Mi chiamo Mirella, ho 46anni, non sono sposata, ho un figlio di 20 anni di nome Luca. Questa è la mia presentazione, come potete capire sono rimasta incinta molto giovane, 16 anni, e lo stronzo che mi ha fatto questo regalino era pure sposato, io ne ero innamorata pazza, lui mi aveva promesso che avrebbe lasciato la moglie per me, ed io da ragazzina piena di sogni gli credei, quando seppe che aspettavo un bambino da lui, riuscì magistralmente a scaricarmi senza problemi, cosi da li a nove mesi mi trovai con un bimbo ed una delusione che mi perseguitò per molti anni, per fortuna i miei genitori mi aiutarono molto i primi anni, mi ritrovai ad essere matura prima del tempo, tutte le mie amiche continuarono a vivere le gioie di quell’età mentre io avevo una grande responsabilità, loro trovarono l’uomo giusto che le sposò, mentre io gli evitavo, sempre per la delusione che ebbi da quel fatto, però una cosa c’era che mi faceva sentire bene, era Luca mio figlio, ogni momento triste, ogni periodo “no”, c’era lui, mio figlio, la cosa più dolce più bella della mia vita. Non mi sono descritta fisicamente: sono alta (o forse bassa) 160cm, ho la carnagione chiara, due belle cosce con culetto a mandolino, un piccolo accenno di pancia (che cerco ostinatamente, tra diete e ginnastica, di farla sparire) un seno terza misura ancora bello sodo, ho lo sguardo sbarazzino sempre allegro, labbra carnose, il naso un po’ all’in su, occhi azzurri, e i capelli corti lisci attualmente rossi.Vivo assieme a mio figlio, in un appartamento in centro città di Padova, lavoro in una ditta alimentare, prendo un bel stipendio che mi permette di mantenere agevolmente me e mio figlio, visto che lui studia all’università di medicina, esco spesso con delle colleghe di lavoro, gli uomini adesso non li evito più anzi…, però quello giusto non lo ho ancora trovato, e penso che con il recente avvenimento non lo troverò per un bel pezzo. Il rapporto con mio figlio è più che positivo, ci confidiamo tutto, lui mi racconta delle sue ragazze, tante visto che è un bel figo, io gli parlo dei miei ragazzi, Luca a casa è un bravo ragazzo, intelligente, educato simpatico, sa intrattenere un discorso con una donna (cosa rara per un uomo al giorno d’oggi) e come ho detto prima è un bel pezzo di marcantonio, è alto 1, 86, fisico atletico, sguardo penetrante, una bocca carnosa, occhi azzurri, capelli neri lisci corti, ha preso dal padre, se cosi si può chiamare uno stronzo, e vi dico che a vederlo uno dice le donne non gli mancano. Qualche volta Luca ed io passiamo la serata insieme, o si guarda la tv, o si va fuori a fare quattro passi, mangiare una pizza, al cinema, insomma stiamo bene in compagnia, che a volte non mi chiama mamma, ma per nome, dal canto mio a volte mi sembra di essere assieme all’uomo giusto, quello che mi comprende, che mi fa stare bene, lui mi parla, mi consiglia, anche mi rimprovera, ed io lo ascolto come fosse il mio uomo.Per casa! non abbiamo tanti pudori, io a volte giro in mutandine e canottiera, lui a volte esce dal bagno nudo, mettendo in mostra l’attributo per niente male, tante volte io per ridere gli faccio commenti ironici sul suo organo, e lui mi sfida dicendo che non ho il coraggio di mostrarmi nuda, e una volta per fargli vedere che non mi faccio problemi mi sono tolta mutande e maglietta, restando nuda in piedi davanti a lui, ricordo ancora la faccia allibita che fece, e poi si mise a ridere, e io pure, finì li niente di peccaminoso, come fosse normale, e lo era per noi. Una sera, precisamente un mese fa, stavo per andare in discoteca con delle mie amiche, e Luca vedendomi in preparazione per uscire mi chiese con chi uscivo, io risposi che andavo in disco con Paola e Michela, due amiche e anche colleghe di lavoro, Luca mi disse che siccome non aveva proprio tanto da studiare, sarebbe venuto volentieri anche lui, sapevo che aveva un debole per Paola, lei è la classica gnoccona mora con due tette da quinta ed un bel culo, ha la mia stessa età, ed attira gli uomini come una calamita. Accettai la proposta di mio figlio e cosi dopo che si preparò, uscimmo assieme.Incontrammo Paola e Michela davanti al locale, vedendo Luca gli fecero subito i complimenti, e Paola oltre tutto gli disse che un compagno bello cosi per quella sera non le sarebbe dispiaciuto, e prese a braccetto Luca, io vidi mio figlio molto contento, anzi capii subito che era quello che cercava, entrammo in disco e dopo un paio di giri