Sono Lucia, seconda figlia di Monia, mia mamma, e Carlo, mio padre. Ho un fratello che si chiama Luca e viviamo tutti insieme in una casa in Liguria. Ero da poco maggiorenne ma avevo solo toccato e palpato uomini attraverso i vestiti e mai avevo visto un cazzo se non quello di mio fratello. Lui aveva sempre cercato di farmi sentire una donna e di spiegarmi cosa gli uomini volevano da me ma io ero bloccata e solo con lui riuscivo in qualche modo ad aprirmi e a dire certe cose. Anzi, a volte mi divertivo come una matta stare a gambe aperte e vederlo masturbarsi dicendo che ero la migliore di tutte. Era un porco ma io mi sentivo più porca di lui, sino a quando la mia curiosità non fu ormai al limite e gli chiesi di spiegarmi più cose. “Dai Luca, oggi voglio proprio capire come una donna deve leccare il cazzo ad un uomo” “Sorellina viziosa e impertinente… non ti basta toccarti e farti toccare da me? Vuoi anche il cazzo adesso?” “Sì lo vorrei succhiare un po’ e capire perché io non possa essere brava come le mie amichette…” “Allora… guarda qui…” Si alzò e si tolse i pantaloni, si spostò la patta dei boxer e tirò fuori il suo bell’arnese, già abbastanza gonfio. Mi prese per i capelli e mi avvicinò a lui, facendomi sedere sul letto… “Vedi Lucia, per saperlo leccare bene ad un uomo è importante saper muovere la lingua sul glande…” “Cos’è il glande?” “Oh merda… è la cappella Lucia, la cappella… questa cosa qui enorme che c’hai vicino al naso!” “Ah ok…e devo solo usare la lingua?” “Sì, cioè, no… allora, è difficile da dirsi… io non ne ho mai fatti ma… devi prenderlo in bocca come un calippo, hai presente? Ecco… una volta che ce l’hai in bocca, inizi a succhiarlo avidamente ma poi devi saper ruotare la lingua sulla cappella in modo tale da far eccitare l’uomo che hai di fronte a te…” “Uhm… mi fai provare?” “Ok… dai… piglialo in bocca…” Iniziai ad assaggiarlo e mi veniva da ridere quanto era salato e quanto era duro… miseriaccia, sentivo anche le pulsazioni con la lingua… però non riuscivo a muovere la lingua mentre mi muovevo su e giù succhiandolo come dicevo…mi sembrava già difficile… “Vado bene così?” “Oh sì tesoro…vai bene ma devi anche stuzzicare la cappella, non puoi solo succhiare il cazzo…cioè, va bene uguale ma… insomma, vuoi imparare come si deve o no?” “Sì… dai, ci riprovo… mettimelo ancora in bocca… provo a concentrarmi…” “Brava Lucia… vedi che stai imparando? Brava… muovi la lingua puttanella, muovila!” Mi misi a ridere… quel “Puttanella” sembrava proprio sforzato! Mio fratello non gradì. “Ma che cazzo ridi scema? Non puoi succhiarmelo e poi lasciare il lavoro a metà!” “Ma dai Luca…mi chiami “Puttanella”… mi vien da ridere dai… non ce la faccio!” “ma hai mai sentito come papà chiama la mamma quando chiavano?” “No…perché, mamma e papà chiavano?” Si rimise il cazzo nei boxer. “Ma Lucia, ma dove vivi? hai 18 anni mica 13! Certo che chiavano e anche bene!” “Ma come fai a spaerlo? Li spii?” “Ovvio che li spio…anche se non volessi le urla della mamma mi svegliano…è una grande vacca sai?” “Vacca? Perché dici così?” “Dovresti vedere come si fa scopare dal papi… la chiava e la silura come fosse l’ultima troia di questo mondo… senza contare che poi sborra per terra e le fa succhiare tutto!” “Che schifo!” “See, che schifo, vedrai che prima o poi farai anche tu queste cose… anzi… guarda cosa ho qui… mettiti a gambe aperte, puttanella!” “Cos’hai?” “E’ un vibratore…è piccolo e gommoso, lo uso per ficcarlo nel culo