Cominciò così per caso, come tutte le storie destinate a lasciare un segno, senza un avviso, improvvisamente. Un giorno qualsiasi in cui esci senza una meta precisa, giusto per far qualcosa, ti perdi, ad un incrocio giri a destra anzichè a sinistra….. e sei fregato!! Ero in una fase della mia vita di riflessione, l’incidente dell’8 marzo e la conseguente immobilità mi avevano involontariamente liberato da una storia che ormai si trascinava da tempo più per abitudine che per reale passione….. all’inizio era stato esaltante, bello, palestrato, sempre pronto a quelle che io definivo maratone di sesso…. non si stancava mai!! Dopo un po’ mi ero resa conto che mancava di fantasia, non c’era differenza per lui a letto o in palestra, erano sempre esercizi, alza le gambe, girati così, su il sedere, giù il sedere….. ma sono una vigliacca cronica quando devo lasciare qualcuno, non so mai come dirglielo…. La mia vita non è tanto male, vengo da una famiglia agiata, non ho mai conosciuto rinunce, secondo mio marito sono viziata, è vero, ma è anche vero che è lui il primo a farlo…. io so di amarlo, ho sempre amato solo lui è un uomo così straordinario, carismatico, come si fa a non amarlo? Il classico tipo “simpatica canaglia” quello che rende ogni cosa anche la più banale, una nuova avventura, mi sono trovata nelle situazioni più assurde con lui, tipo essere portati in questura per accertamenti perchè i carabinieri non avevano creduto che stavamo festeggiando 20 anni di matrimonio scopando in macchina in una zona battuta da prostitute…. insomma ho imparato che quando va da qualche parte e mi dice aspettami in macchina, lo aspetto col motore acceso e la prima inserita…. non si sa mai!! Anche il sesso con lui è appagante, quindi perchè mi manca sempre qualcosa, perchè non mi sento completa? Non lo so, so che è sempre stato così, c’è un periodo più o meno lungo in cui tutto fila liscio come l’olio e sono così contenta, mi diverto, rido sempre, ! mi sembra che nessuno possa essere felice come lo sono io….. poi comincio a sentire l’inquietudine, sento un qualcosa dentro che comincia a fremere, comincio a fare sogni strani, erotici, e senza neanche rendermene conto comincio a guardarmi intorno…. comincia la caccia…. non è facile perchè io non sono facile, l’uomo che cerco deve incarnare perfettamente il mio sogno… non è tanto una questione di aspetto fisico, anche se alla fine per forza di cose non può che essere bello, visto che bassi non mi piacciono, i grassi li considero sciatti e deboli perchè non hanno cura del loro corpo e cedono alla gola, non mi piacciono troppo vecchi, ne troppo giovani, devono essere intelligenti, colti, raffinati, eleganti, non mi basta un bel dipinto, purtroppo mi hanno inculcato il materialismo fin dalla culla, voglio anche una bella cornice!! Però l’obiettivo è sempre lo stesso: sesso, in tutte le sue forme, in tutte le sue variante, puro, affascinante, nuovo, non è vero che al buio tutti i gatti sono grigi, ogni uomo è un’esperienza nuova, sempre diversa, cambia l’odore, il sapore, il respiro, il tatto…. la sua lingua sul mio corpo, nel mio sesso, il suo pene che si struscia, mi penetra ovunque, ogni volta mi fa provare un orgasmo diverso dal precedente…. Ce ne sono stati molti…. qualche collega, un medico, un amico di famiglia, un vicino di casa, persino un attore conosciuto al mare, non dico chi è tanto non ci crede nessuno…. Tante storie tutte diverse, qualcuna brevissima, altre molto lunghe, ma con un unico punto in comune: non ho mai amato nessuno di questi uomini, sono sempre stati un mezzo per raggiungere un piacere sempre nuovo, sempre più grande…. Quel giorno eravamo finiti per caso in quel paesino e ci eravamo seduti a mangiare delle strane pizzettine in una festa di piazza, quando arrivò la banda e si mise a suonare. Non sono molto amante di queste cose e in effetti non mi voltai per vederla o per la musica, ma per uno strano brivido che mi percorse la schiena…. il direttore della banda era lì in piedi, giovane ma non troppo, bello, lunghi capelli sale e pepe che sfuggivano al classico berretto, occhi blu, mani lunghe e affusolate…. credo che la prima cosa che catturò la mia attenzione fu il movimento delle sue mani…. le immaginai sul mio corpo e cominciai a fantasticare…. Durante una pausa, qualcuno della nostra compagnia lo chiamò per chiedergli qualcosa, e fu così che si presentò: una stretta di mano agli