La voce di mamma mi svegliò, il sole illuminava tutta la stanza, io ero ancora nella posizione in cui mi ero addormentata la sera prima, Giulio doveva aver dormito malissimo per non disturbarmi, mi alzai piano cercando di non svegliarlo, lo sperma della sera prima mi si era incollato sulle gambe dandomi fastidio, Giulio non si era svegliato, uscii piano dalla stanza e andai nella mia, mi spogliai e mi buttai sotto la doccia, l’acqua tiepida scacciò via gli ultimi residui di sonno, mentre l’acqua scorreva sul mio corpo ripensavo a quanto avevo fatto la sera prima, portai una mano verso il mio buchino, il bruciore era passato, provai a far entrare un dito, quasi a controllare che fosse ritornato alle sue dimensioni originali, una strana emozione mi colse, stavo quasi per iniziare un ditalino, scacciai il pensiero dalla testa, finii di fare la doccia in fretta e scesi in cucina, mamma aveva già preparato il caffè, ne presi una tazza sorseggiandolo piano, me versai un altra tazza per portarla a Giulio, questo sorprese la mamma; -Ehi, oggi forse nevica, come mai stai portando il caffè a tuo fratello?- la sua domanda era retorica, non voleva una risposta, mi avviai verso la stanza di Giulio, stava ancora dormendo, mi avvicinai a lui e lo baciai piano sulla fronte, apri piano gli occhi e si mise a sedere; -Grazie- fu la sua unica parola mentre prendeva il caffè che gli porgevo, lo osservai mentre lo beveva piano, tutto in lui mi piaceva, mi ero presa una bella sbandata e per giunta per mio fratello, solo una settimana prima questo pensiero mi sarebbe sembrato assurdo, adesso mi faceva solo eccitare, rimasi ad osservarlo in silenzio mentre si spogliava per fare la doccia, mi venne da pensare che sarebbe stato bello fare la doccia con lui, nudi sotto l’acqua, l’unica cosa che mi fermò fu il pensiero di mia madre in giro per casa. Scendemmo in giardino, lui si accese un ennesima sigaretta, io stavo pensando a quanto sarebbe stato bello andare con lui alla festa quella sera, il solo pensiero mi metteva in subbuglio; -Quella di questa sera promette di essere una grande festa, voglio ballare con te tutta la sera- volevo comunicargli tutto il mio entusiasmo e la mia gioia di stare assieme. -Io non vengo alla festa, ho da fare-, pronunciò le parole con il suo solito tono piatto e neutro, tutto il mio entusiasmo per la festa si spense in un attimo; -Ma tu mi avevi detto…-, non mi lasciò finire la frase -Io ho solo chiesto se tu ci andavi, non ho mai detto che ci sarei andato io-, buttò una nuvola di fumo a chiudere la frase; -E dove vai questa sera?- il tono della mia voce era diventato titubante; -Al castello del paese vicino hanno organizzato una serata di canti di madrigali, e voglio andare a sentirli con alcuni amici-Ebbi un moto di gelosia, amici e amiche pensai, sentivo gli occhi inumidirsi, non volevo essere lasciata sola, quasi a leggendomi nel pensiero aggiunse -Se vuoi puoi venire anche tu-. Le sue parole mi fecero passare immediatamente la voglia di piangere che mi aveva assalito, con lui sarei andata dovunque. I nostri genitori furono alquanto sorpresi dal fatto che saremmo usciti assieme, di solito andavamo ognuno per conto nostro, ma tutto sommato furono contenti, nel preparami per la serata volevo essere desiderabile per Giulio, cercai nell’armadio dei capi che gli piacessero, la cosa non fù facile, mi accorsi di non conoscere affatto i suoi gusti, eravamo fratelli, ma solo adesso mi accorgevo che mentre lui sembrava leggermi nella mente io non sapevo niente di lui, lui vestiva sempre sul classico, quasi demodè, decisi di andare sul classico anch’io, scelsi una gonna nera che mi arrivava al ginocchio, con un twin set ocra che non mettevo quasi mai, quando mi guardai allo specchio mi sembrava di essere una segretaria in trasferta. Lo sguardo che mi diede Giulio mi fece capire di avere indovinato i suoi gusti, per l’occasione lui aveva lasciato le solite magliette e aveva indossato una camicia, lui sarà anche stato a suo agio, ma a me sembrava uscito dall’oratorio. Ci avviammo con lo scooter verso il paese, cominciava a scendere la sera, io mi tenevo abbracciata alla sua schiena approfittandone per accarezzarlo, il viaggio mi parve troppo breve, sarei rimasta abbracciata ancora a lungo. Quando arrivammo c’era molta gente, non avrei mai creduto che una simile serata fosse così frequentata, parcheggiammo e ci avviammo, la serata era fresca e io ne approfittai per cercare il suo abbraccio; -Ciao Giulio, finalmente sei arrivato- ci girammo verso il ragazzo che aveva parlato, io non lo conoscevo, aveva al fianco una ragazza bellissima, la gelosia mi colse di nuovo, la squadrai cercandole un difetto, ma a partire dalle gambe fino ai capelli non trovai niente che non andasse, perfino la gonna e la camicetta che indossava sembravano fatte solo per lei. -Tu conosci già Lidia, la mia fidanzata, io sono Giacomo- quest’ultima frase era stata aggiunta a mio beneficio, -e lei? La tua ragazza?