Non avevo mai pensato all’incesto, cioè voglio dire, non ci avevo mai pensato seriamente. Si mia madre è giovane e suppongo anche molto attraente dal modo in cui i miei amici si comportano con lei. Ma finchè non la vidi nuda io non avevo mai desiderato fottermela. Si avvicinava il Natale e come tutti gli anni, nonna stava venendo a farci visita. Anche mamma come tutti gli anni andò nel "panico da pulizie" e arruolò anche me nel "corpo". Ero in attico a liberarmi di alcuni scatoloni quando mi accorsi di alcune riviste buttate sul pavimento. Pensai fossero vecchi acquisti di papà e quando gli diedi un’occhiata più accurata mi resi conto che trattavano tutte lo stesso tema: donne nude. Ne presi una a caso e ne aprii l’inserto centrale ammirando una bionda burrosa che sembrava una versione al giovanile di mamma. "papà la ama davvero tantissimo se ha comprato una rivista con una che assomiglia… ma… oh merda, merda, meeeerdaaaa… questa è proprio mamma!" La data sulla copertina era 4 anni dopo la mia nascita. Sapevo che a quell’epoca i miei avevano avuto problemi economici e così… così mamma era stata costretta a posare completamente nuda!Da un lato ero fiero di lei perchè occorre molto coraggio mostrare le proprie intimità a tutto il mondo. Ma se proprio dovevo essere onesto, vedere mia madre che sorride felice mentre si allarga le labbra vaginali con una mano mi aveva costretto a considerarla sotto una luce nuova. Ebbi un’erezione e pagina dopo pagina iniziai a fantasticare sulla sua succosa vagina, le sue tette e soprattutto sul suo sodo e palpitante culetto da pin-up. Al suo selvaggio profumo, a cosa avrei provato, che sensazioni avrei avuto a stringerlo tra le mani, a leccarlo e baciarlo.Papà si era innamorato di un’altra donna molto tempo fa e ormai io ero l’uomo di casa… forse non era poi tanto sbagliato desiderare fottermi mia madre… forse era addirittura mio dovere! Lei era ancora giovane e certamente il sesso non la spaventava… probabilmente mi aveva anche mandato qualche segnale che nella mia ingenuità avevo ignorato… era sicuramente così, mamma mi stava aspettando.Ripensandoci credo che non avrei mai agito in questo modo se non avessi scoperto quelle riviste porno."E’ un bambino talmente adorabile che quest’anno si merita un regalo davvero speciale. Non posso permettermi un’automobile ma sono riuscita a mettere da parte quasi 1.500 dollari e posso comprargli un ottimo computer…" disse mamma a una sua amica a voce bassa per non farsi sentire. Io ero riuscito a sentirla solo per caso e sapere che stava facendo dei sacrifici per farmi felice mi riempì il cuore di tenerezza e amore. Erano mesi che desideravo un computer per poter navigare in rete e magari visitare un bel pò di siti porno ma ora ciò era diventato qualcosa di astratto, addirittura inutile. La priorità assoluta era sedurre mia madre e fare in modo di farlo dolcemente e senza costringerla. Volevo far l’amore con mamma, volevo che lo desiderasse anche lei ma questo era secondario: se avessi dovuto drogarla per ottenere il suo culo lo avrei fatto, se avessi avuto bisogno di darle uno schiaffo per dimostrarle che facevo sul serio, l’avrei fatto… non mi sarebbe affatto piaciuto ma lei doveva capire che per me era una necessità."John, vieni giù! Voglio parlarti del tuo regalo di Natale!"Dal tono di voce mi resi conto che tratteneva a stento l’emozione di farmi questo regalo. Nascosi bene le riviste – molte delle quali non avevo fatto in tempo a vedere e chissà quante altre bellissime immagini di mamma contenevano – e mi avviai verso di