* Mi, Sol, Si, Re, Fa… Adesso ripeti! Le note sulle righe sono…-Nella voce di Giovanna cominciava già a serpeggiare il nervosismo: mai aveva avuto una allieva più testona e più refrattaria al solfeggio.Con le mani abbandonate sulla tastiera del pianoforte Teresa non parlava. Aveva lo sguardo perso nel vuoto come se seguisse qualche pensiero lontano.Giovanna sapeva molto bene perchè continuava a perdere tempo con un’allieva che dimostrava così poca passione per lo strumento che probabilmente i genitori le avevano imposto. Lo sguardo, come le succedeva spessissimo, scivolò lungo la maglietta della ragazza, tesa sui seni rotondi, a rivelare distintamente la forma dei capezzoli, scendendo lungo le cosce bianche, appena coperte da una leggera peluria bionda, carezzando le gambe snelle e nervose.Giovanna non poteva, non riusciva ad essere indifferente di fronte alla bellezza indifesa di Teresa, che a diciotto anni appena compiuti, era già completamente consapevole del proprio fascino e della propria sensualità. Il suo fisico minuto però e all’apparenza gracile, in cui comunque spiccavano due seni tondi e sodi e un culetto sfrontato, la facevano apparire molto più giovane della sua vera età. Era con ansia sempre crescente che Giovanna aspettava le quattro del pomeriggio di ogni giovedì, fremendo al pensiero di come si sarebbe presentata Teresa alla lezione.Impazziva vedendo le gonne corte che era solita portare e il sangue le pulsava quasi dolorosamente nella figa, cadenzando il sapiente ondeggiare del suo piccolo culetto, quando la seguiva nella sala del pianoforte.Teresa la faceva impazzire.Avrebbe dato qualsiasi cosa per poterle leccare quelle cosce bianche, per poter spingere la lingua assetata tra le labbra carnose e umide di quella fighetta probabilmente ancora vergine.Giovanna si passò la lingua sulle labbra secche.Non doveva pensare a quello, non doveva…Intanto Teresa taceva.* Avanti dunque, Mi, Sol, Si, Re…-* Giò-la interruppe la giovane-Fa tanto male la prima volta? –La domanda la prese così alla sprovvista che la bocca le rimase spalancata per lo stupore.* La prima volta di che? –* La prima volta che si fa l’amore…-* Il tuo ragazzo vorrebbe, eh?…-* Lui vorrebbe, ma io ho paura…-* Non devi aver paura-rispose con voce rauca Giovanna-Se lo ami sarà molto bello.-Nelle vene scorreva lava incandescente. Allore Teresa era ancora vergine! E un maschio avrebbe avuto il piacere di violare la fessura di questo fiorellino!…* Tony con te è stato cattivo? — le chiese di nuovo la ragazza.* Cosa ti fa pensare che Tony sia stato il primo? — rispose Giovanna.* Me l’hai detto tu che Tony è l’unico ragazzo che tu abbia mai avuto…-* Già… E’ stato il primo, ma è stato tanto tempo fa… Non mi ricordo bene…-In realtà Giovanna ricordava molto bene quel pomeriggio di domenica in cui Tony l’aveva presa. Era stato cinque anni prima. Allora aveva ventidue anni e per tutta la sua adolescenza aveva sfuggito l’amore come una cosa peccaminosa, sporca, come diceva sua madre. Del sesso aveva addirittura terrore.Poi aveva conosciuto Tony…..”….. Più vecchio di lei di due anni, era riuscito a diventarle amico, poi, qualche cosa di più.A lei Tony piaceva. Seppure con infinita vergogna, aveva lasciato che, piano piano, lui iniziasse a carezzarla e poi, giorno dopo giorno a spingere le mani lungo il suo corpo.E quelle carezze la facevano impazzire per una sensazione nuova, mai provata. E provocavano in lei sensi di colpa che non la facevano dormire.Il pomeriggio in cui Tony la prese per la prima volta, erano soli in casa di lui.Il programma alla TV era noioso e fuori una pioggerellina fastidiosa cadeva inesorabilmente da due giorni.Giovanna guardava fuori dalla finestra quando sentì il corpo di Tony schiacciarglisi contro. Le mani di lui cercarono i seni, abbracciandola e lei sentì sul collo il suo respiro caldo.Cercò di divincolarsi ridendo, da quello che lei credeva un abbraccio affettuoso. Ma sentì nelle braccia del ragazzo che la tenevano stretta, una durezza che non conosceva.* Tony!… Lasciami…-esclamò lei con un’ombra di allarme nella voce.Ma Tony non parlava e le sue braccia la stringevano sempre più forte.Le sue mani le strizzavano le tette come se volesse farle scoppiare, mentre i suoi denti cominciarono a morderle il collo. La camicetta cedette.Con sgomento Giovanna vide i bottoni saltare dalle asole ed i lembi lacerati rivelare il reggiseno bianco.Tony le stava sempre dietro e, mentre con una mano le bloccava sulle labbra un urlo di spavento, con l’altra slacciava la chiusura del reggiseno posta tra le coppe.Giovanna sentì le dita del ragazzo sfregarle i capezzoli. Sentì i capezzoli diventarle duri. Le faceva male, quella rude carezza, e nello stesso tempo le piaceva in modo incredibile. Ma quello lei non glielo aveva mai permesso!Mai aveva lasciato che lui stringesse così forte i suoi seni.A volte le sue mani si erano spinte fino alle colline sode del seno duro, fasciato dal reggiseno, ma niente di più.Ora, invece, sentiva la sua mano schiacciarle i capezzoli, le areole scure, le tette sode…Fu con terrore e con desiderio che sentì la mano di Tony scenderle lungo la pancia e infilarsi sotto il bordo dei jeans.Si divincolò sinuosa come un serpente impazzito, ma non riuscì a impedirgli di raggiungere il suo scopo.Il primo bottone saltò e la cerniera si aprì con uno ziiip secco, che la fece sussultare.Giovanna avvertì la mano calda di Tony sul proprio monte di venere. Sentì che le carezzava i peli sopra il nylon degli slip e percepì le dita scostare di lato le mutandine e raggiungere la carne delle sue grandi labbra.Tony spinse il medio tra le labbra della figa e bastò quel tenero contatto perchè la ragazza si abbandonasse tra le sue braccia.Le grida, strozzate dalla mano di lui premuta sulla bocca, divennero rantoli di piacere e Tony sentì che la ragazza allargava le gambe per ricevere il suo dito più profondamente nel piccolo nido grondante di umori.Giovanna non capiva più niente, ormai la parte di lei che avrebbe voluto ribellarsi a quello che intuiva sarebbe successo, non aveva più la forza di imporre la propria volontà.La carezza intima di Tony le scuoteva il corpo con brividi di piacere inarrestabili.Le mani che prima cercavano di strappare dal proprio corpo quelle di Tony, ora le spingevano, con intenso languore, tra le gambe, in cerca di un piacere sempre crescente che la faceva impazzire.Tony la fece girare su se stessa.* Ti piacerà piccola… Ti farò impazzire!…-* Oh, Tony, ti prego… Non farmi male…-mugolò lei.-Sii buono con me…-Tony le si inginocchiò davanti e, fatti scorrere i jeans fino a terra, fece scivolare fuori dal groviglio di stoffa prima un piede e poi l’altro. Le allargò le gambe e, scostatele le mutandine, prese a leccarle la figa.Giovanna emise un urlo rauco appena sentì la lingua abile e veloce di lui scavare in mezzo alle grandi labbra. Ogni colpo che quel cuneo di carne le vibrava sul clitoride, la stordiva quasi per il piacere.Premeva la testa di lui contro il proprio ventre gemendo per il godimento che le stava procurando.Improvvisamente Tony fece scorrere il dito sulla spacca grondante di lei e, così unto degli umori della ragazza lo fece scivolare più sù nel solco fino a posarsi sull’ano pieghettato e pulsante per il godimento.A quel nuovo e strano contatto Giovanna rabbrividì. Non aveva mai lontanamente pensato che Tony avrebbe potuto spingersi a toccarla lì.Ma il suo dito non si limitava a carezzarle insistentemente lo sfintere. Poco a poco spingeva per cercare di introdursi all’interno del culo della ragazza.* Ma cosa fai?… Lì no! Ti prego…-mugolò Giovanna, cercando di stringere disperatamente le natiche.-No… per favore… dai per favoree… no… no… NOO!…-Una stilettata di dolore le percorse la spina dorsale, facendola fremere tutta.Ormai il dito di Tony era dentro per un’intera falange e continuava a spingere nell’ano serrato cercando di introdursi del tutto, mentre lei inorridita lo sentiva muovere come un verme impazzito, contro la parete del suo retto, procurandole un bruciore pazzesco.Quel movimento osceno, la lingua che le sfregava il clitoride eretto, la mano che stringeva un capezzolo fino a farla urlare, le scatenarono il primo orgasmo della sua vita.Fu qualcosa che la travolse, che la fece urlare…Incapace di reggersi sulle gambe, Giovanna cadde a terra.Tony sollevò dal ventre della ragazza il viso bagnato dai suoi umori che aveva succhiato fino a quel momento, con un rapido movimento si liberò della maglietta, slacciò i pantaloni e se li sfilò insieme alle mutande.Quando Giovanna riaprì gli occhi, la prima cosa che vide fu l’espressione strana, un ghigno quasi, che Tony aveva sul viso. Subito dopo il suo sguardo si abbassò e fu allora che vide il grosso uccello del maschio, teso, gonfio e paonazzo.Finalmente poteva dare forma a quel qualcosa che aveva sentito alle volte guizzare sotto i pantaloni di lui quando, in macchina, Tony riusciva a condurle una mano sulla patta prima che lei la ritirasse quasi inorridita.Quel grosso bastone di carne la terrorizzò.Sapeva quello che sarebbe successo di lì a poco e cercò di ribellarvisi.Divincolandosi tentò di sottrarsi al suo destino, ma una decisa spinta di Tony, inginocchiato di fronte a lei, le fece sbattere violentemente la testa contro il pavimento.Per un secondo si sentì stordita, incapace di reagire. Intuì che Tony le stava sfilando le mutandine e poi le allargava le gambe e che una mano le divaricava le labbra della figa ancora rorida dell’orgasmo di poco prima. Sentì qualcosa di molto grosso, caldo e duro che cercava di entrare dentro di lei e, contemporaneamente, una fitta tremenda, come qualcosa che dentro le si lacerava.Giovanna urlò per il dolore mentre Tony iniziava, dopo il violento colpo per entrare, a pompare sempre più veloce il grosso cazzo nella vagina di lei.A poco a poco il dolore bruciante della deflorazione che dilagava dall’utero a tutto il corpo della ragazza, però, si tramutava in qualcosa di sconosciuto e inebriante. La lama del piacere stava affondando nei suoi lombi, strappando alla sua carne sensazioni che lei non conosceva, ma che le procuravano un piacere immenso.Forsennatamente Giovanna iniziò a muoversi sotto di lui, inarcando il bacino a ricevere tutti i colpi poderosi che quel palo le infliggeva, facendola tremare.Le sue mani stringevano il sedere duro e muscoloso di Tony e le unghie penetravano nella sua carne.Con un ultimo colpo il ragazzo raggiunse l’orgasmo fiottando nella figa martoriata e insanguinata della ragazza, un torrente di sperma bollente.Quando tutto fu finito Giovanna si lasciò andare, ansimando, ma per Tony il pomeriggio era appena cominciato.