La serata cominciò per il verso giusto, niente frasette di rito, il ghiaccio già lo avevamo rotto.Il mio stallone mi aspettava con la camicia sbottonata sul petto che metteva in risalto addome e pettorali.Pietro stava seduto in poltrona e mi disse che il primo amplesso lo avremmo consumato li.Mi spogliai mostrandomi in tutta la mia bellezza.Andammo sul classico, subito un bel pompino. Solo il pisello di fuori e la mia bocca a lavorare, niente di più.Pompai un paio di minuti ed alla fine si sborrò in bocca.Troppo presto pensai, ma aspettavo di vedere cosa poteva fare. Mentre mi faceva pulire la cappella dopo essersi accertato che avessi ingoiato tutto si spogliò interamente rivelando un fisico incredibile.I suo pisello era nella media.Mi fece mettere a novanta gradi e si dedicò al mio deretano baciandolo e cacciandoci dentro la lingua per bene.Mi strinse per i fianchi e mi fece scorrere tutto il cazzone tornato duro tra lo spacco delle chiappe.Pensai che mi avrebbe penetrato da un momento all’altro ma non fu così.Sedette su una sedia e mi invitò ad andargli in braccio.Sedetti sulle cosce muscolose, i tirò la testa e ci baciammo a lungo mentre sentivo il pisello strusciare sulla i coscia.Con le mani libere prese a masturbarmi ed a infilarmi un dito nel culo mentre io gli carezzavo il petto e lo masturbavo.Il mio fidanzato si sparava un segone e ci guardava estasiato.Aumentai il ritmo della sega e lui fece altrettanto spingendomi tre dita nel culo con forza.Il torace scolpito, le dita, la sua lingua che si avvinghiava alla mia.In breve schizzai sborra ovunque, anche sulle sue mani che non mancò di portarmi alla bocca facendomi leccare le dita.Stravolto da quel godimento avevo smesso di masturbarlo, lui mi prese con forza estraendomi le dita dal culo mi fece sedere a cavalcioni incastrando il pisello tra le cosce e sollevandomi per i fianchi prese a masturbarsi in quel modo, tra le mie belle gambe lisce e sode.Mi reggeva sollevato e con l’addome si dava slancio, la sua forza era incredibile, dopo poco venne per la seconda volta sporcandomi le cosce.Ero stravolto, pensai che avevamo finito e difatti lui mi propose di bere qualcosa.Sorseggiai un martini assieme a lui mentre il maestro si teneva in disparte come se non fosse presente.Io ed il fusto ci baciammo ancora, poggiammo i bicchieri, mi sollevò come se non avessi peso e mi condusse in bagno.Mi disse che dovevamo lavarci, entrammo nella vasca e per la prima volta eravamo soli.Nella vasca ci insaponammo a vicenda e ci lavammo serenamente.Usciti dalla vasca mi asciugo e non potei fare a meno di notare l’incredibile fisico bagnato.Gli leccai i capezzoli grondanti di acqua e lo baciai.Avevo ancora voglia di quel tizio, sentivo che poteva davvero scoparmi quattro o cinque volte se lo avesse voluto, e lo voleva.Pomiciammo li in piedi e poi tornammo nel salone dove eravamo attesi.Stavolta andò nel più classico dei modi, dopo averlo segato un pochino mi fece mettere a pecorina sulla poltrona di pelle e mi scopò i vari modi.In ginocchio, di lato, facendomi alzare il culo per mettersi in piedi piegato sulle gambe, poi seduto e con me che lo cavalcavo a smorzacandela.Lo incitavo a sfondarmi, il mio pisello era durissimo ma non mi toccavo per reggermi in equilibrio sui braccioli.Alla fine venne sparandomi nel culo.Restammo fermi senza dire nulla io ricadi su di lui che mi leccava il collo e mi stringeva le palle.Volevo venire, mi toccai agitando il culo e schizzai incitato dalla sua stretta alle palle.Era magnifico, guardai il mio amante che sorrideva compiaciuto si godeva lo spettacolo il segaiolo, contento lui.Ero