Gianluca aveva conseguito la laurea da qualche mese, ma purtroppo viveva ancora in una sorta di limbo: era in attesa della chiamata per il servizio civile e non poteva quindi iniziare alcuna attività lavorativa, sebbene lui ne avesse gran voglia ed avesse esigenza di iniziare a guadagnare qualcosina. In questa situazione sospesa, la chiamata di una cugina di sua madre giunse inattesa e insperata. La parente gli offrì di guadagnare qualcosa facendo lezioni private alle figliole. Gianluca accettò subito, senza pensarci un attimo e disse alla cugina di sua madre che sarebbe andato a casa sua nel pomeriggio.Silvia e Antonella avevano 18 anni ed erano gemelle. Gianluca non vedeva le ragazze da circa un anno e mezzo ed era curioso di vedere come fossero diventate. Salì le scale di corsa e , dopo aver bussato, attese che qualcuno aprisse la pesante porta blindata. Dopo alcuni istanti, la porta si aprì e agli occhi di Gianluca apparve una vera e propria visione: una splendida ragazza alta come lui, capelli neri, lunghi leggermente ricci….. una magliettina aderente che copriva a fatica due bei seni …..il tutto supportato da un fisico mozzafiato. Gianluca rimase perplesso, senza dire una parola , ma per fortuna la ragazza spezzò l’incantesimo dicendo “Ciao Gianluca, entra …ti stavamo aspettando”. “Ciao Silvia” – rispose Gianluca – riemergendo dall’oblio, ma la ragazza scoppiò a ridere. “E’ inutile… sono anni che ci conosci e che ci frequenti e ancora non sai distinguerci…. sono Antonella” disse ridendo; Gianluca si scusò e imbarazzatissimo entrò in casa. Qui gli apparve la seconda visione: Silvia era assolutamente identica alla sorella gemella e il ragazzo, di fronte a quella ragazza meravigliosa non poté fare a meno di rituffarsi per qualche istante in una sorta di catalessi. Poi dopo essersi ripreso, seguì le due ragazze in cucina dove la famosa cugina di sua madre lo attendeva.Discussero un po’ di alcune cose generiche, poi affrontarono i discorsi di ‘lavoro’: “Le ragazze sono molto brave a scuola, ma io vorrei che approfondissero alcuni argomenti; così abbiamo pensato a te per poterle aiutare sia nei dubbi scolastici che per approfondire altre cose. Per il compenso penso che non ci saranno problemi… vero?” Dopo qualche minuto gli accordi furono presi, la signora uscì per recarsi al lavoro (cosa che avrebbe fatto sempre da allora) e Gianluca iniziò la sua prima lezione con le ragazze.Gianluca fu un ottimo insegnante per le due ragazze, che sotto la sua guida migliorarono i profitti scolastici. La madre delle gemelle era molto soddisfatta, mentre le ragazze lo erano un pò meno: A loro parere, infatti, Gianluca era un vero aguzzino che le caricava di compiti supplementari senza peraltro aiutarle in quelli normali. Odiavano letteralmente quella specie di sapientone e si ripromettevano di fargliela pagare alla prima occasione.L’occasione venne con i primi caldi.Infatti, nei primi giorni di aprile, in seguito all’aumento della temperatura, le due gemelle iniziarono a sostituire i pesanti abiti invernali con abitini ben più comodi e scoperti. Gianluca fino ad allora era riuscito a resistere alle sue pulsioni erotiche, ma quando quel pomeriggio vide Silvia e Antonella vestite con due magliettine striminzite, due pantaloncini corti e ai piedi dei sandali che li lasciavano totalmente scoperti, iniziò a non contenersi più. Le ragazze erano fantastiche e sebbene Gianluca si sforzasse, non riusciva a fare a meno di guardarle , fissando in particolare il suo sguardo sulle loro gambe scoperte e sui loro piedi. Gianluca, infatti, aveva una sorta di feticismo per i piedi femminili e rimaneva inebriato quando si trovava di fronte a due bei piedi di ragazza. Figurarsi in che stato fosse di fronte a 4 piedi identici, bellissimi, curatissimi, e per giunta con lo smalto trasparente, proprio come piaceva a lui.Le ragazze notarono fin da subito lo strano atteggiamento del loro insegnante. Capitava spesso che Gianluca perdesse il filo del discorso, con lo sguardo diretto verso il basso o che facesse di tutto per trovare una posizione da cui osservare i piedi delle ragazze. Da principio, le due gemelle pensarono che l’insegnante fosse un guardone come tanti, attirato dalle loro gambe