Era passato qualche tempo dall’ultima volta che l’aveva vista.Una sera gli venne alla mente di chiamarla. Lei rispose quasi subito e si dimostro’ contenta che l’avesse chiamata, precisando di essere sola e di non avere impegni di sorta per quella sera, cosi’ si autoinvito’, proposta che lei accolse con gioia.Quando apri’, aveva addosso un accappatoio: "Ho fatto una doccia, aspettandoti …", finse di giustificarsi.Gli chiese se volesse un caffe’, lo preparo’ e, mentre attendevano, sedette accanto a lui."Ti e’ piaciuto l’ultima volta?" chiese, senza perifrasi."Si, certo … e’ stato molto bello … Devo confessare che non avevo mai fatto prima l’amore di gruppo … ne’ avevo avuto occasione di farlo anche con uomini …""Si, e’ bello … fare l’amore in gruppo … aiuta a combattere la gelosia … il senso di proprieta’, che, a volte, si instaura nei rapporti tra le persone … questo limita la liberta’, l’annulla …, mentre con l’amore di gruppo non ci sono gerarchie, esclusive, … solo partecipazione libera … uguale. Sei d’accordo?"."Hai ragione, non ci avevo pensato … c’e’ piu’ spazio per la fantasia, per la liberta’ delle persone, piu’ equilibrio nei rapporti … ma, … quando mi hai messo il vibratore in culo … mi ha fatto male lo stesso".Pensava di avere fatto una battuta spiritosa.Seriamente, lei non colse la battuta e rispose: "Si era abbastanza grosso, il piu’ grosso tra quelli usati quella sera … ma ne ho anche di piu’ grandi. Poi te ne faccio vedere alcuni. Pensa che qualcuno riesce a prendere in culo anche una mano e parte del braccio … e’ molto bello, … anche se ci vuole un po’ di allenamento, ma … vedrai che piace"."Non ho proprio voglia di prendermi una mano nel culo … ""Non porre limiti … i limiti fanno perdere il senso della vita".Prese a versare il caffe’ e prosegui’: "Vedi, siamo un gruppo di amici, non solo quelli dell’altra sera, ma anche altri … e non ci poniamo limiti … solo quello della discrezione … la gente, in genere, non e’ preparata a questo … ancora …, ma abbiamo fiducia che, prima o poi, il numero delle persone che la pensano come noi debba crescere … occorre valorizzare le persone, la loro liberta’, senza vincoli … senza limiti …. per il solo piacere di usare il … linguaggio del corpo. In fondo, fare sesso e’ il primo linguaggio fra gli uomini, quello che tutti capiscono, anche se parlano lingue diverse, anche se hanno alle spalle …storie e tradizioni diverse. Si puo’ dire che sia un linguaggio … universale", fece una pausa per sorseggiare il caffe’, poi prosegui’: "Adesso, ti dico una cosa, ma voglio, anzi pretendo, che la tenga per te: C’e’ un Ordine che ha per motto ‘sempre e comunque’ a cui si risponde ‘tutto e dovunque’ …""In che senso Ordine?""Una specie di associazione, di confraternita … chi ne fa parte condivide le nostre idee, ma, piu’ che idee, si tratta di comportamenti …." fece una pausa, sorseggio’ ancora il caffe’ e, guardandolo diritta negli occhi, prosegui’: "Forse, prima o poi, potresti chiedere di entrare nell’Ordine ….".Poggio’ la tazzina, si alzo’ e gli diede un bacio sulla fronte."Se te lo meriterai … adesso, e’ ancora presto … devi dare prova di esserne degno, … adatto ….""E come?""Il comportamento e’ il requisito che l’Ordine prende in considerazione, solo il comportamento …, ma ho molta … fiducia … in te".Poi cambio’ argomento del discorso: "Sei stato gentile a portarmi i fiori … fa sempre piacere riceverli … e anche quella delle paste e’ stata un’ottima idea … ma, forse, tu non pensavi che le paste potessero fare parte dei nostri … giochi" "E’ vero, non avrei proprio neppure immaginato … che potessero ….""Vi sono ancora tante cose che devi … imparare … Adesso, devo andare in bagno … vieni con me …"In bagno, alzo’ la tavoletta del water, sollevo’ l’accappatoio e si sedette, lasciandosi andare in una