- Il tempo si fermò, sentivo lenti i battiti del mio cuore, non avevo mai pensato che qualcuno ci avrebbe fatto quella domanda, sarei stata relegata al ruolo di sorella impicciona, senza alcun diritto Su Giulio, restai sospesa in quell’attimo guardando Giulio che si girava verso di me con un espressione neutra. -Sei la mia ragazza?- chiese, il cuore iniziò a battere in fretta, lasciava decidere a me cosa volevo essere, strinsi forte il suo braccio come se stessi cadendo, appoggiai la mia testa sulla sua spalla e sussurrai; -Si. Sono la sua ragazza- risposi stampando un bacio sulle labbra di Giulio, il tempo riprese il suo corso normale i due ragazzi mi tesero la mano e ci avviammo verso il castello, Giulio mi aveva cinto le spalle con un braccio, io mi strinsi a lui ancora di più. Del concerto ricordo solo una musica dolce e malinconica, e io che mi stringevo forte al mio ragazzo, ancora non potevo credere che mi aveva presentato come la sua ragazza. Al termine del concerto andammo tutti a prendere un gelato, scoprii che Giulio aveva conosciuto Giacomo e Lidia nella palestra che frequentava, pensai che a casa ne io ne i nostri genitori avevamo mai conosciuto uno dei suoi amici, Giulio era per me un mistero da scoprire. Verso l’una ci avviammo verso casa, speravo che mi portasse di nuovo al belvedere dove avevamo fatto l’amore, con mia delusione ci recammo subito verso casa. Quando arrivammo vedemmo che le luci a casa di Luca erano accese, c’erano alcune macchine parcheggiate davanti casa sua, ma non si sentiva rumore, Giulio tenne il motore al minimo per non farsi sentire e parcheggiò a casa nostra. -Credo che mamma e papà siano da Luca, ogni tanto organizzano qualcosa con dei loro amici-, una rapida ispezione da parte mia confermò le parole di Giulio. -Cosa credi stiano facendo?- la mia domanda suonò stupida, Giulio accese una sigaretta, e mi guardò; -Credo che stiano trascorrendo una serata di sesso di gruppo, ogni tanto ne organizzano-, aveva il tono di uno che parlava del tempo, non riuscivo ad abituarmi alla sua indifferenza verso quello che facevano i nostri genitori, io ancora non mi capacitavo. Non volli chiedere come mai lui lo sapesse, stavo per mettermi a spiare cosa stesse succedendo, ma le parole di Giulio mi bloccarono. -Vado a letto, tu che fai?-, la domanda non meritava risposta lo seguii al piano di sopra, non andai nella mia stanza mi recai direttamente nella sua avevamo la casa a disposizione. Restammo una attimo a guardarci, poi mi disse solo una parola; -Spogliati- Iniziai a togliermi lentamente i vestiti la luce del lume creava un atmosfera perfetta, la sfilai la maglia piano, lui rimase a guardare mentre il mio reggiseno faceva lentamente capolino, slacciai la chiusura della gonna facendola scivolare a terra, avevo voglia che lui mi guardasse, la tenue luce del lume mi illuminò, il reggiseno e gli slip bianchi spiccavano sul mio corpo che si era ormai abbronzato risaltando ancora di più, mi avvicinai lentamente a lui, volevo che finisse di spogliarmi mi sedetti su di lui abbracciandolo, cercai la sua bocca per un bacio, mentre le nostre lingue si intrecciavano lentamente, le sue mani percorrevano piano il mio corpo, le sue dita trovarono il gancio del reggiseno trafficarono un attimo e lo sganciarono, distesi le braccia per permettergli di sfilarlo, lui lo lasciò cadere terra, adesso i miei capezzoli premevano sul suo torace, senza staccare la mia bocca dalla sua iniziai a muovermi piano per strofinare i capezzoli sulla sua pelle, quel lento massaggio mi faceva eccitare, le sue mani scesero sul mio corpo fino a trovare l’elastico degli slip, sentii le sue mani insinuarsi dentro e tirare giù i miei slip, mi staccai da lui facendomi sfilare gli slip, mi abbassai su di lui slacciandogli i pantaloni, li afferrai assieme agli slip sfilando piano il tutto, adesso eravamo nudi entrambi, le nostre mani si cercarono intrecciandosi, la sua bocca cercò la mia, ci unimmo in bacio appassionato. Giulio si staccò iniziando a baciarmi sul collo sui seni, scendeva lento verso il mio sesso percorrendo tutto il mio corpo con le sue labbra, mi abbandonai a quei baci mentre la mia eccitazione cresceva, raggiunse il mio clitoride iniziando a mordicchiarlo, mi piaceva come sapeva stuzzicarmi, la sua lingua adesso aveva iniziato a muoversi sulla mia fessura, iniziavo a colare liquidi di piacere, mi colse una frenesia, non volevo essere inattiva, mi sdraiai su di lui mettendo la mia fica sulla sua faccia, adesso avevo davanti a me il