La mattina dopo Marisa sì alzo più presto del solito, la prima sensazione che avvertì era la voglia che gli attanagliava lo stomaco facendogli bagnare la fica, svegliò il marito .- Ma che ora è .- Disse assonnato .- E’ l’ora di alzarsi, tra un pò arriva Raffaele, per riprendere il lavoro .- Rispose lei .- L’uomo ancora assonnato, non sentiva più nel tono di voce di sua moglie, il disprezzo che dimostrava il giorno prima quando parlava dell’imbianchino .- Come mai non adesso lo chiami per nome? fino a ieri lo chiamavi cafone buzzurro ecc. – Domandò alla moglie .Non immaginava che le cose erano cambiate, che adesso lui era un cornuto e che sua moglie aveva preso il grosso cazzo del Romeno nella fregna, e non nè poteva più fare a meno, anche adesso la donna, sentiva la fica vogliosa, non vedeva l’ora che il suo amante arrivasse. – Presa in castagna, Marisa, disse .- Voglio solo che faccia in fretta, e che s’è ne vada fuori di casa .- mentì .Andò anche a svegliare i figli, entrò nella cameretta, si sedette sul letto del figlio che dormiva beato, era in vestaglia al contatto del culo sopra la coperta, gli tornò in mente a bruciapelo il ricordò del giorno prima, quando lei sù quel letto nuda e a gambe aperte accoglieva il grosso cazzo del suo amante nella fregna .Accarezzò i capelli del suo bambino e dolcemente gli sussurrò. – Svegliati amore e ora di alzarsi .Nel letto di fianco Cristina, stava aprendo gli occhi, mise a fuoco la scena, la madre in vestaglia seduta sul letto del fratello, la vestaglia legata in vita, la madre non si era accorta che un lembo si era scostato, e che stava involontariamente mostrando la sua fregna pelosa alla figlia, la quale sì stupì, la madre andava spesso per casa in vestaglia ma era la prima volta che non metteva le mutande.Cristina, era una ragazza calda, al contrario della madre aveva scoperto molto presto che il cazzo gli piaceva, aveva un fidanzatino, ma per togliersi tutta la sua voglia di cazzo scopava anche con altri quasi tutti erano degli uomini maturi, tra loro c’era anche un suo professore.Tutta la famiglia era in cucina per la colazione, quando alle sette in punto il campanello squillò, Marisa sentì un brivido, e la fica schiudersi come un fiore ai primi raggi di sole, si precipitò ad aprire la porta, Cristina sì stranì, la madre stava correndo ad aprire la porta a quel viscido essere, nuda sotto la vestaglia, la cosa puzzava, quello era un comportamento da troia .Raffaele entrò nella casa, salutò appena la donna che sospirava eccitata, che andò a preparare il caffè, il resto della famiglia uscì, come rimasero soli, Marisa scostò i lembi della vestaglia, divaricò le gambe mostrando la fica nuda ed eccitata, l’uomo la tastò lei rabbrividi, le dita gli entrarono nella sorca infuocata in un esplorazione profonda, aveva tre dita nella fica quando il campanello squillò di nuovo.Cristina con la scusa di essersi dimenticata un libro ritornò a casa, voleva vedere cosa stava succedendo a sua madre, la quale gli aprì la porta ancora in vestaglia, sul volto Cristina lesse la voglia indecente della madre, adesso era sicura, sua madre aveva una relazione con l’operaio, Cristina la dava via spesso, ma gli uomini che la scopavano avevano una qualche attrattiva, non riusciva a capire cosà la madre trovasse in quell’uomo brutto, sporco e ignorante .Entrò in casa, Raffaele la guardava, e pensava, che quella bella e fresca fichetta altezzosa, molto presto avrebbe saltato sul suo cazzo insieme alla madre. Cristina prese un libro a caso, salutò la madre, e uscì di casa, sì era eccitata il pensiero che la madre si facesse chiavare dall’operaio che il padre aveva assunto per ripitturargli casa, gli faceva bagnare la fichetta, quella mattina Cristina saltò la scuola, chiamò uno dei suoi amanti che la chiavò in un motel .Nella sua casa intanto la madre era nuda appoggiata sù una scala a pecorina, dietro di lei con il cazzo in mano Raffaele gli aveva appoggiato la cappella tra le labbra della fica .