Lavaggio rapido

Alle 19,25 di ieri sera ero alle prese con la chiusura della lavanderia dove lavoro ormai da 4 mesi, quando la signora Michela è arrivata tutta trafelata e mi ha chiesto se per favore potevo ancora accettare dei capi da lavare immediatamente. Sono stato tentato dal respingere la richiesta ma mi sono reso conto che rifiutare un favore alla signora Michela significava rischiare di perdere una ricca cliente che procura tanto lavoro. Stranamente quello che mi chiedeva di lavare era una tuta da ginnastica di cotone grigio che sembrava usata di fresco. In effetti un’occhiata sommaria mi ha confermato che la tuta era intrisa di sudore e non solo. Vi erano dei segni inequivocabili di un’accanita lotta amorosa e alzando lo sguardo ho colto un attimo di spaesamento negli occhi della bella signora. E si, è proprio una bella signora, ha una quarantina di anni ma è ancora in splendida forma e il corpo è ancora in grado di far perdere la testa a qualsiasi uomo. Figurarsi al garzone di lavanderia che ha a che fare con gli abiti sexy che la signora porta a lavare molto spesso e che conosce a memoria il suo profumo. E poi ieri sera lei indossava una T Shirt e un paio di fuseaux corti e il suo corpo non si lasciava semplicemente immaginare. Non sono stupido e ho capito subito che la signora non veniva dalla palestra anche se di movimento ne aveva fatto parecchio nelle ore precedenti. La tuta le serviva perché probabilmente non poteva tornare dal marito in quelle condizioni. Ho accettato le sue richieste e, facendole notare che sui suoi lunghi capelli aveva delle vistose tracce di sperma, le ho consigliato di usare la doccia e lo spogliatoio nel retrobottega anche perché il ciclo di lavaggio e di asciugatura avrebbe richiesto tre quarti d’ora. La signora Michela era indignata dalla mia sfacciataggine ma l’ho zittita dicendole di risparmiarsi le sceneggiate, l’ho accompagnata allo spogliatoio e sono tornato sul davanti a chiudere la serranda. Il fatto di essere riuscito a tenerle testa così facilmente mi ha imbaldanzito anche perché la signora Michela è una grande stronza che fino ad oggi, o meglio a ieri, ha sempre avuto da ridire sulla qualità dei miei lavaggi; così mi sono spogliato e sono entrato nello spogliatoio in mutande con il pene che pulsava per l’eccitazione. La signora era sotto l’acqua e potevo scorgere la sua sagoma sinuosa oltre il telo impermeabile della doccia. Mi sono sfilato anche le mutande e ho scostato il telo suscitando una reazione scomposta della signora che mi intimava di andarmene. Io l’ho stretta a me e subito il suo atteggiamento è mutato. Ha impugnato il mio cazzo e a cominciato a manipolarlo con foga. Ma io volevo altro, l’ho fatta inginocchiare e le ho infilato il mio pene in bocca premendo la sua testa sul mio bacino. Ho provato una sensazione di grande potenza. La donna più in vista della città, moglie dell’uomo più stimato, mi stava spompinando senza alcun ritegno. E soprattutto nei suoi occhi non c’era più quel distacco glaciale che mi ha sempre riservato ma bensì un timore e una vergogna che mi hanno indotto ha stantuffarla quasi con violenza in bocca. Le sue guance erano deformate dai movimenti del mio pene in lei e le labbra schioccavano ogni volta che indietreggiavo con il bacino. Ero troppo eccitato e sono esploso nelle sue calde fauci con un prolungato torrente di sperma. Un po’ mi è spiaciuto di venire così in fretta ma poi ho visto che pur essendo passati appena 5 minuti avrei potuto divertirmi per altri 40 minuti dedicandomi anche al resto del suo splendido corpo. Così mentre lei leccava il mio cazzo per farlo rinvenire, ho cominciato ha palparle le morbide tette e ha stringerle crudelmente i capezzoli bruni suscitando mugolii di dolore-piacere. La mia asta tonificata dalla sua lingua e dai getti della doccia è ritornata a dimensioni accettabili permettendole di farmi una vigorosa spagnola e nel contempo di baciarmi il glande ad ogni mia spinta. Preso da una violenta e incontrollabile voglia di penetrarla, l’ho fatta alzare in piedi è l’ho inforcata di forza facendola urlare dal piacere. Finalmente era completamente