lei. Ero eccitato. Se tutto andava bene presto avrei scartocciato mamma come una caramella."so cosa vuoi dirmi e ti voglio ringraziare per tutto il tempo e l’energia che hai speso per regalarmi questo computer. Io ti amo, mamma ma questo non è più quello che voglio".Il sorriso le si spense sulle labbra, le dita le si tesero per il nervosismo e il mento le tremò leggermente. Si passò una mano tra i capelli e abbassò leggermente lo sguardo come a volersi guardare le cosce, ma senza convinzione."Bene… allora John… dimmi c… che…"il mento le tremava di più e sembrava sul punto di scoppiare in lacrime."Che cazzo vuoi da me per Natale, si può sapere?!" disse tremante mentre le cadevano giù le prime amare lacrime.Mamma, io ti chedo scusa ma davvero non ho bisogno di un regalo tanto costoso… voglio solo portarti fuori a cena e avere la possibilità di ballare con la donna che amo, te. Voglio una serata da adulti, capisci? per favore spendi i soldi che ti rimangono per qualcosa di bello per te".Mamma era senza parole e di colpo riprese a piangere. Le diedi un rapido bacio sulle labbra e la strinsi forte tra le mie braccia."Veramente vuoi solo questo, tesoro mio?" disse tirando su col naso."Si mamma, non mi interessa il computer, quello di cui sento veramente la mancanza è di tenerti con me per tutta una notte. Come fosse un appuntamento: Susan e John fuori per una notte nella città come una vecchia coppia sposata. Se posso averti per un’intera notte mi regalerai davvero un Natale bellissimo!""Svegliati pigrone! Sono le 10.00!"Mi svegliai di colpo con una fortissima erezione. Stavo sognando di sfondare il culo di mamma. Non mi piaceva svegliarmi col pigiama appiccicoso di sborra. mamma era davvero entusiasta del nostro appuntamento. Talmente tanto che quella mattina aveva deciso di portarmi la colazione a letto."Oh… hhh… ciao, mamma… sai, ti stavo sognando…""buongiorno, dolcetto. Ti da fastidio se rimango con te? E’ molto che non mangiamo insieme la mattina…"Chiese mia madre mentre si infilava sotto le coperte al mio fianco. Avevo il cazzo duro e sporco di sperma. La biancheria e il lenzuolo coperto di macchie umide."No mamma. Non mi dispiace affatto"Susan indossava un accappatoio di seta giapponese che mio padre aveva comprato per lei. Nell’infilarsi tra le lenzuola l’aveva lasciato aprire rivelando una camicia da notte di raso puro che incorniciavano ed esaltavano senza nasconderle le sue stupende mammelle e gli orgogliosi capezzoli. Erano così belli che facevo fatica a staccargli gli occhi di dosso, e dovevo frenarmi di continuo dal desiderio di liberarne uno e fare colazione con il suo latte."Così dov’è che mi porterai stasera per il nostro appuntamento?" mi chiese mamma dolcemente."al miglior posto per la mia sexy-fidanzata. Al Paladin Club."Era la discoteca più costosa ed esclusiva della città. mamma diede un urletto di delizia, mi abbracciò e mi diede un bacio. Risi, soddisfatto della scelta. La sollevai fino a portarla davanti a me e facendola accomodare con la schiena sul mio corpo e accesi la tv. Rimanemmo così per circa mezz’ora. Mamma si sentiva perfettamente a suo agio, protetta e riscaldata dal mio corpo. Non desideravo solo fottermela. Volevo che fosse lei a concedermela, che si arrendesse volentieri a me come fossi il suo ragazzo. Volevo che mia madre mi desiderasse e, cazzo, se esiste un giorno in cui puoi sperare in un miracolo quello è Natale!Per tutto il giorno Susan girò per casa con un sorriso sciocco sulle labbra. Era orgogliosa di avere un figlio tanto premuroso. "stasera sii divertente" si