per perlustrare il locale, scendemmo tutti in pista a ballare, dopo! un po’io trovai un mio vecchio amico, che mi fece compagnia tutta la serata, mentre persi di vista Luca e Paola, ero un po’ gelosa, ma poi pensai che con la mia amica sicuramente si sarebbe divertito, passò tutta la serata, e quando uscii dal locale con Michela, trovammo Luca e Paola a braccetto che ci venivano incontro, ci dissero che erano andati a fare quattro passi, ma io capii che erano andati a fare una bella chiavata, bastava vedere la faccia di mio figlio, stranamente non ero più gelosa, anzi ne ero pure fiera, sapevo dell’esperienza che aveva Paola in fatto di scopare, mi aveva confidato spesso e volentieri delle chiavate che si faceva, a volte anche con più uomini, io ero più casta di lei, si faccio l’amore spesso, in fin dei conti sono ancora una donna piacevole, ma le pratiche che fa Paola non mi sono mai passate per la testa.Cosi quella sera finì bene tutto sommato, mio figlio ebbe la sua soddisfazione, Paola anche, ed io……. già, io che cosa avevo? Andando a casa in auto, pensavo a mio! figlio scopatore, me lo immaginavo nudo che si trombava la mia amica, mentalmente immaginavo le scene, loro due in macchina che scopano come ricci, Paola, che glielo prende in bocca, poi se lo fa sbattere in figa, poi vedo Luca che sta chiavando me…. ME! Cosa pensavo in quel momento, mio figlio che mi chiava, io che scopo con mio figlio, ero persa in pensieri torbidi, ma allo stesso tempo mi stavo eccitando, ogni tanto posavo lo sguardo su mio figlio mentre lui guidava e parlava di non so che cosa, e io mi eccitavo sempre più, quella sera indossavo una mini gonna nera in pelle, con un bel spacco di lato, sotto avevo calze autoreggenti nere e un tanga nero trasparente, cominciai ad allargare un po’ di più le gambe, e mi aprii il giubbotto di pelle mettendo in mostra la camicia bianca scollata che metteva in risalto il solco delle mie tette, Luca mi parlava di quanto era simpatica Paola, ed io ormai stavo per perdere tutti i freni inibitori, quando che, non so come, uscii con una frase che lo ghiacciò: -Ma Paola, oltre che simpatica intelligente, scopa bene come dice?- Luca mi guardò stupito ma allo stesso tempo divertito, e rispose – Beh! In fatto di scopare quella è una macchina, ma come lo hai capito? -Intuito femminile, e… dimmi cosa avete fatto? -Mamma, non ti riconosco più, cosa vuoi che abbiamo fatto, abbiamo scopato, spero che non te la prendi- E chi se la prendeva, stranamente ero contenta che mio figlio avesse trombato la mia amica e, in quel momento, me lo sarei fatta anch’io. Quando arrivammo a casa erano le 2 di notte, io salutai Luca e mi diressi in camera da letto e lui fece lo stesso, a letto continuavo a pensare a mio figlio scopatore e immaginavo come sarebbe stato sentire il suo cazzone dentro la mia vagina, sentivo la figa colarmi, mi misi una mano dentro le mutandine e cominciai lentamente un lavoro con le dita, chiusi gli occhi pensando a Luca e , visto che dormo su un letto matrimoniale, allargai le gambe più che potevo, e mi infilai tre dita dentro la figa, ero in un brodo di giuggiole, mi stavo lavorando la vagina con la mia mano, pensando a mio figlio, mi sentivo strana e porca allo stesso tempo, ormai avevo quasi tutta la mano dentro e mi stantufavo con violenza entrando in un vortice di goduria immensa, con la fantasia volavo da lui, vedevo i nostri corpi intrecciati in un amplesso incestuoso, che si cercavano con ogni centimetro di pelle, sentivo il suo cazzo entrare dentro di me, arrivare fino al cervello, mi scavava tutta, era come verme che entra dentro la terra, quando mi resi conto dei gemiti che emettevo, fu troppo tardi perché venni in un orgasmo infinito, gridando forte, e spingendo il bacino contro la mia mano, poi mi rilassai di colpo, e nello stesso momento entrò Luca allarmato: -Mamma! Cosa c’è stai bene ti ho sentita gridare – Per fortuna ero sotto le coperte, se no mio figlio avrebbe visto un bel spettacolo, io con la figa fuori tutta in brodo: -No amore, non ti preoccupare, mi sembrava di aver visto un ragno sul cuscino, sai che mi fanno paura, vai pure a dormire e scusa se ti ho svegliato- Luca mi diede un bacio sulla fronte e tornò a dormire in camera sua, mentre io esausta per la scopata virtuale, mi lasciai andare in un sonno ristoratore, pensando a quello che stavo facendo, e domandandomi se era la cosa giusta.
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