Rieccomi. Sono una specie di incubo ormai, o meglio un folletto che spunta sempre quando meno te lo aspetti. Ma non potevo esimermi, anzi, non volevo. E’ tutto il giorno che ti penso e penso alle tue mani che, come hai scritto tu, percorrono tutto il mio corpo in ogni angolo. Le sento scorrere, ora delicatamente, ora con energia, sulla pelle e la reazione che provocano è assolutamente spontanea e naturale, mi danno eccitazione e emozione, mi fanno girare la testa, mi fanno sentire al centro dell’universo. Le sento sotto la camicia, sul mio petto, le sento stuzzicare i miei piccoli capezzoli, le sento scendere sulla pancia e forzare la barriera della cintura, per andare a sentire l’effetto che stanno facendo, e con un brivido me le sento accarezzare lì, sulla punta calda e lucida, che cerca di trovare una via d’uscita. Come un naufrago che, dopo aver perso ogni speranza di essere ritrovato sta quasi per lasciarsi scivolare sott’acqua e vede una nave, tende in alto la mano per farsi afferrare e sentendo il calore della mano del suo salvatore si ricorderà poi, per tutta la vita di quel contatto caldo dopo tanto freddo. Così, il mio lato “maschio” sente quel contatto con le tue dita, dopo averlo immaginato e sognato per tanto tempo e vorrebbe sentire sempre di più, lasciarsi afferrare, accarezzare, baciare da quella Dea scesa dal cielo a compiere, chissà perché, quella missione, e manifestando tutto il suo apprezzamento esponendosi in tutta la sua estensione e avvolto dal calore della sua mano e della sua bocca, esprimergli tutta la passione e la gioia di quel momento, esplodendo quasi violentemente regalandogli il succo del suo amore che si perderebbe in mille rivoli fra quelle mani e quelle labbra che tanto piacere gli hanno donato. Senza dimenticare della gioia di poter restituire tanto piacere, scambiandosi i ruoli, le mie carezze passerebbero ogni cm della tua delicata superficie con dolcezza e delicatezza superando gli ostacoli dei vestiti per raggiungere il tuo seno, anima ispiratrice di tante sensazioni, i tuoi capezzoli grandi e dolci come il miele, così diversi dai miei, mentre ti guardo negli occhi, bella, mentre gemi di piacere, e raggiungere la pancia, i tuoi fianchi ben modellati, e sentire pian piano il calore che emani sempre più vicino a me come per indicarmi il punto da raggiungere. Ed è con grande piacere e soddisfazione che lo raggiungo, intrecciandomi in un delicato cespuglio che nasconde il fiore più profumato al mondo, che si lascia schiudere, petalo per petalo fino a lasciarsi sfuggire il prezioso nettare che inumidisce le mie dita per permettermi di poterlo accarezzare sempre più in profondità mentre le mie labbra, guidate dalla tua mano, si soffermano su quei petali a scambiare le proprie umidità, fino a sentire delle vibrazioni simili ad un terremoto di passione, preludio del culmine del piacere che stai raggiungendo, fino a struggerti completamente fra le mie mani e la mia lingua. E poi baciarsi con passione ed amore scambiandoci reciprocamente i sapori del nostro piacere, e accarezzandoti i capelli addormentarmi fra le tue braccia…
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