VI CAPITOLOE’ ormai pomeriggio inoltrato, e i nostri “amici-padroni” ci salutano, andandosene. Rimane Filippo, ancora nudo, disteso sul divano, che ci guarda, mentre accompagniamo alla porta gli altri.Quando rientriamo nel soggiorno, è ancora lì… con il cazzo in mano, che mi guarda fisso negli occhi.Non dico nulla, mi avvicino e incomincio a leccarlo partendo dai piedi, salendo su fino ad arrivare all’uccellone che intanto era tornato duro come il cemento. Me lo metto tutto in bocca e incomincio a succhiare e leccare, come se fosse la prima volta in quel giorno. Non mi sento mai sazio.Intanto Sonia, guardandoci si eccita di nuovo e poco dopo si affianca a me e iniziamo uno splendido pompino a due. Andiamo avanti così ancora per circa mezz’ora, fino a che Filippo, finalmente ci riempie nuovamente con il suo caldo sperma.E’ la giusta conclusione della giornata.A questo punto si riveste, ci chiede di sederci attorno al tavolo con lui, tutto per dirci che quelle foto le terrà ancora lui per sicurezza, ma soprattutto come ricatto per fare di noi quello che preferisce, in qualunque momento lo desideri; non accetta nessun tipo di rimostranza; ci assicura che se saremo bravi come abbiamo dimostrato di essere, le foto non le avrebbe viste nessuno, poi si alza e se ne va, lasciandoci completamente a bocca aperta.Ovviamente la paura incomincia a far galoppare la mente, pensando ai mille modi in cui ci avrebbe potuto ricattare. La situazione ci spaventa da morire ma nello stesso tempo ci eccita anche, al punto che io e Sonia incominciamo a baciarci e leccarci come mai avevamo fatto prima da soli.Ci scambiamo i ruoli, facendo lei il maschio e io la femmina; mi sodomizza più volte con vari oggetti, fino ad infilarmi completamente la mano nel culo, ormai aperto a tutto. Mi palpa e strizza le tette con tutta la forza che ha facendomi gridare dal dolore e dal piacere. Io mi faccio sottomettere come meglio crede, leccandogli, ogni volta che me lo permette, la figa grondante di umori.Finalmente è sera, è tutto finito; nostro figlio torna a casa e tutto sembra tornare normale.Domani si torna al lavoro; sono spaventato, ma anche eccitato da quello che mi potrà succedere con Filippo. VII CAPITOLOSono le 8,45 mentre varco la porta dell’ufficio dove lavoro.Sono il primo questa mattina. Filippo non c’è ancora. Arriva gli altri colleghi alla spicciolata. Tutti cordiali, come al solito; solite battute del lunedì mattina, niente di nuovo. Poco dopo arriva anche Filippo; non mi guarda nemmeno, mi saluta distrattamente e si mette a sedere al suo posto.A metà mattina, dopo un silenzio di quasi due ore, un collega entra e spara, rivolto verso di me, la sua solita battuta del cazzo “il tuo segretario lavora, vieni tu a prendere un caffè?”. Mentre sto per rispondergli come avrei sempre fatto, Filippo alza lo sguardo e mi fulmina con i suoi occhi, al punto che rifiuto l’invito e mi rimetto in silenzio al lavoro.Pochi minuti più tardi, Filippo si alza dalla sedia, e mentre esce dalla porta mi lascia un biglietto sul tavolo. Lo apro e leggo: “Vieni in bagno fra cinque minuti”. Non ammette repliche. Sono confuso, ma l’eccitazione sale come accadde il giorno prima, e passati i cinque minuti, senza pensarci troppo, mi dirigo verso i bagni.Entro, non c’è nessuno, ho paura, non so cosa fare; mi avvicino ad un orinatoio, me lo tiro fuori ed incomincio a pisciare. In quel momento sento che qualcuno entra, ma da dove mi trovo non vedo chi è. Ho sempre più paura. Non sento più nessun rumore; non so se voltarmi. Ad un certo punto mi sento mettere una benda sugli tacchi, e due mani mi bloccano le mie, me le portano dietro alla schiena e sento il contatto con due manette che immediatamente si chiudono. Ci sono almeno due persone dietro di me e non so di chi si tratta.Non ho il tempo di reagire ma in fondo è quello che voglio. Mi girano, mi aprono i pantaloni, mi portano fino ai lavandini e mi fanno appoggiare in avanti su di essi, esponendo il mio culo ai loro