Come ogni anno, dal 1995 ad oggi, le nostre vacanze estive le passiamo nella nostra piccola casa di campagna, a circa 60 km di distanza dalla nostra casa vera e propria. Questa casa in campagna l’abbiamo avuta grazie ad un’eredità, alla morte della zia di mia madre, un’arzilla signora morta all’età di 80 anni per un male incurabile. Di nipote aveva solo lei, non era sposata, ed aveva solo una sorella, la mamma di mia mamma, morta 21 anni fa, quando io ancora non ero nato. Ed ogni anno (quest’anno 2004) dal 18 giugno al 10 settembre 2004, come ogni anno (giorno in più, giorno in meno, dipende poi dagli impegni dei miei genitori, restiamo sempre lì, ed io mi diverto a giocare con Roberto, il mio miglior amico estivo, anche perché l’unico. Quest’anno al mio arrivo, una triste sorpresa, Ester (la mamma di Roberto) e Bernardo (il papà di Roberto) si sono separati. Capita, pazienza. Dopo qualche ora dal mio arrivo sono a casa di Roberto, a petto nudo, solo con calzoncini e scalzo, perché debbo attraversare solo un campo d’erba confinante. Appena Roberto mi vede mi abbraccia. Saluto Bernardo, e dico a tutti e due che mi dispiace della separazione appena avvenuta. Usciamo fuori e ci distendiamo sull’erba per i primi soli estivi. Dopo qualche minuto passa Bernardo a dorso nudo, solo con dei piccoli pantaloncini corti attillatissimi e rotti un po’ dappertutto. La sua piccola peluria sul petto scolpito mi aveva eccitato. Roberto sapeva che ero gay. Suo padre no. Pensavo a Bernardo, forse cominciava a piacermi. Rimasi cono Roberto disteso a parlare dalle 14.30 circa sino alle 20.00 ora nella quale mia madre mi chiama perché era pronta la cena. Quella notte, pensai a Bernardo, non lo avevo mai visto a petto nudo, forse anche perché la moglie glielo impediva sino ad anno scorso. Alle 3.00 del mattino mi sveglio tutto sudato e infradiciato. Avevo fatto un sogno gay, raffigurante Bernardo, e la sborra mi è uscita da sola. (anche a voi capita sognare e risvegliarsi tutto pieno di sperma?) Dopo questo sogno sono proprio sicuro, amo Bernardo. Dopo qualche minuto mi riaddormento. Passarono due settimane, nelle quali giocavo sempre con Roberto. Una sera Roberto mi telefona, e mi dice che per quattro – cinque giorni sarebbe andato dalla madre in Toscana, e mi chiese se volevo andare anche io con lui, perché sua madre aveva piacere di rivedermi. Io non volli partire assieme a lui, anche perché avevo preparato un piano, cercare di portarmi a letto Bernardo nonostante la differenza d’età (io 20 lui 36), non portarlo a letto e basta.portarlo a letto perché cominciava a piacermi. Il pomeriggio seguente mi diressi a casa di Roberto in cerca del suo papà, suonai il campanello svariate volte senza risposta, allora a piedi andai dietro casa, dove hanno una scuderia. Bernardo era li dentro, a dare da mangiare ai cavalli. Quando mi vide si prese un colpo. Cominciai con la mia finzione, facendomi cadere qualche lacrima dal viso e dicendo: “Bernardo posso parlarti?!” Bernardo si avvicina a me e mi dice: “Se cerchi Roberto lo sai che è partito o non te l’ha detto? Comunque non c’è bisogno di piangere.!” Io dico che non piangevo perché Roberto non c’era ma perché volevo confidarmi con lui, riguardo ad una cosa che mi faceva stare davvero molto, ma veramente molto molto male. Mi disse: “Dai prendi Bobb, il cavallo che usi ogni anno, andiamo a fare un giro e mi racconti tutto okay?” Io gli chiesi: “Posso prendere Rock per piacere ?!” Rock era il cavallo di Bernardo, lui acconsentì e ci scambiammo il cavallo. Per la strada cominciai a parlare, dicendo: “Sai, Roberto questa cosa la sa già.ma voglio dirla anche a te.io sono gay!” Bernardo frena il cavallo: “Roberto me l’aveva detto.ma non ti preoccupare lo sai che io non dico nulla a nessuno, Roberto non ti ha detto che me l’aveva detto perché aveva paura di un litigio e siccome ha perso la mamma, nel senso che è andata ad abitare lontano, non voleva perdere anche un’amico speciale come te, anche perché vi vedete solo 3 mesi l’anno.!” Allora io gli dissi: “Sai sono più sollevato.allora vado al dunque.!” Continuo allora dicendo: “Sai io non ho mai avuto rapporti di sesso con nessuno, Roberto è fidanzato con Romina.e tu ora sei separato dunque mi chiedevo se volevi darmi una mano.e se volevi s—–“! Mi interrompe dicendo: “Una mano in che senso.vuoi fare