Sono arrivato a 47 anni ed è ormai ora di fare il classico bilancio della propria vita. Non saprei se giudicare la mia vita positiva o meno, ma se non altro sono sicuro che tutto ciò che ho fatto è stato solo per mia volontà. Di sicuro economicamente parlando non sono messo tanto bene ma godo di ottima salute e ciò, a detta di molti, dovrebbe bastarmi. Una sola cosa mi ha sempre soddisfatto pienamente: il sesso. Il sesso è sempre stato il mio pallino fin da quando ho avuto la capacità di capirne il significato e ciò è avvenuto in una ben precisa occasione e cioè ad una festa per un mio compleanno. Ricordo che come per abitudine nei giorni di festa, mamma la mattina mi vestì di tutto punto per andare a messa (era una domenica). Io non ero molto contento perché in chiesa ero costretto a stare fermo e immobile, mentre invece la mia natura mi portava ad essere perennemente in movimento. Comunque come al solito feci buon viso a cattivo gioco, anche perché sapevo che nel pomeriggio la casa sarebbe stata invasa dai parenti che mi avrebbero riempito di regali. Non so il perché, ma sono sempre stato il prediletto di tutti e in quanto tale sembrava che avessi diritto ad un trattamento particolare. Come previsto, intorno alle cinque del pomeriggio iniziarono ad arrivare i primi che come sempre, in tutte le occasioni, erano mia zia Roberta, sorella di mamma, con zio Carlo e Fabiana (marito e figlia). Come entrarono dalla porta zia Roberta mi abbracciò talmente forte quasi da farmi soffocare, mentre Zio Carlo e Fabiana mi porgevano una scatola enorme. La scartai convulsamente per ritrovarmi poi tra le mani ciò che all’epoca desideravo più di ogni altra cosa: un’autopista elettrica. Ringraziai i miei zii e subito di volata corsi insieme a mia cugina in camera mia. Man mano arrivarono gli altri parenti, ognuno dei quali con un regalo più o meno gradito. Ricordo che per la particolarità dell’evento a non ragazzi fu concesso di bere dell’aranciata e considerando l’epoca dei fatti, fu una cosa eccezionale. Comunque trascorsi un bellissimo pomeriggio. Verso sera i vari ospiti iniziarono ad andare via, tranne la famiglia di zia Roberta che come al solito sarebbe rimasta a cena. Io e Fabiana eravamo intenti a giocare quando lo stimolo della pipì fu talmente forte che non potetti più rimandare. Andai di corsa nel bagno per liberarmi la vescica. Come ebbi finito me ne usci senza neanche scaricare per scappare a giocare. Mentre mi allontanavo fui però colpito da due risatine: erano mamma e zia Roberta. Il fatto che ridevano non era di per se strano, però loro lo facevano quasi in silenzio per non essere sentite. Non so il perché ma fu istintivo nascondermi dietro un angolo per cercare di carpire cosa si dicevano. Purtroppo però si chiusero nel bagno e dalla mia posizione non riuscivo più a sentire nulla. Piano piano allora mi avvicinai alla porta e chinatomi feci l’occhiolino dal buco della serratura. Mi ci vollero alcuni secondi per abituare l’occhio, ma sentivo mamma e zia continuare a ridere. Quando la scena mi fu chiara vidi mamma che, proprio di fronte alla porta, si avvicinò a zia. Per un attimo rimasero zitte e immobili, poi lentamente si abbracciarono. Io dall’altra parte della porta non potei fare a meno di sorridere pensando a quanto era bello che due sorelle si volessero tanto bene. poi continuai a sbirciare. La scena però era un tantino diversa: ora le due non solo si abbracciavano, ma si baciavano anche, ma non sulle guance, bensì proprio sulla bocca. Vidi le mani di mamma posarsi sul sedere della sorella. Quest’ultima invece le infilò sotto la gonna di mamma alzandogliela. Rimasi logicamente stupito: ma cosa stavano facendo? Come mai due donne si baciavano così appassionatamente? Perché si toccavano in quel modo? In un attimo mi si aprì la mente e mi resi conto che stavano facendo qualcosa di proibito. Qualcosa di molto proibito ma contemporaneamente di molto piacevole a giudicare dai loro mugolii. Mamma quasi strappò i vestiti di zia facendola rimanere solo in reggiseno e mutandine. Dopo qualche attimo toccò a lei. Vidi la mano di mia madre intrufolarsi nelle mutande della sorella e vidi zia Roberta tirare fuori una tetta di mamma e calarsi a succhiarla. Provavo una stranissima sensazione, quasi come un pugno al basso ventre. Stranito me ne ritornai in camera mia.