Ciccio era un grande appassionato di tennis. Gli piaceva tanto giocare quanto assistere ai tornei: la sua era una vera e propria passione; A trasmettergliela era stata sua madre Anna, anch’essa in età adolescenziale era stata una giovane promessa del circolo mantovano. Da ciò erano frequenti le trasferte che mamma e figlio si concedevano durante i momenti liberi. Per Ciccio quelle giornate erano l’unico svago, per Anna l’unico modo di non rimanere chiusa in casa e pensare alle violenze subite dal marito morto da due mesi che, a dir suo, le aveva portato via il periodo più bello della sua vita. E’ inutile dire che il figlio rappresentava l’unica sua ragione di vita. Addirittura, e non ci sembra esagerato dire ciò, aveva il terrore che qualche altra donna, in un prossimo futuro le avrebbe potuto portar via la sua gioia.Anna era una piacente signora di quarantadue anni splendidamente portati. Le rughe e la cellulite non avevano ancora fatto la loro comparsa su quel corpo snello e sodo. E a ricordarle ciò, oltre agli sguardi ammiccanti degli uomini che la vedevano passare in strada ci pensava continuamente il suo figlioletto che amava spesso dirle: “O mamma, che schianto che sei! Se non fossi tuo figlio….”. Lei ne rimaneva compiaciuta, ma solo perché era il figlio a fare certi apprezzamenti, non per qualche seppur minima forma di narcisismo.Da quando era morto il padre Ciccio cominciò a dormire nel lettone di sua madre e di sera, prima di dormire avevano preso l’abitudine di raccontarsi le loro avventure. Era stata in una di quelle occasioni che Anna aveva saputo che il figlio avesse fatto l’amore con la donna delle pulizie. Ella invece confidò al figlio che da giovane le piaceva tanto fare le seghe con i piedi, cosa che provocò in Ciccio una certa curiosità. In quell’occasione, infatti, chiese alla madre: ” ma poi mamma, quando il tuo compagno doveva venire come facevi?”,E lei: ” oh caro, stava proprio lì il bello: a me piaceva farmi venire sulle gambe…. Mi piaceva sentire il calore dello sperma….”La consuetudine vorrebbe che queste delicate confessioni si facessero tra amici, magari nel bagno della scuola, ma Ciccio su questo non trovò niente di strano: aveva finalmente trovato una persona tuttofare. Anche il comportamento di Anna nei riguardi del figlio mutò radicalmente. Prima, a dire il vero era sempre stata molto aperta, ma da quando il figlio aveva aperto in quel modo le sue intimità le parve di amarlo anche come uomo. Gli stessi comportamenti tra i due cambiarono radicalmente. Entrambi si consigliavano l’un l’altro su cosa indossare, su come affrontare situazioni particolari insomma: una ondata di libertà morale e sessuale aveva invaso gli ultimi due componenti di una sin troppo quieta famiglia mantovana.L’episodio che invece fece avvicinare i due sotto “l’altro” approccio avvenne di lì a poco.Ciccio era corso in cucina dove Anna stava preparando la cena per riferirle che Gianni non poteva recarsi al torneo in programma il giorno seguente, e dal suo sguardo la mamma capì che non l’aveva presa tanto bene. Con amore gli disse di non preoccuparsi, in quanto a quel torneo ci sarebbe andato con lei. Il ragazzo eccepì che lei doveva andare al lavoro, ma quest’ultima gli ricordò che aveva ancora tre giorni di ferie arretrate e quindi nulla ostava alla loro trasferta fuori regione. Del tutto confortato da quanto dettogli il giovane tennista si accinse a preparare i bagagli.Il giorno seguente, all’ora convenuta, i due scesero nel box auto e si accinsero a partire. Nell’uscire di casa Ciccio non aveva avuto modo di vedere cosa indossasse la madre in quanto un lunghissimo pastrano color cammello la copriva fin sopra le caviglie. Prima di mettersi in auto, però Anna tolse via il pastrano e si presentò dinanzi agli occhi del figlio in tutto il suo splendore: indossava una camicetta di seta bianca su una gonna rosso fuoco che le arrivava al ginocchio, con sotto delle velatissime calze nere che terminavano nelle splendide scarpe col tacco che la vicina le regalò in occasione del suo compleanno.”Dio mami, che figona che sei”- disse Ciccio in modo sornione,”Ma che figona e figona, amore mio, son quasi una vecchietta!!”- ribatté lei in modo scherzoso.Saliti in auto lei mise in moto e si diressero verso l’imbocco dell’autostrada. Il povero Ciccio in più di un’occasione fissò le stupende gambe della madre che, a causa dello spostamento dei piedi sui pedali, si scoprivano sempre di più.Anna ai primi sguardi del figlio non disse niente, ma poi, vedendolo continuamente in trance gli disse:” ma che ti piacciono davvero?”,”cosa?”- disse lui di rimando; “Le mie gambe”. “Ahhh, te ne sei accorta ?”, fece lui imbarazzato, e lei: “Certo caro, ma guarda che mi fa piacere;”.”lo sai, mamma quelle calze che hai su ti stanno proprio bene!!”.”Grazie amore, rispose, “sono molto sexy, tocca!”