del sesso con me?!” Io sorrisi e feci di cenno si con la testa. Bernardo mi guarda e mi dice: “Ma tu sei suonato.tu sei scemo.io del sesso con te? Ma sei fuori di testa, io scusa se lo dico non sono frocio, io amo le donne, a me piace la figa, non mi chiedere questo.!” Allora io comincio a piangere, scendo da cavallo e vado al più vicino alberello, per non farmi vedere da lui. Bernardo però mi segue, si avvicina, scende da cavallo, mi tocca una spalla e mi dice: “Se vuoi posso presentarti qualche ragazzo della tua età che sia gay, non so cercando su qualche rivista in edicola, guarda te la compero io con i miei soldi, ma non me lo chiedere a me, di fare del sesso con te, anche perché io potrei essere tuo padre.non ti passa per la capa?!” Ancora piangente io gli rispondo dicendo: “A me non interessano i ragazzi della mia età, almeno per il momento.ti prego se puoi aiutami, solo una volta, una volta sola, non lo saprà nessuno, sono venuto proprio quando Roberto non c’è non deve saperlo nemmeno lui..ti prego aiutami., io.io.” Mi interrompe dicendo: “Guarda Stefano ti prego, adesso se vuoi essere cosi gentile da salire sul cavallo portarlo nella scuderia, e tornare a casa mi faresti davvero un grosso piacere.io non ti posso aiutare, punto e basta.!, non voglio fare sesso con te.!” Saliamo sul cavallo, e per tutto il tragitto, non apro bocca, porto il cavallo nella scuderia e me ne vado a casa, mi chiudo nella camera, e comincio a piangere sulla finestra che da proprio sul terrazzo della loro casa. Sul terrazzo a dorso nudo, c’è Bernardo che sta fumando una sigaretta, appena mi vede, torna in casa. Non so più cosa fare, a cena, non mangio nulla, sono pensieroso, la mia famiglia mi chiede cosa sia successo, ed io dico che sono triste perché non so proprio come trascorrere questi 5 giorni nei quali Roberto non c’era. Mia madre allora mi dice “Vedrai 5 giorni passano in fretta, ma perché non sei andato con lui che ti aveva invitato!” Io allora rispondo dicendo: “Però posso raggiungerlo.aspetta che adesso lo chiamo.!” Torno in camera prendo il cellulare cerco di chiamare Roberto, ma nel frattempo suona il telefono di casa. Risponde mia mamma. “Stefano rispondi al telefono è per te.!” Rispondo dalla mia camera, perché avevo anche il telefono normale, ma non avevo voglia di rispondere. Alzo la cornetta e sento la voce di Bernardo. “Stefano sono Bernardo.affacciati alla finestra” Mi affaccio alla finestra, stando attento a non far cadere il telefono, scosto la tenda e noto Bernardo, non sento la sua voce dal terrazzo perché ho la finestra chiusa, perché tirava un po’ di venticello. Bernardo allora dice: “Stefano senti.ci ho pensato.!” Allora io dico: “Vengo subito arrivo aspettami.!” Sto per riattaccare il telefono quando Bernardo continua dicendo: “Aspetta fammi finire.Vieni, però sia chiaro.non adesso ch’è buio, domani mattina alle prime luci dell’alba verso le 5.00 – 5.30.! però sia chiaro solo massimo 2- o 2 ore e mezza di sesso, e poi basta, non ti concedo altro.!” Saluto Bernardo lo ringrazio per la disponibilità datami. Ora sono felice. Scendo giù di sotto, e mia madre mi dice chi fosse al telefono. Rispondo dicendo: “Era il papà di Roberto che mi ha chiesto se domani mattina lo accompagno in paese a fare delle compere ha bisogno di una mano.!” Mia madre acconsente, alla mia piccola bugia, se non avrebbe acconsentito sarei andato ugualmente. Continuo dicendo: “Alle 5.00 mi debbo trovare da lui, e poi partiamo.!” Vado a letto, per riposarmi poiché la sveglia era per le 4.00 cosi mi facevo anche una bella doccia. Non dormo per tutta la notte, sono troppo felice, quando ero sul punto di addormentarmi suonò la sveglia, erano le 4.00, e non avevo chiuso occhio, ma non me ne può fregar di meno ero troppo contento. Mi spoglio, vado sotto la doccia mi do una bella lavata dappertutto, mi rivesto e mi accingo a lasciare casa, per raggiungere quella di Bernardo. Erano le 4.40. Bernardo era già fuori ad assaggiare il primo fresco del giorno. Era vestito con una maglietta trasandata, quelle che usa di solito quando pulisce la stalla, e quei calzoncini tutti rotti e attillatissimi, che aveva qualche settimana fa, il primo giorno che sono arrivato. Lo saluto abbracciandolo e dicendogli grazie. Lui mi guarda fisso negli occhi e a bassa voce mi dice: Dove vuoi andare, in casa nella mia