“Valeria” : E’ nata bella, cresciuta carina, trasformata conturbante, maturata sensuale : era inavvicinabile per il comune mortale, lei ne era la più convinta. Si accompagnava sempre ai migliori, ai bei ragazzi, ai più affascinanti, ai più facoltosi. Finì per innamorarsi e sposarsi ad un play boy che non tardò molto a trascurarla per dedicarsi all’hobby preferito, lei se ne fece una malattia dalla quale ne uscì maturata dentro, con minori pregiudizi, con idee chiare sulle scelte amorose, senza più alterigia e con una gran voglia di vivere tutte le esperienze; è qui che inizia la fase interessante della sua vita erotica, con sfrenatezza e trasgressione; incominciano anche ad affiorare delle spigolosità nel confronto degli uomini, desiderando più morbide attenzioni ; esterna queste sue sensazioni alla quasi coetanea, ma più esperta “Marta” che percepisce il travaglio e l’asseconda nei desideri. E’ l’occasione per dar vita alla fantasia più galoppante, quando le viene proposto più volte l’amore a tre, da quella che lei dapprima chiamava una conoscente e che risulterà essere la cuginetta; ne è facilitata in questo dall’avere quale amante la persona giusta: adattissimo al ruolo, poiché, a sua volta, assetato di raffinate ed avvolgenti esperienze erotiche.”Lo sai che il mio lui ha osservato che sei la cugina che più mi assomiglia, che hai il corpo perfettamente identico al mio.” Dice all’improvviso Marta. Valeria ne rimane compiaciuta ed orgogliosa di questa comparazione, sapeva quanto fosse focosa, al pari suo, anche la cugina ed al daffare che avrebbero procurato alla madre se avesse avuto loro due. “Si può far l’amore anche pensando di farlo con un tuo gemello o con una mia gemella o contemporaneamente”. Insinua Marta, dapprima al suo uomo e, cambiando il necessario, lo instilla alla cugina, aggiungendo:”Potrei leccare e farmi leccare da un’altra donna, senza inibizioni, ma solo considerandola una mia gemella”.Al che Valeria ribatte:”Non ti hanno detto che sono la cugina che più ti assomiglia! Potrei essere considerata una tua gemella, no..!”Certo! Abbiamo molte cose in comune e non solo la fattezza del corpo, hai il mio stesso fuoco dentro; penso che possiamo moltissimo assieme!” Chiude il discorso Marta, lasciando entrambe meditabonde.Così un pomeriggio di mezza stagione Marta è comparsa con Valeria, fasciata in un tubino che le modellava graziosamente le curve, aderendovi a tutto il corpo, davanti al suo uomo non meravigliato, ma sicuramente all’oscuro di quell’incontro.La sonora risata di Marta ha tolto il velo alla sorpresa, trasmettendo cordialità e familiarità; i tre si conoscevano in modo diverso l’un l’altre.Lui è seduto a sghimbescio sul sofà e le due donne su due poltrone di fronte, l’una seduta compostamente e l’altra piegando le gambe sotto di sé, come una bambinaMarta cerca di guidare il gioco e l’altra di assecondarlo. Iniziano, con un nodo d’emozione alla gola, dando vita a dei discorsi sempre più approfonditi nell’intimo, scherzano con toccatine di gomito e sguardi complici; lui scopre così che la più giovane è al corrente di tutta la relazione dei due amanti, della loro intensa vita sessuale e della frizzante fantasia che l’ha alimentata; le due dapprima sembrano statuine con la schiena eretta ed appoggiata allo schienale, ma modificano la loro posizione man mano che il discorso si inoltra nei particolari, sposta in avanti il bacino l’una, facendo sgusciare sempre di più le cosce dal corto abitino, mentre l’altra libera le gambe da sotto il proprio corpo, esponendo tutto ciò che la gonna alzata può mostrare.Lo spettatore davanti a loro può ammirare il loro quasi unisono ondeggiamento delle gambe accavallate ed imperniate sui tacchi e sui glutei appoggiati allo spigolo delle poltrone, lasciando cosi intravedere a tratti il sempre più ampio triangolino, uno bianco e l’altro azzurro, tra il bordo della gonna e la confluenza alta delle cosce serrate e al di sotto la pelle più morbida che si schiaccia sul bordo della poltrona, nascondendo l’infinità dei loro abissi.Le loro mani fremono, le loro parole tradiscono ansia. Ormai i loro inguini sono sfuggiti al controllo, dimenandosi si sono esposti, aperti ; le striminzite