Letizia è una ragazza di 18 anni e mezzo, piccola, capelli biondi lunghi, viso carino e minuto con due labbra ben pronunciate. Ha un bel culetto e due tette piccole ma sode. Lavora in un bar il cui proprietario è un cinquantenne abbastanza prestante che spesso e volentieri fa delle battute e dei doppi sensi di dubbio gusto. Ciò avviene spesso quanto la clientela è esclusivamente maschile, e questo fa arrossire e arrabbiare ancora di più Letizia che comunque si trattiene dal rispondere male a questo tipo di battute anche perché ha paura di perdere il lavoro. Inoltre, il principale di Letizia alcune volte, dietro il bancone del bar, si struscia lei passando e Letizia, con grandissimo imbarazzo, in certe occasioni ha sentito il cazzo duro dell’uomo appoggiarsi sulle sue natiche. Un giorno, verso l’orario di chiusura serale, nel locale ci sono, oltre al proprietario e Letizia, due clienti e un venditore ambulante di colore che spesso si ferma lì per cercare di vendere qualcosa. I due clienti sono un giovane, Fabio di circa 30 anni, un quarantenne di nome Paolo e Amed è il ragazzo di colore. Mario, il proprietario, chiede a Fabio di abbassargli un po’ la saracinesca dato che non vuole che nessuno entri più dato che tra un po’ chiuderà e poi con fare scherzoso si rivolge ad Letizia sottolineando il fatto che sia vestita abbastanza in tiro e che soprattutto abbia le labbra colorate di un rosso molto forte e così ugualmente le unghie. “Se non ti levi il rossetto glielo imbratti tutto di rosso all’amichetto stasera” dice ridendo riferendosi al fatto che Letizia è così agghindata per un appuntamento con il ragazzo. Letizia si sente in grandissimo imbarazzo e questa volta non ce la fa più. Si rivolge al principale con la voce rotta dalla rabbia e sbotta dicendo “Basta, non ne posso più di questa mancanza di rispetto. La smetta” e se ne va verso il magazzino dove c’è lo spogliatoio. Gli uomini, incuranti del fatto che la ragazza sia andata via quasi piangendo, si mettono a ridere e, inoltre, Paolo dice rivolto a Mario: “Non le dovresti permettere di trattarti così ! In fondo mi sa che sia una vera puttanella !”Mario annuisce e replica “Mi sa che hai proprio ragione. La troietta si merita una bella lezione. Penso che siate d’accordo nel darmi una mano così ci divertiremo un po’. Amed tira giù completamente la saracinesca.” E mentre il ragazzo di colore chiude dall’interno il locale, Mario e Paolo vanno nello spogliatoio dove trovano Letizia che sta per mettersi il cappotto e andare via.”Ehi, dove vuoi andare. Non vorrai mica andartene senza chiedere scusa. E poi se ti vuoi divertire ti possiamo aiutare anche noi !” dice ridendo Mario che insieme a Paolo prende la ragazza di peso per portarla dagli altri. “Lasciatemi, bastardi, cosa volete fare? Se mi sfiorate appena vi denuncio.” ma la ragazza capisce che le intenzioni degli uomini sono serie e allora inizia a piagnucolare dicendo “Vi prego, lasciatemi stare, per favore, lasciatemi andare” ma Mario dopo averla buttata per terra, dove Amed aveva steso un tappeto, le tira un ceffone dicendo. “Senti, squinzietta da quattro soldi. Vieni qui con le labbra rosse da pompinara, pronta a fare pompini al tuo ragazzo, e non vuoi fare nulla con noi? Ora ti diamo una bella ripassata così imparerai anche a comportarti per bene e a rispondere educatamente” E appena Mario ha finito di parlare Amed, Fabio e Paolo la tengono ferma e la spogliano nonostante gli urli e i pianti della ragazza.Ora Letizia è nuda, cerca di stare rannicchiata e coprirsi le tette ma un altro ceffone di Mario la fa desistere, lasciandola tremante, alla mercé degli sguardi degli uomini che già si pregustano le sue grazie. Il culetto e le tettine a punta oltre alle labbra sensuali della ragazza fanno diventare di marmo i cazzi degli uomini che in breve tempo si spogliano. Sono tutti molto dotati, con mazze che hanno grandezza e larghezza ben superiori alla media. Amed, poi, ha un arnese molto lungo oltre che grosso. “Scommetto che il tuo ragazzo ha un cazzetto molto piccolo, vero?” dice MarioLetizia tace, ma bene presto una strizzata di un capezzolo la induce a parlare dicendo un si smozzicato.”La prossima volta ci divertiamo anche con lui, perché uno che ha il cazzo piccolo è anche un po’ frocio, e penso che meriti di essere inculato a dovere. Ora vieni qui e inizia a succhiarci i cazzi, troia. Fallo per bene perché se no va a finire male.” Detto questo prende la testa della ragazza e la abbassa fino a che le labbra non si trovano a pochi centimetri dalla grossa cappella dell’uomo. Il cazzo ha un odore molto acuto, ma l’uomo che letiene la