Il giorno seguente alla bella partita a poker Roberta veniva guardata con occhi diversi dai tre che la notte l’avevano scopata sino a farla venire più volte; i tre erano molto più disinvolti nei nostri confronti e Roberta li assecondava dicendomi “Dai fammi fare la troia almeno in ferie!”. I tre ci avevano dato appuntamento al ristorante la sera dopo aver sfiorato Roberta in spiaggia per tutto il pomeriggio.Alle 20 30 ci trovammo in quel piccolo ma affollato ristorante in riva al mare, Roberta poco prima in stanza aveva voluto stuzzicarmi preparandomi alla serata; si era vestita con una minigonna nera con sotto un sottile perizoma dello stesso colore, niente calze naturalmente dato il caldo, ma tacchi vertiginosi con scarpe nere. Una maglietta verde attillata completava l’opera naturalmente indossata senza reggiseno in modo da mettere in mostra le sue tettine dai capezzoli già irti per l’eccitazione della serata. Ma il preambolo veniva completato dal trucco…al contrario del solito trucco leggero estivo Roberta questa volta esibiva un trucco pesante con abbondanza di rossetto violaceo e ombretto, per non parlare di unghie finte colorate e vistose. Messa così sembrava proprio una puttana a metà tra quelle di strada e quelle da night.Prima di uscire naturalmente lei spinse l’eccitazione all’estremo dicendomi “Visto come sono troia questa sera?! E non hai ancora visto nulla tesoro!”.Il cazzo era già dritto e la puttana se ne accorgeva ma per il fidanzato non c’era tempo “Devo conservarmi per la serata tesoro!” mi disse con fare da Troia consumata.Arrivammo al ristorante e i tre ci aspettavano sulla porta d’ingresso, entrammo con Gianni che palpò il culo della mia donna con sfrontatezza rendendo felice Roberta di quel primo approccio.Iniziammo la cena e il vino già agli antipasti viaggiava a fiumi aumentando la disinvoltura dei partecipanti, Roberta poco prima dei primi si alzò ed andò in bagno tornando poi con un sorriso che conosco bene avendolo solo nelle grandi occasioni da vacca, ridendo mi diede in mano il perizoma mentre agli altri luccicavano gli occhi per la gioia. Poi si sedette tra Fabrizio e Gianni che subito ne approfittarono durante i primi per sondare l’umidità della figa della mia donna che intanto mi guardava con occhi da puttana che si stava gustando solo i preliminari. Ai secondi il tavolo era già sufficientemente brillo tanto che i ragazzi facevano scherzare Roberta anche con il cameriere “Dai Roberta tirati un po’ la mini e fagli vedere un po’ di figa vera a quel segaiolo lì” incalzava Gianni. Roberta eseguì divertita mentre il cameriere, sempre più impacciato, le serviva il secondo di pesce.Poi Fabrizio buttava per terra il tovagliolo, complice con Roberta che ad ogni sua sortita sotto il tavolo gli forniva una gran vista spalancando le gambe. Queste piccole cose andarono avnti per un pò fino a quando Gianni non chiamò il cameriere dicendogli “Ascolta ti piacerebbe un pompino da questa gran puttana?” I ragazzi ed anch’io, ormai brillo,ridemmo eccitati, il ragazzo naturalmente rispose di si, Gianni si girò verso Roberta dicendole “Ne hai voglia tesoro?” . Roberta mi guardò per cercare un rapido consenso che subito giunse, poi si alzò dal tavolo e si diresse in bagno seguita dal cameriere e da Gianni che gli disse “Però sono 50 euro bello….”