mutandine lasciano la visione, in trasparenza e attraverso la traforatura il loro vello : bruno scuro dell’una e castano chiaro della più giovane, a dimostrare che il colore dei capelli è dovuto solamente all’abilità del parrucchiere.Le due donne si guardarono con tanto desiderio che Valeria deve abbassare gli occhi, mentre Marta si piega su di lei e le copre la bocca con le sue labbra piene, un bacio interminabile in cui entrambe si perdono completamente.Marta fissa con sempre maggiore intensità la ben nota tumefazione del suo maschio, lo evidenzia all’altra, allunga una mano, trova un fremito sotto i pantaloni ancora incernierati ; ora s’inginocchia sul tappeto, fa scorrere la zip, elude l’elastico delle mutande e lo estrae : eretto e congestionato come il viso, le sta fremendo in mano, ha le vene gonfie da scoppiare, chiama a raccolta la più giovane la fa avvicinare maggiormente, rassicura la sua titubanza, intanto si riavvia indietro i capelli per non togliere niente alla visione, fa fuoriuscire per intero la lingua che passa e ripassa sul prepuzio; Valeria a sua volta allunga e stringe la mano attorno al fusto, la prima va oltre e inghiotte quanto può invitando l’altra ad alternarla. S’immobilizzano entrambe : la fronte appoggiata l’una all’altra, i due nasi a toccarsi, le lingue smisuratamente fuori, ognuna con la propria porzione di scettro, guardano l’uomo diritto nella pupilla fortemente dilatata con i loro occhi chiari: verde azzurro l’una e verde grigio l’altra ; le loro guance si uniscono, la prima stacca la bocca dal membro, le sue labbra ancora tese per l’emozione cercano ancora quelle dell’altra che ha già mosso le proprie andandole incontro, si baciano appassionatamente, le loro lingue si intrecciano, i loro miagolii si smorzano nell’anfiteatro delle loro bocche diventate una sola. Poi la bocca si posa sul collo, sulla scollatura del vestito che si apre sui seni, le basta un piccolo movimento per scacciar via la seta e metterli a nudo.Marta armeggia nella cintura di lui, sempre senza mollare la presa con una mano stretta sulla verga, intanto la più giovane esplora ed accarezza il corpo della cugina, riesce a slacciarle la gonna, questa si dimena a favorirne lo sfilamento dalle gambe, nel frattempo Marta libera lui dei pantaloni strappandoglieli assieme alle mutande, poi si dedica completamente alla cuginetta che non si spiccia, slaccia , sbottona e le toglie il vestito dalla testa, questa a sua volta ora non perde altro tempo, sbottona, poi le dita si spostarono sui fianchi anch’essi coperti di seta, sulla rotondità delle anche, la pienezza delle cosce; di nuovo seta, seta sotto le dita, seta tra le gambe, le accarezza le spalle, il collo, i capelli, le labbra tremanti, l’alettante sericità della pelle. Vorrebbe d’istinto aprire le ginocchia, subito, lì, e farsi impalare, ma ci sarà tempo per tutto.Le due donne si trovano così con solo i loro indumenti intimi, si fermano ad ammirarsi vicendevolmente ed a farsi ammirare ; le ammira lui estasiato, i loro corpi sono terribilmente simili, i pochi anni di differenza d’età, vengono annullati dalle contrazioni dei loro muscoli, tesi dalla passione travolgente, dalla prima vera trasgressione, quasi un incesto.Lui si vuol gustare questo spettacolo, delicatamente si avvicina alla sua donna che lo lascia fare, le sgancia con perizia il reggiseno, lei sotto l’ultimo impulso di pudore, stringe i lembi dell’indumento sotto le ascelle, lasciandolo subito dopo cadere come lo sanno fare le professioniste.Valeria ha un reggiseno più leggero, porge la schiena, alza le braccia ed orgogliosa mostra due collinette meravigliose, sode, erette, gonfie fino a far intravedere le venuzze azzurrognole che solcano le parti più tese, i capezzolini rosa brunito, dello stesso colore di quelli della più grande, ma più piccoli, meno sporgenti dell’altra che ha due turacciolini, seni della stessa misura, ma gli uni con la borsina un pochino più tonda e matura degli altri.Se li toccano a vicenda, se li soppesano, passa sui capezzoli leggera i palmi della mano l’una ed a strizzarglieli l’altra.Lui si avvicina alla più giovane, si mette in ginocchio ed incomincia ad accarezzarla con entrambe le