stremato a quel punto, due orgasmi e tanto cazzo preso.Mi adagiai tra le braccia dello stallone, la sua stretta era poderosa.Restammo in quel modo cinque minuti, alla fine di fece alzare e piegare sulle gambe, lo sperma vene giù dal culo sino in terra sul tappeto, lo schiacciai con il piede e gemetti.Parlammo un pochino, gli dissi che mi aveva distrutto e che era davvero uno stallone.Lui sorrise ma mi disse che in realtà non avevo ancora visto nulla.Mi prese per la nuca e mi costrinse in ginocchio a spompinarlo di nuovo.Io speravo che la cosa si sarebbe ridotta a quello, ma dopo aver scopato letteralmente la mia bocca, mi fece stendere sul tappetto a pancia all’aria, mi venne sopra e mi inculò baciandomi mentre mi teneva per le gambe.Era sempre più potente, veloce ed instancabile.Non so per quanto tempo scopammo in quella posizione.Implorai che la smettesse, ma ciò che ottenni fu un semplice cambio di posizione.Mi stessi sulle scapole con le gambe in aria, lui mi trattenne per un ginocchio e facendo su e giù mi inculò ancora con forza strisciandomelo sulle palle ogni tanto.Dopodiché cademmo in terra e lui mi portò il pisello alla bocca.Mi inculava e di nuovo me lo ficcava in bocca, passava dalla bocca al culo e viceversa svariate volte.Alla fine spinse come un matto, si ritrasse in tempo e mi depositò una discreta quantità di seme sulla bocca.Ero stremato.Speravo che quell’orgasmo l’avesse placato ma non era così.Facemmo l’ennesima pausa stavolta più lunga, mezz’ora buona di chiacchiere e carezze, qualche bacio.Alla fine si stese spalle contro la poltrona e me di fianco incaricandomi di ciucciarglielo come meglio potevo.Quando gli divenne duro mi ritirò su per baciarmi e me lo mise in mano.Dovevo segarlo mentre ci baciavamo ed assaporavo la sua saliva.Quando venne avevo il braccio distrutto.Mi schizzai la poca sborra rimasta indosso e glielo ripulii con la lingua.Era finita per davvero.Lui ed il professore parlarono un po’ e poi si salutarono.Io ero stremato, salutai e mi avviai verso la doccia, mi lavai e decisi di non restare a dormire li inventandomi un impegno per il mattino presto.Non ce la facevo più a scopare e dovevo riposare.L’esperienza era stata più spossate che gradevole e tutto sommato mi divertivo molto di più con il gruppo dei tedeschi.Salutai e tornai a casa per dormire.Il giorno dopo studiai e quello dopo ancora in mattinata diedi l’esame.Il pomeriggio andai a casa di Olaf, c’era solo Hans che come al solito stava guardando dei filmati porno.Mi accolse felice di vedermi e chiacchierammo un po’ tra un film e l’altro.Mi disse che come stabilito da Olaf, in casa sua dovevo sempre portare la mutanda speciale.Andai ad infilarla e per comodità restai con solo quella indosso.Hans si comportò bene e mi promise che per il giorno dopo ci sarebbe stata una sorpresa.Andammo a farci un caffè lasciando il televisore acceso.Anche li conversammo, Hans mi raccontò di sua moglie e di suo figlio in germania che aveva più o meno la mia età, circa 20 anni.Lo aveva avuto molto giovane.Io gli raccontai della notte trascorsa con lo stallone e l’insoddisfazione provata alla fine.Era molto interessato e mi spiegò varie teorie circa il sesso che può piacere alle persone.Evidentemente per quanto potente, e bravo, le pose canoniche che mi aveva propinato mi avevano lasciato l’amaro in bocca.Mi disse che a me piaceva essere dominato e trattato male, da vera puttana sottomessa.Per provocarlo gli disse che nessuno però ne era capace veramente e che mi mancava un bell’uccellone maturo che mi trattasse a suo piacimento.Hans rideva e bevevo il caffè.Sotto il tavolo si stava toccando ma non me ne accorsi.Alla fine mi domandò se aveva ragione dunque con la sua teoria ed io per provocarlo ancora dissi che tanto non c’era modo di verificare.Allora con calma mi disse di alzarmi, poi si alzò anche lui di scatto.Hans mi prese per i fianchi baciandomi.