. Il cameriere frettolosamente estrasse la banconota e si diresse in bagno, anch’io e gli altri due andammo a vedere allora. Roberta si era tirata su la maglietta mostrando le tettine al giovane,che in fretta e furia aveva tirato fuori l’uccello già duro .Roberta inginocchiata davanti a lui glielo prese in bocca muovendoglielo con la mano in una lunga e lenta sega; le unghie finte davano quel tocco di eccitazione in più alla scena, il giovane venne copioso nella bocca della mia donna ce ne accorgemmo dai suoi versi e dal deglutire abbondante di Roberta che poi si soffermò a ripulire la cappella. I tre se la godevano proprio e la serata era appena iniziata. Usciti dal locale avendo reso felice il cameriere tutti avevamo voglia di divertirci grazie anche al vino che la faceva da padrone. più di tutti aveva voglia di divertirsi Roberta che con gli occhi lucidi dalla sbornia, ma soprattutto dal desiderio di togliersi delle voglie,era l’attenzione principale del nostro gruppetto.Nei momenti di euforia, passeggiando sulla spiaggia, la mia fidanzata tirava su la maglietta mostrando le tette ora a Gianni, ora a Fabrizio, ora a me, tutti ne approfittavamo per palparla o darle una strizzata ai capezzoli irti per ‘eccitazione e il fresco della sera.Ci avvicinammo ad una di quelle feste da spiaggia con il fuoco, gli stereo portatili e birre a volontà.Qui Roberta si esibiva nelle danze come fosse una che sta scopando invece che ballare, inutile dire che i suoi cavalieri cambiavano di continuo rendendo euforici i ragazzi conosciuti i giorni precedenti.Alla fine proposero a Roberta una scommessa: si sarebbero presentati in fila in 10 lungo la spiaggia, Roberta doveva passare e spompinarli tutti sino a farli venire. Roberta mi guardò e mi disse “Perchè non accettare?! Io mi diverto a sentire il gusto di 10 cazzi diversi, tu ti diverti a vedermi fare la puttana di tutti!”.La frase mi aveva scatenato un eccitazione paurosa tanto più che io volli esser l’ultimo dei 10.Roberta iniziò dal primo, un palermitano di 25 anni, tanto a lei non interessava nè razza, nè estrazione sociale, era solo uno sfizio da troia che si levava con gente che non avrebbe più rivisto…il palermitano subì prima una sega da Roberta che sorridendo lo guardava, poi iniziò un supremo pompino titillando con la lingua la cappella del ragazzo, che presto le sborrò in faccia il suo piacere. Roberta, con fare da vera troia, si levò con un dito dalla faccia un pò di sperma e lo succhiò in mezzo agli olè dei presenti che assistevano eccitati all’evento.Il secondo era un croato che durò pochissimo sborrando sulle tette della mia fidanzata.Via via passarono il terzo, il quarto, ecc., ma al settimo Roberta trovò la sorpresa di un ragazzo Nigeriano con un grosso arnese nero. I ragazzi ridevano e urlavano “Dai Philip diglielo” e lui ridendo le disse “ora succhia il mio cazzone puttana bianca!”. Tutti scoppiarono a ridere, non Roberta che aveva preso sul serio la cosa e si dava da fare spalancando la bocca che, a fatica, conteneva quell’enorme membro…il nero le venne in faccia con un getto potentissimo.L’ottavo era un signore sui 45, non bello, con una buona pancia. Roberta non si scoraggiava di certo solo per questo ed iniziò il solito trattamento, ma lui la prese con forza per i capelli sino a spingerle il cazzo in gola, le sborrò dentro la bocca chiamandola “Puttana, troia bevi, sei solo una gran maiala”.Il nono intanto che si faceva sbocchinare in piedi mi parlava, sapendo che ero il fidanzato: “Guarda che troia è la tua donna, guarda come succhia il mio cazzo sta puttana della tua fidanzata” e poi rivolta a lei “Guarda il tuo uomo intanto che mi succhi il cazzo, fissalo bene col mio uccello in bocca”.Roberta mi guardava già da un pò con lo sguardo di chi sembra lo faccia per me, per farmi un favore, mentre iin realtà si toglieva le sue voglie da troia in calore…arrivò il mio turno dopo che il nono l’aveva fatta giocare col suo sperma in bocca. Le venni dentro la bocca con foga dicendole “Brava amore sei proprio una grande puttana…”.
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