alle mie tipe… non fa male ma almeno capisci anche cosa significa prenderlo dentro…” “Ok… apro le gambe e mi insalivo la fica ma… fai piano ok?” “Ok… ecco… senti il cazzillo di gomma che entra dentro?” “Eh vedi tu! Certo che lo sento… ma a me non è che faccia tutto questo effetto sai?” Ma la porta che aprì mia madre ci fece prendere un colpo ad entrambi! Mia madre, bella statua femminile di 43 anni, aveva ancora un copro molto bello e le invidiavo le grandi forme che a me non aveva donato. Aveva due seni sempre sodi e gonfi, una terza abbondante con un culo molto bello. Era in vestaglia e ci stava portando del Thè. Luca si rimise sulla sedia e rimase in boxer e io mi rimisi a sedere sul letto, con la gonna sempre su ma col vibratore ancora dentro nella mia vagina. “Ragazzi…ho fatto del thè e pensavo che…ma disturbo?” “No no mamma, figurati… mi stava solo dicendo… delle cose di scuola…” “Uhm… e come mai Luca sei in boxer? Hai così caldo?” “Ma no Mammina… mi stavo solo cambiando e Lucia è entrata mentre… si insomma… poi abbiamo parlato e…” “Va bene… spostati Lucia, fammi sedere anche a me… beviamo il thè insieme bambini?” Mia madre continuava a chiamarci bambini nonostante io guidassi già la macchina e mio fratello avesse 22 anni. Ma ormai non me la prendevo più. Lei era in vestaglia, forse aveva da poco finito la doccia e sedendosi, la vestaglia si aprì permettendomi di vedere che non aveva la biancheria sotto. Il vibratore mi stava scivolando fuori perché mi stavo bagnando ancora al pensiero di immaginare mio padre cavalcare la mia splendida mamma. Luca non sapeva dove guardare e capivo l’imbarazzo poiché era in boxer e ogni durone si sarebbe visto a distanza. “Allora Luca… quanto zucchero vuoi?” “Due tett… cioè… due cucchiaini…” Io esplosi a ridere ma mia madre sembrava non aver gradito o forse non aveva davvero capito. “Due cosa Luca?” “No mamma, dicevo due tentazioni di zucchero nel thè…TenTazioni…” “Uhm… oggi siete strani ragazzi… io avevo capito “tette”!” “Forse Luca è impressionato dalle tue tette mamma… una ti sta per uscire fuori dalla vestaglia!” “Oddio scusatemi, non m’ero accorta!” Mia madre rise e cercò di nascondere le sue tette mentre imbarazzata versava ancora zucchero nel thè di mio fratello. “mamma… basta zucchero, basta…” “Oh scusa tesoro… scusami… stavo pensando al tuo pene… EHM… PENsiero di prima… ecco… sì… tieni il thè adesso…” Mia madre passò la tazzina a mio fratello che porgendosi in avanti aveva fatto uscire un pezzo di cazzo dalla patta del boxer… mia madre lo aveva notato e io mi stavo scompisciando dalle risate per l’assurda situazione che si era creata… ma smisi di ridere quando il vibratore mi sguizzò via dalla figa e cadde per terra… tonf! “E questo cos’è bambina mia? Hai perso qualcosa?” Lo prese in mano e io cercai di prenderglielo via di mano ma non ci riuscii “bene bene bene… ecco qua i miei bambini che giocano al dottore e al paziente… e questo cazzetto di gomma da dove esce brutti stronzi?” Luca guardò a terra ma la sua reazione fu di nervosismo. “L’ho preso dal tuo cassetto mamma…” “AH! Dal mio… dal mio… cassetto? Cioè… tu… io… il cassetto… tu…?” “Sì… ok, se devi tirarmi un ceffone fallo subito e chi s’è visto s’è visto!” La mamma si alzò di scatto dal letto e tirò un ceffone a mio fratello che gli fece girare la testa. In compenso le si aprì tutta la vestaglia e rimase con le tette completamente fuori! A me tremavano le gambe…avevo il timore che il prossimo schiaffo