-Bella troia italiana-disse cacciandosi il pisello di fuori.Aveva una gran voglia di scopare, ce lo aveva duro e me lo strusciava sulla pancia e sulle cosce mentre mi baciava con passione.Glielo afferrai per menarlo, ero eccitatissimo, anche se la solita mutanda mi impediva l’erezione totale.Volevo scoparlo e lo incitai ad incularmi subito alzando la coscia.Mi penetrò perforandomi col suo cazzone, stavo contro lo stipite e gemevo come una puttana, lo incitavo a fare di più.Allora mi sfondò davvero il culo accelerando i movimenti e sbattendo il suo bacino con forza contro il mio.Pensavo che mi avrebbe infilato dentro anche le palle tanto che lo sentito forte e duro farsi strada nel mio sfintere.Era una macchina e vista la foga era ovvio che godesse presto, fortunatamente perché mi stava aprendo in due.Lo bacia e lui fece altrettanto.Rimase in quella posizione pompando ancora un po’. Io lo implorai di togliermi la mutanda ma lui non ne volle sapere.Mi prese per i capelli e dolcemente mi disse di seguirlo come un cane al guinzaglio. Io mi misi carponi e gli andai dietro.Una volta in bagno si spogliò completamente intimandomi di leccargli il culone peloso e sudato.Io lo feci e con una certa perizia gli infilai anche in dito nel culo, cosa che lui parve gradire non poco.Pisciò a lungo mentre io continuavo a leccargli il culo, si sciacquò le mani ed io sempre dietro con la lingua tra le chiappe a servirlo.Soddisfatto mi prese di nuovo per i capelli e mi strusciò le palle sulla faccia. Erano puzzolenti.Gliele ciucciai senza che mi dicesse nulla mente si teneva il glande tra le dita.-Lavora troia lavora-la leccata alle palle non produsse effetti particolari in fatto di erezione ma era evidente dai gemiti che la gradiva.Uscimmo dal bagno per recarci in salotto dove mi attendeva un altro bel lavoretto, i suoi piedi che dovevo baciare e leccare.Mi strusciavo furiosamente la mano contro la mutanda nel tentativo di godere ma era inutile, il dolore per l’eccitazione al limite del sopportabile.Mentre lui guardava la televisione io non feci altro che leccargli i piedi ma presto mi stancai e presi posto di fianco a lui.-Peccato, mi piaceva-disseGli presi l’uccello tra le mani-a me piace questo e tanto!-Lui mi diede uno schiaffetto.-Chi ti ha dato il permesso, adesso ti dico io cosa fare-Non voleva pompini od altro, ma una bella sega con i piedi, cosa che non avevo mai fatto.Allora mi lanciai in quella pratica per la prima volta stando contro il bracciolo, ed i breve ottenni l’erezione e dopo un bel po’ di tempo l’orgasmo che mi imbrattò i piedi di seme.-Adesso leccateli-obbedii e dopo quella pratica restammo li per una decina di minuti a guardare la tv.-Ho sete-disse ad un certo punto lui-tu?–Si–Bene andiamo a bere-ci recammo in cucina, lui prese della birra, io dell’acqua ghiacciata.-è troppo fredda-disse lui ad un certo punto prendendo il bicchiere.Ne svuotò metà nel lavandino, poi sorridendomi ci pisciò dentro sino all’orlo e me lo porse.Ero totalmente in balia di quell’uomo e della sua perversione, non potevo resistere al fascino di quelle pratiche oscene ed umilianti, così lo bevvi tutto d’un fiato suscitando consenso in lui.Alla fine contento bevve la sua birra e rise.-Si, sei proprio una troia sottomessa, non dimenticare la sorpresa di domani-.
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