Tratto da un racconto di “Tony” . Lorena aveva avuto proprio una bella idea. Aveva una grande passione per i vestiti e soprattutto per l’intimo femminile, in più aveva una bella presenza e dei modi di fare molto gentili,dunque perché non far fruttare queste doti aprendo un bel negozio di lingerie? Poi Lorena possedeva un pò di soldi che aveva messo da parte in più di dieci anni (adesso ne aveva 35) di lavoro come commessa, lavorava infatti nel primo negozio di intimo della città. Così aveva deciso di licenziarsi e l’aveva comunicato, con il giusto preavviso, a Monia, la sua datrice di lavoro. Lorena fu dunque notevolmente felice quando vide arrivare, come prima cliente nel suo negozio, proprio Monia. Ma le faccia imbronciata di questa la fece subito impensierire. “Così hai aperto questo bel negozio, vero cara?” “Si signora, le piace?” “Ma certo, che bel nome per il negozio, l’hai scelto tu?” Lorena rispose di si ma Monia continuò a parlare senza neanche ascoltarla “Dunque adesso sei mia concorrente, vero cara?” “Ma….non…. non è che voglio toglierle clienti” “Questo è indubbio! Tu non mi toglierai proprio niente, cara lamia smorfiosetta!” disse lei con tono arrabbiato. “Ma… signora… lei…. non dica così….” “Anzi” continuò lei “mi sa proprio che tu non batterai chiodo lo sai? Metterò in giro la voce che ti ho cacciata perché eri una incapace,e vedrai che ti rovinerò! Non venderai neanche un calzino di lana! Altro che calze di seta!” “La prego…. ma perché vuole farmi questo” “Perché? Perché sono soltanto io qui quella che vende queste cose! facile vero imparare il mestiere da me e poi sottrarmi clienti…. ma non ti riuscirà di fare la stronza. Arrivederci puttanella” Lorena avrebbe voluto trattenerla, ma Monia era già uscita. La ragazza rimase sconvolta dalle parole di Monia. Lorena era infatti una persona molto mite e timida, e adesso la situazione la preoccupava enormemente. Monia doveva essere impazzita a dirle quelle cose, sapeva benissimo che non erano vere e che lei non avrebbe mai pensato di farle un dispetto, e sperò che ci ripensasse. Passarono un pò di giorni ma non si vide nessuno. Certo c’era gente che guardava le sue vetrine, in cui lei aveva esposto gli oggetti più interessanti e nuovi (perizoma, reggicalze) ma nessuno si azzardava a mettere piede nel negozio! Lorena guardava preoccupatissima tutta la roba che aveva già acquistato dai grossisti, e che erano li invendute: mutandine sexy di ogni foggia e colore, alcune trasparenti, altre di pizzo; reggiseni a balconcino; baby-dolls trasparenti e di tutti i colori, calze e reggicalze, completi molto sexy, alcuni dei quali anche da indossare come vestiti. Guardare la sua merce le diede un’idea: visto che la gente guardava le vetrine forse, se lei avesse indossato un po’ di quella roba che vendeva, avrebbe potuto stimolare la fantasia di qualche acquirente. Tuttavia c’era un ulteriore problema. Benché si ritenesse ormai esperta in materia, Lorena non aveva però indossato quasi mai lingerie sexy, o vestiti provocanti. Era infatti la sua timidezza, il suo pudore, a frenarla. Era infatti una di quelle donne che si vergognano a farsi guardare e, pur avendo un corpo molto provocante, si vergognava ad esibirlo, e per questo motivo aveva avuto anche pochissime avventure e aveva rifiutato molti partner. Ma adesso non aveva scelta e, certo senza esagerare, doveva però indossare qualcosa di meno anonimo della solita gonne e della solita maglietta. Dunque andò nel retro del negozio e scelse qualcosa da mettersi. Non voleva però usare degli articoli che poi, per il fatto di averli indossati, non avrebbe potuto vendere. Per questo motivo ebbe l’ottima idea di mettere degli articoli che le erano stati venduti dai fornitori a metà prezzo,a causa probabilmente di qualche impercettibile difetto di