A quel punto vidi che il suo uccello era diritto come un fuso e che era enorme paragonato al pistolino che mi ritrovavo io, non capivo come ci era riuscito.Intanto gli altri che erano rimasti in piedi lo imitarono mettendo in mostra le loro nudità, mi girai verso Roberto che nel frattempo aveva impugnato il suo cazzo con la mano destra facendo su e giù."A questo punto la sega consiste nel fare avanti e indietro con la mano fino a che non ti esce dall’uccello una sostanza chiamata sborra simile ad uno yogurt e il gioco è fatto"."Questo in mancanza di una figa che si faccia sbattere" – aggiunse un altro ridendo."Bene, ora se vuoi far parte del gruppo tocca a te farci vedere cosa sai fare".A quel punto si accorsero del mio imbarazzo e per farmi coraggio cominciarono a dirmi che non dovevo vergognarmi. Mi alzai di scatto e incominciai a slacciarmi i pantaloni lentamente, uno di loro mi si avvicinò ancora con il cazzo in banda e mi aiutò a spogliarmi; rimasi in pratica solamente in canottiera con le mani che tentavano di coprire le mie nudità."Dai non avere vergogna , non vedi che siamo nelle tue stesse condizioni? E poi volevi far parte del gruppo o sbaglio? Dai che ti diamo una mano" A quel punto mi fece sedere e cominciò a prendere in mano il mio uccello che piano piano diventava un poco più gonfio: "Hai visto che non è difficile ? Ti diverti, sta sentendo qualcosa?" "Hei, dico non starai mica divertendoti a fargli una sega?" – disse Marcello a Roberto. "Veramente per cambiare un poco avevo pensato ad un’altra cosa, già che ci siamo" "Ma non vorrai mica…" Roberto non gli fece finire la frase che mi disse: "Se vuoi ti faccio provare un’altra cosetta, sei disposto a farla per me ? non è brutta sai! Vieni qua". Mi fece alzare e mi portò vicino ad un masso isolato e abbastanza piccolo."Vieni, sdraiati a pancia in giù sul sasso, bravo così" – cominciò poi a sputarsi sul suo bel cazzo e a passarmi la sua saliva sul mio buchino."Oddio, Roberto non te lo vorrai mica fare" – si agitò Marcello."Lasciate fare – rispose – ora stai tranquillo che ti faccio sentire il paradiso.Non potevo vederlo molto bene, ma capii che aveva appoggiato il suo cazzo contro il mio buco del culo e che lentamente cercava di entrarci.Ero terrorizzato, mi stava assalendo un dolore insopportabile.Cominciai a urlare e piangere "Ahi, ahi Roberto mi fai male! Non voglio noo!!."Cazzo non vuole entrare" disse ritirandosi dal mio culo."Porca puttana Roby, gli potevi fare davvero male; finchè si tratta di segate mi va bene in queste menate non ci voglio entrare io" – sbraitò Marcello sostenuto di pari tono da Luca.Io ero rimasto a piangere sempre nella posizione in cui mi aveva messo Roberto, che ad un tratto mi si avvicinò dicendomi : "Scusa Alex non volevo farti male, non lo so neppure io cosa mi è preso, dai tirati su ora".Appena mi rialzai asciugandomi le lacrime dagli occhi mi voltai verso di lui che scoppiò a dire "O porca troia, e venitevi a vedere un pò questa?" Era successo che il mio cazzo sembrava una verga da tanto che era diritto (seppure di modeste dimensioni) "E’ successo che questa specie di frocio si è eccitato come un maiale ad essere inculato!!!".Io non capivo cosa dicevano, continuavo ad avere un pianto a singhiozzo.Passarono alcuni minuti nei quali ci eravamo tutti rivestiti, quando ad un certo punto uno di loro mi dice "Ma a te piaceva prima quando Roberto cercava di mettertelo dentro"."Bhe,- dissi con lo sguardo in basso quasi vergognandomi – non lo so neppure io, si, mi piaceva in un certo senso, ma il dolore era troppo da sopportare."Marcello sembrò pensare a qualche cosa per alcuni secondi poi disse "Se è solo un problema di lubrificazione ci vorrebbe dell’olio o della crema; tu Luca puoi fare un salto a casa tua per vedere se ne trovi"."Va bene, ma non sarà pericoloso lo stesso?""Ma no se dice che lui ci sta, e poi si può sempre interrompere se gli facciamo troppo male"."Va bene, io vado".L’autore: sampei69@hotmail.com
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