suo cazzo, iniziai a leccarlo con foga, volevo sentirne la consistenza in bocca prima di sentirlo dentro, sentivo la sua lingua sulla mia fica, cercavo di sincronizzare i miei movimenti di lingua con i suoi, non ci riuscivo, Giulio alternava rapide leccate a succhiate improvvise facendomi contorcere dal piacere, mi attaccavo al suo cazzo come un ancora ogni volta che un suo movimento improvviso mi faceva goder di più, succhiavo come una forsennata, lo sentivo crescere nella mia bocca, volevo che diventasse durissimo per farmi possedere da lui, ebbi un primo orgasmo colando liquidi nella bocca di Giulio, lui sentì il mio orgasmo e aumentò il ritmo della sua lingua, mi contorcevo come una forsennata, dovetti buttarmi di lato, per calmarmi un po’, Giulio si posizionò tra le mie gambe e puntò il suo cazzo sulla mia apertura, spinse con un colpo secco, mi sentii riempita completamente, il calore che sentivo etra le gambe era amplificato dal piacere, mi sembrava di avere una sbarra rovente dentro di me, Giulio iniziò a scoparmi con colpi lenti e decisi, ogni suo affondo mi toglieva il respiro, lentamente sentivo quel palo entrare e uscire da dentro di me, portai una mano sul clitoride per aumentare il piacere, Giulio se ne accorse e aumentò il ritmo dei suoi colpi, adesso ansimavamo insieme, io per il piacere e lui per il ritmo indiavolato che stava dando a quella cavalcata, non capivo se avevo avuto un altro orgasmo o se era quello di prima che continuava, Giulio uscì da dentro di me, il suo cazzo duro era lucido per gli umori che colavano dalla mia fica, mi fece girare a quattro zampe e mi penetrò da quella posizione, adesso lo sentivo dentro in maniera diversa ma il piacere che provavo era enorme, sentivo il suo bacino sbattere sul mio culo ad ogni colpo, ero così bagnata che ogni volta che usciva si sentiva il risucchio della mia vagina,, io godevo, ma il piacere maggiore non me lo dava la semplice scopata, ma il fatto che facevo l’amore col mio ragazzo, a questo pensiero venni ancora una volta, Giulio se ne accorse dai miei movimenti, uscì da dentro di me e questa volta appoggiò il suo cazzo sul mio buchino, mi rilassai preparandomi ad accoglierlo dentro, lui spinse con delicatezza, il suo cazzo era lubrificato dai miei umori quindi riuscì ad entrare, la sua dolcezza non mi procurava alcun dolore, inizio a dare dei colpi piano per farmi abituare, lo sentivo scavarmi dentro l’intestino, lo strofinio si trasmetteva alla mia vagina, essere posseduta da lui era il massimo, lo incitai con parole lascive; -Dai sfondami più forte, aprimi in due il culo, fottimi…-, le mie parole lo eccitarono, iniziò a dare dei grandi colpi, sentivo il suo cazzo sfondarmi l’intestino, ma non era dolore era piacere puro, io mi dimenavo per farlo godere di più, Sentii gli schizzi caldi di Giulio dentro di me, continuò a scoparmi mentre se ne veniva, credo che me ne venni anch’io, usci dal mio culo, io sentivo il buchino palpitare per il piacere ricevuto, mi rannicchiai su di lui riprendendo fiato, cominciai a carezzargli piano quel cazzo che mi aveva dato piacere, non volevo alzarmi per fare una doccia, lo abbracciai stretto e mi addormentai con lui. La mattina mi svegliai sul tardi, allungai una mano ma non trovai niente, piena di timore mi sedetti di scatto, Giulio non c’era, si era svegliato e si era alzato senza disturbarmi, mi ricordai che non ero in camera mia, raccolsi le mie cose e scappai nella mia stanza prima che mamma o papà mi vedessero, sarebbe stato duro da spiegare cosa facevo in camera di Giulio. Feci una doccia rinfrescante mi vestii e scesi, avevo indossato gli slip del costume e una maglietta lunga che mi faceva quasi da vestitino, mi piaceva stare comoda, quando arrivai in cucina mi accorsi di essere affamata, mi versai un bicchiere di latte e iniziai a inzupparci dei biscotti, Guardai fuori dalla finestra, Giulio era lì seduto a leggere con la solita sigaretta in bocca, il tempo attorno a lui sembrava immobile, il mio pensiero corse alla sera prima, non riuscivo a credere che mi avesse presentato come la sua ragazza, al solo pensarci mi emozionavo ancora. Non riuscivo a dare un senso ai miei sentimenti per lui, fino a pochi giorni prima era il mio strano fratello, quasi lo ignoravo, adesso il non sapere dove fosse mi angosciava, se una ragazza si avvicinava a lui ero gelosa, volevo stare con lui tutto il tempo, poteva questo essere amore? Come si poteva essere innamorate del proprio fratello? Il biscotto che avevo in mano, ormai inzuppato si ruppe cascando nel bicchiere, il rumore mi scosse dai miei pensieri, cercai di scansare quei pensieri molesti dalla testa, ma il pensiero di Giulio non se ne andava. Quel giorno volevo andare al mare, finito il latte andai da Giulio per chiedergli di accompagnarmi; -Giulio vorrei andare al mare-, non alzò neanche gli occhi dal libro, -E chi ti tiene?