fabbricazione. Indossò un coordinato di intimo, consistente in una mutandina molto piccola e trasparente, un reggiseno anch’esso trasparente e delle calze autoreggenti. Questi tre articoli erano tutti di colore azzurrino. Guardando per bene questi oggetti Luana non vide nessun difetto, almeno così le pareva, e anche il vestito che scelse di indossare era perfetto. Consisteva in un vestitino intero, corto, di colore blu chiaro, che si allacciava intorno al collo lasciando scoperta anche la schiena. non c’era pericolo che si vedesse l’allacciatura del reggiseno, perché era fatta di plastica trasparente. Si guardò allo specchio. Il vestito le stava benissimo e esaltava le sue curve, mentre il suo grosso seno quasi straripava dal reggiseno e si poteva,con un pò di fantasia, quasi indovinarlo in trasparenza. Le calze erano anch’esse molto sexy e stavano a pennello con le sue scarpine col tacco, così a Lorena non restò altro da fare che esporre in vetrina lo stesso tipo di completo da lei indossato (mutandine, reggiseno e calze) e aspettare. A dire la verità Lorena si sentiva un pò imbarazzata con quella roba addosso. Inoltre alcune volte dei ragazzi si fermavano davanti alla sua vetrina e lei,con la coda dell’occhio, vedeva che guardavano prima il completo esposto in vetrina, e poi guardavano lei. Il pensiero che quei tizi, guardando le sue calze, che facevano parte del completo, stessero immaginandosi tutto il resto,comprese le piccole mutandine che indossava, la faceva arrossire e bruciare di vergogna. “Ma questo è il commercio” pensò, e cercò di farsene una ragione. Ma a parte gli sguardi eccitati dei maschietti la sua idea non parve funzionare. Del resto chissà quali voce aveva messo in giro, sul suo conto, quella stronza di Monia. Ma il giorno seguente successe qualcosa. Lorena indossava ancora il completo prima descritto, e sedeva sulla poltroncina del negozio, quando finalmente entrò la prima cliente! Era una signora sulla cinquantina, di bella presenza e molto ben vestita. Probabilmente veniva da un’atra città. A fianco a lei c’era un uomo, molto più giovane, che da come si comportava sembrava essere il suo ragazzo,o suo marito. La donna chiese di poter dare un’occhiata alla merce ma, dopo un pò, disse con tono acido “singnorina…. non le sembra che la roba che lei vende sia troppo svergognata?! Non ha proprio qualcosa di più dignitoso?!” Lorena diventò rossa e blaterò qualcosa, affrettandosi a prendere nel retro del negozio degli articoli più ordinari. Ma mentre passava davanti ai due accadde un fatto incredibile. Proprio in quel momento, infatti, si rese manifesto il difetto di fabbricazione del suo vestito blu. L’aggancio che reggeva il vestito, dietro i lcollo di Lorena, cedette di botto, e il vestino le scivolò ai piedi mostrando ai due la completa visione del corpo di Lorena coperto da quei pochi ed eccitanti veli. Nell’istante che trascorse prima che Lorena si rialzasse, chinandosi a terra, il vestito, la signora quasi svenne per lo scandalo, mentre l’uomo poté godersi, eccitato, la visione delle tettone di Lorena i cui capezzoli erano assai allo scoperto dentro a quel reggiseno a baldacchino. Poté ammirare anche le gambe perfette della donna e,soprattutto, delle mutandine così trasparenti che lasciavano ben intravedere il pelo della sua fica, nero come i suoi capelli. “Ooooooh…. s….scusate…. che vergogna” sussurrò lei diventando rossa “Giacomo, andiamocene subito…. Giacomo, parlo con te?” disse la signora e, prendendolo per il braccio, scosse l’uomo dall’incanto e lo trascinò fuori insieme a lei. La povera Lorena aveva così perso i primi due clienti e, in più, stava quasi per sprofondare dalla vergogna. Ma non sapeva, la nostra Lorena, che stava per accadergli qualcosa di ancora più strano. Appena la coppia fu uscita, quando ancora