- E’ successo qualcosa? – disse Fabiana – Hai un’aria così strana.- Non saprei… veramene…- Ti senti bene? vuoi che chiami tua madre?- No. Per l’amor di Dio. – risposi quasi in malo modo- Ma cos’hai? Cosa ti succede.- Sai Fabiana… ho visto una cosa…- Che cosa? Dimmi. Dimmi tutto.- Non so se è il caso.- Sai benissimo che a me puoi dire tutto. Ho sempre mantenuto i segreti.Confortato dal fatto che effettivamente Fabiana aveva mantenuto sempre la parola, iniziai a raccontarle ciò che avevo visto, senza lesinare sui dettagli. Mia cugina rimase di stucco come era logico aspettarsi.- Ma com’è possibile? – disse dopo aver ripreso fiato – mia madre è una lesbica?- Cosa significa lesbica?- Che le piacciono le donne invece dei maschi.Fabiana in materia di sesso di dimostrò molto erudita. Infatti con un discorso non troppo lungo mi fece capire parecchie cose. Mi chiarì pure il motivo per il quale a volte mi ritrovavo con il pisello duro. Insomma, in poche parole mi aprì le porte delle meraviglie del sesso.- Ma allora le nostre mamme si stanno divertendo? Ma se è una cosa che piace, perché lo fanno di nascosto?- Devi sapere che tutti fanno sesso, ma nessuno lo deve sapere.- E perché?- Perché è peccato mortale – disse ridendo Fabiana – quando lo dici in confessione il prete ti da tanta di quella penitenza…- E tu cosa ne sai?- Ecco… io…- Tu cosa?- Anche a me piace il sesso – disse Fabiana – e mi piace anche tanto.- E dimmi, cosa fai?Fabiana iniziò a dirmi le cose che le piaceva fare con dovizia di dettagli, senza trascurare nulla. Quando poi mi disse che le piaceva molto toccarsi il buchetto del culo rimasi allibito.- Come? Ma cosa dici? Ti piace sentirti toccare il culo?- Si, e anche molto. Anzi a volte mi ci ficco anche un dito.- Ma come è possibile, allora ti piace anche quando ti metti le supposte?- Un mondo.- Non ci credo.- Vuoi scommettere?- Come?- Facciamo così: io mi faccio mettere un dito dietro da te e se non faccio resistenza vinco io- E allora? La scommessa qual è?- È che se vinco io poi dopo toccherà a te.- Vuoi dire che mi metterai un dito nel culo?- Si, e scommetto che ti piacerà.- Io invece sono convinto che vincerò. Se tu perdi, io cosa ci guadagno.- Hai ragione, se dovessi perdere io vuol dire che ti succhierò il pisello.- Ma cosa dici sei pazza? Non ti farebbe schifo?- Non l’ho mai fatto, ma spesso ho visto di nascosto mamma che lo faceva a papà e mi sembrava anche contenta di farlo.- Hai spiato i tuoi.- Si. Ma ora dimmi, accetti.- Certo che accetto, tanto vinco io.Fabiana senza darmi neanche il tempo di respirare in un attimo si tolse la gonna, poi messasi in ginocchio chinata in avanti anche gli slip mettendomi in mostra il suo culetto. Ebbi un tuffo al cuore. Era la prima volta che vedevo un culo da così vicino e la cosa mi piaceva. Avvertii subito che il mio cazzo si stava indurendo. Poi lentamente avvicinai la mano alle chiappe di Fabiana.- Sbrigati però, da un momento all’altro potrebbe arrivare qualcuno.Fabiana con le mani si aprì le chiappe mettendomi in mostra il suo buchetto. Allora avvicinai il mio indice e lo appoggiai.- Sei pazzo? Così mi farai male. Bagnalo prima di saliva per bene.M’insalivai per bene l’indice, poi senza fermarmi iniziai a spingere su quel fiorellino di carne ma con cautela.- Ti prego, non ti fermare. Spingilo più forte.Spinsi forte e il mio dito iniziò ad entrare. Meravigliato lo vedevo entrare nel culo di mia cugina e lentamente sparire fino a quando era tutto dentro. Fabiana si contorceva tutta, ma era chiaro che non era per il dolore ma perché le piaceva.