- avrei voluto spaccargli quella testaccia dura, -Vorrei che tu mi accompagnassi-, questa volta mi guardò, ma la sua risposta non fù delle migliori -Non ne ho voglia- -E se a chiedertelo è la tua ragazza?- gli ricordai quello che eravamo, almeno per me, questa volta stette a guardarmi più a lungo, poi chiuse il libro e si alzò -Per la mia ragazza tutto-, questo suo modo di tenermi sulla corda mi irritava, corsi in casa a prendere la borsa che avevo già preparato, lui indossò il costume e in un attimo fummo pronti, avvertimmo la mamma che non saremmo tornati a pranzo e ci avviammo. In spiaggia stemmo benissimo, adoravo stare nell’acqua, Giulio rimase sulla spiaggia continuando a leggere, il momento più bello della giornata fù quando una tipa si avvicinò a Giulio per attaccare bottone, io ero in acqua, quando la vidi uscii a razzo, giusto in tempo per sentire Giulio che le diceva; -…. si mi piacerebbe, ma sono già impegnato con la mia ragazza-, non avevo sentito tutto il discorso, ma quelle parole mi avevano reso felice, mi avvicinai piano a lui e lo baciai, mi piaceva baciarlo davanti a tutti, in qualche modo sentivo che sanciva la nostra unione. Per tutta la settimana mi accompagnò in spiaggia dove facemmo i fidanzatini, ogni notte io lo raggiungevo nella sua stanza dove dormivamo assieme dopo aver fatto l’amore, ormai stavamo sempre assieme. Una mattina ero scesa per fare colazione, Giulio si era alzato prima per andare in paese, io ero andata in giardino a prendere un po’ di sole, mentre ero in giardino sdraiata un ombra si proiettò su di me, aprii gli occhi e vidi che era Luca, non ci vedevamo da quando gli avevo dato il culo per 300 euro, non cè l’avevo certo con lui, mi bastava Giulio. -Ciao Simona, è da un po’ che non ci vediamo, non hai bisogno di fondi?-, in realtà avevo ancora quasi tutti i soldi che mi aveva dato, uscivo con Giulio e lui conosceva un sacco di posti dove ci si divertiva anche senza spendere, inoltre mi aveva detto che a sua sorella non anticipava soldi, ma per la sua ragazza era un altro discorso. -Ciao Luca, no attualmente sto messa bene a fondi-, mentre mi guardava gli occhi gli brillavano di desiderio; -Sai conservo ancora le tue mutandine, e non mi dispiacerebbe godere ancora del tuo splendido corpicino- -Se sarò in bolletta, ti avverto- -In realtà ero venuto a proporti qualcosa…. ti ricordi il mio amico quando sei venuta l’ultima volta? È rimasto incantato dalla ragazza che è entrata in casa mia, è disposto a pagare bene per poter fare la tua conoscenza, io gli ho detto che forse noi tre potevamo….-, la mia vanità venne solleticata da quella notizia, un altro uomo era disposto a pagare pur di fare sesso con me, inoltre quel porco di Luca mi stava proponendo una cosa a tre, l’avevo visto solo nei film porno e avevo spesso fantasticato di essere posseduta da due uomini, la mia lingua si mosse più veloce del mio cervello -e quanto sarebbe disposto a dare questo tuo amico?- la mia voce tradiva una certa eccitazione -Gli ho detto che sei una ragazza speciale, e che per meno di 400 euro non si poteva, inoltre se siamo in due la cifra raddoppia…-, più che la cifra il mio cervello pensava a me posseduta da due uomini, stavo per accettare ma il pensiero di Giulio mi bloccò; -Non lo so, ci devo pensare-, Luca mi diede un cenno di assenso e mi lasciò sola a pensare a quella proposta oscena, più ci pensavo è più mi eccitavo, corsi in casa e mi chiusi in camera mia, la mia mano corsa a toccare la mia fica, la ritirai bagnata dei miei umori, non resistevo, mi buttai sul letto e iniziai a toccarmi, le mie dita si muovevano veloci nel massaggiare il clitoride, sentivo la mia eccitazione aumentare. Perché Giulio non era lì a scoparmi? Mi infilai dentro due dita e iniziai a pomparmi violentemente, con l’altra mano mi carezzavo il clitoride, volevo godere, aumentai il ritmo di quella masturbazione, sentivo la punta delle mie dita strisciare sulle pareti della mia vagina, il calore che sentivo saliva sempre più, il pensiero di più uomini che mi possedevano era sempre più vivido, immaginavo i loro cazzi che scavavano dentro di me, sempre di più, finalmente ebbi un orgasmo liberatorio, strinsi forte le gambe, mi agitai tutta sul letto, quando la furia dell’orgasmo passò ripresi fiato, adesso potevo ragionare a mente fredda, una parte di me gridava di accettare la proposta di Luca, ma un altra parte di me continuava a pensare a Giulio, decisi di parlarne con lui, non volevo nascondergli niente. Aspettai con impazienza che Giulio rientrasse per dirglielo, la volta precedente era stato comprensivo, e anche io non mi ero posta