fosse per me… “Tu, lurido schifoso pervertito di merda! Rubi i miei cazzi di gomma…cioè…dici di aver preso un cazzo di gomma dal mio cassetto, quando io non ne ho mai visto uno e cerchi di usarlo con tua sorella???” “Ma mamma io…” “Zitto porco schifoso! Come ti sei permesso di ficcarglielo dentro eh?” Intervenni io “Mamma… è colpa mia… glie l’ho chiesto io di… insomma… di provare…” “Tu cosa?” mio fratello si alzò e prese mia madre per i polsi piangendo e urlando come un bambino “Hai rotto mamma, hai capito? Cosa credi? Che io non sappia di quali giochi tu usi quando sei con papà? Smettila di fare la santa quando sei una troia e non dire bugie, questo cazzo di gomma è il tuo… lo so e basta!” Mia madre rimase inebetita… si risedette sul letto e si mise le mani nei capelli… singhiozzò per un attimo sino a quando non si riprese. “Sì… hai… avete ragione bambini… io… io sono una vacca… ma solo con vostro padre… lui ama alcuni giochetti e io… lo assecondo… era ovvio che prima o poi lo avreste scoperto ma io… insomma io sono sempre vostra madre… e…” “Mami…guarda che hai la vestaglia aperta e sei tutta nuda…copriti almeno quando devi parlare no?” Effettivamente mia madre non si era accorta che le sue gambe aperte e le sue tette fuori potevano in qualche modo eccitare mio fratello. “Scusami cucciolo… la mamma è un po’ distratta… ma… anche tu… sì insomma… ce lo hai fuori…” Mio fratello si stupì e abbassando lo sguardo notò il suo pennello completamente duro che sbucava dia boxer… “Mamma… per forza ce l’ho duro… sei tutta nuda e a me fai venire il cazzo duro, cosa vuoi che ti dica?” “Ma Luca! Sono tua madre io e… e lei è tua sorella!” Intervenni nuovamente. “Mami… guarda che è lui che mi sta insegnando a scopare sai? Se non fosse stato per il suo cazzo io non avrei mai capito nulla… anzi… oggi mi stava dicendo come si fanno i pompini… era una bella lezione la sua… anzi… ero rimasta a metà…” “Già mamma, poi sei venuta tu a rompere i ciglioni col thè… almeno già che sei qui fai qualcosa no?” “Ma LUCA! Cosa… cosa… cosa dovrei fare secondo te??” “vedi tu… almeno cerca di fare qualcosa di utile aiutando tua figlia a scoprire il sesso… è ora che si svegli la puttanella… insegnale come si fanno i pompini…” “Oh gioia mia… non sai fare i pompini?… MA CHE STO DICENDO? insomma… oddio che situazione imbarazzante… mi sto anche… come dire… mi sto pure…” “Eccitando mamma?” “Ma vai al diavolo scemo!” “Dai mamma – dissi io – fammi vedere come si succhia un cazzo… prendi in bocca il cazzo di Luca, tanto è tuo figlio no?… Prendiglielo in bocca mamma… fammi vedere…” “Al diavolo! Ok stupido ipocrita figlio di puttana, vieni qui e facciamo vedere a questa sgualdrina come si ciuccia un bel cazzo… dai Luca… tiratelo fuori!” Mio fratello si mise a ridere e prese con forza la testa della mamma per infilarglielo tutto in gola “Mamma, mamma…quanto ho desiderato picchiartelo in gola…tante volte mi sono sparato le seghe guardandoti scopare…sei una gran donna mamma, una gran maiala anche!” “Sì tesoro… sono una maiala… adesso sono la tua maiala… vieni qui Lucia… fai come faccio io con la lingua sulla sua cappella… prova dai…” Mi misi a leccare come faceva lei e di tanto in tanto le nostre lingue si incrociavano sino a quando ci fermammo, sorridemmo e ci baciammo con le lingue in bocca…dio che bello limonare la mamma… il bacio più bello della mia vita… lei mi strinse a se e poi mi spostò per coricarmi sul letto. Si tolse la vestaglia e mi tolse