mani, le tocca il corpo disegnando il contorno delle curve, voluttuose, morbide, le accarezza dolcemente i glutei, infila la mano sotto la leggera stoffa, si avvicina dal retro al punto focale, si arcua lei a facilitarlo, arriva alla fessura e vi trova le dita della cugina arrivate ancor prima delle sue, che accarezzano con moto circolare il giovane clitoride, lui allora infila il dito nella tana, la trova fradicia di umori, si muove lentamente dentro, poi avanti ed indietro ed anche li puntuali arrivano altri polpastrelli che incominciano a muoversi con maestria : vuole tutto il merito lei, difatti la piccola gode, gode, arriva ad un orgasmo così vibrante, che scuote il corpo dalla testa ai piedi, morde a sangue i capezzoli dell’astante e strizza con le mani il membro già appoggiato ai glutei.Ha capito che potrebbe scatenare delle gelosie e lascia l’iniziativa a loro, anzi è Marta che fa adagiare sulla schiena la cugina, le sfila le mutandine ormai ridotte ad un cordone azzurro intinto di umori, le allarga le gambe, si mette bocconi con il sedere all’aria e tuffa il viso entro il boschetto biondo.Lui si avvicina da dietro a Marta, trova uno striminzitissimo perizoma con pochi centimetri sul davanti ed un solo cordoncine che le taglia in due l’intera figa per inabissarsi nelle chiappe, lo scosta solamente, e trova un lago biancastro che si espande dalle piccole alle grandi labbra, una lubrificazione così estesa non l’aveva mai notata nella sua donna; la penetra in un solo colpo, facilitato in questo dagli umori che all’interno sono ancora più copiosi. Si immobilizzano nuovamente i tre a gustare il momento, quindi in una sarabanda di movimenti di inguine, pene e lingua, parte con un urlo colei che sta assaporando il maschio, seguita ancora una volta dalla cuginetta, preda della lingua dell’agonizzante, lui si sfila e presenta l’arma alle loro bocche ancora aperte ad ansimanti; gli leccano il prepuzio, poi l’asta, glielo inghiotte prima l’una e poi l’altra, si esaltano, gridano che vogliono vedere lo spruzzo, agitano le mani e le lingue, sentono i fremiti arrivare, ora gridano come baccanti, lo fanno esplodere sui loro visi, sugli occhi, sul naso, gli mungono con la bocca quanto resta, si leccano a vicenda assaporando il nettare sul viso dell’altra.Riposano increduli e muti sul tappeto, una per parte, abbracciate a lui e tra loro.La prima a destarsi è Marta che si accoccola attorno al pene in riposo, conoscendolo, lo stuzzica con dita delicate, con paroline dolci, con la circuizione della lingua, con il palato, finchè questi comincia a dar segni di risveglio.Rivolge pure l’attenzione alla cugina, schioccandole un profondo bacio in bocca. Le tasta le tette ed arriva ancora al boschetto, tuffa un dito nella vagina ancora bagnata della propria saliva; la fa mettere inginocchiata cavalcioni sul membro ormai eretto del suo uomo, le apre le labbra e lei stessa l’imbocca.Egli ha davanti uno spettacolo che merita attenzione: i fianchi di Valeria sono ancora più accentuati dalla divaricazione delle gambe, cosce, glutei e fianchi che con deliziosi raccordi formano la parte centrale di un’anfora che poi si restringe in vita e si riallarga fino alle ascelle, le due braccia e le mani sul tappeto a sollevare il busto, lasciano libere due superbe tettine che per la posizione si sono trasformate in due meravigliosi coni rovesciati con la punta brunita.Il pene cresciuto a dismisura titilla le tenere ninfee della giovane che si agita sopra dolcemente senza sprofondare, sinchè Marta non l’abbranca per i fianchi e la spinge ad impalarsi , imprimendo con forza pure i movimenti di sali-scendi, avvicina la bocca alle natiche passando la lingua dal rosone alla verga che fuoriesce umida dalla vagina.Poi cambia posizione, con l’altra eretta sul busto e costantemente impalata , si siede di fronte accovacciata sopra la bocca di lui, tenendosi leggermente sollevata sulle ginocchia per non togliergli la libertà di movimento sull’intero suo sesso.Cessano di essere tre corpi e diventano: bocche e dita, lingue e sensi, le loro labbra cercano altre labbra, un capezzolo, un clitoride, un pene, una vulva, si baciano finchè baciarsi diventa una tortura ed i corpi si