sguardi.Sento armeggiare dietro di me fino a che, improvvisamente un cazzo enorme mi entra in culo senza nessun tipo di preparazione; il dolore e lancinante, sto per urlare, ma riesco a trattenermi per non farmi sentire. Incomincia a pompare prima piano, poi sempre più veloce. Piano piano mi tira indietro, mi stacca dal lavandino e appena libero, sento il secondo cazzo, già pronto, davanti alla mia bocca. Non aspettavo altro! Me lo infilo in bocca e incomincio un bel pompino, che sicuramente è la cosa che ho imparato a fare meglio. Incomincio così un bellissimo su e giù, che però, visto l’ambiente non proprio sicuro finisce abbastanza velocemente con i due manzi che mi imbrattano completamente di sperma.Mi accascio per terra, voglio riprendere fiato, ma i due, senza aspettare mi lanciano le chiavi delle manette e se ne vanno, senza aver detto una parola e senza essersi fatti riconoscere.Velocemente mi libero, mi pulisco alla meglio e mentre sto per uscire mi accorgo di un foglio che i manzi hanno lasciato per me, in terra vicino all’uscita. Lo raccolgo e leggo: “Eravamo in tre a divertirci con te, ma uno ha dovuto fare da guardia e non ha potuto godere dei tuoi buchi. Vedrai lo farà in un prossimo incontro. Vogliamo solo informarti che siamo tre colleghi che tutti i giorni saluti, ma mai ti diremo chi siamo. Sappi solo che noi potremo sputtanarti come meglio crediamo, quindi non fare il furbo e accetta i nostri giochi, altrimenti…. Ti saluta Filippo, che ti invita, per oggi, ad andare a casa per pranzo, non vorrebbe che tua moglie si sentisse trascurata, dopo una giornata intensa come quella di ieri. Ciao, alla prossima”Il sangue mi si gela nelle vene. Incomincia ad esserci troppa gente in ufficio che ormai sa cose indecenti sul mio conto. Ho paura che la voce si sparga e che possa influenzare troppo negativamente la mia vita.Incomincio ad avere seriamente paura degli sviluppi che tutta questa storia può avere.Intanto esco, torno in ufficio; di Filippo neanche l’ombra. Mi rimetto al lavoro, anche se faccio fatica a concentrarmi.Arriva l’ora della pausa pranzo, mi preparo, esco e mi dirigo verso casa.Quando arrivo nel cortile, non credo ai miei occhi: tre auto, di grossa cilindrata, sono parcheggiate nel mio cortile. Non doveva esserci nessuno in casa, se non mia moglie. La paura mi assale nuovamente.Entro in casa, e quello che vedo è molto peggio di quello che potevo immaginare.Tre uomini stanno riempiendo tutti e tre i buchi di mia moglie, che, come una troia navigata, li fa godere senza problemi.Sono sul tappeto della sala, in un groviglio indescrivibile di braccia, gambe, tette, cazzi e culi.Nel lato opposto della sala, sul tavolo da pranzo, un altro gruppetto formato da una donna e due trans si sta divertento allo stesso modo: la donna al centro, trapanata da due nerchie fantastiche.Appena si accorgono della mia presenza, le trans lasciano la donna, si avvicinano a me, mi prendono per le braccia, mi portano vicino al tavolo, mi spogliano, senza che io dica niente, mi fanno inginocchiare per farmi leccare i loro splendidi cazzi. Sono stupende, hanno delle tette veramente fantastiche, e alla loro vista mi lancio con foga sui loro cazzi turgidi e vogliosi. La donna, che intanto aveva continuato a sditalinarsi, scende dal tavolo su cui si era seduta e si distende sotto di me, incominciando a leccarmi palle e buco del culo. La sensazione è bellissima e mi lascio andare slinguando a più non posso i due cazzoni trans.Passano minuti fantastici, poi i trans mi spostano da sopra la bocca famelica della donna, mi distendono a pancia all’aria, mi aprono le gambe e a turno mi scopano in culo, come fossi una femmina. Godo come un pazzo, sentire i poderosi colpi di cazzo nel culo e allo stesso tempo vedermi le tette fantastiche sballonzolare davanti ai miei occhi, mi provoca il primo orgasmo, ma loro non si fermano e continuano a riempirmi il culo a turno, mentre la donna si siede sulla mia faccia per farsi leccare. Anche