tutto. Luca guardava mentre si toccava e chiamava la mamma per dirle di aspettare… “mamma… oh mami… io… io non ce la faccio mica a resistere! Siete troppo due fighe della madonna… come cazzo faccio io…a…” Mia madre lo prese per il braccio e lo spinse su di me “Taci Luca… mettiglielo dentro… falle capire cosa si prova ad avere un cazzo dentro su… cerca di resistere un po’… apri le gambe tesoro… la mamma ti fa scopare da tuo fratello.. vedrai che ti piacerà amore mio…” “Oh sì… scopami Luca… finalmente scopiamo tra fratelli… non ne potevo più… mamma, stammi vicino ok?” “Sì puttanella… sono qui… la mamma è qui…” Luca mi penetrò con dolcezza e iniziò a spingere. dopo il dolore iniziale sembrava tutta routine, come se lo avessi già fatto altre mille volte poi aprii gli occhi… mio fratello limonava la mamma mentre cercava di portarle via una tetta. “Luca fai piano con le mie tette… ne ho solo due sai!” “hai due tette straordinarie mamma… sei proprio una gran donna mamma, una gran maiala anche!” “L’hai già detto bambino mio… dai finisci di scopare tua sorella che dopo voglio bere la tua sborra piccolo mio…” “Ma dici sul serio?” “Sì… avanti che il thè si raffredda… sborra… dai, sborra qui nella mia tazza… dai la sborra alla mammina dai” Lui non se lo fece ripetere ma sborrò appena fuori dalla mia vagina schizzando sulle mie tette, sulla mia faccia e anche sulle tette della mamma. “Sei propri un imbranato piccolo stronzone… adesso mi tocca leccare tutta tua sorella… avanti piccola, puliscimi il seno dalla sborra di tuo fratello mentre io ti lecco via la sborra dal tuo pancino…” Obbedii. leccai tutto e presi in bocca anche i suoi capezzoli così grossi e dolci. Poi riaprii gli occhi e vidi lei che si era messa a 69 con la sua figa sopra la mia bocca e mentre pensavo a cosa fare, una lingua calda si instaurava tra le mie labbra a stimolare il clitoride. Era la mamma con la sua lingua. “mami ma cosa stai… ah… facendo?” “Ti sto facendo venire… quello stronzo di tuo fratello è stato un egoista non ti ha nemmeno aspettata!” “Oh ma vaffanculo mamma… che dici? Sei tu che mi hai detto di sborrarti nella tazza del thè!” “Tacci gnocco e infilamelo nel culo…chi pensa a me? Dai Lucia, leccami la passera… fai come faccio io” “Non ho capito bene… infilartelo nel culo?” “Sì tesoro… infilalo nel culo a tua madre! Sei capace o devo chiamare tuo padre?” “No puttana che non sei altro, ne sono capace zoccola di merda!” “Allora fottimi come una cagna e fammi fare il mio lavoro… ah… prima di sfondarmi il buco del culo, sputaci su due o tre volte, capito?” “Sì zoccola!” “E non chiamarmi zoccola…chiamami mamma o cagna ma non zoccola, ok?” “Ok zoccol… ehm…cagna !” “Bravo bambino …ora scopami forte, fammi venire dal culo… sono certa che ne sei capace!” E mentre i due continuavano a scambiarsi parolacce, la lingua della mamma mi fece venire due volte e il dolore che avevo al ventre era inimmaginabile mentre i fiumi di liquido vaginale della mamma mi colavano addosso, iniziavo anche a sentire un certo odore di merda provenire dal buco del culo suo che era ormai sfondato. “Mamma… sei una merdona… cazzo… che puzza di merda!” Ridemmo come imbecilli ma venimmo tutti e tre un paio di volte ciascuno. Da quel giorno la mamma è la mia insegnante del sesso e quando mio padre non è in casa, lei diventa la padrona mia e di mio fratello, costruendo così un rapporto incestuoso al di fuori di ogni cliché.
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