Il mio rapporto con Marzia durava ormai da parecchi mesi, devo dire che con lei la mia vita migliorò, infatti, avevo messo di mangiare sempre al bar, non dovevo più andare a caccia di figa e potevo sfogarmi con lei quando mi giravano le palle.Un giorno mentre tornavo a casa, mentre ero fermo a un semaforo, venni tamponato da un coglione, il danno non fu grave, ma sul paraurti rimase comunque un bel segno.Arrivai a casa che ero nero, appena entrato Marzia mi venne incontro per salutarmi come al solito con un bacio, io le raccontai quello che era successo, poi le dissi che mi ero trattenuto dal dare una lezione al tipo per non andare nei casini, ma che ora dovevo farmi passare il nervoso, le dissi di mettersi sulle mie ginocchia che l’avrei usata per scaricarmi, lei obbediente come sempre mi chiese se preferivo che si spogliasse, io le risposi di sì, lei allora si tolse tutti i vestiti, quando fu completamente nuda si mise sulle mie ginocchia, io cominciai a colpirla con il palmo della mano, prima piano e poi sempre più violentemente, lei cercava di sopportare senza lamentarsi ma io le dissi di non trattenersi che se gridava io mi eccitavo di più, la colpii con tutta la mia forza e anche volendo non potè fare a meno di urlare. Quando la mano cominciò a farmi male la feci alzare e le ordinai a andare a prendermi la cintura dei pantaloni, lei mi guardò spaventata ma andò in camera e ritornò con la cintura, cominciai a colpirla con quella, i miei colpi ora non erano diretti solo sul suo culo ma anche sulle gambe e sulla schiena, quando fui esausto e mi calmai lei rimase accovacciata per terra, non aveva nemmeno più fiato per piangere, mi fece pena, l’aiutai ad alzarsi, la feci sdraiare sul divano, dove dovette mettersi a pancia in giù perché il dolore delle frustate non le permetteva di sedersi. Le dissi che mi ero molto eccitato e che ora avevo voglia di scoparla, andai davanti alla sua faccia con il cazzo già duro che mi usciva fuori dai pantaloni, lei aprì subito la bocca e iniziò a succhiarlo, io me lo feci pompare per un po’ poi mi alzai, mi portai dietro di lei e con una mano cominciai a toccarle la figa quando tra le dita sentii il cordoncino del tampax che le usciva dal corpo, allora mi incazzai ma lei mi disse di incularla, sapevo che lo diceva per non farmi arrabbiare di più, infatti per lei quella penetrazione era sempre molto dolorosa, ma in quel momento non me ne fregava niente, la presi per i fianchi per farle alzare il culo e senza troppi complimenti le infilai il mio cazzo nel culo con un solo colpo, lei gridava ma non faceva nulla per sfuggire alla mia stretta, il mio cazzo andava dentro e fuori velocemente finchè venni dentro di lei, solo allora mi calmai l’aiutai ad alzasi e la mandai in bagno a sistemarsi, quella sera avevo voglia di uscire.Quando dopo parecchio tempo lei tornò da me era vestita e truccata, pronta per uscire, solo gli occhi erano ancora rossi, e vidi che soffriva parecchio quando doveva sedersi, ma lei mi venne vicino ed era affettuosa come al solito, io che nel frattempo mi ero preparato le chiesi se era pronta per uscire, la portai in un ristorante poi al cinema dove la tenni stretta a me per tutta la durata del film.Arrivati a casa, andammo subito a letto, la feci sdraiare, le aprii le gambe e mettendomi con la faccia davanti alla sua figa cominciai a leccarla, era asciutta perché il tampax le assorbiva anche l’umore della figa, allora le sputai molta saliva e continuando a leccarla la feci venire almeno tre volte, poi mi rimisi sdraiato al mio posto e prendendola fra le braccia ci addormentammo.Era capitato altre volte che lei subisse un simile trattamento e mai una volta si era lamentata, anzi la mattina dopo era sempre più affettuosa, anche se la trattavo male la sua paura più grande era che la lasciassi e io ne approfittavo, mi piaceva avere un tale potere su una persona.La sera successiva uscii con gli amici, senza le ragazze, ci ritrovammo a casa di Giorgio per vedere la partita, cominciammo a parlare di sport ma poi l’argomento cambiò e come sempre iniziammo a parlare di ragazze e di sesso, i miei amici si lamentavano un po’ tutti delle loro ragazze, c’era chi non riusciva mai a convincerla a prendersi il cazzo in culo, chi non riusciva mai a farsi bere la sborra, addirittura c’era Marcello che aveva proposto alla sua ragazza di farsi scopare da un altro mentre lui guardava e per tutta risposta lei l’aveva mollato. Solo io non mi lamentavo, quando i ragazzi se ne accorsero mi chiesero come mai non dicessi nulla, allora io raccontai loro del mio rapporto con Marzia dicendo loro che io con lei potevo fare e chiedere di tutto, lei non mi avrebbe rifiutato nulla, come prevedevo non credevano a una sola parola, così organizzammo un’uscita tutti insieme con le rispettive ragazze, tranne Marcello che sarebbe venuto da solo perché non aveva trovato ancora nessuna.La sera stabilita dissi a Marzia di indossare una gonna corta ma non aderente e di non mettere la biancheria intima. Passarono gli