Cominciò il nuovo anno scolastico e Mara gli telefonò verso metà ottobre, alle 8,45 di un lunedì mattina. Stava ancora dormendo e rispose assonnato:“ Si? ”“ ciao zio Francesco, sono Mara! ”“ ciao bella, che ti succede? Non dovresti essere a scuola a quest’ora? ” le rispose dopo una rapida occhiata all’orologio;“ dovrei entrare tra 15 minuti ma stamattina non ho voglia di andarci, è una giornata troppo bella per rinchiudersi in un’aula; voglio farmi un giorno di vacanza ma nessuna delle mie compagne vuole venire con me, sono sola mi annoio e non so dove andare; posso venire a trovarti? Ti dispiace? ”“ no che non mi dispiace, penso solo che faresti meglio ad andare a scuola e poi non ho tutta la mattina libera; a mezzogiorno ho appuntamento con un cliente e ti posso dedicare solo un paio d’ore, ti va? ”, rispose Francesco già sotto pressione e con la paura di averla convinta a non venire.Ma Mara fugò subito i suoi timori:“ Bastano ed avanzano; arrivo tra 10 minuti ”, e riattaccò.E mo la convincevo quella! Bastano e avanzano! a che? pensò Francesco fiondandosi in bagno a far pipì, per una rapidissima doccia e lavaggio denti; si asciugò, indossò un pigiama pulito, le pantofole e andò in cucina a fare il caffè e mentre questo cominciava ad uscire squillò il campanello; andò ad aprire e vide Mara in tenuta scolastica, libri sotto al braccio.La accolse con un bacio sulla guancia, le disse di entrare e si precipitò in cucina a chiudere la fiamma del gas sotto la caffettiera.La fece sedere in cucina, sulla stessa sedia dove si erano sedute Miriam prima e Paola poi ( pensò che aveva fatto l’amore con due sorelle, ora con la cuginetta e se arrivava a farsi anche la mamma di Mara avrebbe potuto dire di essersi fatto … una famiglia ), e le chiese se ne voleva un po’.Mara disse che non beveva caffè. “ ah! sai zio, sabato scorso la professoressa di lettere ci ha detto di non fidarci mai degli uomini, di non credere mai a quello che dicono perché dicono una cosa e ne pensano un’altra, che hanno in testa solo quello ”“ e tu ? ”“ io niente, la guardavo e… ”“ … e pensavi, sentendoti logicamente, data la tua grande esperienza, più matura di lei, … brutta cretina, se tu avessi in bocca quello che io ho avuto tra le mani saresti troppo occupata per parlare e saresti meno acida …, vero ? ” concluse Francesco per lei.“ Ma sei diabolico zio! Come fai ad indovinare i miei pensieri? ”“ lo hai detto, sono diabolico, se no che mi serve leggere i fumetti di Diabolik; vieni ! ” le disse strizzandole l’occhio.Si alzò ormai deciso, la prese per mano e la condusse nella stanza da letto. Le sue ultime resistenze erano cadute, i residui scrupoli spariti e pensò solo ad approfittare dell’opportunità che la sorte gli offriva.La spogliò piano e Mara rimase nuda; non che ci fosse rimasto molto più da vedere di quanto aveva visto al mare, ma era la prima volta che poteva ammirarne il piccolo seno sodo con la piccola aureola ed i minuti capezzoli ed il pube col triangolo di peli non molto; Le sfiorò i capezzoli lievemente e glieli bacio ma non vide nessuna reazione, nessun indurimento, nessun brivido, solo un po’ di pelle d’oca; l’indurimento ed il brivido lo ebbe lui che si liberò del pigiama e si allungò stendendosi accanto a lei.I loro corpi si toccarono; Francesco appoggiato sul gomito la guardava e prese ad accarezzarle i piccoli seni, si chino a baciarla sulla bocca mentre la mano scendeva piano sullo stomaco, la pancia, tra le gambe che