longilinee, ma ben presto furono costrette a riformulare le loro ipotesi.”Secondo me quello ti stava guardando i piedi””Ma dai Silvia…posso capire le gambe, ma che cavolo ci troverà di bello ed eccitante nei piedi?” “Questo è quello che pensi tu…..ci sono molti uomini che hanno fantasie strane e non mi stupirei se Gianluca “il perfettino” nascondesse, dietro la sua bella faccia da santarello, una serie di strane perversioni. Oltretutto, devi ammettere che i nostri piedi sono indubbiamente sexy…””Beh si saranno sexy, ma tu credi che lo siano fino a questo punto?””Non so… secondo me si. Comunque possiamo averne la prova facilmente….”Le due ragazze decisero di provocare il loro insegnate, per verificare se effettivamente fosse attratto dai loro piedi.La cosa andò avanti per giorni e alla fine le ragazze giunsero alla certezza che Gianluca era totalmente attratto da loro e in particolare dai loro piedini. Decisero perciò di approfittarne e prepararono la loro trappola.Gianluca si recò come al solito a casa loro per la lezione, ma questa volta in casa c’era solo Antonella che si scusò dicendo che Silvia era da una vicina, ma che, se lui fosse stato così gentile da attenderla, lei sarebbe andata a chiamarla. Gianluca si accomodò nella stanza dove in genere si tenevano le lezioni e Antonella si tolse i sandaletti che aveva ai piedi per indossare delle scarpette di tela ….poi uscì di corsa. Gianluca non riusciva a credere ai propri occhi: i sandaletti di Antonella erano lì a terra , a sua disposizione. Ne prese uno in mano e iniziò ad aspirarne l’odore… un’erezione violenta lo sconvolse e gli fece perdere ogni freno inibitorio…. si gettò a terra, si slacciò i pantaloni e iniziò a masturbarsi con uno dei sandali di Antonella, mentre con la lingua leccava furiosamente l’altro. Per qualche minuto continuò, ma ad un tratto sentì alle sue spalle un rumore….fece in tempo solo ad abbottonarsi i pantaloni, poi comparve Antonella che con faccia so!rpresa gli chiese: ” Che cosa fai lì a terra ?”Gianluca imbarazzatissimo rispose: “No… niente…. è che io…cioè …avevo …cioè ho visto …..”. “Ha visto i tuoi sandali a terra e ha pensato bene di usarli per masturbarsi un pò” ….La voce di Silvia arrivò, come una frustata, alle sue spalle. Gianluca si voltò verso quel punto e vide Silvia sbucare da dietro un mobile con una telecamera in mano ed un ghigno soddisfatto sul viso…Capì che quella streghetta era rimasta lì per tutto quel tempo e che aveva ripreso ogni cosa. ” Guarda un pò cosa ha fatto questo pervertito con i tuoi sandali”, proseguì Silvia, rivolgendosi alla sorella e infilando la videocassetta nel videoregistratore. Sullo schermo apparvero in dettaglio le immagini di Gianluca alle prese con i sandali di Antonella. Gianluca era esterrefatto; Antonella si avvicinò a lui, ancora inginocchiato, e gli sferrò due schiaffoni dicendo: “Stronzo…io ti rovino…adesso chiamo mia madre e poi vedrai che succede….dovrai sparire dalla circolazione per sempre”. Gianluca tremante riuscì solo a balbettare “No vi prego …non mi rovinate….io non so che mi sia successo…. vi prego, vi supplico… perdonatemi”. “Perdonarti? ….PERDONARTI? …neanche se strisci per tutto il giorno e mi implori come una dea ti perdonerò…. STRONZO” – replicò Antonella infuriata. “Vi prego….. io farò tutto…. io farò ogni cosa….. farò tutto ciò che volete…non mi rovinate vi prego….. sarò il vostro schiavo ” – disse Gianluca, gemendo come un bimbo.”Non se ne parla proprio….voglio solo distruggerti stronzo…voglio che domani tutti sappiano che genere di verme sei” continuò Antonella. A questo punto, intervenne Silvia che con voce suadente disse alla sorella: “Non hai sentito che cosa ha detto il nostro caro professore? …E’ disposto a fare ogni cosa che gli diciamo, è disposto a diventare il nostro schiavo….pensaci…. avremo uno schiavetto a nostra disposizione…saremo come due regine, anzi come due dee” – “Beh non hai tutti i torti”- replicò Antonella- “Va bene, ti daremo una possibilità stronzo… sei disposto a rinunciare alla tua vita e a diventare il nostro schiavetto personale in cambio della tua salvezza?” – disse rivolgendosi a Gianluca. ” Si vi prego…qualsiasi cosa ma non mi rovinate” – “stronzo rispondi alla domanda” – urlò