fanno inquieti.Le due donne sono al settimo cielo, si abbracciano, si strizzano il seno, i glutei, si baciano, umettano la propria lingua nella bocca dell’altra, mugolano ed emettono gridolini di piacere, stanno usando il maschio, il quale non chiede di meglio che compiacerle contemporaneamente, le tiene ancora più unite accarezzando e stringendo loro le cosce, le natiche, la schiena, alla cieca, intanto l’una balla sul suo membro e l’altra lo soffoca con l’inguine e copiosamente gli bagna il viso strofinandosi, in successione, ogni volta che si avvicinava all’orgasmo dell’una, gli altri osservando l’accelerarsi dei movimentiLe donne, invece di un solo centro sessuale, sembrano avere milioni di aperture ugualmente sensibili, geme l’una e l’altra le morde la carne per strapparle gemiti più forti, la sua lingua tra le gambe è come un pugnale, agile ed affilato.Valeria ora piange, ride, gode, tra i singhiozzi esclama :”perchè quello non mi fa godere così……. perchè pensa solo……. perchè non ti ho sperimentata prima Marta……… riempimi la figa…. voglio leccarvi tutti e due…”Si disarciona ed inghiotte in un sol boccone il membro, la sua bocca è piccola, la deve spalancare, lo mordicchia. Prende il posto della cugina a formare un 69, spalanca le cosce sopra la testa di lui, che le apre le labbra vermiglie, l’inguine è rasato nella parte inferiore, appena sopra lo spacco corti riccioli sempre più lunghi arrivano al ciuffo biondo sul monte di venere, la tumescenza della sua vulva è evidente, è gonfia di desiderio, dall’incavo delle cosce partono le due aiuole rasate delle grandi labbra glabre e pallide private dei raggi del sole, si richiudono verso il centro come quelle di una vergine, lui le apre e da sotto spuntano le labbra vermiglie che al contatto palpitano, apre ancora e una voragine nascosta da tante frastagliature si contrae facendo fuoriuscire un rivoletto trasparente dall’odore di muschio, lo lappa con la lingua e con la stessa cerca il clitoride ancora racchiuso da due palpebre, lo trova e lo sellecita, vibra e s’ingrossa ancora, sembra la capocchia d’un funghetto, lo prende teneramente tra i denti e così imprigionato lo sente ingigantirsi, passa e ripassa la lingua, lo succhia, lo aspira completamente, geme lei, nonostante la bocca piena, gode in continuazione. Inserisce un dito nel piccolo orifizio posteriore, lì sente ogni contrazione provocata dai baci dell’altra.Quando sta per venire e non riesce più a difendersi, l’altra smette di baciarla, lasciandola a metà strada sull’orlo struggente di quasi pazzia; le si mette sopra, incolla il proprio sesso a quello della cugina ed incomincia a muoversi; sentendo arrivare l’orgasmo, si immobilizza ancora una volta per conservare a lungo il piacere e con la bocca le cerca i seni.E in preda alla frenesia che precede l’orgasmo, lui allunga la mano che si infila tra i loro sessi, mano che cerca l’uno e l’altro sesso.Ormai implora di essere soddisfatta, spalanca le gambe, cerca di darsi piacere da sola, ma non glielo permettono ; intanto viene saccheggiata dalle lingue e dita, davanti e didietro.Cercano di venire all’unisono, ma Valeria viene per prima, sopraffatta dalla violenza del suo orgasmo; lontana dalle mani delle altre, lui le cade accanto, offrendo il suo sesso alla bocca di Marta, che si contrae gemendo e, nel parossismo del piacere non sente nemmeno i denti affondati nella propria vulva .Vi sono delle donne che arrivano all’orgasmo dopo una serie di piaceri in crescendo e raggiuntolo hanno bisogno di un po’ di riposo, mentre il loro sesso si indolenzisce; altre invece godono in continuazione, hanno una serie di orgasmi di non minore intensità delle prime, anche loro raggiungono il massimo, ma non si fermano, vanno oltre cercandone ancora ed ancora, sono queste le donne che danno le maggiori soddisfazioni all’uomo che sa dosare le proprie forze. E’ tremendamente bello vedere una donna godere a ripetizione sotto la propria stimolazione, ma diventa tutto moltiplicato se a godere in questo modo ve ne sono ben due che hanno le stesse reazioni, gli stessi stimoli, la stessa voglia di annegare nel piacere.”Lo voglio di dietro” urla Marta che si sente defraudata, i tre si girano e si