* Quanto tempo mi hai fatto aspettare questo momento! — le sussurrò all’orecchio-Quanto tempo mi hai fatto sprecare, e quanto tempo hai sprecato anche tu!… Ma questo pomeriggio ti insegnerò più cose di quante tu non ne abbia mai imparato fino ad ora!…-Giovanna guardò il viso bello e sensuale di Tony e vi lesse un’espressione che non conosceva.Un ghigno satanico gli stirava le labbra sui denti, come se il ragazzo che lei amava, stesse progettando qualcosa di terribile. Il suo cazzo stava sempre piantato dentro di lei, duro e rigido e lei ne percepiva ora la dolorosa presenza.Ne ebbe paura, ma prima che potesse reagire, Tony si sfilò da lei, la sollevò tra le forti braccia e la fece inginocchiare, ritto davanti a lei esibiva il suo cazzo davanti alla sua faccia inorridita.* Sono stato il tuo primo maschio, ti ho sverginata. Sei la mia femmina ora!… La mia schiava!… E lo sarai per sempre!… Guarda… Me l’hai tutto sporcato col tuo sangue… Ora puliscilo! –No! Questo Giovanna non l’avrebbe mai fatto. Era l’atto che le avevano insegnato come il più degradante per una donna. Mai e poi mai avrebbe acconsentito a quella pratica oscena! Si ritrasse, schifata.* Allora non hai capito un cazzo! — urlò lui afferrandola per i capelli-Me lo devi succhiare! –Tony si avvolse i lunghi capelli castani di Giovanna attorno alla mano e con un movimento del polso attirò la testa di lei contro il suo ventre fremente.La ragazza aveva appoggiato le mani contro le cosce del ragazzo e spingeva con tutte le sue forze per cercare di evitare quel contatto che la sconvolgeva. * No!… Non lo farò mai… lasciami… lasciami maledetto bast…-Un ceffone violento le si abbattè sulla bocca, lasciandola stordita ed esterrefatta, il gusto dolciastro del proprio sangue le fece capire che le aveva spaccato un labbro. Tony diede un violento strattone ai capelli che teneva in pugno e Giovanna lanciò un urlo e si trovò contro il cazzo del ragazzo.Quel contatto, l’odore acre di sperma e quello dolciastro del suo stesso sangue, le provocarono un moto di disgusto. Tony spinse il bacino contro di lei e Giovanna si ritrovò il grosso bastone caldo contro le labbra.Avvilita e ormai rassegnata aprì la bocca e lasciò che il ragazzo con un colpo violento le infilasse il cazzo fino in gola, provocandole un involontario conato di vomito.* Che cazzo fai! Mi vuoi vomitare sul cazzo? — gridò lui torcendole la testa.La ragazza non poteva rispondergli, il bastone caldo e pulsante di lui, affondato nella sua bocca, quasi la soffocava.Era la prima volta che si sentiva così umiliata, ma stranamente quasi felice di esserlo.Quel grosso coso di carne nella sua bocca le dava una sensazione strana, sconvolgente, quasi inebriante.Prese a far scorrere le labbra macchiate di sangue attorno all’uccello di Tony, inghiottendolo quasi tutto e restituendolo, ad ogni passaggio, lucido e pulito.Tony iniziò ad ansimare.* Così, mia bella troia! Succhiamelo!… Leccamelo!… Cazzo che sballo!… Così… Prendilo in gola!…-La testa di Giovanna si muoveva sempre più veloce e la ragazza sentiva sulla lingua i colpi caldi del cazzo di Tony.* Così!… Succhia si!… Così!!!… Siiii!… Sborro!…-Il fiotto di sperma colpì il palato di Giovanna che sentì come una grossa bolla esploderle in bocca. Immediatamente la crema sgorgata dal cazzo del suo ragazzo le andò di traverso soffocandola.Convulsamente cercò di divincolarsi, tossendo e dimenandosi, ma Tony la tenne premuta contro il suo inguine, il cazzo ancora eretto, finchè l’ultimo singulto del suo orgasmo non si calmò. Per non soffocare Giovanna fu costretta a mandare giù tutto. Il sapore dolciastro dello sperma la nauseò e le fece salire altri conati di vomito.* Hai ancora molto da imparare, come bocchinara! — rise lui-Ma stai tranquilla che con i miei insegnamenti diventerai la più brava dell’intera città! –Giovanna, ancora in ginocchio, lo fissava in silenzio, sconvolta, ciò che le stava accadendo quel pomeriggio era quanto di più incredibile avesse mai potuto immaginare.Era stata educata a considerare il sesso come una cosa lurida e peccaminosa e ciò che le stava facendo subire Tony, quindi, avrebbe dovuto disgustarla e inorridirla.E in effetti lo era, ma ciò nonostante, la deflorazione prima e l’umiliazione del rapporto orale che ora lui le aveva imposto, le avevano procurato un piacere nuovo e travolgente. Un piacere che lei non avrebbe mai immaginato: il piacere di sentirsi annullata, di sentirsi la sua schiava, la sua puttana.Ed ora, guardandolo in silenzio, attendeva con timore quello che lui le avrebbe ancora fatto.* Allora, troietta, ti è piaciuto succhiare la mia sborra? –La ragazza non rispose e Tony la colpì violentemente con un manorovescio: il labbro riprese a sanguinare.* Rispondi puttanella! Ti ho chiesto se ti è piaciuto ingoiare la mia sborra! –* S… Si… Mi è… piaciuto…-mormorò la ragazza. Tony sorrise.* Sai, tutte le volte che tornavo a casa col cazzo duro come un pezzo di legno per la voglia di infilartelo nella figa e dovevo cavarmela da solo a farmi passare la voglia di scopare, immaginavo come mi sarei vendicato di tutto il tempo che mi hai fatto aspettare. Pensavo a quanti bei giochini ti avrei insegnato quando fosse venuto il momento. E adesso, come ti sarai accorta, quel momento è arrivato!…-* Tony… Ti prego…-* Brava supplicami, che mi piace!… Ti prego cosa?… Ti prego di lasciarmi andare?… Ma cara la mia maialina, abbiamo appena cominciato a divertirci… vedrai…-La tirò su e la trascinò verso il divano.* Tony per favore… che vuoi fare ancora… che vuoi ancora da me… lasciami andare… ti prego!…-Muto alle sue suppliche il ragazzo la obbligò a distendersi sui cuscini e allungata una mano sul seno della ragazza sfiorò un capezzolo scuro che sotto quel contatto reagì immediatamente, ergendosi orgoglioso.Giovanna gemette. Aveva scoperto di essere sensibilissima in quella parte del suo corpo e il contatto delle dita di Tony la eccitavano immediatamente.Tony torse violentemente il capezzolo che le sue dita stavano stuzzicando.Giovanna urlò, di piacere e di dolore.Tony allungò una mano sul monte di venere di lei che sobbalzò freneticamente.Con satanica lentezza fece scivolare una mano tra le cosce di Giovanna, tentò con un dito la la fessura umida della ragazza, il suo dito penetrò tra le grandi labbra e quando seguendone i contorni si posò sul clitoride, Giovanna fremette e si arcuò per il piacere.Tony ritirò sorridendo la mano.* No! Ti prego!… Ancora!…-lo supplicò la ragazza.* Ancora cosa? Deciditi una buona volta!… Prima mi chiedi di lasciarti andare e poi di continuare a toccarti. Si può sapere cos’è che vuoi insomma?…-* Ti prego…-disse la ragazza con gli occhi chiusi-Ti prego… fottimi…-concluse quasi mormorando tra i gemiti. * Non ho sentito bene!… Cosa vuoi che ti faccia? — chiese Tony tornando a sfiorare il clitoride gonfio di Giovanna.* ti prego… Fottimi… FOTTIMI! — Giovanna urlò l’ultima parola con quanto fiato aveva in gola, il dito di Tony la faceva impazzire.Incredibile! Era proprio Giovanna, la casta, la pudica Giovanna che supplicava il suo aguzzino di usarle violenza!Tony montò sul divano, la prese per i fianchi e la costrinse a ruotare mettendola prona. Poi Giovanna si sentì sollevare per la pancia e si trovò carponi. Le mani di Tony le allargarono le cosce, poi con una mano si afferrò il grosso uccello di nuovo duro come una sbarra di ferro, e con l’altra divaricò la fessura della ragazza.Giovanna trattenne il respiro aspettando il colpo che le avrebbe sfondato la figa sverginata solo da poco.Con un grido Tony affondò violentemente il cazzo nella vagina calda della ragazza e rimase immobile.Giovanna sentì un palo rovente forzarle le pareti ancora strette della sua figa. Urlò, le sembrava che le arrivasse in gola.Si sentiva divinamente riempita e aspettava con ansia il momento in cui lui avrebbe cominciato a muoversi dentro di lei.Con un sospiro Tony iniziò a stantuffare nel nido caldo della sua schiavetta. La vagina praticamente ancora vergine, gli stringeva il membro come un pugno, facendolo impazzire.Quando Tony iniziò ad accelerare il ritmo colpendo sempre più velocemente, i gemiti di piacere di Giovanna divennero prima grida di dolore, poi grida di un godimento mai provato.La ragazza si sentiva sfondare, spaccare in due e questo la faceva impazzire.* Siii!… Ancora!