ripeteva. Non usciva praticamente da più di un anno e non sapeva che effetto le avrebbe fatto ma non voleva annoiare John. Lui gli ricordava tanto suo marito ai bei tempi, brillante, simpatico… era proprio figlio di suo padre, anche la stessa criniera di capelli indisciplinati!""sta per rendere molto felice una giovane signora… mio Dio, non so cos’avrei fatto senza di lui in questi ultimi due anni!"Qualche volta si dimenticava che lui non era più un bambino e anche se non ne era sicura al 100% aveva sentito la potente erezione di suo figlio quella mattina quando gli si era seduta in grembo. Susan si sentì un pò colpevole. Era passato molto tempo dall’ultima volta che aveva sentito l’erezione di un uomo premerle contro le chiappe e aveva dimenticato quanto fosse piacevole.Per un momento si era concessa la libertà di pensare che fosse suo marito a stringerla tra le braccia e non suo figlio."oh, beh… non c’è niente di male in fondo. Dopo tutto John è un adolescente e di sicuro passerà la maggior parte del tempo in stato di erezione… non c’è nulla di male a ricavarne un pò d’innocuo piacere…" rise tra sè " me l’immagino come ci rimarrebbe a sapere che razza di pervertita è sua madre…eh, eh…"Susan scese le scale fasciata da un vestito da sera nero e stretto. Non potevo crederci a quanto la ringiovanisse. A passi felpati, elegante come una pantera e aggraziata come un cigno attraversò la stanza per aggiustarmi la cravatta."Ti piace il mio look?" mi chiese girando in tondo come una modella per mostrarmi anche la profonda scollatura posteriore che s’interrompeva a meno di due centimetri dal punto in cui la schiena si divideva nei due magnifici globi di carne."Mamma… stasera sei così… bollente che se non fossi mia madre ti darei subito un bacio!""Ah, ah! John, stasera non siamo madre e figlio! Tu sei il ragazzo con cui ho un appuntamento, perciò non ci sono scuse!" mi stuzzicò, come a sfidarmi di baciarla.Ciononostante rimase molto sorpresa quando le girai intorno e di spalle cominciai un bacio lento e insistente sulla bocca. Scivolai le braccia attraverso i fianchi e la strinsi a me. Sembrava dubbiosa ma non si tirò via. E finalmente aprì la bocca e contraccambiò il bacio. Ci baciammo profondamente per circa un minuto, fino a quando non le infilai una mano nel vestito, scostai le mutandine e le accarezzai il buco del culo."Woooowwww…uhm… immagino che non avrei dovuto sfidarti a baciarmi, hai vinto, mi arrendo!"rimase qualche secondo in silenzio ad aggiustarsi l’abito e le mutandine poi disse:"però non è giusto, il bacio si ottiene alla fine di una serata, non all’inizio, signorino… vieni, andiamo o faremo tardi!"Detto ciò mi riaggiustò la cravatta e finalmente iniziò il mio primo appuntamento con mamma.Avevo prenotato una stanza tutta per noi con una piccola orchestra jazz e un’illuminazione soffusa che creava un’atmosfera molto romantica. Mamma era il genere di donna a cui piaceva che fosse l’uomo a decidere così, prima di scendere dalla macchina, mi aveva dato 300$. I primi 40 li usai come mancia per il cameriere quando gli ordinai una bottiglia di buon vino. Mamma non beveva mai alcolici perchè le davano subito alla testa ma stanotte volevo proprio che fosse brilla."Avanti mamma, questa è un’occasione speciale, bevi, su! Alla donna più bella del mondo che amerò e proteggerò per tutta la vita. buon Natale mamma!"A fine serata avevamo già finito due bottiglie ma io avevo contribuito solo con due bicchieri con la scusa che dopo avrei dovuto guidare. La band era davvero in gamba così chiesi a mia madre se