Maria era ancora immobile con le spalle al muro con la faccia segnata dai colpi del marito, quando io mi avvicinai, le misi una mano sotto la gonna e le toccai la fica, poi le dissi: “sei stata brava a prenderti tutta la colpa, ma visto che io sono il Padrone e tu la cagna hai fatto solo il tuo dovere”, “sento che sei tutta bagnata, ti sei eccitata, ti piace proprio essere picchiata e maltrattata, vero”?Lei rispose: “si Padrone, mi piace essere picchiata”.Allora le dissi: “bene, avevo intenzione di limitarmi ad usarti solo come giocattolo sessuale, ma vedo che tu sei proprio una masochista, quindi credo che mi divertirò anche a torturarti e punirti anche senza che tu abbia combinato nulla, solo per il piacere di farlo”.Maria rispose: “Padrone, come le ho già detto ieri lei può usarmi e fare di me tutto quello che vuole senza nessun limite, sono a sua completa disposizione”.Allora le diedi un calcio e le dissi che poteva tornare alle sue abituali mansioni finchè papà non partiva. Piegato in due dal dolore che gli avevo procurato con il calcio disse: “grazie padrone, è un onore essere la sua cagna”.La giornata trascorse tranquilla fino a che non giunse l’ora di partire per mio padre.Piero salutò me con una pacca sulle spalle e Maria con un bacio sulle lebbra, ed uscì di casa.Mi affacciai alla finestra e rimasi in attesi di vedere papà in strada..Quando finalmente lo scorsi, chiamai la mamma e le dissi di salutare papà insieme a me.Lei allora si posizionò al mio fianco e iniziammo a sventolare il braccio in segno di saluto a Piero che era lì sotto. Io salutavo con la mano sinistra mentre infilavo la mano destra sotto la gonna di mamma e scostatole le mutandine le infilai un dito nel culo. La mamma ebbe un sussulto quando sentì inizialmente il mio dito indice che la penetrava nell’ano e che poi faceva avanti ed indietro, ma continuò a salutare allegramente Piero che dalla strada ricambiava salutandoci a sua volta con un gesto della testa.Piero salì in auto e partì, ma noi rimanemmo alla finestra a guardare fuori ancora qualche minuto sempre mentre io le stavo seviziando il suo bel culone.Era molto divertente stare alla finestra (abitavamo al 2° piano) e far fare o fare qualche porcheria alla mamma, tipo chiacchierare con il tizio della finestra di fronte mentre la mamma inginocchiata sotto di me facendo attenzione a non essere vista mi fa una bella pompa, oppure farla andare alla finestra con solo indosso una maglietta, quindi completamente nuda dalla vita in giù.L’avevo obbligata ad indossare per casa uno di qui grembiulini tipici da domestica, quei grembiuli neri molto corti e molto scollati ovviamente senza la biancheria intima ed le avevo fatto mettere anche quella coroncina di pizzo bianco tipica delle cameriere.Mi divertivo infilare le dita nel culo o nella fica di mamma mentre era intenta a fare le faccende di casa mentre lei continuava a fare il suo lavoro normalmente.Giocavo spesso a strizzarle i capezzoli fino a farle emettere gemiti di dolore per poi azzittirla con sonori ceffoni o talvolta calci nello stomaco.Avere una mamma che ti obbedisce come un cagnolino è una cosa bellissima, mi sentivo appagato dal solo pensiero che le potevo chiedere di fare di tutto che alla fine non è le la sfruttassi molto.In effetti mi stavo limitando a farla girare seminuda per casa, palpeggiandola in continuazione e ogni tanto mio facevo fare qualche pompino ovviamente con l’ingoio finale.Un giorno però mentre mi stavo studiando a casa di un mio amico, feci cadere il discorso su mia madre e Stefano, così si chiamava il mio amico, mi confessò che le piaceva molto.Allora mi balenò in mente un’idea e la esposi a Stefano: “senti, ma se io ti faccio ammirare mia madre nuda, tu farei tutto il lavoro che devo fare per il professore al posto mio e terrai la bocca chiusa? ”.Stefano sgranò gli occhi e disse: “ma che dici, se fosse vero lo farei molto volentieri!”.Io risposi: “sei sicuro che mi possa fidare di te?”.Stefano chiese ribatte: “se veramente mi farai vedere tua madre nuda, stai pur tranquillo che non dovrai più studiare, penserò a tutto io e sarò muto come una tomba”.Convinto dalle assicurazioni di Stefano, gli dissi di venire con me.Ci dirigemmo a casa mia, chiedendogli di non fare domande ed aspettare che tra poco finalmente il suo sogno si sarebbe realizzato.Arrivammo di fronte alla mia abitazione, dissi a Stefano che non sarebbe dovuto entrare insieme a me, ma attendere un mio segnale prima di varcare la soglia.Poi infilata la chiave nella serratura, aprii il portone.Come ormai l’avevo abituata a fare, non appena mettevo piede dentro casa, mia madre interrompeva qualsiasi cosa stesse facendo per venirmi