contorcono con lei carponi, il suo lui dietro e la cuginetta sotto a ciucciarglielo.Lui le allarga i glutei, le umetta con la saliva il rosone, i muscoli si contraggono ad evidenziare le piegoline a raggiera dell’ano, si apre invitante e si richiude quasi a voler stritolare l’oggetto delle sue brame, questi arriva puntuale, si posa al centro dell’anello, allarga, dilata, squarcia, forma un cerchio perfetto, si assesta in fondo e s’immobilizza dandole un attimo di tregua.Valeria s’infilata sotto e titilla il sesso esposto della cugina, lo apre come un fiore, passa la lingua delicatamente sul clitoride; non ha mai visto un sesso di donna così vicino: le grandi labbra con il bordo brunito e sotto carne vermiglia, continua la tumefazione di queste labbra ad allargarsi come piccoli padiglioni, restringendosi nuovamente verso il basso fino all’ingresso poco geometrico della vagina ; con la lingua scorre dall’alto in basso, dentro e fuori più e più volte, poi come fosse il proprio, infila un lungo dito dove trova, diviso da una sola pellicina, la rigidità del membro, la vorrebbe forzare, stimola in questo modo il pene che intanto ricomincia a stantuffare. Intanto Marta ha fatto mettere la cuginetta in modo da poterla toccare, dapprima tenta di tuffarle la testa in grembo, ma non potendo così tenere le natiche sporgenti, privandosi dei colpi d’ariete, si solleva appena, la masturba furiosamente con i gomiti appoggiati sulla pancia, godono le due donne ed arrivano all’orgasmo, sollecitate a vicenda dalle loro mani. Esplode infine il maschio, non nel profondo grembo, ma sfilatolo, sull’imboccatura della vagina dove trova deliziose labbra che aspettano lo spruzzo fresco di uscita, inghiotte tutto la piccola, temendo che l’altra si impossessi anche di una sola goccia. Si rivedono i tre a cadenza settimanale, i due amanti hanno trovato nuovi stimoli, la terza ha saputo amalgamarsi al gruppo immediatamente e le due donne hanno scoperto che amarsi tra loro è un diversivo che le coinvolge sempre di più.Si raccontano le loro esperienze nei più piccoli ed intimi particolari, partecipano a queste stimolazioni orali accarezzandosi, il più delle volte disposti sul grande letto a cerchio : semi sdraiati di fianco con il braccio a sostenere la testa come in un triclivio, oppure accovacciati con le gambe incrociate, o come in particolare Marta, seduta eretta con le gambe piegate femminilmente sotto i glutei ; non sempre sono spogliati, anzi questo diventa un rito ; è bello togliere degli indumenti ad una donna ed ancora di più vedere una donna che li toglie ad un’altra.Racconta Marta di un’esperienza vissuta, quando ancora ragazza frequentava un tale dai sensi bollenti e la fantasia accesa: “Dopo aver fatto l’amore, prese il tappo dello champagne e lo rigirò tra le dita, quindi lo premette contro la mia apertura morbida, ve lo introdusse con molta cautela, spingendolo fino in fondo con il dito.Mi raccomandò di tenerlo fino al prossimo nostro incontro dell’indomani. Non provavo dolore, tuttavia ne avvertivo la durezza in tutti i movimenti, non passava momento che non sentissi lo stimolo del sughero, tenendomi eccitata in continuazione; passai una notte piena di incubi erotici, svegliandomi spesso, ed ogni volta trovavo immancabilmente la mia mano sopra la mia fessura, senza poter evitare ogni volta la masturbazione. Arrivata la mattina mi alzai stremata nel fisico, ma con i sensi infiammati a dismisura.Corsi con fatica all’appuntamento, appena entrata gli andai incontro, gli saltai addosso e letteralmente lo violentai.”Anche Valeria racconta la sua storia un pò perversa: Negli anni giovanili avevo un artista per amante.Dopo cena mi faceva sdraiare sul sofà e mi accarezzava, mentre chiacchierava con gli amici..Le mani di lui tracciavano dei cerchi sui seni, toccava la stoffa del mio vestito, come fosse la mia pelle, mi faceva solletico per farmi dimenare, mentre il vestito saliva sempre più. E loro guardavano e parlavano.Poi mi sfiorava le gambe finchè non sentiva la prominenza, mi toglieva con cura le mutandine, e mentre sollevavo la gamba per aiutarlo, gli amici potevano vedere la linea dolce delle cosce sopra le calze.Infilava la mano sotto il