problemi, ma adesso ero la sua ragazza, andare con Luca mi sembrava un tradimento nei suoi confronti, come si può fondare un rapporto duraturo sul tradimento? Il mio pensiero mi sconvolse, non mi ero resa conto che già stavo facendo piani a lunga scadenza su me e Giulio, io vedevo la nostra vita insieme, non prevedevo alcuna separazione. Giulio ritardava, tornò per l’ora di pranzo, dovetti aspettare che il pranzo finisse, e dopo aver aiutato la mamma a rigovernare, finalmente potei andare da lui. -Giulio ti devo dire una cosa importante- il tono della mia voce tradiva il mio nervosismo; -Vestiti che andiamo a fare una passeggiata-, il suo sguardo indicò la porta, -così non disturbiamo papà e mamma- i nostri genitori erano in casa, non avevo pensato che potessero sentirci, corsi in camera mia, indossai un paio di pantaloncini sul bichini e raggiunsi Giulio alla porta, iniziammo a camminare piano, senza meta, le strade erano deserte a causa del caldo, avevamo molta più intimità. Camminammo per una decina di minuti, lui si era acceso una sigaretta, non diceva niente, aspettava che io avessi voglia di parlare, finalmente mi decisi; -Oggi è venuto Luca…-, aspettai per vedere una qualche sua reazione, continuava a fumare indifferente; -Mi ha chiesto se ero disponibile per un altro incontro..-, avevo paura di una sua reazione, e per questo dosavo le parole, – mi ha detto che un suo amico mi ha visto e vorrebbe scoparmi..-, Giulio continuava ad ascoltarmi imperturbabile, -mi ha chiesto di fare una cosa a tre – ecco finalmente avevo detto tutto, adesso attendevo una sua reazione. La sua reazione mi colse impreparata ancora una volta, si chinò verso di me dandomi un tenero bacio; -E tu vorresti accettare, vero?-, il suo tono era calmo, non tradiva alcuna emozione, -Simona, come ti ho già detto, non posso e non voglio impedirti niente, se vuoi andare vai.- -Ma io sono la tua ragazza, non ti dispiace che scopi con altri uomini, non ti sembra un tradimento- -Mamma e papà fanno sesso di gruppo, ma non mi sembra che si sentano traditi, mi piace sapere che tu ti diverti, perciò se vuoi andare vai, consideralo un mio regalo, e poi devo dire che è eccitante sapere che scopi con due uomini-. Le sue parole mi lasciarono di sasso. -Tu trovi la situazione eccitante?- -Certo, perché non dovrei-. Restammo a passeggiare in silenzio, io stavo digerendo quello che mi aveva detto, pino un idea si faceva strada nella mia testa. -Giulio, ti piacerebbe assistere?- adesso che sapevo che mi trovava eccitante in quella situazione volevo farlo partecipe in qualche modo. -Certo, perché no?- -Allora vieni, dirò a Luca che accetto se tu potrai assistere-, la mia decisione dovette sorprenderlo perché si fermò un istante, ma subito si riprese e mi seguì. Andammo di filato da Luca, ero certa di trovarlo da solo, infatti quando bussai venne ad aprire, non sembrò stupito di vederci assieme evidente mente pensava che volessimo usare il computer, ci fece accomodare cordiale, io non volevo perdere un istante, e andai subito al sodo; -Luca accetto la tua proposta, ma ad una condizione. Voglio che Giulio sia presente-, Luca divento rosso, non credeva che io ne avessi parlato con qualcuno; -ma di cosa stai parlando..- aveva un tono allarmato, Giulio invece era divertito dall’imbarazzo di Luca -Piantala Luca, ho detto tutto a Giulio, stai tranquillo non dirà niente, ma voglio che lui assista- il mio tono era categorico, l’aria divertita di Giulio dovette tranquillizzarlo, anche se impiegò qualche istante per riprendere la padronanza di se; -Beh, se sei d accordo potremmo fare per lunedì pomeriggio alle tre, avvertirò il mio amico..- -D accordo Luca, allora ci vediamo lunedì pomeriggio- mi ero avviata per andarmene, quando Giulio parlò -Luca 1000, la mia sorellina non vale meno-, non aspettò risposta e uscì assieme a me, quando fummo soli mi disse; -Ti ho già detto che tu vali troppo, non era il caso che facesse il tirchio-. Mi venne da ridere, la risata mi uscì liberatoria, Giulio rise con me, stavamo ancora ridendo quando arrivammo a casa. Il lunedì pomeriggio dopo vere pranzato salii in camera mia con Giulio, dovevo prepararmi per andare da Luca e volevo che lui mi aiutasse a rendermi più desiderabile; -non ne hai bisogno- fù la sua risposta, -tu sei desiderabile sempre-, adoravo quel suo centellinare i complimenti, perché era sempre sincero. -Si ma cosa mi metto?