Lorena non si era ripresa dallo shock, entrò incredibilmente una nuova cliente! Era una donna sulla trentina, dai capelli castani molto lunghi e dal corpo sinuoso e ben fatto. Lorena la conosceva di vista, era una del quartiere, si chiamava Giusy. La donna indossava una cannottierina con le bretelline e una minigonna nera molto stretta. Le sue gambe sode erano esaltate dalle scarpine col tacco a spillo che indossava. La donna si presentò a Lorena con un “Ciao bella!” e continuò “ho visto il tuo spettacolino da fuori alla vetrina, molto ben riuscito lo sai?” Lorena si sentì svenire, che vergogna, adesso l’avrebbe saputo mezza città. “Lo sai che vedendoti mi sono innamorata della lingerie che indossavi? Ti stava proprio bene…. sai io normalmente non uso questo genere di cose, ma chissà forse mi starebbero bene”. Cercando di riprendersi dalla sorpresa, e di non pensare a quello che le era accaduto prima, Lorena biascicò qualcosa come “S…sicuramente le starebbero benissimo” “Si? Bhe dov’è lo spogliatoio?” “Eccolo li, torno subito con un completo come quello che indosso io” disse Lorena, che in più doveva cambiarsi il vestito per evitare di restare di nuovo mezza nuda. “No no…. venga qui, nello spogliatoio”, disse e la prese per un braccio, portandola insieme a lei dietro la tendina dello spogliatoio. “Ma…. Cosa?” “Glie l’ho detto” disse Giusy “io voglio quel completino, ma non un completino uguale al suo, io voglio il suo!” “Eh?” disse Lorena sconvolta e stupita “Ma mica posso fare una cosa del genere!” “Allora buonasera” disse lei e fece per andarsene “Aspetti!” la trattenne Lorena, che aveva capito che non poteva farsi scappare così anche questa cliente “le assicuro che ho un modello del tutto simile” Giusy la guardò negli occhi e le disse “io voglio il tuo! Avanti fammelo vedere ancora, via quel vestito!” Disse e le mise l emani dietro al collo, sbottonando il vestito. Lorena fece resistenza, si sentiva minacciata ma, ormai, sapeva di non avere scelta. Lorena si morsicò le labbra per la vergogna. Era rimasta mezza nuda davanti a Giusy,e per di più, aveva addosso quegli intimi così minuscoli e provocanti. Giusy allora si sbottonò la minigonna e rimase,a fica nuda! Quando aveva detto che lei quelle cose non le portava non si riferiva evidentemente alla lingerie sofisticata,ma a qualsiasi tipo di intimo! “Bene adesso dammi le mutandine, avanti non vorrai che entri qualche cliente e ci veda così… ah ah” Il fatto che Giusy adesso fosse più nuda di lei diede un pò di coraggio a Lorena, frenò un poco della sua vergogna, ma la situazione era sempre imbarazzantissima. Lei in uno stanzino insieme ad un’altra donna mezza nuda. Con sorpresa si accorse di cominciare a provare una perversa eccitazione, benché fino ad adesso si fosse reputata una eterosessuale. Lorena diede le sue mutandine a Giusy,che le indossò contenta. Le stavano benissimo e la rendevano ancora più sexy “Accidenti, ma sono un pò bagnate” Lorena si sentì sprofondare, sperava proprio che Giusy non se ne accorgesse. “Del resto c’è un pò di umidità qui” disse Giusy guardandola in modo ammiccante Lorena non poté far altro che arrossire ancora di più. Che vergogna, cosa avrebbe pensato Giusy di lei! Giusy si tolse la cannottierina e mostrò le sue belle tette, poi si fece dare il reggiseno e lo indossò, perfetto! Adesso Lorena era praticamente nuda, ad eccezione delle calze e delle scarpe, e si copriva pudicamente con le mani, senza riusciere a dire niente. “Molto bene” disse Giusy e,con uno scatto, prese in mano il vestito di Lorena e i suoi stessi vestiti, poi disse “Non posso mica rimettermi questo vestitino, che è un pò difettato, peccato però…. Era così bello…. Ma del resto troverò qualcos’altro di sicuro” Così dicendo usci fuori dallo stanzino! “Ma cosa fai, ti vedono!” le urlò Lorena. Ma