vestito, avanzava lungo le gambe, si fermava, si ritraeva e rituffava, quindi faceva vedere il dito per dimostrare quanto m’aveva fatta bagnare. Però al primo accenno di coinvolgimento di qualcuno degli astanti, mi ricomponeva tutta e li accompagnava all’uscio.Queste prefazioni li rendono tesi, pronti, con un dolce languore preludio di cose magnifiche che assieme faranno.Si vede Valeria che titilla il proprio clitoride, cambia posizione del corpo per agevolare l’introduzione delle sue unghie smaltate che ogni tanto spariscono alla vista inghiottite nel suo interno e farle riaffiorare luccicanti, per ritornare lubrificate sul bottoncino.Oppure Marta che si strizza i capezzoli, li fa erigere, si passa le mani a pieno palmo sulla pancia, si sofferma nella posizione delle ovaie, si stira i riccioli con due dita, racchiude il clitoride con le labbra della vulva e lo strofina così inguainato partendo in questo modo dalla radice, allunga ed allarga le gambe, si apre le labbra della vulva, infila volutamente una, due dita, le estrae e, a una a una le succhia avidamente a pieno palato.Il sesso di lui è costantemente in erezione, scopre il glande facendo scorrere la pelle verso il basso, si massaggia il fusto senza stringere la mano, poi passa all’altra mano, passa un polpastrello sulla minuscola fenditura, da dove ogni tanto esce una gocciolina di piacere, guarda ed ascolta le due donne sempre più disinibite.Alla fine, esausti dopo tanta attesa, danno inizio ad una sarabanda che tutti e tre anelano.Le prime attenzioni sono sempre rivolte al fallo, se lo coccolano le due donne, lo accarezzano lungo l’asta nodosa, lo bramano a parole, con gli occhi, lo inghiottono alternativamente fino alla gola, lui rimane con i muscoli tesi, impossibilitato nei movimenti dal peso delle donne che si rotolano sopra come fosse un tappetino, non si lasciano ancora prendere e gli sgusciano ad ogni tentativo di presa, loro si stanno caricando per meglio godersi a vicenda appena la loro lascivia avrà toccato i punti estremi, quindi si attorcigliano senza freni l’una all’altra, ora il letto diventa piccolo, Eros sembra di troppo, le furie sanno accarezzarsi, strizzarsi, graffiarsi, baciarsi, leccarsi, le loro dita si infilano in ogni cavità dell’altra, si stillano piaceri con movimenti familiari, ma fatti sull’altra che gode ed aspetta la mossa successiva a sorprenderla e darle altre torride sensazioni ; le prende la testa da dietro, facendole posare la nuca sul proprio ventre, le accarezza dolcemente il viso con due mani, lei è in piedi a gambe divaricate sopra, la spinge in basso sinchè la bocca non arriva sotto il suo sesso, la lingua fuoriesce spontanea e lecca, morde, stilla altre sostanze, gode la prima e di riflesso l’altra.Ora possono usare il membro addomesticato che svetta in aria che sta aspettando la sua parte ; è sempre Marta che come poco prima, con due dita per parte apre le labbra della vulva della più giovane, questa contrae i muscoli inguinali nell’attesa d’inghiottire in un sol colpo l’asta di cui sente l’estrema vicinanza, si immola, hanno i due appena il tempo di assaporarsi, che Marta li ferma, lo fa fuoriuscire e così ben lubrificato, questa volta lo indirizza verso l’apertura circolare della cuginetta, questa ha un moto di ribellione, non l’ha mai fatto, lo teme; intanto la punta si fa spazio, trova resistenza, ma la paura svanisce sotto le carezze e le parole suadenti della più esperta, i muscoli si allentano, ancora qualche centimetro, si contrae nuovamente, interviene l’istigatrice che spinge violentemente in giù la piccola ad impalarsi, questa si lamenta dal dolore, tutti si fermano, il clitoride della giovane è ora preda della lingua dell’altra, l’ammorbidisce, la fa sciogliere, ora è lei a muoversi lentamente, esplode all’improvviso con un orgasmo di nuovo stampo, ancora più appagante.Solo allora i due amanti fanno l’amore in modo tradizionale sotto lo sguardo languido di Valeria, ritornano ai loro abituali riti, lo fanno lentamente con orgogliosa ostentazione, poi con il meglio che sanno darsi, godono solo per loro due appagati, per poi riposare stringendo a loro anche la ben arrivata.
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