amici a prenderci, noi salimmo in macchina e ci accomodammo sul sedile posteriore insieme a Marcello, mentre Giorgio e la sua ragazza erano davanti.Mentre viaggiavamo presi a baciare Marzia, e incurante di Marcello le presi una mano e me l’appoggiai sulla patta dei pantaloni, lei non sapeva cosa mi aspettassi da lei, allora le bisbigliai nell’orecchio e subito mi aprì la cerniera dei pantaloni e vi infilò una mano, prese il mio cazzo e cominciò a farmi una sega.Marcello ci guardava trasognato, allora io con la mano tirai verso di me una gamba di Marzia e lasciandola con le gambe aperte le alzai la gonna, sotto come le avevo chiesto era nuda, con un cenno della testa feci segno a Marcello che si poteva accomodare, lui non voleva crederci, allora chiesi a Marzia di prendere una mano di Marcello e di mettersela sulla fica, lei lo fece, Marcello impazziva. Arrivammo al locale dove dovevamo trascorrere la serata, e Marcello mi prese da parte e mi chiese quanto volevo per fargli trascorrere un po’ di tempo solo con Marzia, io risposi che non se lo facevo non era per i soldo e che in ogni caso io avrei assistito.Io giorno dopo, puntuale, Marcello si presentò a casa mia, mancava poco che gli uscisse la bava dalla bocca, io dissi a Marzia che per quella sera doveva fare tutto quello che Marcello le chiedeva, lei non disse nulla e si portò davanti a lui, Marcello ancora non ci credeva mi guardò e ad un mio cenno affermativo della testa disse a Marzia che voleva vederla tutta nuda, lei si tolse i vestiti e Marcello le saltò letteralmente addosso, il pensiero che Marzia non gli avrebbe rifiutato nulla lo scatenava, prese a toccarla dappertutto, e vide i segni delle frustate sul corpo di lei, mi chiese se poteva anche lui colpirla e io gli dissi di si.In un secondo fu nudo anche lui, prese Marzia per i capelli e la tirò sopra il suo cazzo che le mise in bocca senza tanti complimenti, poi se la fece scendere a smorzacandela sul cazzo e con le mani pizzicava i capezzoli di lei, disse a Marzia che la voleva inculare e lei obbediente si mise a quattrozampe lui si alzò e dopo averle sputato sul buco del culo cominciò a spingere il suo cazzo nell’ano di Marzia. Io ero seduto sul divano e mi godevo la scena, Marzia piangeva dal dolore ma rimaneva ferma, Marcello mi chiese se volevo partecipare e io già molto eccitato mi avvicinai con il cazzo in tiro e lo misi in bocca a Marzia.Marcello dopo essere venuto tirò fuori il cazzo dal culo e mi fece notare che era sporco di sangue, poi aprì lo zaino che aveva portato con se e tirò fuori due vibratori neri dalle dimensioni mostruose, me li fece vedere e mi disse che non aveva ancora trovato una ragazza che se li facesse mettere dentro, era davvero enormi, Marzia era terrorizzata ma come sempre mi guardò e quando le feci segno che andava tutto bene si rassegnò all’inevitabile.Marcello le disse di aprire bene le gambe, prese il primo vibratore e iniziò a infilarlo nella figa, poi prese il secondo e cercò di spingerlo nel culo, ma era troppo grosso e non voleva saperne di entrare, Marzia poi sentiva ancora dolore per la precedente penetrazione e stringeva involontariamente i muscoli del culo, Marcello le diede uno schiaffo sulle natiche e mi chiese di aiutarlo a tenere ferma Marzia che ormai troppo spaventata non stava ferma, io le andai vicino e cercai di calmarla, ma lei mi disse che non ce la faceva proprio, quel vibratore l’avrebbe certamente uccisa, io provai pietà per lei e dissi a Marcello di lasciare perdere, lui allora cominciò a picchiarla, era scatenato, avere tra le mani una ragazza così per lui era il massimo, io gli dissi di stare attento a non lasciarle segni in faccia allora lui iniziò a colpirle i seni e prese a morsi i suoi capezzoli, intanto con una mano girava il vibratore che ancora Marzia aveva nella figa, poi venne sborrando per terra e obbligò Marzia a leccare il pavimento alla fine volle pisciarle in bocca. Non lo avevo mai visto così mi faceva quasi paura, quando si fu calmato andammo in cucina a farci una birra e lui mi chiese di lasciargli Marzia, mi avrebbe dato tutto quello volevo, Marzia lo sentì e contrariamente al solito si buttò in ginocchio davanti a me e piangendo disperata mi chiedeva di non lasciarla, avrebbe continuato a fare quello che le avrei chiesto, sia con me che con chiunque altro ma se la lasciavo ne sarebbe morta. Marcello per tutta risposta le diede un calcio che la fece cadere lunga distesa sul pavimento.In quel momento qualcosa scattò dentro di me, anche se non lo avrei mai ammesso neanche con me stesso, anch’io non riuscivo a immaginare la mia vita senza di lei, pregai Marcello di andare via, mi chinai su Marzia le tolsi il vibratore dalla figa e l’aiutai ad alzarsi, poi la abbracciai, e le dissi che non mi sarei mai separato da lei. Marzia pianse di gioia, la portai sul letto le feci degli impacchi per alleviare le sofferenze che Marcello le aveva causato per colpa mia e per la prima volta le chiesi scusa.
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