pisciata, davanti a lui: "Avrei voluto pisciarti addosso, ma sento che non sei ancora pronto … per questo … forse, prima sarebbe meglio se fossi tu …. a pisciarmi addosso, ti sarebbe piu’ facile … per le prime volte" Anche questa ipotesi gli risulto’ del tutto imprevista, non c’aveva mai pensato. Lei si asciugo’ con della carta igienica, si alzo’, lasciando ricadere l’accappatoio, abbasso’ la tavoletta e fece scorrere l’acqua dello sciacquone.In piedi, lo bacio’, questa volta sulla bocca, anzi nella bocca, le loro lingue si trovarono, si intrecciarono, fu un bacio lungo, sensuale, carico di lussuria."Vieni, ti faccio’ vedere i vibratori e gli altri … surrogati, … spesso sonoutili …"Lo condusse nella camera, apri’ un cassetto: era pieno di vibratori di tutti i tipi e dimensioni, di falli artificiali, anche doppi, adatti per consentire la penetrazione contemporanea in fica e nel culo.Poi richiuse il cassetto, non senza avere preso un pennellino, molto simile a quelli che si usano per il trucco, lanciandolo sul letto."Vieni … stiamo un po’ assieme", l’invito’, slacciando la cintura dell’accappatoio e lasciando che i lembi si aprissero liberamente.Lui l’abbraccio’, infilandole le braccia attorno al corpo, passando all’internodell’accappatoio e la bacio’ nuovamente nella bocca, appassionatamente.Il suo cazzo era duro, rigido, premeva dentro a quei pantaloni, sentiva che cominciava a fuoriuscire del liquido vischioso, stava bagnando le mutande. Lei si lascio’ sfilare l’accappatoio, prese ad aiutarlo a spogliarsi, con cura delicata, quando gli apri’ i pantaloni, con una mano, entro’ nelle mutande, senti’ che era gia’ bagnato: "Uhm … sei gia’ bagnato, … senti come e’ duro … e’ bello sentirti … bagnato."Si distesero sul letto; lui la invito’ a mettersi prona.Prese a baciarla sulla spalla, poi si sposto’ verso la schiena, sulla colonna vertebrale, scorrendo con la lingua lungo di essa, arrivando sul collo, prima da un lato, poi dall’altro, salendo con la lingua fino alle orecchie, cercando di infilarvi dentro la lingua, poi tornando a scendere, passare dall’altra parte con lo stesso trattamento, poi di nuovo scendendo, lungo la colonna vertebrale.All’altezza dei seni, la lingua si sposto’ di lato, fino a raggiungere, all’altezza delle ascelle, l’attaccatura dei seni, sempre leccando con studiata lentezza, poi torno al centro della schiena, poi dall’altra parte, poi di nuovo verso l’asse mediano, e quindi giu’ lungo la colonna fino alla rotondita’ del posteriore, dove la lingua prese a scorrere, in cerchio, attorno ai glutei, non senza, prima, un tentativo di intrufolarsi nel solco.Con le mani, delicatamente, le allargo’ le chiappe per consentire alla lingua di entrare a fondo nel solco, si attardo’ un po’ sull’ano, cercando di penetrarla con la lingua.Lei alzava il bacino ed allargava le gambe per favorire l’operazione.Poi la lingua’ gioco’ sul perineo, spostandosi in fine verso la fica.Lei si giro’ un po’ su di un fianco, sollevo’ una gamba, offrendosi, cosi’ che riusci’ a raggiungere senza difficolta’ la fica, prendendo a leccarla con colpi veloci e delicati."Hai una lingua di fuoco … si … uhm …. leccami tutta …."Si dedico’ al clitoride, poi alle grandi labbra, poi scese per infilare, per quanto potesse, la lingua direttamente dentro alla fica, poi di nuovo verso il clitoride.Fremeva sotto quella lingua, sotto quel trattamento, fino a che’ si scosse convulsamente rilasciando umori liquidi, vischiosi dalla fica.Lui continuo’ senza sosta, con studiata calma, quasi con precisione, poi si sposto’ verso l’ombelico e lei si mise distesa sulla schiena.La lingua giro’ attorno e dentro l’ombelico, poi prese a salire, giungendo in mezzo ai seni, lecco’ la loro base poi salendo con ampi cerchi raggiunse un capezzolo, gia’ duro ed irrigidito, lo succhio’, quasi