… Non smettere! Sbattilo!… Sfondami!… Aaaahhh!…-L’orgasmo la travolse lasciandola senza fiato. Rimase inerte e spossata, tremando per gli ultimi spasimi di piacere, mentre Tony continuava a fare avanti e indietro, adesso lentamente, assaporando le ultime contrazioni uterine della ragazza attorno al suo uccello.Ma Tony non aveva ancora goduto. Uscì fuori il cazzo dalla figa gocciolante.Con terrore Giovanna sentì che il ragazzo si sputava sulle dita e poi prendeva a massaggiarle il buchetto del culo. Intuì che lui voleva infliggerle la peggiore di tutte le umiliazioni.No! Lì non glielo avrebbe permesso!Si sarebbe ribellata.Inginocchiata con il palmo delle mani appoggiate sul divano stava nell’attesa di un attimo propizio per sfuggirgli.Lui bagnò le dita nella vagina e le avvicinò all’orifizio anale inumidendolo con le sue stesse secrezioni. Premette poi con forza il dito medio sullo sfintere e vi penetrò fino alla seconda falange. Giovanna si scostò in avanti, gridando, e lasciandosi cadere su un fianco. Il dito si sfilò. La ragazza si girò verso di lui stizzita e infuriata.-Ma che fai? Sei impazzito! Nel culo non voglio!… Non ti permetterò di far…-Un manrovescio la colpì in pieno volto provocandole la fuoriuscita di sangue dal naso.* Ma che ti prende? Tony… Sei impazzito?! – gridò, mentre con le dita cercava di tamponare il rivolo di sangue che le usciva dal naso.Tentò di alzarsi per scappare, ma un pugno le arrivò improvviso allo stomaco levandole il fiato. Crollò sul divano, boccheggiante, intontita. Tony la sollevò con malagrazia e la rimise carponi. Giovanna non aveva più la forza di reagire. Sentì che le afferrava le natiche e gliele allargava, poi percepì il suo glande che si appoggiava sullo sfintere e cominciava a premere provocando le prime fitte di dolore. Era stretta e in più stringeva convulsamente il muscolo, per impedirgli di entrare.* Adesso te lo infilo nel culo troietta mia… – Mormorò lui spietato. – Te lo infilo dentro adagio adagio, per farti soffrire di più. Voglio sentirti gridare e implorare pietà, e più ti stringi e peggio per te sarà. Non avrò pietà, posso stare qui tutta la sera a spingere e alla fine cederai… E ti romperò questo bellissimo tuo culo! –Giovanna si mise a singhiozzare per la paura e il terrore di ciò che le stava succedendo. Le sue amiche glielo avevano detto che nel culo faceva male e le fitte che le provenivano dall’ano ne erano la conferma. Intanto, terrorizzata, stringeva il muscolo più che poteva a denti stretti e lui a spingere, a spingere, in silenzio e con una calma tremenda.A poco a poco però, sottoposto a quella tremenda pressione, il suo sfintere stava cedendo. Il dolore si fece più forte e Giovanna cominciò a gemere forte. Percepiva che stava entrando, lentamente, ma stava entrando! Le vennero i sudori freddi.Mio Dio che dolore pazzesco!Il glande, sotto la spinta possente iniziò a incunearsi nel suo sfintere allargandolo violentemente. Giovanna gettò un grido altissimo, quasi un ruggito da belva ferita e cercò di scappar via, ma lui la trattenne, con presa ferrea, per i fianchi. * Ferma!… Buona, che ci siamo quasi… ecco sta entrando…-Tony soffiava come un mantice per lo sforzo.Spinse ancora e il glande entrò quasi tutto.Ora la ragazza urlava come una pazza, si agitava come una marionetta incontrollata cercando di scrollarselo di dosso, mentre le lacrime le sgorgavano copiose dagli occhi bagnandole le guance.* Ahiiiiiiiiiii!…….. Ti prego fermatiiii!!… Mi stai uccidendo!… Esci, ti scongiuro esci, mi stai spaccando!… Ti pr… AAAGHHH! –Con una spinta violenta Tony si era infilato ancora più dentro le sue viscere e continuava ad avanzare ancora con una lentezza atroce che le procurava dolori indicibili in tutto il corpo. Sentiva i crampi attanagliarle le braccia, le cosce e il basso ventre. Giovanna pregava che tutto finisse presto, arrivò a sperare addirittura di svenire per sottrarsi a quel tremendo martirio.Ma non svenne ahimè. Gridando disperatamente tutto il suo dolore, dovette sopportare il supplizio di sentirlo entrare nel suo ano disteso lentamente, centimetro dopo centimetro, fino in fondo. Se lo sentiva arrivare fino in gola e le salirono conati di vomito che la lasciarono stremata.E ad un tratto sentì che si era fermato. Era entrato tutto, fino ai testicoli che sentiva sbattere sulla figa. Sentiva il retto in fiamme e gonfio fino all’inverosimile, l’ano pulsava come impazzito e qualcosa di viscido le colava lungo una coscia.Oddio! Mi ha spaccata, pensò terrorizzata. Sicuramente lo sfintere ha ceduto e sto perdendo sangue. La ragazza ebbe paura per l’emorragia e si mise a tremare in tutto il corpo come una foglia sbattuta dal vento.* Tony basta… sto sanguinando… mi ucciderai se continui!… Ti scongiuro toglilo… sto morendo di dolore!…-Il ragazzo non si diede neanche la briga di risponderle e, dopo un tempo che a lei parve interminabile, cominciò a muoversi, iniziando a scoparla nel culo con ritmo lento, ma regolare. Il dolore, se possibile, aumentò a livelli insopportabili. Le ronzavano le orecchie, le martellavano le tempie e il cuore galoppava come impazzito, sudava freddo.Implacabile, Tony continuò a fotterla nel culo per un tempo interminabile e lunghissimo. Si muoveva nel suo intestino a ritmi regolari con spinte possenti. Impalata, Giovanna non reagiva più, non ne aveva più le forze. * Dillo che ti piace puttanella! Ti piace sentirlo nel culo? Lo senti come ti apre e ti spacca questo tuo bel culetto stretto? – Tony era estasiato dalle sensazioni che provava a sodomizzarla.Ma quello che sentiva Giovanna era solo dolore. Dolore e umiliazione, e ancora dolore e solo dolore. Distrutta, avvertiva disgusto, nausea, vomito. Aveva un unico desiderio: che il supplizio terminasse al più presto.Le lacrime le scendevano copiose dagli occhi mescolandosi al sangue che fuoriusciva ancora dalle narici. Le mani del ragazzo erano aggrappate alle ossa iliache del suo bacino su cui faceva forza per tenerla ancorata a lui. L’uccello, mal lubrificato, si muoveva a fatica nello sfintere graffiandola e provocandole sofferenze atroci a ogni spinta. * Era questo che volevi, no? Mi hai chiesto di fotterti? E io sono qui per questo, devo rifarmi di tutto il tempo che mi hai fatto sprecare…-Tony, stremato dai due orgasmi precedenti, la sodomizzò per un tempo lunghissimo e per tutto il tempo Giovanna non fece che lamentarsi, singhiozzare e urlargli di smetterla.Dopo un tempo che a lei parve interminabile sentì finalmente il ritmo della sua azione farsi incalzante, stringeva con maggior veemenza i suoi fianchi attirandola a sé. Una spinta più forte seguita dall’ansimare della sua bocca le preannunciò che l’agonia stava per finire. Lo sentì introdursi fino in fondo andando a raschiare il fondo del suo retto martoriato. Una lunga pausa, poi avvertì il suo sperma fiottarle dentro bollente, ustionandole le ferite che le aveva aperto dentro. Venne a lungo, adagiato sulla sua schiena e mugolando come impazzito. Le inondò l’intestino di sperma e incredibilmente le parve addirittura di percepirne il sapore dolciastro in bocca. Un’altra pausa, poi avvertì dolorosamente lo sfilarsi dell’uccello.Serrò istintivamente lo sfintere e un bruciore intenso la fece gemere, si accasciò sul divano umiliata, distrutta, vinta.Rattrappita su se stessa, ancora tremante e scossa dai singhiozzi, restò a piangere adagiata sui cuscini nell’attesa degli eventi.Fu quasi gentile poi, ricordava Giovanna, lui le medicò le ferite amorevolmente e la riaccompagnò a casa.Uscendo dall’appartamento che era stato testimone del pomeriggio più pazzesco di tutta la sua vita, Giovanna si accorse che era sera inoltrata.Come se niente fosse successo, Tony fermò l’auto di fronte all’ingresso della villa di Giovanna.* Ci vediamo domani pomeriggio, ok? — chiese lui come tutti i giorni, quasi quello fosse stato un giorno uguale agli altri.* Certo! — rispose Giovanna.Scese dalla macchina zoppicando.Sapeva che ormai a tutto quello che aveva provato nelle ultime ore non avrebbe più saputo rinunciare……”Teresa guardava con gli occhi sgranati Giovanna che inseguiva con la mente i propri ricordi.* Davvero non ricordi? — le chiese.* No… E’ stato tanto tempo fa…-rispose Giovanna.-Ma tu ne hai voglia? — aggiunse. * Non lo so… Mi piace che mi tocchi, l’altra sera si è slacciato i calzoni e ha voluto che lo toccassi finchè non è venuto… e a me è piaciuto… Ma ho paura che mi trovi… brutta…-* Non può trovarti brutta! — replicò con forza Giovanna, l’ingenuità della ragazza la faceva impazzire.* Tu… non mi trovi brutta? — le chiese Teresa.* No… certo…-sussurrò con voce arrochita Giovanna.* Ma sono tutta pelle e ossa! E poi… ho dei buffi seni…-confessò abbassando gli occhi con pudore.* Buffi… come?…-* Guarda! — esclamò la ragazza sfilandosi la maglietta dalla testa e scuotendo i lunghi capelli biondi-sono piccoli, e ho dei capezzoli grossissimi! –Giovanna si sentiva le labbra riarse. A vedere la giovane che le mostrava impudicamente i seni, sentiva l’eccitazione pulsarle nella figa.Aveva dei seni rotondi, non molto grandi è vero, ma sodi e duri come il marmo. I capezzoli di Teresa erano grossi si, ma non eccessivamente, sembravano come piccole dita puntate verso l’alto, e le areole intorno molto scure.* Sono belli… molto eccitanti…-sussurrò Giovanna con un filo di voce. Incapace di trattenersi li sfiorò con la punta delle dita vedendo con piacere che, sotto il suo tocco, la pelle della ragazza veniva percorsa da un brivido.