- -Qualcosa che si leva in fretta- fu la sua risposta, comunque iniziò a frugare nell’armadio, stette un attimo a pensarci, mi diede uno slip bianco come quello che avevo lasciato a Luca, io mi spogliai per indossarlo, ma quando mi vide mi bloccò; -Dobbiamo provvedere alla tua fichetta-, non capivo cosa volesse dire, andò nella sua stanza e lo vidi ritornare con la schiuma da barba e con il rasoio e una bacinella d’acqua, capii a cosa si riferiva, avevo depilato la fica tempo prima e adesso una leggera peluria era ricresciuta, il fatto che lui volesse depilarmi mi eccitò, mi buttai sul letto allargando le gambe e offrendogli la vista della mia fichetta che aveva iniziato a inumidirsi, Giulio si posizionò di lato a me, iniziò a inumidire con l’acqua tutto il mio sesso, poi prese la schiuma da barba se la fece montare tra le mani e iniziò a spargermela lentamente sulla peluria, il suo tocco era come una masturbazione, iniziai a respirare affannosamente, lui completò senza fretta di spargere la schiuma, si era accorto che mi ero eccitata e ogni tanto faceva scivolare il dito nella mia fessura, finalmente prese il rasoio, il contatto della lama fredda sulla mia pelle mi fece rabbrividire, lui iniziò a passarlo lentamente, sciacquandolo spesso, vedevo sottili strisce di pelle apparire ad ogni suo passaggio, la mia eccitazione era al massimo, dovevo stringere le labbra per non dimenarmi, adesso stava per iniziare il passaggio più delicato, mise un dito sul mio clitoride per evitare di arrivarci con il rasoio, ad ogni movimento della sua mano il dito sul clitoride mi massaggiava, non resistetti oltre, ebbi un orgasmo, lui se ne accorse e tolse il rasoio immediatamente, strinsi con forza le gambe strofinandole per assaporare quella sensazione, lui stette a guardarmi compiaciuto, quando mi calmai riprese a radermi, adesso la mia fichetta era di nuovo liscia e senza peli, non contento mi fece mettere a quattro zampe, passo la schiuma in mezzo al mio culo, di nuovo sentii il rasoio muoversi piano, stava togliendo ogni traccia di peli anche dietro, finalmente mi sciacquò, si chinò tra le mie gambe e diede un bacio al mio clitoride; -Ecco adesso e pronta-, lo disse con un sorriso compiaciuto. Indossai gli slip che mi aveva dato prima, mi diede una maglietta con le bretelline che indossai sopra i seni nudi, prese la gonnellina a pieghe che avevo indossato la volta prima e me la diede, la indossai in silenzio, mi fece legare i capelli in una coda, poi mi guardò un istante con occhio critico, mi sorrise approvando. Andammo a casa di Luca assieme, lui ci aspettava con impazienza, anche se erano solo le due e mezza, quando mi vide il suo sguardo si accese di desiderio; -Senti Giulio, non ti dispiace stare nell’altra stanza, non ho detto di te al mio amico..- Giulio mi guardò, io assentii, Luca ci portò nella camera da letto c’era un grande lettone, e la porta della stanza armadio, da lì Giulio avrebbe potuto guardare non visto, Luca ci lasciò soli mentre andava nell’altra stanza ad aspettare il suo amico, credo che intuì che era di troppo, io guardai Giulio, lui era sempre calmo; -Nervosa?- -Se ci sei tu no- risposi baciandolo, cercai la sua lingua iniziando a succhiarla, mi stavo eccitando stando con lui, volevo che lo spettacolo che stavo per offrirgli fosse perfetto, stemmo a baciarci e carezzarci finchè sentimmo suonare alla porta, Giulio si staccò da me e uscì dalla porta. Luca entrò con il suo amico, io ero in piedi che li aspettavo, adesso lo osservavo meglio aveva la stesso fisico di Luca, e credo anche la stessa età, si chiamava Gianni, la presentazione fù veloce, non avevano certo voglia di fare conversazione, mi si avvicinarono, Luca che già conosceva il mio corpo era il meno impaziente, si mise alle mie spalle iniziando a baciarmi il collo dandomi dei brividi, Gianni era il più impaziente, prese il bordo della mia maglietta e iniziò a sfilarmela, era impaziente di vedermi nuda, i miei seni sbucarono dalla stoffa, lui li guardò un istante poi si abbassò per andare a succhiarli, i miei capezzoli nella sua bocca diventarono turgidi, lui dovette essere compiaciuto perché intensificò il lavoro con la lingua, Luca intanto aveva infilato le mani negli slip, iniziando ad abbassarli, mentre li abbassava la sua bocca sfiorava il mio sedere dandogli piccoli baci, non volevano impedimenti, anche la gonnellina venne sfilata in fretta, adesso ero nuda in mezzo a loro, la mano di Gianni andò a cercare la mia fessura trovandola già bagnata, provò a fare entrare un dito facendomi sospirare forte, iniziò un lento ditalino mentre continuava a succhiare il mio seno, Luca non perse tempo, lo vidi nudo accanto a me, il suo cazzo era già mezzo alzato, senza staccarmi da Gianni lo presi in mano iniziando una lenta sega, anche Gianni si spogliò velocemente, prese l’altra mano e la posò sul suo cazzo, mentre facevo quella doppia sega, aprii la bocca porgendola a Luca, lui si affrettò a infilarci dentro la sua lingua, iniziando a muoverla, succhiai la lingua di Luca per qualche secondo, poi porsi la mia bocca a Gianni, volevo