le fece allargare e finalmente si posò sul pube; il dito medio separò le grandi labbra e stuzzicò dolcemente il clitoride.Mara ebbe come un sussulto e si strinse di più a Francesco che ritrasse la mano e prese ad accarezzarle la schiena ed i glutei; la bestia libera da impedimenti si allungava verso il pube e trovò alloggio tra le cosce che Mara aveva leggermente aperte per accoglierla per poi stringerle; la baciò e la esplorò tutta con la lingua fino a che si sistemò tra le cosce di lei, guardò attentamente com’era fatta una giovanissima vergine,annusò la fresca fragranza dei 18 anni ed iniziò un lungo lavoro di lingua, nel tentativo di condurla all’orgasmo; dopo mezz’ora, l’unico risultato fu che gli dolevano la lingua e le mascelle.Si vedeva che a Mara tutto quello che lui faceva le piaceva ma più dei sussulti e di qualche contrazione non succedeva; restava asciutta, bagnata dalla saliva di Francesco ma non per le sue inesistenti secrezioni.Si fermò per riposarsi e chiese a Mara di fare la stessa cosa a lui; Mara lo prese in mano, denudò il glande e si mise a leccarlo come un cono gelato; Francesco la lasciò fare per un po’ poi, visto che lo faceva in modo goffo e maldestro, le fece un esempio prendendo in bocca il pollice di Mara e le disse di fare la stessa cosa.“ ma ti farò male con i denti così ”, disse apprensiva Mara;“ no, se tu apri la bocca, serri le labbra, poi muovi la lingua intorno e vai su e giù ” le spiegò Francesco.Apprendeva molto rapidamente e bene la ragazzina, tanto che Francesco dopo un po’ stava per godere ma non volle farlo nella sua bocca e la fermò; non voleva schifarla, non era pronta per quello.Veramente non era pronta per nessuna di quelle pratiche, anche se le aveva cercate e le stava trovando, ma cercava di risparmiarle almeno le cose meno piacevoli.Si ridistese accanto a lei, riprese ad accarezzarla e le chiese se quello che avevano fatto le fosse piaciuto;Rispose di si.“ Ma non hai goduto ”, le disse Francesco“ si che ho goduto ”“ quello non è godere, non hai avuto un orgasmo; tu hai provato piacere, il piacere di toccare e farti toccare ”“ che cos’è un orgasmo? ”, chiese sempre curiosa Mara“ un orgasmo è più di un piacere, è il piacere che comincia con un gran caldo qui ”, le disse posando la mano sul pube di lei, “ ti senti bagnare e ti viene da mordere e da gridare per il piacere, il più grande e non posso descrivertelo; lo proverai un giorno se avrai la pazienza di aspettare. Non avere fretta Mara.Intanto che parlavano continuava ad accarezzarla, la mano era sui glutei e col dito le stuzzicava il buco; aveva un bel fare il moralista ma aveva voglia di godere ora;“ vuoi che te lo metto qui Mara? ”; le chiese premendo il dito sul buco;“ si, zio ”“ ti farò un po’ male ”“ non importa e poi sono curiosa di sapere ”.Appunto, era curiosa.La mise a pancia in giù e cominciò a leccarle a lungo il buco per lubrificarlo e vi inserì prima un dito e poi due per abituarla; poi le allargò le natiche, puntò sul buco la testa della bestia e spinse dolcemente ma decisamente; Mara emise un piccolo gemito poi spinse anche lei e si ritrovò tutta la testa dentro.Francesco si fermò per darle il tempo di assimilare quella presenza estranea, di familiarizzare poi riprese a spingere e quando fu per metà dentro iniziò a fottere quel giovane culo con colpi lenti e lunghi, via via più potenti e veloci fino a che scaricò nel budello tutta la sua bollente tensione.Sfinito ma soddisfatto si abbandonò