* Non mi faresti vedere i tuoi? — chiese quasi in un soffio Teresa.-Così… per fare un confronto…-Giovanna si sbottonò con mani tremanti la camicetta e lasciò che i seni grossi e sodi ne spuntassero fuori.* Anche tu non lo porti il reggiseno? — chiese Teresa appoggiando una mano su una di quelle grosse colline.Giovanna non riuscì a rispondere: quella mano sulla sua pelle la stava facendo impazzire.Teresa prese a carezzarle i capezzoli passando da uno all’altro come un esperto amante. Giovanna restituiva la carezza in preda ad un’eccitazione incontenibile.Incapace di trattenersi avvicinò le labbra a un capezzolo dell’allieva e vi posò sopra la sua lingua golosa. Le sue labbra si strinsero attorno a quel bocciolo di carne e iniziò a succhiarlo come avrebbe fatto con un piccolo cazzo.Teresa mugolò di piacere.Mentre continuava a leccarla, Giovanna vide che la ragazza si infilava una mano tra le cosce allargate. Il gesto la fece impazzire di lussuria.* Alzati-le sussurrò.Quando fu in piedi le fece scivolare la gonna fino ai piedi: indossava mutandine minuscole di cotone bianco, quasi da bambina.* Andiamo dove possiamo stare più comode.-disse Giovanna alla sua allieva. La prese per la mano e la condusse in camera da letto.Si liberò dei jeans e della camicetta e si sdraiò sul letto tendendo le mani verso quella ragazzetta maliziosa.* Vieni! –Teresa girò attorno al letto gettando uno sguardo al comodino più vicino.* Leggi queste cose? — chiese la ragazza afferrando una rivista pornografica appoggiata accanto alla radiosveglia.* No, è di Tony…-* Avete mai provato queste cose? — chiese Teresa, osservando la sequenza di una violenta sculacciata che un uomo somministrava a una troietta eccitata.* Qualche volta…-ammise con un filo di voce Giovanna.* E… ti piace?…-Senza rispondere Giovanna attirò la ragazza sul letto. La mise a pancia sotto appoggiata alle sue cosce, le tirò giù delicatamente le mutandine scoprendo le natiche tonde e paffute e, senza che Teresa si opponesse minimamente, prese a sculacciarla delicatamente.Dapprima i colpi furono deboli, poco più che ruvide carezze, poi iniziarono ad aumentare di intensità.Sempre più forti, sempre più schioccanti, le sculacciate iniziavano a diventare violente e ad arrossare il culetto di Teresa.Ad ogni sculacciata ora, la ragazza inarcava il dorso, ma non un gemito le usciva dalle labbra.Per la prima volta Giovanna provava il piacere di infliggere dolore ad un’altra persona. La cosa la eccitava in maniera spaventosa, sentiva un liquido fluente sgorgarle dalla figa pulsante e bagnarle le mutandine.Finalmente Teresa gemette. I colpi erano violentissimi ormai. Giovanna picchiava con tutta la sua forza.La ragazza mugolò, forse di dolore, forse di piacere, ma non faceva niente per sottrarsi a quella gragnuola di colpi che le pioveva sul sedere arrossato.Sentiva il culo in fiamme, ma questo le procurava un piacere sconosciuto, mai provato. Ora i suoi gemiti erano indubbiamente di piacere e sentendo come la ragazza godeva Giovanna non resistette più. La fece rotolare su se stessa e le si gettò tra le coscette sode iniziando a succhiarle la figa bagnata di succhi profumati, cercando il clitoride, eretto e scappucciato, sporgente dalle grandi labbra.Contemporaneamente con le mani si abbassò le mutandine di nylon, ormai fradicie di umori, e si sistemò sulla ragazza in modo da offrire la propria figa umida da leccare.Teresa capì cosa la sua maestra voleva da lei e fece correre la lingua sulla carne pulsante e bagnata di Giovanna assaporando, per la prima volta, il gusto di un’altra donna.Sentendo la lingua di Teresa che la frugava, Giovanna urlò di piacere e un attimo dopo si accorse in estasi che l’allieva imitava sulla sua figa ogni movimento della sua lingua.Così Giovanna impartì alla propria allieva di pianoforte la prima lezione di leccamento. Si brucarono sempre più voracemente, con il viso bagnato dal loro succo finchè, simultaneo, un orgasmo lunghissimo non le unì in un abbraccio indissolubile.* Brave! — esclamò Tony dalla porta.-Non ho mai visto due troiette in calore succhiarsi come voi. E’ questo il tipo di lezioni che impartisci alle tue allieve, Giovanna? –Le due ragazze si ritrassero spaventate e Tony, iniziando a slacciarsi i polsini della camicia riprese:* Ho sentito un rumore strano, entrando, e mi sono incuriosito: sembravano sculacciate! Così sono arrivato piano piano e ho visto voi due che ve la spassavate! E’ solo la prima lezione, questa, Giovanna, o la tua allieva è un’abituè? E come va? Promette bene? –* Si, — mormorò Giovanna-è molto brava… e… desiderosa di imparare…-* E adesso noi le insegneremo tutto quanto, non è vero amore?… E imparerà… Come hai imparato tu a suo tempo. E’ vero piccola? –Teresa terrorizzata era incapace di parlare.Aveva progettato per benino tutto il pomeriggio essendosi accorta dell’interesse che aveva per lei la sua maestra di pianoforte. Ma ora era impaurita e Tony, che avanzava verso il grande letto esibendo orgogliosamente un cazzo gonfio ed eccitato, rappresentava un imprevisto pericolosissimo.Il gioco le veniva strappato di mano e la situazione sfuggiva completamente al suo controllo.Si rivolse a Giovanna in cerca di aiuto, ma quello che vide sulle labbra della sua insegnante la gelò.Un sorriso diabolico le piegava la bocca in una smorfia: Teresa capì che in quella stanza non aveva amici.Ma non poteva sapere che quelli non solo non erano amici, ma erano anche i suoi prossimi carnefici!Tony aprì un cassetto del comodino e ne estrasse quattro paia di manette.* Tienila ferma! — ordinò a Giovanna.La ragazza eseguì l’ordine abbracciando strettamente la giovane che invano cercava di liberarsi dimenandosi. In pochi secondi Tony, dopo averle sfilato del tutto le mutandine, aveva assicurato polsi e caviglie alle sbarre poste ai piedi e alla testa del letto.* Mi piaci come ti contorci-sorrise Tony vedendo che la ragazza si agitava cercando di divincolarsi da quelle prese d’acciaio.* Mi ecciti sempre più troietta… Sei bella calda! — aggiunse posando una mano sul ventre piatto della ragazza.* Oggi come è stata la tua allieva-chiese rivolto a Giovanna-Aveva studiato la lezione? –* No amore-rispose l’interpellata con gli occhi fissi sul corpo i Teresa che continuava ad agitarsi.-Non sapeva quasi niente! –* Allora dovrà essere punita… Ho visto che la sculacciavi, forse era per questo, no? Comunque ho notato che il trattamento non le dispiaceva, anzi…-Teresa ansimava per lo sforzo di liberarsi.I polsi le facevano male sfregando convulsamente contro l’acciaio delle manette. Doveva fuggire da quella casa: quei due erano sicuramente pazzi, chissà cosa volevano farle…* Ascoltate… Liberatemi… Non fatemi del male… Per favore… Vi darò dei soldi, ne ho un po’ con me…-* Hai sentito Giò? La porcellina vorrebbe pagarci per lasciarla andare!… No, mia dolce bimba! Tu devi essere punita per non avere studiato la lezioncina! La tua insegnante dice che sei una scolara negligente e quindi che hai bisogno di un castigo. Vedrai che dopo sarai proprio un’allieva modello!…-Mentre parlava Tony non smetteva di carezzare il corpo vellutato di Teresa che si contorceva, provandone un grande piacere.Pure Giovanna sembrava godesse di quella carezza: avrebbe dato qualsiasi cosa per poter allungare le mani su quel seno ansante, su quelle cosce nervose, su quel pelo biondo e morbidissimo, ma non si azzardava, temeva che Tony non avrebbe apprezzato il suo interessamento per la ragazza.Si limitò così a guardare il corpo di Teresa che si dimenava sotto le carezze del suo uomo, leccandosi le labbra riarse.* Bene, è tempo che la punizione abbia inizio! — esclamò Tony dirigendosi verso un armadio a muro.Ne tornò portando due minuscoli oggetti.* Questi sono due piccoli gioiellini… nel loro genere, s’intende. Allora… si applicano ai capezzoli con questi piccoli bulloni e per mezzo di una pila miniaturizzata, i bulloni iniziano a stringersi fino a quando non si allargano improvvisamente per ricominciare a stringere… Vedo che hai proprio due bei capezzoloni e credo che questi giocattolini siano particolarmente adatti!… Avanti Giò, aiutami a rendere duri i capezzoli della signorina… sono sicuro che possono diventare anche più grossi di così!…-Giovanna non se lo fece ridire, si gettò voracemente sul seno destro della ragazza succhiandolo avidamente mentre Tony si dedicava al sinistro.I due seviziatori sentirono contemporaneamente l’eccitazione involontaria gonfiare i seni della ragazza e indurirne i capezzoli che svettarono in tutta la loro bellezza.* Mmmmhhh… che bellezza!…-mugolò Tony facendo scorrere le labbra su quelle piccole appendici-Non ho mai trovato una donna con delle tette così… Hai dei capezzoli che sembrano piccoli cazzi!… Basta adesso! Mi sembra che siano già al punto giusto! –A malincuore anche Giovanna si staccò dalla tetta morbida e calda della ragazza.* Ti è piaciuto troietta? — disse Tony-Adesso ti piacerà ancora di più!…-Applicò i minuscoli aggeggi ai capezzoli della ragazza facendone passare le punte attraverso una specie di anello a forma di bullone, poi su entrambi premette un piccolo pulsante.Teresa sentì una debole pressione che le procurò un vago piacere, ma a poco a poco la pressione crebbe. I bulloni stavano schiacciandole i capezzoli sempre più violentemente. Il dolore, perchè ora di dolore si trattava, si faceva sempre più intenso.* Basta!… Basta!… Mi fa male!