatto sul mio corpo. Mario e Riccardo, accortisi di me, si sono avvicinati e incominciano a toccarmi le tette e il mio piccolo cazzo, poi si alzano in piedi e mi offrono i loro splendidi e turgidi cazzi da prendere in bocca. Li prendo entrambi dentro. Mi sento, per l’ennesima volta, riempito al massimo. E’ una sensazione fantastica, che non avevo mai provato, ma che in un solo giorno ho già sperimentato due volte.Sento di non resistere più, vengo mentre Riccardo mi sta segando, gli riempio la mano di sborra calda, e lui toglie il cazzo dalla mia bocca e mi presenta la mano da ripulire, cosa che faccio con devota attenzione. La mia libido è alle stelle, non smetterei mai. Mi sento bene a fare la troia, e agli altri piace trattarmi da tale.Ora sento che Filippo si sfila molto lentamente dal mio pertugio, vorrei ma non posso trattenerlo: mia moglie non aspetta altro che di essere inculata selvaggiamente. La scena di quattro uomini che si fottono a vicenda l’ha portata ad uno stato di eccitazione altissimo e quando Filippo le si avvicina, senza dire una parola, si gira e offre a lui il suo culo, pronta per essere trapanata.Non posso certo biasimarla, anzi mentre continuo a darmi da fare con gli altri maschioni, la vista di mia moglie presa da dietro con tanta foga da Filippo, il mio collega, mi eccita ancora di più.Lei è girata verso di me e mentre Mario si è portato alle mie spalle e mi penetra nel culo, ci guardiamo negli occhi ed entrambi ci rendiamo conto che il nostro rapporto non sarà più lo stesso.Continuiamo a godere entrambi, facendo godere gli uomini che sono con noi. Non mi sento più suo marito, piuttosto la sua compagna di godimento.Muoviamo il culo nello stesso modo, entrambe penetrate e cavalcate. Riccardo, rimasto disoccupato si mette fra noi, e insieme, io e mia moglie, gli lecchiamo cazzo e palle in modo sublime. Intanto che lecchiamo Riccardo, ci scambiamo slinguate a vicenda, come da donna a donna, non più come marito e moglie. Mi sento veramente zoccola. Intanto i tre che ci posseggono, come fossimo loro, arrivano al limite dell’eccitazione prima dell’orgasmo, e insieme, come se si fossero accordati, eruttano tre caldi getti di liquido che ci imbratta insieme io e Sonia. Come due vacche navigate ci lanciamo in un sessantanove acrobatico, ripulendoci a vicenda dal saporitissimo liquido dei tre stalloni.Ci guardano increduli. Siamo due vere troie da monta. Siamo peggio di come potessero immaginarci nel peggiore (o migliore) dei sogni.
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