- Siii… che bello… infilalo più dentro…Con una mano la vidi che si toccava da sotto.- Continuerei all’infinito, ma purtroppo è tardi e tu devi pagare la scommessa.- Non vorrai mica…?- Certo che voglio. Ora tocca a te. Dai, abbassati i pantaloni e le mutande.Non ero convinto di quello che stavo per fare, ma mi lasciai comunque condurre da Fabiana. Lentamente mi sfilai i pantaloni e stavo per mettermi in posizione quando mia cugina mi abbassò di violenza le mutande facendomi restare con il pisello da fuori.- Accidenti cuginetto, per la tua età non c’è niente male.Poi mi fece abbassare e mettermi nella sua stessa posizione di prima. Sentii che dolcemente mi accarezzava le chiappe. Poi avvertii il suo dito sul buco e mi irrigidii.- No cuginetto, così no. Se t’irrigidisci ti puoi fare male. Stai rilassato. Avevo molta fiducia in lei e seguii il suo consiglio. Dopo pochi attimi avvertii la penetrazione e contemporaneamente un senso di calore.- Allora? Dimmi, ti piace?- Effettivamente… credo… si, mi piace.- E allora ora te lo ficco tutto.Sentii cha Fabiana affondava il colpo con decisione: mi piaceva. E anche molto- Siii… mi piace… che bello… mamma….- Ero sicura che ti piacesse e ora…Un rumore improvviso ci fece saltare. La porta della mia camera s’era aperta ed erano comparse le nostre due mamme che per un attimo rimasero senza parole.- Ma… cosa diavolo state facendo? – urlò mia madre ma a denti stretti – Maiali che non siete altro.- Fabiana, ma che cazzo ci fai senza mutande? – aggiunse mia zia – che porcherie state facendo?- Noi… noi…- Brutti stronzi – disse mia madre inviperita – ma come vi permettete di fare queste cose. E poi, tu che sei un maschio… te lo fai mettere nel culo? – Mamma… – provò ad intervenire Fabiana – noi veramente…- Stai zitta brutta stronzetta. Ed io che credevo che mia figlia fosse una santa.- Ed io che credevo che mio figlio fosse un maschio? Cosa dovrei fare ora? Non sai che sono gli uomini a fare alle donne ciò che tua cugina ti stava facendo? Tu non sei una donna. Non so come ma ebbi come un lampo:- Neanche zia Roberta è un uomo.Seguirono alcuni secondi di silenzio assoluto- Co… cosa… cosa vuoi dire?Presi fiato e coraggio:- Voglio dire che vi ho viste abbracciate nel bagno che vi baciavate e nessuna di voi è un uomo. Eppure vi piaceva.I volti delle nostre mamme divennero di un rosso cardinale. Rimaste senza parole entrambe caddero sedute sul mio letto. Poi con voce debole mia zia disse:- Vuoi dire… insomma, vuoi dire che prima ci hai spiate nel bagno?- Si, ho visto mentre vi abbracciavate e baciavate. – E alzando la voce – E ho visto pure quando le succhiavi una tetta.- Zitto, per carità. Abbassa la voce.- Perché dovrei abbassare la voce. Non credo che quello che stavate facendo era bello visto che quello che stavamo facendo noi era brutto.- Ma no… caro, che dici? Io non dicevo che era bruto… – A me sembra proprio di si – intervenne Fabiana – e credo proprio che quello che stavate facendo voi non sia diverso.- Figlia mia – disse zia Roberta – credo che sia il caso che facciamo un discorsetto.- Senti mamma – l’interruppe Fabiana – se vuoi farmi un discorso sul sesso possiamo anche evitare. Credo di sapere già ciò che devo sapere.- Ma…- Scusami, ma secondo te quello che stavamo facendo è capitato così per caso o ci rendevamo perfettamente conto di tutto?Fabiana era molto abile. Seppe tranquillamente rivoltare la situazione anche se aiutata dal mio intervento inziale.- Ma allora tu…- Non ti preoccupare. Non l’ho fatto mai con nessuno se è questo che ti preoccupa. Questa era la prima volta. – Sentite – intervenne mia madre con notevole imbarazzo – credo che per questa volta possiamo anche perdonarvi…- Come come come? Perdonarci? No, non ci siamo.