…-urlò Teresa, ma le bastò uno sguardo ai suoi persecutori che sorridevano compiaciuti per capire che da loro non avrebbe avuto alcuna pietà.Intanto il dolore era diventato insopportabile.I capezzoli sembrava dovessero scoppiarle da un momento all’altro. Non resisteva più!…Urlò, urlò, in preda alla sofferenza più terribile che avesse mai provato nella sua vita, poi improvvisamente tutto cessò, la stretta micidiale si allentò e nei capezzoli illividiti riprese a scorrere il sangue.Ma fu una tregua di pochi secondi.Con orrore la ragazza sentì che la presa incominciava nuovamente a stringere.Sempre di più.Sempre di più.Il dolore era terribile, si irradiava dai seni a tutto il corpo raggiungendo ogni millimetro quadrato della sua pelle. Sembrava che quegli infernali marchingegni le stringessero il cuore, le viscere, la gola e non solo le punte dei seni…Teresa urlava disperatamente, vedendo tra le lacrime i visi sorridenti e soddisfatti di Tony e Giovanna.* Basta!… Vi… Supplico!… Non ne posso più!… Impazzisco!…-* Ancora un poco, maialina!… Ecco vedi?… Il dolore diminuisce, la stretta si allenta… ma non sarà che per poco!… Solo per poco!… Ecco che ricomincia!…-Per la terza volta i bulloni attorno ai capezzoli tumefatti della ragazza ricominciarono a stringersi, provocando spasimi terribili in tutto il corpo di Teresa.Improvvisamente però, una sensazione nuova partì dalle lame roventi che sembrava avere infisse nel petto.Un raggio sottile di piacere riscaldò i seni sussultanti. Man mano che cresceva l’intensità della stretta, cresceva l’intensità di quel godimento malsano, assurdo e strano.Teresa cessò per un attimo di urlare: cercava di analizzare quella sensazione nuova che si faceva strada attraverso il dolore terribile.Era piacere.Non vi potevano essere dubbi!Si accorse che la figa le cominciava a pulsare maledettamente.Quel dolore tremendo si irradiava per tutto il corpo trascinando con se anche quella sensazione di piacere sconosciuto e travolgente.Quando raggiunse la figa, Teresa sentì che qualche cosa scattava dentro di lei. Poteva sentire le contrazioni della sua vagina vogliosa, poteva sentire i suoi umori colare copiosi dalle labbra della figa. Poteva sentire il clitoride gonfio e fremente dolerle per l’eccitazione…Avrebbe dato qualsiasi cosa per potersi toccare, per potersi accarezzare come faceva spesso, da sola a letto, quando il sonno tardava a venire…* Aaaahhh… Oh Dio!…-il grido le sfuggì roco dalle labbra.Poi tutto cessò di colpo.I bulloni avevano smesso di stringere, allentando anche la morsa del godimento.Ma fu una pausa di poco. Gradatamente gli aggeggi diabolici ripresero a stringere e a riportare il piacere e il dolore a livelli sempre più alti.Ormai le grida della ragazza non erano più solo di dolore, ma di godimento. Un godimento incredibile, che lei non aveva mai provato.* Mi sembra che tutto sommato le piaccia! — disse Tony rivolto a Giovanna.* Già, le piace proprio!…-mormorò lei mentre osservava le contrazioni di Teresa-E tutta grondante di sborra! — aggiunse passando una mano sulla fessura bagnata della ragazza.Il fugace contatto fece gridare la ragazza che ormai stava impazzendo per quel piacere dolorosissimo, quel dolore che le provocava infinito piacere.* Ti piace, maialina? — le chiese Tony.* Ss… Si…-ansimò lei.Tony la colpì in pieno viso, violentemente con la mano.* Stronza! Puttana! Come ti permetti di godere?! — Tony continuava a colpire col dritto e col dorso della mano, alternativamente, il viso della ragazza.Teresa gemeva, non poteva ripararsi dai colpi, ma neppure lo desiderava!Era pazzesco, ma pure quelle percosse contribuivano sui suoi sensi disorientati ad accrescere il godimento.Non riusciva a credere ai suoi occhi, era forse una masochista?Teresa capì in quel momento, mentre l’acciaio continuava a martoriarle i capezzoli ormai illividiti e tumefatti e le mani pesanti di Tony la picchiavano selvaggiamente, che tutto ciò era quello che aveva sempre cercato!* Non devi godere, puttana! Non voglio! — Tony a cavalcioni sulla pancia della ragazza, continuava a percuoterle il viso.Teresa singhiozzava, il viso in fiamme e il corpo attraversato da lunghi brividi di godimento. Improvvisamente avvertì una sensazione diversa. Il corpo di Tony le impediva di vedere, ma si accorse che Giovanna, forse approfittando del fatto che Tony le volgeva le spalle, la stava carezzando con la mano.Le sue dita stuzzicavano le grandi labbra, torcevano il clitoride, penetravano dentro la fessura, facendola impazzire di piacere.Con un grido liberatorio Teresa provò l’orgasmo più intenso e terribile della sua vita.Il corpo era scosso violentemente dagli spasimi di godimento e sopra di lei Tony saltava come cavalcando.Giovanna non smetteva di rovistarle la figa ormai fradicia e Teresa capì dai suoi gemiti che lei stessa stava procurandosi il piacere.Anche Tony se ne accorse e vedendo che le due ragazze godevano come cagne in calore, urlò di rabbia.* Cazzo!… Ma cosa state facendo? –Tony si scagliò contro Giovanna colpendola con un violentissimo manrovescio.* Cosa ti sei messa in testa, brutta troia schifosa! Sono io che comando qui! Non farlo mai più se non vuoi ritrovarti al posto della tua cara scolaretta! –Ma Giovanna ormai non capiva più niente, vedere la ragazza soffrire e poi godere così pazzescamente l’aveva sconvolta…* Maledetto bastardo!… Allora lega anche me! Fai soffrire anche me come lei!…-* Se è questo che vuoi, non ho alcuna difficoltà ad accontentarti… Vorrà dire che avrò due porchette con cui giocare invece di una…-Così dicendo afferrò dal solito cassetto del comodino altre manette e si avvicinò a Giovanna che sembrava una tigre infuriata.E come una tigre, veloce come un fulmine, fece partire gli artigli.La guancia di Tony si rigò immediatamente di rosso.L’uomo si toccò il viso graffiato dove il sangue cominciava a colare e con espressione di grandissima sorpresa si osservò la punta delle dita sporca di sangue.La troia aveva osato ribellarsi!Aveva osato alzare la mano sul Padrone!Tony aveva lo sguardo annebbiato dal furore cieco. Si scagliò contro Giovanna colpendola selvaggiamente con le manette che aveva in mano, sul corpo, sulle braccia, sul capo, dove capitava.* Maledetta!… Schifosa baldracca!… Ti ammazzo!… Lurida troia di merda!…-Ansimava per lo sforzo e invano Giovanna cercava di sottrarsi alla pioggia di colpi che la stordiva. Alla fine le quattro manette si chiusero sui polsi e sulle caviglie e allieva e maestra si ritrovarono sdraiate l’una accanto all’altra in completa balia della furiosa libidine dell’uomo.* Ecco qui un bel paio di schiave a nostra disposizione…-disse soddisfatto e ansimante Tony.* Non c’è che l’imbarazzo della scelta, l’allieva puttanella o la maestra di pianoforte? La schiava che ha osato ribellarsi…-Si chinò improvvisamente e colpì con un ceffone in pieno viso Giovanna.* Ti mostrerò cosa succede ad alzare le mani su di me. Ti farò pentire di essere venuta al mondo! –* Non sai fare altro che parlare, brutto stronzo-lo provocò lei con voce carica di odio-ma ancora non hai fatto un cazzo!…-Tony ridacchiò.* Mi piace che tu sia così ribelle! Vedremo se lo sarai ancora fra qualche minuto…-Tony si alzò dal letto e si diresse verso il solito armadio a muro.Le due ragazze lo videro con terrore ritornare tenendo in mano una cinghia di cuoio e un altro oggetto che fece impallidire Giovanna.La frusta di cuoio fischiò in aria e si abbattè contemporaneamente sulle due ragazze sdraiate fianco a fianco. Teresa e Giovanna urlarono per il dolore tremendo, i loro seni si rigarono di un segno rosso.Lo scudiscio roteò in aria e si abbattè sulle pance delle schiave.Le ragazze urlarono.I colpi presero a cadere come una pioggia incessante lasciando ogni volta una scia di bruciante dolore.La stanza era piena di urla disperate.Tony aveva il braccio che gli doleva per i colpi forsennati che menava, ma non voleva smettere, le troie dovevano essere punite!Giovanna capì finalmente il motivo che l’aveva spinta a ribellarsi prima. Anche lei voleva godere come aveva visto godere Teresa prima. E sapeva che non poteva esserci piacere così grande senza dolore e sottomissione.Infatti i colpi iniziavano a procurarle un sottile perverso godimento. Ogni volta che la cinghia le cadeva sui seni, colpendo i capezzoli gonfi ed eccitati, era una fitta di indicibile piacere quella che le attraversava il corpo. Dai gemiti che le giungevano da Teresa sdraiata al suo fianco capì che la ragazza stava provando le sue stesse sensazioni, che per la seconda volta stava ricavando piacere irrefrenabile dal dolore.Intanto lo sforzo aveva rallentato il ritmo dei colpi di Tony e la loro violenza. I corpi delle ragazze erano attraversati da strisce livide.* Ecco fatto, brutte troie! Dovreste averne abbastanza!…-esclamò alla fine gettando da una parte la frusta.Il cazzo gli faceva male per la tensione, doveva scaricarsi.Fece scorrere le manette lungo la sbarra trasversale del letto, avvicinò le teste delle due ragazze in modo che le loro bocche fossero vicine. Si inginocchiò tra di loro porgendo alle loro labbra il cazzo teso come una sbarra.Entrambe capirono quello che lui voleva, ma solo Giovanna fece saettare la lingua sulla pelle calda del cazzo del suo uomo. Teresa non aveva mai fatto un bocchino e quell’atto l’aveva sempre profondamente disgustata.Con una smorfia allontanò la testa.Come si accorse del movimento della ragazza, Tony strappò il cazzo dalle labbra di Giovanna che lo stava succhiando golosamente.* Cosa credi di fare tu!… Ah la troietta fa la schizzinosa!