lei viene in un poderoso orgasmo seguito da una pisciata calda che mi cola sulla faccia e sul collo.Intanto, all’altro lato della stanza, mia moglie Sonia continua a divertirsi coi tre maschi, facendoli venire diverse volte. Me ne accorgo perché la vedo imbrattata di sperma, mentre, in ginocchio, succhia i tre cazzi che a turno le si parano davanti agli occhi. La vedo felice ed eccitata in questa situazione al limite della perversione.Mi sento il culo in fiamme, trapanato e sfondato, ma voglioso di carne. Una delle due trans mi fa alzare e mi avvicina a mia moglie ancora intenta a pompare i tre cazzi, e mi ordina di ripulirla tutta dallo sperma dei tre, intanto, uno dei maschi fottitori diventa fottuto, facendosi impalare di buon grado dalla trans, che lo mette a pecorina pronto a leccare il cazzo agli altri due.Pulita perfettamente Sonia, mi affianco a lei e al maschio pompinaro, e insieme ci slinguiamo a vicenda, poi, scivolo sotto al corpo massiccio dell’uomo e gli prendo in bocca il cazzo mentre è ancora inculato dal trans. I suoi movimenti fanno si che senza nessun mio movimento lui mi scopi la bocca come fosse la più accogliente delle fighe.Intanto sento una sensazione di caldo che avvolge il mio pisellino: è la seconda trans che si sta prodigando di bocca e di lingua, aspirandomi il poco residuo sperma rimasto nelle palle.Siamo tutti intensamente intenti a godere in un’orgia fantastica, dove non esiste più uomo o donna (o trans), ma solo soggetti intenti a trarre e a donare il massimo del godimento sessuale possibile.Sento la porta di ingresso che si apre: non deve arrivare nessuno; mi rivolgo da quella parte e rimango esterrefatto: mia suocera sulla porta allibita, che guarda la scena senza proferire verbo!Non so cosa fare, Sonia non si accorge nemmeno che sua madre è entrata e continua a pompare due cazzi insieme, gli altri guardano senza preoccuparsi più di tanto della nuova arrivata, fino a che uno degli uomini, si avvicina a mia suocera Mirka, le accarezza i capelli e la porta nel centro della stanza.Mia suocera, che ha già superato i sessant’anni, non è bellissima, anzi, ma è molto abbondante, l’esatto contrario della figlia. Non ho mai pensato a lei come oggetto sessuale, ma solo come nonna di mio figlio.Però in quel momento, vista la situazione, mi accorgo che potrebbe anche lei essere coinvolta nella nostra sconvolgente orgia collettiva. Mentre i pensieri corrono, le mani dell’uomo non sono da meno e in pochi istanti mi ritrovo lei, completamente nuda, con tutta la sua ciccia debordante in bella vista. I suoi seni sono enormi, enormi e cadenti, ma eccitantissimi, tanto che subito l’uomo inizia a toccarli, stringerli, soppesarli, poi leccarli e ciucciarli. Mia suocera, incredibile ma vero, sembra proprio non aspetti altro e si lascia condurre in questo gioco perverso. Le si avvicina una trans, che incomincia a toccarla fra le gambe, facendogliele aprire e mostrando a tutti una bella sorcono ancora, nonostante l’età, molto pelosa.Le infila dentro un dito, poi due, tre, infine tutta la mano, muovendosi come uno stantuffo. Mirka non si regge più sulle gambe, si accascia per terra, l’altro trans la fa distendere a pancia in giu, le monta sopra e le svergina il culone enorme che si ritrova. Intanto Sonia si è accorta di quello che succede, e passato qualche istante di sorpresa, senza battere ciglio si avvicina da dietro alla madre, e inizia a leccarle la figona pelosa.Non resisto nel vedere questa scena, mi avvicino alla faccia di Mirka e le porgo il mio pisello da leccare. Non se lo fa ripetere due volte, e ingoia senza fatica il mio affarino facendo un ottimo lavoro di lingua, che in men che non si dica, mi fa eruttare ancora tanta sborra che non sapevo nemmeno di avere. La ingoia tutta con sommo piacere mentre il trans si sposta dal suo culo lasciando il posto ai due maschi rimasti in disparte che, a turno le riempiono alternativamente figa e culo, fino alla sborrata finale.
Aggiungi ai Preferiti