testa le appoggia la cappella sulle labbra e con un sguardo intimidatorio le ordina di iniziare a succhiare. Letizia, rassegnata, apre la bocca e il cazzone le entra fino in gola senza nessuna delicatezza. Letizia deve mettercela tutta per non soffocare, capisce che è meglio iniziare a succhiare, cosa che fa mentre l’uomo le tiene ferma la testa in segno di dominazione. “Succhia bene, mettici tutta la tua bravura perché se non ci soddisfi possiamo anche arrabbiarci e te la potresti passare molto brutta.” Queste parole mettono terrore a Letizia che quindi inizia a succhiare sempre meglio, passando la lingua fra lo spacchetto, succhiando la cappella in punta , percorrendo con la lingua o con le labbra tutta la lunghezza dell’asta dell’uomo. Del resto fare i pompini le è sempre piaciuto e, anche se cerca di reprimere la sensazione, il cazzone dell’uomo le fa sentire la bocca piene come nessun altro cazzo che aveva spompinato. “L’avevo detto che era una bocchinara di professione. Farebbe i bocchini anche ai cani questa troia” dice Paolo ridendo e Mario, sospirando afferma “E’ vero, me lo sta succhiando come un idrovora questa troia. Dai succhia così…dai.. imbocca tutto il bastone… puttana”Gli altri uomini si mettono vicino a lei e ora a turno se lo fanno ciucciare. Alla ragazza vengono sbattuti i cazzi sul viso oppure cercano di mettergliene in bocca due per volta. Gli uomini sono eccitati fino all’inverosimile e Letizia sta iniziando a provare una sensazione mista di ripulsa verso di loro, per la violenza, ma anche di eccitazione, vedendo che i cazzi così turgidi sono dovuti a lei. Paolo intuisce qualcosa e allora va dietro le spalle della ragazza, si accuccia e inizia a toccarle e leccarle la fichetta. All’inizio la ragazza ha un sussulto di paura, ma l’abilità dell’uomo non le da scampo e l’eccitazione, repressa per essersi sentita presa con la violenza, ben presto viene fuori. “La ragazzetta è proprio una troietta in calore” dice Paolo “Guardate come comincia a gocciolare la sua piccola ostrica” e con una mano si mette anche ad accarezzargli l’aureola dei capezzoli. Letizia non può più reprimere le ondate di piacere che salgono in modo vorticoso e inizia a mugolare mentre il cazzone di Amed le va su e giù scopandola in bocca e tenendole ferma la testa. Mario non ce la fa più, va dietro la ragazza, la costringe a mettersi alla pecorina e poi inizia a strusciarle il cazzone sulle grandi labbra. La ragazza si irrigidisce. Non ha mai preso un cazzone così, e levandosi il cazzone di Amed dalla bocca dice “No… la prego non lo faccia.. mi sfascerà, ce l’ha troppo grosso…non mi faccia del male” ma Mario, che sente la ragazza come un oggetto nelle sue mani non la ascolta nemmeno e con un colpo secco si fa strada dentro la fichetta, alquanto stretta della ragazza. Letizia lancia un urlo che viene subito soffocato dal cazzo di Paolo che le si fionda in bocca. Mario la pompa con frenesia e dopo il dolore iniziale la sua fichetta si abitua al cazzone dell’uomo. Si sente riempita in modo incredibile, non aveva mai provato questa sensazione, e sente i cazzi di Mario e Paolo che le stanno rovistando dentro, uno in fica e uno in bocca. I due uomini la pompano in modo ossessivo e violento, Letizia sente sempre di più montare ondate di piacere che non aveva mai provato. Fabio dice, menandosi il cazzo, “Cazzo è una puttana nata. Ha una faccia da ingenua ma dentro è una troia marcia”. E anche questi insulti, questi apprezzamenti pesanti come quelli che fa Mario “Cazzo che fichetta stretta, sembra di rovistare nella pancia di questa puttanella di merda. Te lo caccio fino in gola stronzetta.” la fanno eccitare sempre più. Paolo non ce la fa più e riversa nella gola della ragazza una quantità enorme di sbroda che Letizia beve e ingoia avidamente. Mario assesta gli ultimi colpi violenti e viene copiosamente nella fica della ragazza che scossa da violenti tremiti inizia a urlare”Godoooo….. vengoooooo….. ahhhhhh”Fabio e Amed, però, esigono la loro parte, e se Fabio presenta la sua asta sulle labbra sporche di sborra della ragazza, Amed appoggia l’enorme bastone sulle labbra della fichetta. “Nooo… vi prego lui no.. ce l’ha enorme… mi farà sanguinare” ma Amed tira una pacca sulle chiappe della ragazza dicendole”Stai zitta stronza… tanto si sa che prima protesti ma poi ti faresti anche montare dai cani pur di godere. Stai zitta e beccati questo cazzo in questa fogna di fica che hai. Vedrai che quando uscirai da questo bar avrai tutti i buchi belli slargati” e affonda il cazzo facendo urlare la ragazza.”Nooooo…. fa maleeee mi brucia levalo levalo”Ma le lacrime e le