Con Roberta in quell’estate calda avevamo deciso di recarci al mare per cercare finalmente di rilassarci dallo stress della vita quotidiana, così scegliemmo di andare in Croazia meta preferita di molti italiani infatti il nostro albergo pullulava di turisti di casa nostra. Roberta sfoggiava, sulle spiagge fatte più che altro da scogli, un perizoma nero come unico indumento del costume , ma direi rientrasse più o meno nella normalità del posto. Io la guardavo eccitato nell’operazione di spalmarsi lentamente la crema abbronzante con particolare cura per le sue tettine sulle quali si soffermava non senza malizia e così facendo attirando anche l’attenzione dei ragazzi lì intorno.Tre di questi ragazzi più intraprendenti di tanti altri fecero la nostra conoscenza in quelle giornate di caldo e sole intenso… Giorgio, Bruno e Fabrizio erano di Latina ed anche loro erano lì nella stessa decina di giorni nostra. Erano anche nel nostro stesso albergo, così iniziammo a frequentarci anche nelle serate di animazione oltre che nei pomeriggi da spiaggia dove Roberta esibiva il meglio di sè. I tre si mostravano particolarmente interessati alla mia fidanzata e Roberta non esitava ad incitarli nelle loro attenzioni facendosi spalmare la crema ora dall’uno ora dall’altro, mentre io la guardavo accondiscendente.Una sera assistemmo alla solita serata di animazione dell’albergo, uno spettacolo di scarso interesse, ed alla fine ci fermammo a bere qualcosa al bar. Qui , complice l’alcool che la faceva da padrone dopo due-tre molto carichi a testa, Bruno lanciò l’idea di scendere sugli scogli a giocare a carte. Accettammo tutti volentieri. Una volta arrivati Bruno tirò fuori le carte e si decise di giocare a poker. Per farla più interessante Fabrizio propose di giocare a strip-poker.Io obbiettai che eravamo in cinque con un unica donna e che per giunta era la mia, ma giustamente Giorgio mi disse che comunque conoscevano bene le grazie di Roberta dalle giornate trascorse in spiaggia. Mi parve allora normale poter accettare quel gioco guardando Roberta che aveva già un certo luccichio negli occhi dato non solo dall’alcool ingerito. Roberta era vestita con una mini nera, perizoma. scarpe con tacco da 8 centimetri, maglietta attillata verde con, stranamente, sotto un reggiseno di pizzo nero. Dopo un paio di mani interlocutorie mi accorsi che Bruno la sapeva lunga con le carte, non tanto con il gioco, ma in quanto a maneggiarle e, guarda caso, la più sfortunata era sempre Roberta che una mano si e una no si doveva togliere un indumento. Io me ne accorsi ma restai zitto eccitato dall’idea di vedere sin dove si sarebbe spinta la mia fidanzata. Roberta era rimasta in reggiseno e perizoma mentre noi ci eravamo denudati di un indumento a testa circa. alla nona mano vinse ancora Bruno cosicchè noi rinunciammo alle magliette mentre Roberta doveva levarsi il reggiseno. Non fu un grosso sacrificio per lei che subito fece vedere le sue tette alla notte che ormai ci avvolgeva. Queste per il freddo facevano capitolare i capezzoli induriti che attraevano la vista di noi tutti partecipanti.Dopo qualche mano vinta ad hoc da Roberta (giusto il tempo di farci restare in mutande) arrivaro’ il turno di levarsi anche il perizoma. Roberta se lo levò con fare accattivante dandoci le spalle e mettendo in risalto il suo culetto sodo ed abbronzato. Rimasta completamente nuda Bruno disse “Bisogna ora reinventare le regole perchè lei non potrebbe più partecipare” Giorgio disse: “Roberta se perdi ancora farai toccare le tette al vincitore” prima che potessi rispondere qualsiasi cosa lei mi anticipò:”Non ci sono problemi”.La mano successiva fu vinta da Bruno. Lui e Roberta si alzarono in piedi e lei mi disse: “Il gioco è gioco” e si fece palpare per bene le tette da Bruno mentre noi quattro restavamo seduti nudi con già l’uccello in tiro a guardarli. Roberta perse anche la mano successiva allora esclamò “Bè ora decido io come pagare pegno”, detto questo ci fece alzare e si inginocchiò accovacciata sotto i nostri uccelli iniziando a succhiarli uno er uno mentre Fabrizio mi disse “Sai che la tua fidanzata lo succhia proprio come una puttana professionista?!”, quelle parole infoiarono ancora di più Roberta che si dette maggiormente da fare, come se ce ne fosse bisogno, i tre l’avevano fatta ora piegare a 90 gradi su uno scoglio ed a turno la scopavano con foga. “Prendi puttana” “Ti piace il cazzo eh troiona?!”, queste erano le frasi che udivo mentre i tre si facevano spazio a turno tra le cosce della mia ragazza che accoglieva soddisfatta e grondante gli uccelli e gli insulti che quella notte le regalava.Io la vedevo lì all’aperto sbattuta da tre sconosciuti come una puttana da quattro soldi e la cosa mi arrappava incredibilmente. Nella baietta isolata le prestazioni andavano avanti sino a quando tutti e tre non la fecero inginocchiare e le sborrarono in faccia il loro piacere. Roberta ciucciò gli uccelli che via via si stavano ammosciando mentre i tre riconfermarono i complimenti dicendomi “Con una puttana così le ferie possono esser davvero divertenti”.
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