sentire anche il suo sapore, lui non si fece pregare, la sua lingua iniziò a saettare nella mia bocca, continuando tenere i loro cazzi in mano mi inginocchiai in mezzo a loro, restai a guardare quei due cazzi puntati verso di me, aprii la bocca e ne ingoiai uno iniziando a succhiare, era già duro e caldissimo sembrava che volesse bruciarmi la gola, lo percorsi per tutta la sua lunghezza un paio di volte, poi mi staccai per ingoire l’altro, nella mia impazienza passavo dall’uno all’altro succhiandoli voracemente, in mezzo alle gambe sentivo la mia fica che palpitava, mi stavo bagnando come una fontana, i due cazzi diventavano sempre più duri nella mia bocca e nelle mie mani, si staccarono da me e mi fecero mettere sul bordo del letto, Luca mi infilò il suo cazzo in bocca iniziando un va e vieni come se mi scopasse, Gianni allargò le mie gambe e iniziò a strofinarsi sulla mia fessura, voleva assaporare il momento dell’entrata, con un movimento improvviso Gianni spinse il suo cazzo duro nella mia fica, ero bagnatissima, scivolò dentro fino a toccare il mio culo con le sue palle, mi sentii attraversare da una sbarra di fuoco, strinsi le gambe attorno al suo corpo, attaccandomi al cazzo di Luca e succhiandolo con forza, Gianni iniziò a scoparmi con forza, doveva essere eccitatissimo, i suoi colpi erano dati con forza, sentivo ogni volta il suo cazzo sbattermi fino in fondo alla vagina, iniziai a godere come una troia, era solo il preludio al mio orgasmo che arrivò forte ed intenso, il calore della mia vagina doveva essere altissimo mentre avevo il mio orgasmo Gianni si svuotò dentro di me, sentii il suo sperma caldo invaderai la vagina, mentre se ne veniva dentro di me continuava a darmi forti colpi, Luca non fù certo da meno, appena vide che Gianni se ne era venuto aumento il ritmo dei suoi colpi nella mia bocca, sentivo il suo cazzo colpirmi il palato ad ogni colpo, ci volle poco un getto caldo mi colpì in fondo alla gola facendomi soffocare, fui costretta a tirare fuori dalla bocca il cazzo di Luca, lo sperma mi uscì dalla bocca lasciando una striscia bianca sul mio collo, i due non avevano certo finito, vennero sul letto mettendosi a lato a me, presero a strusciare i loro cazzi sulla mia faccia , volevano che io li ripulissi, tirai fuori la lingua iniziando a percorrere quei cazzi per tutta la loro lunghezza, questo essere puttana mi eccitava, dedicai al compito tutta la mia attenzione, facevo scorrere la lingua dalla punta fino alle palle, mi soffermavo sulla punte dando grandi succhiate, lo sguardo mi andava alla porta dove sapevo esserci Giulio, il pensiero che lui mi stesse guardando mi eccitava oltre misura, volevo fargli vedere quanto ero troia, Gianni e Luca intanto continuavano a bearsi di quel doppio pompino che stavo facendo, i loro cazzi cominciarono a reagire iniziando a ridiventare duri, il primo a intostarsi fù quello di Gianni, mi dedicai completamente a lui per farlo indurire completamente, lo ingoiai tutto facendomelo sbattere in fondo alla gola, avvolgevo la lingua attorno alla sua cappella, dando sonore succhiate, sentivo che diventava sempre più duro nella mia bocca, finalmente il lavoro della mia bocca fece il suo effetto, era lì bello duro pronto all’uso, mi dedicai al cazzo di Luca, Gianni mi fece mettere a quattro zampe, mentre succhiavo il cazzo di Luca lui da dietro infilava il suo cazzo nella mia fica, iniziò a dare piccoli colpi aumentando il ritmo piano piano, ad ogni suo colpo io ingoiavo il cazzo di Luca spingendomelo in gola, Gianni iniziò a dare colpi sempre più forti dotti tenermi al cazzo di Luca per non cadere, anche il cazzo di Luca aveva riacquistato la sua durezza, adesso voleva entrarmi dentro, si sdraiò sul letto e mi fece salire sopra di lui, io scesi piano dirigendomi il suo cazzo sulla mia apertura, lo sentii entrare piano, le pareti della mia vagina lo avvolsero come una guaina, iniziai a cavalcarlo piano, Gianni si portò vicino a me dandomi il suo cazzo da succhiare, lo presi in bocca, era completamente bagnato dai miei umori, raccoglievo con la lingua tutti gli umori di quel cazzo per assaporarli, Luca aveva preso i mie seni tra le sue mani strizzandomi i capezzoli e facendomi agitare, continuarono a scoparmi per un po’, Luca si tolse e io salii sul cazzo di Gianni, cercavo il cazzo di Luca da succhiare, ma lui si era portato dietro di me cominciando a leccarmi tra le chiappe, la sua lingua andava fino al mio buchino insinuandosi dentro, sentivo la sua saliva bagnarmi tutto il buchino, Gianni si sfilò da dentro la mia fica, io stavo per spostarmi ma fecero riabbassare, il cazzo di Gianni duro e lucido dei miei umori puntava verso di me, mi fecero abbassare piano, sentii la punta premere sul mio buchino, esitai