lei non rispose e attraversò tutto il negozio mezza nuda, con vera nonchalance. Lorena la guardava da dietro la tendina, nuda com’era non poteva sicuramente uscire per fermarla. Giusy arrivò alla vetrina e prese, da uno dei manichini, un vestito intero simile a quello di Lorena, ma senza allacciature di nessun tipo. Era infatti uno di quei modelli che,essendo molto stretti, fasciano il corpo e si reggono da se. Era un vestito color azzurrino- trasparente,e dunque copriva molto poco! Lorena, dal punto in cui era,poteva vedere tutto,e sbiancò vedendo che una donna fuori dal negozio stava osservando Giusy! La vide mentre camminava mezza nuda e mentre si infilava il vestitino. E adesso che l’aveva indossato Giusy sembrava più nuda di prima e ancora più sexy “Adesso quella va a chiamare i carabinieri…. sono rovinata!” pensò Lorena, ma incredibilmente la donna che guardava dalla vetrina entrò nel negozio. Giusy, che si era accorta di tutto, la salutò però con perfetta noncuranza della situazione. Aveva capito che la donna era entrata nel negozio attratta dalla scena che aveva visto. “Buonasera signora, in cosa posso servirla?” Lorena quasi saltò in aria dalla sorpresa. Cosa faceva quella? Adesso vendeva al posto suo? “Ehm… io….” disse la donna, era lei e non Giusy ad essere imbarazzata. “”Ma….” continuò la donna “credevo che questo negozio fosse gestito da un’altra persona” “Si è vero, ma adesso la signora non c’è, può dire a me” “veramente… non saprei…. che avete…..” “Bhe abbiamo molti oggetti interessanti signora” disse Giusy con tono ammiccante, e nello stesso tempo si avvicinò ancora di più alla cliente. Così la donna poté vedere per bene il vestitino trasparente di Giusy e la lingerie eccitante che aveva addosso. La donna iniziò a dare uno sguardo per il negozio, mentre Giusy le illustrava le caratteristiche dei vari tipi di lingerie. Lorena intanto guardava la scena nascosta dietro la tendina dello spogliatoio. Vedeva la cliente che guardava ed esaminava per bene reggiseni e mutandine, chiedendo a Giusy il suo parere. La cliente sembrava proprio interessata ad un minuscolo perizoma rosso, che come richiedeva il modello era fatto soltanto di un piccolo filetto che si inseriva tra i glutei e di un triangolino che nascondeva a mala pena il pube. “Sa lo comprerei di sicuro se non fosse troppo audace” disse la cliente “Ma signora, io sono sicura che le starebbe benissimo” rispose Giusy “esalterebbe le sue forme e poi, se lo indossa sotto un vestitino delicato, potrà avere l’eccitante sensazione di sentirsi nuda sotto il vestito” Non era chiaramente un modo molto professionale di esprimersi, e la cliente sembrava stupita ma, allo stesso tempo, sembrava eccitarsi a quell’idea. Lorena però era eccitata ancora di più. Vedere quella scena le aveva risvegliato pensieri erotici e perversi, e il suo stesso essere nuda dietro la tendina, mentre sbirciava la scena, le provocava una grande vergogna ma anche una grande eccitazione. “va bene, voglio provarlo” disse la cliente, e cominciò a dirigersi verso lo spogliatoio dove era anche Lorena. Questa diventò tutta rossa. “Ohhhh, che le dico se mi vede nuda qui dentro, tutti sanno che sono la padrona del negozio!” Giusy lasciò che la cliente arrivasse proprio davanti alla tendina, ma la fermò “Aspetti, signora, quello è occupato, venga in quello accanto” “Oh scusi, è vero non me n’ero accorta” Effettivamente la tendina non copriva lo stanzino fino in basso, e da fuori si potevano vedere le gambe di Lorena e le calze autoreggenti che indossava. Lorena sospirò con sollievo, e fece finta di aggiustarsi le calze così che la cliente pensasse che le stava provando. La cliente entrò nell’altro stanzino e, dopo un po’, chiamò Giusy e la fece entrare nello stanzino. “Allora come mi sta?” chiese la donna a Giusy “Perfetto, le sta veramente perfetto” le rispose. Lorena, presa dall’eccitazione, salì sopra ad uno sgabello che si trovava nello stanzino e, da una apertura che si trovava sopra al muro che divideva i due stanzini, riuscì a vedere la scena. La cliente indossava una camicetta nera e aveva tolto la gonna, in modo da far ammirare a Giusy il suo bel culo accarezzato dal perizoma rosso. “Però per vederlo meglio dovrebbe togliere anche la camicetta” le disse Giusy “Dice? Ha ragione….” rispose la donna con voce sensuale, e si sbottono la camicetta e poi se la tolse. Sotto indossava un reggiseno nero di pizzo. Lorena era rimasta stregata da quella situazione sensuale, e senza neanche accorgersene cominciò a toccarsi la fica, che ormai era un fuoco di eccitazione. “Molto bene, lo prendo!” disse convinta la cliente, “Domani sono invitata ad una cena di lavoro e credo proprio che lo indosserò” “Ma allora ci vuole un vestito adatto!” disse Giusy La cliente disse che ne aveva già uno molto elegante ma Giusy era già uscita dal camerino. In un paio di secondi tornò con un vestitino in mano. Lorena sobbalzò e quasi cadde dallo sgabello: era il vestitino azzurro che indossava lei prima, quello con la chiusura difettosa! “Suvvia lo provi un attimo” la incalzò Giusy, e la donna cedette. “Prima però deve togliere il reggiseno, vedrà che le starà meglio senza”. La donna si slacciò quindi il reggiseno, mostrando un paio di tette molto ben fatte, e indossò il vestito. La cliente si guardò allo specchio e dovette riconoscere che il vestito le metteva in risalto le forme. “Cavoli…. Non sarà troppo corto? E non sarò troppo nuda?” “È proprio questo il bello” le disse Giusy in tono ammiccante. La cliente si era lasciata coinvolgere dalle idee sensuali di Giusy, come del resto anche Lorena che si toccava dietro al paravento. Così la cliente acquistò l’abito, poi si rivestì e ringraziò Giusy per i preziosi consigli, strizzandole l’occhio con sensualità. Appena la cliente se fu andata Giusy si avvicinò a Lorena e scostò la tendina. Lorena era scesa dallo sgabello ma non per questo era meno eccitata. Era tutta rossa e i suoi umori le colavano dalle cosce. “T…tu, come hai osato…. IO sono la padrona di questo negozio” “Senti carina non fare tanto la saccente, si vede proprio che hai gradito lo spettacolo” disse Giusy guardando la fica bagnata di Lorena, che si sentì svenire di vergogna. “Inoltre per il favore che ti ho fatto vendendo quell’articolo mi dovresti per lo meno leccare la fica” continuò Giusy con tono mellifluo. “C… che dici…. ohhhhhh….. io…..” Era indubbio, le parole di Giusy e le cose che diceva la eccitavano oltre ogni dire. “Bene…. per adesso mi accontenterò soltanto di questi begli articoli che indosso” disse Giusy riferendosi alle lingerie azzurre e al vestito trasparente, “Ma ci rivedremo presto” disse e con un sorriso andò verso la porta “Ma…. aspetta, dammi qualche vestito” “Ce ne sono tante qui di mutandine” rise Giusy “Stronza” pensò Lorena e, cosciente che non c’era altro da fare, uscì dallo spogliatoio e indossò velocemente al sua gonna e la sua maglietta, ma con la vetrina a specchio e le luci alte qualcuno la vide di sicuro, e lei diventò viola soltanto a pensarci. Quando finì Giusy era già uscita, ma Lorena la rincorse fuori e le disse “E che farà adesso quella cliente con quel vestito che si sgancia” “Vedrai che si divertirà” disse Giusy con una risatina. Lorena non poté far altro che guardare la donna mentre se ne andava. Con quel vestitino trasparente Giusy era praticamente in mutandine e reggiseno, e sculettava fiera in mezzo alla gente che la guardava eccitata. Lorena rientrò subito nel negozio e, con quell’immagine di Giusy negli occhi, si masturbò fino a raggiungere un fortissimo orgasmo.
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