grida della ragazza fanno eccitare ancora di più il ragazzo di colore che inizia ad assestare colpi violenti. Il suo cazzo martella la fica violentemente mentre Letizia dice “Basta…. ti pregooo…. me la stai spaccando … mi sderenii… bastaaa…”I lamenti della ragazza non impietosiscono i quattro uomini. Fabio stanco di aspettare forza la cappella sulle labbra di Letizia e una sua occhiata le fa capire che è meglio che imbocchi il cazzone e si metta a sbocchinarlo. Ben presto, il cazzone di Amed che le batte sull’utero e le sfrega ilclitoride le fa di nuovo montare un’eccitazione tremenda che la porta all’apice del piacere proprio mentre il negro le innaffia la fica con un ondata di sborra. Gli occhi di Letizia dimostrano tutto il deliquio e il piacere enorme provato mentre Fabio si stacca dalla sua bocca e le innaffia la faccia insultandola “Eccoti la sborra troia di merda, ti sbrodo in faccia, su quella faccina perbene che nasconde la tua vera anima di puttana”Letizia è stravolta, la sborra le cola dalle cosce e le si è appiccicata sul viso. E’ sudata e rossa in volto. Non fa in tempo a riprendersi che Mario dice a Paolo “La ragazza è tutta sporca di sborra, diamogli una lavatina prima di continuare” e così Paolo prende Letizia e la porta in bagno. Letizia non capisce quando Paolo le prende la testa e gliela tiene inclinata sul lavandino ma bene presto vede che Mario le avvicina il cazzo e inizia a pisciarle sul viso. La ragazza urla “nooooo … che schifoo…. non potete fare questo….” ma è inutile. Le mani di Paolo le tengono la testa come un morsa e lei non può fare nessun movimento. Inoltre, Mario, le ha dato uno forte pacca sul culo, intendendo con quella di farle capire di stare ferma.Ora è Mario che la tiene e Paolo copiosamente piscia sul viso della ragazza alla quale viene tappato il naso in modo da farle aprire la bocca. Letizia cerca di sputare ma inevitabilmente qualche goccia va giù. Quando gli uomini hanno finito, Letizia viene presa dagli urti di vomito. Mario la prende e le dice “Vedrai che sei così puttana che poi apprezzerai anche questi giochi e ci ringrazierai di averteli insegnati. Ora lavati, che dobbiamo insegnarti ancora molte cose.” Fortunatamente il bar aveva una doccia per cui la ragazza può lavarsi e levare l’odore di piscio.Durante la doccia la ragazza prova una sensazione mista di schifo e paura per quello che gli è accaduto ma è anche conscia del fatto che gli orgasmi che ha avuto non hanno uguali nella sua vita sessuale. Le scopate, i pompini e i preliminari fatto con il suo ragazzo o i precedenti le sembrano ormai così insipide rispetto al piacere, con la P maiuscola, che ha scoperto oggi. Il sentirsi oggetto di quegli uomini, le da fastidio, ma le procura anche una sensazione di piacere è enorme. La ragazza si veste pensando che la serata ormai finirà lì, anche perché lei ha l’appuntamento con il suo ragazzo e deve tornare a casa. Torna nel bar e vede che anche gli uomini si sono rivestiti ma Mario le fa capire subito che la serata sarà ancora molto lunga dicendole “Ora telefona a casa dicendo che stanotte non torni, tanto tu lo fai ogni tanto, vero, quando rimani da qualche tua amica. Inventa anche una balla al tuo ragazzo che non puoi stasera, vuol dire che si farà qualche sega oppure andrà a puttane se ha proprio voglia !” e quest’ultima frase l’accompagna con una risata a cui fa eco Paolo che dice “Beh, però con questa di puttana non spende niente” e gli uomini ridono ancora di più. Letizia, anche in questo caso, si sente a disagio, offesa dalle parole, ma anche eccitata, e questo le fa capire che la sua vera natura è forse quella di essere in qualche modo sottomessa per provare piacere.Letizia risponde a Mario “Ma io non posso, devo inventare troppe ….” ma Mario la ferma subito prendendola per la testa e dicendo “Non voglio repliche. Se ho detto così tu devi solo obbedire, capito stronzetta?” e avvicina le sue labbra alle sue baciandola con forza, intrecciando in modo rude e vorticoso la sua lingua con la sua. Letizia capisce che non ha scampo. Telefona a casa e, subito dopo, ha una telefonata molto turbolenta con il suo ragazzo il quale è arrabbiatissimo con lei per l’appuntamento saltato. Tutte le telefonate vengono fatte sotto gli occhi degli uomini cosa che le crea ancora più imbarazzo. Poggiato il ricevitore Mario dice “Bene, andiamo a casa mia” e dopo essere usciti e aver chiuso il bar, i cinque si avviano verso la macchina di Mario e con questa vanno a casa sua. Qui Letizia conoscerà nuovi modi per poter godere e scoprirà una cosa sconvolgente.
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