-Scopami così, dai scopami, ti desidero, voglio il tuo cazzone nella fregna .- Pregava la troia senza ritegno .Raffaele spinse dentro il cazzo e la scopò come uno stallone monta una giumenta, la chiavò fino a farla urlare, strizzandogli i seni, sborrò nella fica calda, diede altri colpi finche l’ultima goccia di sperma non uscì dalla sua cappella. – Adesso vai a cambiarti puttana, dobbiamo lavorare .Marisa lo guardò ancora piegata, la fica sgocciolava lei respirava affannosamente. – Fammi il culo .- Disse .- Voglio che sia tù a rompermi il culo .Raffaele diede un sonoro schiaffo sul culo della donna e disse. – Decido io quando romperti il culo, ora abbiamo da fare .Marisa sì rassegnò, indossò gli abiti da lavoro e con la fica piena e ormai perennemente eccitata prese a lavorare .Durante la mattinata telefonò Cristina, disse alla madre che non sarebbe rientrata , avrebbe pranzato con una sua amica, era una bugia, dopo aver scopato in un motel la giovane aveva conosciuto un uomo e adesso stava andando con lui nel suo appartamento a farsi montare di nuovo .Come il giorno prima, Marisa preparò da mangiare, Raffaele gradì ancora, e per premiare la donna, la fece mettere di nuovo a pecorina, stavolta appoggiata al tavolo della cucina, prese del burro e lo spalmò tra le chiappe della donna, il desiderio di Marisa stava per diventare realtà, tra poco avrebbe sentito il grosso cazzo dell’imbianchino in fondo al buco del culo, ma il destino aveva deciso che non era quello il momento giusto .Era tutto pronto il culo scivoloso pieno di burro quagliato aspettava solo di essere sverginato, Raffaele le teneva con una mano una natica aperta, l’altra mano si reggeva il cazzo puntandolo all’imbocco dell’anello di carne che circondava il buco del culo della donna in attesa , ma il campanello squillò .- E’, mio figlio .- Disse la donna come s’ emergesse da un lungo sonno .- Il figlio di puttana, oggi mangia a casa .- Dopo aver detta quella frase si pentì , ma ormai era tardi, con un sospiro spinsè indietro l’uomo che gli aveva puntato il cazzo tra le natiche, si tirò sù i pantaloni e andò ad aprire, nel culo il burro sì era quagliato, s’è lo sentiva scivoloso e pieno di voglia .- Ciao mamma, ò invitato a pranzo Luca .- Disse sorridendo il bambino alla madre sulla porta .La quale pensò un “rompicazzo in più tra le palle”. Ma disse. – Ai fatto bene amore .Diede da mangiare ai ragazzi, ma la sua fame non passava con il cibo per lei cì voleva il cazzo, Marisa smaniava in cucina al punto che si strusciava con la fica sullo spigolo del tavolo mentre parlava con suo figlio .Appena ebbero finito di pranzare cercò di spedirli in cameretta, in modo che lei potesse riprendere il discorso interrotto con Raffaele, e finalmente farsi trapanare il culo .Ma il figlio come s’ avesse avuto un presentimento non era d’accordo voleva giocare con la playstation, che purtroppo era istallata al televisore del salone. -Nel salone dobbiamo lavorarci .- Cercò di obbiettare lei .- Non fa niente non mi danno fastidio .