con avidita’, vi appoggio’ i denti, senza mordere, ma solo facendone saggiare la presenza, poi si sposto’ all’altro seno, ripetendo l’operazione, sempre con estrema lentezza.Poi torno nuovamente nel solco tra i seni, facendo in modo di lasciarvi cadere della saliva, poi sali’ fino al collo, la lingua leccava sotto il mento, fino al mento, tornando indietro e lei continuava ad agitarsi, a fremere, ad assecondare quella meravigliosa leccata.Chiusero con un bacio nella bocca, le lingue intrecciate, l’uno sopra l’altra.Lei poteva sentire il suo cazzo premerle il pube, lasciare andare la sua umidita’ sui peli, pulsare.Rimasero cosi’ per un tempo infinito, abbracciati in quel bacio pieno di trasporto reciproco, in silenzio.All’improvviso si accorsero, dal rumore, come avesse cominciato a piovere."Piove" disse lei "… lo prenderesti un gelato?"Senza rivestirsi, si spostarono in cucina, prese una vaschetta di gelato dal frigo, ne estrasse un po’ mettendolo su due coppette e presero a consumare il gelato. Verso la fine, con il gelato abbastanza sciolto, nel raccolse un cucchiaino e lo verso’, anzi lo lascio’ colare, sui peli all’attaccatura del cazzo di lui, sorridendo.Abbandono’ la coppa di gelato, si inginocchio’ avanti a lui e si sorbi’ il gelato, stando attenta a trascurare il cazzo, che il quella situazione aveva ripreso tutto il suo vigore.Si rimise a sedere, con un sorriso sulle labbra, leccandosele; finse di sputare un pelo come se le fosse rimasto in bocca.Lui ricambio’, prendendo un cucchiaino di gelato dalla vaschetta e glielo pose su un seno, succhiandoglielo golosamente.Lei rabbrividiva sotto il colpi di quella lingua, in parte anche per la sensazione di freddo che il gelato faceva sul seno, freddo subito riequilibrato dal calore della lingua e dell’alito di lui.Finito il gelato, lui si ritrovo’ seduto con il cazzo che gli ergeva tra le gambe, con la cappella lucida fuori dal prepuzio, erto e svettante.Lei lo guardo’, guardo’ quel cazzo in attesa, torno’ ad inginocchiarsi avanti a lui, prendendolo con la mano, stringendolo forte, iniziando un movimento verso l’alto, verso il basso, verso l’alto, verso il basso, in una sega decisa. "Lo voglio sul viso, sborrami addosso …!" sussurro’ continuando a menarglielo.Quando senti’ che stava per venire, accelero’ rivolgendo il suo cazzo verso il suo viso, fino a che’ lui non venne copiosamente, a fiotti, con sussulti ripetuti, digrignando i denti, serrando le labbra, ad occhi chiusi.Lo sperma la colpi sul viso, entro’ nel naso, copri’ le palpebre degli occhi, colo’ lungo le guance, scese dal naso verso le labbra e lei, con la lingua, si puli’ fino a dove poteva arrivare, ingoiandolo.Un filo di sperma le scendeva sul mento, formando una goccia densa, quasi pronta a cadere.Rivoli di sperma coprivano il suo viso, dividendosi in piu’ direzioni.Lui le prese la testa e fece cenno che si alzasse, si mise in piedi e prese aleccarle lo sperma sul viso, anche lui ingoiandolo: era la prima volta che assaggiava il sapore dello sperma, del suo sperma, provava una sensazione nuova, un gusto mai conosciuto prima, ma continuo’ senza sosta fino a che la saliva non ebbe sostituito del tutto lo sperma.Quando ebbe finito, lei sorrise, con uno sguardo annebbiato."E’ stato bello … hai una lingua meravigliosa …", disse, scendendo con una mano a toccargli il cazzo, ammosciato, ma con una goccia di sperma sulla punta. Se ne impiastriccio’ le dita, poi le porto’ alla bocca, leccandosele con avidita’.Dopo qualche tempo, si rivesti’ e la lascio’, salutandola con un bacio, casto, sulla fronte.Si sorrisero nuovamente: "Buona notte … e a presto …" lo saluto’ lei, mentre usciva.Fuori pioveva ancora, cosi’ corse verso la macchina, sali’ velocemente per bagnarsi il meno possibile e si diresse a casa.
Aggiungi ai Preferiti