La mattina dopo l’incontro con i quattro sconosciuti, Cinzia si svegliò ancora eccitata. Il marito era uscito da tempo ed a lei non rimaneva che fare una doccia veloce prima di uscire. Alle 11 l’aspettava la visita dal ginecologo, una precauzione consigliatale tantissimo dai suoi nuovi tre datori di lavoro, se di lavoro si doveva parlare. Si era lavata in fretta, sentendosi addosso ancora l’odore dello sperma di quei quattro, una sensazione che per poco non le causò un orgasmo da sola, poi si vestì scegliendo una gonna ampia, adatta all’uso, e un top che le esaltava il seno. Mancavano cinque minuti all’appuntamento quando suonò al citofono del dottore. Ovviamente non era quello suo di fiducia, dove era andata diverse volte in compagnia del marito, ma uno indicatole dalla sua amica Francesca. Le aprì un’infermiera che la fece sedere nella sala di attesa. I minuti passarono in silenzio mentre leggeva una delle tante riviste sparse sul tavolino, sino a che la porta dello studio fu aperta. Cinzia ne vide uscire una donna con dietro un uomo, il dottore. A prima vista poteva dimostrare 35 anni, carino, snello, con capelli corti biondi ed un camice bianco che gli arrivava subito sotto le ginocchia. Sapendo che era giunto il suo turno Cinzia si alzò dalla poltrona e si avvicinò alla porta. A quel punto il dottore la guardò fissa negli occhi porgendole la mano. Lo seguì nello studio, dove fu invitata ad accomodarsi di fronte a lui che prendeva posto sulla sua sedia dietro al tavolo. Iniziarono a parlare. Il ginecologo le fece alcune domande di carattere generale, poi fu un po’ più mirato arrivando a chiederle quanti rapporti aveva nel corso di una settimana. Pur stupita, Cinzia gli rispose mentre sentiva che si stava eccitando. Intanto le domande sulla sua vita sessuale continuavano. L’uomo si era alzato per prepararsi a visitarla. I suoi occhi si erano appoggiati per un istante sulle cosce della donna che, pur accorgendosene, aveva fatto finta di nulla. Il dottore le chiese se ero pronta ad iniziare la visita. Cinzia si alzò e girando lo sguardo intorno si accorse che non c’era un paravento. Non le rimase che iniziare a spogliarsi lì dove si trovava. Si tolse il top, si sfilò la gonna ed il perizoma e un attimo dopo era distesa sul lettino. Le prime parole dell’uomo la sconvolsero. “Cara signora, lei è una donna bellissima. Avessi le clienti tutte come lei… invece…” Cinzia era frastornata, nel mentre stava allargando le gambe con le mani del dottore che l’aiutavano ad appoggiarle sui supporti. “Stia tranquilla“ le disse, “si rilassi”. Intanto che si infilava un paio di guanti di lattice. Le si avvicinò ed un attimo dopo le sue mani si appoggiarono sulle cosce aperte. Le dita le sfiorarono la gnocca per allargarla. L indice ed il pollice della mano sinistra le tenevano divaricate le labbra mentre l’altra mano si avvicinava col dito indice pronto per la penetrazione. Cinzia lo sentì entrare dentro la fica. Urlò. “Le ho fatto male?“ le chiese il dottore. Con un filo di voce riuscì a rispondere “No. Anzi..”. L’uomo riprese allora a muovere lentamente il suo dito. Suo malgrado, Cinzia sentiva la fica sbrodolare come una fontana ed ormai si era convinta del fatto che se ne fosse accorto anche il ginecologo, ma non le importava. Intanto l’uomo aveva preso il divaricatore e lo aveva poggiato sulle grandi labbra. Cinzia si sentì ancora una volta aprire la fica.. Il dottore prese una torcia a stilo per scrutarle l´utero e nello stesso momento prese uno specchietto che mise davanti alla fica spalancata. Era una visita come tante altre, ma c’era qualcosa di osceno in quei movimenti. Cinzia sentì i capezzoli diventare duri come chiodi. L’uomo allontanò la torcia stilo, le tolse il divaricatore e, finalmente, le si avvicinò sorridendo. “Tutto a posto. Anche se mi sembra che si sia riposata poco negli ultimi giorni.” Cinzia lo guardò perplessa. Era ancora distesa sul lettino, nuda come un verme, con le gambe oscenamente divaricate. Eppure non riuscì a dire nulla. Fu l’uomo a sconvolgerla ancora di più. Le poggiò una mano su un seno. “Cara signora, sta impazzendo dalla voglia vero?“. Cinzia non potè che annuire. L’uomo si allontanò da lei per tornare in mezzo alle sue gambe. Le allargò le labbra della fica e si avvicinò iniziando a leccarla. Cinzia sentì le sua labbra sulla fica, i suoi denti sulla clitoride e le sue dita che la allargavano sempre di più. Gli poggiò una mano sulla testa schiacciandola sulla sua gnocca mentre sentiva la lingua vorticarle dentro. Giunse all’orgasmo e si avvide solo per un attimo che l’uomo si era rialzato per abbassarsi i pantaloni. Dopo un attimo il suo cazzo la stava fottendo di brutto. Mille pensieri le passarono per la testa. Era un uomo che viveva nella sua stessa città, l’avrebbe potuta incontrare con suo marito prima o dopo. Intanto i colpi lenti e profondi la stavano sconquassando. La scopò in quella posizione per una decina di minuti. Poi si staccò da lei. “Prendilo in bocca, porcina mia. Fammi venire così.” Non se lo fece ripetere. Quando Cinzia uscì dalla stanza, compita e vestita a puntino, aveva ancora il sapore dello sperma dell’uomo in bocca. Si avvicinò verso l’infermiera per pagare. Il suo pensiero fu quello che avrebbero dovuto pagare lei. “Cosa devo per la visita?” “Visita completa signora. Sono 200 euro.”
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