- Cosa vorresti dire? Non ti basta che ti abbia visto mettere un dito in culo a mio figlio?- Se vogliamo tuo figlio ha viso che toccavi la fica di tua sorella.Di nuovo attimi di silenzio- Allora… allora cosa vuoi, siamo pari.- Non credo proprio.- Brutta stronzetta – intervenne mia zia -cosa vuoi dire- Voglio dire che voi due chissà da quanto tempo vi divertite e credo che sia giusto che ora facciate divertire anche noi.- Ma io ti spacco la faccia, puttana che non sei altro.- Non ti conviene cara mammina…- Perché, altrimenti cosa fai?- Ragiona: io di sicuro mi prendo una buona dose di botte da te e da papà, ma cosa credi che farà papà quando scoprirà che tu e zia lesbicate?- La vostra parola contro la vostra.- Si, questo è vero, ma non ci vorrà molto a fargli aprire per bene gli occhi.Mamma e zia si guardarono negli occhi. Poi resesi conto che avevamo il coltello dalla parte del manico furono costrette a capitolare.- E va bene – disse mamma mestamente – cosa pretendereste per il vostro silenzio?- Nulla di particolare, solo che ci facciate divertire così come vi divertite voi due.- Ma tu sei pazza. Noi siamo le vostre madri. Non possiamo fare certe cose.- E chi lo proibisce?- Ma tutti. È una cosa che nessuno approverebbe.- E noi non chiediamo l’approvazione di nessuno. Non lo diciamo a nessuno. – poi con tono beffardo – tantomeno ai vostri mariti.- Abbiamo capito l’antifona. – disse zia – cosa volete che facciamo? Dettate voi le regole.- Per prima cosa farete in modo che questa notte rimaniamo a dormire qui.- Questo non sarà difficile. Già i vostri padri lo volevano fare. poi?- Poi dopo vedremo. Le nostre mamme allora sconfitte si ritirarono.- Ma lo sai che sei proprio una forza della natura?- E questo è niente caro cuginetto. Vedrai che il bello deve ancora venire. Ci divertiremo un mondo. Ora rivestiamoci e andiamo anche noi di là: di sicuro mio padre e il tuo saranno incuriositi dalla nostra assenza prolungata.Raccontarvi ciò che facemmo il quella mezz’oretta insieme ai nostri genitori sarebbe inutile tranne che per il fatto che notai sul volto di mia madre qualcosa di strano. Non sembrava più incazzata e neanche rassegnata, bensì aveva un’aria di chi, sapendo a cosa stava per andare incontro, ne era contenta. Lei e zia sembravano agire come due complici che stavano architettando un piano.Dopo cena zio Carlo e papà si misero a giocare a scacchi. Tra di loro era una sfida sempre aperta e nessuno dei due si sarebbe mai alzato senza aver vinto almeno una partita. io e Fabiana andammo in camera mia facendo cenno alle nostre madri di seguirci. Una volta tutti dentro chiudemmo la porta e le facemmo sedere sul letto.- Io e zia Roberta abbiamo discusso della faccenda. – disse mamma- Non crederete mica di venire meno ai patti? – – Affatto. Solo che reputiamo che sarebbe il caso che prendessimo noi determinate iniziative.- Cosa intendi dire?- Intendo solo dire che ci piacerebbe condurre noi il gioco.- Credo che la cosa si possa fare.- Del resto, anche se sembri piuttosto sveglia, credo che abiamo un minimo di esperienza in più.- Siamo d’accordo. Anzi, così sarà più divertente.Mamma allora fu la prima. Si alzò in piedi e lentamente iniziò a spogliarsi: prima la camicetta e poi la gonna. I suoi movimenti erano lenti e sinuosi. Sentii subito il cazzo indurirsi. Quando fu rimasta in calze, slip e reggiseno iniziò a spogliare zia Roberta soffermandosi molto sulle sue curve. Poi toccò a me e Fabiana. Mamma si dedicò a me e logicamente zia Roberta a mia cugina. Mia madre mi guardava con occhi languidi e più lei mi guardava più il mio cazzetto cresceva. In breve sia io che Fabiana fummo completamente nudi.