un attimo poi mi cominciai a calarmi piano su quel cazzo, la lubrificazione della saliva di Luca e i miei umori sul suo cazzo mi aiutarono a farlo scivolare dentro, non era come l’ultima volta, adesso io lo sentivo entrare piano dentro di me, fermandomi per far abituare il mio buco, mi calai completamente sedendomi su Gianni, adesso sentivo dentro quel palo che mi apriva in due, cominciai a muovermi piano facendolo scorrere dentro di me, Luca si era portato a lato a me e aveva occupato la mia bocca iniziando a muovere il bacino come se mi scopasse, stavo godendo, la mia mano si posò sul mio clitoride, iniziai a massaggiarlo con forza, l’orgasmo non si fece attendere, me ne venni agitandomi tutta, strinsi il cazzo di Luca tra le labbra con forza, i due uomini si scambiarono di posto, adesso mi avevano sdraita sul letto, Luca mia aveva allargato le gambe e aveva puntato il suo cazzo sul mio culo, entrò con un movimento secco, rimasi senza fiato, non riuscii adire niente, Gianni spinse il suo cazzo nella mia bocca senza darmi il tempo di fiatare, aveva un sapore strano i miei umori erano mischiati ai suoi, lo leccai golosa, ero eccitata nuovamente, non mi bastava tutto il cazzo che avevo preso ne volevo ancora, continuarono a pomparmi finché vollero cambiare ancora posizione, di nuovo Luca si sdraiò e io dovetti salire sopra, mi ritrovai nuovamente con il suo cazzo su per il culo che mi dava grandi colpi, Gianni continuava a scoparmi nella bocca con forza, dalla posizione dove eravamo Giulio poteva vedere chiaramente quanto ero troia, questo pensiero mi fece salire nuovamente l’eccitazione iniziai a cavalca re Luca con più forza, volevo venire un altra volta, mentre facevo scorrere quel palo nel mio culo Luca si sfilò da dentro di me, puntò il suo cazzo sulla mia vagina facendolo entrare dentro, la mia vagina lo accolse come una guanto, sentivo la temperatura interna salire, il mio pensiero andò nuovamente a Giulio che mi guardava, esplosi in un altro orgasmo, non capivo niente, mi agitavo tutta, Luca mi tenne stretta, Gianni si era spostato dietro di me, capii quello che voleva fare quando Luca mi tirò verso di se facendomi alzare il culo, non avevo certo la forza di oppormi, Gianni puntò il suo cazzo sul mio buchino ancora dilatato per le precedenti inculate, spinse con forza, senza delicatezza, sentii i due cazzi strusciarsi da dentro di me, l’orgasmo che avevo avuto continuava, Gianni iniziò a cavalcarmi con forza, Luca cercava di adeguarsi al suo ritmo sentivo tutti e due che entravano e uscivano da dentro di me, godevo e basta, ormai non connettevo, ormai i loro colpi mi sbattevano con forza, sentii che uscivano da dentro di me, pensai che se ne fossero venuti e che io non me ne fossi accorta, i rimasi sdraiata sul letto, vidi che entrambi erano accanto a me e che si segavano il loro cazzi duri, due schizzi mi colpirono quasi contemporaneamente la faccia, volevano venirsene addosso a me, non avevo la forza di fare niente, strusciarono i loro cazzi sulla mia bocca facendoli entrare dentro, io ero distrutta, li lasciai fare passiva finché si stancarono. Luca e Gianni uscirono dalla stanza, io rimasi sul letto a riprendere fiato, il rumore dell’acqua nell’altra stanza mi indicava che stavano facendo una doccia, Giulio venne accanto a me, avrei voluto alzarmi per abbracciarlo, ma restai ad ansimare distrutta, lui andò nel bagno e riempì la vasca, tornò mi prese in braccio e mi portò in bagno, mi mise delicatamente nell’acqua, mi lasciai avvolgere dal tepore dell’acqua rilassandomi completamente, persi la nozione del tempo, usci solo quando l’acqua divento fredda, Giulio mi asciugò delicatamente, rientrammo nella camera da letto, l’odore di sesso permeava tutta la stanza, sul letto disfatto piccole macchie bianche testimoniavano quello che era successo,; -che ora è- chiesi a Giulio -Quasi le sei e mezza, ti hanno scopata per due ore, e ne hai passato un altra nella vasca-, non credevo che fosse passato tanto tempo, cercai i miei vestiti, dopo essermi rivestita uscimmo. Luca ci aspettava in salotto, quando ci vide uscire si alzò e venne verso di noi, aveva in mano alcune banconote da 100 euro, le porse a Giulio, sentii Giulio che si irrigidiva, prima che succedesse qualcosa allungai la mano a prendere le banconote, le contai erano 10. -Ciao Luca, noi andiamo-, Luca restò a guardarci mentre uscivamo, arrivati fuori Giulio mi chiese; -Ti sei divertita-, scoppiammo a ridere, ridemmo fino a che arrivammo a casa. Quando arrivammo andai di corsa in camera mia per cambiarmi e scendere per la cena, ero a pezzi, finita la cena andai dritta in camera di Giulio, non vedevo l’ora che arrivasse per stare assieme.
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