uomini, un baciamano a noi donne, ma per me fu una vera scarica di adrenalina!!! Non so se queste cose si trasmettono, ma notai spesso il suo sguardo su di me durante quel pomeriggio, tornai a casa sapendo solo il suo nome, il nome del suo paese, che era un insegnante e che dirigeva la banda!! Un po’ poco, ma non mi diedi per vinta e cominciai la mia ricerca su Internet, finchè trovai tutto: nome cognome indirizzo e numero di telefono. Gli telefonai, ne fu piacevolmente sorpreso, anche se non ricordava esattamente quale io fossi delle donne, ma iniziò una corrispondenza via e-mail con lo scopo di conoscerci meglio. Così scoprii che scriveva poesie, mi mandò anche un suo libro e mi feci l’errata convinzione che per raggiungere il suo corpo dovessi per forza colpire prima la sua mente. Arrivammo al fatidico incontro dopo ben 6 mesi, a metà strada (siamo a 200 km. di distanza) un freddo pomeriggio di novembre. Fu un vero disastro, quasi non lo riconoscevo: tolto il fascino della divisa, l’abbronzatura e la magia dell’estate, restava un uomo qualunque, nè elegante, nè sportivo, vestito quasi da vecchio, camminava sempre due metri avanti a me, mi fece subito venire il nervoso. Ci sedemmo in un bar e ricordo che notavo tutti i suoi difetti con cura, un brufolo sul naso, i capelli davanti troppo lunghi per nascondere un imminente stempiatura, i piedi troppo grandi che mi tiravano spesso calci…. in tutto il pomeriggio mi offrì solo un caffè, morivo di sete, ma l’educazione ricevuta mi impediva di ordinarmi da sola anche solo un bicchier d’acqua. Disse stronzate tutto il tempo, dalla politica su cui sorvolai visto che ci trovavamo ai poli opposti, al suo proclamarsi infedele, a mille altre banalità! Me ne andai convinta che non lo avrei più rivisto, ma quella notte cominciai a rimuginare…. A me non era piaciuto, ma perchè lui non ci aveva minimamente provato? Sono ancora bella, ho un corpo perfetto, nessun uomo si sarebbe fatto tanta strada dopo una storia simile per non provarci neppure…. Fu questo che mi spronò a ricercarlo a ripensarci più di prima e a volere una spiegazione… Me la diede dopo mesi, un giorno al telefono, mi disse chiaro e tondo che io non lo eccitavo, insomma non glielo facevo tirare!! Disse anche che forse avrebbe potuto scapparci una mezza scopata se ci fossimo rivisti, ma niente di più! La sfida ormai era lanciata, non potevo certo tirarmi indietro. Ci rincontrammo dopo qualche giorno, ma questa volta feci tutto io: all’uscita dell’autostrada chiesi al casellante dov’era un albergo, quindi mi accostai a lui e senza scendere dalla macchina gli dissi di seguirmi. Arrivammo nella camera senza dire una parola, lui chiuse la porta, vi si appoggiò incrociando le braccia e disse: “Sei soddisfatta? Cosa ti aspetti che faccia ora?” Era arrabbiato, il tono sarcastico, pungente, decisi di stare al gioco e con lo stesso tono gli risposi “Togliti i vestiti!!” Rimase un attimo perplesso, poi si spogliò lentamente e completamente restando sempre girato verso di me, per mostrarmi quasi con orgoglio che non era minimamente eccitato. Mi spogliai anch’io ma non completamente, rimasi con indosso il perizoma e ! gli dissi di sdraiarsi sul letto a pancia in giù…. Mi misi a cavalcioni su di lui e cominciai a massaggiargli dolcemente le spalle, poi scesi lungo il solco della schiena, gli accarezzai le natiche, feci scorrere le dita lungo il solco e lo penetrai leggermente strappandogli un primo gemito…. nel frattempo sfregavo il clitoride ormai duro sulle sue gambe….poi mi abbassai e cominciai a muovere i miei grossi seni sul suo sedere sfiorandolo con i capezzoli turgidi…. fu lui a girarsi di scatto facendomi quasi cadere e cercando di toccarmi, ma glielo impedii…. continuai il massaggio sul torace, poi sul ventre, mi girai e cominciai a mordicchiargli l’interno delle cosce…. il suo pene ormai era turgido, fremente, ma io toccavo e baciavo tutto intorno senza sfiorarlo minimamente…. alla fine cedetti e prima lo imprigionai tra i seni, stringendolo e muovendolo avanti e indietro, poi lo presi tra le labbra, prima leccando la punta dolcemente, poi succhiandolo avidamente e! imponendogli un certo ritmo… lui mi prese le gambe e mi trascinò sulla sua faccia, scostò il perizoma e infilò la lingua nel mio sesso, penetrando, succhiando e leccando, imponendomi lo stesso ritmo che stavo dando a lui…. sentii che stava per venire e succhiai più forte, mentre lui