Antonella “Si …Si .. vi prego fate di me il vostro schiavo ” disse con voce tremante il ragazzo. “AH AH AH ” – risero fragorosamente le due gemelle ” Faccia terra ” ordinò Silvia. Gianluca, tremante, chinò il capo fino a toccare terra e le due ragazze, prontamente, posero entrambe un piede sulla testa del povero malcapitato….”AHH AH AH AH …ora abbiamo il nostro schiavetto”. “Togliti i vestiti schiavo… non sai che gli schiavi devono stare nudi di fronte alle padrone?” – ordinò Silvia, immediatamente calatasi nel suo nuovo ruolo; Gianluca totalmente umiliato e consapevole dell’ineluttabilità di quanto stava per avvenire, si spogliò completamente di fronte alle due aguzzine che, ridendo, contemplavano quel misero spettacolo. “Adesso devi dichiarare le tue intenzioni schiavo, ma davanti alle telecamere… ah ah ah ….Prendi la video camera Antonella, e tu stronzo ripeti ciò che hai detto prima”. Gianluca, tremante, ripeté, rivolgendosi alla videocamera tenuta da Antonella, l’ intenzione di rinunciare alla sua vita e di voler diventare lo schiavo delle due gemelle.Le due ragazze riposero la preziosa videocassetta e dopo essersi accomodate sulle poltrone iniziarono a subissare di ordini il poverino che si affrettava a strisciare sul pavimento per obbedire alle sue nuove padrone. Poi Silvia ordinò allo schiavetto di inginocchiarsi ai suoi piedi, gli diede il quaderno e lo obbligò a svolgere i compiti. Mentre il ragazzo, chino sul tappeto badava a svolgere i compiti di scuola, le due neo-padroncine si divertivano a torturarlo con i loro fantastici piedini. Dopo circa un’ora Gianluca consegnò i compiti a Silvia che confrontò i risultati con quelli del libro. Sembrava che tutto andasse bene , ma ad un certo punto Silvia saltò su: “Cos’è questa cancellatura qui, schiavo….vuoi farci fare brutta figura…. meriti proprio una bella punizione”. A quel punto le due ragazze tirarono fuori due cinghie e iniziarono a bersagliare con i loro colpi il povero malcapitato che però, pur distrutto dal dolore, provava insieme una strana eccitazione che gli faceva gonfiare a dismisura il pene. ” Guardalo questo porco” – disse Silvia “Si eccita persino se lo frustiamo””Si ma adesso lo aggiustiamo noi” – rispose Antonella , aumentando il ritmo e la potenza dei colpi. Dopo un po’ , Silvia fece cenno alla sorella di fermarsi, si chinò sul corpo di Gianluca , gli legò la cinghia intorno al collo a mò di guinzaglio e iniziò a trascinarlo verso il bagno. Lo schiavo, dolorante, la seguì come un cane bastonato e, quando la padroncina gli ordinò di stendersi nella vasca, ubbidì docile come un agnellino. “Che ne dici di schiacciare questo verme ? ” disse Silvia ad Antonella che, prontamente, si unì alla sorella gemella in quella nuova forma di tortura. Silvia salì con i piedi sul petto dello schiavo, mentre la sorella piazzò i suoi splendidi piedini sul pene in erezione dello schiavo. Mentre Antonella schiacciava il pene del malcapitato, Silvia martoriava il suo povero viso col suo piede destro, incitando la sorella a distruggere quel pervertito. Lo schiavo, era al limite. Il dolore fisico percorreva il suo corpo mischiandosi però con sensazioni totalmente opposte. Sebbene fosse sotto i piedi di due ragazze, schiacciato ed umiliato, avvertiva dentro di sé un piacere nascosto farsi largo e diventare predominante. Ora tutto il suo corpo anelava ad una distruzione per mano (ma sarebbe più corretto dire per piedi ) delle due gemelle. Percorso da tremiti di gioia , timore , piacere scoppiò letteralmente inondando di sperma i piedi di Antonella. “Spostati Silvia, che questo stronzo mi ha sporcata tutta…guarda che schifo….. ora deve ripulirmi i piedi” – disse Antonella.E così dicendo avvicinò i piedi sporchi di sperma alla bocca dello schiavo che privo oramai di alcun ritegno, lecco il frutto di quelle torture dai piedi di una delle sue torturatrici. Poi, dopo essersi scambiate un’occhiata, le due Padroncine aprirono l’acqua nella vasca e ridendo dissero “Beh schiavo la lezione di oggi è finita…lavati e vattene VERME! “. Gianluca bagnato dall’acqua, dal suo sperma e dalle sue stesse lacrime si apprestò ad ubbidire all’ordine delle sue due nuove padroncine.
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