… Vedremo…-Le si sedette sul petto e afferratele i lunghi capelli biondi tirò la testa della ragazza contro il proprio pene.Ma Teresa si rifiutava di aprire la bocca. Il cazzo di Tony le scivolava sul viso. L’uomo la colpì violentemente con uno schiaffo e la testa della ragazza sbattè contro il cuscino.* Allora?… Vuoi fare la furba?! — s’incazzò Tony colpendola nuovamente. Il sangue schizzò dal naso di Teresa e macchiò il cuscino.* Ti ammazzo di botte se non lo brendi in bocca! — urlò Tony colpendola ancora.Finalmente Teresa socchiuse le labbra gonfie per le percosse e la punta del cazzo di un uomo per la prima volta violò la sua bocca.* Adesso te lo prendi tutto… e guai a te se mi fai sentire i denti!…-Quel grosso bastone di carne la soffocava, se lo sentiva in gola, lo sentiva pulsante contro il palato, la lingua, ma la sensazione che provava non era del tutto spiacevole.Tony continuava a strattonarle i capelli e a infilarle il suo coso tutto dentro la bocca, ma il dolore non faceva che contribuire a quella strana sensazione di calore che le invadeva il corpo.Cercava di tirarsi un po’ indietro per poter far scorrere la lingua sul grosso uccello e intanto quel senso di calore le aveva intorpidito le membra e le aveva raggiunto la fighetta pulsante e fremente.La sua eccitazione era al limite massimo. Grugniva e gemeva cercando di succhiare il cazzo che la stava scopando letteralmente in bocca.Con un grido rauco Tony sentì il piacere scatenarsi nei suoi lombi e si scaricò in fondo alla gola della ragazza.Per la prima volta in vita sua Teresa sentì il sapore dolce amaro della sborra di un uomo. Il getto la colpì violentemente in gola e lei tossì soffocando, ma Tony continuava a premerle il viso contro il cazzo sussultante, Teresa sentiva sulla lingua quel sapore nuovo e caldo, sentiva che le colava lungo il mento… Le piaceva! Le piaceva da impazzire, era il sapore migliore che avesse mai gustato.Il sapore del godimento e della sottomissione.Capiva in quel momento che, per lui, da quell’istante, avrebbe fatto tutto ciò che le avrebbe chiesto…Ingoiò golosamente il liquido denso, leccandosi le labbra.* Ti piace eh, puttanella?… Scommetto che non avevi mai fatto un bocchino!… Ma che cazzo di frocetti frequenti?…-Tony lasciò andare finalmente la testa di Teresa che ricadde sul cuscino e si volse verso Giovanna.* Hai un’allieva veramente promettente, cara Giò… quasi meglio della maestra.-Giovanna che aveva assistito con la figa spasimante per il desiderio di godere, ansimava. Le cinghiate di prima e lo spettacolo del bocchino che Teresa aveva fatto al suo uomo l’avevano fatta impazzire di desiderio.* Ti prego… anch’io!…-sussurrò con voce roca.* Ti manca un bel cazzo, vero?… Bene ne avrai uno tutto per te!…-Tony afferrò l’oggetto che aveva terrorizzato prima la ragazza. Si trattava di un vibratore di proporzioni quasi mostruose.Con terrore ancora crescente Giovanna vide che Tony, sorridendo sadicamente, con una lametta ne stava incidendo la punta.Il vibratore era di quelli elettrici, funzionanti a pila. Sotto il rivestimento di gomma aveva una specie di armatura metallica che, attraversata dalla corrente, vibrava. Tony la stava mettendo a nudo con la lametta, e la ragazza capì che se avesse messo in funzione il congegno sarebbe stata colpita dalla scossa.L’aguzzino sollevò la testa soddisfatto del proprio lavoro.* Adesso avrai quello che chiedi… e che meriti!…-Si chinò sul ventre di Giovanna e allargatele le cosce tremanti, passò la mano sulla figa fradicia della sua ragazza.* Sei tutta bagnata, brutta troia! Lo so che effetto ti fanno le mie frustate! Adesso proverai qualcosa di nuovo…-* La prego… signor Tony!…-L’uomo si voltò stupito verso Teresa che lo stava implorando.* Che cazzo vuoi? –* Lo lasci fare a me!…-* Ehi, ma l’hai sentita!… Mmmmh mi sa che ci stai prendendo gusto!… Bene allora! –Tony aprì le manette di Teresa che si fregò i polsi e le caviglie doloranti. La ragazza afferrò poi il gigantesco vibratore che Tony le porgeva e, sistematasi carponi tra le gambe di Giovanna che Tony teneva con la forza spalancate, appoggiò l’oggetto contro la figa bagnata e rossa della propria insegnante.* No!… Ti prego Teresa… non farlo!… …. AAAAAAAHHHHHH!…-L’urlo disperato riempì la stanza. Il grosso cazzo artificiale la stava sfondando e Teresa, al massimo dell’eccitazione, spingeva selvaggiamente forzando la vagina di Giovanna.Invano la sventurata cercava di sottrarsi al supplizio: Tony la teneva ferma, incitando Teresa.* Così!… Spingilo fino in fondo!… Sfonda quella troia!… Devi farla sanguinare!… Devi squartarla con quel cazzo!…-Teresa non capiva più niente, con un ultimo colpo violento spinse il vibratore completamente nella figa slargata di Giovanna che urlava con tutto il fiato che aveva nei polmoni sentendosi schiantare.Giovanna sentiva l’oggetto mostruoso sfondarle il corpo, se lo sentiva in gola, nel cervello. Provava un dolore orribile.* Adesso sbattilo! — ordinò Tony.Teresa iniziò a estrarre il vibratore madido di umori e macchiato di sangue, poi con un colpo violento lo riinfilò fino in fondo alla vagina della sua insegnante.Giovanna urlò disperatamente.Quel coso la stava spaccando in due!* Teresa!… Ti prego!… Basta!… Mi uccidi!…-* E’ quello che voglio!… Tieni!… Tieni!…-rispose la giovane ormai allucinata da ciò che stava compiendo.I colpi sempre più rapidi e sempre più violenti sfiancavano l’utero devastato di Giovanna che ormai rantolava senza neppure più la forza di urlare.Tony era eccitatissimo dallo spettacolo terribile a cui stava assistendo. Non resistendo più si avvicinò a Teresa, che chinata su Giovanna infieriva spietatamente, e accoccolatosi dietro di lei le allargò le piccole natiche sode e le passò una mano sulla figa che grondava copiosamente per l’eccitazione.La giovane guardò da sopra la spalla e incontrò lo sguardo dell’uomo. I suoi occhi espressero tutta la gratitudine per quella agognata carezza che saziava, seppur minimamente, il suo desiderio.Mentre lei continuava a fottere violentemente la sua maestra di piano, Tony passò la lingua sulla figa di lei che urlò di piacere.Trovò il clitoride minuscolo ed eretto e prese a succhiarlo con le labbra. Teresa gridò per il godimento e bastarono pochi secondi perchè la leccata sapiente di Tony scatenasse in lei un primo orgasmo.Intanto Giovanna continuava a ricevere i colpi che Teresa, in preda all’eccitazione violenta, aveva fatto divenire frenetici.Capiva che la sua giovane allieva stava godendo per opera del suo uomo e sentiva, dai colpi convulsi che riceveva nella figa, che Teresa cercava di trasmetterle il proprio godimento.Pian piano la sensazione di dolore si tramutava in un brivido di piacere intensissimo. Quel cazzo enorme che le devastava la figa le stava procurando una sensazione di godimento dolorosissima e per questo inebriante.Teresa continuava a tremare sotto la lingua di Tony, la stanza le girava intorno, non capiva più nulla, le sembrava di essere diventata un’immensa figa lei stessa, il godimento, gli orgasmi che si succedevano incessanti, la trasformavano in un unico enorme centro di godimento. Quel cazzo con cui stava violentando Giovanna le dava una sensazione di potenza inebriante. Tony aveva intanto infilato la lingua nella sua figa bagnata e ormai un’unica fiamma di piacere indescrivibile le ardeva tra le gambe.I colpi nella figa di Giovanna erano diventati intanto furibondi e sotto quello stantuffare violentissimo la ragazza iniziò a godere. Non aveva mai provato nulla di simile. Ad ogni colpo quell’aggeggio mostruoso la faceva urlare di piacere, strappava il suo cuore e lo gettava in aria.Giovanna urlava come impazzita e le sue grida si univano a quelle di Teresa.Finalmente l’ondata travolgente di un orgasmo pazzesco la stordì. Il cuore le esplose e con un urlo rauco svenne.Quando riaprì gli occhi, dolorante ed esausta, Tony e Teresa giacevano accanto a lei spiandola.* Si è svegliata la nostra amica! — disse Teresa.* Bentornata tra noi, dormigliona! — sorrise Tony.-E’ stato poco carino da parte tua andartene così!…-* Cosa… è successo?…-* Semplicemente hai perso i sensi!… Pare che quel vibratore faccia miracoli!…-Giovanna fece per muovere il bacino rendendosi conto che l’infernale aggeggio era ancora infilato fino in fondo alla sua figa.* Vi prego… Toglietelo!…-supplicò.-Teresa, tesoro… ti supplico!…-* Cosa mi comandi, padrone? — chiese Teresa a Tony.* Piccola porcella! Non sai quanto mi fa piacere che tu abbia capito chi comanda qui!… credo che io e te diventeremo molto amici… Non credo comunque che possiamo ancora accontentare la nostra amica: quel magico aggeggio deve ancora dare il meglio di se stesso!…-Giovanna capì di essere in balia di due pazzi.Anche Teresa, la giovane, dolce Teresa, la sexy e innocente Teresa, era diventata una creatura diabolica e perversa.L’avrebbero certamente uccisa!E lei non poteva assolutamente opporsi.Cercò di divincolarsi, ma le manette le martoriarono i polsi e le caviglie senza pietà.* Vi prego!… Cosa volete farmi?… Lasciatemi andare!… Tony… Ti supplico!…-* Senti come bela questa troia schifosa! — esclamò con disgusto Tony.* Già, fa veramente schifo! — rincarò Teresa* Ok, porcellina! Non hai che da girare la base del nostro amico vibratore che funge da interruttore e vedrai un po’ di fuochi d’artificio! –* Nooooo!…-Una scarica elettrica colpì le pareti vaginali di Giovanna che, invano, aveva cercato di fermare i propri aguzzini. Un orribile brivido corse lungo tutto il corpo della ragazza che sussultò violentemente.Teresa girò l’interruttore staccando il flusso della corrente.