si abbandonava agli spasmi dell’orgasmo…. ebbi anch’io il primo orgasmo mi colse quasi di sorpresa, così semplicemente, mentre ingoiavo il suo sperma salato… Restammo un bel po’ di tempo immobili, per riprendere fiato, feci per alzarmi, ma lui mi tirò giù, si girò, si mise sopra di me e mi disse: “Dove credi di andare???? Non sarai già stanca!!!” Risposi di no, credevo che lui fosse stanco, invece continuò dicendo “Adesso voglio mettertelo dentro!!” Non mi andava che prendesse in mano lui il gioco e cercai di ribellarmi, ma lui mi bloccò entrambe le mani con la sua sopra la testa, mentre con l’altra mi sollevò il sedere, mi strappò il perizoma e mi penetrò con violenza, smorzando il mio ! grido con la sua bocca…. era la prima volta che mi baciava, sentii fremiti dappertutto, la sua bocca sapeva dei miei umori, la mia era ancora salata del suo sperma…. Fu come l’innesco di una bomba, il suo pene era grosso, duro, entrava e usciva da me rapidamente, con forza, mi girava la testa, mi sentivo come sotto l’effetto di una droga e in breve venni un’altra volta, intensamente, a lungo, gemendo e contorcendomi sotto di lui…. si fermò per qualche istante, poi si girò prendendomi sopra di lui, ma volevo essere io a dirigere il gioco, volevo sorprenderlo e quindi mi girai facendomi penetrare al contrario, abbracciandomi alle sue gambe, strusciando il clitoride sui suoi testicoli e offrendogli lo spettacolo del mio sedere…. ricominciò a muoversi dentro e fuori, intanto mi accarezzava il sedere, mi penetrò prima con un dito poi con due, all’inizio profondamente, poi in modo circolare, aprendolo, preparandolo a quello che ormai aveva in mente e che era inevitabile…. si fermò e si staccò da me, impilò due cuscini e mi disse di salirci a cavalcioni aprendo il più possibile le gambe…. lo feci e mi sentii così esposta e indifesa, ma al tempo stesso sovraeccitata, lo sentivo in ginocchio dietro di me, che con le mani mi apriva le natiche e con le dita cercava di allargare il più possibile quel piccolo orifizio, poi sentii qualcosa di caldo e bagnato, era la sua lingua, mi stava lubrificando…. di nuovo le sue mani che allargavano il più possibile e poi eccolo, grosso, bruciante, cominciava ad entrare, a farsi strada dentro di me lentamente a fatica…. mi dimentico sempre quanto sia doloroso all’inizio e infatti urlai, lo supplicai di smetterla, non ce la facevo a sopportarlo, ma lui non si lasciò impietosire e continuò a spingere finchè con un dolore atroce, qualcosa cedette dentro di me e me lo ritrovai tutto dentro fino in fondo!! Restò fermo qualche secondo per darmi il tempo di calmarmi, poi lo tolse completamente lasciandomi a metà! tra il sollievo e la delusione…. pensai che avesse deciso di rinunciare scoraggiato dalle mie urla, ma subito mi riaprì le natiche e stavolta lo infilò in un colpo solo, con forza, fino in fondo…. si mosse velocemente, sempre più velocemente mentre io gridavo di nuovo, ma non di dolore, era puro piacere, un piacere selvaggio, animalesco, con una mano mi toccavo freneticamente finchè non la sostituì con la sua, mi sentivo così piena, violata, quando usciva era un piacere quando entrava mi sentivo come se qualcosa si rompesse ma più faceva male e più mi piaceva, mi resi conto vagamente che non avevo un orgasmo, ma una lunga serie di orgasmi ravvicinati, uno dietro l’altro, finchè non venne anche lui prima urlando il mio nome come un pazzo e poi gemendo sempre più lentamente…. Restammo parecchio in quella posizione, sentivo tutto il suo peso sulla mia schiena, ma non mi dava fastidio, non mi sono mai sentita così parte di un uomo, un tuttuno con lui…. Andai in bagno e ! ne uscii completamente vestita e pronta ad andarmene… lui era ancora sdraiato sul letto, nudo, mi disse “Perchè te ne vuoi andare ora? Mancano ancora un paio d’ore, torna a letto!!” Non gli risposi, lo baciai e sulla porta mi voltai a guardarlo un’ultima volta: sapevo che non lo avrei più rivisto e volevo ricordarlo così, splendido, nudo, appagato da me, ancora caldo di me, senza nessuna cornice bella o brutta, solo un bellissimo dipinto tutto mio…. Da allora mi ha scritto ancora, mi ha cercato molte volte, mi ha quasi implorato di incontrarlo ancora, ma non posso farlo, un po’ perchè una cosa veramente bellissima deve restare unica e poi perchè so che con lui avrei infranto le regole e mi sarei innamorata…..
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