- Ecco, ora abbracciatevi forte. – disse zia Roberta – toccatevi.Fabiana non se lo fece ripetere e come un’aquila si avvinghiò a me. le sue mani mi toccavano in ogni posto fino a fermarsi sul mio uccello. Anche io la toccai, ma soffermandomi sulle spalle. Allora zia Roberta con dolcezza prese le mie mani e le accompagnò tra le cosce della figlia:- E’ lì che la devi toccare, sulla fica, anzi, se vuoi, puoi anche entrarci un pochino dentro, ma non troppo altrimenti me la svergini.Lentamente allora iniziai a toccare la michetta di mia cugina trovandola completamente bagnata. Istintivamente capii che non era pipì bensì qualcos’altro. Fabiana iniziò a gemere forte fino a che ebbe come delle convulsioni: era il primo orgasmo che avevo procurato. Fabiana ansimava forte stesa a terra coperta dalle carezze della madre:- Piccola mia, è stato bello vero? Ti è piaciuto?- Tanto mamma… mi è piaciuto tantissimoZia Roberta baciò sulla bocca la figlia che rispose con ardore.- Senti Roberta – intervenne mia madre – che ne dici se passiamo al secondo canale? Ci sarebbe da divertirsi.- Credo che tu abbia ragione, ma è meglio farli iniziare gradualmente.Mamma allora mi si avvicinò e prendendomi la testa tra le mani mi diede un bacio sulla bocca infilandomi per un attimo la sua lingua:- Senti tesoro, ora via facciamo fare una cosa che procura molto piacere se è fatto per bene. Devi sapere che a molte donne piace un mondo sentirsi penetrate da dietro…- Vuoi dire… inculate?- Già, proprio così: inculate. È una cosa sublime. Però devi ricordare che chiunque subisca un’inculata in modo violento non lo ricorderà certo nel migliore dei modi e dato che già di per se è le prime volte risulta doloroso, bisogna essere molto ma molto delicati.- Mamma ma tu lo hai provato- Certo tesoro e ti assicuro che è una cosa bellissima- E chi è stato?- Intendi dire la prima volta? È stata tua zia.- Ma… ma come ha fatto?- Fabiana come stava facendo con te?- Ma allora intendi con le dita – dissi deluso – Ma questo già lo abbiamo fatto- Sei proprio un ingenuo figlio mio. S’inizia con le dita per far abituare la parte, ma poi si passa ad altro.- Scusa mamma, ma la zia non ha… si insomma non è un uomo- Se vuoi dire che non ha il cazzo ti sbagli di grosso.Io e Fabiana a quelle parole restammo allibiti mentre le nostre madri ridevano. Poi zia Roberta si allontanò dalla camera per ritornare dopo un paio di minuti. Lo spettacolo che si presentò ai nostri occhi ci fece rimanere senza fiato: indossava una specie di slip al quale era attaccato un fallo di gomma dalle proporzioni mostruose.- Ma… ma… non ci direte che usate quello per… per mettervelo nel culo?- Proprio così – disse zia Roberta – e la serata non finirà fino a che Fabiana non lo avrà avuto tutto nel culo- Mamma… ma sei pazza? Quel coso mi fonderà. Mi romperò il culo a sangue.- Non avere paura figlia mia, se farete come vi diremo noi vedrai che ti piacerà moltissimo. – E tu lo hai mai provato? – chiese Fabiana alla mamma.- Certamente – rispose zia Roberta – ed è per questo che voglio che lo provi anche tu.- Suppongo che sia stata zia?- Appunto. Ma ora sistematevi comodi che vi facciamo vedere come si fa.A quel punto zia Roberta si avvicinò a mamma abbracciandola. Potevamo distinguere perfettamente le loro lingue cercarsi. Mamma afferrò le tette della sorella e le strinse talmente forti che sia io che Fabiana avemmo per un attimo paura che gliele facesse scoppiare. Invece la zia sembrò apprezzare molto:- Siii… stringimele… fammele scoppiare… che bello… continua così…- Ti piace, vero troia, ti piace che ti stringa le zizze.- Ti prego, succhiamele… mordimi i capezzoli…Mamma non se lo fece ripetere e si avventò sulle tette della sorella leccando, succhiando e mordendo con forza i capezzoli. All’improvviso mia zia prese mamma per le braccia e quasi la scaraventò in ginocchio sul letto. In quella posizione vedevo benissimo la fessa enorme di mia madre ed il suo buco del culo. Pensai che non sarebbe stato mai possibile che quell’affare potesse entrare in quel forellino, invece… Zia Roberta affondò la sua faccia tra le chiappe di mamma. Si sentiva perfettamente il rumore della lingua di zia. Poi alzandosi lanciò uno sputo in mezzo al culo di mamma dicendo:- Vedete ragazzi, la cosa principale è che ci sia la massima lubrificazione.