* Non ti preoccupare! — rise Tony-La scarica non è tanto forte da poterla uccidere: è solo la corrente di una pila! Però vedi, le pareti bagnate della sua figa conducono molto bene l’elettricità, e questo è molto divertente… Avanti continua!…-Teresa girò l’interruttore e di nuovo una scossa dolorosissima attraversò il corpo di Giovanna che urlò disperatamente.Lo spettacolo eccitava estremamente Tony e il suo cazzo stava riacquistando turgore e svettava orgoglioso.Teresa se ne accorse e senza che lui dovesse dirle nulla accostò la bocca alla cappella paonazza.* Brava!… Così!…-Tony gemette sotto la lingua della fanciulla.Giovanna, in preda alla scossa elettrica che dalla figa si irradiava in tutto il corpo, stava impazzendo, ma lo spettacolo di quella bocca avida, sensuale e abile che succhiava il cazzo ormai durissimo di Tony, nuovamente le procurava un’eccitazione incontenibile.Anche l’elettricità che le attraversava il corpo contribuiva ad aumentare in lei la strana sensazione di piacere doloroso che sentiva.Invano però contraeva spasmodicamente le pareti dell’utero attorno al grosso cazzo infisso in lei, ciò non bastava a darle quel godimento che cercava.* Vi prego!…-rantolò.-Anchio!…-* La nostra battona vuole la sua parte! — esclamò Tony.-E in fondo credo che sia ora di provare una figa, oltre che la tua deliziosa boccuccia, porcellina! –Tony liberò finalmente Giovanna dalle manette, estrasse con violenza il vibratore dalla sua figa e vi si immerse con un colpo violento.Il suo cazzo scivolò all’interno della vagina della ragazza come in una grossa caverna. Il gigantesco vibratore aveva slargato i tessuti vaginali e ora a Tony sembrava di scopare in un tunnel.* Che schifo! — esclamò.-Hai la figa come una galleria! –Così dicendo estrasse il cazzo dal ventre della ragazza che urlò di rabbia.* Ti prego, non te ne andare!… Ti supplico!…-* E cosa vuoi che faccia? Non lo vedi? Nella tua figa ci entrerebbe una mano! –Infatti unendo la punta delle dita, ruotando la mano, la introdusse fino alle nocche nel ventre della ragazza.* Merda!… Ma è enorme!…-Tony continuò a premere e quasi tutto il dorso della mano scomparve nella fessura di Giovanna.Lo spettacolo terribile eccitava pazzescamente Teresa che sfogava sul proprio clitoride tutta la lussuria che la scena risvegliava in lei.Sotto lo stimolo pazzesco della mano quasi del tutto infilata nella sua vagina, Giovanna strinse le cosce spasmodicamente attorno al polso di Tony ed esplose in un orgasmo terribile e liberatorio che la lasciò tremante e sfinita, riversa sul letto. * Cazzo! — esclamò Tony estraendo la mano unta degli umori di Giovanna.-Non ho mai visto una cosa così!… E adesso chi mi fotto? –* Fottiti la tua porcellina! — urlò Giovanna piena di odio.-Brutto idiota! Non ti sei accorto che è ancora vergine? –Tony si voltò verso Teresa con aria sorpresa e la fissò con uno sguardo da lupo famelico. Ora la ragazza aveva l’aria spaventata. Per la prima volta aveva veramente paura. Si ritrasse verso il fondo della stanza.* Non credere di sfuggirmi, troietta, — sogghignò Tony avanzando verso di lei.-Ora nel tuo prezioso buchino prenderai qualcosa di più sostanzioso di un ditino! –Tony si avvicinò alla ragazza accucciata in un angolo. Teresa scattò in piedi e cercò di scappare dirigendosi verso la porta, ma Tony balzò su di lei come un puma e riuscì ad afferrarla per la vita. Un placcaggio da professionisti. La sollevò in aria come un fuscello trascinandola urlante verso il letto.Durante gli ultimi minuti Giovanna era stata in silenzio, stordita dalle sevizie subite per tutto il pomeriggio, ma ora, vedendo che la sua seviziatrice, la ragazza che sembrava tanto dolce e innocente, aveva la peggio, la sua soddisfazione era enorme.* Avrai quello che ti meriti, lurida piccola baldracca! Imparerai una cosa da Tony: un momento prima gli sei amica o amante, ma se gli torna comodo, un secondo dopo sei la sua vittima.-Teresa strillava e si divincolava tra le braccia di Tony, ma più ancora era il terrore a farla impazzire.Il ragazzo la buttò sul letto e ve la tenne sdraiata, bloccandola con una mano per la gola. Le passò l’altra sul monte di venere ricoperto da peli biondi e poi sulla fessura inviolata e la sentì umida dei precedenti orgasmi. Infilò un dito tra quelle labbra strette e Teresa gemette forte.”Adesso mi violenta… adesso questo abusa di me… mi costringerà con la forza…” pensò angosciata.Tony trovò il clitoride minuscolo ma eretto come un cazzo in miniatura. Lo torse tra due dita e Teresa gridò.* No!… Lasciami!… non voglio!… No… Nn… No!…-* Senti piccola, nel gioco non erano previsti tutti questi “no”, ricordi ?- disse Giovanna prendendole la faccia e girandola a forza verso la sua.-Giò… ti supplico… sono vergine…-implorò Teresa piangendo.-Oh, Tony sarà bravissimo a toglierti quest’impiccio, vedrai…-rispose ridendo lei.La ragazza capì che non aveva scampo.Le loro mani la tenevano ferma, la stringevano e la incollavano al letto. Era completamente indifesa, alla loro mercè.-Tony… è troppo agitata… falla star ferma.-disse GiovannaTeresa, infatti, era agitata, agitatissima! Stavano per abusare di lei! Accidenti, ma dove era scritto che avrebbero potuto permettersi anche questo ! La trattavano come la peggiore delle serve, l’ avevano umiliata, battuta come una schiava ed adesso si volevano divertire anche così ! — No, la voglio così… come una puledrina selvaggia e nervosa.-rispose lui andandole ancor di più sopra.-Vi prego… vi pregooo ! — gridò la poveretta, ma era inutile… non l’ascoltavano.Giovanna la prese per i polsi e le alzò le braccia sopra la testa, Tony le strinse il seno e si ci avventò con la sua bocca succhiando voracemente prima l’uno e poi l’altro capezzolo.-Scalpita… scalpita puledrina che adesso ti domo io…-disse, allontanando per un attimo la bocca dal suo seno. Poi si ci rituffò sopra e prese a morderla. Le faceva male… Ad un tratto Teresa sentì la sua mano insinuarsi a forza tra le sue gambe serrate. Le strinse ancor di più, ma lui fece più forza e si fece strada lo stesso.Teresa sentì le dita tornare a posarsi sul suo sesso, provò a tirare indietro il bacino per sottrarsi alla sua mano, ma non ci riuscì.-Apri queste gambette, piccola…-disse lui mordendo ancor più forte il suo capezzolo. Dovette farlo… il dolore per il morso la fece sobbalzare violentemente e lui approfittò di quell’istante per guadagnare la strada verso la sua vagina. La ragazza sentì, disperata, la sua mano tra le sue gambe assaporare il contatto con la con la sua più segreta intimità.-Tony, la tengo io… prendila…-disse Giovanna che continuava a tenerle bloccate le braccia.Le dita dell’uomo si mossero e cercarono la via tra le labbra del sesso della ragazza sotto di lui, che le sentì inesorabilmente entrare e provò dolore. Si sentiva oltraggiata, profanata. Non avevano diritto di farle questo, no, no…Orribilmente si accorse che quel maneggiamento nella sua parte più intima e la bocca di Tony sul suo seno, la stavano riportando verso l’eccitazione. Sentiva i capezzoli diventare nuovamente duri per via dei suoi morsi e dei suoi baci lascivi.Sentiva inumidirsi il suo sesso e le dita di lui bagnarsi con le sue involontarie secrezioni. Ma non voleva che accadesse questo! Se ne sarebbe accorto e l’avrebbero presa in giro dicendo che la cosa stava piacendo anche a lei! Ad un tratto le mani di Tony presero le sue gambe e nonostante la sua resistenza, le allargarono.-Buona puledrina, lo sai già cosa ti aspetta e non puoi farci niente. Il bello è proprio questo sai? — disse ridendo lui mentre si sistemava tra le sue gambe aperte.Teresa sentì il suo cazzo contro la sua coscia, era duro e caldo. Tony se lo prese con una mano e lo guidò verso di lei, verso la sua verginità da violare.La ragazza sentì la punta del suo pene toccarle le labbra e chiuse gli occhi aspettando il dolore della penetrazione.-Apri gli occhi Teresa. Voglio vedere i tuoi occhi mentre entro dentro di te.-le ordinò lui.Li aprì, ma appena sentì dischiudersi le labbra della sua fessura dal suo coso che premeva, li richiuse immediatamente.-Apri gli occhi, stupida stronzetta! — gridò Tony, mollandole un ceffone che le fece girare di scatto la testa. Teresa restò con gli occhi chiusi, incapace di muoversi, con la guancia in fiamme e lui tornò a schiaffeggiarla ancora e ancora.-Ti ho ordinato di tenere gli occhi ben aperti!…-continuò a dire sadicamente lui.Con le lacrime che le solcavano abbondanti il viso, Teresa fece come le aveva ordinato e lo guardò. Sorrideva, si compiaceva della paura che le provocava!Lo vide riportare la mano tra le gambe ed impugnare nuovamente il suo arnese, lo strusciò sul suo sesso, aprì le labbra e lo sentì venire avanti. Provò per la prima volta la sensazione di essere dilatata e istintivamente contrasse i muscoli del ventre.Sentiva che quel coso aveva bisogno di spazio e premendo se lo stava creando.Le fece male. Si sentì inesorabilmente divaricata da quella punta così calda, rovente. Strinse i pugni, lo sentì entrare. Lo sentì dentro. Inutilmente provò a chiudere le gambe, a muovere il bacino per sfuggirgli, ma fu inutile.Lui era più forte e continuava a penetrarla.-Oh, Tony… quanto è bello vederti…-sussurrò Giovanna.-Guardami, Teresa. Guardami…-ordinò Tony, mentre tolta la mano dal suo coso la passava sotto il suo sedere.-Aaaaahiiiii!… Nooooo!!!