incontro e dopo avermi dato un bacio sulle labbra si posizionava di fronte a me sull’attenti in attesa di eventuali ordini.Anche quel giorno appena entrai la mamma corse da me, mi baciò e si fermò di fronte a me.Allora io feci il cenno concordato e Stefano entrò in casa.Mia madre rimase di ghiaccio, non si aspettava estranei in casa, dal suo sguardo si vedeva che non era pronta a rendere pubblica la sua situazione.Io invece mi stavo eccitando parecchio, così dissi a mamma: “Maria, ti presento Stefano, un mio caro amico”.Maria dopo qualche secondo di tentennamento e di vergogna dato l’abbigliamento non proprio consono ad una madre di famiglia, salutò Stefano.Io allora le urlai: “ma che fai….. ti pare questo il modo di salutare un mio amico?…. salutalo come saluti a me!”.Maria allora si avvicinò a Stefano e appoggiò le labbra sulle sue, sempre tenendo le braccia lungo i fianchi.Stefano rimase sbigottito, mia madre l’aveva baciato sulla bocca.Ripresi in mano la situazione mandando mamma in cucina a prendere qualche cosa da bere e facendo accomodare Stefano sul divano in salotto.Quando Maria ritornò con le bibite, ci venne vicino e ci servì.Parlando come se Maria non ci fosse dissi a Stefano: “che bella donna che è mia madre, vero?Stefano balbettò un: “si, è veramente una bella donna”.Io allora misi una mano sotto il gonnellino di mamma ed iniziai ad accarezzarle il culo mentre lei era intenta a porgere il bicchiere a Stefano.Stefano notò il mio movimento e rimase sbalordito, allora io gli dissi: “vedi Stefano, mia madre è una grandissima troia, adora essere sottomessa ed essere trattata come una cagna…….. io non faccio altro che accontentarla”.Poi rivolgendosi a Maria dissi: “vero, mamma?”Maria rispose: “si Padrone, sono la tua umilissima cagna, sono al tua completo servizio”.Io aggiunsi: “cara la mia cagnolina, ho promesso a Stefano che ti avrei mostrato completamente nuda e che forse gli avrei permesso di toccarti, ma prima voglio che assista allo spettacolo di un tuo pompino…… avanti prendimelo in bocca, cagna!”.Maria si inginocchiò subito di fronte a me, me lo tirò fuori dai pantaloni ed iniziò a farmi uno dei suo splendidi pompini sotto gli occhi sgranati di Stefano che si era completamente ammutolito.Guidai lo stantuffare di mamma mettendogli le mani dietro la nuca, facendole accelerare o rallentare il ritmo. Quando mi accorsi che stavo per venire, tolsi il cazzo dalla bocca di mamma e le sborrai sul viso, imbrattandole la faccia ed un po’ il seno.Allora dissi a Stefano che ora lui doveva leccare lo sperma dal corpo di mamma, quindi lo presi per un braccio e lo spinsi verso Maria che era rimasta inginocchiata sotto di me.Stefano all’inizio fece un piccolo segno di disgusto, diceva che gli faceva schifo leccare la mia sborra. Allora io gli dissi: ”se non lecchi te ne puoi anche andare, non voglio mica forzarti, ma il nostro gioco finisce qui!”.Stefano allora prese coraggio ed iniziò a leccare la parte superiore del seno di mamma, poi il collo ed infine la faccia. Vedere Stefano che leccava con sempre più avidità Maria mi aveva fatto eccitare di nuovo.Anche Stefano era eccitato, il suo cazzo stava per scoppiare nei pantaloni.Così feci una cosa che non avrei mai immaginato di fare, mi avvicinai a Stefano, gli slacciai i pantaloni e gli tirai fuori il cazzo.Stefano subito non ci fece caso dato che era assorto su Maria, ma poi girò lo sguardo verso di me e disse: ”ma che cazzo stai facendo…….. che sei frocio!!!!!”.Io presi il cazzo di Stefano in mano e dissi: ”non sono frocio, sono solo curioso su cosa si prova a leccare un cazzo”.Poi mi misi il cazzo di Stefano in bocca e iniziai a pomparlo.Era la prima volta che facevo un pompino ma dall’espressione soddisfatta di Stefano capii che lo stavo facendo bene.Anche Maria rimase un attimo stupita, poi mi venne vicino a si mise a leccare il cazzo di Stefano insieme a me.Stefano era in estasi e non ci mise molto a sborrare così copiosamente che ci inondò tutti e due.Ora io e Mamma ci leccavamo lo sperma a vicenda, mentre Stefano si era posto dietro a Maria ed iniziò a penetrarla furiosamente.Stefano venne una seconda volta dentro a mia madre e poi si accasciò sul tappeto esausto.Io e Mamma ci sdraiammo accanto a Stefano ed io dissi: ”mi è piaciuto molto farti il pompino, quindi quando vuoi puoi tornare a trovarci, ma ricordati che dovrai sempre lasciarmelo leccare!”.Stefano con un filo di voce disse: ”per me non c’è problema, anche a me è piaciuto il tuo pompino e poi tua madre è una troia fantastica, come posso rinunciare a sfottermela?”.Io e Stefano ci guardammo un attimo negli occhi e scoppiammo a ridere.
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