gradisse ballare. aspettai finchè un lento non indusse la mia genitrice a buttarmi le braccia al collo e ad ancheggiare a tempo di musica. i suoi freni inibitori erano quasi del tutto partiti perchè cominciò a strofinare la fica contro di me stringendomi il culo nelle mani. "a casa hai potuto assaggiare il mio sedere, ora siamo pari" disse ridendo"ogni volta che mi stringi voglio un bacio in cambio, perciò se mi sfidi, preparati, bella signora!" le risposi ridendo.Mamma pensò sicuramente che stessi scherzando perchè continuò tranquillamente a palparmi il culo per tutta l’ora e mezzo che trascorremmo sulla pista da ballo al punto che alcuni camerieri che mi avevano sentito chiamarla "mamma" cominciarono a bisbigliare tra loro. Finalmente era ora di tornare a casa. Guidavo con una sola mano mentre con l’altra cingevo la vita di lei. "accidentalmente" la punta delle dita stuzzicava di tanto in tanto la sua mammella destra. Ormai reagiva in maniera davvero disinibita e fui certo di essere ai suoi occhi un uomo a tutti gli effetti.Il ritorno tra le mura domestiche ebbe però su di lei un effetto "doccia fredda". capì che il nostro appuntamento era finito e che era tempo di tornare di nuovo "mamma"."John, stanotte è stata molto, molto speciale per me. Non passavo una serata così da anni. Sono felice di avere un figlio tanto straordinario. Oh, guarda, è passata la mezzanotte… apriamo il tuo regalo!"Andammo verso l’albero. C’erano due doni sotto."John, apri prima il tuo!"C’era una tenda da campeggio con un set completo da sopravvivenza. Non immaginavo si ricordasse di quella mia vecchia passione."Grazie mamma, è bellissima…""Ok, ora apriamo il mio…"Era una scatola piccola contenente una collana di oro e smeraldi, con un disegno semplice e di buon gusto."Oh mio Dio! E’ bellissima, John! Ti amo! Aiutami a indossarla, ti prego" disse internallando le parole con groidolini e sospiri.Le andai dietro e assicurai il fermaglio attorno al collo."Sembra fato su misura per te, mamma. semplicemente perfetto. Leggi l’iscrizione che ho fatto incidere.""TI AMO SUSAN. TU SEI MIA PER SEMPRE, CORPO E ANIMA. JOHN""uh… um… grazie John, è molto… dolce" disse in tono leggermente confuso."sono contento che ti piaccia. Ora sono pronto a ricevere il mio regalo principale."Ora era davvero confusa."M..ma John… non c’è più nulla… non ho nient’altro da regalarti…""cosa? ti avevo avvertito che avresti dovuto pagarmi in baci tutte le palpate di culo che mi hai fatto! E’ tempo di pagare, su!" dissi con un ghigno e iniziando a baciare mia madre.Le mie mani esploravano avidamente tutto il suo corpo, pungolando e massaggiando ogni centimetro si quella carne luminosa e matura. Cominciai leccandole le labbra e continuai lavorando sul collo, marchiandola con un succhiotto in modo che chiunque avrebbe potuto dire che quella dolce troia era di mia esclusiva proprietà. Succhiai più forte che potevo così da non poter fallire. l’alcool che aveva mandato giù sembrò essere mio alleato. La sua mente faticava ad elaborare gli eventi e tutto quello che capiva e che un uomo la stava facendo sentir bene come una volta. Si lasciò fare tutto fino a che decisi che era giunto il momento di sfilarle via il vestito."John ho no! Che sto facendo?