- Disse con voce quasi dolce Raffaele entrando in cucina .Il porco aveva in mente qualcosa, Marisa lo sperava, qualsiasi cosa avesse in mente sicuramente aveva a che fare con il sesso e questo significava, cazzo duro per lei, e affanculo il figlio e il suo amichetto .Nel salone i ragazzi armati di joestick si misero davanti al televisore a giocare, il cane sì accovacciò sopra una poltrona, Raffaele e la troia, spostarono con molto sforzo una grossa libreria dalla parete, la coprirono con un telo, dietro il mobile Marisa aveva il fiatone per lo sforzo, era sudatissima Raffaele tirò fuori l’uccello, erano coperti dal mobile i ragazzi non potevano vedere cosa i due adulti stavano combinando, Marisa esitava ma non riuscì a resistere prese in mano il cazzo e lo masturbò, Raffaele gli tastava la fica attraverso i pantaloni .Sottovoce ordinò alla donna di affacciarsi dal mobile e vedere cosa combinavano i ragazzi .Con un brivido Marisa eseguì, aveva intuito l’intenzioni del porco, si affacciò solo con la testa, il figlio la vide e disse. -Guarda come lo distruggo mamma .- Stavano giocando a un videogioco dedicato al calcio .-Bravo amore .- Rispose, mentre l’uomo dietro di lei gli calava i pantaloni scoprendogli il culo .Raffaele eccitato come un toro dalla situazione, non cì andò leggero, allargò le chiappe di Marisa guardo l’oscuro buchetto e con cattiveria spinse con forza il cazzo durissimo sverginando il culo della troia che a pochi metri dal figlio aveva perso la sua verginità anale .- Argghh, ohhhiii, ahhhii .- Soffriva la donna sottovoce, mentre il cazzo asinino del suo inculatore gli stava aprendo il culo lentamente ma inesorabilmente e con forza, il burro l’aiutava certo, ma faceva male lo stesso .- GOAL .- Gridò suo figlio nello stesso istante in cui la madre strabuzzando gli occhi e spalancando la bocca accoglieva nel suo budello posteriore interamente il cazzo dell’imbianchino .Marisa aveva gli occhi lucidi, e un rivolo di bava alla bocca, il figlio la guardò per un secondo prima di riportare lo sguardo sul televisore dicendogli .-Hai visto come sono bravo mamma?Con un filo di voce lei gli rispose .- Siii amoreeh, ò vistooohh .Raffaele prese a pomparla in culo, ad ogni affondo, sentiva il culo che si rilassava sempre più, finche il suo lungo e grosso cazzo entrava e usciva senza fatica .Marisa abbrancata al mobile che vibrava godeva senza ritegno, il dolore era passato ed era rimasto solo il puro piacere dell’inculata .Raffaele spingeva in fondo al culo il cazzo poi lo toglieva di botto e guardava l’osceno buco profondo che strabbuzzava poi riaffondava dentro fino alle palle, facendo impazzire la donna .I due ragazzi continuavano a giocare ignari che dietro quel mobile, la rispettabile padrona di casa di cui vedevano solo la testa stava subendo perversamente, un’indecente e goduriosa inculata .Il figlio segnò un altro goal al videogioco, la madre venne con due dita in fregna e il grosso randello di carne nel culo , che subito dopo gli allagò l’intestino di sborra. I due adulti godendo avevano emesso dei gemiti bestiali che per quanto attenuati da grossi sforzi, arrivarono all’orecchie dei due giovani che sì girarono .-Tutto bene mamma?- Domandò Daniele guardando la madre che aveva la faccia rossa e una strana espressione .- Siiii tutto bene amoreeehh .