.Ciccio arrossendo di colpo le sfiorò il ginocchio con la punta delle dita in una più che pudica sfiorata, ma lei quasi a convincerlo : ” Dai Ciccio, accarezzamele per bene, lo sai che mi piace tanto, dai così mi fai anche eccitare un po’ che è da parecchio che non mi succede. Se devo chiederlo ad uno sconosciuto è una cosa….ma con mio figlio non ho problemi.”Ciccio, imbarazzatissimo dalla situazione ed altrettanto eccitato, posò la mano sinistra sulla gamba destra della madre, all’altezza del ginocchio e cominciò a massaggiarla da lì sino all’altezza della gonna.Anna nel frattempo lo guardava con un leggero sorriso stampato sul volto, ma ben presto cominciò a mordersi il labbro inferiore mostrando senza pudore l’eccitazione che i palamenti del figlio le provocavano.La mano di Ciccio, intanto, aveva solcato il mitico confine naturale dell’orlo della gonna, che già a causa del movimento che l’eccitazione dava ad Anna era risalita più del normale. Ormai il giovane poteva vedere chiaramente il doppio strato di nylon della parte rafforzata del collant; u allora che risalì con la mano di un sol colpo, arrivando a toccare seccamente le mutandine della madre, che, nello stesso momento, emise un gemito di piacere.”Si, così, figlio mio, dai toccami, dai, che è tanto tempo che non mi eccitavo così”, sussurrava lei in un misto di eccitazione e perversione; Il ragazzo, allora, quasi naturalmente si abbassò e posò la bocca sul ginocchio destro della madre. I suoi ormoni, quando la lingua entrò in contatto con le calze, salirono a mille: il suo cazzo era diventato come un obelisco etiope. Solo la contrattura di un nervo del collo gli fecero abbandonare quella posizione e lo riportarono dritto sul sedile, ma con la mano sempre ben infilata tra le gambe della madre.Anna notò il gonfiore della patta di suo figlio e con la massima naturalezza possibile allungò la mano su di essa.”Ma allora non mi sono eccitata solo io, anche a te è piaciuto….”.”Certo mamma che credi, e poi io sono tuo figlio, se le tue gambe sono eccitanti per te, automaticamente debbono esserlo anche per me.”” Ora la mamma ti fa divertire un po’ , vuoi?”, ” vediamo, mamma cosa dovrei fare?”-e lei:-” abbassati i pantaloni e sfila via i boxer”.Ciccio eseguì come un automa.Appena ebbe liberato il cazzo dall’ultimo lembo di stoffa Anna lo avvolse con la sua mano e cominciò una lenta sega. Ogni tanto lasciava andare la presa e attraversava la cappella con i soli polpastrelli delle dita. Ciccio nel frattempo le aveva tirato su la gonna e la sua mano giocava direttamente a contatto con le mutandine.Anna cominciò a dare a quella sega un ritmo costante (era proprio brava a far ciò mentre guidava), e dava delle violente acceleratine solo quando sentiva la mano del figlio spingere più intensamente sulla sua michetta.Ciccio dopo un crescendo di sospiri urlò :” vengooooo!” e lei gli disse subito :” Sì amore, girati sul lato sinistro e vieni sulle gambe della mamma. “.Egli si girò velocemente e dopo pochi attimi inondò le cosce di Anna con un bel po’ di sborra. Anna sorrise nel vedere il contrasto tra il nero delle calze e il bianco del liquido di suo figlio tanto che ne prese un po’ dalla gamba destra e se lo portò alla bocca.”Buona figlio mio, ha proprio un buon sapore, ma aspetta a rivestirti che la mamma ti pulisce:”Accostata un attimo la macchina sul ciglio della strada si abbassò sul figlio e gli prese il cazzo in bocca, leccandolo meticolosamente dalla cappella alle palle.Ricompostisi entrambi, fu unanime la decisione di tornarsene a casa loro e di mandare al diavolo il torneo di tennis.Rientrati in casa, Anna disse al figlio che andava a cambiarsi, ma Ciccio la trattenne per un braccio e le disse:” Non fare che torni di qua senza calze….”, ma Anna sorrise e gli disse “…no amore, aspetta la mamma che torna con un regalo per te!”.Ciccio nel frattempo si svestì e si mise ben comodo sul divano del soggiorno. La madre arrivò dopo pochi minuti con indosso una vestaglia di seta nera, sotto dalla quale si vedevano le sue splendide gambe inguainate da calze viola molto velate. Ciccio cominciò a ciucciarle le caviglie. Lei intanto si sedette sul divano e gli afferrò il cazzo tra le piante dei piedi. Ciccio cominciò a urlare dall’eccitazione:”Dai mamma, nessuna mi aveva preso il cazzo tra i piedi, continua così”, ma lei invece lo richiamò:” No amore, adesso anch’io voglio godermi il tuo cazzo”.Il ragazzo balzò col viso all’altezza della sua fica e strappato il tassello del collant con i denti, le spinse il cazzo fino in fondo, stantuffandola per benino. Anna era tutta un lago e gemente lo implorava di picchiare più forte. Quando raggiunse l’orgasmo disse al figlio ” dai amore ora vienimi dentro”. Ciccio, che già stava per venire, ancor più eccitato da quanto dettogli inondò l’utero della madre con una quantità di sborra superiore a quella della sega in macchina.Esausti si abbandonarono abbracciati sul tappeto davanti al televisore e si addormentarono.Al risveglio, Ciccio, senza la più piccola forma di imbarazzo disse alla madre: ” Mamma la prossima volta te lo posso mettere in culo? “- e lei ” certo amore”.”E posso anche venirti in bocca?” “Si, come vuoi, ma ora si scopa questa sera, perché adesso sono stanca”.” OK mamma, ma almeno mi dai un bacio?””Questo si, amore mio.”Anna avvicinò le labbra a quelle del figlio e aprì le labbra per permettere alle lingue di intrecciarsi in una passione morbosa che li avrebbe legati di lì a parecchio tempo.
Su e Giù
11 Maggio 2021