Come diavolo gli fosse capitato di trovarsi li proprio non lo sapeva.Noia curiosità, forse fortuna, ma incredibilmente, con la sua fedele telecamera ora si ritrovava a riprendere uno spettacolo fantastico.Quella troia della moglie del suo collega, che senza farsi pregare gli aveva tirato una sega nelle cucine il giorno prima, adesso invece si trovava avvinghiata tra le braccia del capitano, che sembrava sinceramente intenzionato ad andare molto oltre il suo piacevole diversivo.Li aveva sorpresi vagando alla cieca, intento ad immortalare quella spettacolare casa galleggiante, e senza farsi notare era scivolato in ottima posizione, dalla quale avrebbe potuto godersi lo spettacolo e riprendere il tutto.Stando sul chi vive, preoccupato che qualcun altro potesse cercarlo, Stefano prese a filmare la scena.Ariana baciava con trasporto il capitano, l’uomo dal canto suo la lasciava fare, massaggiandole dolcemente i fianchi.Si misero in libertà, togliendosi parte degli indumenti.Bel tipo il capitano, fascinoso se non altro, con una pelliccia nera sul torace che alla donna doveva piacere.Dopo qualche effusione, lei in ginocchio e con fare esperto, gli massaggiò il membro da dentro in pantaloni, lasciando che l’attrezzo di cui il bel capitano era dotato andasse in tiro.Quando le sembrò che fosse pronto, tirandolo fuori prese a leccarlo giocherellando con il glande.L’uomo faceva qualche smorfia, e pareva proprio che la sua intenzione fosse quella di stringere i tempi. Lei se ne accorse e poteva anche starle bene, dato che voleva certamente qualcosa in più che non un cazzo in bocca.Allora di rimise in piedi senza smettere di masturbarlo, si voltò e con la mano libera spinse il costume verso il basso. Lui la aiutò, con svelto, rinunciando persino alla sega, pur di godersi la visione di quel bel culone e l’idea di fotterla in fica.La donna lo guidò e quindi scivolando dentro di lei, prese a pomparla furiosamente da subito, senza procedere per gradi.Fretta a parte, giustificata o no che fosse, l’uomo ci sapeva fare, e con un costante ritmo di bacino, teneva Ariana sempre in tensione, dosando poi carezze sulle tette e sui fianchi.Parlavano molto durante il rapporto, ma Stefano proprio non poteva cogliere il senso delle loro parole.Indugiò con lo zoom sul viso della donna, evidenziandone i tratti poco delicati ma da vera troia in pieno godimento.Quella mogliettina poco affidabile, era in effetti il prototipo della donna tutto sesso che ogni uomo si sarebbe scopata, ma che non aveva i canoni della dolce bellezza giovanile.Era eccezionale, ma più come un strumento di piacere, che non come una fidanzatina da coccolare.Il capitano non durò ancora molto, due colpi più intensi e venne accasciandosi di lei, quasi privo di forze.Il porco le aveva sborrato dentro, e questo l’aveva mandata in estasi. Lei mosse il ventre per godersi gli scampoli di quella scopata, poi si separarono in un batti baleno congedandosi con un bacio.Incredibile la troia, spaziale, degna di attenzione senz’altro.Stefano si rese conto che a quel punto avrebbe potuto ovviamente rigirare la situazione a suo vantaggio e godersi per bene quel week-end, scopandosi Ariana anche un paio di volte. Tempo permettendo ovviamente.Tanto per cominciare si sarebbe mosso subito. Spense la telecamera e di buon passo si mosse per raggiungere il bagno dove a ragazza di stava rimettendo a posto.Sulla strada non incrociò nessuno, e durante in percorso gli venne in mente che magari sarebbe stata una bella cosa coinvolgere anche qualcun altro nel gioco.Corse giusto in tempo per trovare la donna che sorridente usciva dalla porta della toilette con un largo sorriso sulla faccia.-Oh ciao- gli disseLui prontamente alzò la telecamera.-Ciao, pare che questa vacanza sia parecchio interessante per te-Ariana sorrise-ti riferisci a qualcosa in particolare–Alla tua performance di poco fa-Ariana ebbe un sussulto-Mi hai vista?–Si, spiata ed immortalata. È un bel tipo il capitano-Lei scosse il capo incredula.-Pensa se ti avesse vista tuo marito–Non voglio nemmeno pensarci–Mi sembri scossa–No, solo meravigliata, devo bere qualcosa-Stefano la condusse nella sua cabina, assicurandosi di non essere visti i due entrarono e richiudendo la porta alle spalle, Stefano senza smettere di riprendere indicò il carrello con i liquori alla donna.-Ma non la smetti mai con quell’affare?-domandò la donna.-Non fingere che non ti piaccia–Diciamo che è una cosa simpatica–Sei già eccitata!-Stefano la raggiunse e tirando il pene fuori dalla patta lo sventolò sotto il naso della bella.-Porgimi il bicchiere-Ariana eseguì e con la mano libera, l’uomo intinse il pene nel liquore.-Ma che fai matto! Può essere dannoso-Stefano gemendo la esortò -Allora se non puliamo subito mi avrai sulla coscienza.La donna ovviamente non aveva di che pulire, inoltre sapeva perfettamente dove voleva andare a parare lo stronzo.Aiutandosi con la lingua accorse il pene senza vita tra le labbra e con un paio di ciucciate ripristinò la situazione.-Ecco fatto contento?–Molto, vedo che non ti tiri mai indietro!-Lei storse la bocca e fece un cenno.-Dipende. Hai qualcosa di più interessante da proporre?–Sono a corto di esperienze valide, ma forse tu puoi colmare le mie lacune-si distese sul letto utilizzando due cuscino per stare più comodo e poter tenere la telecamere puntata sulla donna.-Video educativo numero uno, il perfetto pompino!-Ariana, messasi in ginocchio, strinse il pene dell’uomo, fermandone il deflusso di sangue per qualche secondo, ripetendo l’operazione sino ad ottenere l’erezione.Da quel momento in poi, una serie di tocchi di lingua attorno al glande, servirono nell’impresa di stuzzicare il cineamatore, sino a farlo gemere.Lei non parlò mai, semplicemente si limitò a fissarlo sempre dritto negli occhi, succhiandogli il membro avidamente, ponendo attenzione nel non eccedere con il ritmo sputando di tanto in tanto sul glande violaceo che troneggiava su un cazzo degno ma non particolarmente esaltante.E mentre in coperta si rideva allegramente, ed il suo premuroso marito di cui tanto era innamorata chiacchierava con il suo capo, per l’ennesima volta lei era uscita dal suo corpo, ricevendo sul viso la copiosa sborrata di un semisconosciuto, senza vergogna ne risentimento.
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