- Per questo hai prima leccato e poi sputato il culo di zia? – – Si amore mio, è proprio per questo. Ma non basta. Occorre che pure l’oggetto che dovrà penetrarla sia ben lubrificato e a questo ci penserete voi due.- Cosa vuoi dire zia.Non rispose ma invitandoci con le mani ci fece inginocchiare davanti a lei. Quel cazzo di gomma in quella posizione sembrava ancora più enorme.- Forza ragazzi, ora leccatelo per bene e insalivatelo il più possibile.- Ma… io…- Non fare lo stupido, se vuoi divertirti come si deve nella vita non devi disdegnare di leccare un cazzo.Senza replicare avvicinai il mio volto a quello di Fabiana che già stava leccando. Dapprima timidamente poi con gusto leccai quell’affare intrecciando la mia lingua a quella di mia cugina- Va bene così – disse all’improvviso mia zia – ora comincia lo spettacolo.Nel frattempo mia madre aveva aspettato diligentemente in posizione. Zia Roberta avvicinò il cazzone al buco del culo di mia madre, poi con un solo colpo di reni lo affondò facendolo penetrare tutto. Mamma sembrò restare per un attimo senza fiato. “Ora grida” pensai spaventato, ma invece di un urlo di dolore dalla bocca di mamma uscì un rantolo di piacere:- Ahhhh…. Siiiii… che bello…. Siiii…. Sfondami…. Rompimi il culo…. Spaccamelo in due…- Ti riempio tutta, zoccola che non sei altro. Ti rompo il culo sotto gli occhi di tuo figlio.- Si, ti prego… rompimelo… riempimi il culo… fammi godere…Io e Fabiana ci guardammo negli occhi. Un attimo prima non avremmo neppure immaginato che fosse possibile una penetrazione del genere. Poi all’improvviso zia Roberta sfilò di colpo quel cazzo enorme dal culo di mamma che come per incanto rimase diversi secondi completamente aperto.- Ora tocca a te incularla – disse zia rivolgendosi a me.Mi prese per un braccio e mi avvicinò al culone di mamma. Io feci per avvicinare il cazzo al buco del culo, ma fui bloccato:- Dopo quell’affare che vuoi che senta con il tuo cazzo? Infilale la mano.- Come? La mano? Ma zia…- Ho detto proprio la mano. Infilale la mano nel culo.- Siii…. Tesoro mio… ti prego… infilami la tua mano nel culo… fammi godere..- Ma mamma… ti farò male…Lentamente avvicinai la mia mano al buco del culo di mamma che zia aveva preventivamente riempito abbondantemente di una crema che era sbucata fuori da non so dove. Iniziai a toccare quel buco ancora aperto con delicatezza, ma zia Roberta quasi urlando disse:- Cosa aspetti? Chiudi il pugno e ficcaglielo dentro.Questa volta non repiclai e stringendo il pugno mi preparai a forzare il buco. Misi tutta la mia forza nella penetrazione in quanto mi aspettavo una notevole resistenza, mentre invece il buco del culo di mia madre era molto più elastico di quanto pensassi. Infatti quasi persi l’equilibrio ritrovandomi non solo con la mano ma con mezzo braccio infilato nel culo di mia madre. La poveretta dapprima sgranò gli occhi, poi un urlo disumano fece tremare tutto. Un rivoletto di sangue iniziò a sgorgare dal suo culo.- Accidenti, – disse zia con un aria notevolmente preoccupata – hai un po’ esagerato- Ma io veramente credevo che… insomma non credevo che fosse così facile.Nel frattempo mamma singhiozzava per il dolore mentre Fabiana cercava di calmarla. – Ora lo devi tirare fuori, ma mi raccomando, devi fare pianissimo altrimenti la mandiamo in ospedale.All’improvviso la porta si spalancò e nella camera comparvero mio padre e mio zio con un aria spaventata- Che cosa succede? – disse papà senza rendersi ancora conto di ciò che era la scena davanti ai suoi occhi – cosa era quell’urlo?Ma le sue parole furono in parte coperte da un altro urlo straziante di mamma: per lo spavento mi ero d’istinto tirato indietro, sfilando in un sol colpo veloce il braccio dal culo di mamma.