…-Teresa urlò spalancando gli occhi. Il suo affondo violento sembrò ucciderla.Lo sentì penetrare in profondità ed il dolore la prese alla sprovvista. Si sentiva stranamente riempita, una sensazione sconosciuta, violenta. L’aveva sverginata brutalmente, senza alcun riguardo. Le faceva molto male quel coso piantato in profondità dentro di lei, avrebbe voluto liberarsene, ma ogni movimento che faceva, oltre che inutile, non faceva altro che aumentare il supplizio.-Adesso scalpita puledrina, che Tony ti ha rotto la passera! — rise lui ed iniziò a muoversi dentro di lei. Lo usciva un po’ e poi si rituffava dentro fino in fondo.Lo faceva sempre più velocemente, le toglieva il respiro.Le sue mani le palpavano il sedere, le cosce, salivano per i fianchi, le strizzavano il seno. Teresa sentiva un rumore che le sembrava terribilmente osceno quando il suo sesso la penetrava a fondo. Sentiva anche il rumore del suo corpo che urtava il suo… …Non poteva crederci… la stava violentando… si vergognava da morire a dover subire tutto questo.-Prendilo tutto, porcellina!… Adesso sei mia… Mia e di Giovanna…-disse eccitato lui.Continuò con quel ritmo,Teresa sentiva tanto male e ancor più brutta era la sensazione che provava a dover sottomettersi alla sua prepotenza, ma percepiva anche che la nota fiammella del piacere si stava accedendo lentamente in fondo al suo sesso maltrattato.Le sue grida di dolore andavano lentamente sfumando in gemiti di piacere.Le sue gambe si allacciarono sulla schiena del ragazzo che la stava fottendo violentemente e il suo bacino inarcandosi, offriva l’utero a quei colpi divenuti adesso meravigliosi.Ad un tratto Tony accelerò i movimenti, la sua penetrazione dentro di lei si fece ancora più profonda. Le prese le gambe e se le portò in alto, in una posizione orribilmente oscena. E ad un tratto spruzzò il suo seme caldo. Teresa sentì i suoi spruzzi dentro di lei, si sentii tutta piena di quella sostanza e per la prima volta nella sua vita provò il godimento inebriante e stordente di una vera e sana scopata. Affondò le unghie nella schiena di Tony, gridando e gridando…Il suo pene rimase dentro la vagina ricolma di sperma.Aveva lasciato ricadere le sue gambe sul letto. Teresa piangeva sommessamente. Le violenze inaudite a cui l’avevano sottoposta e il primo vero orgasmo vaginale della sua vita l’avevano lasciata completamente sfinita, riversa sul letto. Anche Giovanna lasciò libere le sue mani. Forse aveva capito che era incapace di muoversi, distrutta, fisicamente e psicologicamente.-Ti ho fottuta puledrina!… Ti ho sverginata… aperta…-disse Tony, evidentemente stanco, ma soddisfatto. Poi si tirò indietro e sfilò il suo arnese insanguinato dalla vagina dolorante.Ma il pomeriggio era stato così ricco di eventi eccezionali che avevano a tal punto colpito i suoi sensi, che la libidine non accennava a calmarsi.Il pene continuava a restare duro e gli tirava da matti.* …Ma non del tutto… eh eh!… Quindi, per non perdere tempo, mi sembra sia il caso di passare alla seconda parte della lezione.-continuò Tony sornione.* Giusto, amore mio…-sorrise Giovanna.-Non vedo perchè lasciare che vada via con qualche porta ancora chiusa!…-Teresa drizzò le orecchie.Ma di che cavolo andavano cianciando quei due: lezione… porte chiuse… ma cosa ancora avevano intenzione di farle. Non aveva più un briciolo di forza nelle membra e voleva solo riposare e dormire.Si sentì afferrare nuovamente dalle mani dei due diabolici amanti e rigirare come un fuscello.La tennero ferma in quella posizione, distesa sul letto, la pancia sul materasso e le gambe penzoloni.-NOOO!!… No per favore… Oddio, nnooo!!!…-gridò Teresa, quando sentì le mani di Tony divaricarle le natiche e le sue dita toccarle l’ano. Si vergognava come non mai nel sentire quella parte del suo corpo così intima guardata e toccata dalle mani di quell’uomo.-Ferma puttanella che adesso ti faccio un bel servizietto.- esclamò lui continuando a toccarla con le dita in quel posto.Ad un tratto ci avvicinò il viso e Teresa si sentii leccare. Sentì il contatto della sua lingua bagnata ed ebbe un brivido che le percorse tutto il corpo.Tony le leccò lo sfintere serrato e grinzoso e poi ci sputò sopra due volte, spalmando con le dita la saliva.-Lo sai carina cosa ti sta per fare, vero?… Adesso entrerà il suo uccellone nel tuo tenero culetto! — disse divertita Giovanna che dall’altra parte del letto la teneva ferma per le braccia.Teresa inorridì, spalancò gli occhioni incredula e tremò in tutto il suo essere.Si, aveva sentito parlare di quel genere di rapporti, ma non sapeva se veramente fosse una cosa che si potesse realmente fare. Adesso lo avrebbe saputo. Avrebbe scoperto sulla sua pelle se il sesso di un uomo poteva realmente entrare in quell’orifizio così piccolo. Si irrigidì tutta quando sentii la punta del suo pene appoggiarsi sul suo ano serrato per la strizza. Sollevò la testa allarmata e si girò a guardare Tony alle sue spalle che sogghignava.Giovanna la prese per i capelli e la costrinse a posare la guancia sul materasso.-Noo… Pper pietà… non me lo fate… No!… – supplicò Teresa con le lacrime agli occhi.Tony, per tutta risposta premette forte e la ragazza, sconvolta, sentì che la corolla del suo buchetto veniva spinta verso l’interno. Le faceva male.-Ecco… Tra poco ti apri….-disse lui ed aumentò la forza.Teresa mugolava di dolore e tremava come una foglia: Non entrava, non poteva mai entrare. Ricordava bene quanto ce l’avesse grosso per averlo dovuto accogliere nella sua vagina e nella sua bocca. Non sarebbe mai entrato…-AAAAAAAAHIIIIIIII!!!…. NNOOOOOO!!!…-Il suo fu un’urlo disumano, le mancò il respiro. Il suo ano vergine aveva ceduto con un rumore sordo e si sentì lacerare. Le sembrò d’avere un palo enorme e rovente conficcato nel sedere.-Su, porcellina, è solo la cappella che è entrata. Adesso ti farò sentire il resto.-disse ridendo lui. Teresa gridando a squarciagola, lo sentì avanzare millimetro dopo millimetro. Era grosso, troppo grosso perché potesse sopportarlo, voleva alzarsi, respingerlo, ma quella maledetta di Giovanna glielo impediva tirandola per i capelli.Teresa sentì improvviso il contatto con il corpo di Tony e lui disse: — Ecco, è tutto dentro il tuo pancino, piccola!… Cazzo… è strettissima Giò… più stretta di te quando te l’ho rotto per la prima volta… mi sta stritolando il cazzo!… –Era tutto dentro. Teresa mugolava e si dimenava come impazzita: quella mazza enorme le faceva un male lancinante e le faceva sentire atrocemente la sensazione di essere invasa, riempita, dilatata.Gridò e pianse sempre di più quando lui iniziò a muoversi avanti ed indietro.-Giò, è un culo meraviglioso… sapessi quanto stringe…-disse Tony senza fermarsi un solo attimo. Poi rivolto a Teresa: — E tu non ti preoccupare angelo, anche Giovanna si è fatto il suo bel pianto quando l’ho inculata la prima volta. — — Tony!… Non le dire queste cose, ti prego…-protestò lei.Teresa li sentiva parlare come se non stesse accadendo nulla. Aveva il buco del sedere in fiamme… se lo sentiva così largo con quell’affare piantato dentro… sentiva un dolore lancinante e loro discutevano! — Tienila… tienila ferma Giovanna che sto per venire… tienila…-disse lui accelerando i suoi affondi. Giovanna non si fece pregare, tenendo ben stretti i capelli di Teresa con una mano e i polsi con l’altra, la costrinse a star ferma con la guancia incollata al letto.Tony si spingeva dentro quel culo violato sempre di più, sembrava volerci entrare anche lui dentro. Aveva preso la ragazza con le mani per i fianchi e tirava verso di lui e lei sentiva le sue natiche schiacciate e quel grosso coso infilato dentro incredibilmente a fondo.In breve arrivò il momento, Tony mugolò estasiato e venne gemendo dentro Teresa che sentii il suo sperma zampillarle dentro e riempirla copioso. La sensazione che provò fu talmente strana, insolita, inaspettata… quasi troppo… intima, che ne rimase turbata.In quel momento le sembrò addirittura di non sentire quasi il dolore della penetrazione, di non sentire il dolore delle sculacciate che lui le assestava sulle natiche mentre godeva. Sentiva quel liquido invaderla in profondità… dentro… molto dentro il suo corpo.Si sentiva violata… violata nel suo intimo più profondo e scoppiò a piangere ancor di più. Tony si sfilò lentamente e la poveretta rimase dolorante e con la sgradevolissima sensazione di essere rimasta larga. Lo sperma che sentiva dentro le procurava lo stimolo di evacuare e istintivamente cercò di stringere il muscolo. Fu doloroso e inutile perché sembrava che il suo ano violentato non si volesse più richiudere. Giovanna le lasciò le mani e i capelli, ma lei rimase ferma in quella vergognosa posizione. Si sentiva distrutta.Tony si sedette accanto a lei, la fece rigirare gentilmente.Le carezzò una coscia, facendo risalire la mano lungo il fianco, fermandola poi su di un seno.La leggera carezza provocò alla ragazza un brivido involontario di piacere.* Sei stata bravissima-le mormorò lui.-Da stasera tu sarai insieme a Giovanna la mia schiava preferita…-Teresa annuì asciugandosi le lacrime con le mani e Tony, presala fra le braccia, la baciò appassionatamente per la prima volta in bocca, cercando di comunicarle tutta la gratitudine per il piacere che lei gli aveva fatto provare.Giovanna si avvicinò ai due abbracciandoli entrambi. Il trio ormai si era perfezionato e a Teresa stava baluginando l’idea di trasferirsi a vivere da loro per… cercare di migliorare la sua abilità nel suonare il piano.
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