camera, sul divano, qui fuori, sul tavolone della cucina..oppure.scegli tu il posto.!” Lo guardo dicendogli: “Può andare bene nella scuderia, possiamo farlo su quei letti grandi di paglia che ci sono in fondo vicino al retro dove i cavalli corrono.” Un po’ perplesso ma accetta, forse non era pronto a quest’idea. Non parla, mi prende la mano, e ci dirigiamo in quel posto fantastico, il quale avevo sognato qualche giorno prima, ricordate quando nel sonno ho sborrato? Appena arrivati lì, i cavalli si svegliarono, ma io gli zittii con un sonoro: “Zitti !” Ci guardiamo e Bernardo un po’ imbarazzato dice: “Ma io non so come fanno l’amore due uomini.!” Risposi: “Neanche io, ho 20 anni ma non ho scopato mai nessuno prima d’ora.!” Lui disse: “Sei sicuro che debba essere per forza proprio io..a.” Appena lo abbraccio, lui smette di parlare, un abbraccio forte forte, con le mie mani che vanno a finire sul suo culo, un bel culo. Troppo eccitato, gli strappo di dosso quella maglietta trasandata. Ricordavo quella piccola peluria solo sul petto, con le sue tettine scure, gli do una spinta facendolo sdraiare sul letto di paglia, e comincio a baciare il suo petto. Lui non dice nulla. Forse non lo eccito. Continuo sempre a leccare, con una mano mi accarezza la testa, allora io lo guardo e gli dico: “Ti stai eccitando?” Lui rispose di no, ma mi disse che se volevo potevo anche baciarlo per vedere se si sarebbe eccitato. Tutto contento mi avvicinai alla sua bocca, e gli infilai dentro la lingua, anche lui collaborava, ma continuava a dire che lo faceva solo ed esclusivamente per farmi felice. Mi avvento sul suo collo, e gli faccio ben dieci succhiotti. Non c’era più posto per farne altri. Allora lui disse: “Stefano mi hai rovinato.dopodomani viene a casa Roberto se mi vede con ‘sti succhiotti.!!” Io gli dico: “Digli che hai conosciuto una figa.!” Bernardo ride. Mi sposto da sopra di lui, mi inginocchio e prima di sbottonargli quei jeans attillati, mi ci avvento sopra e li mordo, quando glieli slaccio, noto che non aveva i boxer. “Mi piace essere libero in estate.!” – disse lui Io sorrisi. Tolti i jeans, lui fa una mossa di alzarsi, per togliersi delle scarpe che si era messo. Gli dico che mi piaceva essere cavalcato, con uno con le scarpe. Lui mi guardò e mi disse: “No, aspetta.ti debbo cavalcare anche io?” Non rispondo, e vedo che lui la domanda non l’ha ripetuta quindi è d’accordo. Presi in mano il suo uccello, ancora a riposo. Iniziai a prenderglielo in mano, ed a masturbarglielo con le mani, in attesa che diventi bello grosso. Il suo cazzo è una favola, è piuttosto abbronzato, quando divenne in canna, era circa 19, 20 cm, una misura che a me andava più che bene. Appena fu del tutto in canna, cominciai a prenderglielo in bocca. Non riuscivo a succhiarglielo dalla gioia ed allora gli dissi, senti ti prego inculami subito che ho voglia di sentirlo dentro in una maniera incredibile. Lui stavolta acconsentì, io mi alzai,mi spogliai perché ancora ero vestito, e presi dai calzoncini due preservativi, stavo per dargliene uno e lui mi disse: “No dai proprio adesso che sta cominciando a piacermi, non possiamo fare senza? Io sorrisi, lo baciai, e mi inginocchiai a pecorina sul letto di paglia, in due semplici mosse era tutto dentro. Il mio culo era bel aperto, da tutti quei finti cazzi di gomma che ho preso in svariati sexy shop (ne avrò circa una trentina), e da tutte quelle matite colorate che mi infilavo fino in fondo finchè non sborravo dall’eccitazione da solo. Appena fu dentro cacciai un urlo talmente grande che il cavallo Rock, si spaventò cominciando a sbraitare solo per qualche secondo. Mentre il papà di Roberto mi cavalcava, io fantasticavo a quanto poteva essere bello avere uno dei miei cazzi di gomma con me, da poter leccare,anche più di uno, cosi anche se sentivo dolore ero impegnato a succhiare. Mentre fantasticavo dalla porta della scuderia arriva di corsa Roberto. Appena vede questa scena, Roberto si ferma e disgustato dice: “Papà mica sarai diventato gay come Stefano—!” Senza togliermi il cazzo di dosso, anzi andando ancora più forte, Bernardo dice ansimando: “beh all’inizio gli dissi di nò, poi accettai per fargli un piacere, gli avevo concesso solo 2 ore.ma adesso che mi sto eccitando un casino non riesco più a smettere.perché non ti unisci a noi?”
Aggiungi ai Preferiti