- Rispose lei mentre accoglieva nel culo gli ultimi schizzi di sborra calda .I ragazzi ripresero a giocare, Marisa con i pantaloni abbassati e il culo rotto che pisciava sborra sì inginocchiò a ciucciare il cazzo, sentiva il sapore del suo culo mentre lo leccava golosa, si infilò tre dita in fica e la lurida godette ancora .Raffaele la fece alzare, erano sempre dietro il mobile, gli alzò la canottiera, e lecco i capezzoli stringendogli i seni, lei aveva ancora i pantaloni abbassati tra le chiappe il buco del culo pulsava per la recente forzata dilatazione, Marisa prese il cazzo nelle mani, non riusciva a non toccarlo, con un singhiozzo sentì che riprendeva vigore, lò massaggiò ancora finchè divenne duro .Guardò il suo amante che gli aveva insalivato completamente i seni e gli disse .- Non sei un uomo ma un mostro .Raffaele prese quelle parole per ciò che erano, un complimento, il cazzo di nuovo duro sparì tra le gambe risucchiato dalla fregna di Marisa, che da quando quell’uomo era entrato nella sua casa era iniziato per lei un orgasmo senza fine .Nel salone sottosopra per i lavori in corso due bimbi giocavano, mentre due adulti godevano, l’uomo sborrò una terza volta in nemmeno un giorno dentro la donna che aveva perso il conto degli orgasmi che l’avevano squassata nel corpo e nell’anima. Goal grido il figlio, vengoooohh, sussurrò con la bocca impastata di saliva la madre .Nonostante tutto, anche quel giorno il lavoro fece progressi, Raffaele scopava come uno stallone e lavorava come un mulo, al momento di andare via Raffaele salutò la donna a modo suo, lui era sul pianerottolo lei sulla soglia della porta, l’uomo gli abbasso la lampo dei jeans e gli infilo un dito nella fica e gli disse.- A domani zoccola rotta in culo .- Domani sarò ancora più troia te lo prometto .- Disse Marisa leccandosi le labbra .Rientrò chiuse la porta e sospirando vi si appoggiò, il figlio e il suo amichetto la stavano guardando mentre leccavano un gelato .- Mamma ai la chiusura lampo dei pantaloni aperta. Disse il figlio alla madre .- Grazie amore, chissà come a fatto ad aprirsi .- scherzò lei sorridendo imbarazzata chiudendo velocemente la lampo, che sotto non avendo mutandine s’ intravedeva qualche ciuffetto della sua fica pelosa .Rientrò anche Cristina, salutò la madre, che gli domandò .- Come e andata la scuola? cara .- Bene, mamma e stata una giornata faticosa oggi ma soddisfacente .- Risposa la piu giovane delle troie della famiglia, che quest’oggi la scuola non l’aveva nemmeno vista da lontano, ma in compenso aveva fatto una scorpacciata di cazzo, la mattina si era fatta chiavare in un motel, il pomeriggio si era fatta rimorchiare in strada da uno sconosciuto che l’aveva invitata nel suo appartamento, dove un volta giunti trovarono un amico di lui, così lei si ritrovo con due cazzi da gestire, fortuna che di buchi nè aveva e di voglia anche così invece che due coglioni nè svuotò quattro .-A tè come e andata mamma?-E stata faticosa anche per mè cara, ma è filato tutto liscio .- Anche lei era stata riempita in tutti i buchi con l’unica differenza, che era stato un cazzo solo, ma valeva per tre.Madre e figlia sì guardavano, Cristina sapeva che la madre s’è la faceva con l’imbianchino pero non capiva come una donna bella come lei facesse a chiavare con uno come quello ma dal suo viso capiva che era una donna soddisfatta e appagata sessualmente chissà qual’era il segreto di quel buzzurro .C’era un’altra cosa che la stupiva, erano rimasti sempre in casa quindi avevano chiavato lì e magari con il fratello in giro .”Cosa ti e successo mamma, come ai fatto a diventare così zoccola in due soli giornì” pensò la ragazza .Marisa a letto guardava il marito che dormiva, lui non sospettava minimamente che la moglie che tanto amava e di cui andava fiero, sì era fatta sverginare il culo a pochi metri dal loro bambino che ignaro giocava alla playstation con un suo amichetto.
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