… dobbiamo fermarci! Tu sei mio figlio e io ti amo, ma non così. Stanotte si conclude qui e se vuoi ne possiamo parlare… ma domani!" disse Susan raccogliendo a terra l’abito e andandosene sculettando in camera sua."Ok mamma. piano B"Mamma si era già tolta collant e reggiseno quando entrai nella sua stanza e stava giusto per infilarsi una vestaglia di seta trasparente, ma appena mi vide si fermò di colpo."John, che modi sono questi, entri senza bussare? Non vedi che sono nuda? Per favore esci!" mi disse cercando di nascondere le splendite tette con la vestaglietta."mi dispiace mamma, non potevo immaginare che fossi così timida… hai un corpo talmente bello che potresti fare la modella… no, anzi… tu sei troppo sexy… tu potresti posare solo per l’inserto centrale di Penthouse" dissi con un ghigno cattivo."Tu… sai tutto… oh mio Dio, non avrei mai immaginato che lo avresti scoperto. John, lascia che ti spieghi: io e tuo padre eravamo molto giovani, non avevamo soldi e l’unica possibilità era chiedere la carità a tua nonna… io non volevo… Penthouse mi offrì 10.000$… non mi pento di ciò che ho fatto e se tu pensi male di me per questo… significa che non sei l’uomo che pensavo!" mi disse tra le lacrime, lasciando cadere a terra l’indumento e mostrandosi in tutto il suo splendore.Le diedi un bacio sulla guancia e lasciai che si appoggiasse sulla mia spalla."Mamma, io non penso affatto male di te, anzi ti amo ancora di più perchè hai dimostrato un amore immenso per la tua famiglia. Niente al mondo deve farti dubitare del mio amore per te. Ora però devo dirti una cosa che forse troverai difficile da accettare ma ho bisogno che che tu provi almeno a capirmi. Mamma, io non ti amo più solo come un figlio. Ho preso una decisione: papà torna a casa solo due o tre volte all’anno e non può soddisfarti sessualmente. Tu ora sei la mia donna. Sei di mia proprietà ed è mio diritto fotterti, adesso. Allarga le cosce e rilassati, per questa prima volta penserò a tutto io, tu devi solo farti chiavare e godere."Con questo mi spogliai mi distesi a letto, sul corpo caldo di mamma. Susan era impietrita e non disse una parola quando le sfilai via lentamente le mutandine."Ch-Che stai facendo… John, smettila subito di succhiarmi le tette! Non puoi farmi questo, sono tua madre… questo è incesto! Mio Dio! non si può!"Ora cominciava ad alterarsi."che cazzo credi di fare, stupido! FERMATI SUBITO!""Vuoi sapere quello che farò? Ok, te lo dico: è tempo di infilare la mia mazza nella tua tenera fica, mamma. Ho intenzione di fotterti, fotterti e fotterti fino a farti impazzire di piacere! Devo farti mia, non posso più aspettare, capisci?""Per favore John… io ti amo e posso dimenticare tutto quello che hai detto se ti fermi adesso. Fottermi è sbagliato! Ti rendi conto che potresti mettermi incinta? Potrebbero scoprirlo facilmente tutti i vicini… io non frequento nessuno, papà starà via almeno altri due mesi e vivo sola con mio figlio… capirebbero tutti che il bambino è nostro! per favore tesoro mio, ci scopriranno! fermati prima di commettere un terribile errore!"Mentre parlava io avevo infilato la lingua nella sua vagina, ma quello che aveva detto in fondo non era del tutto sbagliato."Va bene mamma. Non ti fotterò la fica, ma solo a una condizione. tu hai il corpo più sexy che io abbia mai visto. Amo le tue tette piene e calde, amo il tuo odore, il gusto della tua vagina, amo da impazzire la tua carne! So che se dovessi iniziare a chiavarti non potrei più smettere, non ne avrei mai abbastanza. Tu sei la mia donna ideale, sei fatta apposta per me. Eppure per quanto io possa desiderare le tue mammelle e la tua vulva sarei pronto a rinunciarci immediatamente per il tuo succoso culo. se mi permetterai di sfondarti l’ano, se parteciperai con entusiasmo, prometto di non varcare la soglia della tua vagina.Per favore mamma, cedimi il tuo retto… ti prometto che sarò