collaborativa e ha cominciato ad imprimere il suo ritmo in risposta alle mie spinte. Era selvaggiamente bella, e i suoi mugolii di piacere suonavano come uno sprone irresistibile. Vedevo ondeggiare le sue tette sulle quali svettavano i capezzoli eretti e tesi. Rallentai il ritmo della scopata aumentando la forza di ogni spinta ad ognuna delle quali lei rispondeva inarcandosi all’indietro mostrandomi il suo petto opulento e il suo viso arrossato e contratto. Cominciò a supplicare che le venissi dentro ma io non potevo dimenticare le angherie a cui mi aveva sottoposto nei mesi precedenti e volli umiliarla e sottometterla più di quanto già non fosse. Dovetti lottare contro l’orgasmo che mi assaliva e mi sfilai da lei che si rivelò contrariata di perdermi così presto. Uscii dalla doccia e me ne andai nel magazzino seguito prontamente da lei che reclamava il mio membro. La buttai sul mucchio della biancheria sporca e le saltai addosso alle spalle penetrandole la vagina e suscitando nuovi gridolini estatici. La stantuffai energicamente e dopo qualche spinta la sentii venire in un orgasmo travolgente. Io non ero ancora allo zenith del piacere e vedendo il suo splendido fondoschiena dinanzi a me decisi di violarle l’ano. Mentre lei era distesa sul mucchio di panni, ancora in preda ai fremiti dell’orgasmo, cominciai a baciare e a leccare la sua schiena e il suo splendido culetto e quando lo sentii lubrificato vi infilai l’indice per intero facendola sussultare. Lei si sottrasse prontamente e cercò di impedirmi di infilarlo nuovamente. La sommersi con il mio peso puntai il mio pene all’ano e la trafissi in un unica spinta. Urlò come una disperata e anch’io dovetti trattenermi dal farlo perché avevo sentito male in quanto il suo orifizio era molto stretto e contratto. Capiì subito di aver osato più di qualsiasi altro uomo l’avesse posseduta e la cosa mi fece dimenticare qualsiasi dolore e ogni titubanza. Le impedii di sottrarsi alla mia penetrazione cingendole il bacino con le mie braccia, e dopo tre spinte ben assestate lei ricominciò a godere e a volere nuove spinte. Urlava ancora ma il piacere aveva nettamente sopraffatto ogni dolore. Muoveva il busto scompostamente ad ogni spinta e vedevo le tette vibrare al mio ritmo mentre spingeva all’indietro la testa quasi a raccogliere ogni energia restante in lei. Mi chiedeva di sfondarla e pronunciava frasi che dimostravano quanto fosse diversa dalla donna che conoscevo. Mi ritrassi da lei facendo in modo che il pene fosse quasi completamente fuori e fui felice di notare che lei mi segui con il corpo premendo il suo delizioso culo a riaccogliere interamente il mio membro quasi a rivendicare una nuova scarica di violenza.Io ero ormai allo spasimo e cercai di accontentarla imprimendo alle spinte una forza tale da sollevarla ogni volta. Mi sembrò di squassarla anche perché le sue grida erano ora di dolore e supplicava di smettere, io per conto mio sentivo il mio orgasmo arrivare e volevo spianargli la strada in modo degno. La strinsi ancora più forte con un braccio mentre con l’altra mano le martoriai i capezzoli con delle strette crudeli. Riuscii ad infliggerle altre spinte vigorose e all’ultima scaricai in lei un poderoso getto di sperma dopo di che mi abbandonai su di lei.Passarono pochi minuti di pace assoluta dopo di che ci ritemprammo sotto la doccia deliziandoci reciprocamente con carezze e baci appassionati. La asciugai e la accompagnai completamente nuda a prendere la tuta che le avevo lavato. Prima di fargliela indossare pretesi un buon pompino per ripagarmi del tempo che mi aveva fatto perdere. Lei accettò con entusiasmo e non ebbe niente da ridire quando dovette ingoiare completamente la mia sborrata anche perché, per questioni di tempo, non potevamo più permetterci una doccia. In compenso mi ha promesso che l’indomani alla stessa ora sarebbe passata per portare altri vestiti a lavare. Oggi ho organizzato una bella festicciola per la signora Michela e di concerto con i dieci amici che ho invitato abbiamo deciso di riprendere ogni cosa a insaputa di lei. L’appuntamento è stasera alle 19,25 e presumo che qualcuno berrà molto.