sulla schiena di Mara.Calmatisi gli ultimi sussulti riprese fiato. La bestia, non più orgogliosa ma ridimensionata, era scivolata fuori e Francesco si allungò a fianco della ragazzina; le disse di andarsi a lavare subito e con acqua fredda; Mara si alzò ed andò in bagno mentre Francesco, dopo essersi ripulito alla meglio con i pantaloni del pigiama, si accese una sigaretta. Dopo un po’ Mara, sfrontatamente giovane e nuda, ritornò, gli si stese accanto e gli chiese:“ Dimmi zio, dopo quello che abbiamo fatto la mia purezza è salva? ”Francesco stette un po’ in silenzio, poi:“ Vuoi sapere se sei ancora vergine? Si, sei ancora vergine; come hai visto non sono entrato qui davanti; questo tipo di purezza è salvo; ” le rispose, vagamente irritato;“ perché, c’è qualche altro tipo di purezza? ”“ eh si! c’è la purezza morale; ”“ oh! di quella me ne infischio; ”“ menomale! sei fortunata allora,” ribatté ironico “ perché quella non l’ hai perduta oggi ma quel giorno al mare sul gommone, quando hai fatto finta di non accorgerti di quello che era successo e provocato dalle tue manovre; non avresti dovuto farlo quel giorno e nemmeno oggi. Ci pensi che ne sai sul sesso più tu oggi che non forse tua madre che di anni ne ha 40? ”“ Ma se è male tu perché non mi hai respinta? ”Ben mi sta! pensò Francesco, beccati questo nelle gengive! Te la sei inculata? Ti è piaciuto? E che cazzo di bisogno hai ora di metterti a fare il moralista del cazzo? Ma vaffanculo, stronzo! Stette in silenzio, tirò una boccata dalla sigaretta e, dopo un po’, le rispose:“ Non è male in se, è male per te che sei troppo giovane e non devi andare in giro a conoscere cazzi…”Mara rifletteva intensamente; si sentiva quasi il movimento degli ingranaggi del suo cervello, poi, un po’ sostenuta, disse:“ Io non vado in giro a conoscere cazzi; ho voluto vedere il tuo perché ti conosco, mi sei simpatico e mi è piaciuto; ero curiosa di vedere e se non ci provavo con te con chi altri avrei potuto? ”;“ Già! Con chi altri? Lo so, eri curiosa! Beh! ora hai visto e spero per te che ti basti ”. Spense la sigaretta nel posacenere e ne accese subito un’altra; poi continuò:“ Non ti ho respinta per tre motivi: il primo è che ho temuto di mortificarti respingendoti; secondo, vista la tua testaccia dura, ho avuto paura che respingendoti avresti cercato di soddisfare comunque la tua curiosità con qualcun altro che forse non avrebbe rispettato il tipo di purezza al quale tieni tanto; terzo, avrai 18 anni ma è difficile per un uomo resistere a certi richiami sessuali. Tu non sarai matura per il sesso ma io si, porca Eva!, e non sono fatto di legno! ”Si fermo un attimo per riflettere e per dare un’altra boccata alla sigaretta, poi continuò:“ Spero, ora che la tua curiosità è stata soddisfatta, che non cercherai di voler sapere di più e che aspetterai il tempo che ci vuole; e poi farai quello che vorrai. ”Era incazzato, più con se stesso che con Mara, ma era un problema suo.“ Comunque noi due non ci incontreremo più per fare queste cose. Io sono troppo vecchio per te perché tra noi possa esserci un futuro; se ci incontreremo ancora tra noi sarà come se mai fosse successo niente e non succederà mai più niente. Ora rivestiti e va a fare una passeggiata ai giardini. Io tra venti minuti ho quell’appuntamento. ”Mara aveva i lucciconi, lo abbracciò e nascose le lacrime contro il suo petto.Le carezzò la testa e la baciò sui capelli.
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