gentile." dissi con sincerità.Mamma aveva il viso rabbuiato ma non era più arrabbiata come prima. La cullavo dolcemente, il suo corpo nudo contro il mio. poi finalmente parlò."Se questo è l’unico modo per impedirti di schizzarmi il tuo sperma in vagina… va bene, se mi giuri che lo farai con dolcezza ti aiuterò a farmi il culo. Ma solo per questa volta. John, questo non deve più accadere. Stavolta daremo la colpa al troppo vino, alla magia del natale… a una qualunque cosa. Non voglio che tu mi chieda mai più una cosa del genere perchè non lo accetterò. Venire sedotta per una notte non significa diventare amante fissa. Però… non voglio che sottovaluti il regalo che ti sto facendo. Per te è un momento molto importante e lo è anche per me. Il mio culo è prezioso almeno quanto la vagina e vorrei che lo apprezzassi come merita, daccordo?"Le sue parole erano apparentemente dure ma le disse tra le mie braccia, mente le mie mani giocavano coi suoi capezzoli e le mie labbra assaporavano la sua nuca. Che strana situazione, dover contrattare con mia madre nuda la cessione consenziente della sua verginità anale."Grazie mamma, tu sei la migliore! Ora mettiti a pecorina, voglio leccarti il tuo stupendo buco."Fece subito come le dissi.Allargai lentamente con le dita le meravigliose chiappe di Susan. Adoravo la sensazione che regalavano alle mie mani quei globi di carne calda. Giocai con loro per un paio di minuti, allargandoli, schiacciandoli. Il culo di mamma sembrava essere diventata la mia fisarmonica. E il suo nervoso buchino sembrava farmi l’occhiolino per stuzzicarmi. Era come se il suo ano stesse sfidando il mio cazzo a conficcarglisi dentro.Per prima cosa era necessario rendere lo sfintere di mamma lubrificato e rilassato, così cominciai ad abbattere la mia lingua nel suo buchino sudato. Colai quanta più saliva potevo per ammorbidirlo poi ricominciavo a leccare."John, oh Dio… che cazzo stai facendo!? Così finirai per farmi godere!"Pochi secondi e mamma fu scossa dagli spasmi del suo primo orgasmo. Era stato davvero facile.Infilai di nuovo il viso tra le sue chiappe ma stavolta non mi limitai a succhiarle il buco del culo: con una mano raggiunsi il suo clitoride e la feci venire ancora. Era ora.Montai su mia madre mentre lei provvide a tenere larghe le chiappe con le mani. Le infilai due dita nella fica così da riempirle di lubrificante e me ne spalmai la mazza. Poi poggiai i miei 16 centimetri contro il suo ano e spinsi. non era affatto facile. in effetti credo che non ci sarei mai riuscito senza il suo aiuto. Finalmente dopo molti tentativi andati a vuoto ero profondamente in culo a mia madre. Cercai di mantenere la calma. Susan ce l’aveva così stretto che a pomparla temevo che sarebbe potuto scivolare fuori! Feci un grosso respiro e iniziai a provare a spingere avanti e indietro. Mamma si dondolò leggermente imparando subito il ritmo dei miei colpi e la cosa mi eccitava da impazzire. Per evitare di sborrare dovetti fermarmi ogni 10-15 pistonate per riprendere il controllo. Mamma aveva imparato subito ad usare la muscolatura del retto, così quando entravo in lei rilassava lo sfintere, quando tiravo indietro, stringeva il culo. Vedevo le sue tette dondolare e la sentivo gemere e piagniucolare dal piacere, singhiozzare e sospirare. Non potei più controllarmi."Prendilo, cretina! Ti sto rompendo il culo, lo senti!? Ti fotto, mamma! Sto venendo!" gridai mentre il mio seme si abbatteva nel retto di mia madre.Crollai sulla sua schiena e ci rimasi per qualche istante per riprendere fiato. In quegli attimi mi resi conto che mamma non era riuscita a venire per la terza volta."Allarga le cosce, mamma." dissi tranquillo."John, no… mi avevi promesso…""muoviti"Mamma si sdraiò sulla schiena e rimase immobile. Esitando, allargò prima una gamba poi l’altra. Mi sistemai su di lei e cominciai a baciarle il viso e i capezzoli. Il mio fallo era di nuovo duro e premeva voglioso contro le labbra vaginali della mia genitrice. Le baciai il ventre e l’ombelico, le cosce, i fianchi, il collo… tutto ma non la fica.5,10,15 minuti di carezze e baci senza mai sfiorarle la vulva. Stava per impazzire dalla voglia ma io le impedii anche di sditalinarsi da sola. Dopo 15 minuti sembrava impazzire dalla voglia.Sudava e tremava tutta. e finalmente disse quello che avrei voluto sentire fin dall’inizio."Non ne posso più… hai vinto, fottimi John! E’ tanto tempo che tuo padre non mi sbatte! Ho bisogno che mi fotta, ho bisogno del tuo cazzo, maledizione! Sarò buona con te, farò la brava… mi lascerò fottere il culo tutte le volte che vorrai, ti leccherò la cappella fino a lucidartela e berrò interi bicchieri della tua preziosa sborra, figlio mio, ma ora ho bisogno che me lo metti nella fica, ti pregoo!"Presi il mio cazzo e lo avvicinai all’ingresso della vagina di mia madre. Lo passai delicatamente lungo la tenera fenditura pigiando ripetutamente sul clitoride gonfio. La guardai dritto negli occhi e capii che era perfettamente in sè, sapeva benissimo che suo figlio stava per penetrare nel suo buco proibito e non disse una sola parola nè fece un unico gesto per scoraggiarmi. Susan era ad un passo da un orgasmo devastante e non aveva la minima intenzione di tirarsi indietro, in quel momento la sua unica ragione di vita era godere sotto i colpi di suo figlio.Allargò le cosce più che potè e si trascinò verso il mio cazzo tentando di impalarsi da sola."Susan, vuoi davvero essere fottuta da tuo figlio? Vuoi che John depositi il suo seme dentro il tuo corpo, nella tua vagina?" le chiesi."Maledizione, si! Qualunque cosa ma DEVO VENIRE! Per favore, è così imbarazzante… non mi costringere a implorarti! Fammi tutto quello che vuoi, ma fammi godere… dopo ti farò anche un bocchino, sarò la tua sporca puttana, farò tutto… ma ora non resisto più!"Ci pensai un pò su poi realizzai che mamma non era del tutto in sè. Voleva solo che qualcuno la liberasse da quello stato. Io le avevo promesso di non entrare in quella vulva e intendevo mantenere la parola.Misi le sue gambe sulle mie spalle e appoggiai il membro nuovamente al suo ano arrossato. Stavolta scivolai dentro molto facilmente e mentre pistonavo furiosamente le infilai due dita in bocca e con l’altra mano le strofinavo il clitoride, finchè dopo quasi cinquanta potenti colpi, esplose… paralizzata, tremante… con le mani che stringevano il mio braccio graffiandolo fino a farlo sanguinare. L’avevo afferrata per i capelli e glieli stavo tenendo tirati al punto che tutto il suo corpo sembrava un arco teso al massimo. Poi crollò esausta in un bagno di sudore. Glielo sfilai dal retto e mi sistemai a cosce perte sul suo volto. Aveva ancora gli occhi chiusi quando iniziò timidamente a baciarmi l’uccello turgido e unto e, come promesso, se lo infilò completamente in bocca e ingoiò i pochi schizzi acquosi che le mie palle avevano prodotto negli ultimi minuti. Me lo leccò fino a ripulirlo del tutto e ci addormentammo dolcemente, abbracciati sotto le lenzuola come due innamorati.La schiuma del sonno ci portò via silenziosamente come il frusciare della risacca notturna.
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